di Sergio Bagnasco - Secondo tanti dotti sarebbe un diritto-dovere votare alle politiche mentre sarebbe solo una facoltativa opzione votare al referendum.
La Costituzione però non fa alcuna differenza e definisce l'esercizio del voto un "dovere civico" (art 48). Il concetto è ripreso all'art 4 del Testo unico delle leggi per l'elezione della Camera dei Deputati. Che fino al 1993, all'art. 115, prevedeva sanzioni per chi non votava.
Ebbene, la legge costituzionale di attuazione del referendum (L. 352/1970) recita all'art 50: "Per tutto ciò che non è disciplinato nella presente legge si osservano, in quanto applicabili, le disposizioni del testo unico delle leggi per l'elezione della Camera dei deputati, D.P.R 30 marzo 1957, n. 361". E il successivo art. 51 richiama anche per i referendum le sanzioni penali di cui al Titolo VII del citato Testo Unico, per chi senza valido motivo non esercitava il diritto di voto (articolo abrogato dalle disposizioni approvate nel 1993).
Se poi riprendiamo il dibattito in Assemblea Costituente sul tema del referendum, scopriamo che si approdò alla previsione di un quorum di votanti per il referendum abrogativo per il timore che una legge potesse essere abrogata con scarsa partecipazione degli elettori; in origine la proposta di Mortati in commissione era di non prevedere alcun quorum di partecipazione elettorale.
Singolare che tale quorum non sia previsto per il referendum costituzionale.
Il referendum confermativo, detto anche costituzionale o sospensivo, prescinde dal quorum, ossia si procede al conteggio dei voti validamente espressi indipendentemente se abbia partecipato o meno alla consultazione la maggioranza degli aventi diritto, a differenza pertanto da quanto avviene nel referendum abrogativo.
Attraverso il referendum abrogativo si decide se abrogare o meno una legge, mentre con il referendum confermativo il popolo decide se confermare o meno una legge di riforma costituzionale già approvata dal Parlamento, ma senza la maggioranza qualificata dei due terzi.
Mi spiegate le ragioni della differenza di trattamento tra le due tipologie di referendum?
In un caso si abroga o si conferma, nell'altro si conferma o si abroga una legge costituzionale rimasta in sospensione sino a responso popolare.
Il referendum abrogativo è un atto di sindacato sulla attività o inerzia del Parlamento (può infatti riguardare leggi vecchie e dimenticate dai parlamenti, come talvolta successo).
Il referendum costituzionale riguarda una riforma costituzionale che non essendo stata approvata con maggioranza dei 2/3 resta in sospeso, ma può essere confermata o cancellata senza che vi sia una qualificante partecipazione elettorale.
Come la sospensione decade se nessuno nei tre mesi successivi alla pubblicazione della legge di riforma procede con la richiesta di referendum, allo stesso modo se esistesse il quorum cesserebbe la sospensione se non votasse la maggioranza degli elettori.
La riforma del Titolo V fu approvata con appena il 34% dei votanti; ovviamente si sarebbe potuto verificare l'esito opposto.
Mi sembra che questo diverso trattamento sia il prodotto di una delle tante sviste dei Costituenti, però è così: per il referendum abrogativo serve la partecipazione della maggioranza degli aventi diritto, previsione di cui si dibatte da decenni.
Certamente i Costituenti non avevano pensato all'uso strumentale dell’astensione per far fallire un referendum e non avevano pensato che forze politiche avrebbero invitato esplicitamente a non votare. Anche perché nel 1969 la Cassazione confermò la condanna di un gruppo di anarchici che avevano fatto propaganda per l'astensione...
Da un punto di vista istituzionale e direi persino morale è molto discutibile che chi rappresenta le Istituzioni inviti a non votare per far mancare il quorum.
In questo modo, chi vuole mantenere la legge in vigore si avvale di un vantaggio tecnico sull'avversario: l'astensionismo fisiologico, al quale si aggiunge l'astensione per indifferenza verso una materia di legge.
Le forze politiche dovrebbero astenersi dall'astensione, soprattutto se sono forze di maggioranza e di governo. Sarebbe come esautorare il potere dei cittadini deleganti, cosa che i politici delegati non devono mai fare. La nostra democrazia rappresentativa prevede importanti strumenti di democrazia diretta che non devono essere "sterilizzati" da chi per delega rappresenta le Istituzioni.
