di Giangiuseppe Gattuso - Ho scritto più volte su Totò Cuffaro da quando, dal 22 gennaio 2011, si trova recluso a Rebibbia. In occasione della pubblicazione dei suoi libri:
"Il candore delle cornacchie" e "Le carezze della nenia", due opere scritte con il cuore e rivelatrici di un uomo con una sensibilità, una fede e una cultura, poco comuni. Di lui conoscevamo la profonda umanità e la particolare attitudine al rapporto diretto e affettuoso con i suoi elettori.
Un'altra volta ho volito sottolineare la rigidità del sistema carcerario quando venne richiesta l'assegnazione ai servizi sociali per il residuo di pena da espiare. La decisione del giudice fu negativa perché il "detenuto" non si era pentito e non aveva collaborato. Un'altra ancora per rilevare il suo esemplare comportamento al confronto di altri politici anch'essi con problemi giudiziari. E a maggio scorso in occasione della lettera al Direttore di Avvenire e pubblicata in prima pagina il 7 aprile 2015.
Questa volta, invece, Totò ha vinto un premio, a pari merito con un altro detenuto, Mario Musardo da Tempio Pausania. Si tratta del concorso nazionale "Lettere d'amore dal carcere" nel quale i detenuti di tutt’Italia, quest’anno in 600, diventano poeti. La narrazione come terapia riabilitativa per la persona rinchiusa tra le sbarre. Un’iniziativa giunta al terzo anno ed insignita con la medaglia del Presidente della Repubblica. La cerimonia di premiazione si è svolta il 27 novembre scorso a Lanciano (Chieti), la cui Casa Circondariale fa da capofila al progetto.
L’iniziativa fa parte del più antico concorso nazionale “Lettere d’amore” organizzato dall’Associazione Culturale AbruzziAMOci e, altra curiosità, è stato istituito il Museo della Lettera d’Amore presso il Comune di Torrevecchia Teatina (Chieti).
L'idea, non c'è che dire, è molto bella e originale. Rappresenta un modo per coinvolgere e far sentire partecipi persone che per i motivi più diversi si trovano privati della libertà in una condizione di indubbia sofferenza. E quest’anno, a conferma della validità dell’iniziativa verrà pubblicato un libro con una raccolta di oltre 100 composizioni.
La lettera di Cuffaro faceva parte dei contributi in preparazione al 5° Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze dello scorso novembre 2015. A tal fine, il 6 giugno 2015, la Caritas Italiana, ha organizzato un Seminario di Studio "Dal carcere un nuovo umanesimo. Voci, volti, esperienze", proprio nella Casa Circondariale di Rebibbia.
Parole profonde, intense, accorate. Nelle quali si coglie il dolore e la speranza che si sente tra le sbarre. In quei lunghi corridoi dove “la presenza di Cristo è una costante per tutti coloro che soffrono”. Di seguito ho voluto riportare alcuni brani della lettera, e per chi volesse leggere il testo completo cliccare questo link.
La Misericordia “Ha l'anima e il lavoro della Caritas, dei cappellani, delle suore, dei tanti volontari, ha il volto dei detenuti, ha il calore dell'amore e parla le parole semplici e buone del cuore e diventa dono e solidarietà. È sostegno per tanti detenuti e assume il significato della necessità, e può essere nello stesso tempo una misura di come affrontare la pena e di alternativa alla pena. E quando lo Stato e la società un giorno riusciranno a spezzare le catene, tutte le catene, anche quelle delle carceri si scioglieranno e il carcere senza le sue catene morirà.
Allora, solo allora finirà il carcere luogo per emarginare i cattivi, lontani dai buoni, e potrà rinascere come un luogo dove vive, piange, soffre, prega e spera una parte della nostra società. Allora sarà più libero il popolo e libero e certamente più buono lo Stato.
Proprio Dio, per primo, sceglie di incontrare e stare con le persone detenute. La Misericordia si aspetta senza pretenderla che l'uomo spezzato dalla vita La accolga, e faccia del suo dolore e della sventura una occasione per incontrare se stesso, gli altri e Dio. La Misericordia è qualcosa di più che una prerogativa esclusiva di Dio, appartiene anche all'uomo: è dono, è amore, è rispetto dell'altro e della sua libertà, è comprendere senza mai stancarsi, è compiere il bene. La vita è un ricominciare sempre, ogni giorno, ogni istante.
Il Papa, ha annunciato il Giubileo Speciale della Misericordia ed ha voluto per il 6 Novembre 2016 il giorno del Giubileo del detenuto, riaffermando e ribadendo la sua attenzione per chi è privato della libertà.
Sarebbe bellissimo che la Giustizia dello Stato desse una giusta risposta a una così forte scelta di attenzione del Papa per il mondo delle carceri consentendo ai detenuti di essere presenti per quel giorno in Piazza San Pietro. La Misericordia e Papa Francesco hanno fatto sì che è "parimenti sacra" la porta di sbarre del luogo che custodisce il dolore e priva della libertà. La Misericordia da sentimento al carcere e fa in modo che il carcere non sia storie di corpi ma di anime”.
Insomma, Totò Cuffaro resta un personaggio molto discusso. Suscita reazioni contrastanti e spesso aspre, ma è ancora amatissimo da un numero considerevole di siciliani e non solo. Tra qualche giorno, sarà di nuovo un uomo libero. E anche un uomo profondamente diverso, toccato nell'anima, consapevole della sua storia, dei suoi errori, del ruolo enorme che ha avuto. Un'esperienza unica e difficile, complicata, che ha segnato la storia e il futuro della Sicilia.
Al confronto, i personaggi che lo hanno sostituito, per dirla alla De Luca, passeranno alla storia come "personaggetti".
