di Gigi Consiglio - In questi ultimi giorni, probabilmente in seguito al mio endorsement per il “NO”, ho avuto occasione di incontrarmi con colti amici.
Che invece sono schierati per il SI e con i quali ho scambiato, graziosamente, qualche considerazione.
Questa loro posizione, opposta alla mia, comunque, non inciderà sui sentimenti di stima o di antico affetto che da sempre nutro per loro. Sento però il dovere di fare una riflessione e com’è mio costume, a voce alta. Intanto mi ha fatto molto pensare l’assoluta intransigenza alla seppur lontana possibilità di cambiare idea e ciò non mi è sembrato tanto normale trattandosi di posizioni politiche e non di fede (sul tipo “testimoni di Geova”, per intenderci).
A questo punto mi è venuto il dubbio, purtroppo a causa della mia atavica laicità, che potrei essere io in errore. E come si usava all'oratorio mi son fatto un “esame di coscienza” e ne ho dedotto che non ho alcun motivo valido e convincente per votare “SI”. Mentre, invece, le motivazioni di fondo che spinge questi amici al sostegno della riforma sono sostanzialmente due: la prima è quella di credere al risparmio economico della riduzione dei senatori da 315 a 100; la seconda ritenere che la Costituzione si possa “modernizzare” e perciò questa è un’occasione propizia per riformarla.
Mi accorgo però che, fatte salve le pur “umane” motivazioni clientelari, (per non dispiacersi il Palazzo), la buona fede è supportata solo dall'ignoranza della legislazione.
Perché il “risparmio economico” considerevole si otterrebbe RIDUCENDO TUTTE LE PREBENDE DEI PARLAMENTARI, in toto, e non solo di 200 unità, in questo caso del Senato, incasinando così l’armonia della struttura del Parlamento, “nominando” anche questa volta in modo surrettizio, 100 senatori fra i Comuni e Regioni e fornendo loro l’immunità.
L’altro falso concetto è quello della “modernizzazione”, in verità invocata da tempo e da più parti. Ma chi ha memoria può anche ricordare che la sollecitazione a un adeguamento della Costituzione ai cambiamenti della società, arriva dai tempi in cui le cose sono andate peggiorando. Proprio da quando la Casta ha iniziato a voler perpetuare la sua presenza nei gangli dello Stato e anziché promuovere leggi di attuazione della Costituzione, ha pensato bene di disaggregarla pezzo per pezzo, a poco a poco.
Questo non è il momento migliore per modernizzare la nostra Costituzione effettuata a colpi di fiducia e con l’avallo di un Parlamento sostanzialmente di nominati, ed è molto strano che questi amici non riflettano bene su questo punto.
Ma se proprio, “lo ha detto il medico”, allora è il caso di indire una nuova Costituente eletta con metodo proporzionale che rappresenti l’intero corpo elettorale. I Costituzionalisti dell’ultim’ora potranno così guadagnarsi onestamente il pane anziché mettere il loro cervello all'ammasso.
La Costituzione, è bene ricordarlo, è di tutti. E cambiarla non può diventare un motivo per dividere il Paese secondo schemi e maggioranze parlamentari volatili che rappresentano una minoranza del popolo italiano. E nessun governo, e per nessuna ragione può e deve appropriarsene.
Gigi Consiglio
(alias Giacobino disincantato)
03 Giugno 2016
L'esposizione di Luigi Consiglio è davvero comprensibile a tutti e le ragioni che espone per il No sono ragioni valide per coloro che concepiscono gli autentici valori dei diritti di ogni persona. Concordo quindi con Luigi, e mi batterò estenuante affinché la nostra costituzione quella scritta da persone oltre che di spessore, autentici conoscitori della politica e non di una ragazzotta di un bandito e un prepotente che si è auto eletto presidente, e cambia la costituzione per poter governare a tempo indefinito. Voglio precisare per i fautori del Si. Che non protendo per nessun partito o movimento, che ho una autentica nausea per tutti i parlamentari che sono a Montecitorio. Non sono quindi di parte bensì sono unicamente per lasciare inalterata la costituzione.
RispondiEliminaPremetto che il mio NO! è fuori discussione. "La Costituzione, è bene ricordarlo, è di tutti. E nessun governo, e per nessuna ragione può e deve appropriarsene." Intanto questo è il terzo governo che se ne appropria per cambiarla. Il primo, governo di CENTROSINISTRA se ne è appropriato ed è riuscito anche a fare approvare il cambiamento da popolo sovrano. Il secondo, CENTRODESTRA, se ne appropriato e il popolo sovrano l'ha bocciato. Questo è il terzo che ci prova e l'attuale COSTITUZIONE ha previsto il referendum nel caso in cui i cambiamenti non fossero approvati dai due terzi de Parlamento. Quindi per quanto riguarda la costituzionalità dell'agire di questo e dei precedenti nulla da eccepire.
RispondiEliminaper capire cosa si sta votando si deve fare, mio consiglio, uno sforzo per ribaltare la metrica di pensiero: questo nuovo assetto cambia completamente il sistema di rappresentanza...non indebolisce, lo cambia completamente:
RispondiEliminal' esecutivo si rinforza e si velocizza, e quindi si legittima, le opposizioni ovviamente hanno ruolo di proposta o meno nel dibattito parlamentare e nel caso accadesse qualcosa di grave,perche facciamo che potrebbe accadere, essendo il premio di maggioranza molto esiguo ed essendoci una camera sola, è molto piu facile mettere in minoranza l' esecutivo..ma in caso contrario quell' esecutivo si assume la totale responsabilita della guida.
in sintesi: questo metodo di fare l' opposizione per posa e poi accordarsi e pastrocchiare si supera.questo è...
se si valuta la legge con la metrica dei meccanismi attuali ovviamente questa riforma risulta non funziona!
L'abolizione del senato è un errore. Rimarrà in piedi tutta la macchina amministrativa, rimarrà in piedi tutta la struttura dei vecchi vitalizi ai senatori, rimarranno in piedi anche gli abitanti del senato perchè li sostituiscono mettendo un po di sindaci, un po di consiglieri regionali. Alla fine qual'è il risparmio per i cittadini? il risparmio sta sotto i 100 milioni. (i vitalizi che verranno, ovviamente, mantenuti e le pensioni d'oro superano il miliardo)In Commissioni Affari Costituzionali, alcuni componenti hanno detto: "stiamo discutendo delle slay su Renzi, non c'è neanche il testo" (!!!). Il primo dato sulle province è che automaticamente aumentano i consiglieri comunali e gli assessori comunali e la Corte dei Conti ci ha gia avvisato che spenderemo molto molto di piu. Sindaci e consiglieri, poi e non lo dimentichiamo, acquisteranno ANCH'ESSI l'immunità parlamentare! e questo, al di la del lato economico, è allarmante. In pratica hanno aumentato il poltronificio! ci saranno 26 mila poltrone in piu tra vari consiglieri!.
EliminaE' un assurdo ideologico e non solo, parlare di legittimazione dell'esecutivo in base al "rafforzamento".