Chi pensa che l'astensione sia in relazione all'argomento referendario, in grado di suscitare grande interesse popolare, non considera che la partecipazione al referendum è sempre stata inferiore a quella per le elezioni politiche.
Alcuni esempi: L'87% per il divorzio contro il 93-96% delle politiche. Il 79% per l'aborto contro 88-90% delle politiche. Il 65% sui referendum "nucleari" contro 88% delle politiche.
In realtà entrano in gioco altri fattori come per esempio la mobilitazione dei partiti e il ruolo svolto dai media. Se la politica arriva a teorizzare la "non notiziabilità" dei referendum... il risultato è prefabbricato.
Al referendum consultivo per l'attribuzione di poteri costituenti al parlamento europeo partecipò l'80% degli elettori... Fu tenuto insieme alle elezioni europee!
Nel 1985 sulla indennità di contingenza partecipò il 78% degli elettori.
La contingenza aveva più appeal del nucleare nonostante Cernobyl?
Evidentemente pesa molto la capacità del singolo elettore di formarsi un giudizio e spesso decide di non andare a votare se non ha scelto per il SI o per il NO. Peccato che questa sua scelta di non votare incide pesantemente su chi invece ha raggiunto un giudizio.
Gli indecisi farebbero meglio a recarsi alle urne e depositare scheda bianca. Anche perché la loro non partecipazione sarà strumentalmente utilizzata da chi sostenendo il NO cavalca l'astensione invece del confronto leale con chi sostiene il SI.
È quanto avvenne con i referendum sulla legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita: chi fece mancare il quorum ancora oggi afferma che quella legge sarebbe stata confermata a larga maggioranza dal popolo italiano!
Appropriarsi politicamente della astensione è una operazione truffaldina soprattutto se chi incoraggia l'astensione rappresenta una quota importante di elettorato.
Quel che risulta poco chiaro è come mai anche in questa occasione in cui tanti affermano la inutilità del referendum sulle trivelle... chi è favorevole al mantenimento della legge, pur disponendo di molti mezzi di comunicazione, preferisca cavalcare l'astensione invece di "sputtanare" chi intende votare SI.
Dicono che chi è per il SI non ha argomenti, però si sottraggono alla competizione e sfruttano il vantaggio del +30 offerto dalla astensione.
Oppure si rifugiamo in azzardate interpretazioni costituzionali.
Sicuri di avere argomenti?
Sergio Bagnasco
Milano
19 Marzo 2016
P D .... cos'è?
RispondiEliminaL'astenzionè è un si o un no?.... che confusione!!!!
Astenersi è come sostenere che esiste una donna mezza incinta.... mezza incinta?...o lo è o non lo è!
Il PD è per il NO, non ne fa manco un caso di coscienza!... L'astenzione è conservare lo stato quo!... Finalmente ha detto da quale parte sta1... speriamo che ci consentano di ritornare a votare per eleggere un nuovo parlamento!
Fanno sempre di tutto per fare i comodi loro questi politicanti per niente onorevoli. Votare si è un dovere morale verso noi stessi!
RispondiEliminaIncitare alla astensione, in caso di votazioni, è reato, a maggior ragione se è il premier, imposto e mai eletto, a farlo. La Costituzione dice che è un DOVERE CIVICO... Bene, vado a votare e voto SI, perchè sono contraria alle trivelle in Mare.
RispondiEliminaHo sempre affermato che propagandare l'astensionismo ai Referendum per affossarli senza esprimere il proprio punto di vista è una vigliaccheria. La vigliaccheria raddoppia se a sfruttare quel 30% fisiologico di astensioni che si verifica per qualsiasi votazione è il governo. Io sono per il NO. Ma non mi piacerebbe una vittoria del NO solo per non aver raggiunto il quorum.
RispondiEliminaAppunto. Se non si raggiunge il quorum la consultazione è nulla; tutto resta invariato ma non vince il NO o il SI. Infatti, potrebbe essere riproposto il referendum.
EliminaChe cosa non si fa in questo Paese per complicare le cose! Sergio ci ha ragguagliato sulla differenza dei due referendum e sulla inutilità della differenza di modalità. Abbiamo l'occasione di fare capire al Governo, come l'abbiamo fatto col nucleare e con l'acqua, che il popolo si schiera con l'ambientalismo, contro l'inquinamento ed il riscaldamento globale. I cittadini non hanno l'obbligo di favorire l'ENI; i cittadini non hanno alcuna convenienza nel far trivellare le coste; i cittadini sanno che gli svantaggi sono incomparabilmente maggiori dei possibili vantaggi. Ed allora? Ci asteniamo? Da sadici masochisti abbiamo deciso di fare un altro piccolo passo verso la distruzione di questo pianeta.
