di Gigi Consiglio - Le elezioni comunali appena trascorse devono fare riflettere non solo l’opinione pubblica disaffezionata alla politica quanto gli addetti alla stessa.
Nella società contemporanea, connotata dalla perdita delle ideologie culturali e politiche con le quali parecchi di noi (di una certa età) siamo cresciuti, ci siamo resi conto che nel “teatrino della politica” i politici sono avversari solo per “interesse privato” mentre una volta lo erano animati da motivazioni economiche interessanti il territorio.
Si diceva che in Parlamento litigavano ma poi andavano a cena assieme. Col tempo di litigi se ne sono verificati sempre meno – meglio, potrebbe pensare uno sprovveduto - fino ad arrivare all’odierno concetto di “partito della nazione” dove destra, centro e sinistra, per usare vecchie catalogazioni, fanno dei patti per governare assieme, con l’intento di gestire banche ed altro. La verifica di quanto asserito sta nel fatto che tali patti non hanno sortito effetti producenti benessere per la nazione, ma profitti per le parti in causa.
Diversa cosa era infatti il “Governo di unità nazionale” di origine Ciellenista (da CLN) che, per la gravità dei tempi, ha governato la nostra Patria con l’ausilio di tutte le forze politiche uscite dalla Resistenza e con l’afflato di tutta la popolazione. Oggi invece la popolazione diserta le urne in modo compatto perché stanca di vedere sempre inciuci ed una classe dirigente che sebbene rinnovata è tenuta al guinzaglio in quanto “nominata” ed è consapevole di essere effimera.
A questo punto, date le premesse, un sindaco eletto, mediamente da un 51 % del 50% degli elettori che si sono recati a votare, sta a significare che una popolazione di 1.000.000 di persone viene eletta dal sindaco che ha ricevuto mandato da circa 250.000 persone. Quale può essere la conseguenza di questo mandato legalmente valido ma certamente non plebiscitario: nessuno se l’eletto ha la volontà di gestire la cosa pubblica con correttezza; anzi egli potrà dimostrare alla popolazione agnostica la propria buona volontà e forse, riuscire a riavvicinarla alla politica.
La gente dovrà adesso verificare se il nuovo vento che soffia nelle maggiori città d’Italia riuscirà, in qualche anno, a spazzare la malapolitica di cui siamo stati spettatori. Ma è chiaro che il Sindaco potrà muoversi in maggior misura se forte del consenso attivo della popolazione. Ecco perché Virginia Raggi e Chiara Appendino si sono rivolti, nell’occasione dei ringraziamenti post elettorali a tutti gli elettori, affermando di considerare la Sindacatura per tutta la città. Il film “Mezzogiorno di fuoco” con Gary Cooper, mutatis mutandis, docet.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaPiù che a Torino, dove tutto sommato la città non ha grossi problemi, a parte un forte isolamento delle periferie che hanno premiato la Appendino, è Roma il vero campo di battaglia, dove il nuovo sindaco, non avrà vita facile. Se è vero che la Raggi, come ha già annunciato, toccherà i potentati della città, gli interessi che hanno generato mafia capitale, avrà bisogno del sostegno di tutti i romani per combattere le ramificazioni del malaffare da decenni. Posso solo fare i migliori auguri alla Raggi ed ai romani.
RispondiEliminaAvevo scritta questa riflessione questa mattina. Sarà fuori tema rispetto all'articolo, ma non fuori contesto. quindi la metto come mio commento.
RispondiEliminaRiflessione di uno che ha lasciato il PD di Renzi, ma non è approdato in nessun altro partito.
Perché ho lasciato il PD ? non perché Renzi mi è antipatico e neppure lo considero un buffone. Semplicemente perché secondo me porta avanti una politica di Centro-destra ed io sono per una politica di sinistra che all’occorrenza si allei col centro. Quindi Centro-sinistra reale. Le elezioni di ieri dimostrano che la sua politica non ha portato consensi al PD, reali miglioramenti al Paese e alla questione morale.