Eliminala legittimazione si ha solo in base al voto, punto primo, cambiare totalmente per non cambiare nulla, il risparmio si ottiene facilmente tagliando gli stipendi di tutti i parlamentari, ma questo è qualcosa che non piace a loro, un senato di nominati massacra la rappresentanza, da solo una poltrona in più a sindaci ed affini, ma la cosa più grave a mio parere è la cosiddetta maggioranza che non rappresenta nemmeno un terzo della popolazione...stima al ribasso anche...la democrazia dove va a finire?
oltretutto le modifiche alla Costituzione non possono e non devono essere fatto a botta di fiducie...hanno bisogno di un consenso molto più ampio....questo non è modernizzare è stravolgere.
cERTAMENTE questo e' l'argomento del giorno ..Renzi minaccia se passa il no ..mi dimetto poi se vince la Raggi a Roma mi dimetto ..sono delle minaccie ? L'aria c'e' cioe' quest'uomo al quale un presidente ha dato un incarico ..quindo NON ELETTO DA NESSUNO ..minaccia ? Certo possiede una corte cosi' eterogenea di parlamntari provenienti dai partiti piu' disparati .fa patti del nazareno con un espulso dalla carica per disonore e fa il secondo patto con Verdini altro pluricondannato .E poi i suoi elettori ..afanculo ..CHE SE NE FREGA ..MA COME LA SINISTRA HA SEMPRE difeso per primi i CITTADINI ..ma chi se ne frega dei cittadini !! vadano a fanculo tanto il voto lo daranno a noi ! Questa in sommi capi e' la situazione ..io cerchero ' di salvarla la Costituzione che per le modifiche deve avere la maggioranza dei CITTADINI ..e' stat creata per i cittadini e i PARLAMENTARI SONO I RAPPRESENTANTI DEI CITTADINI O NO ? E' cambiato forse qualcosa ..la fretta di fare fare fare a tutti i costi e' talmente rapida che non si capisce piu' se i cittadini sono ancora importanti per Renzi no lui preferisce la banchde e lelobbyes petrolifere ..IO COMUNQUE NEL DUBBIO VOTO UN NO DECISO !
RispondiEliminaQueste di Renzi non sono minacce rivolte agli elettori, che non gliene può fregar di meno,è un messaggio rivolto alla lobby che lo sostiene.È un invito a sostenerlo maggiormente
EliminaLa Carta Costituzione, come tutte le regole che governano il mondo, non è e non può ritennersi eterna e immutabile. 70 anni fa i Padri ( e le Madri ) costituenti hanno fondato un tessuto normativo fondamentale nel nostro Paese e lo hanno concepito con una lungimiranza davvero unica, e cioè in modo tale che "tenesse" per i successivi decenni. Ovviamente le condizioni socio-economiche degli ultimi 20 anni hanno radicalmente cambiato il volto del Paese, riducendolo nel momento più buio ad uno degli ultimi tra i Paesi occidentali. Il tentativo di ripartenza dell'economia e le varie riforme avviate dal governo Renzi suggeriscono un graduale processo di modifica e di adattamento di alcune norme costituzionali ai nuovi orizzonti che si profilano sul piano economico e sociale, soprattutto in tema di lavoro, di accoglienza, di diritti delle donne, etc.. E' la stessa Costituzione che ci dice che può essere cambiata, certo con le garazie proceduralli speciali previste dalla carta stessa e dai regolamenti parlamentari. Il destino dell'Italia è ora in mano anche a tali riforme che, pur non potendo intaccare la prima parte della costituzione, potranno probabilmente costituire un volano per lo sviluppo nuovo del Paese.
RispondiEliminaattribuire le cause del dissesto socio-economico italiano a cause esterne distoglie l'attenzione sulla principale causa che è il degrado socio-politico della classe dirigente, la stessa che ora chiede la riforma della Costituzione una riforma che ne modifica in un sol colpo 47 articoli; mentre dal 1948 sono cambiati 43 articoli, votati singolarmente con votazioni puntuali e circoscritte
EliminaEsattamene, questo non è modificare è stravolgere, da parte di un esecutivo...che non ne ha la legittimazione, infetti spetta al parlamento, dopo discussioni in aula, non con fiducie più o meno schierate.
EliminaAi padri costituenti occorsero più di 4 anni per scriverla, con infinite discussioni, ed erano eminenti giuristi, non mi sembra che queste modifiche vengano fuori , ne da eminenti giuristi ne da ampie discussioni ne consensi...sono solo un pastrocchio indecente per rafforzare ed aumentare il potere di una maggioranza risicata.
Scusate l'ignoranza, ma siamo sicuri che i cittadini sappiano bene come verrà modificata la Costutizione?
RispondiEliminaSono anni che se ne parla ..... diminuire i parlamentari, sono troppi!!
Per farlo però bisogna modificare la Costituzione .... quindi, che si fa?? Si parla tanto che siamo ingabbiati in certe regole che ormai non vanno più bene ... quindi che si fa? Si vuole andare avanti o restare nel passato ?
Sono tutte domande e considerazioni che mi faccio .... vorrei capire bene cosa fare.
E' uno schifo assistere a questo spettacolo di ricatti e condizionamenti che Renzi sta tentando di diffondere tra la parte più sprovveduta del Paese (la maggioranza), che non capisce nulla di Costituzione e segue quello che la Tv e i giornali a reti unificate gli inculcano dalla mattina alla sera, ovvero il Renzi-pensiero. Il messaggio che questo farlocco vuol far passare è sempre lo stesso: chi è per il Si è un innovatore mentre chi vota No è per il mantenimento dello status quo, è un gufo, un rosicone, un professorone. Mentre lui, insieme al pluripregiudicato Verdini e alla Boschi sono emeriti giureconsulti. Stanno raccattando tutti i personaggi nominati, incaricati, lottizzati del PD come testimonial del Si, tutti docenti di materie estranea alla giurisprudenza e al diritto costituzionale che sponsorizzano il Si senza sapere di cosa stanno parlando. È una vergogna, un’indecenza che solo questo venditore di pentole fiorentino è in grado di realizzare. In questo referendum mi sento impegnato come non mai, perché queste schiforme vengano bocciate dalla gente e si possa dare una sonora sberla politica a questo presuntuoso, da farlo frastornare e ricondurlo alla realtà, quella vera, non quella in cui vive tra twitter, social, whattsapp, pensando di incantare la gente.
RispondiEliminaSono totalmente d'accordo col Dr.Alesi: Non una parola in più né una in meno. Superfluo fare altri discorsi.
EliminaConcentrare il potere, con cambiamenti in una costituzione, che è fra le migliori del mondo, è molto pericoloso in un contesto di corsa al potere intoccabile, se non assoluto, da parte di organizzazioni sovranazionali e senza controllo democratico. Io, se fossi italiano, voterei sicuramente NO, perché i cambiamenti proposti ridurrebbero la democrazia , in Italia, una decorazione ed una maschera , o velo, per un'oligarchia estranazionale.
EliminaQuesto discorso della "politica snella ed efficace" non è nuovo e viene sempre riproposto se si vuole limitare il diritto del cittadino a dire sì`oppure Sì senza reale scelta.
