di Francesco salvatore - Un noioso ma utile preambolo a proposito dei termini spesso usati come premesse nelle analisi e nelle notizie di avvenimenti che popolano le cronache mondiali, talvolta in modo drammatico.
Frequentemente si sente di parlare di “Guerra con l’Islam”, “Minaccia Islamica”, “Invasione Mussulmana”, “terrorismo Mussulmano”, ecc. e proprio per questo credo che occorra soffermarsi sul significato dei termini utilizzati.
Qui di seguito, con l’aiuto di internet, riporto una sintesi utile a capire quanto possano essere pericolose generalizzazioni semplicistiche, senza tener conto delle conseguenze in termini di divisioni e contrapposizioni: condizioni necessarie e sufficienti per alimentare scontri razziali che, oltre a coinvolgere chi non è adeguatamente dotato di capacità di analisi, influenza anche persone che tali capacità le posseggono ma che possono essere obnubilate dai mantra dell’informazione e/propaganda.
I Musulmani ortodossi si differenziano in:
• Sunniti, poco meno del 90% - tranne Iran, Azerbaigian, Iraq, Libano, Bahrein e Oman;
• Sciiti, 10-13%, maggioritari in Azerbaigian, Iraq, Libano e Bahrein;
• Kharigiti;
a questi si aggiungono I Mussulmani eterodossi a loro volta distinti in:
• Alawiti, di ispirazione Sciita - gruppo dirigente in Siria;
• Drusi, di ispirazione ismailita in Libano e Siria e Israele;
• Bahāʾī, in India, Canada e USA;
• Aleviti in Turchia;
• Ahl-e Ḥaqq, di ispirazione sciita in Iraq e Iran;
• Aḥmadiyya di Qādyān, in India settentrionale e Lahore (Pakistan);
• Sikh, in India;
• Yazidi;
• Nation of Islam negli Stati Uniti, di ispirazione sunnita.
Quanto al lessico c’è differenza fra Islam e Islamismo, infatti il primo termine attiene ad atti di fede, pratiche rituali e norme comportamentali praticati da sunniti e sciiti (circa il 99% dei musulmani), mentre il secondo alla concezione dell'uomo e del mondo ispirata ai valori dell'Islam e che si esprime a livello politico.
Altrettanto avviene con altre fedi, per esempio il Cristianesimo si distingue in:
• Cattolici;
• Protestanti;
• Ortodossi Orientali;
• Ortodossi Coopti;
• Restaurazionisti;
• Avventisti;
Ciascuna delle quali ha le proprie ramificazione di culto su cui non vale la pena soffermarsi.
Ma veniamo al punto, una volta puntualizzato il lessico c’è da chiedersi quanto sia corretto, utile, appropriato semplificare e quanto questo possa alimentare strumentalizzazioni. Mi viene alla mente come in passato e tuttora per cavalcare la tigre dell’opportunismo i media, non solo nazionali ma anche locali, nel riportare crimini si siano soffermati a specificare la nazionalità dei responsabili quando questi non erano Italiani.
Un modo di fare informazione deprecabile ma ascrivibile a “peccato veniale” in termini di conseguenze, visto che si trattava e si tratta di problemi di pubblica sicurezza.
Ma il peccato diventa grave quando i crimini vengono commessi da individui di fede/origine mussulmana. In questo caso il riferimento, peraltro generico, alla fede religiosa finisce per fare di tutta un erba un fascio, favorendo un potenziale conflitto razziale con più di 1.600.000.000 persone, si oltre un milardoseicentomila persone.
Solo un folle fomenterebbe uno scontro razziale con un potenziale nemico di tali proporzioni, soprattutto se parte di costoro vivono legalmente o meno nel territorio del folle.
Queste cifre fanno ricordare quanto disse Napoleone nel 1861 a proposito dei Cinesi “Quando la Cina si sveglierà, il mondo tremerà".
Spero che ora le analisi su quanto accade in tema di atti criminali attribuiti con leggerezza - tenuto conto della noiosa premessa di cui sopra - a terrorismo Islamico, guerra con Islam, ecc.. induca a maggior prudenza nelle conclusioni.
In un precedente contributo, in cui proponevo una lettura socio-politica-economica degli atti criminali che si moltiplicano in occidente e in Francia in modo più frequente, ho letto con piacere commenti garbati e in buona fede critici che, comunque, non tenevano in dovuto conto quanta prudenza sia necessaria, anche in ambiti ristretti come questo blog che ci ospita, nel trattare questi temi.
Mi scuso se qualcuno sia indotto a pensare che possa essere saccente, ma qui chiarisco che il mio scopo è fornire elementi di conoscenza e opinioni utili a un dibattito costruttivo. E con ciò intendo mettere a fattore comune le conoscenze e le opinioni argomentate di ognuno per alimentare dibattiti senza la zavorra dei pregiudizi, con quell’onestà mentale che è premessa indispensabile per un confronto che non scada mai nello scontro, ma che persegue la finalità di reciproco arricchimento attraverso gli altri, anche se esprimono punti di vista diversi.
