di Luigi Benedetti - Da molto tempo, ormai, tiene banco la questione terrorismo islamico connessa anche alle riflessioni sulla mancata integrazione degli immigrati.
Il tema, nonostante sia di vecchia data, è ovviamente diventato ancor più di primaria importanza dopo quanto avvenuto a Bruxelles e a Parigi. Tra i personaggi impegnati in prima fila circa questi fatti vi è da anni Souad Sbai, la cittadina italiana nata in Marocco diventata famosa per le sue battaglie in difesa delle donne e per la sua determinazione. Non è una che va per il sottile o che si attiene al politicamente corretto; dice le cose senza filtri e ti sbatte in faccia la verità cruda e dura.
L’ho conosciuta in occasione di un convegno sulla sicurezza, che si è tenuto a Palermo, organizzato dal movimento politico “Noi con Salvini”. Durante i due giorni passati insieme ho potuto parlare a fondo con una persona che mi ha insegnato tantissime cose e mi ha dato spunti per approfondimenti necessari alla comprensione del fenomeno. Con un sorriso ed una gentilezza sorprendenti di cui porto testimonianza sincera, ha mostrato senza filtri la sua passione per la vita, per la verità e per la libertà. Durante l’intervista sono stati tantissimi i temi affrontati e non ho potuto e voluto tralasciarne alcuni; era fondamentale, a mio avviso, dedicare il tempo necessario all’ascolto delle sue parole e dei suoi racconti per comprendere un fenomeno che rappresenta una delle battaglie prossime più importanti della nostra civiltà.
Proveniente dal bellissimo Marocco, lei è cittadina italiana dal 1981. Quale percorso di vita l’ha portata in Italia e come ricorda i suoi primi anni?
Vivevo in Marocco, sull’atlantico, e provengo da una famiglia normale. Papà era un medico ed era socialista. Conobbi un ingegnere italiano, che era lì per lavoro, che poi ho sposato. Del mio arrivo in Italia ricordo la grande voglia di studiare la lingua e, per questo, mi iscrissi in una scuola. La famiglia di mio marito era di origine siciliana e mi sentivo come a casa; non è stato un cambio di vita difficile. Poi studiai all’Università La Sapienza; amavo e amo la letteratura ma alcuni docenti mi convinsero a studiare il diritto arabo comparato e, su questo, feci anche il dottorato a Caserta. Ho vissuto a Milano, Torino e poi mi sono stabilita a Roma.
Lei si è occupata della condizione delle donne islamiche in Italia anche ricoprendo l’incarico di Presidente dell’associazione della comunità delle donne marocchine in Italia. Cosa la portò a questo impegno e, rispetto al suo arrivo, sono stati fatti passi avanti?
Non ero venuta in Italia col pensiero di occuparmi delle donne; pensavo che l’occidente fosse all’apice dei diritti. Per me è stato umiliante sapere che le donne in Italia non avevano spazi e diritti e venivano segregate e rinchiuse. Avveniva proprio qui e, paradossalmente, non in Marocco. Dal mio arrivo le cose sono peggiorate, anno dopo anno. Quando torno in Marocco dalla mia famiglia mi dicono che in occidente siamo fuori di testa e ci stiamo facendo occupare da personaggi orribili. Davvero, avrei voluto far altro: studiare letteratura, fare il carabiniere, avevo altri sogni; e invece la vita mi ha portato su queste battaglie.
Può raccontarci qualcuna tra le tante storie di lotta, dolore e sottomissione che ha toccato con mano?
Senza voler fare un torto alle tante storie che non citerò e di uguale importanza, potrei fare l’esempio di Sanaa Dafani, sgozzata dal padre; oppure di Rachida Razi, uccisa dal marito e presa a martellate perché voleva diventare cristiana. Io ho vissuto il dramma di tutte queste donne e mi sono costituita parte civile in ogni processo; ma non ho mai visto, in tribunale con noi, quelle donne di sinistra che parlano tanto di tutela della donna.
Le femministe di sinistra? Eppure sembrano tanto orgogliose dei loro successi
Tante femministe dicono che hanno combattuto per la libertà ma lo hanno fatto solo per divorzio e aborto; e non sono vere battaglie, al massimo sconfitte. A questo femminismo io non appartengo. E lo ribadisco: io e quelle donne massacrate non abbiamo avuto nessun appoggio.
Da diversi anni lei è componente della consulta per l’islam italiano. Quale tipo di attività svolge attraverso questo organo?
Scusi se vado al sodo ma tutti i moderati, nove componenti, sono stati fatti fuori dalla consulta; compresa me. Abbiamo iniziato con Pisano e poi proseguito con Amato con cui facemmo un documento di sintesi della costituzione italiana; e questo non venne firmato dai componenti non moderati perché si prevedeva, ad esempio, l’uguaglianza tra uomo e donna. Con Maroni, successivamente, si è lavorato bene ma poi è arrivato Alfano e ha cacciato tutti noi moderati lasciando solo gli altri. E’ un paradosso. Forse non è opera sua ma dei funzionari, chissà; però un ministro dovrebbe controllare. Stavamo facendo un albo degli imam e delle moschee per operare contro il jihadismo. Poi, non so chi, forse i servizi segreti o chissà, ha deciso di tirarci fuori. Quindi non lamentiamoci del fatto che ora non c’è un islam moderato. Siamo stati traditi: noi eravamo pronti ad essere protagonisti.