Sull’onda dello slogan “ROTTAMAZIONE” ha ottenuto il 41% di consensi alle Europee. (io non ho votato ma me ne sono rallegrato). Purtroppo in tre anni di governo e di politica “innovativa” non solo ha perso tutto quello che aveva guadagnato alle Europee, ma ha eroso anche i consensi e il patrimonio che gli aveva lasciato Bersani. Da Segretario del PD e da Presidente del consiglio è stato un disastro. Con il patto del Nazareno e con la alleanza di fatto con Verdini ha perso consensi a sinistra, ma non ne ha guadagnato al centro e a destra.
Sono stato un forte fautore della nascita del PD voluto da Veltroni. Mi sono sbagliato. La Margherita partita fortemente in minoranza e riuscita, all’interno del PD, a scalzare quasi tutti gli ex DS imponendo una politica che non era mai stata quella del popolo che votava a sinistra. La questione morale che anche all’interno degli ex DS non era più quella del vecchio PC è precipitata a livelli insopportabili.
Hanno un bel dire Renzi e il suo “cerchio magico” che le elezioni di ieri non hanno valenza politica. I risultati, tutti nella stessa tendenza, da Alcamo a Trieste. Dimostrano che per gli elettori hanno avuto tendenza politica. Quindi, secondo me, al posto di entrare in direzione “ con il Lanciafiamme” dovrebbe entrarci con le dimissioni irrevocabili da Segretario PD.
Gli elettori hanno voltato pagina, vediamo cosa i neoletti sapranno scrivere nella nuova pagina.
RispondiEliminaVirginia e Chiara vittoriose. Oggi è giorno di festa, ma domani incominciano i problemi: troppi, specialmente a Roma. Mi dispiace per Fassino, che reputo una persona perbene, ed un po' anche per Giachetti; ma il sistema deve essere scardinato e ripulito da tutto il marciume di cui sono impregnate le nostre città. Esse hanno bisogno dell'aiuto e della solidarietà di tutti i cittadini onesti. Per quello che può valere il mio giudizio, credo che Chiara sia più sciolta, più coriacea e più idonea a quest'arduo compito, di quanto m'e' sembrato, e mi vorrei sbagliare, la Raggi. Mentre Torino è una città più tranquilla e negli ultimi anni, per merito di Fassino, ha fatto notevoli progressi soprattutto dal punto di vista culturale... la Raggi invece si troverà ad affrontare problemi mastodontici che, se lasciata sola, è difficile che possa risolvere. Auguro ad entrambe un buon lavoro e la realizzazione delle loro e le nostre speranze.
RispondiEliminaLa rivoluzione,una volta avviata è inesorabile e travolge durante il suo cammino anche quelle persone perbene che la Casta sacrifica per prolungare la resistenza del sistema degli inciuci e del malaffare. Si parla ovviamente di rivoluzione culturale,di riarmo morale,di rinascita del senso civico. Ma forse sono ottimista...
RispondiEliminaSono felicissimo che Roma e Torino abbiano iniziato un percorso di amministrazione completamente nuovo e inedito. È molto interessante ed apre scenari che fanno presagire altri e più importanti traguardi. Mi piacerebbe che le neo-sindache, adesso che si sono insediate, ponessero fine alle frasi autocelebrative (tipo: stiamo cambiando la storia, il vento sta cambiando), che pure sono legittime e comprensibili, e concentrarsi sul durissimo lavoro che le attende. La gente si aspetta dai 5Stelle anche un cambio di stile nella comunicazione che ponga fine alla pratica degli annunci tipicamente renziani (spesso disattesi), e che parlassero solo per comunicare che un problema è stato risolto. Si sente il bisogno di un po’ di austerità rispetto all’eccessivo presenzialismo e di chiacchierccio politicante a cui i nuovi sindaci dovrebbero sottrarsi. La presenza in Tv va benissimo per comunicare le proprie idee, i propri programmi ma, una volta eletti, bisogna dare la sensazione che si stia lavorando, lontano dai riflettori e dai salotti televisivi.
