di Maurizio Alesi - La sagra degli affari di famiglia di questo governo si riprende la scena. La cricca di Palazzo Chigi è impegnatissima a sistemare amici e parenti.
Il buon esempio è indicato da Tiziano Renzi indagato per la bancarotta della Chil Post: in trent’anni e con dieci società ha assunto un solo dipendente a tempo indeterminato: il figlio Matteo. Messo in regola appena una settimana prima che si candidasse a presidente della Provincia di Firenze. Una mossa molto utile per avere i contributi previdenziali, e, una volta diventato sindaco, anche di quelli di Palazzo Vecchio.
Un breve excursus servirà a rinfrescarci la memoria sui galantuomini scelti da Renzi per guidare l’Italia. Ad aprire le danze l’ex ministra Cancellieri amica di famiglia dei Ligresti cui affidava la tutela (e la carriera) del figlio, indagato per concorso in bancarotta. Poi il caso del ministro per le infrastrutture Lupi che si affannò da subito a procurare incarichi di lavoro e una sistemazione per il figliolo tra Rolex in omaggio e abiti sartoriali per sé stesso. Lupi si rivolse a Ettore Incalza (a capo della cricca degli appalti del G8 con Anemone e Balducci). Il capo della struttura tecnica delle Grandi Opere e subissato di procedimenti penali.
L’ex ministra Federica Guidi è stata costretta alle dimissioni per il noto emendamento in favore della Total con cui il fidanzato Gianluca Gemelli era in rapporto d’affari. Un emendamento ad “societas”, prima giudicato inammissibile, presentato dalla Guidi, inserito e approvato forzatamente nella legge di stabilità. Il faccendiere-fidanzato partecipava (non si sa a che titolo) persino alle Sedute di Commissioni parlamentari per vigilare personalmente sui suoi affari. Renzi, allora, definì “indifendibile” la posizione della sua ministra dello Sviluppo.
Sulla Boschi invece non proferì verbo neppure di fronte alla sua responsabilità accertata, sull’emendamento “sporco” che reca la sua firma. Ma l’ape regina, si sa, è intoccabile. La famiglia Boschi, com’è noto, disponeva della Banca Etruria: fratello, babbo, cognatino tutti indagati per il gigantesco buco e per le truffe ai danni degli azionisti e dei risparmiatori. E infatti la stessa Maria Elena non partecipa al consiglio dei ministri quando si deve decidere in materia bancaria per evidente conflitto d’interessi.
Ultima, in ordine di tempo, l’inchiesta “labirinto”. Faccendieri, affaristi, corruttori, frequentatori di Palazzo Chigi e, naturalmente politici del NCD e la stessa famiglia di Angelino Alfano.
Il caso dell’incredibilmente ministro degli Interni, quello che dovrebbe garantire l’ordine e la sicurezza degli italiani, raggiunge il livello più basso di questo governo che lede la dignità di milioni di giovani costretti a scappare dall’Italia perché non trovano un lavoro. Ma per la famiglia Alfano questi problemi non esistono. Con un parente che fa il ministro il futuro è garantito. Angelino ha sempre mostrato tanto amore per la famiglia. Fratello, moglie, cugini fanno tutti carriera. Tiziana Miceli, moglie del Ministro ha ricevuto cinque incarichi legali dalla Consap, una concessionaria del ministero dell'Economia, altri dal ministero dello Sviluppo Economico, dalla ex Provincia di Palermo e anche dall'Istituto autonomo case popolari.
Il fratellino Alessandro aveva già impegnato gli uffici giudiziari per presunti illeciti su alcuni esami per la sua laurea ad Agrigento. Poco dopo il giovane rampollo vince il concorso per segretario generale della Camera di Commercio di Trapani. Ma ben prima che si tenesse quella selezione pubblica, un esposto anonimo aveva incredibilmente predetto la vittoria del fratello dell’ex ministro della Giustizia. Oltre al fatto che, pare, non avesse maturato i cinque anni di esperienza dirigenziale previsti per la partecipazione al concorso, e ovvie conseguenze giudiziarie.
E siamo allo scandaloso incarico alle Poste da 160 mila euro. Ottenuto grazie al faccendiere Raffaele Pizza arrestato nell’operazione anticorruzione di questi giorni. E che dire sulle parole della segretaria di Pizza Marzia Capaccio: «Ad Alfano noi gli abbiamo sistemato la famiglia... questo doveva fare una cosa... la sera prima... mi ha chiamato suo padre... mi ha mandato ottanta curriculum (...) e dicendomi... non ti preoccupare... tu buttali dentro... la situazione la gestiamo noi... e il fratello comunque è un funzionario di Poste...».