Più volte ha dichiarato di voler andare in Burundi a fare il medico volontario in quell'ospedale “Sicilia” che da Presidente della Regione ha fortemente voluto. E dove, sono certo, si farà amare.
Giangiuseppe Gattuso
08 Dicembre 2015
Belle parole ha usato il caro Gianni mel presentarci questa lettera, questa persona, i suoi pensieri e sentimenti sono di misericordia, condivisibili.
RispondiEliminaIl carcere toglie la libertà, certo, da dolore, ma la prigione è per le persone che hanno commesso reati, è giusto che esista, come è giusto che ci sbaglia paghi, se questo serve a che il colpevole si penta è già un grande risultato.
Altro non mi sento di dire, non conosco bene la storia di questa persona, tendo a pensare che se è stato condannato se ne abbiano avute le prove del reato commesso, e ha giustamente espiato la sua pena, ora come sembra tornerà libero, con uno spirito nuovo, stando a quel che scrive, gli faccio i miei auguri e complimenti e nulla più.
Articolo interessante ed attuale nell’anno della misericordi.
RispondiElimina“PROPRIO DIO PER PRIMO SCEGLIE D’INCONTRARE E STARE CON LE PERSONE DETENUTE”
Io non sono un credente e non posso giudicare dove e con chi sceglie di stare Dio.
Ma se fossi un credente mi domanderei: Dio al posto di scegliere di stare con i detenuti non potrebbe scegliere di starle al fianco non facendoli sbagliare per evitare loro la perdita della libertà e le durezze del carcere?
Non mi appassionano le lettere d’amore dal carcere quindi non ho letto e non leggerò il libro di Cuffaro che ha vinto il premio.
Ho scritto diverse volte cosa penso dell’uomo Cuffaro, distinguendolo dal Cuffaro politico.
Ho sempre apprezzato il suo comportamento dopo sentenza di condanna. Differentemente da altri uomini politici , nella più o meno uguale situazione, ha accettato la condanna senza gridare all’ingiustizia e senza inveire contro “i giudici comunisti”. Questo comportamento vale più di un pentimento fittizio e sarebbe stato giusto fargli scontare gli ultimi anni di pena ai domicilari.
La mia convinzione personale è che Cuffaro, da vero credente, nel suo intimo, ha riconosciuto i suoi errori e ha accettato la condanna con serenità per espiare i suoi peccati anche davanti a Dio.
Il sistema carcerario come è strutturato ha fallito al 99% il suo compito.Entrano colpevoli (sì spera) escono delinquenti arrabbiati. La "misericordia" non abita lì . Sul caso specifico illustrato da Giangiuseppe non posso esprimermi, non conoscendo i fatti. Una cosa mi lascia perplessa però. Su tanti iscritti al concorso di poesia, esce vincitore un uomo ex politico. Non sì poteva fare altrimenti?
RispondiElimina...parole bellissime e intense che descrivono La Misericordia come una "presenza" della quale i detenuti hanno necessità per sopravvivere al dolore e alla mancanza di libertà...come una mano che la pietà divina porge attraverso gli operatori che nelle carceri alleviano le sofferenze dei detenuti proprio attraverso l'uso della Misericordia. L'occasione per farci riflettere è proprio Il Giubileo della Misericordia che ci darà anche la possibilità di diventare operatori della salvezza.
RispondiEliminaChe dire di Cuffaro e della sua detenzione? Per la legge italiana è uno che nell'esercizio delle sue funzioni di Presidente della regione, col suo comportamento, ha favorito la mafia. Per la gente che lo ha sempre votato, continua ad essere Totó che tutti ascoltava e a tutti sapeva dare l'attenzione che ciascuno si aspettava da lui. Io, come tantissimi siciliani, ho conosciuto Cuffaro e pur non avendo nessuna intenzione di mettere in discussione il verdetto della Corte di Cassazione o di trovare attenuanti, non posso non condividere le osservazioni di Giangiuseppe circa la sua sensibilità umana, l'attenzione verso i problemi della gente, la totale dedizione al suo lavoro Istituzionale che non conosceva soste. Questo ovviamente non lo assolve dalle sue responsabilità politiche e penali ma, la differenza tra Cuffaro e molti altri suoi colleghi, sta nel rispetto istituzionale mostrato nei lunghi anni di detenzione, e nell'aver accettato quel verdetto (molto pesante da sopportare), affermando di avere il massimo rispetto per la magistratura, che aveva semplicemente svolto il proprio dovere. Io credo che queste parole, paradossalmente dette da un condannato, costituiscono un grande contributo all'etica e alla politica, contrariamente a tutti quelli che, quando vengono pizzicati, parlano di toghe rosse, di giustizia ad orologeria, di accanimento giudiziario. Cuffaro durante la sua detenzione non hai mai detto una sola parola contro la sua sentenza o contro i suoi giudici che lo hanno condannato. Lui aveva ed ha il diritto di dichiararsi innocente; lo ha fatto ma ha salvaguardato la supremazia e l'autorità dell'azione giudiziaria e dello Stato. Credo che ameno questo gli vada riconosciuto. Un altra "lezione" penso che l'abbia data anche a tutti i detenuti, attuali e futuri, su come si possa essere produttivi e positivi, anche in regime di restrizione della libertà.
RispondiEliminaSono d'accordo col tuo giudizio, una persona estremamente dignitosa, e questo è davvoro di pochi...
