di Sergio Bagnasco - Gli eventi della gravidanza e del parto sono da sempre soggetti a sostituzioni lessicali. Si ricorre a perifrasi per riferirsi a questi eventi che dovrebbero essere positivi e portatori di gioia.
Così, la gravidanza diventa “stato interessante”, “aspettare un bambino”. Essere in gravidanza dalle Alpi alla Trinacria diventa “piena”, “impregnata”, “limpida”, “gonfia”…
Ma il massimo premonitore nel linguaggio popolare si raggiunge con i termini sostitutivi di “partorire”: che diventa comprare, accattare un bambino (a l’a kumprà ’n cit, a l’a katà ’n cit - Piemonte); letteralmente “ha comprato un bambino” per dire “ha avuto un bambino”. “A kkattàtu”, Puglia; akkattà/akkattàu, Sicilia; fare (Lombardia, Liguria, anche nel pisano), sgravarsi (Centro-Sud), liberarsi…
Nichi Vendola è diventato papà; no, lo è il suo compagno Eddy Testa; non lo è nessuno dei due. Hanno sfruttato una donna e hanno comprato un bambino… che addirittura diventa per qualcuno “un figlio surrogato”.
Si è scatenata la guerra degli insulti e dei giudizi. Si stanno schierando le tifoserie.
Un importante politico: "La maternità surrogata non è mai accettabile, perché è la mercificazione del corpo della donna". "Rimuovere il diritto fondante di avere una madre è una cosa molto seria", "L'utero in affitto in Italia è vietato. (...) Perseguire chi si è rivolto anche all'estero alla gestazione per altri".
Di chi sono queste frasi virgolettate?
Giovanardi, Gasparri, Lorenzin, Alfano, Salvini, Fioroni, Sacconi? Una dichiarazione congiunta dei circa 70 parlamentari PD contrari alla stepchild adoption perché incentiva e legittima il ricorso all'utero in affitto?
In poche parole tre definizioni utilizzate come fossero equivalenti.
Evidentemente lo sono per chi le utilizza.
Definire "maternità" la gravidanza significa appiattire l'uomo su una dimensione biologica e animalesca.
Non c'è dubbio che spesso la gravidanza non porta con sé la maternità, diversamente non esisterebbe l'aborto, sempre esistito in ogni epoca e a ogni latitudine e longitudine; non esisterebbe nemmeno l'abbandono e il non riconoscimento del bambino partorito. Il parto in anonimato è un diritto della donna.
Ne consegue che parlare di "diritto di avere una madre" è una "fondante" sciocchezza.
Non esiste il diritto alla madre; esiste il diritto del bambino a essere seguito e accudito; esiste il diritto del bambino a poter fare affidamento a una società che si prenderà cura di lui e cercherà di trovargli una famiglia che possa crescerlo con amore. Il diritto supplisce alle scelte di chi non intende accettare il ruolo di genitore pur avendone con il concepimento determinato le pre-condizioni per esserlo.
Inoltre, se realmente volessimo perseguire il reato di "ricorso all'utero in affitto" anche se commesso all'estero, basterebbe una semplice modifica all'art. 12 della legge 40/2004 per aumentare la pena almeno a 3 anni o derogare alla previsione dell'art 9 del codice penale.
Strano che tutti questi solerti e omissivi o ignoranti legislatori in 12 anni non ci abbiano pensato e non si siano curati nemmeno di perseguire chi in Italia pubblicizza e commercializza il ricorso alla gravidanza surrogata.
Strano che abbiano scoperto il fenomeno solo adesso, vale a dire da quando si discute di adozione per gli omosessuali. Sicuri che la vostra sia contrarietà per l'inaccettabile pratica della "gravidanza per altri"?
A me sembra che la vostra contrarietà sia dovuta al pregiudizio in forza del quale ritenete una coppia omosessuale inidonea a crescere un minore. Solo così si spiega la vostra ipocrita e strumentale condotta.
Se poi volete essere credibili quando evocate la preoccupazione per la "mercificazione del corpo della donna", allora dovreste iniziare dal fenomeno più vistoso della mercificazione: la vendita di prestazioni sessuali.
Come mai non fate nulla per modificare la percezione di quel che vi ostinate a considerare "il mestiere più antico del mondo"?
Perché non fate nulla affinché si percepisca la portata devastante dell'acquisto di prestazioni sessuali?
Eppure non mancano i modelli culturali cui fare riferimento per contrastare la cultura della mercificazione.
Siate credibili e coerenti, diversamente è meglio che taciate perché ogni volta che parlate traspare la vostra profonda strumentalizzazione politica e disonestà intellettuale.
Il virgolettato di cui sopra è di Giuseppe Fioroni. Poi ditemi che non c'è un problema di identità culturale del PD... eh.
Sergio BagnascoMilano
29 Febbraio 2016
Mi piace la provocazione tuttavia voglio ribadire la mia contrarietà alla maternità surrogata e alla prostituzione. Il progresso o la modernità non va confusa con la follia umana.
RispondiEliminaAsia Lucia, non ho espresso una provocazione, ma ovviamente sei libera di considerarla tale.
EliminaTrovo errata l'espressione "maternità surrogata" perché la maternità inizia con l'accettazione del ruolo di genitrice, di madre e non con la gravidanza.
Diversamente non esisterebbero aborti e abbandoni.
Sono anch'io contrario alla "gravidanza per altri" e alla prostituzione, proprio per questo sono favorevole alla regolamentazione perché la proibizione genera disastri e i peggiori sfruttamenti.
Proprio per questo vorrei una azione incisiva contro la mercificazione del corpo: non ne vedo traccia.
Sono assolutamete favorevole alle adozioni di figli da parte di coppie omosessuali e anche da parte di singoli e singole. Trovo una inaccettabile discriminazione che questo ancora non sia possibile.
RispondiEliminaAllo stesso modo sono contraria al mercato degli uteri e delle gravidanze, per tutte le coppie, etero e gay. L'utero in affitto è una mostruosità del mercato che sfrutta le donne ed il loro corpo: sono le donne povere che per necessità vendono e le coppie ricche che comprano. Credo che la legge debba proibire e punire simile mercato. Dovrebbe essere la sinistra a ribellarsi al mercimonio del corpo della donna, alla compravendita di bambini, ultima frontiera di un capitalismo impazzito, senza alcuna remora morale, dove tutto è mercificabile. Vendola e compagni dovrebbero essere cacciati dalle Istituzioni e dalla politica
Lucia, sono d'accordo con te sulla questione delle adozioni.
EliminaMeno sul resto.
Riguardo alla proibizione perché è fallimentare se non si arriva a una azione mondiale e anche in questo caso potrebbe svilupparsi un facile mercato illegale come sempre avvenuto (e avviene) con droga, aborto...
Preferisco la strada della regolamentazione rigorosa accompagnata da una seria e incisiva campagna di comunicazione per contrastare la mercificazione del corpo e l'idolatria della genitorialità.
Non dappertutto c'è sfruttamento di donne povere; non è così in Canada e negli USA; verifica la legislazione di quei Paesi (che a me comunque non piace).
Se vogliamo seguire la strada della proibizione, occorre coerenza. Il fatto che sinora non ci sia stata non depone a favore di chi afferma di essere contrario a certe pratiche, ma stranamente le scopre quando si parla di adozione per le coppie omosessuali.
