di Valentina Falcioni - "Tout est pardonnè". No, secondo me non è tutto perdonato se il perdono non segue un ripensamento profondo bilaterale e un cambiamento.
Alla televisione senegalese trasmettono un documentario che racconta la storia fino a oggi dell'isola di Gorée, tristemente famosa anche come "l'isola degli schiavi".
È quell'isola davanti a Dakar che mette in evidenza tutt'oggi lo scandalo più feroce della ferita che l'occidente ha inferto all'Africa .
Sull'isola di Gorée venivano raccolti già fatti prigionieri e incatenati gli uomini e donne e bambini catturati nell'entroterra senegalese di etnia prevalentemente mandi, cyrer e woloof
Uomini, dalla statura particolarmente alta, ritenuti dagli europei utilissimi per i lavori pesanti durante la colonizzazione delle Americhe, dato peraltro che gli indi originali erano già stati sterminati, quindi manodopera a prezzi irrisori.
Dopo la cattura, venivano stipati in stanze in attesa della partenza delle navi dirette verso l'America: l'unica cosa che quegli uomini resi schiavi sapevano era che, una volta varcata la soglia dei velieri in partenza per le Americhe, mai più avrebbero fatto ritorno a casa.
Noi italiani siamo abbastanza estranei a tutta questa vicenda e quindi, credo, possiamo dare un giudizio meno conflittuale di quanto è successo e che per molti aspetti in Europa non è stato tutt'ora del tutto chiarito. Di fondo, noi italiani, possiamo anzi considerarci un paese colonizzato da secoli, siamo stati terra di conquista e appetiti
Peraltro, abbiamo pagato noi stessi il nostro tributo di vergogna affiancando un simile genere di esperienza dei tempi più recenti. Storia di pochi anni fa, abbiamo acconsentito di catturare e deportare la nostra comunità ebraica nei campi di sterminio dove sarebbero morti di lavoro e successivamente distrutti fisicamente allo scopo di non lasciare alcuna traccia.
Ma una volta terminata l'occupazione nazista in Europa, a seguito di una resa a condizioni durissime, si è chiesto alla stessa nazione colpevole, e meno a quelle condiscendenti, che facessero una riflessione profonda e rendessero tutti i documenti consultabili, pubblici, di ogni azione crudele ed empia fatta durante il periodo del nazismo. Fino peraltro alla consacrazione della "giornata della memoria" in cui si ricorda e riflette in merito e si ricordano le vittime del nazismo.
Non è mai abbastanza, ma mi rendo conto che i campi di sterminio, ricostruiti in ogni singola parte, con trascritti i nomi di tutti gli assassinati e di coloro che ebbero la responsabilità di quello scempio sono comunque un aiuto prezioso per imparare, ma anche per risarcire i torti fatti alla comunità ebraica per i sei milioni di uomini, donne, bambini e anziani trucidati in meno di venti anni.
Una vicenda di cui sappiamo tutto grazie alla pignoleria dei militari nazisti nel trascrivere, catalogare, fotografare e che ci lascia una eredità pesante e un monito dello sprofondo a cui può giungere l'umanità.
Purtroppo invece della vicenda della schiavitù africana abbiamo tenuto un profilo molto più basso, nonostante i numeri delle persone deportate sia almeno dieci volte superiore.
Certo: abbiamo meno documenti, non solo perché la vicenda è teoricamente terminata un paio di secoli or sono, ma anche perché gli schiavisti avevano meno strumenti per archiviare meticolosamente e sopratutto meno interesse.
Non solo: la vicenda della schiavitù del popolo africano era interna alla rapina del territorio del continente stesso, e probabilmente vi era un conflitto di interessi a denunciare il primo mentre si insisteva a rubare comunque materie prime in quei territori.
Quindi il lavoro di ricostruzione dei fatti è stato fatto in gran parte da quella popolazione lesa, un lavoro meticoloso e pieno di amore. Gorée, l'isola degli schiavi oggi è stata ristrutturata, e chi vi abita si impegna a far si che sia in condizioni buone per essere visitabile, ed è una gita doverosa e importante: non vi è senegalese che non mi abbia chiesto con orgoglio di andare a farci una visita giudicandola una delle attrazioni della nazione più importanti e belle.