Quello che mi sta raccontando è molto grave: perché è successo?
Interessi di vario tipo, forse economici. Ma se uno vende il suo Paese è un traditore. È stata demolita una parte di islam moderato. Qui, in Italia, il 70% dei musulmani non sono praticanti. Ci stanno imponendo un islam che non ha nulla a che vedere con quello non inquinato dagli estremisti.
Ecco, sugli estremisti. L’esserlo dipende da una loro interpretazione coranica, come se venisse preso alla lettera l’antico testamento nel caso della bibbia?
Si, certo, anche; ma il punto è proprio qui: lei non troverà mai nessuno al mondo che prenda alla lettera l’antico testamento. Il problema, però, non è solo in questo. Queste persone devono capire che vivono in occidente e se vivi in Italia devi rispettare il codice civile e penale. La religione viene dopo.
Molti dicono che il problema nasce perché nei paesi arabi la legge religiosa e quella dello stato coincidono. È così?
Non sempre è vero! In Marocco, ad esempio, tutto è in mano al Re e lo stato è separato dalla religione; e non vi sono tribunali shaaritici. Perché l’Italia non capisce questo? Perché in Marocco vengono chiuse 250 moschee e in Italia le aprono? C’è qualcosa che non va e forse non va perché arrivano tanti, troppi soldi. Sono venuti anche da me per comprarmi e farmi tacere; ma io non sono in vendita. Lo devo alla mia coscienza e la mia dignità non è violabile.
Quali riflessioni l’hanno spinta alla scelta di fare la sua battaglia con il movimento salviniano?
A me piace Salvini e mi piaceva in tempi non sospetti. In passato ci hanno messo contro nelle trasmissioni ma, spesso, ci trovavamo d’accordo. Deve lavorare ancora tanto e bisogna vedere l’evoluzione della situazione nord – sud. Ma lui guarda nel futuro. Mi piace molto la sua politica anche se molti, in modo assurdo, si stupiscono di come una immigrata sia di centrodestra. Forse la sinistra pensa che siamo tutti degli stupidi con il panino in bocca e messi in piazza? Noi immigrati leggiamo, studiamo e capiamo. L’immigrato può essere di qualsiasi orientamento politico, come i cittadini nativi. La cosa divertente è che i compagni non sanno che il fondamentalismo islamico vota estrema destra e non sinistra. Gli immigrati non sono di sinistra: molti fingono di esserlo perché gli viene data in cambio qualcosa.
C’è chi nega ancora – è grottesco – una islamizzazione della società italiana e, in genere, europea. Eppure questa venne anche annunciata dal leader algerino Boumedienne in un famosissimo discorso all’ONU del 1974. Come giudica questa cecità e questo lassismo con cui si seguita a non prendere provvedimenti prima che, come in Belgio, sia troppo tardi?
Boumedienne voleva avvertire l’occidente ed è morto assassinato in Algeria quando, tornato dall’esilio in Marocco, ha affrontato il FIS e l’integralismo islamico. Gli hanno sparato. Ma non dobbiamo ricordare solo lui. In Algeria sono morte 380.000 persone per mano del terrorismo islamico: tutti i giornalisti, gli intellettuali, i presidenti delle associazioni; ma nessuno ne parla. Ho raccontato questa storia terribile nel mio libro “Le ombre di Algeri”. L’ultimo giornalista con cui ho parlato, Tahar Jaud, mi disse: “Souad, è finita. Perché non abbiamo più la possibilità di spiegare alle persone, con la lingua del cuore, l’arabo, questo male”. Lui era direttore di un bel giornale e questa è l’ultima frase che mi disse: “se parli, muori; se non parli muori. E allora parla e muori!”. Era vero e infatti in Belgio sono morti tanti che non hanno mai parlato. In Algeria ho conosciuto studiosi e ricercatori che si sono suicidati per non essere catturati e finire in mano ai terroristi. Questa storia nessuno la vuole raccontare ed invece andrebbe studiata per comprendere cosa ci aspetta.
Cosa pensa circa il fallimento di questo modello multiculturale che per anni è stato osannato come il migliore dei progressi?
C’è un errore di fondo: multiculturalismo significa tante culture. Può quindi, giustamente, essere motivo per ascoltare la musica cubana o mangiare il cous cous marocchino vivendo in Italia. Ma accettare positivamente tutte le culture non significa appiattirsi sul distruggere quelle di provenienza creando un blocco omogeneo. È sbagliato! Io amo il folklore e le tradizioni altrui; ma quando si tratta di stato e identità non intendo spostarmi neanche di un centimetro, specie se ciò porta dei danni. E non intendo dialogare su questo!
Molti problemi nascono perché chi viene accolto non rispetta e apprezza le tradizioni e regole di chi lo ospita. Si può avere integrazione in questo modo?