Dal 2004 in Italia esiste il reato ma il legislatore ha voluto che non fosse perseguibile il reato commesso all'estero. Perché?
Non si cura nemmeno di perseguire chi in Utalia commercializza e pubblicizza la gravidanza surrogata; eppure sono attività vietate.
Lo dico subito così sgombriamo il campo. Non ho nulla in contrario alle adozioni da parte di coppie omosessuali. E non mi sento di condannare per nessuna ragione la coppia Nichi Vendola Eddy Testa. Hanno fatto ciò che altrove è consentito e lo hanno fatto con convinzione, sicuramente con amore, e con serietà e responsabilità.
RispondiEliminaIl nostro paese non è ancora pronto? Pazienza, ce ne faremo una ragione. Probabilmente anch'io qualche anno fa avrei avuto qualche riserva, e per certi versi sentivo un qualche fastidio di fronte a certe evidenze. Si cambia, si cresce, si modificano le opinioni, ci si rende conto che c'è altro. Che c'è tanta gente diversa da te, con sentimenti, esigenze, e voglia di vivere alla luce del sole una condizione "normale". E chi siamo noi per giudicare e costringere altri ad adeguarsi, a soffrire per una sessualità e sentimenti comunque “naturali”. Perché dovremmo impedire qualcosa, perché dovremmo limitare la libertà di chicchessia in nome di non si sa bene cosa.
Ecco, adesso ho detto la mia. E a questo punto faccio pure gli auguri alla coppia famosa e a tutte le coppie che per una ragione o per un’altra riescono a concepire un figlio. La cosa più bella che c’è.
Pienamente d'accordo.
EliminaQuel che conta su temi così delicati è affrontarli con onestà intellettuale.
"Hanno fatto ciò che altrove è consentito" ... altrove è anche consentita la bigamia, sposare minori, o altre cose folli. persino la lapidazione. Non la trovo una linea da seguire.
EliminaCaro GGG le parole sono pietre. Questo sofista ignobile con l'aria piccata da sapientino ha sfruttato una donna per soddisfare lo "spinno" di genitorialità e ha utilizzato tutti gli strumenti a sua disposizione per arrivare allo scopo, strumenti che per la quasi totalità degli italiani sono impensabili. Quali gli strumenti? Soldi, tanti soldi, e potere, tanto potere. Al momento il programma non si é del tutto compiuto, ma da voci di corridoio si lavora alacremente per chiudere con successo la "faccenda".
EliminaGiangiuseppe, perdonami, ma io la vedo diversamente, tu affermi che ce ne faremo una ragione, io invece mi auguro di non rassegnarmi ad una deriva di valori indiscutibili. La società tutto sommato è strutturata invecchi e remoti pilastri che la sostengono, accettare questa violenza ai miei ed ai valori della stessa significa rassegnarsi a questi violentatori che sono i primi a professare l'etica ed i primi a sbagliare. Vogliono le unioni civili...? Ebbene le avete avute, ma noi umili umani non siamo costretti a subire delle oscenità, io non le voglio oggi e nemmeno domani, non mi adeguo alla prepotenza ed al vuoto. Questa società, se perderà molti di noi che la pensano diversamente, e' destinata ad estinguersi, e non sarò certo io a volerlo...
EliminaIl sentimento che unisce due persone dello stesso sesso, sarà pure naturale e nessuno vuole pensare il contrario, ma per favore, non parliamo di normalità, quando si arriva a distorsioni improponibili come il ricorso agli uteri surrogati. E' vero, si cambia e si cresce, così pure le idee, ma le leggi dettate dalla natura non mutano certo il punto di vista dei minori, che si pretende di piegare e rendere vittima a tutti i costi dell'egoismo degli adulti.
EliminaComplimenti sig. Gattuso, mi piace, mi piace, mi piace.... Il suo intervento è onesto e coerente ed esula da qualsivoglia forma di bigottismo e ipocrisia; questa è la realtà e questi sono i tempi.... Un bambino ha solo bisogno di amore, serenità e diritto alla VITA.... con tutto ciò che di grande questa parola presuppone... Tutti i "contrari" pensano che un bambino è felice sol perchè nasce da un uomo e una donna?
EliminaInfatti, Giuseppe Andolina, si può scegliere tra ciò che è consentito.
EliminaIn alcuni Paesi, con leggi molto diverse e per me tutte inadeguate, è consentito ricorrere alla "gestazione per altri"; se la ritieni corretta e consona alle tue esigenze te ne avvali, diversamente fai a meno.
Personalmente non gradisco queste tecniche e non mi piacciono; però esistono e i censori nostrani hanno scelto di non perseguire chi ricorre all'estero a una pratica che in Italia è considerata reato, mi chiedo: perché?
Sig. Menghini è stata ed è bella la società di donne picchiate e maltrattate davanti ai bambini e tutti anche la legge ha fatto finta di non vedere...Mamme che accompagnano figlie a prostituirsi... padri che hanno violentato, figli a cui è stato negato il diritto all'istruzione? E non andavano i carabinieri a portarli a scuola prelevandoli dai campi e dalle campagne dove li facevano lavorare.... Vogliamo parlare poi del piccolo "Angelo" Loris e tanti come lui che mamme e genitori etero hanno negato il diritto alla vita?
Elimina...si parla di Libertà. Ma c'è una zona nell'ambito dell'Etica, dove la Libertà entra in una zona di "Traffico limitato". Sono sicuro che la Famiglia Vendola abbia tutto il diritto di essere una Famiglia completa con Figlio a bordo e loro (potendo) l'hanno formata. Quello che mi mette nella seria condizione di sospendere il giudizio, sta nel fatto che l'Utero di una Donna, non può rientrare nelle "cose prese a noleggio". Ne va innanzitutto della Libertà della Donna stessa, che non è e non deve diventare "per bisogno", una macchina sforna biscotti!....
EliminaDove c'è vero amore, il bambino sta bene, poco importa se tra due uomini, uomo e donna o due donne,mentre dove c'è solo sesso senza amore,l'infanzia è dolore.
EliminaNon capisco Luigi Cianciolo se la tua sia invidia perché lui può fare quel che altri non possono fare (succede per una infinità di faccende), o se sia una proposta per rendere accessibile a tutti il ricorso alla gravidanza surrogata.
EliminaI soldi consentono tante cose, si sa; ma per una coppia di maschi omosessuali ricorrere alla gravidanza surrogata è faccenda più onerosa perché in alcuni paesi, per esempio in India, non è consentita alle coppie omosessuali.
Gli eterosessuali se la cavano con costi decisamente più contenuti.
Per ogni altra considerazione, non si può che fare riferimento alla propria etica e al complesso rapporto con le opportunità offerte dalla tecnologia.
Pensa che stanno studiando un utero artificiale in cui impiantare un embrione ottenuto in vitro. Pensa che ci sono donne che nascono senza utero...
I problemi sono complessi e non è rintanandoci in una malintesa idea di "natura" che li risolviamo perché la natura è molto lontana dal nostro stile di vita.
Giovanni Caianiello, ci sto: non parliamo di normalità.
EliminaParliamo del significato delle parole.
Definire "normale", per favore.
Noi definiamo "normale" ciò che è regolare, consueto, statisticamente rilevante; e anormale, patologico... tutto ciò che si discosta dalla regola prevalente.