EliminaCondivido il commento di Maurizio Alesi ed l'articolo di Gianni Gattuso in toto. Ribadisco quello che ho scritto in precedenza. Avrà sicuramente sbagliato e commesso degli errori...ma la contrario di che inveiscono contro i giudici, ha accettato cristianamnte e responsabilmente, la sentenza ed ha espiato la sua colpa e quindi ormai mi sembra il caso di farlo uscire, non per misericordia, ma perchè il reato è praticamente estinto. buone feste a tutti.
EliminaChe ti devo dire, Giangiuseppe: a ciascuno il suo calvario, parlando di Cuffaro, sul piano Umano. Sul piano politico, Cuffaro, ha le stesse responsabilità dei suoi predecessori nel governo della Regione Siciliana: avere mantenuto nel sottosviluppo economico e sociale la Sicilia,con la sua politica clientelare da un lato, e con la distribuzione delle risorse finanziarie pubbliche ai suoi amici ed agli amici degli amici. Così, semplicemente e sinceramente, io vedo Cuffaro, e in nessun altro modo.
RispondiEliminaIn merito non avrei tante cose da dire ...sicuramente Cuffaro è uno dei pochi politici condannati (penso giustamente perché ho ancora fiducia nella giustizia italiana) mentre altri per gli stessi reati e magari più gravi sono riusciti ad evitare il carcere ...sicuramente è ammirevole il comportamento di Cuffaro detenuto ...sicuramente è stato un errore gravissimo non dargli il permesso per andare a trovare familiari con gravi problemi di salute ...lo Stato deve essere lo Stato e non può essere né giustizialista e nemmeno misericordioso, deve applicare le leggi sino in fondo e se il caso modificarle ...Dio si, per i credenti è misericordioso ma come giustamente dice Michele Maniscalco dovrebbe essere misericordioso prima, non facendo delinquere!!!
RispondiEliminaNon conosco bene la persona Cuffaro, né la sua storia politica. Sicuramente gli fa onore di aver accettato la pena senza inveire contro i giudici o senza tentare di sottrarsi alla giustizia. Il carcere deve servire a redimere, recuperando il condannato ad una vita di onestà. Non sempre é così. Nel caso di Cuffaro é probabile che l'uomo si sia pentito delle sue malefatte; le sue parole appaiono sentite e sofferte.
RispondiEliminaBellissimo articolo! È vero dunque che la detenzione, se attuata nel modo previsto dalla legge, può avere un effetto positivo in termini di risocializzazione e di riconquista di posizione attiva. E' il risultato perseguito individualmente come dice la legge: " Il trattamento deve essere mirato in relazione alle particolari caratteristiche e ai bisogni di ogni singolo." Sono lieta che il popolo siciliano continui ad amarlo e stimarlo!
RispondiEliminaLa riconversione, viene dopo un pentimento e dopo una confessione: Non ho mai letto che il Cuffaro abbia manifestato pentimento per le sue tante malefatte e. Soprattutto non ha mai detto che " la mafia e' il male" e i mafiosi sono criminali schifosi. E' vero o non è vero? Manca solo che accostassimo le lettere dal carcere di cuffaro, con quelle di Antonio Gramsci. Per favore, un po di pudore.
RispondiEliminaSolo per la cronaca: Cuffaro ha più volte pubblicamente dichiarato; "la mafia fa schifo", ma gli inquirenti hanno ritenuto che fosse un espediente per sottrarsi alle sue responsabilità. Dopodichè la condanna in Cassazione rimane, così come la politica clientelare che ha posto le basi per l'attuale tracollo economico che Crocetta ha portato a compimento, regalando le risorse siciliane allo Stato.
EliminaLa differenza è che lui non ha urlato contro i giudici, quanto all'essersi redento, si dovrà aspettare. solo il futuro potrà dirlo.
RispondiEliminaBisogna sempre tener presente quanto sia facile entrare nel vortice della criminalità organizata e sistemica e quanto coraggio ci vuole per uscire, ridare la sensibilità, persa per causa d'una carriera criminosa, ridare giusta autostima e dignità ad una persona caduta tra i tentacoli d'una organizazione criminale è la vera terapia sociale, non solo per il detenuto, ma per tutta la società.
RispondiEliminaLa misericordia è un sentimento generato dalla compassione per la miseria altrui (morale o spirituale). Tale termine deriva dal latino misericors (genitivo misericordis) e da misereor (ho pietà) e cor -cordis (cuore); cfr. miserère: abbi misericordia. È una virtù morale tenuta in grande considerazione dall'etica cristiana e si concreta in opere di pietà o, appunto, di misericordia..ho voluto mettere uno dei significati della parola ..appunto misericordia ..sapevo perfettamente la storia di Cuffaro ..perche' mi ricordo le sue dimissioni appunto in seguito ad intrallazzi sulla sanita' siciliana mi pare 600 milioni di euro .poi lo ritrovai per puro caso nominato Senatore in Parlamento ..non so dare un giudizio e non lo voglio dare ..il carcere giusto o ingiusto non so nemmeno questo ..nella mia vita ho sempre cercato di seguire le regole .di ...non disturbare ..credo che sia necessario per chi vive l'esperienza carceraria un PENTIMENTO ..se questo manca vuol dire che lo stare tra le sbarre non e' servito a niente . Sarebbe veramente per lui lo dico bella (e' un medico ) una esperienza in Africa al servizio degli emarginati ..gli farebbe onore ..ma per il resto non aggiungo altro non posso permettermi di dare nessun giudizio ..
RispondiEliminaCarissimi, siamo in Cammino verso la "VERITA' " Vera! Avevo scritto - su questa pagina . che un giorno i veli si sarebbero squarciati e tutte le “verità costruite” nei Laboratori per questo allestiti si sarebbero sbriciolati come sabbia al vento ! E la storia , a suo tempo, ci consegnerà le vere motivazioni di certi eventi, di certe azioni che nulla avrebbero avuto a che fare con la Politica Criminale ... o con la Prevenzione!