Molti, in Italia, vogliono fare politica islamica. E’ quello che sta succedendo in mezza Europa. In Danimarca ormai è finita, in Olanda hanno detto che non bisogna uscire con le minigonne. Loro ci impongono la loro volontà di mettere il velo alle loro donne ma noi non abbiamo più la libertà di vedere le nostre in minigonna. Ma la follia è che ciò avviene in Italia, in Europa, ma non in Marocco dove si vedono tante ragazze libere di vestirsi come credono.
Cosa pensa di quanto avvenuto in Siria e del comportamento tenuto dagli Stati Uniti?
Se non fosse stato per Putin oggi la Siria sarebbe un secondo Afghanistan; avremmo una guerra infinita e forse sarebbe piaciuto a certi personaggi americani. L’Isis si poteva battere in una settimana ma non è stato voluto. È divertente, per giustificare quanto avvenuto, sentir dire che Assad è un dittatore. Ma quale paese arabo non ha un dittatore? L’Arabia Saudita è democratica? Ma non ci facciano ridere! Se lo scopo sincero e nobile è il voler dare democrazia al mondo arabo, allora che si inizi dall’Arabia Saudita, dal Qatar e altri paesi. Ma poi in Siria vi è stata una bella multireligiosità e si conviveva in modo pacifico. Non ci crede nessuno alla storiella contro Assad. Hanno voluto fare una guerra per il loro fallimento in Nordafrica.
Le famose primavere arabe?
Sono stati inverni gelidi, non primavere. E a quelli che hanno combattuto nelle primavere arabe è stata promessa la Siria; ma la Russia ha contrastato il disegno. Nessuno di noi ci aveva creduto e avevamo ragione anche se ci davano dei pessimisti. Ci ha creduto solo chi aveva interesse economico e politico come la Francia.
L’imam di Bruxelles ha rilasciato interviste di comodo in Europa dichiarando che è contro tutta la violenza e gli atti avvenuti; e poi ne ha rilasciate altre a delle televisioni arabe dicendo che non è possibile pregare per i morti non islamici. Che dire?
Questa persona non dovrebbe nemmeno rimanere in occidente. È terrorismo, non stiamo scherzando.
Ma lei, contro tutto questo, cosa farebbe?
Intanto bisognerebbe integrare davvero le persone. Si speculano milioni di euro ma non un soldo viene speso per questo fine. In più bisogna controllare la seconda generazione perché è più pericolosa della prima essendo più radicalizzata. Bisognerebbe vietare l’ingresso sul territorio nazionale di personaggi ambigui, fare l’albo delle moschee e chiudere quelle nei garage. Dare il primo permesso di soggiorno con la pretesa che chi entra studi e parli la nostra lingua e, in più, condivida i nostri valori. Inoltre io credo che gli imam debbano parlare in italiano; non possono avere i piedi in Italia e il cervello in Afghanistan. E le moschee fuori controllo vanno chiuse senza se e senza ma; sennò, presto, avremo in mano solo un pugno di se e di ma.
Parole ovvie e di buon senso ma qualcuno seguita a dire che questo sarebbe razzismo. Cosa pensa al riguardo?
Me ne faccio una ragione e lo scriva. Ce ne faremo tutti una ragione. Quelli che ci chiamano razzisti sono quelli per i quali non andremo mai avanti.
A proposito di personaggi ambigui che arrivano in Italia. Spesso sembra che qualcuno gli stenda anche il tappeto rosso, no?
Guardi, tra meno di un mese arriverà in Italia Tareq Mohammed al-Saleh al-Suwaidan, che è un jihadista del Kuwait che tiene dei corsi e insegnerà in mezza Italia. Vuole ridere? E’ stato cacciato dal Marocco e non è gradito nella maggior parte dei paesi arabi; non può entrare in altri Paesi come Stati Uniti, Gran Bretagna e Belgio. Invece in Italia è libero di entrare e fare corsi agli imam per insegnare il valore della jihad. Questo è come il cavallo di troia. Ma un giorno, queste persone, non le vedremo uscire dal cavallo. Prima o poi questo cavallo ci scoppierà letteralmente in faccia. Sarebbe meglio correre ai ripari e pulire subito la polvere invece di metterla sotto il tappeto; altrimenti presto saremo come il Belgio.
Quanto avvenuto proprio in Belgio dimostra che Troia ormai brucia. Può l’Europa salvarsi oppure è troppo tardi?
Non è mai tardi, io ho sempre entusiasmo e speranza. E non lascerò fino alla morte la lotta contro questo oscurantismo ed estremismo che è un cancro per tutta la civiltà. Dicono che il dialogo interreligioso deve andare avanti; ma io non ho tempo di dialogare con chi non vuole. Quella gente non dialoga ma fa finta e prende tempo; e nel mentre avanzano. Io sto parlando con lei e in questo momento loro avanzano.
Luigi Benedetti
07 Aprile 2016
P.S. L’intervista è stata già pubblicata sul sito della testata giornalistica “eLeggo.info” (clicca per il link diretto) e, grazie alla generosità di Luigi Benedetti, che segue da tempo il nostro blog, abbiamo pensato di riproporla per avere un punto di vista diverso su una questione così sentita dall’opinione pubblica.