Nessun ricatto,ha semplicemente anticipato,quello che gli avrebbero chiesto e detto le tante forze politiche contrarie alla riforma. Trovo alquanto disgustoso (meno male che a parole è difensore dei principi Costtuzionali) affermare che i cittadini ( la maggioranza) non capisce nulla di Costituzione,ben meno quelle personalità che si sono schierate per il sì. Come se la riforma riguardasse un club esclusivo di poche persone "specialiste" quali portatrici di una verità assoluta,ovviamente solo chi sostiene il NO sono persone per bene. Non i cittadini. Io la riforma me la sono letta e riletta,confrontato art. per articolo a quella attuale. Non ci ho trovato stravolgimenti che mettano in discussione la democrazia Parlamentare o svolte autoritarie,come si vorrebbe far credere ed agitarlo quale spauracchio per convincere per il no. La procedura per la riforma è quella prevista dall'art. 138 della Costituzione,sono stati fatti tutti i passaggi previsti,alla fine il Parlamento l'ha votata a maggioranza. Ora come previsto tocca ai cittadini pronunciarsi con il referendum. Ovviamente, solo quelli come lei sanno di cosa parlano, è proprio questo manicheismo,paladini della verità assoluta,massimalisti che mi fanno ulteriormente convincere per il SÌ. P.S.:
EliminaLei vuole dubitare che la maggioranza degli italiani non capisce nulla di costituzione? Non c'è alcuna offesa ad affermarlo, solo una mera constatazione, come dire che la maggior parte degli italiani non capisce nulla di astrofica o di medicina nucleare. Sono specializzazioni che riguardano solo una minima parte dei cittadini italiani. Non capisco di cosa si disgusti. Dovrebbe disgustarsi per quei servi, nominati dal PD e arruolati al SI, solo per difendere i loro posti. Provi a scorrere l'elenco dei componenti dei comitati del SI, e si renderà conto di quanti nominati ci sono e di che cosa si occupano nella vita.
EliminaLa verità è, caro Dr.Alesi che non c'è più sordo di chi non vuol sentire: Son tre anni che dico all'amico Covre (ma amico davvero anche se ideologicamente lontani) le stesse cose che dice lei ma non ci vuol sentire proprio...
EliminaMaurizio Alesi,ovviamente tutti quelli che non la pensano come le,e decidono di votare si sono tutti servi del PD. Mi faccia il piacere. Se questi sono gli argomenti sostenuti. Auguri. Infatti con il suo paradigma,si sono viste le reazioni nei confronti di Benigni,per il fatto che abbia potuto cambiare idea. Certamente Benigni ora è un venduto,cosa vuole che si venda? semmai potrebbe comprare.........Visto che lei sostiene che è una specializzazione che riguarda solo una minima parte di cittadini,proponga di abolire il referendum, la riforma poi la fa fare e votare da un club esclusivo,ovviamente nel modo che piaccia a lei, probabilmente lei è un fine Costituzionalista, io un servo del PD.
EliminaQuello che lei ancora non ha ben chiaro è che il club esclusivo di cui parla, è quello creato da Renzi e dal suo cerchio magico dove c'è posto anche per i pluriinquisiti, riciclati provenienti da ogni parte per garantirgli la sopravvivenza politica. Auguri per il suo Benigni che tre giorni dopo aver detto alla stampa che era per il no, si schiera con Renzi.
EliminaSi schiera per la riforma, (ha fatto anche delle critiche) non per Renzi,legga l'intervista. Cmq ho molto piacere,perchè con i suoi argomenti e di tanti altri state proprio facendo il gioco di Renzi,si dice di voler parlare della riforma, non si parla altro che di Renzi. I conformisti dell'anticonformismo che abbisognano di un nemico.......stranamente non ancora sentito la parola combinato disposto.....sarà il commento per la px puntata ....P.S.: ah sono tardo,stranamente mi sembrava che la riforma l'avesse votata il Parlamento...dopo vari passaggi......continui pure con questi argomenti,convincerà molto Italiani per il SI.
Eliminaah, secondo lei Renzi è interessato a parlare del merito delle riforme. Infatti dire che se perde se ne va a casa è proprio una specifica questione di merito. Offendere chi vota No con epiteti da bar dello sport, vuol dire parlare della riforma. È davvero surreale
Eliminaammesso non concesso,che Renzi non voglia parlare in merito alla riforma. Lo trovo ancora meno "intelligente" ammettere di dover seguirlo nella sua strada. Quanto riguarda le offese,lascerei perdere.......chi è senza peccato scagli la prima pietra.....P.S.: i sostenitori del no,mi sembrano alquanto confusi,da una si sostiene che è "pasticciata",quindi non accelera il processo di "governabilità" "decisionale" dall'altra si sostiene che presupponga una svolta autoritaria, non le sembra che le due cose stridano? #confusioneregnasovrana. Alla fine saranno i cittadini a decidere,come hanno già fatto: una volta si, una volta no.
EliminaMarco Giulio Covre I promotori dei comitati del No (basta informarsi), sono i più illustri e riconosciuti costituzionalisti italiani e docenti di materie giuridiche ma, soprattutto, nessuno di loro ha tessere di partito o ha incarichi affidatigli dalla politica (al contrario di quelli del Si). Loro non devono rispondere politicamente a nessuno, se non alla loro coscienza e alla difesa della Carta costituzionale. Questa riforma non accelera un bel nulla, semmai ritarda l'iter di approvazione prevedendo ben 12 sistemi diversi, a seconda della natura della legge di cui si discute. Il nuovo Senato (che nessuno eleggerà) sarà formato tra i consiglieri regionali a cui si regalerà l'immunità parlamentare potrà trattenere una legge per 40 giorni prima di rinviarla alla Camera e scoppieranno i conflitti di competenza tra Stato e regioni. Nessuno sa ancora di che cosa si occuperanno i nuovi senatori che continueranno a mantenere anche la carica di consiglieri regionali. C'è né abbastanza per dire che si tratta di riforme pasticciate a cui rispondere con un fragoroso No al referendum.
EliminaL'argomentazione sulla riduzione dei costi della politica che usa Renzi,la dice lunga sulla mancanza di argomenti seri a sostegno del si.
RispondiEliminaI nuovi senatori avranno comunque le spese di trasferta e forme di rimborso. Parte del personale di palazzo Madama verrà trasferito con risparmi di circa il 20 per cento.
EliminaCon questa riforma i parlamentari restano 630, più i rimborsi e le trasferte a Roma dei 100 senatori.
In definitiva il risparmio in termini di spesa pubblica sarà assai modesto: circa 0,1%.
Prenda il treno per spostarsi...usi la bicicletta,dia un esempio di riduzione delle spese anzi ché il jet privato. E poi...dica i nomi di coloro che lo consigliano (così male)
RispondiEliminaA parte il fatto che i motivi per dire No sono parecchi, personalmente a me ne basta solo uno...... i personaggi a dir poco astrusi a cui Babbeo Renzi ha dato questo compito. Posso anche dire, che i personaggi del si, non si posso riconvertire,(ho fatto da diverso tempo la sua stessa riflessione Sig. Luigi Consiglio),il PD non e' piu' un partito ma si e' tramutato in religione, e come tutte le religioni ha i suoi fanatici, che non sono contenti se non si sparano con una bomba nel bel mezzo della nostra Costituzione.Posso anche dire che i fanatici musulmani sono molto piu' intelligenti dei nostri PaDellini, loro da credenti hanno fiducia nelle vergini in paradiso, i nostri eroi non si accorgono nemmeno, che il loro Dio li ha gia traditi, lasciandoli senza lavoro, senza sanita',senza scuola, quasi senza pensione. e se nella bara,con un futuro da precari malpagati che vivono in dittatura. Noi del No e dell'opposizione alla politica di questo illegitimo governo, perche' votato con una legge elettorale dichiarata anticostituzionale dalla corte Costituzionale, con un Presidente del consiglio illegitimo, perche' nominato da un re e non votato dall popolo, noi dicevo, se dovesse vincere il si, rimaremmo gabbati, ma i fantici rimarranno cornuti e gabbati
RispondiEliminaMaria, hai colpio al centro.