In effetti La "casa rosa" dove erano segregati, è peraltro, ironia dei fatti, un esempio di architettura colonica di gran pregio, raffinata, piacevole, con un magnifico ingresso con doppio scalone sullo stile dell' architettura settecentesca che quasi richiama lo stile palladiano, dipinta di color cipria: Sotto vi erano le stanze della reclusione, sopra uffici, e di fianco le abitazioni.
Ora al suo interno sono in mostra fotografie, ma anche le catene e i ceppi, i grani di vetro che servivano per l' acquisto di queste persone (pure questo ora dobbiamo sapere, questi uomini venivano comperati esattamente come veniva acquistato avorio, olio, ebano, pietre preziose, e pagati con perle di vetro, anche questo ci toccherà prima o poi accettare, ovvero prendere coscienza di fino a quale punto di cinismo siamo arrivati noi europei!).
Ad ogni modo la cosa più commovente, se non bastasse quanto finora descritto è comunque il tentativo di ripacificazione che mostra uno sforzo di farsi una ragione di quanto successo, e il tentativo di superare quel periodo ignominioso di cui gli africani sentono ancora di avere rotte le ossa.
Senza dimenticare la profondissima, a noi incomprensibile presenza di misticismo che trasuda tutt'ora nella cultura di questo continente e che a noi risulta misteriosa e imperscrutabile. Ci sono percorsi in cui si tentano dialoghi ecumenici: la convivenza dei simboli cristiani con quelli islamici, che si confrontano insieme ad opere grafiche e pittoriche
Nel vedere quanto lavoro e stato fatto per "rimettere a posto la storia" da parte degli africani, aumenta il mio senso di vergogna solo al pensiero che, dopo tutto quel che è successo, proprio i francesi alzino barriere, oggi, a fronte dell' arrivo dei profughi da zone di guerra, carestie, flagelli di epidemie, dal continente africano. "Voi italiani siete gli unici che salvate curate, sfamate e date da dormire alla nostra gente" cosi dice mia cognata, "se cambiasse il governo di sinistra attuale e venisse la destra sarebbe una tragedia, solo pensando al fatto che si appiattirebbe alle posizioni del resto dell'Europa che alza muri e respinge."
E noi in Italia ci facciamo la guerra tra sinistre senza renderci conto di quanto alta sia la posta.
No, secondo me non è tutto perdonato.
Ma chi ha parlato di perdono per lo sterminio degli ebrei, o per le deportazioni schiavistiche del popolo africano?
RispondiEliminaGli europei hanno condannato la schiavitu scrivendolo nella Carta dei diritti umani, la signora Rooswelt ebbe a cuore questo punto, ma e' un discorso che i bianchi hanno fatto fra loro, senza nulla chiedere ai paesi offesi!
RispondiEliminaSapessi quante volte ho pensato e penso cosa abbiamo fatto noi europei e gli americani alle popolazioni africane. Gli americani con la deportazione degli schiavi prima e gli europei con le colonizzazion poi. Gli americani non erano primitivi, erano coscienti delle loro azioni. Sapevano benissimo quello che facevano: compravano con niente persone come loro per renderli schiavi a vita e vivere nelle loro sconfinate aziende da ricchi senza pagare il costo del lavoro, se non con un po’ di alimenti per tenerli in vita affinchè continuassero a lavorare. Se oggi l’America nel suo insieme è quella che è lo deve in buona parte allo sfruttamento delle popolazioni africane.
RispondiEliminaDiverse nazioni europee , ultima l’Italia con Mussolini, sono andati con le armi a sottomettere e colonizzare vasti territoti africani per rubare le loro materie prime e avvalersi di manodopera a basso costo per l’estrazione di queste materie e arricchire le nazioni di origine dei colonizzatori. Oggi gli africani scappano dalle guerre e dalla fame, vengono ad implorare ospitalità e noi sprezzantemente diciamo loro che non c’è posto, che loro sono primitivi, non hanno i nostri costumi, non hanno la nostra religione ecc. Dimenticando che parte del benessere europeo e dovuto proprio allo sfruttamento delle loro materie prime.
concordo pienamente.