RispondiEliminaPresumo che oltre ai buoni motivi elencati e' un'occasione per fare intendere a chi di dovere che il popolo esiste e vuole dire la sua, non si può decidere sulle spalle di chi queste decisioni e queste leggi ad personam le deve poi pagare a proprie spese, altresì in termini di salute, di morale e di prevaricazione. Andate a votare e'un vostro diritto ma e' anche un vostro dovere......
EliminaNessuna trivella ne nel canale di Sicilia ne nel basso tirreno, i piemontesi oggi romani anche questa volta verrebbero ad operare razzie e devastazioni ai danni della Sicilia a cui rimarrebbero solo gli oneri per gli eventuali interventi di risanamento. Ma quando verrà quel giorno che li manderemo a fanculo tutti, nessuno escluso?
EliminaProbabilmente mancano argomenti validi e credibile per un no, anzi, sicuramente, allora, far saltare il referendum con la mancanza di voti necessari resta l'unica possibilità per arrivare al risultato desiderato, ma, un no, comprato con l'istigazione al non voto è pericoloso, molto pericoloso.
RispondiEliminaUn governo,che scende a questi bassi colpi, è un governo non degno di governare una nazione.
Ormai siamo abituati alla codardia di Renzi e del suo Governo. È ormai un fatto assodato quello di mettere la faccia solo nelle situazioni dove il successo è assicurato. Di fronte ad un esito negativo o, quantomeno incerto, il PD e il suo padrone si tengono lontani, rinunciando ad assumere ogni responsabilità. Il referendum sulle trivelle è uno di quei casi dove è consigliabile non proferire parola. In questo modo si vince in ogni caso, non avendo preso nessuna posizione ma avendo semplicemente dichiarato che il referendum è inutile.
RispondiEliminaGià il Pd propaganda l'inutilità di andare a votare nel tentativo di inficiare il referendum, un atto incivile ed anti civico, per mera convenienza di parte. Ma perchè meravigliarsi se il maggior partito di governo sceglie la carta dell'astensione? Io non ci trovo niente di strano considerato che proprio Renzi ha firmato il decreto di conferimento delle concessioni per le esplorazioni petrolifere, dall'Adriatico al Canale di Sicilia. E' un caso forse che a finanziare le campagne elettorali di Renzi ci siano proprio le compagnie petrolifere? Parlando di ordini di scuderia, appena due mesi fa, la Serracchiani partecipava ad una manifestazione in processione NO TRIVELLE in Puglia, oggi, la soldatina renzina, sotto la sua frangetta ridens, dichiara che questo referendum è inutile. Che coerenza!
RispondiEliminaInfatti, non mi meraviglio e non lo considero strano... dopo i precedenti di Craxi e di Berlusconi non è nemmeno una novità, ma come giustamente osservi è un dato incivile: dovrebbe motivare la bontà della legge.
EliminaSe nel 1985 gli italiani hanno votato per rinunciare ad avere più soldi, vuoi che facciano fatica ad accettare le buone ragioni di questa legge? Ma quali sono
Però la Debora (con l'acca o senza lacca :-) ) ha detto che se Verdini entra nel PD lei lascerebbe il PD.
EliminaChissà se stanno organizzando un cambio: Debora diventa ALA e Verdini Punta Destra.
astensione dall'astensione ? ma questo è un sofisma ! Da sempre i governanti hanno detto che i referendum sono inutili. Proverbiali gli inviti di Craxi e Berlusconi ad andare a mare ! Io voterò si ed inviterò la gente ad andare a votare ! se mancherà il quorum ?..." chi è causa del suo mal ", pianga se stesso !
RispondiEliminaDiciamo che è un gioco di parole.
EliminaChi rappresenta le Istituzioni non dovrebbe mai incoraggiare l'astensione ma spiegare le proprie ragioni.
La democrazia diversamente non cresce perché si uccide la consapevolezza.