RispondiEliminaSono in molti, come tanti cinesi, che attendono, con la canna da pesca in mano, sulle sponde del fiume della "politica" con la "p" minuscola! Ma ciò che fa rabbia e che i MOLLUSCHI nel nostro Paese si sono rivelati essere molto numerosi... e soprattutto, ancora più numerosi, sono gli EASAU' che, per un piatto di lenticchie, hanno barattato dignità e onestà vendendo così la propria coscienza lasciando spazio a chi, di alcune modalità di intendere una falsa legalità solo per i ladri di galline, hanno fatto una azione devastante come un "antibiotico a largo spettro" per una semplice infezione di batteri...
Hanno Vinto costoro ? - Ai posteri l'ardua sentenza... l'analisi che ne deriva è tendenzialmente volta a considerarli "PERDENTI" ! Mi auguro che mi stia sbagliando ma per adesso tutto mi dice che i furbastri "forcaioli" e “giustizialisti” ( non per i compagni di cordata, ecc. ecc. ) primo o poi saranno smascherati o si smaschereranno da soli !
E’ qui il legame temporale con quanto sta succedendo sia all’interno delle nostre Istituzioni che all'interno della Chiesa ! Molti i delitti di Stato, percepibili per alcuni addetti ai lavori, ma sfuggenti uasi per la totalità…
Misericordia, dunque, anche per gli aguzzini e per chi li ha resi tali con la prepotenza di come sono stati esercitati alcuni "ruoli" Istituzionali! Del resto le Istituzioni sono credibili se chi le rappresenta si dimostra e testimonia credibilità e rispetto dei cittadini…. C’è un nesso tra quanto sopra descritto e le motivazioni per cui ci siamo ridotti così, nel nostro "BEL PAESE " ?!? – Buona meditazione….
Io non so se Totò Cuffaro sia veramente colpevole oppure innocente, la giustizia decise comunque di condannarlo e questo da di lui un uomo colpevole. Personalmente non ne sono mai stato del tutto convinto e per quello che si potuto leggere dagli atti, credo che non sia mai stato superato ogni ragionevole dubbio sul suo coinvolgimento o meno nei fatti addebitatigli, anche condizionato dal un forte sapore politico comunque da perseguire. Gli fu poi negato la possibilità dell'alternativa dei servizi sociali, perché come ricorda il Direttore Giangiuseppe Gattuso, "non si era pentito e non aveva collaborato". Se si è colpevoli di qualcosa, in genere ci si può pentire facendo mea culpa, ma se si è innocenti per fare la stessa cosa, bisognerebbe mentire, cioè autoaccusarsi di qualcosa che non si è commesso per trarne dei benefici e Cuffaro ha scelto di non farlo, proprio come farebbe una persona veramente innocente, quindi per lui nessuno sconto, diversamente da altri casi, in cui il colpevole riconosciuto tale dalla "giustizia", viene assegnato lo stesso ai servizi sociali, anche se non si pente o non collabora, vedi Berlusconi a Cesano Boscone, ma lui era più spiritoso di Cuffaro e sapeva raccontare le barzellette agli ammalati di alzaimer, anche se non è dato di sapere se poi ridessero davvero, ma questa è un'altra storia. Cuffaro in carcere, ha avuto però il merito d non oziare ed oltre a dimagrire, ha anche scritto dei libri importanti, ma sopratutto, come lui stesso ha affermato, ha ritrovato Dio, che forse si era perso negli anni precedenti. Mi fa piacere per lui, perché al di là della sua colpevolezza od innocenza, ha saputo fare affidamento in dei voti molto più nobili che, come ha dichiarato, al termine della pena, lo porteranno a dedicarsi ai poveri e meno fortunati in Africa. Non c'è dubbio sul fatto che il carcere abbia segnato moltissimo l'uomo dei baciamani e "vasa vasa", abituato alle genoflessioni dei tanti, troppi ossequiosi interessati ed affaristi che gli ronzavano attorno, e che la sofferenza da recluso abbia aperto in lui nuovi e più nobili orizzonti, dove la nuova pulizia d'animo, gli darà ben più ampi sentimenti e soddisfazioni di vita. Io glielo auguro di cuore. La vicenda di Totò Cuffaro, insegna e lascia sperare in un metodo di rieducazione che vorrei applicato in forma massiva a buona parte della politica di questo paese. Chissà se i magistrati penseranno mai di farvi ricorso in larga scala.
RispondiElimina... boh, non lo so cosa dire.certo, a volte ci accadono sconvolgimenti che modificano totalmente il nostro temperamento,la psiche indirizzandoci verso strade più praticabili,amene e piene di solidarietà umana. che sia stato toccato sulla via di damasco? buon per lui, glielo auguro.
RispondiEliminaA volte i miracoli possono accadere... ma personalmente non ci credo molto....
RispondiEliminaHo visto quest'uomo in TV molti anni fa:era molto giovane e si dimenava e si sbracciava per difendere la sua tesi pseudo-mafiosa. Credo che appartenesse ancora alla gioventù democristiana. Mi fece una brutta impressione, avvalorata poi dal suo pessimo comportamento politico. Oggi mi si dice, e lo testimoniano i vostri giudizi, che dal punto di vista umano era diverso, che era un uomo affabile e comprensivo. Mi è difficile scindere i due aspetti quando si tratta di un uomo Pubblico, ma sono pronto a farlo perché capisco l'animo umano e la sua fragilità. Egli si è macchiato della colpa più infamante per un politico: la collusione mafiosa. Deve dunque scontare tutta la pena inflittagli dai giudici. La sua riabilitazione attiene ad uno specifico settore dell'apparato giudiziario e carcerario. Il suo pentimento vero e sincero riguarda solo la sua persona, il suo animo. È per questo che io sono felice per lui; perché si è riappropriato della sua dignità; perché ha riacquistato la sua serenità; perché potrà assaporare la gioia della vera libertà. L'autodafe'che lui stesso si è imposto, e di cui il suo libro penso sia impregnato, lascerà indelebili tracce di amore e misericordia. Non ho altro da dire su Totò Cuffaro: prosegua il suo nuovo cammino all'insegna dei nuovi grandi valori ritrovati.