Ma che razza di gente si mette accanto Renzi. Il rottamatore che ha imbarcato il peggio che c’è sulla piazza continuando a fare l’imbonitore, passando da uno scandalo all’altro senza vergogna. Come da copione è già partito il solito repertorio ordito da camerieri, ventriloqui renziani, travestiti da giornalisti alla Meli, Rondolino e gli sguatteri dell’Unità.
Tutti in trincea a menarla con il solito garantismo (non esiste parola più idiota). Questi trombettieri sempre pronti a fare i pompieri del palazzo, continuano a difendere l’indifendibile persino di fronte alle stesse ammissioni dei responsabili che al telefono non lasciano dubbi sulla loro moralità pubblica. Per lor signori un politico dovrebbe dimettersi solo alla fine del terzo grado di giudizio, cioè dopo dieci anni. Per loro la responsabilità politica non esiste. Se non c’è la condanna penale non c’è mai motivo per lasciare.
Eppure l’art. 54 della Costituzione è chiarissimo: I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore. Fatti come quelli a carico del ministro Alfano, non necessitano di una sentenza e neppure di un reato.
Milioni di giovani laureati e preparati inviano ogni giorno decine di curricula per sbarcare il lunario senza alcun esito. Il messaggio che arriva alle nuove generazioni è che se vuoi lavorare devi essere nelle grazie, alla corte del potente di turno o avere il numero di telefono di qualche parente. Vergogna.
P.S. Costituzione, Art. 54: Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi.
I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle, con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.
Articolo e analisi perfetti...Aggiungo l'ultima intervista a Davigo (I politici onesti non siedano accanto ai disonesti...)e il quadro è completo....Spero tanto nel risveglio delle coscienze degli italiani che decidano di mandare a casa questo Governo...je tutto da rifare...........
RispondiEliminacredo che ormai disciplina ed onore nel governo sciagurato di RENZI NON CE NE SIA PER NIENTE SORVOLIANO SUGLI ULTIMI PATTI CON BERLUSCONI E POI IL DELINQUENTE VERDINI E MI SEMBRA CHE ORMAI GLI ITALIANI ABBIANO CAPITO DI CHE RAZZA DI DELINQUENTI E'0 COMPOSTOI IL GOVERNO RENZI ..
EliminaNon è il problema causato da singole persone,anche se con gravissime colpe , ma d'un conglomerato di malcostumi che , probabilmente , sono secolari che si adeguano al sistema politico attuale cone si adequavano alla monarchia ed al fascismo.
RispondiEliminaVero, siamo arrivati a livelli di asocialità e disonestà impressionanti a scala paneuropea, ma, anche eliminando fisicamente i "colpevoli" come propongono sia le destre che le sinistre estremiste, la situazione non migliorebbe, anzi, oltre al male esistente si aggiungerebbe un'ulteriore crimine ed ulteriore odio.
La vera rivoluzione deve comminciare dal basso, da ogni singolo cittadino e deve essere basata sull'onestà e sull'impegno personale, anche alle votazioni. Ogni partecipazione soto il 75% è una vergogna ed uno sputo in faccia a chi ha perso la vita nella lotta della liberazione.
Concordo...ma sembra che gli italiani forse per sfiducia non lo comprendano appieno..il voto è fondamentale..se non lo si adempie è inutile lamentarsi..
EliminaConcordo...ma sembra che gli italiani forse per sfiducia non lo comprendano appieno..il voto è fondamentale..se non lo si adempie è inutile lamentarsi..
EliminaChiarissimo articolo! purtroppo l'italia è diventato il Paese piu corrotto al mondo.... Ammiro i magistrati che con gran coraggio (perchè ce ne vuole tanto!) continuano a far bene il loro lavoro. Gli italiani si stanno svegliando da questa sorta di torpore-indotto! e tutto questo schifo finirà. Complimenti all'autore per cui nutro una vera stima.
RispondiEliminaCONCORDO ASSOLUTAMENTE SIAMO STUFI DEL MALAFFARE DI QUESTA GENTAGLIA !STUFI !
EliminaTengo famiglia, dicono i bravi padri responsabili,che verrebbero permettersi di più ma non possono. Già non tutti sono "onorevoli", senatori, ministri, banchieri, alti dirigenti, magari trombati della politica, ma chi può, invece si da da fare per la famiglia, eccome.Quanti dei lettori di questo articolo conoscono figli,fratelli o nipoti di politici, che sono disoccupati, che fanno la fila per partecipare a concorsi, o che addirittura diventano docenti, prima ancora di laurearsi, alzino la mano! Eppure, basta fare un giro per la rete e scoprire proprio quello che Maurizio Alesi descrive nel suo articolo. Allora, diciamo le cose come stanno. Non siamo tutti uguali e che i figli e parenti di quelli che contano, sono sicuramente più uguali dei nostri. Ma soprattutto, che esiste una dignità ed una pari indecenza che va oltre la considerazione del concetto di reato. Chi assume certi comportamenti, non dovrebbe attendere di essere inquisito o condannato per lasciare la poltrona, ma avere la dignità di andarsene prima di essere cacciato.