EliminaMaria, qualche volta cerca di sforzarti a cambiare musica e non ripetere sempre le stesse cose. Parla sempre di Renzi, del PD e non parli se è giusto votare SI oppure NO al referendum. Parli di musulmani, di di vergini, di Dio, di fanatismo, di cornuti ecc. ma che razza di confronto intendi imbastire con chi esprime la propria idea su questo blog. Perchè non cerchi di entrare nel merito della questione? Renzi non mi è mai piaciuto, ma i personaggi come te me lo rendono addirittura simpatico. Ti sei presentata come "Noi dell'opposizione", allora fai parte di una bella ammucchiata che non ha nulla in comune, ma solo la qualifica di sfascia carrozze. Io non appartengo al PD, però voterò SI e non sono ne un fanatico e ne un cornuto, sono una persona seria e se hai voglia di confrontarti cerca di essere più educata. Il blog che ci ha messo a disposizione il direttore Gattuso ha lo scopo di far dialogare e discutere fra loro persone rispettose anche di chi ha una visione politica diversa.
EliminaLa parte più sprovveduta del Paese però, non ha capito un tubazzo di ciò che sarà il prossimo Senato. Perché sembra sia questo il busillis che decide in gran parte della sorte del SI' e del NO. Siamo tutti d'accordo che se il costituendo Senato sarà un ricettacolo di riciclati e/o inquisiti, come si dice da più parti, la Riforma parziale della nostra Costituzione, partirebbe col piede sbagliato. Inoltre sarebbe anche opportuno sapere quali sono i Poteri Forti che premono da una parte e dall'altra, per il SI' o per il NO. Perché io temo che qua non vi sia veramente in ballo la salute o meno della nostra Costituzione, nata dalla Resistenza. Ma uno scontro fra un establishment e un altro, per arrivare a Palazzo Chigi. Tutto il resto non conta. Tanto meno gli Interessi degli Italiani.... Per fortuna c'è tempo per ampie riflessioni ed eventuali modifiche. Ma smettiamola di prenderci a picconate sulla schiena e pensiamo a portare seri contributi per una discussione pacata....
RispondiEliminaBravissimo Mario, mi dispiace di essere piuttosto lontano fisicamente da te, altrimenti mi sarei complimentato con te con una poderosa stretta di mano. Condivido pure le virgole di ciò che hai detto, pare, come hai detto tu, che la Costituzione o la riforma portata a referendum, non interessa a nessuno, ma soltanto ha coloro che stanno sgomitando per arrivare a Palazzo Chigi. Queste persone però non si rendono conto che la situazione non è semplice come da loro interpetrata, perchè troveranno una situazione caotica non semplice da gestire.
EliminaNel 2013 fu evidenziato da J.P. Morgan che in Italia vige un socialismo costituzionale, questo spiega perché la propaganda per il SI ponga l'accento sul fatto che la riforma acceleri i tempi di decisione.
RispondiEliminaMa, a ben vedere, questo aderire a una logica di efficienza economica (rapidità dei processi decisionali) nasconde l'erosione della tutela dei diritti e, in particolare di quelli sociali.
Così, da un modello costituzionale ispirato alla tutela dei diritti sociali, che prevede l'intervento pubblico in economia, si passa un modello cdi efficienza economica, con il minimo intervento pubblico (vedi la costituzionalizzazione del pareggio di bilancio).
Ciò premesso e tenendo conto dell'esperienza passata, non è detto che il paradigma maggiore rapidità decisionale maggiore efficienza di sistema valga.
Invece sussistono timori che chi decida possa essere più facilmente influenzato da gruppi di pressione e che, quindi, la riforma sia funzionale ai medesime gruppi, che non sono certo gli elettori visto il loro depotenziamento a opera della riforma elettorale.
Il referendum allora serve a confermare il principio in base al quale la Costituzione continui a essere uno strumento per tutela le fasce deboli o rigettarla a favore di una visione che la caratterizzi come strumento per la governabilità per l’efficienza.
L'abolizione del senato è un errore. Rimarrà in piedi tutta la macchina amministrativa, rimarrà in piedi tutta la struttura dei vecchi vitalizi ai senatori, rimarranno in piedi anche gli abitanti del senato perchè li sostituiscono mettendo un po di sindaci, un po di consiglieri regionali. Alla fine qual'è il risparmio per i cittadini? il risparmio sta sotto i 100 milioni. (i vitalizi che verranno, ovviamente, mantenuti e le pensioni d'oro superano il miliardo)In Commissioni Affari Costituzionali, alcuni componenti hanno detto: "stiamo discutendo delle slay di Renzi, non c'è neanche il testo" (!!!). Il primo dato sulle province è che automaticamente aumentano i consiglieri comunali e gli assessori comunali e la Corte dei Conti ci ha gia avvisato che spenderemo molto molto di piu. Sindaci e consiglieri, poi e non lo dimentichiamo, acquisteranno ANCH'ESSI l'immunità parlamentare! e questo, al di la del lato economico, è allarmante. In pratica hanno aumentato il poltronificio! ci saranno 26 mila poltrone in piu tra vari consiglieri!.
RispondiEliminaLa saggezza di questo commento sia valutata da chi ancora crede che la costituzione sia un modello da modificare e da adattare secondo le proprie comodità di governare!
RispondiEliminaVoto si e ne mando a casa un po, il resto è noia
RispondiEliminae per mandarne a casa "un po'" c'era bisogno di stravolgere una Costituzione cambiando 51 articoli su 139?. Bastava semplicemente ridurre il numero dei parlamentari senza avventurarsi in operazioni assurde e pasticciate
Eliminaaumenterà, invece, il poltronificio! ci saranno 26 mila poltrone in piu tra i vari consiglieri! e questo solo nelle grandi metropoli. Usano il loro, sempre uguale, metodo. Entrano dalla porta e fuggono dalla finestra! e, come al solito, con gli interessi....ahimè
EliminaDa ragazzo, assistevo ai comizi di piazza del mio paese ed alla puntuale corsa alla promessa più eclatante, tra la deviazione del corso del fiume, e chi per non essere da meno avrebbe creato una spiaggia, là dove il mare era a chilometri di distanza. I cittadini, che ci credessero o meno, comunque li votava lo stesso, se non altro per partito preso. Ancora oggi, i cittadini continuano a votare allo stesso modo, più come tifosi, che per gli effettivi meriti politici e lo faranno anche per la "riforma" costituzionale. Molti si entusiasmano perché finalmente si cambia, finalmente qualcuno decide. La domanda che però dovrebbero porsi è: Nell'interesse di chi? Forse una riforma che toglie ulteriore sovranità ai cittadini, con un Senato di non eletti e provienienti dalla classe politica dei Sindaci e Consiglieri regionali, più corrotta di questo paese rappresenta i loro interessi? Lo sbilanciamento dei poteri a favore dell'esecutivo, che pone le opposizioni in condizioni di non "nuocere", non spalanca la porta ad una dittatura di fatto, nelle mani di un numero ristretto di persone, specialmente se queste sono nominate da interessi sovranazionali? Ci si dimentica che tutto questo è già successo in passato, con la legge Acerbi ed il rusultato lo abbiamo subìto con un ventennio di dittatura ed una guerra mondiale. La saggezza dei Padri Costituenti, pose dei fermi ostacoli nella Costituzione, perché in futuro ciò non dovesse più avvenire, ma non avevano previsto che settanta anni dopo, un governo nominato e non espressione del popolo, avrebbe ricreato le medesime condizioni che condussero questo paese al disastro immane dell'uomo solo al comando. Mi impressiona ancor di più che a sostenere questa riforma, convinti che basti cambiare per fare meglio, che annienta i valori di una Costituzione antifascista, siano sopratutto molti ex comunisti e democristiani, cioè proprio quelli che per il popolo e la democrazia, oltre che per i diritti, hanno combattuto fino al sacrificio estremo. Siamo dunque diventati un popolo dalla memoria così corta ed irresponsabile?