RispondiEliminaCredo ed ho sempre creduto a Totò Cuffaro.. Non so cosa vero o cosa ancora dobbiamo scoprire ma una cosa è certa alcuni deputati / candidati non avranno mai così tanti elettori anzi credo certamente che la sua presenza sul territorio destabilizzerà la politica attuale più di quanto si possa immaginare.
RispondiEliminaCome sempre Gianni ha scritto un articolo molto intenso , intriso di umanità e pertinente al tema del giorno che è "la misericordia". Mi stupisce invece, dopo aver letto tutti i commenti, la quasi totale indifferenza sia verso tale argomento, sia verso la persona di Cuffaro che, molto dignitosamente, senza clamorosi piagnistei, senza "strombazzature" mediatiche, ha scontato la sua pena, accettando, anche, chissà con quanto dolore, il divieto di andare a visitare l'anziana madre inferma... (a proposito di misericordia...). Non voglio, ovviamente farlo apparire come un martire, perché sicuramente ha fatto i suoi errori ma perché tanta severità nei suoi confronti, mentre in giro abbiamo dei politici che meriterebbero l'ergastolo??? Evidentemente esistono 2 pesi e 2 misure! Penso alle parole di Papa Francesco... misericordia nella giustizia .... bhò.... mi auguro che il tempo gli dia ragione, che i cristiani o sedicenti tali ne prendano atto... che gli uomini la smettano di idolatrare politicanti immeritevoli, che si riapproprino del concetto di giustizia e di misericordia.... almeno lo spero! Mi son piaciuti i commenti di Giuseppe Vullo e di Alesi. BUONE FESTE NATALIZIE A TUTTI!
RispondiEliminaBellissime parole scritte da un uomo molto credente, adesso molto più di prima visto la situazione, un uomo che ha sempre e da sempre mostrato la sua umanità e sensibilità. Non entro nel merito della condanna perché non è compito mio. Gli auguro solo che possa trascorrere questo Natale a casa con i suoi, con gli affetti veri. Che la fede lo accompagni sempre
RispondiEliminaChe vada in Burundi e ci rimanga!
RispondiEliminaSicuramente un uomo diverso da tanti altri politici. Ha commesso i suoi errori, e li ha dignitosamente pagati. Una persona per bene.
RispondiEliminaPer la prima volta non leggerò un tuo articolo ne' i commenti. E da siciliana mi sento di dirti che non lo amo affatto anzi mi prendendo in prestito le parole di Peppino Impastato ribadisco a gran voce che la mafia e' una montagna di merda e merda e' chi ne fa parte o ne faceva parte. Io al posto tuo non avrei mai speso tempo per parlare di lui e mi dispiace che tu lo abbia fatto e di riflesso mi spiace aver perso tempo per commentare.
RispondiEliminaCara Asia, avresti potuto evitare di commentare e così non perdevi tempo. E invece non hai saputo resistere. Ma avresti fatto meglio a leggere l’articolo e i commenti. Altrimenti il tuo è soltanto un pregiudizio. Nel senso che rifiuti di entrare nel merito di ciò di cui parlo. E cioè di Misericordia, di giubileo, del Papa e anche di Cuffaro. Dell’uomo, del detenuto, delle sue riflessioni. Personalmente, al contrario di te, lo conosco da ragazzo, da quando ambedue eravamo nell’organizzazione dei giovani della democrazia cristiana. Allora credevamo di avere un ruolo, di svolgere un’attività politica nel giusto. Capita a tutti, anche oggi. Non credo, però, di averne mai cantato le lodi. E, come in ogni epoca storica, ci sarà tempo per esprimere ulteriori giudizi. Intanto lui sta finendo di espiare una pena piuttosto pesante, con una dignità esemplare. Per finire, io cerco sempre di capire, di approfondire, di evitare, per l’appunto, i pregiudizi. Tante volte mi scontro con amici che dicono peste e corna di questo o quel politico, Da Renzi a Berlusconi, da Salvini ad Alfano, per non parlare di Grillo e dei ragazzi del M5S. Ma proprio per questo il mio giudizio si basa soltanto sui fatti e sulle idee che ognuno di loro è capace di portare avanti.
EliminaBuona PoliticaPrima
Non ho saputo resistere perché ti trovo irresistibile. Adoro le tue riflessioni e lo sai. Rifiuto di entrare nel merito della riflessione perché penso che per certi soggetti parlare di misericordia sia totalmente inutile. Non mi sento neanche più tanto cattolica e soprattutto non credo nella chiesa, come istituzione sociale e religiosa. Da mondo e mondo le religioni sono state l'oppio dei popoli e non spetta a me spiegarti che fin quando esisterà il perdono l'uomo non si pentirà mai realmente. al prossimo articolo e speriamo che sia meno misericordioso😀
EliminaQuando ho risposto ero a lavoro e adesso rileggendo il primo commento vorrei specificare che non volevo dire che con te stavo perdendo tempo bensi affermare che non perdo tempo con Cuffaro.
