di Giangiuseppe Gattuso - Non giustificherò mai i Presidenti della Repubblica per non avere nominato Marco Pannella Senatore a Vita.
Credo non vi sia altro uomo politico degli ultimi decenni a meritarlo di più. Un gigante. Si, un gigante di fronte al quale i tantissimi politicanti "nani" in senso negativo, perché io i nani veri li rispetto, possono soltanto attingere a piene mani. Nella speranza di elevarsi anche di poco dal loro quotidiano strisciare. Quei politici vecchi e nuovi che avrebbero voluto irreggimentarlo per lucrare qualche consenso. Ma che, in fondo, non hanno, quasi mai, condiviso pienamente le sue idee avanzate e fuori dagli schemi aiutandolo realmente a metterle in pratica.
Ho avuto la tessera dei radicali, il partito che ha contribuito a fondare nel 1955, tanti anni fa quando ero ragazzo, e anche un’altra volta più di recente. Ho sempre ritenuto la presenza dei radicali in Italia un valore aggiunto importante la cui anima era rappresentata proprio da Marco Pannella. Lo strenuo combattente per i diritti civili.
Per la dignità violata dei detenuti, le terribili condizioni delle carceri e la lunghezza disumana della carcerazione preventiva. E le incredibili e forsennate battaglie che hanno contribuito a cambiare questo nostro Paese in meglio. A renderlo più moderno e civile. E chissà dove saremmo ancora senza le conquiste come il divorzio e l’aborto.
Lui che ha condotto una battaglia violenta contro la partitocrazia, che ha dato un enorme contributo per la democrazia e la libertà, da tutto e da tutti. Una persona e un comunicatore eccezionale, di una caratura intellettuale e politica rara. Un grande rompipalle, spesso controcorrente, coerente con se stesso e le sue idee, anche quando tutto era apertamente contro.
È stato capace di incidere sui cambiamenti del costume e della cultura nel nostro Paese utilizzando, come mai nessuno prima, uno strumento lasciato ad ammuffire tra le pieghe della Costituzione, come il referendum. Così come le battaglie antimilitariste, contro la fame nel mondo e a favore della pace.
E le sue “sbandate”, come le chiama qualcuno, per le strane e ardite alleanze realizzate negli ultimi anni avevano sempre un qualche obiettivo più grande da raggiungere.
Epici i suoi digiuni secondo la pratica gandhiana del Satyagraha, decine di scioperi della fame e della sete in nome dei diritti e la dignità delle persone, sempre e comunque.
A prescindere dai divieti dei medici preoccupati per la sua salute. Le sue intemperanze mitiche e le provocazioni, come quelle per la legalizzazione della cannabis, le famose apparizioni in TV con il bavaglio e i manifesti sul petto in evidenza, resteranno nella storia.
Così come la sua presenza radiofonica a Radio Radicale, un appuntamento imperdibile per tantissimi suoi estimatori e non.
Uno strumento d’informazione straordinario che grazie alla sua pervicacia ha trasmesso tutti i maggiori avvenimenti politici senza alcuna censura, così come qualsiasi telefonata degli ascoltatori. Quella radio che, per sottolineare i morti per la fame nel mondo trasmette soltanto musica da requiem. Come quella in onda oggi.
E come non ricordare la vicenda drammatica di Enzo Tortora, ingiustamente condannato per mafia e droga, una macchia indelebile del nostro sistema giudiziario.
Una vergogna immane che lo ha visto in prima linea in una spassionata quanto efficace difesa. Grazie a Pannella e ai radicali Tortora riesce a diventare parlamentare europeo, iniziando così insieme una grande battaglia per una “giustizia giusta” con i referendum sulla giustizia e la responsabilità dei magistrati.
Giorgio Napolitano, il bis Presidente rieletto a furor di parlamentari, ha nominato ben cinque senatori a vita: Mario Monti, mossa propedeutica all'incarico di Presidente del Consiglio. Claudio Abbado, famoso direttore d’orchestra. Elena Cattaneo, brava ricercatrice nominata ad appena 50 anni d’età. Renzo Piano, architetto rinomato e Carlo Rubbia, premio Nobel per la fisica.
Sergio Mattarella eletto il 3 febbraio 2015 non ne ha nominato nessuno. E avrebbe potuto farlo perché era rimasto libero un seggio quello di Claudio Abbado, deceduto il 20 gennaio 2014. Sarebbe stato forse l’atto più significativo della sua presidenza, un giusto riconoscimento e un segnale importante all'intero mondo politico.
Ma poco importa, Giacinto Pannella detto Marco, sarà lo stesso Senatore a vita, nell'aldilà.