Concludo invitando a dibattere questo tema.
Condivido l'obiettivo dell'autore per un confronto pacato e costruttivo fra di noi che conduca ad un arricchimento reciproco. Detto questo sostengo che spesso si fa una grande confusione, mescolando islamismo con il terrorismo. Il terrorismo che insanguina le nostre città non ha nulla a che vedere con la religione; i principi di qualunque credo religioso non possono invitarci alla violenza. Sicuramente i terroristi sono fanatici islamisti che piegano la fede per giustificare falsamente i comportamenti sanguinosi. In alcuni casi sono pedine deboli e fragili facilmente plagiati verso l'odio e la guerra del terrorismo.Secondo me il nucleo di questo gruppo é molto furbo, un nucleo di delinquenti che plagiano le persone deboli. Di conseguenza va combattuto come si fa con la delinquenza comune, inflessibili e determinati.
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RispondiEliminaMi limito a commentare quanto sia fuorviante e pericolosa la generalizzazione per averne sperimentato l'effetto sulla mia stessa persona.
RispondiEliminaSono un siciliano che ha vissuto, per motivi di lavoro, per molto tempo in Svizzera e conosco la diffidenza sopportata per il solo fatto di essere siciliano. L'equazione era: siciliano = mafioso o potenzialmente tale. Il massimo dei complimenti che ricevevo era il seguente: "ma lei non sembra un siciliano.
Quindi non ho mai generalizzato ma mi sono soffermato sempre alla responsabilità del singolo o di un gruppo. Purtroppo leggo servizi giornalistici e commenti di personalità di un certo livello che usano la generalizzazione.
Fatte le dovute differenza tra islamismo ed Islam, da parte di Francesco Salvatore, va chiarito quanto la religione islamica, sia utilizzata come paravento per scopi di cui pochi sembrano rendersi conto. Dietro i brani del Corano, alcuni dei quali non del tutto cristallini, si celano i grandi interessi occidentali, ma anche quelli di dittatori come Erdogan, che raccoglie consenso dalla fanaticizzazione religiosa del popolo turco e che secondo sempre più numerosi osservatori, si è realizzato un auto golpe, per rafforzare la propria leadership, ed epurare decine di migliaia di oppositori, per i quali ha invocato la pena di morte. Ciò dimostra che la l'estremismo non proviene da una fede, ma è nella mente dell'uomo, nei suoi interessi o nella sua follia, come appare evidente nei cosiddetti terroristi islamici. Esaltati, dalla fragile personalità, appositamente influenzati ed infine drogati per affrontare la morte senza ripensamenti. In tutto questo, vogliamo davvero credere che le stragi siano frutto di una semplice avversione religiosa? Oppure più concretamente, che i veri registi del terrore rispondano, come negli ultimi casi, ad un imperialismo francese, che dopo aver spinto una guerra contro la Libia, nel nord Africa, ha in ultimo bombardato il Califfato in Siria ed Iraq, ovviamente per interessi petroliferi? Conosciamo la storia, gli occidentali, portarono le guerre crociate nei territori arabi per interessi certamente non troppo cristiani, ed altrettanto hanno fatto nell'era moderna. Ma dal medio oriente, hanno imparato la lezione e rispondono con uguale violenza sotto il falso vessillo della religione. Prendiamone coscienza e cominciamo a chiamare le cose con il loro vero nome!
RispondiEliminaL'Aautore ha detto tutto, non posso aggiungere niente. Un grazie mi sorge spontaneo! Tanta gente dovrebbe leggere quest'articolo e sapere queste cose di base.
RispondiEliminaComplimenti davvero
Di cosa parliamo? Da un'inchiesta di Al Jazeera esce fuori che l'80% dei musulmani che vivono nel Medio Oriente appoggia l'Isis.
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RispondiEliminaTemo che se in Occidente si facesse un sondaggio sul gradimento dei Mussulmani una cifra altrettanto significativa esprimerebbe ostilità.
EliminaProprio questo deve fare riflettere e indurre ad affrontare il problema in maniera ponderata - tenendo conto del maggior numero possibile di fattori in gioco - viste le cifre che potenzialmente si fronteggiano sulle diverse sponde del solco che l'impulsività rende sempre più largo e profondo.
L'esercizio arduo è quello di impostare un dialogo per mettere insieme idee funzionali ad affrontare il problema in chiave risolutiva tenendo conto della fattibilità, dei costi e dei benefici di ciascun approccio.
Fa bene Francesco Salvatore ad approfondire la questione Islam partendo dal significato delle parole. C'è troppa superficialità infatti, troppa leggerezza nell'attribuire responsabilità e a rilanciare guerre sante che non fanno bene a nessuno
RispondiEliminaE la follia chiamata ISIS, frutto di non so quali vergognosi interessi, potrebbe essere risolta in brevissimo tempo e senza tanti spargimenti di sangue. Basterebbe soltanto volerlo sul serio. E più tempo passa più probabilmente crescono gli interessi che frenano qualsiasi soluzione.