Eliminapoi c'è anche da considerare che prima eravamo noi gli immigrati come per esempio in Argentina, e poi quando viene povera gente, tanti ad insultarli...
Se devo esprimere fino in fondo il mio pensiero su questo articolo, ben conscio dell’appartenenza politica dell’autrice che più volte si è distinta per la sua fede granitica al PD e a Renzi, trovo stucchevole che si utilizzino storie drammatiche come quella descritta, per arrivare alla conclusione che se dovesse cambiare questo governo “sarebbe una tragedia”. In Italia sono stati cambiati molti governi ed ogni volta che si è passata la mano è stato per volontà degli elettori (tranne che per l’attuale governo “eletto” da Napolitano e per i suoi due predecessori voluti dal PD). Non credo che la nostra democrazia corra pericoli come quelli paventati dall’autrice che prevede scenari apocalittici, quando si cambia un governo. Ma la cosa più divertente è continuare a definire questo governo Renzi-Verdini “di sinistra”. Ma chi altri deve arruolare il PD per far comprendere che questo partito ha chiuso definitivamente una storia di sinistra e che Renzi e il suo cerchio magico parla a tutt’altro mondo e a ben altri interlocutori? Già governa da anni col Nuovo centro destra (e non è poco), ha spalancato la porta al plurinquisito Verdini regalandogli tre vicepresidenti di commissione in cambio dei suoi voti sulle riforme, è sostenuto da banchieri falliti e da confindustria, dialoga con referenti di massoni condannati e sta attuando il programma di Berlusconi. E secondo l’autrice, se cambiasse questo governo, sarebbe una tragedia?
RispondiEliminaNon mi pare proprio che l'autrice di quest'articolo voglia utilizzare quest'articolo per dire le cose che lei le attribuisce. Questo è un suo parere molto tirato per i capelli.
EliminaNo, non sono punti di vista. Sono dati di fatto riscontrabili, basta andare in edicola. La Stampa a favore interessa, e come a Renzuccio senza la quale sarebbe già stato travolto dalle macerie che sta creando.
EliminaSignor Alesi buona sera Sicuro che lei abbia votato per un governo e che ogni volta che è cambiato un governo gli italiani hanno votato??? Mi scusi la domanda ma io in 70 anni non ho visto mai nessun italiano votare per un governo Io ricordo solo governi balneari autunnali estivi nati da convergenze parallele o nati con un PdC che aveva il 4% dei voti Grazie se mi risponde
EliminaLa ringrazio per la sua lezioncina di Diritto costituzionale non richiesta, impartitami gratuitamente, ma credo che lei abbia letto frettolosamente il mio commento. Dove ha letto che gli italiani votano per un governo? Se prestasse un po’ più di attenzione scoprirebbe che mi sono riferito al “passaggio di mano, per volontà degli elettori”, che è tutt’altra cosa. Gli italiani con il loro voto infatti determinano gli equilibri politici votando per questo o per quel partito. I Governi, se non ricordo male, (ma mi corregga se sbaglio) sono il frutto di maggioranze che si costituiscono in Parlamento, proprio in conseguenza del voto degli italiani e quindi (ribadisco), per volontà degli elettori. Comunque la prossima volta, considerata la sua spiccata sensibilità verso le procedure di formazione di un governo, mi riprometto di essere più tecnico, partendo dall’incarico esplorativo assegnato dal Capo dello Stato.
EliminaL’articolo è bellissimo e profondamente informativo e mi sarei apprestata a commentarlo come merita. Ma ho letto che l'autrice di questa scrittura è di fede Pd e quindi renziana. Non me ne voglia, ma ho una tale disistima per questo partito e il suo padrone, perché è così che considero Renzi, che malgrado la bravura della scrivente mi astengo da commentare il suo scritto.