Giangiuseppe Gattuso
19 Maggio 2016
Giusto omaggio, questo articolo, ad un uomo che ha fatto coincidere la sua vita, fino all'ultimo istante, con la lotta per i diritti civili e le libertà negate. Ciao grande combattente, Marco Pannella.
RispondiEliminaOttimo e puntualissimo ritratto di Marco Pannella che rispecchia la sua storia, la sua passione, il suo credo nei confronti dei diritti civili di cui nessuna ha mai parlato prima in Italia e che abbiamo scoperto grazie a lui. Con Marco Pannella se ne va un pezzo di umanità e di impegno inesauribile, fatto di fatica, di sacrifici personali difficilmente riscontrabili prima di lui e del tutto inesistente nell'attuale marasma di questa squallida e inconcludente politica. È stato un vero innovatore che ha elevato e cambiato il nostro Paese restando all’opposizione senza mai ricoprire ruoli di governo. Ha dimostrato che si può essere rivoluzionari autentici senza rottamare nessuno. E lo ha fatto quando Renzi portava ancora i pantaloncini alla zuava.
RispondiEliminaPannella è stato l'uomo politico che mancava a questo paese. A molti non è mai piaciuto, fra questi, tanti che in realtà non l'hanno mai conosciuto, né capito le sue battaglie di civiltà. È a lui che dobbiamo la legge sul divorzio, sull'interruzione volontaria della gravidanza, ma anche quelle battaglie che non abbiamo ancora vinto: La fine del concordato Stato-Chiesa l'abolizione degli ordini professionali, dall’abbandono del nucleare, i diritti degli omosessuali, dall’obiezione di coscienza al servizio militare sino alla responsabilità civile dei magistrati. Un uomo fuori dal tempo, arrivato sulla scena politica, di bigotti e di una società ancora ciecamente legata ai dogmi della chiesa più conservatrice, ciò nonostante, riuscì a portare la luce in molte coscienze.
RispondiEliminaPannella è stato l'uomo politico che mancava a questo paese. A molti non è mai piaciuto, fra questi, tanti che in realtà non l'hanno mai conosciuto, né capito le sue battaglie di civiltà. È a lui che dobbiamo la legge sul divorzio, sull'interruzione volontaria della gravidanza, ma anche quelle battaglie che non abbiamo ancora vinto: La fine del concordato Stato-Chiesa l'abolizione degli ordini professionali, dall’abbandono del nucleare, i diritti degli omosessuali, dall’obiezione di coscienza al servizio militare sino alla responsabilità civile dei magistrati. Un uomo fuori dal tempo, arrivato sulla scena politica, di bigotti e di una società ancora ciecamente legata ai dogmi della chiesa più conservatrice, ciò nonostante, riuscì a portare la luce in molte coscienze.
RispondiEliminaSicuramente, Marco Pannella lascia un grande vuoto nella politica italiana ed anch'io sostengo, con forza che avrebbe meritato a pieno titolo, la nomina di senatore a vita ma nessuno si è mai sognato di farlo... perché era un Grande guerriero, atipico ed avulso dalla politichetta corrente che con veemenza aveva contrastato. Il nostro direttore se ne rammarica ed io con lui. Era scomodo, dava solo "rogne" ai nostri politicuntoli (termine che sto coniano ad hoc per esaltarne la figura, nel mio infinitesimale piccolo...).
RispondiEliminaHa rotto tanti schemi ed anche tante scatole ma bene ha fatto. Trovo doveroso e onesto aggiungere che tante volte ho contestato alcune sue battaglie che tante volte non ho condiviso alcuni suoi atteggiamenti ma dico a voce alta: MARCO, SEI STATO UN GRANDE COMBATTENTE, CORAGGIOSO, MI MANCHERAI MOLTO. UN BACIO nella dimensione nella quale ora ti ritrovi.
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RispondiEliminanon lascia nessun vuoto visto che nella politica italiana non esiste "coerenza".
EliminaChe piaccia o meno lui lo è stato al punto che, anche dopo morto, trova detrattori con la bocca più grande del cervello.
Non ho mai amato Marco Pannella, però grazie per avere dato spazio alle donne (belle o brutte che fossero) e ai loro problemi. Controverso, ma vero! Un biglietto di 1 classe per il Paradiso.
RispondiEliminaNon sempre sono stata d'accordo su alcune alleanze ma ci può stare, perché il suo impegno per i diritti civili, per le donne, per la giustizia sociale, le sue battaglie, le sue proteste, i suoi scioperi della fame e della sete ne hanno fatto un combattente e un politico coerente come mai in questo paese, senza mezze misure, con una onestà intellettuale davvero poco presente nella politica italiana.