RispondiEliminaRibadiscono ciò che più volte ho detto. L'aggiustamento costituzionale mi sta bene: ho un cattivo ricordo delle lungaggini e degli inciuci della prima Repubblica. Quando i problemi si fanno numerosi e gravi, la Storia c'insegna, a cominciare da Roma, che bisogna velocizzare le decisioni; e per velocizzarle devono essere contratte le voci e le opinioni - caotiche quai sempre - che trattano i problemi suddetti. Io propendo per il no perché i cambiamenti di Renzi non sono risolutivi e chiari, ma raffazzonati e quasi inconcludenti. Ribadisco il fatto che, avendo lo stesso Renzi legato la sua permanenza in politica al risultato del referendum, spero ardentemente che perda e ci tolga il disturbo della sua presenza. La sua linea politica e' infarcita di ipocrisia e privatizzazioni: ha iniziato infatti a privatizzare, da berlusconista democristo, i pilastri dello stato sociale... la Sanità, la Scuola e l'Ambiente, non incidendo fortemente sulla mafia e sulla corruzione. Il Sistema non è stato scalfito: è intatto, vivo e vegeto.
RispondiEliminaMa cosa è cambiato dalla prima Repubblica e quella attuale? Secondo i dati oggettivi della magistratura ben poco. E che cosa cambierebbe in meglio con questa riforma? Verrà forse velocizzata l'approvazione delle leggi? No davvero. Infatti il nuovo senato avrà la prerogativa di richiamare a se quelle approvate dalla Camera e trattenerle fino a quaranta giorni e poi esprimere il proprio consenso.Ricordo che la presunta velocizzazione è solo uno slogan del governo che tanti elettori hanno preso per buono. Infatti, anche con le due Camere, quando hanno voluto, hanno approvato leggi anche particolarmente odiose, persino in diciannove giorni. Quindi di cosa parliamo?
EliminaComplimenti a Gigi Consiglio per il suo pacato sereno articolo. La Costituzione del 1948 va bene nel suo impianto strutturale, ma ha SOLO bisogno di qualche ritocco SENZA DEFORMARLA. Il risorgimento economico post disastro maledetta seconda guerra mondiale l'Italia lo realizzò ANCHE con la Costituzione del 1948 ed ANCHE con i dollari del Piano Marshall che oggi non ci sono; quindi, a maggior ragione, bisogna eliminare l'enorme spesa asociale ed improduttiva che, gravando anche su lavoratori ed aziende, danneggia la competitività del made in Italy con conseguente disoccupazione, miseria, cassa integrazione, catastrofico debito pubblico, ipertartassamento, aumento di truffe furti rapine, SUICIDI DI DISOCCUPATI ED IMPRENDITORI, decadenza economica-occupazionale-sociale-morale-demografica. Enti e poltrone e/o in eccesso, nel Parlamento Nazionale e dall'Etna alle Alpi, fregano la competitività del made in Italy. NO WORK WITHOUT COMPETITION! (Niente lavoro senza competitività). La competitività si può ottenere senza rompere le tasche agl'italiani; tasche nell'accezione di portafoglio e logorio psicofisico.
RispondiEliminaKOLOSSALE ERRORE buttare il referendum sulla Costituzione in un plebiscito pro o contro Renzi - Partito Democratico. KOLOSSALE ERRORE è schierarsi ANCHE acriticamente per il NO lasciando immutata la Costituzione; come ho detto prima la Costituzione ha S O L O bisogno di qualche ritocco SENZA DEFORMARLA.
La legge elettorale e tutte le riforme costituzionali sono da rivedere serenamente perché devono mirare a realizzare uno Stato snello, poco costoso, con burocrazia semplice per far competere il made in Italy nella globalizzazione e in tal modo combattere la disoccupazione e realizzare, dopo il risorgimento economico post catastrofe seconda guerra mondiale, un altro miracolo economico.
Art. 67 della Costituzione (che ad alcuni non piace piu') : Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato. - Articolo che vieta il voto di scambio, garantisce la libertà di coscienza del parlamentare e la sua lndipendenza anche nei confronti del suo partito. Il voto dei Parlamentari e degli Amministratori locali dovrebbe essere sempre segreto, Bisogna regolamentare anche l'indennità parlamentare perché inficia la Libertà e l'indipendenza del parlamentare; per timore di perdere indennità parlamentare, vitalizio, privilegi, auto blu il parlamentare, per paura che il governo cada, è indotto a votare qualsiasi cosa imposta dal governo, anche leggi che non condivide. L'indennità parlamentare è diventata una forma surrettizia di dittatura. Molti fingono di non capire la Costituzione. La Costituzione, giustamente, prevede che i cittadini possano organizzarsi in partiti ma non è una fonte per la partitocrazia perché lascia indipendente Deputati e Senatori anche nei confronti dei loro partiti. Capisco la disciplina di partito, ma est modus in rebus !
EliminaSenza una grinza l'analisi del prof. Consiglio. E quella piu' appropriata a chi considera il Si una miglioria delle camere e' proprio da testimoni di Geova. Come si puo' credere al risparmio dei costi quando la macchina senato resta aperta con tutti i suoi costi e per sole 100 individui e allo snellimento delle camere quando si mettono 100 individui scelti per poterli salvare da indagini ed accuse dal malaffare dal momento che avranno l'immunita' parlamentare? Ma allora siamo veramente idioti quali lor politici al governo ci credono! Mi e' capitato di parlare con testimoni di Geova ma a nulla e' valso farli riflettere su posizioni cieche, ad esempio donare il sangue per salvare una vita, precisi precisi alle menti arenate ad una falsa, inutile e mai messa in atto dagli stessi, ideologia comunista...