Così, nascere con sei dita non è "normale" e definiamo patologie le caratteristiche che dipendono da eventi genetici che si verificano in natura perché, porca miseria, anche la natura non è perfetta.
Perché non li definiamo stati naturali minoritari?
Quindi, ciò che succede in natura è considerato talvolta patologico, anormale, drammatico.
Eppure è solo natura.
Attenzione a evocare certi termini.
Natura, normalità... richiedono molta delicatezza.
Tutto ciò che avviene in natura è normale; tutto ciò che può avvenire avvalendoci delle nostre conoscenze e tecniche è normale.
Così, non c'è nulla di anormale in un terremoto e guai il giorno in cui sulla terra cessassero i fenomeni sismici; e non c'è nulla di naturale, eppure è normale, andare a 300 km/h su un treno che corre su un binario.
Dobbiamo decidere dove vogliamo stare e quali limiti vogliamo darci nell'uso della scienza e della tecnologia. Non è una questione da poco.
Concordo su questa definizione di normalità. Una cosa è la normalità degli eventi che succedono in natura, un'altra é il conformismo e l'accettare solo ciò che viene accettato dalla maggior parte o addirittura imposto.
EliminaConcordo con la posizione serena e ragionevole di Giangiuseppe. Ben vengano le adozioni di bambini da parte delle coppie etero e omosessuali. Quando si decide di farlo si è sempre spinti dall'amore di avere un bambino e non dimentichiamo mai che ne abbiamo tantissimi negli orfanatrofi o soli e abbandonati nel mondo in guerra che ha ucciso i loro genitori. Quindi auguriamoci una legge che semplifichi le adozioni, pur tutelando al massimo il minore. Una famiglia composta da due babbi o da due mamme possono far crescere benissimo un figlio. Sono contraria all'utero in affitto perché penso rappresenti un altro esempio di sfruttamento del corpo di una donna che lo farebbe solo se spinta da bisogni economici, perché per una donna é terribile separarsi dalla creatura che ha tenuto in grembo per nove mesi. Quindi si alle adozioni dei bambini soli e abbandonati , no alla pratica dell'utero in affitto.
EliminaLuciano Menghini, con molta serenità ti chiedo di specificare quali sarebbero questi "valori indiscutibili" che vanno alla deriva.
EliminaE quali sarebbero le "oscenità" che devi subire.
Non esiste il diritto alla madre asserisce l'autore... Esiste invece il diritti ad avere un figlio, sempre e comunque? Il tema è questo. E non occorre spostare il punto di vista.
RispondiEliminaNo Giorgio, non esiste il diritto ad avere un figlio.
EliminaIl tema non è questo e non occorre spostare il punto di vista.
Nessuno ha affermato che esiste il diritto di avere un figlio.
È una contraddizione in termini affermare l'esistenza di un diritto laddove nessuno è autonomo nel realizzarlo.
Tu hai il diritto di pensare, ma non puoi pretendere che qualcuno ti fornisca i pensieri: devi essere autonomo nella tua attività di pensiero.
Prova a fartelo un bambino: dipendi da altri soggetti.
La società può metterti nelle migliori condizioni perché tu possa vivere al meglio tutte le tue facoltà individuali, compresa la pienezza della tua sessualità... ma devi metterci del tuo. Diversamente arriveremmo al dover fornire prestazioni sessuali a chi ha carenze nella vita relazionale.
Interessante, direbbe qualcuno ma non funziona così.
Il fatto che tu abbia diritto a vivere la tua sessualità, la tua capacità riproduttiva, la tua affettività non significa che tu abbia diritto al partner, ai figli, all'amore.
Il decadimento dei valori, dettati dalla natura sta raggiungendo limiti impensabili. Le adozioni, in casi inevitabili sono una cosa, il ricorso "all'acquisto" di un utero per entrare un possesso di un bambino che non sarà mai il proprio figlio naturale, è l'ennesima aberrazione dettata dal becero egoismo di adulti che loro invece chiamano amore e che mira a soddisfare esclusivamente proprie distorte esigente, senza alcun rispetto per il punto di vista del bambino, a cui è negato fin dalla nascita la naturale presenza di una madre o di un padre. Il minore è costretto a soccombere alla sua incapacità di imporre il proprio pensiero perchè è il più debole ed indifeso. Dunque, chi sono gli adulti per decidere ed imporre la propria volontà ad un nascituro? In tutto ciò mi appare fortemente egoistico e sbilanciato. Essere genitore, non è un diritto, ma una possibilità dettata dalla stessa natura che ha messo al mondo ognuno di noi, al contrario, gli unici ad avere dei diritti inalienabili sono solo i minori, in questi casi, puntualmente violati.
RispondiEliminaCos'è la natura?
EliminaIl punto di vista del bambino esiste solo quando qualcuno decide di metterlo al mondo e lui inizia un percorso autonomo di vita.
Nessun bambino nasce o viene abortito o abbandonato perché ha espresso il desiderio di nascere o essere abortito o essere abbandonato.
Seguendo questo ragionamento rischiamo di spalare le nuvole.
Posso condividere con te la contrarietà verso le tecniche di aiuto alla procreazione o ad alcune di queste, ma non confondiamo i livelli con questioni inesistenti.
Sono sempre delle persone nella propria maturità sessuale che procreano per scelta o perché succede. Queste persone possono sottrarsi impunemente alle proprie responsabilità e grazie alla cultura del diritto quel bambino avrà qualche opportunità ma non ha il diritto alla mamma e al papà perché abbiamo concesso loro il diritto di sottrarsi al ruolo di genitori.
Hai una strada diversa da suggerire?
La natura lasciamola stare perché non è naturale scrivere utilizzando un tablet...
Dobbiamo decidere di guardare al nostro destino che ci ha portato a una condizione di vita ben lontana dalle leggi naturali, dobbiamo imparare a convivere con il nostro sapere e le nostre tecnologie... perché non è naturale vivere grazie a un trapianto di rene... e nemmeno volare è una cosa naturale per l'uomo.
Il rapporto con la scienza e la tecnologia ci pone tantissimi interrogativi ma se guardiamo alla natura per cercare le risposte... allora siamo fuori strada.
La risposta non può che essere culturale.
Abbiamo creato Dio per assomigliargli e facendo ciò ci siamo allontanati dalla nostra natura animale, ammesso che l'uomo sia pienamente assimilabile a qualsiasi altro animale.
A mio avviso non è così e abbiamo un quid che ci rende unici rispetto al mondo animale.
In tutto questo il bambino che cosa ne pensa? Se noi fossimo al suo posto saremmo contenti? Siamo in grado di estraniarci da noi stessi e dalle opinioni altrui per metterci nei suoi panni? Siamo sicuri che non gli si infligge una ulteriore ferita allontanandolo dal seno della madre? ...questo per me è il punto
RispondiEliminaSalvatore, prima della gravidanza surrogata è per secoli esistito il seno surrogato.
EliminaI bambini erano nutriti alla tetta della balia.
Il concetto di amore materno che diamo per scontato è in realtà un prodotto della società ed è anche abbastanza recente il modo in cui oggi lo intendiamo.
Quanto a cosa pensa il bambino... bella immagine... ma non è mai stato così: i bambini nascono per effetto dei comportamenti di altri, mai perché gli si chiede qualcosa.