RispondiEliminaFuori da scemi e forse anche fuori le riga a volte ma sempre teso alla salvaguardia delle persone più deboli e bistrattate, mancherà a questo paese un uomo che non disdegnava sfidare i pericoli anche per la salute pur di portare avanti le lotte...una persona fuori dal comune che credeva nel valore della giustizia uguale per tutti...grazie per quello che è riuscito a fare...e forse davvero meritava di più.
Sono un NANO a cui il GIGANTE Pannella non è mai piaciuto.
RispondiEliminaCarissimo Michele, di "nani" come te ne servirebbero a milioni. E l'Italia sarebbe migliore.
EliminaNon era sulla mia linea... ma, almeno era sincero, e giàquesto fa che la sua scomparsa lascerà una grande lacuna nella politica italiana, che di coerenza e sincerità ha grande bisogno.
RispondiEliminaHo avuto il piacere di conoscere Marco Pannella personalmente a Roma nel lontano 1986, persona eccezionale, di una caratura intellettuale e politica che pochi politici oggi non hanno!
RispondiEliminaNascono tutti belli. Muoiono tutti bravi. Peccato che nessuno abbia il coraggio di dire la verità . Marco Pannella personaggio discutibile criticato e sputtanato da tutta o quasi la classe politica. Ora lo esaltano. I vivi vanno rispettati come i morti. A me non piaceva molto . Non condividevo tante sue proposte. Per questo adesso che è deceduto non mi lascio andare a frasi di elogi eccessive, false e ipocrite . Non mancherò di rispetto ad un essere umano che ha vissuto senza ombra di dubbio un tantinello sopra le righe ma non lo esaltero ' . No,non farò torto a tutti coloro sono morti nell'anonimato pur facendo cose nobili e nessuno ne ha fatto menzione. Per amor di giustizia , per lealtà, per onestà intellettuale e soprattutto per il coraggio di essere coerenti. SEMPRE. Nella vita e nella morte.
RispondiEliminaPannella è stato un gran rompipalle. Nel bene e nel male. Comunque è sempre andato controcorrente, coerente con se stesso, anche quando farlo era scomodo. Per le sue lotte e paragonato a qualche Senatore a Vita, ci stave bene anche Lui. Ma c'è un'altra Persona che lo meriterebbe più di Pannella. Mi riferisco alla Emma Bonino. Prima che la sua malattia prenda il sopravvento sul suo Fisico forte, sarebbe davvero un Onore, averla fra i Banchi del nostro Senato. E a vita!...
RispondiEliminaUna grande persona che ha contribuito alla libertà ! Meritava più di tanti , a essere senatore a vita ! Ciao Marco
RispondiEliminaOnore e riconoscenza al grande Marco Pannella!
RispondiEliminaCoerente fino in fondo, non sempre ho condiviso le sue posizioni ma l'ho ammirato per l'onestà intellettuale e la capacita di rispettare le idee altrui... uno dei pochi che non si lasciava andare a denigrazioni e delazioni gratuite solo per dare aria ai denti.
RispondiEliminaE non ero una sua fans...anzi...però ho sempre ammirato di lui il non essere mai salito sul carro del vincitore.
Secondo me i presidenti della Repubblica sono in fondo dei radical chic con pruriti moralistici! Per questo non lo hanno nominato senatore e non lo faranno nemmeno con quella grande donna di Emma Bonino!
RispondiEliminaPer diventare perfetti si deve morire.Infatti al funerale si parla bene del morto anche se era una schifezza.Ha fatto battaglie ma spesso non a favore dei giusti ed non era un buon esempio per i giovani.
RispondiEliminaRispetto la tua visione... ma completamente divergente dalla mia.
RispondiEliminaA) aborto e divorzio, conquiste? logicamente non lo si può affermare.
B) nell'aldilà sarà senatore a vita? se c'è un aldilà ho forte dubbi che siederà su un seggio da senatori.
C) Un gigante della politica... o un ipertrofico ideologico e demagogico? quali valori condivisibili...qui il discorso morale si fa complicatissimo...anche sul piano metaetico e filosofico prima che culturale e sociologico.
D) una cosa è certa è un rappresentante di questo sistema marcio in radice da cui siamo oppressi fin dal dopo guerra...nessun analista ha il coraggio di accettare e riconoscere che soffriamo di una piaga infetta e purulenta peculiare dell'Italia e che ne fa una anomalia assoluta in Europa, cioè un assetto istituzionale di tipo medievale (cambiano gli accidenti) vedi nomina di senatori a vita e privilegi di casta, vedi culto della personalità, vedi propaganda dei media asservita al potere.