Ecco perchè soltanto con il dialogo e la ponderazione, uso le parole di Salvatore, sarà possibili rimediare alle nefandezze volute da troppi potenti rimasti nell'ombra. I cittadini, dal canto loro, devono sempre osservare i fatti con un'ottica neutra senza farsi prendere dalle fobie e dalle schizofreniche prese di posizione di politici cinici a caccia di qualche consenso in più.
Sono d'accordo con te direttore, spesso ci esprimiamo con una facilità tale, senza renderci conto che anche le parole hanno un loro fondamentale peso. Condivido quando affermato nel servizio di Francesco Salvatore quando fa appello ad una seria moderazione nel trattare questi argomenti.
EliminaNon so da quali fonti Pino Granata prenda spunto per affermare che l'80 per cento dei mussulmani appoggi l'ISIS. Credo sia una bestialità clamorosa. Secondo me la gran parte dei mussulmani non condivide affatto il terrorismo dell'IS perché capisce quanto sia negativo per la loro integrazione nelle società occidentali. Così come si può dire che tantissimi siano perfettamente a loro agio nelle nostre città; probabilmente sono i mussulmani meno integralisti ad ambientarsi meglio. Personalmente ho la sensazione che il reclutamento dei terroristi non avvenga per mezzo dell'appartenenza alla fede religiosa dell'islam. Ne è una prova quello responsabile della strage di Nizza: era un ragazzo che non frequentava moschee, che si trovava a proprio agio nelle discoteche, che aveva una attività sessuale piuttosto disinibita ( così si legge dai giornali); non sembra affatto il ritratto del mussulmano integralista ostile all'Occidente E al suo genere di vita. Quindi ci deve essere un altro mezzo di adescamento, magari il denaro o altro. Sbagliamo a voler continuare a legare indissolubilmente fede islamica e terrorismo e ciò ci rende impossibile capire e quindi prevenire.
RispondiEliminaNon so da quali fonti antonella albertini prenda spunto per affermare che la gran parte dei musulmani non condivide affatto il terrorismo dell'ISIS.
RispondiEliminaSenza fonti certe, le due frasi hanno lo stesso peso.
Francesco Salvatore dice che ci vogliono dialogo e ponderazione. Mentre noi ci divertiamo a proporre cose impossibili come il dialogo con l'Isis, e dunque sciocchezze, loro programmano giornalmente attentati sempre più clamorosi, che prima o dopo andranno a segno.
Facciamo una cosa: riuniamo in una delegazione alcuni di quelli che vogliono dialogare con l'Isis e li mandiamo da quelle parti. Vediamo che succede, vediamo quanti di essi tornano a casa.
Se permettete, vi comunico un link aprendo il quale potete leggere il parere di Giovanni Sartori, notissimo politologo, novantenne ma dalla mente più lucida che mai, che in una intervista dice im maniera chiarissima come stanno le cose.
http://www.ilgiornale.it/news/siamo-disastro-perch-ci-siamo-illusi-integrare-lislam-1214191.html
Mai letto da nessuna parte che si vuole dialogare con l'Isis
EliminaNino Pepe il contenuto dell'articolo, almeno nelle intenzioni e nella speranza che non abbia dato adito a diverse interpretazioni, non verte sull'ISIS ma affrontava il tema del pericolo di una guerra di religione alimentata alla strumentalizzazione, da una parte e dall'altra, delle paure.
EliminaGentile Nino Pepe ho letto con attenzione l’articolo, da lei proposto nel commento n. 10, del professor Sartori, una lettura che fornisce interessanti spunti e interpretazioni ma che, anche a causa del fatto che si tratta di un’intervista e non di un’esposizione sistematica, fornisce un quadro abbastanza semplificato del problema.
RispondiEliminaFare di tutta un’erba un fascio individuando il problema di fondo nell’Islam significa riferirsi a un miliardo e seicento milioni di persone senza tener conto:
• della diversificazione di culto
• dell’Islamismo anch’esso diversificato;
• della distribuzione geografica dei fedeli, per esempio all’Islam si trovano anche in Europa (Bulgaria, Romania, Bosnia, Macedonia, Albania….);
• della data di insediamento in Occidente, mettendo assieme gli immigrati recenti, spesso privi di documenti regolari, con quelli che da diverse generazioni si sono stabiliti nei paesi Occidentali.
Si potrebbe andare avanti nei fattori che caratterizzano il contesto ma, già tenendo conto di questi, appaiono i nodi di praticabilità delle soluzioni proposte dal professor Sartori.
Nello specifico vale commentare due affermazioni qui di seguito estrapolate:
“Nel privato possono e devono continuare a professare la propria religione, ma politicamente devono accettare la nostra regola della sovranità popolare, altrimenti devono andarsene”
Questo può valere per gli attuali flussi migratori ma certamente questa regola non può applicarsi ai discendenti di coloro che si sono insediati nei lustri passati.