Con la speranza di potere avere altri così interessanti contributi dall’autore gli rivolgiamo il nostro benvenuto su PoliticaPrima.
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Come Italiani siamo fortunati ad avere Matteo Salvini.
RispondiEliminaPoi come comunità mondiale abbiamo anche Putin, credo si possa stare tranquilli.
Scusa Pavolini perchè usi:come italiani? Parla per conto tuo non ti permettere di parlare per tutti gli italiani. Se ti piace Salvini è un problema tuo, prendilo e tienilo tutto per te, perchè io non ho che farmene di un soggetto simile. Ti regalo anche mister Putin, così ti senti ancora più italiano.
RispondiEliminaDevo dire che non avevo mai seguito da vicino Souad Sbai, è una mia è pecca, ma sono stato ben lieto di leggere le sue dichiarazioni nella intervista rilasciata a Luigi Benedetti.
RispondiEliminaHo letto con molto piacere le sue parole, anche perchè in esse ho trovato molti punti di vista e cose che personalmente scrivo da tempo, anche su questo blog. In particolare, sulle responsabilità della destabilizzazione di intere aree geografiche da parte di paesi occidentali, Usa in testa a tutti, e dei loro interessi economici e geopolitici sul medio oriente, Siria e nord Africa. Sul sincero ruolo di Putin e sul fatto che se l’occidente, avesse davvero voluto cancellare la loro stessa creatura, l’Esercito del Califfato, l’avrebbe potuto fare in una sola settimana.
Mi ha molto colpito anche la sua opinione sul femminismo di casa nostra, che però la lascia sola, nella battaglia forse più dura quanto difficile da sostenere, quella dei veri dritti e valori delle donne, che sembrano di scarso stimolo, nei life motive radical chic delle femministe nostrane.
Mi anche molto impressionato il racconto sull’atteggiamento del ministro Alfano, non che mi sorprenda più di tanto, ma leggere in che termini la Sbai parla del suo operato, rispetto alle soluzioni di vitale importanza per il paese da lui disattese, è sconcertante.
Insomma una donna notevole la Suad Sbai, lucida mentalmente non condizionata da influenze di sorta, che racconta le verità documentate, che solo qualche altro raro giornalista italiano, a proprie spese riesce ancora a fare.
Grazie anche a Luigi Benedetti per avermela fatta conoscere meglio.
Mi preoccupa molto il fatto che, l'intervistata Souad Sbai si trovi perfettamente d'accordo con Salvini. Per il suo encomiabile impegno contro fondamentalismo e oscurantismo jihadista, il massimo sostegno.
RispondiEliminaTrovo stranodamhe questa signora si trovi in sintonia con Salvini, che ppssano condividere le stesse idee ..... comunque mi è piaciuta l'intervista e sono d'accordo quando dice che l'italia vuol far politica islamica. Vero e questo è un grossissimo sbaglio .... io sono dell'idea che le nostre tradizioni vengano mantenute in quanto nostre, ci appartengono fanno parte della nostra storia e della nostra cultura. Sbagliando, ci preoccuppiamo sempre sul cosa diranno "loro" , come si sentiranno "loro" .... siamo a casa nostra quindi comportiamoci di conseguenza e con naturalezza. Solo così ci sarà rispetto per tutti!
RispondiEliminaAl di là di tutto, è una cosa più grande di noi .... troppi interessi, troppi e di vario genere. Noi siamo impotenti.
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RispondiEliminaPersonalmente ho per Salvini un interesse pari a zero, ma questo non mi impedisce di apprezzare la lucidità e la chiarezza della verità espressa dalla giornalista Sbai. La via politica attraverso la quale esprime le sue idee, è tutt'altra cosa
RispondiEliminaIo apprezzo alcune prese di posizione di Salvini e sono convinto che le stesse cose dette da qualche personaggio magari proveniente da altre parti politiche avrebbero maggiore accoglienza e consenso. D'altronde siamo alle solite. Quando Berlusconi era al governo, se un parlamentare passava da un qualunque partito a Forza Italia era Berlusconi che se lo comprava con i soldi: se uno del centro-destra passava al PD, era un nobile contributo alla democrazia.
EliminaSalvini spesso dice cose di buon senso, DOVETE FARVENE UNA RAGIONE.
Questa intervista è una vera e propria bomba; è come la luce dei riflettori che squarciano il buio, è qualcosa che ci costringe a pensare e, forse, a cambiare i nostri punti di vista.
RispondiEliminaAndrebbe comunicata e fatta conoscere a quelli che ci governano, soprattutto al ministro degli interni che sta dimostrando una incompetenza, ma peggio, una pervicace volontà e capacità di guardare sempre dall’altra parte per non dover prendere provvedimenti di buon senso ma contrari al “politicamente corretto” che ci impone di accogliere tutti i migranti compresi i terroristi che prima o poi si faranno sinistramente sentire.
La signora Souad Sbai sa quel che dice, conosce bene, meglio di tutti noi, i problemi che l’Italia e l’Europa si stanno creando con la loro acquiescenza verso un’invasione violenta e aggressiva che sta piano piano distruggendo le fondamenta su cui si regge la nostra civiltà.