E E E) tre volte "E" per dire quali sarebbero i segni di una vera democrazia: elezione diretta del premier (io sono per il sistema alla tedesca con un assetto statale federalista ...Land... L'Italia è culturalmente un paese che necessita di una composizione federalista) introduzione del referendum propositivo senza quorum...nessuna forma di finanziamento pubblico ai partiti, televisione e giornali. Finirebbero i "culti" pseudo religiosi dei personaggi politici alla Pannella... LA MORTE è L'UNICA COSA VERAMENTE DEMOCRATICA IN ITALIA... da cristiano dico che la sua non vale più della mamma che è morta a 52 anni l'altro ieri lasciando una famiglia con figli...così come tanti ogni giorno di cui nessuno parla...lo abbandono al giudizio di Dio...quello degli uomini mi fa vomitare...
E' morto un grande difensore delle libertà, un combattente a viso aperto.
RispondiEliminaHa saputo fare scelte coraggiose portandole avanti anche pagando di persona; alcune non sempre condivisibili quale quella per la liberalizzazione delle droghe leggere...e non!
Si faceva chiamare compagno, ma di sinistra aveva poco; anzi era contrario al comunismo e storceva il naso davanti alle lotte dei lavoratori; contro l'art.18, contro il contratto collettivo, contro l'egualitarismo delle classi: un radical chic...sicuramente di spessore.
Un protagonista importante di tante battaglie civili, ma non dimentichiamoci che molte iniziative e proposte di leggi sono figlie della sinistra del tempo e del partito liberale: sulla chiusura delle case chiuse, legge Merlini 1959, sul divorzio legge Fortuna-Baslini 1974, e poi sull'interruzione volontaria della gravidanza del 1978 sempre Fortuna-Baslini!
Tutta sua, è rimasta in piedi quella sul fine vita; importante l'associazione Luca Coscioni.
La santificazione della Bonino è un suo sigillo “papale”, la donna icona da portare in pellegrinaggio in Europa e nel mondo.
Una persona sicuramente straordinaria che si è sempre mossa con quella dignità che è difficile ritrovare nelle pulzelle della politica di oggi; Emma ha saputo tenere sempre alto i valori dell'Italia, culturalmente e moralmente, nonostante il “degrado” in cui stiamo scadendo di giorno in giorno!
Una bella scelta davvero da parte del suo mentore!
Radio Radicale una voce libera, aperta a tutti e di buona cultura!
Difficile dimenticare i lunghi discorsi di Marco con quei tanti passaggi uno a chiarire l'altro, a volte così insistenti e lunghi da “sfinire”; ma poi scivolavano anche piacevolmente...con una gradevolezza di fondo.
A volte ci si perdeva un po', eppure non mollava; si sentiva la sua anima, la forza con cui voleva esprimere se stessa in tutta pienezza: irrinunciabile!
Ho conosciuto Pannella all'epoca dei suoi referendum e se interpreto bene il suo pensiero di guerriero senza limiti, credo che abbia chiuso gli occhi fiero e felice di non essere stato nominato senatore a vita. Era un uomo che non si fermava di fronte a niente e che odiava le etichette. Una eventuale nomina lo avrebbe incastonato in un partito che non ha mai voluto perché non gli interessava il potere per il potere, ma piuttosto l'idea, non sempre condivisibile, di spalancare le porte della libertà individuale anche se contrastante con interessi non personali.
RispondiEliminaConfermo che sarà orgoglioso di non avere ricevuto nomine di nessun rilievo. Si è fatto da se' per se' e per la sua squadra. Una onorificenza lo avrebbe incastrato in regole....poco onorevoli
Le battaglie civili portate avanti dall' onorevole Pannella e dal partito radicali ci hanno coinvolto tutti: essendo battaglie civili alcune ci hanno coinvolto nella passione di appoggiarle, altre ci hanno lasciato indifferenti, questo è il destino di questo genere di rivendicazioni.
RispondiEliminaDa donna ovviamente la mia riconoscenza per il lavoro , supporto e contributo dei radicali e sopratutto nelle rivendicazioni della parita sessuale, il divorzio, l' aborto. Da malata sono stata attenta alla discussione sui diritti dei malati, della loro dignita, dignita di vivere e morire.
Liberta e pace
Liberi di vivere e di scegliere come
Battaglie per legalizzre e sopratutto liberalizzare, perche sta all' individuo l' arbitrio e la disciplina prima ancora che nelle regole.
Le battaglie per la cura dell' ambiente mi hanno sempre trovata attenta e pronta al sostegno.
Come quelle contro le discriminazioni razziali e religiose, sempre dal punto di vista di persona laica
I diritti dei carcerati e il carcere stesso come istituto da ripensare tutto completamente continuano a avere il mio impegno allo studio e al lavoro ogni qual volta si chiede al cittadino di esprimersi, dichiarare,scegliere, denunciare...diritti che partono dal sostegno al reato di tortura, processo giusto per tutti...