“Ogni emergenza ha diversi stadi di crisi. Ora siamo all’ultimo, lo stadio della guerra – noi siamo gli aggrediti, sia chiaro – e in guerra ci si difende con tutte le armi a disposizione, dai droni ai siluramenti.
Usare la parola “guerra” verso un nemico percepito in primis per fede religiosa è pericoloso quando a parlare è una persona di spessore che gioca il ruolo di autorevole opinion maker, da qui l’invito a considerare l’importanza delle parole - magari se in luogo di guerra si parlasse di azioni di contrasto non si instillerebbe quel senso di legittima ostilità nel pubblico.
Cosa sta dicendo?
Sto dicendo che nello stadio di guerra non si rispettano le acque territoriali. Si mandano gli aerei verso le coste libiche e si affondano i barconi prima che partano. Ovviamente senza la gente sopra”.
Una soluzione praticabile in teoria, vista che con i mezzi leggeri che utilizzano - gommoni cinesi usa e getta - i natanti non vengono tenuti ormeggiati ma messi in mare alla bisogna.
Forse un’azione di contrasto più efficace sarebbe quella di individuare, attraverso i servizi segreti, la rete dell’organizzazione e seguendo i flussi di denaro assicurare alla giustizia anche gli insospettabili fiancheggiatori.
In conclusione è meglio che, almeno tra di noi, si cominci a usare un metodo di dialogo più aderente al metodo di analisi scientifica.
Sarebbe interessante stabilire quali siano le varie parti, sette, diversificazioni dell'Islam che si sentono in guerra con l'occidente e quelle che invece sono tranquille e tranquillamente ci ignorano.Temo che questa diversificazione sia una cosa teorica, nè d'altronde quelli che compiono gli attentati hanno la compiacenza di dichiararsi e di farci sapere se siano sunniti, sciiti, salafiti o quant'altro. Ci potremmo arrivare per esclusione, visto che Kharigiti, sikh, Bahai, Aḥmadiyya e Yazidi non mi sembra siano attivi in queste attività anti occidentali. Ma sarebbe un’operazione oziosa; se c’è un Islam che incoraggia, finanzia e realizza attentati contro il cosiddetto mondo degli “infedeli” non vedo ‘utilità di sapere se i terroristi siano sunniti, sciiti o drusi.
RispondiEliminaIo credo invece che, pur nelle sue semplificazioni, le parole del Sartori dicano la verità, soprattutto quando pungono la sinistra e tutta la imbelle politica italiana per la sua colossale inefficienza.
Visto che comunque ci si riferisce in modo generico al credo religioso di chi commette azioni criminali, tanto varrebbe indicare con precisione la sua collocazione religiosa nell'ambito dell'Islam. Questo tornerebbe utile a evitare quella pericolosa e inutile generalizzazione che, scavando ancor più il solco razziale, alimenta le conseguenza negative .
RispondiEliminaPer contro, se si puntualizzasse potrebbe emergere:
• significatività nella presenza di attentatori rispetto a specifiche diversificazioni dell’Islam, nel qual caso prenderebbe forza l'ipotesi di un ruolo importante del credo religioso;
• casualità nella distribuzione degli attentatori rispetto alle varianti del credo, nel qual caso prenderebbe forza l’ipotesi che l’insufficiente dotazione mentale dei responsabili sia da considerare seriamente.
Ovviamente potrebbe anche venir fuori che entrambe le ipotesi siano valide. In ogni caso si fornirebbe all’opinione pubblica un’informazione corretta e, soprattutto, meno strumentale alla manipolazione.
Riguardo alle reprimenda del professor Sartori credo che sia stato ingiusto limitarsi a una sola parte del panorama politico, visto che la loro incompetenza, lungimiranza, trasparenza, onestà intellettuale - e mi fermo qui per pietà - è bipartisan - salvo sparute e provvide eccezioni - non solo in Italia ma anche in ambito Europeo.
Non è la religione ad uccidere, sono le persone deviate da fissazioni e fanatismi, e sono inclini a deviazioni di questo tipo le persone che hanno perse le radici ed il contesto sociale,se si dirigono verso il fanatismo religioso, allora cercheranno il ramoscello violento quanto piccolo sia ,ma ,attenzione, esistono molti fanatismi non religiosi, ho visto animalisti che chiedevano la soppressione di cani che vivono in città.... ed ecologisti che vogliono salvare il pianeta con suicidi di massa, spesso,questi deliti sono il prodotto di malattia mentale ed il contesto politico o religioso solo secondario e di poca importanza
RispondiEliminaI 9 morti di Monaco e i 16 feriti ad opera di un attentatore 18enne tedesco di origine iraniana, che si è pure suicidato, come li possiamo inquadrare?