Sergio Bagnasco, ha certamente toccato, forse una delle note più dolenti dell’attuale situazione politica italiana. Uno strumento democratico per eccellenza, quello dell’istituto referendario, che l’attuale classe politica lo sta rendendo inutile oltre che ridicolo. Da un po di tempo anziché rispecchiare, come dovrebbe, la volontà del “Popolo Sovrano” viene utilizzato strumentalmente dalle varie forze politiche. Mah… che dire la nostra Nazione tra i tanti primati che detiene, addirittura a livello mondiale, si aggiunge l’uso spropositato della consultazione referendaria. Da quel 1974 i nostri politici lo hanno utilizzato per ben 53 volte. Caro Sergio, secondo il mio punto di vista non è tutto questo un fattore positivo di democrazia. E’ vergognoso sentire il ministro dell’Interno Angelino Alfano paventare già l’ipotesi di un referendum abrogativo prima ancora che il provvedimento sulle unioni civili entri nel vivo del dibattito al Senato. Addirittura Matteo Renzi quando ha trasformato la riforma costituzionale, peraltro non ancora approvata, intende utilizzare il referendum come test di fiducia su se stesso, in sintesi spostando il dibattito dalle aule parlamentari alle “piazze” mediatiche. Pare che impera nell’aria una fase di totale delegittimazione delle istituzioni previste dalla nostra Costituzione. Per i cittadini ma perfino per chi fa politica, il Parlamento è diventato un non-luogo perché è la sede dei trasformismi, del nomadismo opportunista, e di “legittima transumanza”. Aggiungo che questo Parlamento è un luogo delegittimato, anche perché non corrisponde più al peso che hanno oggi le forze politiche. Nel 2013 tutti i parlamentari di centro-destra sono stati eletti sotto la sigla Pdl che non c’è più, il Pd ha un gruppo che è nato con le liste di un ex segretario, Mario Monti è fuggito da Scelta civica e perfino la Lega e i 5 Stelle hanno avuto le loro piccole scissioni. In queste condizioni è chiaro che il Parlamento non ha la forza per assumere su di sé iniziative di scelte decisionali. Perciò astenersi o non astenersi, stando così le cose, non fa differenza.
RispondiEliminaFranco, il turismo parlamentare che ci ricordi tocca un nervo scoperto perché con tutte le riforme che stanno facendo nulla impedirà che si ripeta.
EliminaQuindi, così come adesso abbiamo una maggioranza grazie al NCD che nessuno ha votato, nato per scissione dal PdL, così domani avremo una maggioranza certa con il voto, che potrà dileguarsi il giorno dopo per scissione del partito vincente... e addio governabilità per cui è stata sacrificata la rappresentatività e la Costituzione, vecchia e nuova.
Sui referendum, che dire. Dagli anni 70 sono diventati uno strumento per dettare l'agenda politica, sia quando i referendum sono stati vinti, sia quando sono stati persi, sia quando non si sono tenuti perché il parlamento ha provveduto a modificare le leggi...
Io andrò e voterò sì. Dietro il boicottaggio di Renzi del referendum anti trivelle di aprile c’è l'intento di farlo fallire nel modo peggiore, ossia per mancanza di quorum.
RispondiEliminaCercare di delegittimare uno strumento democratico qual è il referendum, incoraggiando l'astensione, è semplicemente vergognoso!
RispondiEliminaIo sono per il fronte del SI' e ritengo che far saltare il referendum invitando all'astensione sia una grave mancanza di responsabilità da parte di molti membri dello stesso governo.
Chiediamolo ai nostri nipoti, all'ultima generazione, se sia sbagliato prendere posizione contro le trivelle perché vengano fermate, tra l'altro “a termine contratti”...e ne manca...!!
La minaccia da parte del fronte del NO e di chi vuole il fallimento del referendum?
La perdita dei posti di lavoro!
Come se la riconversione industriale e delle fonti di energia inquinanti verso fonti alternative pulite non fosse possibile e dunque non creasse pure lavoro.
Riguardo le pale eoliche si è arrivati a dire che di notte si fermerebbero per il calare del vento.
Perché, di notte il vento non c'è?
Non siamo poi il paese del sole! Quanti pannelli potremmo impiantare! E l'energia da combustione controllata dei rifiuti! E ancora lo stesso riciclaggio!
Tra l'altro queste fonti sono già superate se si pensa che oggi è possibile creare energia persino dalle onde sonore, dallo spazio, dal traffico degli aerei, dai semi di caffè, da alcun i ortaggi, dal camminare sui marciapiedi, dal passaggio delle macchine sulla strada, dalle alghe, dai filtri del vetro, dai virus...