L' onorevole pannella e morto ma nessuna di queste battaglie puo fermarsi.
Inutile parlerne al passato: e tutto da proseguire, da portare avanti.
Senza di lui senza che ci manchi mai un momento il suo spirito di giustizia visto con gli occhi degli esclusi e degli ultimi
Saremo voci rumorose ossessive.
Continueremo a essere voci ossessive.
Ottimo articolo ed ottimo ritratto del “Personaggio” che è stato Marco Pannella.
RispondiEliminaFu, non vi è dubbio una presenza scomoda che turbava i “Giovannardi” di turno. Una presenza scomoda per quasi tutti i benpensanti del nostro sempre più disgraziato paese che non riesce, e chi sa se ci riuscirà mai, a trovare una sua precisa collocazione in un mondo in rivoluzione costante e che sta riducendosi al ruolo, se non scomparirà, e non ci sarebbe da meravigliarsene visto chi ci governa, prima come entità politica dal quadro mondiale, a collocarsi in una posizione di stabilità economica e politica democratica e dignitosa e in continuo progresso.
Ma mi si consenta di aggiungere una mia personale considerazione:Fin che era vivo Pannella era per i "politici" e anche certi intellettuali in auge nella società italiana, da sempre retta con criteri di sacrestia, una testa matta da tenere in non cale e deridere, oggi che è morto, come è uso quotidiano in Italia, è diventato l'astro della "rivoluzione culturale" italiana.
Viene in mente una poesiola imparata alle elementari. Ve la ricordate? "LA QUERCIA CADUTA" - "ognuno passa, ognuno guarda, ognuno dice: “Or vedo...era pur “grande.......”
Nell'aria il canto di una capinera che cerca il nido che non troverà".
Che razza di ipocriti siamo!
Quanta ipocrisia sulla sua scomparsa. Negli ultimi 15 anni non se lo filava più nessuno. Pannella non lascia nessun vuoto perché erano almeno un paio di decenni che non contava più nulla e faceva solo disastri.
RispondiEliminaTrovo grandemente esagerata la reazione alla sua morte. Certo non si può e non si deve restare insensibili alla dipartita di uno che nel bene e nel male ha contato nella realtà italiana. Pannella, tra l’altro, non era affatto un non violento. Era un violento ed un prevaricatore. Non lasciava parlare nessuno. Ha imposto la sua leadership al partito radicale con i risultati che sappiamo. Si appropriava delle lotte altrui e se ne attribuiva il merito. Quando ci fu il referendum sul divorzio Pannella era appena conosciuto e grazie ai risultati di quel referendum il PR arrivò al 6% , se ricordo bene. Non riuscì a trattenere quei voti a causa delle sue fughe in avanti dilapidando un patrimonio elettorale immenso. Ed alla fine l'elettorato ha reagito come s'è visto, facendo sparire il suo partito. Cercò di ridurre tutto il dibattito politico alle sole lotte per i diritti civili, trascurando le lotte sindacali e politiche. Gli piaceva la ribalta e si circondò solo di yes man. Il suo ultimo capolavoro: l'espulsione della Bonino dal Partito Radicale. Sono convinto, inoltre, che non lo hanno nominato senatore a vita perché non avrebbe mai accettato. Anche Montanelli rifiutò.
Uno dei primi a rifiutare la nomina a senatore a vita fu il grandissimo direttore d'orchestra ARTURO TOSCANINI, ANCHE LUI UN UOMO "SCOMODO", contro ogni regime dittatoriale, uno dei pochi che contro Mussolini rimase con la schiena dritta e preferì andarsene nella patria della democrazia, quell'America che lo accolse non solo come un grande direttore, ma soprattutto come uomo libero e antifascista della prima ora.
EliminaLeggendo i vari commenti ho capito perchè i presidenti della Repubblica non hanno osato nominarlo senatore a vita ...ma io la penso così: "CIAO SENATORE MARCO PANNELLA ...un grande, grande come le sue battaglie, magari con modi non sempre condivisibili ...grazie Marco ...senatore perché eri uno dei pochi che avrebbe meritato veramente il riconoscimento di senatore a vita!!!"
RispondiEliminaCon Pannella se ne va un pezzo di storia politica italiana un vero politico tutto quello che è rimasto è cialtrume e merda oggi.
RispondiEliminaPur non essendo MAI stato Radicale, ho sempre ammirato questo UOMO scomodo ma sempre in prima linea. Oggi vedo tante lacrime di coccodrillo.