RispondiEliminaLa colpa è del direttore che pubblica cose di renziani. dovrebbe fare un blog tutto nostro.
EliminaA Liliana Olivieri.
RispondiEliminaSe i commenti in questo blog si dovessero limitare solo ai non renziani o magare solo ai grillini sarebbe la fine dell'imparzialità finora sostenuta ed attuata dal Direttore Giangiuseppe Gattuso. Trovo assurdo dire: " l'articolo è bellissimo, ma non lo commento perché l'autrice è renziana. Puoi, secondo me giustamente, criticare quel passaggio dell'articolo dove si afferma "grazie al centrosinistra" e commentare il resto.
Quando si spinge il concetto di appartenenza e la faziosità politica fino a questo punto, i commenti finiscono per rivolgersi all'autore, piuttosto che all'articolo.
RispondiEliminaSig Maniscalco, lei e tanti siete liberi di commentare così come volete. Io sarò libera di sostenermi dal farlo?! Ho un'età avanzata per non accettare suggerimenti di sorta perché so benissimo quello che voglio dire.
RispondiEliminaOK. ne prendo atto. Quanto all'età io ho 80 anni.
EliminaCondivido in gran parte il pensiero di Valentina Falcioni ma vorrei precisare che le stragi di Ebrei non sono state fatte solo dai nazisti e l'antisemitismo ha una lunga , lunghissima storia che vede noi Italiani meno coinvolti di altri paesi. C'è anche da dire che mentre la Shoah è storia recente, lo schiavismo è ormai storia di secoli fa. La schiavitù oltretutto non si praticava solo nei confronti degli Africani ed occorre anche precisare che se i committenti erano europei, i cacciatori di schiavi erano in gran parte arabi e musulmani. Le mie precisazioni, ovviamente, non cambiano lo stato delle cose ma credo sia giusto precisare.
RispondiEliminaSenza misiricordia.14
RispondiEliminaUn ran corpu di sangu ci duvissi veniri
a chiddri chi di l’omu bonu s’approfittanu
cu ‘na ran cacareddra di matinu moriri
pi ‘na vota e sempri ‘unn’agghiurnasinu.
Razza porca e tinta e puru sfruttatura
ca ‘ncatinanu forti l’armala e l’umani
‘un su digni nianchi chiamalli spazzatura
ca su fezza fitusa di tutti li cristiani.
Si pinsassiru falla sempri liscia e franca
si sbagghiaru di certu e sbagghiaru li cunta
si voli Diu arriva lu jornu puru p’iddi.
Lu Patri Nostru àvi pronta ‘na forti sbranca
e su cavuli d’iddi ci li sona ca junta
senza misiricordia ci scippa li capiddri.
Totò Mirabile.
Il crimine orrendo della deportazione è stato, e rimane un enorme buco nero nella storia dell'uomo, marchiata indelebilmente dalla bestialità umana, almeno quanto quello dell'olocausto, come altri eventi altrettanto imperdonabili, quanto spesso poco ricordati. Troppo incommensurabilmente gravi per rapportarli o subordinarli a questioni politiche o del colore dell'eventuale governo. L'autrice teme che l'eventuale passaggio di governo tra la sinistra e la destra possa determinare un appiattimento sulle posizioni europee, di chi vuole alzare muri e filo spinato, ma dovrebbe invece sentirsi rassicurata dal fatto, che da qualche anno questo paese, è già governato da un centro destra, che molti elettori chiamano ancora PD, continuando a vivere l'illusione che conservi ancora qualcosa di sinistra, e dal fatto che tutto questo non è affatto successo. Quindi, come disse Renzi "Stai sereno", si tranquillizzi. Anche se l'attuale inquilino di Palazzo Chigi che è tutto fuorché un uomo di sinistra, essendo nato e cresciuto politicamente all'ombra di De Mita ed Andreotti, ha governato con Berlusconi e da adesso con il pluri-inquisito e massone Verdini, anch'egli tutt'altro che di sinistra, senza che siano stati alzati né muri, né filo spinato, quindi, perché preoccuparsi? Quando poi trasformerà il PD nel Partito della Nazione, chiaramente di centro destra, allora ne riparleremo.