EliminaHo seguito i numerosi commenti su Cuffaro sia sul blog che fuori. Tutto sommato il Cuffaro uomo è ammirato quasi da tutti, compreso il sottoscritto, molto meno il Cuffaro politico. Bella la sua dichiarazione: "ho pagato per i mie errori"
EliminaBellissimo articolo !Finalmente per Cuffaro sarà un bel Natale, assieme ai suoi cari, è un uomo che ha commesso degi errori, ma quanti nostri politici avrebbero dovuto seguirlo? Nonostante ciò ha affrontato un processo e scontato una pena con grande dignità !Sicuramente la forza e la serenità nell'affrontare le situazioni più disperate di questo uomo arriva da Cristo e dalla sua misericordia. Adesso gli auguro con tutto il cuore di ricominciare una vita.
RispondiEliminaSe vorrà fare volontariato penso che il posto migliore sia proprio la sua terra... qui c'è bisogno di gente come lui.
RispondiEliminaSono d'accordo con Salvo Minnuto,la sicilia ha bisogno di uomini como Totò, al di la di quello che possa dire la gente,oggi se si vedrà al suo rientro alla libertà sarà un uomo che tanti cercheranno, politici e non politici, la saggezza non si perde, credo che Lui la abbia aumentato e la sicilia ha bisogno di Lui.
EliminaHa pagato x tutti!!
RispondiEliminaAltri peggiori di lui non hanno subito l'onta del carcere. È una persona totalmente diversa!! la cella l'ha reso un uomo migliore.
Chi ha avuto il privilegio di conoscerlo, come uomo, come amico non troverà grandi cambiamenti tra prima e dopo .... Era meraviglioso prima e son certo meraviglioso ancora .... Non aspetto altro che poterlo riabbracciare ancora .....
RispondiEliminaPS: non ho mai ricevuto favori o cortesie da ricambiare ... Solo gesti di pura amicizia.
Non c'è bisogno di giustificare le tue parole di fronte a commentatori disgustosi e forcaioli, che non conoscono cosa possa significare la parola perdono.
EliminaSu una cosa sono d'accordo , che lui ha pagato (giustamente) e tanti politici di PD e PDL e UDC che hanno mangiato e rubato e sono anche più corrotti di lui non hanno pagato per niente (ingiustamente), pensiamo a tutti quelli che gestivano i soldi dei partiti che rubando non hanno visto il carcere duro e pesante e per tanti anni, anche per questo bisogna abolire il finanziamento ai partiti.
RispondiEliminaCuffaro ha sbagliato in maniera grave, ed è giusto che abbia pagato il suo debito, dal momento che verrà prosciolto è una persona come tante; forse se avesse fatto il medico volontario anziché...... non avrebbe avuto tanta notorietà, perchè fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce..... Per concludere il mio pensiero credo che di "TOTO' CUFFARO" che ricoprono o hanno ricoperto cariche politiche ce n’è tanti in Sicilia, in tutta Italia e a Bruxelles e non hanno mai pagato lo "scotto, ma tranquillamente "governano"; non che io sia sostenitrice di Cuffaro (per carità),ma la verità è questa, se non si volta pagina…
RispondiEliminaCon quest’articolo Giangiuseppe ha inaugurato nel blog “L’anno della MISERICORDIA”Sentimento di compassione e pietà per l'infelicità e la sventura altrui. Perdonare e non infierire!Dall’articolo, emergono un sordido accanimento su Cuffaro e che la condanna sia stata sproporzionata, ma si sorvola sui motivi che hanno portato alla sentenza! Cuffaro sta scontando la pena con grande dignità e la fede religiosa lo aiuta tantissimo! Questo gli fa onore!Pare che abbia ritrovato dentro di sé risorse inaspettate!Scrive e medita, insomma un uomo nuovo da rispettare!Tanti politici dovrebbero condividere, qualche cella ma non sono presi in considerazione Ma quanti esseri umani, sbattuti in galera hanno la forza di Cuffaro La levatura culturale,(Che non immaginavo in lui)secondo me l’ha portato all’accettazione della sofferenza .Mi fa ricordare Delitto e castigo, il racconto tormentato della presa di coscienza di una colpa e di una redenzione. Alll’editore, lo stesso Dostoevskij scriveva.«Nel mio racconto accenno anche all’idea che la pena giuridica con la quale si punisce il delitto spaventa molto meno il delinquente di quanto pensino i legislatori – poiché egli stesso moralmente la esige»Totò Cuffaro ha sbagliato,ha pagato il suo debito è cambiato nel corpo e nello spirito. La sua redenzione è compiuta e avrà tutto il rispetto che merita.
RispondiEliminaTotò Cuffaro è il classico "capro espiatorio" di un Sistema Italia politico che è totalmente corrotto...questo è il nocciolo della questione...l'altro aspetto culturale e morale, specificamente siciliano, è che noi soffriamo di una mentalità intimistica e narcisistica con una impronta fortemente familista...questo ci impedisce di progredire verso una mentalità sensibile al bene comune e al pubblico, emerge questo carattere attraverso la storia del "siciliano Totò Cuffaro"...al di la di ogni giudizio sulla persona.
RispondiEliminaOgnuno di noi incontra la grazia in vari modi ..lui l'ha incontrato in carcere e ha saputo trasformare la pena in redenzione e questo gli fa molto onore.
RispondiEliminaVisto che ha conosciuto le mele marce della politica siciliana potrebbe (invece di andare nel Burundi) restare qui e darci una mano a gestire la Nuova Sicilia Indipendete !!! Se non altro (alla luce della sua esperienza) può dirci dove sono nascosti i campi minati o le mine vaganti della politica !!!