La signora italiana nata in Marocco dice cose gravi, cose che dovrebbero farci balzare dalla comoda poltrona su cui siamo seduti. Praticamente accusa Alfano di avere cacciato tutti i moderati dalla Consulta per l’Islam italiano.
Dice che molti, in Italia, vogliono fare politica islamica.
Perchè non li mandiamo tutti a casa prima che finiscano di consegnera l’Italia e la sua civiltà all’Islam?
Altre parole forti di Souad Sbai:
“In Danimarca ormai è finita, in Olanda hanno detto che non bisogna uscire con le minigonne. Loro ci impongono la loro volontà di mettere il velo alle loro donne ma noi non abbiamo più la libertà di vedere le nostre in minigonna. Ma la follia è che ciò avviene in Italia, in Europa, ma non in Marocco dove si vedono tante ragazze libere di vestirsi come credono”
E noi che facciamo di fronte a questa emergenza?
Ci trastulliamo con le trivelle, con le diatribe sulla ministra dimissionaria e sul suo fidanzato forchettone, con le concessioni alla Total e con le opposizioni al govenro che non funzionano.
Certo, ci sono le priorità, ma sembra che l’islamizzazione della nostra Italia non importi a nessuno, e invece, secondo me, questa è la madre di tutte le emergenze.
Ripeto: l’intervista di Souad Sbai è un atto di accusa verso chi in Europa non fa il suo dovere e dovrebbe essere messa a conoscenza di quelli che ci governano.
Sugli immigrati, quelli veramente bisognosi che vanno comunque accolti e aiutati, c’è una frase di papa Benedetto XVI che mi sembra molto vera e di buon senso:
“PRIMA ANCORA CHE IL DIRITTO A EMIGRARE VA RIAFFERMATO IL DIRITTO A NON EMIGRARE, CIOÈ DI ESSERE IN CONDIZIONE DI RIMANERE NELLA PROPRIA TERRA.”
il problema non è salvini bensì lo scontro tra due mentalità,quella nostra aperta,liberale,scientifica e la loro tenebrosa,ottusa,prepotente,inutile al genere umano.condivido l'articolo di Luigi Benedetti
RispondiEliminaIo in nessun modo mi sento di avallare il comportamento di Salvini. La signora intervistata è molto contraddittoria. Quando dice che le donne da noi non avevano diritti e che vivevano segregate e rinchiuse proprio non posso seguirla. E non mi stupisce che se l'intenda con Salvini, un razzista come pochi. Uno che cantava Napoli merda, Napoli colera. E con questo ho detto tutto.
RispondiEliminaStupendo articolo interessante e molto-molto istruttivo!
RispondiEliminaio l'ho sempre detto che c'è una netta divisione proprio di culto tra Musulmani e jihadisti.
Leggendo questo articolo mi sono resa conto, ancor di piu, dell'enorme ignoranza che c'è in Italia! una montagna talmente enorme di ignoranza che sembra insomortabile! e dentro mi ci metto anch'io che, malgrado il mio informarmi, non lo faccio mai abbastanza. Donne come Sbai, detentrici di verità, non vengono pubblicizzate ne rese famose....sono scomode e vanno messe nell'angolo. Povera Italia in mano a indegni e incapaci.... Dopo aver letto questo articolo mi sono ripromessa di informarmi e informare di piu su tutto questo scenario sempre piu attuale. L'intervista mi ha regalato molti spunti di riflessione da approfondire. Grazie all'autore e grazie a PoliticaPrima.
Parlando di Riace, della generosità di un Sindaco e
RispondiEliminadelle condizioni favorevoli che stanno agevolando il suo spirito organizzativo, mi sono soffermato sul fatto che, passato il momento d'emergenza, dobbiamo pensare seriamente alla Pianificazione delle nascite ed al risanamento di zone povere del pianeta, a dispetto, per certi versi, della Chiesa e del grande Capitale. Per quanto riguarda Tareq, il Jihadista kuwaitiano, potrei ovviamente ipotizzare che i nostri Servizi, esperti di terrorismo mafioso, si siano prodigati a mediare come hanno fatto con la mafia dopo le bombe di Firenze. I nostri governi sono tolleranti e gradiscono il lieto vivere a discapito della legalità e dell'etica.I vostri commenti su Putin mi hanno fatto ridere e me ne scuso: come si può pensare che Putin, con tutta la sua "storia" passata e presente, alleato di un satrapo come Assad, con atteggiamenti di prevaricazione con tutte le Nazioni che non sottostanno ai suoi voleri, coinvolto nella morte di giornalisti e oppositori....come si può pensare, dicevo, ad un homo latore di una politica ingenua ed altruistica!? È un ottimo elemento da studio...
machiavellico.
In altri commenti ho sottolineato come il Califfato si potrebbe annientare in pochi giorni, data anche la conformazione territoriale. Ci siamo fatta un'idea o abbiamo avanzato alcune ipotesi sul perché non si vuole agire. Le idee della Sbai ed il suo carattere forte mi sono congeniali e ringrazio Luigi Benedetti per l'ottimo articolo intervista.