La ricerca va avanti, ormai la sperimentazione a riguardo si sta sviluppando in fretta e va prendendo piede in tutti quei paesi, primi Stati Uniti e Cina, verso i quali il mondo del profitto lo consenta; e consenta il rigenerarsi della creazione stessa.
Noi?
Destinati a restare legati ai pozzi e alle trivelle finché la pacchia dura per chi ci guadagna sopra.
Il problema vero è altrove!
Il nostro governo che fa?
Invece di sostenere il referendum (avrebbe potuto evitarlo solo se avesse deciso di non dare più concessioni) sicuramente come diritto costituzionale di una democrazia che voglia ritenersi tale, invita all'astensione e al NO.
Ma i sindacati? Non dicono niente?
Lì a fare il controcanto, una flebile eco al dictat dello stato padrone; come si trattasse di un problema estraneo alla difesa degli stessi diritti umani, compresa la qualità della vita!
Troppi interessi, troppi legami tra il mondo della politica e quello dell'economia selvaggia e dello sfuttamento.
Mi rammento qualche frase tragica dell'ignoranza che si esprime....:in questo paese ci vuole la mazza, solo cosi' la gente intende....Ebbene queste parole le ho archiviate per rammentarle al momento opportuno. La cultura e' troppo importante, come il voto, si dovrebbe dare solo a coloro che sono consapevoli....Non si puo' avere tutto ma qualche volta ci viene negato anche il necessario....Voto SI perche' e' lampante che il potere plagia gl'ignoranti, voto SI, perche' ritengo quest'atteggiamento un''oltraggio contro la democrazia, voto Si perche'questa battaglia delle trivelle e' divenuta , suo malgardo , una scusa per mandarvi a spasso...E'vero chec'e' tanta ignoranza , ma e' pur vero che chi ci governa, a meno di parole posate li'ad arte, non sa fare nulla....................
RispondiEliminaDietro le trivelle ci sono interessi incredibili e Renzi che ormai e' agli sgoccioli il consenso sta calando vertiginosamente infatti in Tv non ne fanno vedere PIU'..bisogna andare e votare ..SI ..niente trivelle nel mediterraneo che e' gia' abbondantemente inquinato !!
RispondiEliminaMolti elettori, purtroppo, non partecipano alle consultazioni referendarie per due ragioni: la pigrizia di documentarsi sul quesito e la non consapevolezza dell'importanza del referendum. L'istituto del referendum serve a garantire il principio della sovranità popolare e togliere al Parlamento l'esclusività di organo sovrano. Purtroppo il vincolo del quorum intacca l'integrità del principio della sovranità. Non si comprende il limite del quorum per quello abrogativo e, niente per quello costituzionale: possiamo ipotizzare che trattasi di un svista dei costituenti. Questo limite normativo dovrebbe spronarci ad esercitare il diritto del voto che nelle consultazioni referendarie assume una doppia valenza: affermazione della sovranità popolare e la libera scelta senza condizionamenti dei partiti di riferimento. La possibilità del "non voto" a disposizione degli elettori nelle consultazioni referendarie finalizzata a decretarne la nullità rappresenta l'impoverimento della democrazia. A lungo andare,con l'astensione, il voto perde il suo valore e con il crescere del numero degli astenuti aumenta il disinteresse a qualsiasi competizione elettorale. L'astensionismo, anche motivato, determina un comportamento eticamente non coerente con la democrazia costituzionale. Quando l'invito all'astensione viene dal capo del governo lo si può definire un attentato alla costituzione. Io non rinuncio all'esercizio del voto. Non ho mai disertato le urne per qualsiasi competizione elettorale, fa parte della mia coerenza. Andrò a votare ed esprimerò un convinto "SI". Invito tutti: chi è convinto del "NO" per esprimere il suo parere e, chi non intende esprimersi lasci la scheda in bianco. Staino, in merito all'astensione dice che "RENZI HA TORTO" , nella sua vignetta si rivolge al medico: << Mi SCUSI DOTTORE, MA MI DEVE AIUTARE.....E' LA PRIMA VOLTA CHE UN SEGRETARIO DEL MIO PARTITO MI INVITA A NON VOTARE.>>
RispondiEliminaIl voto dovrebbe essere anche libero e segreto qualsiasi voto dei Senatori Deputati Amministratori locali.