Se vogliamo che inizi a essere così, dovremmo investire in educazione e formazione alla sessualità e alla genitorialità.
Non si fa e a opporsi è proprio quel mondo cattolico che tanto predica contro certe pratiche.
Ne consegue che la metà degli aborti volontari è praticata da donne coniugate.
Dov'è il senso di responsabilità che dovrebbe accompagnarsi con la libertà sessuale?
Ecco, invece di chiedersi cosa pensa il bambino che non c'è dovremmo chiederci se vogliamo un bambino, se siamo in grado di crescerlo e se stiamo facendo quel che è giusto fare per evitare una gravidanza indesiderata.
Chiedersi cosa pensa il bambino significa interrogare la propria responsabilità.
Credo che i partiti c'entrino relativamente con il ragionamento dell'articolista.
RispondiEliminaOmofobia è radicata da secoli in italia, e ci vorrà ancora tanto tempo per sconfiggerla, ma alla fine sparirà o quasi.
Da quello che so, che ho letto, che ho visto, e che mi ha raccontato mio padre, a proposito di destra o sinistra, ai tempi del P.C.I. gli omosessuali erano trattati come appestati, non dalla società civile, ma dai compagni di partito.
Comunque, discorsi vecchi che credo non interessino nessuno.
Oggi sono contento perchè leggendo il commento di Giangiuseppe, posso dire, come non capitava da anni, di essere totalmente in sintonia con lui.
La riflessione, per come la vedo io, non è incentrata sui partiti ma sugli atteggiamenti culturali e mentali.
EliminaTante contrarietà espresse a parole ma pochi comportamenti conseguenti.
A partire da una norma che vieta ma in realtà non vieta, però crea complicazioni e sofferenze.
Delle due l'una: o si proibisce veramente o si regolamenta.
Proibire per finta è una scelta ipocrita, per come la vedo io, s'intende.
Dimenticavo, prendiamo il caso di una coppia lesbica, sono entrambe in grado di fare un bambino, mi chiedo perchè a quel punto non debbano essere entrambe genitori.
RispondiEliminaAllora se come penso, per le lesbiche non ci sarebbero problemi di nessun genere, i soli a pagare il conto sono le coppie gay?
Già pagare il conto, ma a chi , chi riscuote, chi incassa, solo la stupidità e l'arroganza della maggioranza bigotta e prepotente?
Il vantaggio delle donne: a loro può bastare ricorrere a una banca del seme.
EliminaSulla questione della maternità surrogata, confesso, ho più domande che risposte. Più che ai sacri principi generali, voglio guadare alla realtà. La realtà è che i figli, oggi, si fanno in diversi modi, non in un solo modo. Stesso discorso vale per la genitorialità: sta cambiando radicalmente. Siamo di fronte a cambiamenti profondi, strutturali, delle relazioni umane e sociali. I cambiamenti profondi non si possono conoscere, se non, impegnandosi ad osservarli e capirli, prima di giudicarli. Ecco, io sono in questo rapporto con la realtà che cambia. L'etica e la morale, privata e pubblica, che ha guidato finora i nostri comportamenti sociali ed interpersonali, come tale, non è più sufficiente per guidare questi cambiamenti. Ci vogliono una nuova etica ed una nuova morale. Siamo di fronte a sfide epocali! Sono convinto che, come è stato fatto per i cambiamenti verificatisi in passato, faremo anche per i cambiamenti in atto. E ne usciremo egregiamente. Lo voglio e lo spero.
RispondiEliminaDevo dire che sul tema delle adozioni di figli in favore di coppie gay sono contrario, nel senso che non lo trovo "secundum naturam" , ma se un giorno dovesse passare una legge del genere non mi strapperei le vesti, e prenderi atto che la società ha voluto compiere questo passo - che, ripeto - onon condivido . Diciamo che mi associo alle riflessioni fatte poco tempo fa dal Cardinal Bagnasco, nel senso che il figlio è qualcosa che nasce da un uomo e da una donna. Non è un diritto e non può essere oggetto di scambio o, ancora peggio, acquisto mediante affitto dell'utero. In tal senso non aapprovo l'adozione del piccolo Tobia da parte di Vendola e del suo compagno, perchè ritengo che il bambino, qualsiasi bambino, ove possibile, abbia diritto ad avere due punti di riferimento naturali: un padre e una madre, appartenenti a sessi diversi. Per il resto, gli "omo" hanno diritto ad essere uniti civilmente e ad avere riconosciuti i diritti di coppia che la legge Cirinnà ha loro riconosciuto. Ma per ile adozioni ritengo che la legge attuale possa sempre trovare attuazione. Se posso esprimere una mia sensazione, al d la della non approvazione del fatto, trovo la vicenda di Tobia, un pò disgustosa.....
RispondiEliminaQuesto argomento è l'argomento piu "ramificato". Personalmente non ho niente contro gli omosessuali, anzi, ho tutto contro chi li addita. Penso che adottare un bambino e dargli amore e protezione sia una gran bella azione! contrariamente all'utero in affitto. Volere a tutti i costi un figlio proprio ricorrendo ad ogni mezzo sia un atto estremamente egoistico. Ci sono così tanti bambini abbandonati, maltrattati, sfruttati....e nessuno di loro ha chiesto di venire al mondo. Lasciarli all'abbandono per la stupida vanità di avere un figlio biologicamente proprio è puro egoismo. Riguardo alle leggi e ai partiti sono d'accordo. Si, tanta tanta tanta tantissima ipocrisia!
RispondiEliminaStefania, il tuo discorso sulle adozioni è per me totalmente condivisibile.
EliminaCome sai, alle coppie omosessuali non è consentito l'accesso alla adozione; e nemmeno alle coppie eterosessuali non coniugate.
Nessun bambino chiede di venire al mondo: ci sono per decisione altrui o accidente determinato da altri.
Quelli in attesa di adozione sono purtroppo spesso bambini problematici; poi c'è anche il business delle adozioni... Come per la migrazione, non si vuole fare luce su questo aspetto.
Egoismo? Può darsi, ma in ogni caso concorre a determinarlo il nostro sistema poco trasparente e una serie di norme restrittive per pregiudizio e non per verifica puntuale di inidoneità alla adozione.
Poi c'è un deficit culturale sul quale si continua a non ragionare.
C'è una cultura plurimillenaria che ha trasformato la procreazione in una forma di realizzazione dell'individuo e della coppia, facendo della procreazione la ragione fondante della sessualità tra coniugi.
Pio XI, nell’Enciclica Casti Connubii (31 dicembre 1930) così proclama: “E poiché l’atto del coniugio è, di sua propria natura, diretto alla generazione della prole, coloro che nell’usarne lo rendono studiosamente incapace di questa conseguenza, operano contro natura, compiendo un’azione turpe e intrinsecamente disonesta”.
Contro natura, disonesto e turpe l'atto sessuale reso incapace di procreare!
Questa era la moralità pubblica perfettamente rappresentata dalla politica demografica fascista che vietava la divulgazione dei metodi contraccettivi.
Unica finalità del coito coniugale è la procreazione.
Non è un caso che, nonostante le tante battaglie parlamentari, bisognerà attendere il 16 marzo 1971 per arrivare, grazie alla sentenza n. 49 della Corte costituzionale, alla dichiarata illegittimità dell’articolo 553 del Codice penale intitolato "Incitamento a pratiche contro la procreazione".