RispondiEliminaUna storia di rinascita e di perdono, nella giornata della memoria è condivisibile e piacevole da leggere.
RispondiEliminaC'è tanto da perdonare e perdonarsi, forse troppo, da ogni parte si guardi, i colonizzatori, gli invasori, i negrieri e tutti quelli che hanno depredato ed approfittato dellì'altro, dell'essere umano diverso.
C'è da dire che sono stati aiutati in questo dalle divisioni interne di questo grande continente abitato da tante etnie, tante tribù che si combattevano anche tra loro, i negrieri erano loro stessi, che catturavano persone di tribù diverse e le vendevano ai capitani delle navi negriere che li portavano oltreoceano.
sarebbe un discorso molto più ampio da sviluppare, basti dire che l'uomo è ciò di più distruttivo esista sulla faccia della terra, di qualunque colore sia, non c'è differenza.
Il perdono è un sentimento che fa bene più a chi lo dona piuttosto chi lo riceve, il perdono restituisce dignità ove sia stata negata.
Una bella esposizione che nel suo senso di racconto è da apprezzare, guastato a mio parere dalla pretesa dell'autrice di voler accaparrare ad una presunta sinistra di governo uno status quo di protezione e salvaguardi perchè simili cose non accadano più,lo trovo inutile e pretestuoso..essere solidali e caritatevoli non attiene ad un partito o colore politico, ma ad un essere che sia umano tout court, a prescindere colori di pelle o di convinzioni.
Intanto voglio scusarmi con tutto il blog, sento di confessare e di ammettere che voto PD e che mi piace e non poco Renzi ed il suo governo.
RispondiEliminaCapisco che voi facciate politica attiva, magari o certamente conoscete Renzi personalmente, e magari avete conti da regolare.
Trovo divertente il fatto, che la quasi totalità degli articolisti e dei commentatori, quasi tutti di super destra o peggio di destra nascosta, inveisca ed accusi Renzi di non essere di sinistra.
Certe critiche sarebbero accettabili e forse condivise se venissero da Vendola o RFC, ma fatte da fascistoni Grillini e leghisti ei trovo penose.
Organizzatevi,alleatevi fate liste comuni e vincetrete le elezioni, non trovo nulla che vi diversifichi, condividete tutto o quasi, fate una bella alleanza e stravincerete le elezioni, e non avrete più l'ossessione di Renzi e del PD.
Da alcuni commenti, un po’ scomposti ed esagitati è possibile notare (oltre il nervosismo) anche l’assonanza con il linguaggio berlusconiano. Ricordo che tutti i berluscones accusavano gli avversari lanciandogli l’epiteto: avete l’ossessione di B. Adesso la frase continua ad essere di moda, mutando solo l’iniziale che è diventata R. Ma a parte questa nota di colore (comunque sintomatica) credo che su questo blog occorra recuperare un minimo di controllo di ciò che si scrive, evitando di sconfinare nell’invettiva, nell’insulto e nei toni sguaiati. Evitando anche di attribuire tessere di partito e appartenenze immaginarie quando non se ne ha piena contezza. Dedicarsi a questo stile serve solo a mostrare le proprie debolezze e la mancanza di argomenti. Sarebbe auspicabile attenersi al merito dei commenti e, se si ha la possibilità e la capacità, confutare ciò su cui si dissente. Altra cosa è l’ironia intelligente e sagace, sempre apprezzata.
RispondiEliminaNon capisco se il suo commento fa riferimento al mio precedente.
EliminaSe fosse cosi la pregherei di dirlo.
Mi darebbe modo di essere più esplicito e più chiaro.
Diciamo che il suo commento non è proprio un esempio di pacatezza e di serenità d'animo.
EliminaInfatti non sono nè sereno nè pacato, purtuttavia, il mio attaccamento al blog e la mia più che amicizia con il direttore mi impone di non risponderle, di non personalizzare e di chiuderla qui.