Su Salvini, Luigi, potremo discutere in un altro articolo perché, come Putin, anche la sua storia passata, il suo atteggiamento machiavellico e il suo attivismo politico monotematico sono, a dir poco, curiosi e sospetti.
E' da un po che i miei pensieri girano in questo senso!!! Non si puo' per piacere ai musulmani, oppure per integrarli, farci dettare i loro modi di essere e di vedere la vita. Se io vado in un paese arabo,non mi permettono di andare per le strade in minigonna e senza velo in testa. Loro non sono democratici ma vogliono profittare della nostra democrazia. Vorrei puntualizzare, che non sono razzista io e la mia famiglia siamo impegnati come volontari, nei punti di arrivo dei profughi del Baden Wüttemberg. Ma questo non mi puo' impedire di riflettere e constatare : in Germania paese multi-culti, c'e' gente di tutto il mondo, cinesi, indiani, africani, americani, turchi, afgani, iracheni, irani, e chi piu' ne vuole piu' ne metta, non si sente mai di qualcuno che si lamenti e dia problemi, all'infuori dei musulmani. Sara' un caso, oppure e' un qualcosa che vuole scardinare le mura della nostra gia' vacillante democrazia? Qui hanno una liberta' immensa, salafisti, i radicalisti dell'Islam, che dividono gratis il corano sulla König strasse, la piu' importane Maile di Stoccarda e io mi dico, democrazia deve essere, ma troppa diventa anachismo e mette in pericolo il nostro modo di vivere, le nostre idee, e la nostra vita. Sono loro a doversi integrare, sono loro ospiti, e se vogliono diventare padroni di casa con piacere, ma devono rispettare la nostra democrazia.
RispondiEliminaErrato buttare tutto in politica. Anche questo argomento! Si buttò in politica anche il cambio lira/euro, ma la lira del 2002 era già salutata da molti anni: non era quella che nel 1960 vinse l'Oscar Mondiale come moneta più forte. Si sta buttando in politica la trivellazioni del Mediterraneo per cercare petrolio, rischioso perorare il fondo marino; nell'attesa di utilizzare al massimo le energie rinnovabili si trivelli la terraferma per estrarre petrolio.
RispondiEliminaHo letto e riletto l’articolo di Benedetti l’intervista è notevole per la sincerità della signora e la lucidità con la quale vengono riportate verità ormai allo scoperto, in Francia fu De Gaulle a fare entrare gli algerini per un accordo politico economico all’epoca, tra tutti il gas che serviva alla Francia. "Il piccolo Ike" gli disse di ripensarci ma De Gaulle fece a modo suo il seguito lo sappiamo ci fu un invasione di algerini che portarono anche i mercanti della tratta delle bianche e la gente viveva male, ero piccola ma ricordo i lamenti in famiglia 50 anni fa.
RispondiEliminaLe nuove generazioni cresciute in Europa sono comunque di origine araba con una fortissima cultura religiosa più di quanto possiamo credere e questo è il pericolo reale perché fanno da focolaio nella guerra contro l’occidente vogliono fare prevalere l’islam a tutti costi ma questo viene sottovalutato, la libertà che conosciamo è minacciata da più di 50 anni ormai da quando l’occidente ha invaso il mondo arabo, è un boomerang lanciato dalle prime spedizioni dei crociati in terra santa dove sono stati compiuti atti terrificanti.
Che fare per difenderci. I governi devono mettersi al servizio dei propri paesi della gente e rinforzare l’Europa come culla della democrazia della libertà, del rispetto delle idee, abbiamo abbassato la guardia perché troppo comodi nelle nostre vite agiate.
continua...
RispondiEliminaBisogna attirare l’opinione pubblica aiutando la gente a prendere posizioni decise, ci vuole qualcuno in grado di parlare in modo comprensibile a tutti anche a chi non e laureato non ha studiato e che non capisce molto la politica (come me ) per risvegliare l’interesse. Vedi cosa è successo a Napoli la gente per le strade è scesa in piazza per protestare contro Renzi ma ci fosse più passione anche al nord.
Abbiamo contro interessi economici di livelli altissimi, ormai i potenti si giocano il pianeta a tavolino o meglio facendo una partita a golf o alle corse di cavallo oppure a poker. Ma tutto questo è frutto della nostra ignoranza bastava lo stipendio una casetta un marito dei figli per essere felici andare a messa la domenica e mangiare il pranzo in famiglia e quindi andava tutto bene. Era questa la vita di milioni di ingenui destinati a finire un bel giorno massacrati, prima gli scandali poi i debiti del paese poi la scoperta che la chiesa mentiva che la madonna era... che Gesù era ebreo che la bibbia era una storia come tante.
Pero sapendo questo da sempre i potenti hanno rinforzato le loro casseforti protette da muri indistruttibili, come mi fanno pena sono terribilmente soli nella loro squallida ricchezza.
Per finire gli immigrati sono per lo più delle vittime di tutto un sistema che fa comodo ad alcuni. E accogliere chi fugge dalla guerra è un dovere.