Se non agiamo su un retaggio culturale che ha prodotto l'esasperazione della genitorialità, sarà difficile riuscire a contrastare determinate pratiche che legittimamente appaiono eccessive.
Non dimentichiamo che sino a ieri una donna senza figli era considerata una donna incompleta, non realizzata.
Non so, probabilmente l'ago della mia bilancia non è equo ma io so bene cosa significa crescere senza una madre e un padre. Sono traumi violenti e ferite che non si rimarginano MAI perchè in una società come questa......non vieni accettata in todo come in una famiglia. Devi farti accettare SEMPRE e comunque.
EliminaDevi accettare le circostanze della vita che non dipendono da te, nel senso di non coltivare risentimenti, e devi farti accettare.
EliminaVale sempre per tutti e per alcuni è più difficile perché subito provati dalla vita.
Il bambino abbandonato, se sarà consapevole del suo inizio vita o se ha vissuto qualche anno in orfanotrofio, vive sulla propria pelle la "cultura dello scarto"; se sarà aiutato a guardare al futuro e alle opportunità che la vita in ogni caso gli offre... potrà uscirne egregiamente.
Paradossalmente, il figlio nato da "gestazione per altri" non è rifiutato ma desiderato sin dal momento della fecondazione.
se Niki vendola avesse voluto adottare un figlio, per la legge vigente in Italia, non avrebbe potuto adottare un neonato....con l'utero in affitto (e con i soldi!) tutto è possibile. La differenza...lui è Niki Vendola e gli altri non sono una c.....o! Non mi riferisco all'impossibilità perchè gay, bensì alla differenza di età massima (differenza tra bambino e genitore adottivo: 55 anni) per cui non gli sarebbe spettato il neonato. Alla clonazione hanno gridato tutti allo scandalo! Si sono strappati i capelli anche con lo sperma congelato del marito morto! Adesso per far diventare genitore i gay tutto è permesso. Non si può negare un figlio a chi ha tanto amore da dare...e poi l'utero in affitto è un atto d'amore! La donna intesa come fattrice. Mi ricorda tanto una certa teoria della razza perfetta.
RispondiEliminaNorma, guarda che la gravidanza surrogata è praticata soprattutto da coppie eterosessuali e in alcuni paesi non è nemmeno consentito ricorrere alla gravidanza surrogata alle coppie omosessuali.
EliminaNon è una questione che per "far diventare genitore i gay tutto è permesso" ma decidere che atteggiamento assumere riguardo alla gravidanza surrogata: proibire o regolare?
Se vogliamo continuare a sentirci parte intelligente del mondo che abitiamo, dovremmo fermarci a riflettere e molto seriamente. La sessualità è un.aspetto della vita, la maternità e l'essere genitori un altro. Nessuno sceglie di essere etero o omosessuale, ci pensa la natura a farlo e finalmente si è capito ed accettato (.?) che non vi è un diritto a sentirsi normali rispetto a chi veniva definito "diverso". Allo.stesso modo, la natura ha stabilito che la procreazione spetti all'unione uomo/donna. Ogni altro metodo per diventare genitori è frutto di superbia e senso di onnipotenza umana.
RispondiEliminaLa natura non ha stabilito nulla, la natura agisce secondo proprie leggi e senza fini.
EliminaLa natura non è orientata verso alcunché perché non sceglie ma consente che tutto possa coesistere.
La natura non commette sbagli; la natura agisce, senza volontà e premeditazione, secondo propri codici i cui effetti noi definiamo normali, perché maggioritari, o errori e anormali, perché minoritari. In natura c’è tutto e il contrario di tutto.
Non c'è dubbio che tra i mammiferi la vita nasca dall'incontro tra gameti maschili e femminili. E infatti così nasce anche con la gravidanza surrogata. Il resto è tecnica.
E noi dobbiamo fare i conti con le nostre conoscenze tecniche e scientifiche.
Decidere se porci dei limiti e quali e perché.
L'uomo e la donna sono portatori di gameti e come sappiamo non basta fare incontrare i gameti per rendere i due portatori genitori; occorre soprattutto la loro volontà di assumersi il ruolo di genitore.
E' questa assunzione di responsabilità genitoriale che fa la differenza rispetto alla "natura" e d'altra parte noi non viviamo secondo le regole naturali.
Se c'è la volontà di essere genitore, c'è la gran parte di quel che serve. Poi c'è la tecnica e i limiti che vogliamo imporci.
Su questo dovremmo provare a esercitare il nostro pensiero.
La storia del mondo ha sue leggi e una sua filosofia che sfuggono all'etica, alle religioni, alla morale, e anche al pregiudizio.
RispondiEliminaE' sconvolgente quello che sta succedendo, non uno di noi non ha remore, preoccupazioni e paure.
Tutto traballa ogni volta che c'è un cambiamento così sconvolgente quale quello di una trasformazione delle leggi che finora hanno regolato il “genere” umano sulla differenza tra maschio e femmina.
I matrimoni gay, l'utero in affitto sono ancora quei punti tosti da mandare giù e difficili da digerire; e magari provando pure con un po' di disgusto.
Nel frattempo si scopre un universo non più uniforme e piatto, si fanno viaggi nello spazio senza più confini, si clona, si rivoluzionano i sistemi di produzione.
Quale la logica!
Quali l'ordine valoriale in tutto questo!
Dominano perplessità e incertezza; intanto il mondo va avanti per logiche tutte proprie; e sulle quali abbiamo poco da digitare etichette e censure.
Quale dunque il sigillo da apporre!
Fausta, forse nessun sigillo.
EliminaNessuno ha il copyright dell'etica; esiste il libero arbitrio e dobbiamo costantemente interrogarci sui fini della scienza e della tecnologia. E se vadano posti dei limiti.
Dobbiamo farlo con serenità, senza pregiudizi, senza ricorrere a mitologie di alcun genere.
Sono della generazione che anche con la pioggia a dirotto eun solo ombrello da donna a disposizione, un uomo avrebbe preferito bagnarsi ma mai usare un ombrello da donna. Lo avrebbero scambiato per un GAY. Allora una cosa infamante.Ancora oggi su certe cose l'istinto tenta di tornare indietro nel tempo, ma la mente e il ragionamento mi portano a riconoscere che avevamo torto allora e praticavamo una omomofobia ossessionante e radicale. Preti e genitori ritenevano che fosse un vizio o una malattia curabile. Adesso sono del parere che hanno gli stessi diritti e doveri degli eterosessuali.
RispondiEliminaEsiste il diritto del bambino a vivere (continuare a vivere!) con chi (una lei) lo ha tenuto nel suo grembo per 9 mesi e con la quale il bambino ha iniziato un processo di comunicazione (interscambio scambio) non ancora a livello visivo o verbale, ma uditivo, gustativo, biochimico, tattile... che si chiama crescita, sviluppo, adattamento.
RispondiEliminaNegare che questo diritto esista e' una evidente forzatura.
Se la madre e' impossibilitata a PROSEGUIRE questo processo, intervengono altre figure.
No Loris non puoi definire diritto ciò che è inconciliabile con un diritto vero sancito dalle leggi: il diritto di partorire e non riconoscere il figlio.