EliminaIo non sono nato ieri e neppure lei, con questo la saluto e mi auguro che laa nostra piccola polemica si sia chiusa qua.
Non mi sarei mai permesso di definirla non sereno e non pacato. I due aggettivi si riferivano al commento e non alla sua persona. Anch'io ho chiuso qui la polemica, ma non comprendo perché dice che non intende rispondere. Mi fa pensare che avrebbe altro da dire ma non lo dice per rispetto al direttore. Nel caso volesse ripensarci io la leggerò con grande attenzione.
EliminaNon lancerei mai la prima pietra, anche perchè convinto che sarai sepolto da una valanga di sassate.
EliminaSe lei la pensa diversamente, faccia pure, inizi.
Ma le ripeto, chiudiamola qui e continuiamo a volerci bene.
Accolgo con grande piacere e condivisione il suo invito. E comunque le sassate devono restare sempre fuori da un dibattito democratico e civile. Una buona serata.
EliminaSignora Falcioni buongiorno
RispondiEliminaIl mio commento lo divido in due Il primo relativamente al traffico di schiavi, il secondo al suo commento finale.
Giusto parlare dell’isola di Gorèe famoso anche perché visitato dagli Obama ma direi che non si deve dimenticare tutta la Gold Coast cioè il Ghana Togo Dahomei dove, mi risulta, che il traffico in termini di quantità sfosse stato molto maggiore di quello sul Senegal Rimangono a testimonianza bellissimi castelli punto di arrivo prima dell’imbarco per il Nord America Luoghi dove è facile vedere come il tutto si svolgesse e le condizioni di arrivo di queste povere persone Inoltre si dovrebbe sottolineare il grande coinvolgimento degli arabi nel traffico interno e degli olandesi ed inglesi nel trasporto marittimo Quindi in Europa la cosa era ben nota ma certamente non cambia la gravità della cosa
Personalmente non paragonerei questa parte della storia con il periodo del nazismo e la deportazione degli ebrei Visto non solo la differenza di periodo ma anche perché negli USA molte cose cambiarono con i diritti dell’uomo.
Se mi permette con una punta di cattiveria direi che ancora oggi esiste la schiavitù in quelle aree fatti dagli stessi africani Conosciuta la storia dei bambini soldato ma pochi sanno dei bambini venduti ad altri africani per la perca e i lavori in miniera
Il perdono giusto ma si rischia sempre un briciolo d’ipocrisia Tutti dovrebbero perdonare tutti per quello che la storia ci dice
Per la seconda parte non condivido affatto il suo commento Proprio perché conosco e bene quei paesi non ci sono ragioni di immigrazione Perchè venire qui a fare il clandestino senza lavoro e a delinquere tanto vale rimanere a casa dove il lavoro con un poco di adattamento c’è Ma anche se ci fosse per qualcuno la ragione di emigrare dovrebbe ricordarsi la base principale di tutto il rispetto per il paese ospitante le sue leggi e i suoi usi Se non piace si rientra nel proprio Ritengo che questo punto non abbia colore politico o religioso
Nessun pentimento, nessun perdono. Il pentimento davanti ad un Dio è un atto personale come quello esclusivamente intimo e che riguarda la propria coscienza. Quale Nazione o comunità o gruppo è esente da nefandezze? Lo schiavismo era gestito da negrieri foraggiati dai soliti signorotti e dai soliti potentati che, a loro volta, facevano riferimento alle esigenze dei diversi Stati in auge in quel periodo. Le sensibilità oggi sono cambiate ed il sentire collettivo è diverso. Si sentono voci differenti nel coro, voci dissenzienti che parlano di angherie, di soprusi nei confronti di intere popolazioni deportate e di altre sterminate. Può il pentimento di queste singole voci concedere il perdono a Nazioni che si sono macchiati di tale abominio? No! Ancora oggi si parla di razzismo e di schiavitù. Ancora oggi gli uomini uccidono gli uomini, li rendono schiavi, li assoggettano ai propri voleri per gloriarsi e per rafforzare il proprio potere e la propria ricchezza. Certo....è un modo più raffinato, subdolo ma ha sempre lo stesso scopo. Le idee illuministiche ed umanistiche hanno cercato di cambiare il mondo ma non ci sono riuscite. Hanno gettato però nuovi semi, hanno sparso nuove idee.Io parto da premesse filosofiche di Destra (l'uomo è tarato: non è la società, come dice Rousseau, a cambiarlo) per arrivare a conclusioni di Sinistra ( solo un'equa distribuzione di beni può allontanare le discordie e le guerre). Il riferimento alle conclusioni politiche dell'articolo mi trova consenziente. La polemica mi sembra esagerata. Valentina ha le sue opinioni, anche se discordano dalle mie per quel che riguarda Renzi. Nel PD ci sono ancora tracce di Sinistra.