RispondiEliminaE' stato accusato per mafia. Non è un martire, la giustizia italiana ha detto che è un delinquente.
RispondiEliminaPersonaggio discusso può essere un Artista, um uomo di spettacolo, un calciatore, un talento nel suo campo ma che fa parlare delle sue bizzarrie e stravaganze private. Il Dott.. Cuffaro invece non doveva fare discutere. Tempo non ce n'era per la Sicilia. Bisognava subito agire perché l'Isola non si facesse trovare impreparata du fronte all'attuale crisi. Lui doveva lavorare sodo, guardare dritto, fare gli interessi della Collettività. Ci stava anche che accontentava magari qualcuno che lo ha aiutato alle elezioni. Questo è normale. Ma il suo obiettivo doveva essere solo il benessere dell'Isola. E basta. Ed anche se fosse stato minacciato.....niente. Lui era il Governatore. Un grande Potere comporta grandi responsabilità. Doveva essere irreprensibile. Era l'uomo adatto alla Regione perché proveniente da una lunga militanza politica e da una grossa esperienza amministrativo-politica in quanto ex-Assessore regionale. Conosceva bene la macchina della Regione. Ora può venire pure Che Guevara. La crisi della Sicilia è strettamente legata a quella internazionale. E giochi, speculazioni di banchieri tedeschi stanno escludendo il sud europea dalla crescita economica. Cuffaro doveva uscirsene immacolato (Lui che è un fervente Credente della Madonna) così come è entrato. No che si è fatto incriminare ed incarcerare per reati di mafia. È colpevole di fronte alla Storia della Sicilia. Ha tradito la Sicilia che tanto decantava (al limite del folklore). E gli altri due suoi Successori non hanno di certo brillato.
RispondiEliminaIeri sera ho letto l'articolo di Giangiuseppe Gattuso " La Misericordia. Lettera d'amore dal carcere ". Ho completato il quadro leggendo i riferimenti suggeriti nell'articolo e, per la tarda ora, mi son detto: domani ci penserò. Ora che sono arrivato al dunque mi accorgo che non è facile parlare delle vicende giudiziarie di Toto' Cuffaro che riconosciuto colpevole è stato condannato per cui sconta, in carcere, la relativa pena. Il risentimento verso quest'uomo e, l'indifferenza dell'opinione pubblica per la sua sorte sono sintomatici all'essere rappresentante di una certa classe politica squalificata. Bisogna ammettere che da politico di successo ha affrontato, con esemplarità non comune ai suoi colleghi, l'iter giudiziario e con dignità, da detenuto modello, sta scontando la pena. Nel carcere , luogo di triste solitudine, Cuffaro da uomo di cultura, ha reagito scrivendo con un certo successo. Con le sue pubblicazioni, rivelatrici del suo stato d'animo di avvicinamento a Dio, ha attirato l'attenzione sulla situazione carceraria che, purtroppo viene amplificata quando i detenuti sono personaggi illustri. Sul sistema carcerario si sono spese tantissime parole e, malgrado la richiesta di renderla più umana sembra che per i detenuti non c'è misericordia che tenga. Vi ricordate l'appello di clemenza per i detenuti rivolto al parlamento in seduta comune da Papa Giovanni Paolo II. I parlamentari risposero con un fragoroso e lunghissimo applauso da spellarsi le mani. Quell'appello rimase lettera morta e, per meschini calcoli elettorali non fu adottato alcun provvedimento di clemenza. Gente curiosa questi parlamentari che per i loro presunti reati si dichiarano innocenti e si assolvono con le prerogative che il sistema gli garantisce e non riescono a trovare un accordo umanitario, il Papa direbbe di misericordia, sull'indulto depenalizzando piccoli reati o sull'amnistia estinguendo reati di un certo tipo. Tali provvedimenti darebbero un sollievo al sovraffollamento delle carceri ma, quali e quanti politici avranno il coraggio di percorrere questa via. Nell'anno del Giubileo straordinario, la porta della misericordia, forse per i detenuti rimarrà chiusa. Toto' Cuffaro, come scrive sul suo articolo Giangiuseppe Gattuso, malgrado ispira sentimenti contrastanti ha il merito, con con le lettere d'amore dal carcere, di avere aperto una finestra di attenzione su questo mondo. Comunque vada, Cuffaro dopo aver scontato la pena , nel mondo libero, avrà il privilegio di reinserirsi mentre i comuni detenuti ignorati nel periodo di detenzione, da liberi saranno discriminati.
RispondiEliminaAndrea Ferlita .....ha affrontato l'iter giudiziario con dignità ed è un detenuto modello. Ci mancherebbe altro. Cosa avrebbe dovuto fare? Il sovversivo? È stato costretto a comportarsi così perché ingessato dall'alta carica che aveva occupato. Ora gli dedichiamo un Monumento per le sue eroiche Virtù. Lui doveva essere ricordato per le Opere che avrebbe dovuto creare. Chi governa ha la grave responsabilità di procurare benessere alla Collettività. E per quanto uno possa fare non farà mai abbastanza. Perché il Potere porta con sé la colpa dell'errore, dello sbaglio, del peccato d'orgoglio, della scelta.........Se si fa una cosa automaticamente non se ne fa un'altra, se si scelgono alcune direttive di sviluppo se ne escludono altre. Come sapere qual era la via più giusta per il bene del Popolo? E questo accade se un Governatore lavora intensamente ed onestamente. Magari pure afflitto da travagli interiori......"ma sto facendo bene, e se invece avessi deciso nell'altro modo". Quello del Governo è una missione, al limite del Martirio. Dato che stiamo parlando della Sicilia.