RispondiEliminaNon saprei. Pannella ha combattuto battaglie giuste, condivisibili e per certi versi d'avanguardia, ma era un uomo che sovente divideva e talvolta pronunciava allocuzioni discutibili. Ha avuto anche l'abilità di intestarsi battaglie che in realtà non erano neppure sue, come quella sul divorzio, mettendosi a capo di eserciti raccolti da altri. In questo è riuscito ad apparire oltre che ad essere un protagonista politico. Comunque una personalità notevole che ha dato un contributo positivo al progresso del paese
RispondiEliminaGli riconosco solo una ..coerenza assoluta nel suo comportamento ma di fronte all morte non posso che ...R.I.P
RispondiEliminaNon condividevo tutte le sue idee ma ho ammirato un uomo che difendeva la libertà e libertà è rispetto di chi la pensa in modo diverso. Nel bene e nel male è stato comunque un protagonista della vita politica !!! Ciao Marco.
RispondiEliminaIo non credo che il posto di senatore a vita, ingessato in mezzo agli altri "pannoloni", sarebbe stato il posto giusto per lui. Non ce l'ho mai visto in mezzo a quelle cariatidi; il suo vero ruolo è quello che lui stesso si è scelto, cioè il rompipalle in servizio continuo, altro che Grillo.
RispondiEliminaHa avuto la ventura di vivere in un periodo nel quale la nostra vita democratica è stata attraversata da problemi di vitale importanza, direi fondamentali per determinare un vero progresso civile, quali le problematiche relative al divorzio, allo sciagurato aborto che avendo in sè conseguenze letali per la nascita dei bambini ha segnato uno scontro che ancora oggi è ben lungi dall'essere risolto. Ma anche il problema delle carceri e della droga, che Pannella non è riuscito a vincere nonostante i suoi digiuni.
E' bello vivere in mezzo ai problemi, magari sarà stressante, ma alla lunga è preferibile ad una vita nella bambagia e senza sussulti e lotte.
Da questo punto di vista Pannella è vissuto a zig-zag e i suoi 88 anni valgono più di due secoli della vita inutile a sè a agli altri di certi figli di papà, ma anche di una vita per così dire "normale".
Non si è fatto mancare niente, neanche le puttane in parlamento, come Cicciolina. Non che adesso non ce ne siano, ma meglio Cicciolina che davanti a tutti ci ha messo la faccia (e anche qualcos'altro) anzichè quelle che in pubblico si ammantano di virtù, ma poi nella realtà sono puttane e anche corruttrici e corrotte.
Pannella ha avuto i suoi ounti deboli, come quando non riuscendo a trovare posto in nessuna delle liste, si è messo con chi gli ha assicurato la candidatura sua e dei suoi, a prescindere di chi fosse questo qualcuno, fosse anche Berlusconi.
Non so se in questo mondo cinico e di poche virtù Pannella ci mancherà o meno, ma la storia non lo dimenticherà
Sarà per la mia giovane età che non riesco a condividere i vostri pensieri che tuttavia rispetto però lasciatemi dire che troppo spesso si commette l'errore di creare eroi. Pannella come tanti altri è un uomo che si è prestato alla politica non per vocazione personale bensì per tutto ciò che il pacchetto comporta. E per favore non raccontatemi che ha rinunciato a questa o a quell'altra auto blu perché sono dettagli di poco conto. Piuttosto di pensare alla nomina di altri senatori, direttore pensi a diffondere l'idea che non necessariamente bisogna avere senatori a vita, specie se poi mantenendo i loro uffici, Noi, finanziatori dello Stato, dobbiamo mantenerli.
RispondiEliminaE va bene che dei morti si può solo parlare bene, e va bene che in un paese di bigotti, equamente distribuiti, le sue battaglie ci hanno regalato un po' di laicità di cui avevamo e abbiamo estremamente bisogno ma magari si può anche ricordare che Pannella è stato anche un grande opportunista che non ha esitato a cercare alleati indecenti e a cavalcare battaglie populiste che qualche danno lo hanno provocato.
RispondiEliminaCondivido in pieno, caro direttore questa tua considerazione. La politica vera è costruita su ideali che spesso la società li ignora, se ne accorge solo dopo l'applicazione pratica.
RispondiEliminaNon ho mai condiviso i vari e "troppi" digiuni rispolverati in tutte le occasioni...
RispondiEliminanon lo hanno nominato Senatore a vita perché non avrebbe mai risposto alle loro eventuali "pressioni"
RispondiElimina...Pannella è stato un Gigante della Politica, che io ho mai amato. Profondo rispetto per le sue lotte. Ma erano le SUE lotte. Lotte alcune delle quali ho condiviso e ho speso energie perché andassero in porto. Altre secondo me provocatorie, che ho smobbato. Per alcune addirittura, remato contro. Era anche volutamente un Personaggio scomodo e spesso provocatorio. Quindi come disegna Vauro, è giusto che vada in Paradiso dopo una vita di lotte. Ma il suo di Paradiso, non il mio...!