EliminaAl massimo puoi appellarti al senso di responsabilità che dovrebbe ridurre le gravidanze indesiderate e dovrebbe forse portare ad accettare serenamente l'impossibilità di avere un figlio se non sussistono le condizioni di base.
Ma per ottenere questi obiettivi bisogna investire in educazione e formazione alla sessualità e alla genitorialità.
Non vedo nulla su questi fronti mentre sopravvive una sorta di idolatria della genitorialità di cui siamo tutti culturalmente figli.
Personalmente non farei ricorso alla gravidanza surrogata e nemmeno a tecniche invasive di procreazione assistita, ma il rapporto tra natura e tecnologia è molto complesso e i condizionamenti culturali sono pesanti.
Siamo figli di una cultura che ha considerato la procreazione una forma di realizzazione dell'individuo e della coppia. Cultura che è arrivata a definire "turpe" la sessualità tra coniugi se si escludeva volontariamente la possibilità di procreare.
Liberiamoci dalla zavorra di questa cultura e forse anche il desiderio di genitorialità assumerà contorni meno eccessivi.
Padre e madre non sono coloro che fanno nascere i bambini, ma coloro che li crescono con tanti sacrifici, fin dal primo giorno della loro venuta al mondo.
RispondiEliminaGirando nello schifo, che al momento trova luogo in FB, per la nascita di un povero bambino, mi sono ricordata di questa citazione di Bukowski, non mi era chiara in mente, l'ho cercata ed eccola a voi:
Che schifo, eh, fratello, che la nostra merda sembri meglio di quel che sembriamo noi.
Charles Bukowski, Shakespeare non l'ha mai fatto, 1979
Non ho letto niente dei bambini, fermi al confine della Macedonia, al freddo senza medicine, con poco da mangiare, alla merce' degli umani selvaggi, in internet quanto nella vita reale.
Sono d'accordo Maria. Si inizia a essere genitori con l'accettazione del ruolo di genitore.
EliminaNon è un dato biologico e fisiologico che ti rende genitore... Non ci vuole molto per comprenderlo.
Gradirei avere spiegato perchè molti ragazzi, informati dai loro genitori adottivi che li hanno cresciuti bene, sentono il bisogno di conoscere la persona che l'ha tenuta in grembo con rispetto per ringraziarla della sua esistenza.
RispondiEliminaMagari vogliono ringraziarla per averli messi al mondo e abbandonati ad altre coppie che li hanno amati.
EliminaO forse solo per curiosità...
Quel che conta è che sono al mondo, sono stati abbandonati da chi li ha creati e sono amati da chi li ha cresciuti per il desiderio di dare amore ad altri.
E quando pensi che il fondo sia stato toccato, ecco che arriva qualcuno a scavare: il leader di Sinistra Ecologia e Libertà compra un bambino in America. Lo compra per migliaia e migliaia di euro, usando l'utero in affitto. Il bambino è una merce, la donna un mero corpo da sfruttare. E Marx è morto un'altra volta, ucciso dai sedicenti sinistri al servizio del capitale, della reificazione e del classismo globale.
RispondiEliminaFarebbe ridere se non facesse piangere vedere gente autoproclamantesi di sinistra che difende convintamente la pratica dell'utero in affitto, della quale, dati i costi esorbitanti, mai potrà nemmeno usufruire: sarebbe come se il proletariato si mettesse a difendere i panfili dei miliardari. Il controllo delle masse manipolate ha raggiunto l'apice. Esse lottano per il padrone
RispondiEliminaPer un argomento così delicato non trovo corretto fermarsi alle proprie convinzioni. Se il retaggio culturale non ci permette di accettare certe situazioni non siamo autorizzati ad impedire ad altri di vivere liberamente la loro vita. L'iter parlamentare del DDL Cirinnà ha il merito di aver avviato un confronto che potrebbe far avvicinare opinioni contrastanti. Affrontare la questione delle adozioni senza combattere la pratica dell'utero in affitto si presta a giustificare alcune legittime prese di posizioni. La norma che vieta la gravidanza surrogata dovrebbe essere accompagnata dalla reale volontà dell'applicazione. La gravidanza dovrebbe rappresentare una esclusiva aspirazione della donna per coronare la felicità di diventare mamma e la gioia di vedere crescere la sua creatura. Ricorrere all'aborto o vendere il bambino può essere causa di miseria. L'aborto, spesso, è motivato da una impossibilità economica e, la vendita del nascituro può essere motivata dalla ristrettezza economica che non garantisce la possibilità di allevare altri figli. Queste situazioni sono il risultato di una inadeguata politica per la famiglia. Il riconoscimento del ruolo della famiglia dovrebbe essere accompagnato dalla dovuta tutela. Dobbiamo augurarci che venga messa in cantiere una legge sull'adozione che tutela i bambini già esistenti affidandoli alle coppie di fatto che garantiscono la loro serena crescita. Superare la pratica dello sfruttamento delle persone dovrebbe essere l'obiettivo di qualsiasi società. Quello della prostituzione è il più abominevole e lo si potrebbe facilmente debellare con la riapertura delle case chiuse. E' inutile dire che si scatenerebbero le ire dei bempensanti. Riprenderebbe il ritornello delle ipocrisie, meglio attendere tempi migliori.
RispondiEliminaChe strano.
RispondiEliminaUn bambino con nome e cognome smuove le coscienze, riempe il dibattito politico, poi se il bambino è figlio di Nichi Vendola apriti cìelo, doveva, non doveva, poteva, non poteva,il diritto del bambino, cosa penserà da grande?
Ma dei milioni o decine di milioni di bambini che muoiono semplicemente di fame e di sete, divorati dalle mosche, di quelli cosa pensiamo?
Non ci chiediamo cosa penseranno da grandi, forse perchè non saranno più vivi
Quanta ipocrisia, quanta cattiveria, sarebbe il caso che smettessimo di pontificare, smettessimo di volere imporre il nostro pensier ad ad altri, che più semplicemente lasciassimo vivere a ciascuno la propria vita senza invaderla e senza sputare giudizi e sentenze.
L'articolo di cui riporto il link in calce riflette il mio pensiero.
RispondiEliminaL'analisi della realtà e la valutazione delle volontà politiche mi inducono a ritenere che quel mio pensiero sia utopia e che restare abbarbicati a esso significhi favorire il far west.
Allora, pur essendo contrario alla gravidanza surrogata e a tecniche invasive di procreazione medicalmente assistita, pragmaticamente ripiego sulla regolamentazione.
Spiego perché.
L'articolo del Manifesto cita opportunamente l’art. 3 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, che stabilisce «il divieto di fare del corpo umano e delle sue parti in quanto tali una fonte di lucro».
Chiaro, no?
Eppure l'articolo della Carta e lo scritto citati mi lasciano molte perplessità sulla effettiva volontà di realizzare il principio affermato.
Ne è la prova che l'articolo non parla di prostituzione; con la prostituzione non si viola "il divieto di fare del corpo umano una fonte di lucro"?
Altra prova viene dall'Europa in cui sono presenti diversi sistemi di affrontare il problema: dalla Svezia che punisce l'acquisto di prestazioni sessuali alla Germania che considera la prostituzione una attività lavorativa; in mezzo l'Italia che punisce (si fa per dire) lo sfruttamento della prostituzione.
In tutta Europa ci sono moltissime donne schiavizzate ed è molto fiorente la tratta delle donne per lo sfruttamento a fini sessuali.