RispondiEliminaValentina tratta un argomento importante di cui spesso ci si dimentica e che ha segnato una lunga parentesi della storia dell’occidente. Un’ignominia terribile che sarà difficile cancellare. Popoli interi trattati come merce ad uso e consumo di società “civili” e ricche. Che hanno accresciuto il loro benessere sulla pelle di un numero enorme di “schiavi”, esseri umani privati di tutto.
RispondiEliminaE oggi, di fronte agli esodi di massa, alle tragedie quotidiane di uomini, donne e bambini le reazioni di questa Europa sono vergognose. Al punto di costruire muri e mettere in discussione il trattato di Schengen per bloccare meglio gli arrivi. Organizzando nello stesso tempo rimpatri colossali per riportarli a casa loro. Da dove fuggono per la miseria e le violenze. Vergogna. E l'Italia? Finora ha tenuto il fronte dell'accoglienza. Si è fatta carico delle operazioni di salvataggio a mare con notevoli risultati. Ed è stato fatto il possibile per alleviare le sofferenze di tantissimi immigrati, assistendoli e dando loro un minimo di dignità. Su questo Valentina ha pienamente ragione e anch’io condivido questa tesi. Anzi. Io sono ancora oltre. Le posizioni politiche, invece, sono un’altra cosa.
Ognuno può dissentire nel merito, fare altre ipotesi e proposte, ma rispettando sempre le opinioni diverse.
Condivido le riflessioni di Giangiuseppe Gattuso sull'emergenza immigrazione, le sue considerazioni sull'emergenza umanitaria, sulla necessaria solidarietà per gli ultimi, con buona pace di coloro che vedono in questa invasione solo rischi per la civiltà.
EliminaNel giorno della memoria ricordare i misfatti del passato e nello stesso tempo osservare che, in diverse parti del mondo, continua il massacro del genere umano ci fa riflettere che la lezione del passato non ha sconfitto gli egoismi e la sete di conquista. L'articolo di Valentina Falcioni è importante perché ci informa e ci fa riflettere su uno dei tanti episodi di conquista dei territori deportando gli abitanti togliendo loro la dignità umana. Al titolo dell'articolo " Non tutto è perdonato " aggiungo: la strage continua. Non abbiamo bisogno di andare lontano per constatare che lo sterminio continua sotto gli occhi indifferenti degli stati e degli organismi internazionali. La gente fugge dalle zone di guerra per non essere massacrata e, mentre si continuano a raccogliere i cadaveri di bambini, donne e uomini nelle spiagge, alcuni stati europei alzano i muri o chiudono le frontiere per bloccare l'esodo dei sopravvissuti. In merito all'accoglienza, possiamo affermare che l'Italia sta facendo tutto il possibile per aiutare gli emigranti. Ho apprezzato l'articolo, la mia riflessione si sofferma sulla schiavitù del popolo africano e sul saccheggio del loro territorio. In merito alla valutazione del quadro politico fatta dall'autrice dell'articolo affermo che ne aveva tutto il diritto. Debbo confessare che sono stato colpito da alcuni interventi che faccio fatica a classificarle. Ho avuto dei brividi alla schiena e il dubbio di aver sbagliato blog.
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