RispondiEliminaDIGNITA' QUESTI POLITICI NON NE HANNO UN SOLO BRICIOLO APPUNTO SIAMO IL PAESE PIU' CORROTTO AL MONDO MENO MALE CHE E' NATO IL MOVIMENTO CINQUE STELLE ..LO TSUNAMI DI ROMA E TORINO PER EFFETTO DOMINO TRASCINERA' IL POPOLO ALL'ULTIMO VOTO DI PROTESTA CHE FINALMENTE MANDERA L'IMMORALE BUGIARDO MENZOGNERO RENZI A CASA !!
Eliminacinicamente posso dire che queste cose sono sempre successe ma, aggiungo, mai con la sfacciataggine con cui avvengono oggi....anche per fare i furbi ci vuole intelligenza e qui latita
RispondiEliminaLe classiche, tipiche facce di bronzo...
RispondiEliminaHai ragione vantiamo il più alto tasso di facce di bronzo. La moglie di Marcello De Vito(M5S) assessora in III Municipio a Roma. Fanno tutto in famiglia, la loro. Tutti nessuno escluso, dx, sx, centro, m5s. Una volta al potere MANGIANO solo.
RispondiEliminaSe la moglie di De Vito, l'avvocato Giovanna Tadonio è stata eletta e dunque è stata legittimata dal consenso, non ci trovo nulla di strano alla sua nomina di assessora alla sicurezza. Se invece non si è candidata o non è stata eletta, in effetti è un atto che si presta a legittime critiche che, per motivi di opportunità non andava fatto. Detto questo la nomina di un assessore, per altro di una semplice Municipalità, non ha nulla a che vedere, neppure di striscio, con le magagne di cui parlo nell’articolo. Gli ex ministri nonché l’attuale ministro degli interni del governo Renzi hanno colpe ben più gravi e serie della stupidaggine fatta dal Presidente della Municipalità. I signori ministri, invece di occuparsi dei problemi del Paese, hanno fatto affari e sistemato le loro famiglie con lauti guadagni, prebende e incarichi con i soldi dei cittadini in rapporto con gente arrestata e faccendieri che dimoravano dentro Palazzo Chigi. Ecco perché la tua espressione “mangiano tutti” mi sembra davvero spropositata.
Eliminail così fan tutti è il ritornello ricorrente quando si analizzano le malefatte del malfattore di turno allo scopo di delegittimare l'indignazione di chi critica e, cosa ancor più agghiacciante, è mettere sullo stesso piano macigni e sassolini
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RispondiEliminaoRMAI CON ALFANO IL GOVERNO RENZI HA TOCCATO E SFONDATO IL FONDO DELL'IGNOMINIA ignominia
RispondiElimina[i-gno-mì-nia] s.f.
1 Perdita della reputazione in seguito ad azioni riprovevoli SIN disonore, infamia: cadere, vivere nell'i.; estens. azione, persona disonorevole: è l'i. della sua famiglia CREDO CHE SIA GOIUNTO IL TEMPO PER RENZI DI FARE LE VALIGIE GLI REGALIAMO IL SUO APPARECCHIO VOLANTE PERSONALE ..MA CHE SE VADA A CASA ORMAI IL MARCIUME DEI SUOI MINISTRI E AMICI VERDINI BERLKUSCONI E' OVVIO E PALESE MENO MALE CHE LO TSUNAMI DEI CINQUE STELLE DARA' AGLI ELETTORI LA POSSIBILITA DI CAMBIARE PER SEMPRE E NEL MODO MIGLIORE .NESSUNO E' PERFETTO MA A QUESTO LIVELLO DI BASSEZZA NON LO SONO DI CERTO !