RispondiEliminaBene! E' riconosciuto e ammesso da tutti che ai ballottaggi la maggioranza delle persone che sono andate a votare chiede il cambiamento. Perfino Renzi lo ha ammesso. Adesso speriamo che i nuovi sindaci ( nuovi nel senso più profondo della parola) pensino ad amministrare bene e meglio dei loro predecessori. La cosa che non vorrei sentire da loro: "hanno lasciato il Comune pieno di debiti, non ci sono soldi, abbiamo le mani legate, il governo non ci aiuta ecc. Quando vi siete candidati a sindaco conoscevate le difficoltà a cui saresti andati incontro, quindi adesso amministrate al meglio senza lamentarvi. "avete voluto la biciletta? adesso pedalate". L'onestà da sola non basta, bisogna che sia accompagnata dalla vostra capacità di individuare e risolvere i problemi dei vostri concittadini.
RispondiEliminaSi parla tanto e giustamente di Roma e Torino dove il PD in prima persona è uscito sconfitto, ma non si parla di Napoli dove la sconfitta riguarda tutto il sistema dei partiti e dove è stata premiata una sperimentazione che vede le autentiche "forze civili" operare per il benessere della collettività in un ambiente, peraltro, estremamente difficile.
RispondiEliminaTemo che questo silenzio non sia frutto di distrazione me di una volontà di non dare visibilità a forme di partecipazione diversa che con il loro successo possono mettere in difficoltà i modelli tradizionali che tanti disastri hanno apportato al Paese.
raga', ora inizia la vera battaglia, dimostrare di saper governare città complesse e distrutte dal malaffare... Daje Virginia e Chiara!!!!
RispondiEliminaSono del parere che qualunque siano le ragioni del voto, e comunque sia il M5S, c'e' bisogno impellente di cambiamento, sperando che, l'esperienza passata sia stata d'insegnamento per ricambiare subito, se non dovesse essere quello che si spera......
RispondiEliminaDopo che i buoi sono scappati si chiudono le stalle.....
RispondiEliminaArticolo pacato con riflessioni su cui sono d'accordo. IL GIUDICE PAOLO BORSELLINO DICEVA CHE LA RIVOLUZIONE SI FA NELLE PIAZZE, MA IL CAMBIAMENTO NELLA CABINA ELETTORALE. ------------- ............MA CON UNA LEGGE ELETTORALE DECENTE: Non mi sembra normale e legale che il Governo, espressione del Parlamento eletto col poco democratico e incostituzionale porcellum, modifichi la costituzione senza nemmeno aver proposto le modifiche in campagna elettorale agli italiani. Ed ha sostituito il porcellum con l'italicum, quasi un porcellum bis, ANZI UN CACATELLUM ! Questo Governo dovrebbe occuparsi S O L O degli affari correnti e darci una legge elettorale democratica. Quando boccio' il porcellum, la Corte Costituzionale disse che possiamo votare col proporzionale. Applicando al proporzionale il CORRETTIVO della sfiducia costruttiva si assicurano massima rappresentativita' democratica e stabilità di governo che evita frequenti e lunghe crisi di governo, al buio. Con sfiducia costruttiva, mentre si sfiducia il governo, simultaneamente si concede la fiducia al nuovo governo; se in Parlamento non c'è maggioranza per la sfiducia il governo rimane in carica.
RispondiEliminaSenza dubbio le elezioni amministrative concluse domenica hanno visto la vittoria dei 5stelle, perché in 19 comuni su 20 dove si svolgeva il ballottaggio hanno vinto. Vittoria ottenuta incamerando dappertutto il voto della lega e di tutta la destra, moderata e fascista. Questo é un fatto che va sottolineato perché dove il centro destra si é presentato unito é andato al ballottaggio contro il centro sinistra, relegando in un angolo i 5stelle.Il caso di Milano é emblematico. Perché i 5stelle prendono i voti della destra? Perché il movimento non ha connotazione né politica, né ideologica; non ha un programma chiaro né posizioni definite sui grandi problemi che ci affliggono: l'immigrazione, l'europeismo, i problemi economici. Al di là di qualche slogan scontato e prevedibile c'e il nulla. Può imbarcare chiunque, anche i fascisti. A Torino la destra tutta ha preferito far confluire i propri voti sull'Appendino, 31 anni di totale inesperienza, pur di non far riconfermare Fassino che è stato un buon sindaco. Il movimento di Grillo rappresenta il qualunquismo e l'approssimatezza della stragrande maggioranza degli italiani, che non legge, non si informa. Faccio i miei auguri ai torinesi che hanno preferito il " nuovo" al vecchio usato garantito.