RispondiEliminaCome è ormai evidente non tutto è così semplice e spesso rischiamo di fare affermazioni inutili e dannose.
leggevo con disappunto che i giornali non si limitano a dire che era un ragazzo di 18 anni ma, aggiungono, che era tedesco-iraniano....che senso ha aggiungere iraniano se era nato in Germania? Se poi è vero che abbia urlato "sono tedesco" mi sembra confermare il senso dell'intervento: bisogna ponderale le parole quando rischiano di gettare benzina sul fuoco
EliminaGrazie all’autore per le puntualizzazioni e gli elementi storico-politici con i quali ha impostato il suo spunto di riflessione su un tema che, effettivamente, si presta a facili e generiche conclusioni. Conta certamente molto la distinzione nel complesso mondo musulmano e conta ancora di più il fatto che l’integralismo islamico costituisce una netta minoranza nel contesto di quella realtà. Detto questo e senza nulla togliere al contenuto dell’articolo che condivido, ritengo che si possa affermare che, ancorché la percentuale di islamisti criminali (voglio chiamarli così), sia residuale questa circostanza non diminuisce la pericolosità degli atti terroristici, ormai all’ordine del giorno, né la sua diffusione. Ecco perché ritengo che di fronte alla spietatezza disumana e al sangue degli innocenti che scorre sulle strade del mondo, valga a poco distinguere i “buoni dai cattivi”. Abbiamo vissuto la stessa cosa in Italia nel periodo del terrorismo rosso e nero, quando era difficile tracciare il confine tra l’estremismo di sinistra e di destra e le Brigate Rosse. Anche allora era evidente che i terroristi erano una sparuta minoranza ma ciò non bastò ad evitare la criminalizzazione senza appello di tutta l’area politica di sinistra e di destra extraparlamentare che, pur portando avanti le proprie battaglie con radicalità, non ha mai impugnato un’arma. Accade sempre così ogni qualvolta il pericolo non si sa da dove e quando arriva. Anche la mafia non ha la maggioranza nel nostro Paese eppure fa male. Credo si possa affermare che i musulmani ortodossi, quelli che nulla hanno a che fare col terrorismo, non aiutano adeguatamente a marcare la differenza con le organizzazioni terroristiche. Le parole di condanna sono importanti e meno ambigue e prudenti sono, più efficaci risultano. Non abbiamo visto rivolte popolari contro chi usa a sproposito il nome di Maometto per scopi terroristici. Al massimo qualche dichiarazione di presa di distanza assolutamente inadeguata. È la parte migliore del mondo islamico che può dare il contributo più importante contro la Jihad e contro chi infanga i principi religiosi di un popolo che merita tutto il rispetto. Se rappresentano la maggioranza dei musulmani, devono isolare i delinquenti, far pesare le proporzioni e far percepire alla gente che l’Islam è un popolo di persone che professa la propria fede senza voler fare del male a nessuno. Magari aiutando le forze dell’ordine a fornire qualche elemento utile alle indagini.
RispondiEliminaGentile Alessi, la sua osservazione arricchisce il dibattito introducendo una delle critiche più diffusamente mosse alla maggioranza Mussulmana non legata alle azioni scellerate - termine non scelto a caso che qualifica gli attori - di chi si arroga il diritto di uccidere nel nome di un dio.
EliminaIl parallelo con l'esperienza degli anni di piombo è quanto mai calzante per gli effetti "infettivi" che allungarono un'ombra di diffidenza su partiti storici e su formazioni politiche nate dopo il '68.
Ma lo è anche per quanto riguarda le reazioni dei moderati che non brillarono per azioni di protesta in piazza contro il terrore, sia esso rosso che nero. Ricordo che questa fetta della popolazione veniva indicata come "maggioranza silenziosa".
Tuttavia ci furono manifestazioni organizzate dai partiti che, all'epoca, disponevano di una macchina organizzativa in grado di mobilitare militanti e simpatizzanti con grande efficienza, data la capillare presenza sul territorio.
A questo punto vale tener presente che, a differenza delle religioni Occidentali che hanno un capo riconosciuto operante come guida di gruppi vastissimi di fedeli, nell'Islam manca sia una figura apicale che di un'organizzazione sacerdotale deputata a di trasmettere i messaggi-guida ai fedeli.
I musulmani hanno un rapporto diretto con il Dio che non viene mediato da alcun sacerdozio. L'autorità è mobile, specializzata nelle diverse branche del sapere e si fonda, appunto, sulla preparazione spirituale e dottrinale; pertanto chiunque può svolgere il compito di Imam il cui significato è, appunto, "chi sta avanti nella preghiera".
Ciò detto, oltre ad altri aspetti culturali e comportamentali fra Cristiani e Islamici, non va dimenticato come anche nella nostra esperienza lo sdegno non sia stato tanto eclatante.
Infine non vanno dimenticati gli attentati terroristici consumati tra gli Islamici e che, nonostante i bilanci agghiaccianti, non suscitano proteste di sdegno tra gli stessi Islamici
EliminaVorrei dire due parole sul terrorismo italiano e sulla criminalizzazione della sinistra extraparlamentare.