Nell'articolo 1 della Costituzione, la dicitura "fondata sul lavoro" dovrebbe essere sostituita con "fondata sulla raccomandazione e sul nepotismo". Il sistema della raccomandazione non è una prerogativa meridionale ma nazionale, comune a tutti i partiti, con preminenza democristiana. Il sistema si radicalizza negli anni 60/70, periodo in cui le segreterie dei parlamentari erano dei veri uffici di collocamento al lavoro di qualsiasi tipo: un mare di raccomandazioni dove il curriculum era considerato un optional. In quel periodo nel nord, ai concorsi pubblici, i partecipanti erano inferiori ai posti da coprire. I meridionali vincitori di concorso ottenevano quasi subito il trasferimento al sud. Si verificava un gonfiamento di organici nel sud ed una carenza nel nord con effetti negativi sulla organizzazione del lavoro. Con un concetto diverso di efficienza, con organico oltre il numero previsto, nel sud si registravano sacche di inefficienza, mentre nel nord malgrado sotto organico la pubblica amministrazione dava segni di efficienza. Per correre ai ripari, quando ho partecipato al concorso, fra i requisiti era indispensabile essere residenti da almeno cinque anni. Da allora i trasferimenti diventarono difficili salvo per alcuni. Ora la raccomandazione è un "istituto" quasi in crisi, è un privilegio esclusivo per la famiglia e i più stretti amici. In compenso ha fatto un salto di qualità: è possibile selezionare i posti più graditi e trattare il salario che deve soddisfare anche l'effimero. A proposito da non dimenticare la dichiarazione del parlamentare regionale siciliano che si lamenta di non riuscire ad arrivare a fine mese con 11 mila euro mensili. Viene spontaneo, con il rispetto di chi legge, chiedersi se al posto della faccia hanno il fondo schiena. Perché applicare l'articolo 54 della Costituzione quando ci si può appellare al garantismo in attesa del terzo grado di giudizio con la possibilità di una strumentale prescrizione che per la filosofia dei politici equivale ad una assoluzione!!?? Per uscire da questa crisi morale ci vuole una rivoluzione. Per rivoluzione intendo quella democratica che si esprime con il voto. Rivoluzione che deve scaturire da una presa di coscienza generale della necessità di ristabilire il senso della moralità, della eguaglianza e della giustizia sociale. A distanza di 35 anni rimangono attuali le parole di Enrico Berlinguer : " I partiti hanno occupato lo Stato e tutte le sue istituzioni, a partire dal governo. Hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai tv, alcuni grandi giornali."
RispondiEliminaNessuno ha eletto nessuno, eppure si sono fatti aprire le sedi del Governo ed imperano, impongono tasse e balzelli, sfacciatamente abusano d'ufficio, ma stranamente nessun magistrato s'azzarda ad aprire fascicoli dovuti d'ufficio. Ergo; molto probabilmente arrieranno ad un delirio d'onnipotenza tale da far accadere cose irrimediabili. I giovani sono intelligenti e non curandosi di loro guardano e passano, la frontiera verso altri lidi, poi quando qualcuno di loro, già tacciati non essere validi in Italia, ha un successo nella ricerca o altro settore, si alza un ministro delle raccomandazioni e segnalazioni e si fa vanto e pregio del successo all'estero d'altri.
RispondiEliminaNessuno lo ha eletto,m il Re lo ha nominato.. W i Re, ma facciamo che vadano a casa TUTTI, al più presto che danni ne hanno fatti a sufficienza......Danni economici e morali. ruberie a tutto spiano, familismo a sfare.... Ma per favore.....almeno la dignità di dimettersi, invece di attaccarsi ad un referendum che DEBBONO perdere, così li mandiamo a casa noi...loro, i loro furti, i loro parenti. ed i loro raggiri.
RispondiEliminaPoliticaPrima vanta autori di tutto rispetto. Un flashback rigoroso e preciso. Non c'è futuro senza memoria, peccato che gli italiani ne hanno poca . Basterebbe analizzare i fatti per rivoltare questo sistema ingiusto ed invece tutti incollati a vedere il grande mondiale 2016. Che dire, io un lavoro ce l'ho, il problema quasi quasi non mi riguarda se non fosse che in busta paga ogni mese mi vedo decurtare soldoni che ben potrei spendere per altro e non per mantenere burocrati e politici inutili.
RispondiEliminaMi viene da pensare che ai giovani e alle famiglie italiane tutto questo sta bene .
RispondiEliminaDiciamoci la verità, ciò che emerge dall'articolo di Maurizio Alesi non fa altro che spingere ancor di più verso quelle forze politiche che lasciano intravedere un cambio di rotta. E non c'è bisogno di essere politologi per capirlo. I cosiddetti partiti "sistemici", neologismo utilizzato dal ministro Franceschini, credo debbano con urgenza attuare politiche diverse che facciano sentire sul serio una diversa sensibilità nei confronti delle fasce di popolazione più deboli.
RispondiEliminaIl segnale emerso riguardo l'assunzione del "fratellino", pur non sconvolgendomi considerata la mia esperienza di vita, è dirompente nei confronti del mondo giovanile. Che sentono questa politica sempre più lontana e anche ostile. I risultati sono l'allontanamento dal voto e dall'altro un'attenzione sempre più corposa nei confronti dei 5 stelle.