RispondiEliminaFaccio una premessa che mi sembra che sia già stata condivisa da molti Sicuramente il risultato nelle amministrative del M5S è dovuto molto ma molto ai voti della Lega e di tutta la DX Staremo a vedere in futuro le conseguenze ma è sicuramente chiaro che si è votato sulla base del detto “ il nemico del mio nemico è mio amico “
RispondiEliminaCirca le due piazze ritengo che siano assolutamente diverse A Torino molto probabilmente l’Appendino avrà vita più facile E’ una città che sicuramente ha meno problemi di Roma e nel contempo reputo la signora con una buona esperienza di lavoro. Roma sarà veramente un banco di prova per il M5S data la difficoltà della piazza a cui aggiungerei il livello della signora Raggi con un’esperienza non all’altezza Già detto e ripetuto Staremo a vedere
Lo spunto che intendo cogliere da questo articolo, che condivido nell'analisi, è la perdita del valore del voto. Assistiamo alla crescita del numero delle persone disinteressate alle competizioni elettorali di qualsiasi tipo che costituisce un impoverimento della democrazia. Con il drastico calo degli elettori, come giustamente fa notare Luigi Gianfranco Consiglio, il mandato ad un Sindaco viene conferito dal 25 % degli elettori. L'investitura è legittima e il Sindaco, nella consapevolezza di rappresentare tutti, cercherà di amministrare per il bene di tutta la comunità. Virginia Raggi e Chiara Appennino hanno fatto bene ad appellarsi a tutti i cittadini. Il Sindaco deve amministrare bene e i cittadini devono collaborare rispettando le regole. Roma e Torino possono segnare l'inizio di un nuovo modo di amministrare. Se il quadro locale lo compariamo a quello nazionale viene fuori una diversa realtà e, per certi aspetti, pericolosa. Dalla collaborazione, dei vecchi tempi, delle forze politiche per risolvere i problemi del Paese siamo passati alla concezione del partito della nazione manovrato dai poteri finanziari. Il pericolo, racchiuso nel combinato riforma costituzionale e legge elettorale "Italicum", è dietro l'angolo. Il 25% degli elettori darà il mandato ad un governo che potrà manovrare il Parlamento i cui membri saranno quasi tutti nominati dalla segreteria del partito del futuro presidente del Consiglio. Partito della nazione o partito unico il rischio è nel facilitare il concentramento del potere in una unica persona. Il Sindaco parla e si confronta con i cittadini dai quali riceve consigli, il governo, controllore e non controllato dal Parlamento, dialoga con i poteri forti che dettano le regole.
RispondiEliminaVediamo cosa sanno fare....lo dicono tutti coloro che invece non hanno saputo fare....forse si aspettano dritte e suggerimenti su come amministrare una città in maniera onesta.Accusano la Raggi e L'Appendino di inesperienza ....ma,abbiamo visto a cosa è servita l'esperienza dei furbastri che si sono mangiati l',Italia Intera,facendo del familismo e dei rapporti corrotti con i forti poteri il loro strumento di potere e scavando un solco che a poco a poco è diventato un baratro tra loro,i loro parenti,i loro amici...fra loro ricconi e i veri poveri ed emarginati..è un piacere sapere che fra poco scompariranno tutti e succederà quando i 5 stelle cominceranno a governare,Già si vedranno le prime azioni delle due "sindachesse",volte ad allontanare personaggi in odore di malaffare.
RispondiElimina"La calunnia non distrugge l'uomo onesto. Poiché passata l'inondazione la pietra riappare." Proverbio cinese.
RispondiElimina