RispondiEliminaSo solo che tutta la propaganda del PD che servirà a ridurre politici e di conseguenza i costi sono bugie. Verrebbero meno i diritti degli elettori che non parteciperebbero più attivamente alle elezioni e soprattutto il ruolo dell'Italia in Europa. Io sono per il NO. La nostra costituzione è la più bella al mondo è stata scritta da uomini che erano nati per la politica e che della stessa se ne servivano se non per fare del bene comune, uomini che oggi non ci sono più in politica. Io VOTO NO
RispondiEliminaIl confronto sul referendum costituzionale, lontano dall’analisi oggettiva della riforma, si sta cristallizzando su posizioni preconcette prive di convincimenti ragionati, il tifo a qualunque costo. Purtroppo la sfida è stata lanciata dal presidente del Consiglio trasformando il voto in un consenso plebiscitario al suo operato. La sfida, secondo il mio modesto parere, ha il preciso intento di distrarre l’opinione pubblica da ciò che realmente affligge il Paese: la questione morale, i vergognosi privilegi e la dilagante povertà. Secondo la maggioranza, la giusta cura per uscire dalla crisi consiste nell’approvazione della riforma costituzionale: quanti abboccheranno!? Vi ricordate la storia della scala mobile? La sua abolizione avrebbe favorito la nascita di tantissimi posti di lavoro. Abbiamo perso l’adeguamento salariale legato all’inflazione in cambio di zero posti di lavoro. Condivido il ragionamento pacato di Luigi Gf. Consiglio. Ho sempre sostenuto che una eventuale riforma costituzionale avrebbe dovuto essere frutto di un confronto fra tutte le forze politiche con il contributo della società civile. Il Parlamento è stato indotto a subire questa riforma per volontà di un presidente del Consiglio legittimo ma extraparlamentare. E’ inquietante l’atteggiamento della dottrina giuridica. Non si riescono a comprendere i giudizi contrastanti e diametralmente opposti degli illustri giuristi. Non si pretende che tutti debbano esprimere la medesima opinione, ma con diverse argomentazioni dovrebbero approdare ad un’unica valutazione: riforma positiva…; positiva ma…;negativa…; negativa ma…. Nella realtà, gli illustri professori si sono divisi su due fronti: quelli per il “SI” e quelli per il “NO”. INCONCEPIBILE! – Gli studenti del primo anno di giurisprudenza riescono a notare le contraddizioni di questa riforma e gli studiosi della materi no! Come può sfuggire il fatto che la riforma abbinata alla legge elettorale “Italicum” modificherà il sistema politico-istituzionale, gradualmente, trasformandolo da parlamentare in presidenziale. La maggior parte dei parlamentari ancora nominati dai partiti saranno più legati ai segretari e, pertanto, avranno poca autonomia. Si prospetta una forma di governo molto lontana da quella ideata dai Padri Costituenti. Il principio democratico e quello della separazione dei poteri, valori inconfutabili della nostra Costituzione, saranno compromessi dalla preminenza dell’esecutivo. E’ possibile che tutto questo sfugge all’analisi di tanti studiosi? Cosa deve pensare il cittadino comune!!??? Dobbiamo ipotizzare che si tratta di schieramenti politici a prescindere dal valore dottrinale? Mi auguro di no!
RispondiEliminaSono d’accordo con la testata del tuo servizio, caro Luigi… riflettere fa sempre bene, qualunque sia la causa della riflessione, affinché non prevalga soltanto l’istinto sulla ragione. Una riflessione che avrà come risultato il proprio auto convincimento alla scelta finale. Per alcuni versi, anch’io giudico negativamente l’azione politica di Renzi, così come è venuta delineandosi negli ultimi due anni, cioè da quando ha assunto la guida del governo. Per questo motivo ribadisco con forza, di non essere un renziano, anzi cerco disperatamente un’alternativa nuova diversa da Renzi, che tutt’ora non vedo o non c’è. Aggiungo di essere pienamente cosciente che il prossimo referendum costituzionale di ottobre ha assunto, per scelta precisa del presidente del Consiglio, l’improprio valore di un referendum politico su questo governo. Precisato questo, anzi nonostante questo, ritengo che osservando la situazione del momento, ritengo opportuno e migliore scelta, quella di votare SI al referendum di ottobre. Non sono affatto d’accordo che le motivazioni di fondo al sostegno della riforma sono sostanzialmente due,come da te elencate, anzi non sono nessuna delle due. Il mio convincimento va ricercato nella attuale situazione politica, dove prevale la totale mancanza di confronto e di dialogo che sfocia in uno squallido scontro di tutti contro tutti. Una totale mancanza di dialettica e di indagine razionale attraverso il dialogo, pervade tutte le forze politiche, con la convinzione che ognuna abbia il monopolio della buona politica e della verità assoluta. Ma poi, invece, il racconto della nostra politica procede lungo percorsi che vorrebbero essere fin troppo edificanti e virtuosi. Non c’è leader che di questi tempi non attinga copiosamente ai registri della demagogia, del populismo e della troppo facile ricerca di popolarità. Non esiste nessuno degli attuali leader, che non ostenti i suoi meriti, la sua dedizione, la sua cura del bene comune. Non c’è uomo di potere che non manifesti un distacco perfino sdegnato dalla pratica dei rapporti di forza che pure è inesorabilmente connaturata alla sfida politica. Caro Luigi, purtroppo questo è lo straordinario scenario di ipocrisia che accompagna la politica italiana nella sua vana ricerca di volersi purificare, in sintesi una sorta di vera e propria “catarsi”. Tuttavia dobbiamo essere attenti a comprendere che questa sua trasfigurazione fantasiosa non può ricalcare la sua ambizione senza diventare un racconto di circostanza un po’ noioso privo di qualsiasi rispondenza alla realtà. Sinceramente non so, se la scelta di votare per il SI rispecchia la volontà del popolo italiano, ma una cosa è certa, mi rifiuto di partecipare al gioco dei renziani e degli antirenziani. Per tanti anni non abbiamo affermato in tante circostanze, che uno dei maggiori problemi dell’Italia era dovuta ad una sorta di ingessamento istituzionale? Non si è spesso affermato che la scarsa efficienza politica era causata anche da un “bicameralismo perfetto” che comportava tempi lunghissimi per l’iter parlamentare di una legge? Secondo il mio modesto parere con un voto favorevole, finalmente, qualche passo viene fatto nella direzione che in questi anni avevamo indicato. Sono convinto, anche, che uno dei problemi italiani è l’iperpoliticismo, quella sorta di strumentalizzazione politica e partitica, che investe ogni aspetto della vita pubblica. La politica dovrebbe fare non uno ma mille passi indietro nella società e un referendum costituzionale dovrebbe chiamare a dividersi sul suo contenuto, di garanzia o meno per tutti i cittadini, non su altro. Purtroppo dobbiamo convincerci che questo particolare momento politico ci consente solo le “riforme dei piccoli passi”.
RispondiEliminaPenso che i passi compiuti da questo governo non siano affatto piccoli passi, e la cosa più grave è che si tratta di passi indietro e non in avanti. Molti (quelli in buona fede) si illudono che con la riforma si passerà ad un monocameralismo, come se il senato scomparisse. Molti altri (ipocriti e mistificatori) danno a bere agli italiani che la lentezza dell’iter legislativo dipende dalla presenza dei due rami del Parlamento che svolgono le stesse funzioni. Se, come capita spessissimo, un disegno di legge non trova l’accordo tra le forze presenti in parlamento è perfettamente inutile eliminare il passaggio al Senato. La legge resterà comunque bloccata in Commissione o in Aula alla Camera. Senza Senato non si velocizzerà l’iter legislativo. Il problema non è la doppia lettura ma la volontà politica di approvare o non approvare una determinata legge. Se c’è la volontà di far passare una legge, questa viene approvata in due settimane. Se non c’è intesa, anche con una sola Camera possono trascorrere anni. Sono state approvate leggi in meno di 20 giorni, dalla discussione in Commissione all’approvazione finale. Sono solo scuse per accentrare il potere legislativo nelle mani del premier che gongola solo all’idea. Tantissime volte il Senato è servito per correggere una serie di corbellerie scritte nelle leggi che uscivano dalla Camera. Sarebbe bastato modificare i regolamenti interni dei due rami del parlamento, per esempio regolamentando i tempi degli interventi, e ridurre il numero dei suoi componenti.