Eliminasiccome ne uccide più la lingua che la spada, occorrerebbe andare a rileggersi tutti i proclami. tutti gli articoli di giornale facenti capo alla sinistra extraparlamentare, e tutte le esternazioni provenienti da quell'area, e poi vediamo se quella sinistra sia o non sia colpevole quando cominciarono gli attentati ad opera di chi si era nutrito di quei proclami e di quelle esternazioni.
Ma questo com'è che lo autorizzano a scrivere...
RispondiEliminase è in "buona fede" è di una ignoranza mostruosa... ma anche presuntuoso... introduce una retorica fallacia... confondendo un possibile "conflitto" di carattere religioso/dottrinale con il razzismo... questo è terrorismo ideologico... fatelo tacere...
intanto non esiste un termine contrapposto a Islàm dal versante cristiano... quindi il paragone con il Cristianesimo è del tutto improprio...
Islàm è uguale a dire islamismo... cioè l'islamismo è il contenuto dell'islàm intendendosi per Islàm tutto il "mondo" coranico.
Questo pseudo giornalista... poi fa un'analogia assurda paragonando le suddivisioni del cristianesimo (cattolici ortodossi protestanti) assurdo... queste sono nate a causa di scismi solo dopo il primo millennio.
Lei é un gran maleducato e non sa riconoscere le persone preparate che scrivono di argomenti conosciuti.
EliminaLa verità oggettiva della sostanza dei concetti si impone da sé la maleducata è lei che pregiudica sulla base di preconcetti...basterebbe studiare.
EliminaIl maleducato é lei perché si può essere di un altro parere, ma la propria contrarietà va espressa sempre in modo civile che lei evidentemente non conosce
EliminaAd essere sincera io non capisco neanche il suo italiano.
Eliminalei è maleducata...perché si contraddice...dandomi del "maleducato" sol perché, appunto, anzi a maggior ragione non ho espresso una "opinione" soggettiva...ma ho sentito l'alto obbligo morale di rilevare che alcuni hanno l'ardire di affermare concetti sostanzialmente errati in sé.
Eliminala correggo...l'italiano non è mio...è italiano, e io mi sono espresso in modo logico e corretto, se lei ha problemi di comprensione con la lingua italica, nulla di male c'è sempre tempo per correggersi.
EliminaDa tempo leggo questo blog e ho avuto modo di apprezzarlo perché da voce a tutti e consente di dibattere temi con contributi di conoscenza e di esperienza più disparati. Insomma salotto di incontri virtuali decisamente più selezionata rispetto a Facebook.
RispondiEliminaL'apporto di contributi, tuttavia, è costruttivo se non si limita alle opinioni che, come disse Pirandello, hanno bisogno di contenuti per stare in piedi.
Il dibattito inoltre ha senso se si concentra sui contenuti, che possono essere arricchiti, attraverso conferme e contestazioni costruttive, in modo argomentato.
Apprezzo quindi la schietta critica mossa dal Signor Silvio Barbato e mi farebbe piacere se volesse argomentare il suo sdegno circoscrivendolo al tema.
Infine, scrivere non presuppone l'appartenenza a una categoria professionale e aggiungo che chi sa, sa anche di non sapere e ciò gli è di sprone per imparare sempre.
Concludo tendendo la mano al Signor Barbato con una sola preghiera.....non perda la calma e se le va contribuisca alla discussione visto che qui tutti sono liberi di esprimersi
pprezzo questo blog e
Perché pretende di affermare a distanza che io abbia perso la calma? Sono calmo ma indignato...questo si, di fronte a quello che io reputo oggettivamente, o mala fede, espressa attraverso una retorica volutamente sobillatrice, o ignoranza (non si scappa) presuntuosa, il che sarebbe meno grave moralmente ma non meno dannosa... ribadisco qui la libertà di opinione non c'entra, ognuno è libero di esprimere il proprio pensiero riguardo a questioni interpretative...non si è liberi, invece, per evidenti ragioni etiche, di affermare "contenuti" sostanzialmente e oggettivamente errati, dunque menzogneri, se si è consapevoli, se non lo si è e si hanno dubbi, allora ci si esprima in modo adeguato e dubitativo. Le fonti esistono, basta studiare.
RispondiEliminae allora per arricchire le conoscenze di tutti quelli che possono essere interessati perché non riporta i contenuti che lei ritiene veri e, come tali, in grado di sconfessare quello che le provoca indignazione? Sarebbe un modo per metter dei contenuti nelle opinioni in modo che possano tenersi in piedi
EliminaApprezzo l'articolo esaustivo di Francesco ed il commento fatto da Maurizio; mi limito dunque a dire che, pur ritenendo necessario ed impellente l'eliminazione del Califfato di al-Baghdadi, ritengo che sia importante non dimenticare l'artefice principale di tutto questo caos: il Moloc economico-finanziario globalizzato. La religione, la maggior parte delle volte, è strumentalizzata da Occidentali e Paesi musulmani fondamentalisti,come l'Arabia Saudita, per realizzare i loro sporchi interessi. È difficile, ma non impossibile...e ci dobbiamo tentare perché è in ballo l'esistenza dello stesso pianeta.