Il dibattito che si sviluppa in questo blog è molto interessante per gli argomenti e la possibilità di esprimere liberamente la propria opinione giusta o sbagliata, gradita o non gradita. L'offesa personale in un dibattito non può essere tollerata. Tramite Facebook ho avuto modo di conoscere e, con il tempo stimare molte persone. Salvatore Mancuso e Michele Maniscalco sono due persone che stimo tantissimo e vederle derise e offese per aver espresso le loro opinioni non mi è piaciuto. Nell'articolo precedente " IMMIGRATI. UN ALTRO MODO DI AGIRE E' POSSIBILE " , dall'esperienza del comune di Riace abbiamo capito che se vengono mandate in soffitta tutte le tesi legate alle questioni religiose, attraverso i valori culturali e l'aspetto umanitario, con la reciproca collaborazione può essere avviata una seria politica di accoglienza ed integrazione. Riace ci insegna che, malgrado la situazione di povertà, diverse popolazioni del sud dimostrano un alto senso di fraterna accoglienza. Dall'articolo intervista " ISLAM, MIGRANTI E TERRORISMO. UN ALTRO PUNTO DI VISTA", viene fuori il parere personale della signora Souad Sbai impegnata nella lodevole lotta per liberare le donne dall'oppressione del fondamentalismo religioso. Il mio modo di vedere è diverso da quello della signora. Prima di tutto è un atto ingeneroso non riconoscere le conquiste fatte dalle donne italiane. Se oggi, sui diritti civili, si sta perdendo terreno è dovuto all'indebolimento delle forze politiche di sinistra. Accostare il terrorismo all'islam e all'immigrazione equivale ad una visione di chiusura a tutte le possibilità di integrazione. C'è il rischio di cadere in semplificazioni che demonizzano tutto l'islam: il primo nemico del terrorismo sono i mussulmani. Infine, perché non vengono correttamente analizzate le cause che spingono la maggior parte degli emigranti a scappare dalla miseria e dalla morte causata dalle persecuzioni e dalle guerre. Questa povera gente, dopo avere affrontato i pericoli del mare, trova i muri di cemento armato, il filo spinato e le frontiere chiuse causate da una ideologia egoistica che nega qualsiasi tipo di accoglienza. Preferisco il modo di pensare ed agire di Domenico Lucano sindaco di Riace.
RispondiEliminaCorano, traduzione di Laura Monti, Editore Rusconi Libri, edizione giugno 2004:
RispondiEliminaSURA CIX, versetto 6, Voi avete la vostra religione, io la mia, ognuno segua dunque la propria religione. Versetto molto tollerante, ma:
Sura IX versetto 5 : "Oh voi che credete! Mantenete il patto concluso con gl'idolatri, ma quando poi siano trascorsi i mesi sacri, UCCIDETELI OVUNQUE LI INCONTRIATE, catturateli e tendete loro imboscate. Se poi si pentono compiono l'orazione e pagano la decima, lasciateli andare". ---
Dialogare e tenere buoni rapporti con tutti i Paesi Musulmani ma con prudenza. Ma, considerando l'enorme massiccia immigrazione in Europa, con elevata presenza musulmana, come si fa a dare fiducia ed accoglienza a Persone il cui Libro Sacro predica di TRADIRE I PATTI ? Tra idolatri, fedeli di altre religioni, non credenti, la differenza non è molta: tutti miscredenti. Sono molti i versetti del Corano simili a quello sopracitato. Qualcuno mi ha detto che ci possono essere errori di traduzione del Corano; gli ho risposto che, nel dubbio, bisogna attenersi alla storia : Maometto diffuse il suo messaggio con la spada. --- Il Vangelo non predica guerra " santa " con relativo bottino, ma amore.
Dialogo, collaborazione, amicizia con Tutti i Paesi Islamici ma, alla luce dei due versetti che ho citato nel precedente commento è tanti altri, occorre molta prudenza con la massiccia immigrazione con elevata presenza musulmana ed alla luce della storia e di quel che succede oggi.
EliminaUSA, Francia, Inghilterra, alcuni Paesi Islamici han fatto errori KOLOSSALI, ma...........
Gli errori della Francia e Belgio,sono il non avere fatto niente per integrare i profughi, bisogna aiutarli fin dal primo giorno che mettono i piedi sul nostro suolo, con un programma culturale ben preciso. Per prima corsi di lingua gratis e poi la possibilità di frequentare le scuole. La cultura e il sapere fanno integrazione, ma anche da noi i profughi vivono nell'abbandono, si danno loro i soldi per vivere e un'alloggio ma nessuna direttiva!!