RispondiEliminaMaurizio, scusami ma vorrei precisare che sono stato chiarissimo nel mio commento e spiegato il motivo per il quale ho deciso di votare SI al referendum di ottobre. Ho precisato che voglio essere fuori dalla diatriba, renziana e antirenziana, sono solo un cittadino stanco della situazione politica italiana e di questa guerra portata avanti ad oltranza da tutte le forze politiche, nessuna esclusa. E' plausibile e quindi, accettabile nel senso logico, presentare in parlamento oltre 513.000 emendamenti per una riforma? Forse la memoria non ci aiuta a ricordare i 33 anni ormai trascorsi da quando partì la prima commissione Bicamerale nel 1983 con l'on. Bozzi presidente. Poi la Bicamerale De Mita-Iotti 1993-1994.... dopo ancora quella scaturita dall'asse D'Alema-Berlusconi e presieduta dall'on. D'Alema ..ecc. Ricordo il titolone riportato dalla “Repubblica”: La Bicamerale è morta. Sia chiaro che non è né un suicidio né un ictus. È un omicidio e l'assassino si chiama Silvio Berlusconi», e lui sornione rispondeva:” « Ho sentito che qualcuno vuole farmi un monumento. Credo che sia un titolo di assoluto merito avere evitato cattive riforme.. ». Caro Maurizio, ciò che intendo mettere in evidenza, che una riforma condivisa da tutte le forze politiche non avremo MAI LA POSSIBILITÀ' di poterla portare a compimento. Ogni forza politica non intende avallare un riforma proposta dalla parte avversaria. E' del tutto inutile credere che ci sia qualcuno degli attuali leader disposto a dialogare e confrontarsi per l’approvazione seppure di uno straccio di riforma. Tutto ciò non è stato nemmeno possibile quando i grandi fronti politici erano due, figuriamoci con un mondo politico diviso in tre forze che si equivalgono, ed uno di questi addirittura rinuncia a priori a qualunque forma di dialogo. Spero che non mi venga rimproverato di essere contro il M5S, mi auguro solo che questo suo atteggiamento possa cambiare, anche se devo onestamente ammettere che ha fatto passi da gigante in questo senso. Prima osteggiava addirittura i confronti televisivi. Caro Maurizio, mi auguro che il movimento possa raggiungere le alte sfere delle nostre istituzioni, però il cuore di politico navigato mi dice che non avrà vita facile, se non cambia la mentalità di fare politica da parte di tutti gli italiani. Io voterò SI e ti assicuro che non appartengo a quelle due categorie da te descritte, cioè di quelli che vanno “in buona fede” o peggio “degli ipocriti e mistificatori”.
EliminaIpocriti e mistificatori era ovviamente riferito ai promotori delle riforme, non certo a persone oneste come te. Ma se tu, carissimo Franco, continui a pensare che questa riforma del Senato, così come è strutturata, possa aiutare a velocizzare l’approvazione delle leggi, allora sei tu che ti iscrivi da solo alla prima categoria, quella degli illusi. L’esempio dei 513.000 emendamenti da te citato, caro Franco, come sai non c’entra nulla con questa riforma. C’entra con i regolamenti parlamentari che prevedono espressamente l’ostruzionismo delle minoranze che esercitato legittimamente la loro azione per cercare di ritardare o impedire l'approvazione di una legge ritenuta sbagliata o contraria al buon senso. Se dovesse passare questa riforma, quindi, l’ostruzionismo continuerà ad essere praticato esattamente come accade adesso. Se si voleva intervenire su questo aspetto bastava modificare i regolamenti parlamentari senza bisogno di sconquassare la Carta costituzionale. Stiamo parlando della Costituzione, che costituisce la base del nostro sistema democratico e, quando si cerca di apportare modifica al suo assetto, si deve avvertire il dovere, la pazienza, il rispetto per gli altri al fine di cercare la più ampia condivisione possibile, perché la Costituzione non appartiene al governo Renzi o al governo Berlusconi, appartiene a tutti gli italiani. La Costituente del ’46 riuscì a mettere insieme il diavolo e l’acqua santa trovando tutti i punti di condivisione e superando le grandi divisioni iniziali. Renzi ha adottato una condotta diametralmente opposta rifuggendo ogni dialogo persino con la sua minoranza interna. Oggi il Paese è spaccato in due sulla Costituzione per colpa di questo arrogante che si permette di sfottere onesti e preparati costituzionalisti, ordinari di materie giuridiche, presidenti emeriti della Corte costituzionale, rei di avere reso pubbliche le tantissime falle di queste riforme. Caro Franco, non credo che la tua formazione politica abbia, neppure lontanamente, alcun punto di contatto con questo uomo di spettacolo che (sembra incredibile) guida il nostro Paese.
EliminaCaro Maurizio, probabilmente sarò un illuso, detto da te lo accetto volentieri,non sarei disposto ad accettarlo da coloro che rifiutano a qualsiasi titolo una legittima discussione o normale forma dialogo. Però accetta amichevolmente di essere anche tu un illuso, altrimenti mi dovresti spiegare su quali basi trai le tue conclusioni, trattandosi di una riforma che non ancora possiamo valutare la sua reale efficacia. Ma se può consolarti, la mia è una deduzione scevra da qualsiasi appartenenza politica, e non credo che tu potrai fare la stessa cosa, perché la tua appartenenza è chiara come la luce del sole. Ora la situazione politica in Italia è diventata insostenibile, e per poterla governare o magari cambiarla, non bastano solo i buoni propositi o paradisiache intenzioni, occorre una buona base culturale. Siamo talmente caduti in basso che ci vorrà qualche decennio per aggiustarla, sperando che nel frattempo non succeda qualcosa di traumatico. Il 24 maggio di due anni fa, dopo 29 anni di ininterrotta vita amministrativa, feci l’ultimo comizio, ringraziai i miei elettori e mi sono ritirato definitivamente dalla politica, anche se la amo ancora. Caro Maurizio, non ho mai condiviso nulla, ne della sinistra e ne del centrosinistra, e di conseguenza di Renzi, ora vorrei essere solo attento a valutare “l’aria che tira” e senza come dici tu: ILLUDERMI, non ho più il tempo anche se vorrei. ma non sono abituato alla politica dell’insulto e delle accuse senza alcun fondamento. Credo di aver Consentimi però di ricordarti che ho chiarito e spiegato in tutti i miei commenti, che prediligo la politica della continuità, (attenti a non equivocare!!), continuità intesa nel senso di una ininterrotta progressione riformatrice. Nessuna riforma è perfetta, anzi sono quasi tutte imperfette, perciò è importante procedere per gradi per poterla renderla più giusta e fruibile. Ripeto ancora una volta, spero che il prossimo presidente del consiglio sarà l’on. Di Maio, o chi per esso, così avremo una riforma che potrà rispondere a tutte le aspettative e peculiarità di una nazione qual è la nostra Italia.