Che ne è di questo articolo 3 della Carta dei diritti?
Potrei proseguire con il commercio di gameti e per carità di patria sorvolo sul tema del lavoro retribuito dove, approfittando dei diversi rapporti di forza, si instaurano rapporti di lavoro profondamente ingiusti.
In questo contesto, è credibile e perseguibile l'impostazione abolizionista della gravidanza surrogata?
Non mi sembra.
In ogni caso, se questo divieto non si inserisse in una più ampia strategia di comunicazione e di programmi educativi sarebbe poco credibile e probabilmente inefficace.
Aggiungo che tutte le politiche proibizioniste sono fallite miseramente.
Allora, mi chiedo esiste realmente la volontà di
- realizzare l'art 3 della Carta dei Diritti,
- contrastare la mercificazione del corpo,
- investire in educazione e formazione alla sessualità e alla genitorialità?
In mancanza di atti conseguenti, preferisco la regolamentazione che almeno ci evita il caos ipocrita e disonesto che ci è stato garantito in questi 12 anni di divieto "cartaceo" sbandierato dalla legge 40/2004, la più ideologica e antigiuridica legge della Repubblica italiana.
http://ilmanifesto.info/maternita-surrogata-uno-scambio-ineguale/
Ho solo questa mia modesta considerazione da fare in merito:
RispondiEliminatutto, tutte le adozioni a tutti.. ovviamente, in grado di mantenere i bimbi, sull'affitto. non mi sento di essere d'accordo, trovo la cosa, passatemi la parola. immorale. Questo, lo aggiungerei alla facilità con la quale chi ha denaro da spendere, puo' andare all'estero aggirando le leggi... la allusione al fatto, è solo velata, essendo uno della coppia di nazionalità straniera.
Sergio mi sembri favorevole a questo tipo di nascite. Andando al sodo, Vendola ha comprato un figlio e questo non si può negare. Non ho capito se il seme è del compagno se l’ovulo è della stessa donna che l’ha partorito, ma sono sciocchezze!Adesso c’è e si deve accogliere. Nichi è stato aiutato da tutti quelli che l’hanno votato che gli hanno permesso di fare una bella carriera politica e far soldi. Un po’ è figlio nostro, se ci pensiamo!Mi dispiace per tutti gli omosessuali che non hanno le stesse disponibilità di Vendola. Per loro il surrogato potrebbe essere occuparsi dei tanti bambini immigrati o delle case famiglia. Mi chiedo se invece di criticare dovremmo incoraggiare queste nascite-Pensiamoci ……. Siamo a livello 0 nascite e questo ha ripercussioni sul nostro futuro. Nessuna politica che aiuti le famiglie e beh qualcuno deve pur occuparsi del problema! Sergio forse abbiamo trovato il modo per innalzare le nascite. A parte il mio ironico commento accogliamo i bimbi nati in modo un po’… un po’… controcorrente, ma stiamo attenti. Secondo me Il diritto ad avere una madre non è una sciocchezza!Il fatto che esista l’abbandono, il non riconoscimento, il diritto di partorire con anonimato, (meglio che buttarlo nella spazzatura.) non leva questo diritto anzi lo sublima. Non so perché si arrivi a tanta crudeltà, forse per molti casi la disperazione o altro, non voglio mettermi a giudicare. Per quanto riguarda la prostituzione, molte donne scelgono di prostituirsi e arrivare a far soldi percorrendo” strade “ Molte altre vi sono costrette e sono da proteggere. La prostituzione esiste perché richiesta da uomini Sono d’accordo che l’essere padre, non può ridursi ad un fatto biologico. Vogliamo una società, dove si sposano gli omosessuali e gli etero No? Vogliamo una società di figli procreati a tutti i costi, con costi e prestiti o frutto di famiglie e di una politica per la famiglia? Personalmente io avrei approvato il Ddl Cirinnà senza variarlo. Grazie Sergio per averci dato l’opportunità di confrontarci su un tema così delicato
RispondiEliminaSono certo che fra un paio di secoli le donne non partoriranno più nel dolore ed i pargoli nasceranno in modo tecnologico e senza alcun apporto della donna. La Scienza e la tecnologia estromettera' la natura dal ruolo primigenio e legato alla sua stessa esistenza: la procreazione. L'amore?... quello che si traduceva in un aflato di intenti, istinti ed amorosi sensi senza la presenza o la progettazione di figli? L'amore fra due sole persone, di qualsiasi genere, caratteristica principale della specie animale e che si basava soprattutto sull'istinto sessuale e sul l'appagamento della sensualità congenita?...non esisterà più o verrà costantemente limitato dalla natura matrigna fino alla sua scomparsa. L'Homo sapiens non esisterà più e sarà sostituito da un essere geneticamente più adatto:l'Homo scabrus.
RispondiEliminaStiamo correndo troppo, ci dobbiamo fermare e riflettere sull'apporto e l'uso della tecnologia.
Chi ha fretta o la fregola di avere un figlio a tutti i costi, avendo prima ponderato tutta la responsabilità che questo comporta, si affidi agli Affari Sociali ed alle valutazioni che questi ed il Giudice competente farà. Per quanto riguarda "la gestazione per altri" io non sono d'accordo per le implicazioni di ordine etico, legale e naturale.
Per l'adozione del configlio io ero e sono d'accordo. Ma vorrei ribadire che il concetto, la prassi più semplice e' rappresentata da due persone che si attraggano, si accoppiano e stanno insieme fino a quando si capiscono, si vogliono bene o si sopportano. Se questa coppia decide di avere un figlio che lo procrei o lo adotti. Amen
Non ho niente in contrario sulle adozioni delle coppie gay, anche loro hanno il diritto di essere genitori, sono persone normalissime e non vedo perchè si debba fare tutto questo scalpore.
RispondiEliminaAltro discorso è invece se il bambino in questione è un bambino pagato a una donna che presta il suo corpo in cambio di denaro, detto così sembra squallido ma questa è la triste verità, con tutta franchezza penso ma se voglio essere genitore con tutti i bambini che muoiono di fame, perchè anzichè sfidare la genetica, non ne aiuto qualcuno. Per poi soffermarsi a quella donna che sottoscrive un contratto, trasforma il suo corpo per nove mesi in una macchina gestazionale escludendo qualsiasi coinvolgimento emotivo con quell'essere che porta in grembo e allo scadere dei nove mesi vende un orfano di madre. Certo che poi l'Italia è un Paese molto strano, da noi tutto questo è vietato, però se vai all'estero sborsi i soldini rientri in Italia con un neonato indisturbato.Le leggi dovrebbero essere modificate e aggiustate.
Marisa, grazie per il tuo denso intervento. Non sarò breve, perché l’attenzione è una forma di giustizia. In compenso sarò cinico per andare al cuore delle parole e restituire a esse valore.
RispondiElimina“Sembri favorevole a questo tipo di nascite”.
Parliamo di GPA (Gestazione Per Altri). NO, non sono favorevole.
“Vendola ha comprato un figlio e questo non si può negare”, scrivi.
NO.
La GPA consiste nell’impianto nell’utero di una donna di un embrione ottenuto con fecondazione in vitro mediante l’incontro di gameti estranei alla donna che porterà avanti la gestazione. La donna eroga un servizio, fornisce una prestazione, per nutrire e accrescere l'embrione che qualcuno le consegna e che le è biologicamente estraneo.