RispondiEliminaArt. 67 della Costituzione (che ad alcuni non piace piu') : Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato. - Articolo che vieta il voto di scambio, garantisce la libertà di coscienza del parlamentare e la sua lndipendenza anche nei confronti del suo partito. Dovrebbe essere segreto, qualsiasi altro voto. Bisogna regolamentare anche l'indennità parlamentare perché inficia la Libertà e l'indipendenza del parlamentare; per timore di perdere indennità parlamentare, vitalizio, privilegi, auto blu il parlamentare, per paura che il governo cada, è indotto a votare qualsiasi cosa imposta dal governo, anche leggi che non condivide. L'indennità parlamentare è diventata una forma surrettizia di dittatura. Molti fingono di non capire la Costituzione.
Credo che fare propaganda per dissuadere l'Elettorato a godere di un suo Diritto fondamentale, sia Reato.... Lo era quando si invitavano gli Italiani andare al mare. Lo e' oggi quando si invitano gli Italiani all'astensionismo. Una volta non andare a votare era considerato un Reato trascrittibile sulla Fedina Penale... Oggi non e' più così... Infatti le percentuali dei Votanti, rasenta il 50% degli aventi diritto. Questa non è Democrazia. Questo è mettere il Paese in mano ad una Maggioranza che rappresenta si o no, il 30% degli Italiani. L'altro 70%, sarà costretto subire le angherie o gli interessi di una Minoranza....
RispondiEliminaL'Italia miri alle energie pulite rinnovabili specie quella solare ma senza deturpare l'ambiente, dia l'esempio e alzi la voce per far capire agli Stati rivieraschi del Mediterraneo che è molto rischioso trivellare il suo fondo per il petrolio; ci deve consigliare prudenza l'incidente della piattaforma petrolifera nell'Oceano Atlantico, 3 mesi e mezzo di fuoriuscita di petrolio devastarono il Golfo del Messico con enormi danni economici e risarcimenti agli Stati danneggiati. Il Mediterraneo non è l'Oceano Atlantico, è un mare chiuso con i piccoli varchi di Gibilterra e Suez,
RispondiEliminaSICILIANI......MAI ASTENERSI DI ESPRIMERE IL PROPRIO DIRITTO DOVERE..DEL VOTO. Se poi desiderate che ogni persona o Cittadino di buon Senso Esprima un proprio Parere ; il Mio e' il Seguente: La TRINACRIA NOSTRA MADRE TERRA DI SICILIA ...ISOLA..CIRCONDATA DAL MARE ...CHE A SUA VOLTA IL MEDITERRANEO E' UN MARE CHIUSO. SE PER PURA DISGRAZIA , UN GUASTO ALLE TRIVELLE PROVOCASSE UN INQUINAMENTO....DI GROSSE PROPORZIONI....ADDIO .....SICILIA ....ADDIO TURISMO ADDIO MARE MEDITERRANEO.
RispondiEliminaNON E' UNO STOP ALLE TRIVELLE MA E' SOLO LA CHIUSURA DI 31 POZZI ALLA FINE DELLA CONCESSIONE ...SAREBBE OPPORTUNO INCOMINCIARE A CHIAMARE LE COSE CON IL GIUSTO NOME ...IO NON PARECIPERO' AL VOTO PERCHE' LO RITENGO INUTILE VISTO LA QUANTITA' DI PETROLIERE CHE VIAGGIANO NEL MEDITERRANEO E APPRODANO SULLE NOSTRE COSTE!!!
RispondiEliminaComplimenti Sergio.Sei molto preparato sui meccanismi costituzionali e un attento osservatore.Io mi chiedo semplicemente,come può arrivare la politica a questo punto? Dobbiamo riflettere che la democrazia non esiste più?Non ci può essere né ci deve essere astenzione.Noi tutti dobbiamo far capire che ,oltre i loro sporchi giochi politici,ci sono gli italiani e sono teste pensanti!Mentre tutti gli stati del mondo sono alla ricerca di energie alternative,noi dobbiamo difendere i nostri mari,la nostra vera ricchezza. Dicono che è importante per la nostra economia;dicono che non c'è pericolo d'inquinamento;dicono che lo fanno per non perdere posti di lavoro;dicono che non si deve fare il referendum. Ho trovato tanti buoni motivi per votare SI!In quanto al referendum costituzione,che Renzi ha trasformato in un referendum sulla sua persona,voterò SI ancora più convinta. La non astenzione è necessaria.Spero in una grande affluenza. Gli italiani ci sono,sono stufi e non sono stupidi!
RispondiEliminama proprio intelligente questo giornalista " astensione dall'astensione" ? sarebbe come la " palla di pelle di pollo " ?
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