EliminaP:S:chiedo scusa per gli errori, non so come si possa intervenire per correggerli
EliminaCarissimo Franco, sono dispiaciuto per il fatto che hai personalizzato la mia replica che invece tentava di affrontare temi più generali e, soprattutto, oggettivi. Devo ancora ribadire la mia stima per te e per la tua storia personale? Non credo ce ne fosse bisogno. Eppure (non me ne volere), anche ad una persona navigata e preparata come te può capitare di incorrere in valutazioni frettolose e perentorie, stabilendo che la mia appartenenza “è chiara come la luce del sole”. Non ci crederai ma io, ormai da anni, riesco a vivere bene con me stesso libero da ogni appartenenza e dunque liberissimo di criticare o di apprezzare i comportamenti di tutti, a prescindere dalla parte da cui provengono. A cominciare dai 5Stelli, territorio al quale tu mi ascrivi d’ufficio senza appello. Se più volte mi sono trovato ad apprezzare e valorizzare il gruppo parlamentare di questa giovane e pulita classe politica emergente, è perché il panorama che gli sta intorno è di uno squallore indefinibile. Questa politica, caro Franco, non mi piace. Non mi piace il business che ci sta dentro, i compromessi e gli inciuci consumati anche col demonio pur di sbarcare il lunario. Non ho parrocchie da difendere, esattamente come te e questo mi consente di guardare ai fatti con distacco e obiettività. Tu sostieni che ci vorrà qualche decennio per aggiustare questa situazione. Io sono convinto che se continueremo a rigenerare la stessa classe politica, non basterà un secolo perché questi signori non hanno nessuna intenzione di cambiare registro, stanno lì solo per comandare e rafforzare le proprie posizione personali, alla faccia degli italiani. Le riforme costituzionali, così come state concepite, sono uno degli strumenti necessari all’esercizio del potere sempre più concentrato in poche, pochissime mani.
EliminaCerto l'insieme dei sostenitori del no, è un pò contraddittorio e piuttosto strumentale.
RispondiEliminaHa scritto due righe ma in sostanza non ha detto nulla....ci spieghi, perchè siamo contradditori?
EliminaLa Costituzione negli anni è stata modificata innumerevoli volte.
RispondiEliminaQuindi, togliamo di mezzo il tema farlocco della intoccabilità.
Adesso si riforma un pezzo della Costituzione riformato nel 2001; dimostrazione evidente che le riforme possono essere sbagliate o inefficaci.
La riduzione dei politici e dei costi conseguenti è un argomento demagogico e populista.
Intanto non è vero che il nostro è il Parlamento più numeroso d'Europa, poi se il problema fosse il numero e non la qualità, perché non ridurre anche i deputati?
300 deputati e 150 senatori e il risparmio è di gran lunga superiore alla miseria prospettata da Boschi e compagnia circense.
Tutte le ultime riforme sono state volute daglu esecutivi in carica e dalle rispettive maggioranze, però mai avevamo avuto un Parlamento politicamente delegittimato per il metodo di nomina e per la consistenza dei gruppi parlamentari. Forse questa situazione avrebbe dovuto suggerire che fosse più opportuno rinviare ad altro parlamento l'opportunità di una riforma costituzionale così impegnativa e magari a una assemblea costituente eletta allo scopo.
Nel merito, la riforma è pessima perché
- non supera il bicameralismo ma trasforma il bicameralismo paritario in un bicameralismo incasinato dando a piccoli gruppi di senatori un potere ricattatorio immenso; molto probabile che in senato non ci sia una maggioranza politica o ci sia una maggioranza di segno opposto a quella della Camera;
- concentra potere legislativo locale e nazionale, e persino potere costituente e di nomina di organi di garanzia, nelle mani di consiglieri e sindaci che si trasformano nel dopolavoro in senatori; senatori che per il metodo di elezione non possono che essere espressione delle forze politiche da cui provengono e quindi di interessi locali; rischi inauditi di inciuci e di intrallazzi
- i rapporti Stato-Regioni peggiorano con rischi altissimi di contenzioso perché la riforma amplia le materie trasversali e introduce la Clausola di supremazia; scuola, sanità, turismo... saranno materie trasversali dove lo Stato decide le linee generali e comuni per salvaguardare l'uniformità nazionale. Scusate, ma prima del 2001 quelle materie erano regolate esclusivamente da leggi nazionali; vi risulta che la Sanità fosse uniforme su tutto il territorio nazionale?
La Clausola di supremazia consente al Governo di intervenire nelle materie di competenza regionale in nome della unità giuridica o economica della Repubblica; cosa mettiamo dentro questi generici contenitori?
In definitiva una riforma pasticciata che non risolve alcun problema e ne genera di nuovi.
VOTERÒ NO. MA CAPISCO LE RAGIONI DI ROBERTO BENIGNI. Penso al mio stomaco, costretto a sopportare l'urto del vomito per la stretta collaborazione di Partiti indegni che voteranno come me. Penso che: Salvini, Berlusconi, Gasparri, La Russa, Brunetta e i fascisti di Casa Pound, uniti per difendere la "nostra Costituzione nata dalla Resistenza", sia oltre che ridicolo, dal punto di vista Politico, anche antistorico e tutto questo, mi fa ribollire il sangue nelle vene. Va tenuto pure in conto, non per ultimo, l'opportunismo di chi la Costituzione l'ha mai letta per intero, ma oggi gli fa comodo difenderla, soltanto per proprio tornaconto. Per avere così una "testa di ponte", utile a scalzare Renzi da Palazzo Chigi. Questo è quanto mai spiazzante..... IO voterò NO! Ma per la prima volta in vita mia....dovrò turarmi il naso....!
RispondiEliminaAnche i promotori del si sono in buona compagnia. Renzi vota Si insieme a Verdini, il gruppo Ala, Ncd che ha più inquisiti che elettori, tutta gente affezionata alla Costituzione, tutti statisti di chiara fama.
EliminaCaro Gigi condivido ciò che hai scritto e mi congratulo per la tua chiarezza e semplicità. Quest’articolo fa pensare a quello che capita nel quotidiano vivere. Gli italiani, sia quelli che difendono il voto sia quelli del partito astensionista, amano parlare di politica e dunque è frequente il dibattito, amicale. Personalmente divido gli amici in due categorie a) Quelli che accettano il confronto b) quelli che ti dicono che Renzi è un grandissimo lieder che il mondo ci ammira e ci invidia. Questi ultimi non pensano nemmeno e non perché non siano colti e istruiti, si limitano a far contenti il GRANDE RENZI e la sua delfina. Al referendum sulle trivelle si sono astenuti al referendum costituzionale voteranno SI perché “IPSE DIXIT”Il PD si è lanciato in una campagna pubblicitaria per il Si che mi preoccupa Mi fa ridere lo slogan “Un’Italia più semplice e più forte”. Giornali che si aggregano, direttori di giornali che sono sostituiti perché sono del fronte del NO. Che democrazia è questa? Dov'è la pluralità dell’informazione? Voterò NO perché sono per la modernizzazione della costituzione e non per la deformazione!
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