RispondiEliminaConcordo Signor Ristano, il cuore della faccenda è proprio questo infatti, se solo lo si volesse, il problema ISIS sarebbe stato risolto da tempo.
EliminaFinora non lo si è fatto perché un clima destabilizzante è ideale sia per condurre affari che, in altre circostanze, non sarebbero stati altrettanto vantaggiosi - Nathan Rothschild ebbe a dire “Il momento di comprare è quando il sangue scorre nelle strade” - e sia per negoziare nuovi equilibri.
L'ISIS è solo uno strumento che nasce nel 2013 da una cellula di Al Queda. Esso non è costituito da volontari bensì da mercenari e conta di un'organizzazione logistica, amministrativa, strategica e operativa che non è frutto dell'improvvisazione, che ci si vuole far credere, messa in atto da un numero ristretto di "fanatici".
Ma questo è un'altro tema più vasto, con il contributo si è solo cercato di trattare un pericoloso effetto collaterale della vicenda che, portando alla divisione razziale, getta le basi per ulteriori destabilizzazioni nel cuore dell'occidente.
Per chiarirci le idee:1) mettere assieme , come i Copti (rappresentano la chiesa egizia "copto vuol dire proprio "egitto nella radice etimologica), sono ortodossi (lo scisma avvenne nel 1054, chiesa cristiana d'oriente in generale) la chiesa con le confessioni cristiane derivate dagli scismi...poi protestanti e anglicani...XV sec. non esiste dunque nessuna analogia con l'islàm...l'Egitto era cristiano da VII sec. quando arrivarono le scimitarre mussulmane... non dicendo tra l'altro che l'islàm con estrema violenza a colpi di scimitarra dal VII sec. Aveva occupato l'Africa settentrionale e L'Europa meridionale e poi il Santo Sepolcro a Gerusalemme meta di pellegrinaggi.
RispondiElimina2) poi l'assalto all'Europa del XV sec. . quando furono fermati poi nella battaglia di Lepanto...la storia insegna
A parte il Sufismo che è la corrente mistica....non esiste mediamente un Islàm moderato...per es. Il valore pace per loro è risultato della totale islamizzazione... perché è coranico per tutti...come principio... poi alcuni usano mezzi violenti perché il valore vita per gli "infedeli" non conta...è questo è coranico per tutti...
Poi citare a giustificazione il numero di musulmani 1 miliardo e 600 milioni...non ha alcun nesso logico... è retoricamente fuorviante... sarebbe come dire...che siccome i cristiani sono 3 miliardi non tutti credono nel battesimo ....Dunque un miliardo e 600 milioni di mussulmani sono potenzialmente terroristi perché il Corano prevede la jihad...3) il valore pace che per i cristiani è un valore morale sovraconfessionale, cioè al di là della fede o dell'ateismo...per il mussulmano invece è un risultato, cioè ci sarà la pace quando tutti saranno diventati mussulmani e scompariranno tutti gli "infedeli".
3) il Corano è un libro "dettato" da Dio, quindi di per sé intraducibile e non soggetto a interpretazione, va preso alla lettera tranne la corrente mistica del Sufismo, infatti, i sufi, furono perseguitati nel corso dei secoli sia da sunniti che da sciiti...la differenza tra loro è relativa prevale l'Imam per gli sciiti prevale la Sunna per i sunniti...
Gentile Signor Silvio Barbata, la ringrazio di aver raccolto l’invito e del commento che fornisce spunti di dialogo a cui, spero, possano associarsi anche altri lettori o che potranno essere oggetto di ulteriori contributi.
RispondiEliminaPer parte mia chiarisco che, riguardo a quanto da lei riportato al punto 1) nel definire il significato di scisma la Treccani così recita “Nelle Chiese cristiane (e per analogia in altre religioni), separazione volontaria di un gruppo di fedeli dalla comunità ecclesiale di appartenenza per motivi in prevalenza disciplinari”. Ciò premesso, l’unica differenza che potrebbe rendere il termine non perfettamente aderente all’Islam è l’assenza di un’organizzazione ecclesiale. Ma, prescindendo da ciò e usando il termine “diversificazione” il parallelismo tra quanto si osserva nell’Islam e le altre religioni è calzante. Lessico a parte e chiarendo che non ho mai usato il termine scisma”, va sottolineato che, in presenza di diversificazioni, il fare di tutta un’erba un fascio, oltre a essere scorretto può essere pericoloso …. Da qui il titolo dell’intervento “L’IMPORTANZA DELLE PAROLE”.
Venendo al punto 2) nel mio contributo al blog non ho mai parlato di “Islamismo moderato”, bensì mi sono soffermato a sottolineare come un uso inadeguato delle parole contribuisca a dividere e fomentare odio nei confronti di una moltitudine non trascurabili di persone, una parte delle quali vive anche in Occidente.