RispondiElimina...Berlusconi non avrebbe avuto dubbi....gli avrebbe sicuramente dimostrato la sua gratitudine...possibile che da morti ognuno diventa santo?...ricordo che il divorzio in Italia è stata volontà del Psi, del PCI e di una parte della DC
RispondiEliminaNon ho mai "amato" il politico Pannella. Ho condivso molte sue battaglie, non tutte. Non credo che il "saltellare", ora a destra, ora a sinistra, fosse mirato a raggiungere obbiettivi più alti. Forse mi sbaglio, ma questo è ciò che penso di lui sul piano politico.
RispondiEliminaDetto ciò, gli riconosco meriti straordinari per aver fatto battaglie sui diritti civili ed umani, che erano impensabili da raggiungere nell'Italia democristiana.
Riposi in pace.
" Giacinto Pannella detto Marco, sarà lo stesso Senatore a vita, nell'aldilà. " Cosi chiude il suo articolo Giangiuseppe Gattuso dopo aver tracciato la storia e la grandezza politica di Marco Pannella. Sarà ricordato anche con commenti critici ma, nessuno può negare il suo lunghissimo e costante impegno di lotta per un'Italia più moderna e più umana. A proposito del riconoscimento dei meriti era solito dire: " Da morto sarò trattato come se fossi vivo e, da vivo mi considerano morto." Aveva il pregio di essere un vero liberale e, i politici di destra e di sinistra che si vantano di esserlo non potevano e non possono, anche lontanamente, essere paragonati a Pannella. Parlando delle lotte dei radicali diceva: " Noi non facciamo i politici, lottiamo per ciò che crediamo." Le più importanti conquiste dei diritti civili sono legate alle sue lotte contro il sistema e la partitocrazia. Con l'Associazione "Nessuno Tocchi Caino" , di cui era presidente, si è impegnato nella lotta contro la pena di morte e la tortura, da non dimenticare la vicinanza al mondo carcerario. Cosa sarebbe stata l'Italia senza di lui? Mancherà al Paese, in particolare ai deboli. In eredità ci ha lasciato le sue sconfitte. - ADDIO MARCO PANNELLA EROE DEI DIRITTI E DELLE LIBERTA' -
RispondiEliminaé andato via l'ultimo cavallo di razza.
RispondiEliminaAdesso sono rimasti solo ronzini, nessuno escluso.
Chi ne decanta i meriti e chi lo insulta. Chi lo bistrattata e chi(pochi) lo infanga.Bisogna dire che Pannella sapeva attirare l'attenzione perché era un tipo fascinoso ed intraprendente.Le sue battaglie erano all'insegna dei diritti civili e questo ha sempre rappresentato un punto d'onore inconfutabile. Non uno di questi impegni era banale ed il sapersi ben districare fra le alte sfere facilitava talvolta la conclusione dei suoi intraprendenti e pacifici metodi di convincimento.
RispondiEliminaEra un affascinante gaudente ed ha vissuto una vita piena, ma votata anche alla soddisfazione dei bisogni degli altri. La vita s'è imbattuta in un homo vero.
Un articolo doveroso di cui ringrazio il direttore. Pannella ha accompagnato la mia vita. Ricordo che quando radio radicale minacciava di chiudere per mancanza di fondi, tutti gridarono, anche i non sostenitori, che quella voce non doveva essere spenta. Non è stato nominato senatore a vita, anche se lo meritava?io credo che sene sia altamente fregato. Pannella era troppo impegnato per i diritti civili e politici. Nessuna violenza? Non è vero. La violenza l’ha fatto su di sé, sottoponendosi a digiuni che, più volte hanno messo in pericolo la sua vita. Lo ricorderemo per le sue battaglie dal divorzio, alle condizioni dei detenuti, alla fame nel mondo. Lottò per la legalizzazione delle droghe leggere. Molti storceranno il naso e per i suoi estremismi l’ho fatto anch'io. Se dovessi paragonarlo a qualcuno,ora sceglierei Josè Mujjca che in passato ha sostenuto e ottenuto la depenalizzazione dell'aborto, il riconoscimento dei matrimoni gay e la legalizzazione della marijuana Mujjca soleva dire «la tossicodipendenza è una malattia, guai a confonderla col narcotraffico».Pannella gravemente malato,sorrideva al suo compleanno. Quest’immagine mi è rimasta impressa. Chi potrà occupare il suo posto?Non so rispondere. Grazie Giangiuseppe per averci permesso di ricordare quest’uomo di grande umanità e coerenza.