Pensa a Sara che autorizza Abramo a fecondare la schiava Agar; nacque Ismaele.
Problema demografico?
Sì, esiste un problema demografico, ma opposto di quel che indichi. Occorre favorire la denatalità e dare servizi sociali efficienti.
La popolazione mondiale cresce a ritmi notevoli, vanificando ogni positività per il miglioramento delle condizioni di vita che può derivare dalla crescita economica.
Ancora oggi si presenta come un pericolo per il futuro il fatto che gli italiani facciano pochi figli, come se il mondo non fosse pieno di figli e come se non esistessero i milioni di disperati che premono alle nostre frontiere. Il mondo ha quasi triplicato la popolazione in soli sei decenni e poco più, nonostante le guerre, le carestie, le epidemie.
Vogliamo ancora ragionare secondo i vetusti criteri della nazionalità? Siamo sicuri che l’incremento delle nascite sia un fattore di crescita?
Il controllo delle nascite è ineludibile, se vogliamo sconfiggere fame e miseria.
Se pensiamo che i figli contribuiscano alla crescita del PIL ci poniamo all’interno di una logica consumistico-produttiva, considerando la persona umana come un qualsiasi bene di produzione: UN PRODOTTO.
“Secondo me Il diritto ad avere una madre non è una sciocchezza”.
Non è una sciocchezza, ma non è un diritto. Diritto è ciò che ti appartiene e che nessuno può toglierti senza patirne le conseguenze. Se una donna può non riconoscere il figlio che ha partorito, senza averne alcuna conseguenza, significa che non priva il nuovo nato di un diritto. Quindi, non possiamo parlare di “diritto alla mamma”. Possiamo e dobbiamo parlare di responsabilità genitoriale perché ogni libertà, compresa quella sessuale, non è tale se non è esercitata con responsabilità.
Che società vogliamo?
Occorre investire sul principio di responsabilità.
L’art. 3 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea stabilisce «il divieto di fare del corpo umano e delle sue parti in quanto tali una fonte di lucro».
Chiaro, no?
Con la prostituzione non si viola "il divieto di fare del corpo umano una fonte di lucro"?
In Europa sono presenti diversi sistemi di affrontare la prostituzione: dalla Svezia che punisce l'acquisto di prestazioni sessuali alla Germania che considera la prostituzione una attività lavorativa; in mezzo l'Italia che punisce lo sfruttamento della prostituzione. La prostituzione è una scelta? Riparliamone quando avremo cancellato ogni discriminazione di genere.
In tutta Europa ci sono moltissime donne schiavizzate.
In questo quadro, è credibile e perseguibile l'impostazione abolizionista della gravidanza surrogata?
Non mi sembra.
In ogni caso, se questo divieto non si inserisse in una più ampia strategia di comunicazione e di programmi educativi sarebbe poco credibile e probabilmente inefficace.
Aggiungo che tutte le politiche proibizioniste sono fallite miseramente.
Allora, mi chiedo, esiste realmente la volontà di
- realizzare l'art 3 della Carta dei Diritti,
- contrastare la mercificazione del corpo,
- investire in educazione e formazione alla sessualità e alla genitorialità?
In mancanza di atti conseguenti, preferisco la regolamentazione per evitare il far west.
Grazie per la pazienza se qualcuno sarà riuscito ad arrivare sin qui.
Leggo il continuo riferimento all’egoismo di chi vuole un figlio a ogni costo, al presunto diritto alla mamma; leggo che il fatto che una donna non riconosca il figlio e quindi lo abbandoni non una regola… Che bisogna considerare il punto di vista del bambino…
RispondiEliminaQuante sono le gravidanze interrotte perché non si accetta il ruolo di genitore?
Un genitore è tale quando assume il ruolo di genitore. E non conta che si tratti di uno, mille o un milione di casi... conta che è genitore chi vuole esserlo e non per un fatto biologico, che può essere anche accidentale.
Decidiamo: l'uomo è solo un animale, in cui conta solo il dato biologico e fisiologico, o l'uomo è altro dall'essere solo un animale?
In che occasione un bambino nasce perché si è tenuto conto del suo punto di vista?
Si proietta su pochi casi specifici l’irresponsabilità dei tanti che generano senza curarsi della possibilità di crescere i figli.
Si esprime preoccupazione per il bambino, ma c’è indifferenza verso la consapevolezza genitoriale.
Si fa il pelo e contropelo a quei pochi casi di ricorso alla gravidanza surrogata (per il 90% dei casi si tratta di coppie eterosessuali), e se ne parla perché si discute di aprire l’adozione alle coppie omosessuali, ma si dimentica la gran quantità di gravidanze interrotte perché indesiderate e che nel mondo ci sono tanti bambini abbandonati.
Non c’è la misura di ciò di cui si discute.
Le “famiglie naturali” sono responsabili di una autentica strage mediante aborti, infanticidi, abbandoni, bambini venduti, bambini avviati alla prostituzione!
Di cosa stiamo parlando?
Con la gravidanza surrogata nascono bambini voluti e desiderati. Si può discutere della eticità della tecnica utilizzata, ma non di egoismo.
E’ un vero e proprio ribaltamento della realtà.
Dov’è l’impegno per promuovere educazione e formazione alla sessualità e alla procreazione?
Vogliamo provare a ristabilire le priorità o vogliamo scaricare “noi normali eterosessuali” delle nostre responsabilità?
Non fermiamoci solo al come si ottiene un risultato desiderato, il famoso “avere un figlio ad ogni costo”, perché la gravidanza surrogata è per alcuni sempre e solo sfruttamento di povere donne e per altri si tratta di scelta libera. Esattamente come per la prostituzione: chi parla sempre e solo di sfruttamento e chi sostiene che la prostituzione è uno scambio alla pari, soldi per una prestazione fisica.
Chi paga una prostituta, è interessato al suo benessere psico-fisico?
La prostituzione è la mercificazione del corpo per dare una prestazione che è il surrogato di un rapporto fisico e relazionale intrinseco alla espressione della propria sessualità. Possiamo edulcorarla finché vogliamo, ma è la mercificazione che apre le porte a ogni altra forma commerciale.
L'egoismo c'è sempre in ogni azione. Anche in chi fa beneficienza. Fa beneficienza perché facendola si sente a posto con se stesso. L’egoismo è la molla che muove tutto.
Si tratta di capire se l’egoismo si esaurisce in se stesso o se irradia verso gli altri. Io sono il mondo o io sono nel mondo.
“Adottino invece di ricorrere alla gravidanza surrogata”! Peccato che non tutti possano adottare. Egoismo è sostenere il pregiudizio che solo le coppie coniugate possono adottare. Naufragò nel 2001 il tentativo di allargare l’adozione anche alle coppie eterosessuali non coniugate; naufragò anche in occasione della nuova disciplina sulle convivenze e le unioni civili…
Finché sarà così è ovvio che si cercheranno altre strade per soddisfare il percepito bisogno di genitorialità.
Ristabiliamo le priorità e se interessa difendere la dignità delle persone, tutelare gli indifesi, combattere lo sfruttamento, allora iniziamo con l’educazione alla responsabilità sessuale e genitoriale e combattiamo la mercificazione del corpo a partire dalla prostituzione.