Ancora con riferimento al punto 3) cinicamente ritengo che il valore della pace nella realtà dei fatti poco abbia a vedere con le religioni, essendo a risultante di un equilibrio raggiunto fra interesse contrastanti. Le religioni possono essere prese a pretesto ma certamente non costituiscono la condizione per cui si scatenano le guerre. Prova ne sia che dopo la battaglia di Lepanto le scimitarre non hanno più minacciato l’Occidente.
Infine, riguardo al punto 3)bis non solo il Corano ma tutti i libri sacri sono ascrivibili alla divinità. In particolare le diversificazioni dell’Islam discendono dalle divergenze sulla sua discendenza diretta dal pensiero di Maometto o sull’interpretazione del Corano nella sua prassi di vita. Per il resto non mi esprimo, per non uscire fuori dal tema proposto dal contributo che non la trova d’accordo.
lei insiste su una non logica...e proprio citando la Treccani...gli scismi sono avvenuti nel cristianesimo non per questioni dogmatiche ma ecclesiastiche di carattere storico e non fondante...quindi non è per nulla calzante il paragone con l'Islàm...lei continua a fare errori che nascono dal piluccare a destra e a manca informazioni senza andare a fondo...riguardo al concetto di pace...lei cerca di introdurre un pensiero distorto... "essendo a risultante di un equilibrio raggiunto fra interesse contrastanti."..non ha alcun senso con il termine "pace" che indica un valore morale la verità è contenuta nel significato proprio dei termini; per l'Islàm, appunto, la pace non è considerata un valore morale sovraconfessionale (comprende?) perché non hanno categorie di pensiero filosofico ma solo coranico per cui per loro la pace sarà il risultato della totale islamizzazione, cioè quando tutti gli "infedeli" scompariranno dalla faccia della terra. è evidente il suo tentativo di creare una sorta di "cortina fumogena" attorno ai concetti una sofistica di bassa lega. La differenza tra Bibbia e Corano è sostanziale, la Bibbia è considerata un testo "ispirato" mentre il Corano dettato direttamente da Dio, dunque totalmente distanti le conseguenze che ne derivano. Le cose stanno come stanno in sé e non come lei pretende di vederli, tranne che non sia "daltonico"...il dialogo presuppone un atteggiamento onesto di rispetto della logica
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EliminaSignor Barbato, con tutta la buona volontà ho provato a stabilire con lei un dialogo costruttivo e circostanziato, ma devo purtroppo ammettere che ho fallito nel mio scopo.
EliminaPosso solo aggiungere che mi rattristano coloro che pensano di sapere tutto ma ignorano il valore di: una moderata dose di umiltà, una buon bagaglio di educazione e un'elevata dotazione di sensibilità.
Con questo le auguro un'ottima serata.
P.S. tanto per citare....Gli ortodossi non accettano i dogmi Cattolici dell'Immacolata Concezione e dell'Immacolata
egregio Francesco Salvatore...la questione sull'Immacolata Concenzione...non è fondante ciò che accomuna tutti i cristiani è il Kerigma...riguardo alla Madonna la Theotokos, per gli ortodossi la questione è di carattere antropologico...e ontologico "tutti siamo immacolati concetti" alla nascita. La invito se vuole ad approfondire la questione su varie fonti...sarà utile per comprendere che è pericoloso costruirsi dei convincimenti senza basi derivanti da un lavoro scientifico.
EliminaVolevo risolvere il contraddittorio ta Barbata e Albertini su chi sia il maleducato.
RispondiEliminaPremetto che l'aticolo di <francesco Salvatore non mi ha nè entusiasmato nè convinto del tutto. Premetto anche che alcune cose che dice Barbata sono anche condivisibili.
Detto ciò, il maleducato, a mio parere, è il signor Barbato, anzi dirò di più, è uno che è entrato a gamba tesa in questo dibattito in maniera addirittura incivile e, in ultima analisi, offensiva. In un consesso di persone normali non ci si comporta così, specialmente quando non si conoscono bene gli interlocutori. Quindi, Barbata, scenda dall'albero e, se vuole, partecipi al dibattito in maniere amabile, se ce la fa.
nino Pepe mi dica di preciso in cosa sono stato maleducato...lei esprime una violenza ideologica preoccupante ancor di più perché travestita da "bon ton"...l'ipocrisia non è forse una forma di non rispetto dell'altro...io sono stato semmai diretto perché avevo premesso che non stavo affermando un "parere" ma evidenziavo errori sostanziali che tutti possono andare a constatare attraverso fonti abbondanti...
RispondiEliminaMi è venuta una curiosità e più che una curiosità si tratta di perplessità. Ci sono state delle rivendicazioni da parte dell'ISIS per gli ultimi tragici avvenimenti, ma ho provato a cercare dove l'ISIS faccia queste rivendicazioni ed ho fallito la ricerca. Leggo sui giornali, ma non trovo nulla. Solo rivendicazioni, senza che sia citato il come è dove venga rivendicato. Vi prego, illuminatemi.
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