RispondiEliminaDi Pannella condivido il suo impegno pro Enzo Tortora, pro divorzio, pro umane condizioni per i carcerati e per il loro reinserimento in società, pro avversione alla pena di morte, pro elezione di Cicciolina alla Camera dei Deputati dove figurava meglio di tangentari indagati dalla Magistratura - pubblicani e Puttane vi precederanno in Paradiso Gesù di Nazareth, rivolto ad ipocriti e farisei) - Ma di Pannella condivido un bel NIENTE per quel che riguarda droga, Vita, bioetica, e certe forme di protesta come aver bevuto la sua pipi'. Strana e contraddittoria persona.
RispondiEliminaMi sembra chiaro, come la luce del giorno che l'aborto è un crimine ( Mahatma Gandhi ) - Pannella professava la non violenza di Gandhi e si definiva gandhiano. Una donna e il marito o compagno che la rispetti evitano una gravidanza indesiderata con metodi non abortivi per non fare macelleria umana. L'aborto è giustificabile solo quando c'è pericolo per la Vita della madre.
Forse Dio e l'anima non esistono, ma non ci piove che l'aborto è una pratica che deresponsabilizza: se è lecito , per madre e padre, ammazzare i propri figli nel grembo materno chi se ne fotte poi della solidarietà umana, per i meno abbienti, per disoccupati e imprenditori che si suicidano, ecc. ecc. Non era giusto incarcerare una donna che aveva abortito, ma da ciò a reclamizzare l'aborto, come contraccettivo, ne corre!!! Prima della legalizzazione dell'aborto la società faceva schifo, oggi fa più schifo e pena. Oggi, 20-5-2016, una signora a Prima Pagina (trasmissione di Radio Tre) ha telefonato ed, a proposito della macelleria umana di persone rapite e fatte prigioniere al fine di macellarle per vendere i loro organi per i trapianti, (neocannibalismo!) ha definito l'umanità "DISASTRATA, ma non riusciva a spiegarsi il motivo. Ed io a DISASTRATA aggiungo DISUMANA.
Sono d'accordo con te. Pannella ci ha insegnato a lottare per i diritti inalienabili della libertà personale.
RispondiEliminaPenso che nessuno ci ha mai pensato perchè Pannella è stato sempre un politico contro-sistema, un contr-istituzioni, insomma una persona ingestibile e forse indigeribile presso i grossi vertici istituzionali.
RispondiEliminaCaro direttore ho letto con scrupolosa attenzione il tuo servizio, certamente scritto sull’onda emozionale per la dipartita di Marco Pannella, però devo constatare, secondo una mia personale visione, un giusto equilibrio di valutazione tra un uomo letto come persona fisica e quello come leader politico. Devo ammettere, con molto rincrescimento, che alcuni commenti, avrei fatto volentieri a meno di leggerli, quasi tutti concisi ed insignificanti, forse intesi a significare una tendenza liberatoria anzichè una seria riflessione politica. Probabilmente, da questi commentatori, il leader radicale, e stato letto e valutato secondo uno schema basato su un riduttivo concetto di “simpatia/antipatia”. Non sono mai stato un estimatore del leader radicale, ma le sue innumerevoli lotte, hanno lasciato segni indelebili che ogni cittadino italiano potrebbe serenamente valutare. E’ innegabile come i principi che hanno caratterizzato quest’uomo, forse troppo estroverso, siano stati: la difesa dello stato di diritto e quello di una vera democrazia. Molto spesso, in questi anni abbiamo fatto emergere le ragioni strutturali alla base della sistematica negazione del diritto degli italiani a conoscere per deliberare, nel tentativo di rendere possibile anche in Italia una rivoluzione liberale. Questo avvalora ancor più, quella difesa portata avanti ad oltranza, con il metodo di una non violenza concepita dagli uomini più grandi della storia mondiale. Una concezione, la sua, di liberalismo democratico, che va oltre ogni intendimento sia dalle varie forze politiche, che dalla base elettorale, però facendo le dovute riflessioni, sono concepite da tutti, seppure con ottiche diverse. Molte delle idee portate avanti da Marco Pannella, sebbene nella sua estrosità, sono diventate leggi di uno Stato moderno che ci hanno consentito di andare al passo con gli altri Stati. Per onestà intellettuale, è necessario aggiungere, che ancora una miriade di sue proposte, giacciono da decenni tra i banchi del Parlamento che aspettano di essere approvate legiferate, in primis, la riforma delle carceri. Non intendo dilungarmi, caro direttore, ma ribadisco che il tuo servizio, dovrebbe essere motivo di seria analisi, da leggersi soprattutto attraverso quel percorso di anni da te indicato. Tante volte, siamo propensi ad esprimere giudizi positivi su forze politiche che non hanno ancora dimostrato la valenza di proposte che solo il tempo “galantuomo” è in grado di poter giudicare.
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