RispondiEliminaArticolo molto interessante, tuttavia la signora non mi convince completamente su ciò che dice Per esempio la signora dice che in Marocco le ragazze possono girare anche in minigonna, ritengo che sia vero ma debbo dire solo in Marocco perché ne gli altri paesi è pressochè impossibile ma ritengo che questo la signora lo sappia Quindi potremmo dire che il Marocco come paese musulmano non fa testo Ma allora sorge spontanea una domanda perché moti marocchini entrano illegalmente in Italia se dove vivono è così bello Ma non credo che la signora sarebbe veramente in grado di dare una chiara risposta Così su molte altre domande da farsi ma troppo lungo No non mi convince proprio Circa la sua alleanza con Salvini ritengo che le sue idee abbiano delle convergenze con quelle della Lega Salvino non mi piace sicuramente dice cose giuste ma tra il dire ed il fare……Infine molti dubbi sulla dichiarazione della signora Sbai circa lo scioglimento del suo gruppo da parte dei ns servizi segreti
RispondiEliminaAbbiamo solo una terra e dobbiamo convivere su questo pianeta, insieme è possibile creare le premesse per una convivenza pacifica, ma ,per questo, dobbiamo liberarci da predicatori d'odio ed aiutare gli altri a fare lo stesso in casa loro. Possiamo farcela solo con una stretta collaborazione ed il primo passo deve venire dall'Europa che è causa primaria del conflitto, causato da violenza e depredazione coloniale, che perdura ancora oggi.
RispondiEliminaSi deve cercare una convivenza, non esistono alternative, o crediamo di poter sopraffare o essere sopraffatti da chi, nel momento è il più forte?
RispondiEliminaUn solo mondo abbiamo, usiamolo con cervello.
Ho visto Souad Sbai, scrittrice, giornalista, opinionista, impegnata politicamente e, socialmente, intervenire più volte, in trasmissioni televisive Mi ha colpito la sua veemenza, la sua forza e la vivace intelligenza. Difficile zittirla. Mi dispiace che sia con Salvini e la lega nord. Certo in Salvini c’è anche qualcosa da condividere, come tutti i politici, per il resto ………….mi fermo qui!Per la condizione delle donne italiane, mi sembra troppo preoccupata. La maggior parte conosce i propri diritti e si fa rispettare. Non sono d’accordo che le battaglie siano delle donne di sinistra. Per esempio, in Sicilia una semplice ragazza è stata capace di cambiare una mentalità. Il suo nome è Franca Viola. Ammiro il suo impegno per le donne islamiche che sono agli albori di un cammino difficile! Mi dispiace che sia stata silurata da una politica becera. Va ascoltata anche per le sue riflessioni e soluzioni politiche. In fondo mi ricorda la Fallaci che ho ammirato tantissimo.
RispondiEliminaHo letto con molta attenzione l'intervista alla signora marocchina che vive in Italia; l'integrazione fra culture é un processo molto complesso e necessita di parecchio tempo. Personalmente a me sembra che le donne mussulmane che vengono a vivere in Italia si adeguano di buon grado all'atmosfera libertaria che respirano da noi; semmai sono i padri che non si rassegnano ai cambiamenti culturali delle proprie figlie e reagiscono con violenza, macchiandosi a volte di crimini disgustosi. La signora ha tutto il diritto di esprimere il suo punto di vista sul divorzio o sull'aborto, ma io dissento decisamente. Anzi mi piacerebbe che capisse e rispettasse l'impegno femminista che ha ottenuto tante conquiste per migliorare la vita delle donne: non solo la legge sul divorzio e sull'aborto ma quelle sul diritto di famiglia, sulla tutela della maternità; una rivoluzione che ci ha portato a rivendicare parità di diritti nel mondo del lavoro e nell'ambiente familiare; a diffondere le norme della contraccezione e della prevenzione di patologie tipicamente femminili. Un altro errore grossolano che emerge dall'intervista é la sovrapposizione che la signora in questione fa fra mondo mussulmano e terrorismo jihadista; per questo si trova perfettamente in sintonia con Salvini. É giusto costruire moschee per gli immigrati mussulmani perché possano esercitare la loro fede; anche questo è integrazione e rispetto. Anche i mussulmani hanno molto da perdere con gli attacchi terroristici jihadisti perché si diffonde un clima di odio e di razzismo nei loro confronti; al contrario possono essere di aiuto per individuarli e consegnarli alla giustizia. I responsabili dei numerosi atti terroristici nelle città europee sono semplicemente terroristi che hanno un solo verbo: la violenza che non va confusa con la fede. L'unica considerazione che condivido con l'intervistata é l'affermazione del ruolo importante svolto da Putin per rafforzare Assad, il quale anche se è un dittatore garantisce stabilità alla zona ed è un baluardo contro l'ISIS. Se non ci fosse stato l'intervento di Putin,la Siria avrebbe rischiato di divenire un altro Iraq, Afganistan o Libia. Un'altra affermazione della signora priva di verità sarebbe la nostra accondiscendenza a modificare la nostra cultura per avvicinarci al mondo islamico. Questo pensiero é ridicolo; i paesi occidentali hanno avuto un percorso storico nettamente diverso dai paesi arabi; ci sono state guerre e rivoluzioni per arrivare alla libertà e alla democrazia. Nel mondo arabo ci sono ancora solo re e dittatori. Vorrà pur significare qualcosa! Per concludere rispetto delle diversità culturali e rispetto delle regole democratiche del paese ospitante
RispondiEliminaDimenticavo di dire che qualunque opinione, anche se non condivida, va rispettata e non si risponde mai con insolenza ma con civiltà. Il blog é un mezzo per un confronto civile e dignitoso, mai uscire da questa norma basilare
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