RispondiEliminaSicuramente la Sua Conversione è dettata da sincero sentimento. Ma questa è una cosa che riguarda il suo ambito privato. Sta di fatto che un danno è stato recato alla Isola. La Sicilia sta diventando povera. Giovani e meno giovani stanno partendo. Anche famiglie. È il declino delle libere attività. Rimangono quattro pensionati ed impiegati statali. I negozi chiudono. Cuffaro e Lombardo hanno avuto una grande responsabilità perché hanno governato in tempi in cui ancora la crisi dell'Isola era una questione quasi tutta interna. E ci si poteva fare qualcosa perché c'erano liquidità e potere. Ora non più (non c'è più Potere perché ogni cosa che si decide a Roma lo è in funzione della Comunità europea ed in ultimo luogo perché lo Statuto siciliano è stato esautorato ora più che mai della sua funzione). Cuffaro e Lombardo rappresentano le due grandi storiche occasioni perdute. E la Rivoluzione di Crocetta ha fatto fiasco. GAME OVER per la Sicilia. Fatevi due conti, Signori miei. Forse che i giovani emigrati ritorneranno? Forse che i giovani rimasti si sposeranno? Forse che le attività commerciali ed aziende chiuse riapriranno? Forse che stanno arrivando dal continente migliaia di impiegati che andranno a vivificare l'economia? Forse che il crollo del turismo internazionale si tramuterà prossimamente in pienone stagionale? (gli stranieri non ci vogliono più venire in Sicilia per pagare caro pessimi servizi). Forse che ci sarà una nuova tornata di fondi europei che questa volta non torneranno più indietro perché solerti amministrazioni presenteranno puntualmente i progetti richiesti? Forse che Imprenditori del nord e stranieri hanno deciso d'investire in questa terra? Perché dovrebbe rinascere la Sicilia? Non ci sarà questa volta il ricambio generazionale. Questa è la grave responsabilità dei Governatori di Sicilia. Che pur potendo fare non hanno fatto (lo Statuto Siciliano da un enorme Potere al Presidente. Siamo uno Stato nello Stato. Una Regione a Statuto speciale con Parlamento, 90 Signori Parlamentari retribuiti a 20.000€ al mese). La Sicilia oramai è VUOTO A PERDERE, L'ISOLA DEI MORTI (è il titolo di un quadro simbolista tedesco).
EliminaMi rifiuto di commentare l'articolo di Giangiuseppe per non dare in pasto le mie parole a persone rancorose, buie, grette, che non capiscono cosa vogliono dire parole come espiazione, riscatto e riconquista della propria dignità, che sognano un mondo senza perdono, nel quale uno che ha la sventura di scivolare su un laccio del destino cade e non può più rialzarsi, un mondo in cui siamo tutti destinati all'inferno, non essendoci perdono. Non posso sprecare le mie parole, anzi ho già detto troppo.
RispondiEliminaEncomiabile lo sforzo di Gian Giuseppe nel continuare a scrivere pezzi su Totò Cuffaro su questo Blog. Pietoso invece lo sciacallaggio che trasuda da alcuni commenti, degni nemmeno di essere letti, pur nella libertà di giudizio che si deve a tutti.
RispondiEliminaLa cattiveria e la mala fede di molti di costoro e delle loro insensate considerazioni meritano solo il silenzio e la commiserazione. Non servirebbe a nulla rispondere o rintuzzare le loro affermazioni, anzi darebbe loro lo spunto per vomitare altre cattiverie e altre sciocchezze.
Demonio, uomo di fede, vittima del sistema, uomo da glorificare o da confinare? Dai commenti letti mi risulta difficile averne la risposta. Mi sono chiesta quanto, umanamente, possano essere stati inficiati i ritratti da voi delineati dal velo dell’amicizia che copre gli occhi quando i giudizi riguardano le persone che in qualche modo hanno fatto parte del nostro vissuto come amici d’infanzia, di gioventù o di lotte politiche. Uguale offuscamento da pregiudizio avverto in chi con acrimonia non accetta che la colpa sia stata saldata e quindi meriti rispetto. Né eroe né martire, quindi. Semplicemente una persona che è stata condannata e sta scontando la pena. Con dignità a quanto leggo. La stessa dignità che dovrebbe guidarlo nelle scelte a divenire. Lontano dai riflettori.
RispondiEliminaI media hanno dato una immagine di Totò Cuffaro tutta diversa da come ne esce qui dall'articolo di Giangiuseppe Gattuso.
RispondiEliminaAnch'io, come altri, quì al nord, abbbiamo sempre pensato di Cuffaro = mafioso.
Mi sembra, dalla lettura dell'articolo del direttore, e dai vari commenti, che la cosa assuma una dimensione diversa.
Sempre dal di fuori, e senza essun pregiudizio, io credo che si debba separare la misericordia dovuta ad ogni uomo, rispetto ai reati da lui commessi.
Per i reati si paga, la misercordia invocata di questi tempi da Francesco, è successiva.
Totò Cuffaro si è pentito? Mi pare di no, secondo quanto stabilito dal Giudice di sorveglianza.
Certo, ha scritto lettere e libri, che danno una immagine del tutto diversa dell'uomo politico descritto antecarcere dai media.
Ma cosa facciamo ora, vista la più profonda conoscenza del personaggio. Visto che è l'unico a pagare il conto senza voler apparire un eroe? La società farà come al solito e lo respingerà perchè bollato per sempre dal reato di mafia, oppure gli darà la possibilità di reinserirsi nel posto che gli spetta, usando (in questo caso si) la misericordia tanto invocata? Io credo che non sarà così, anche se non ho nessun motivo di non credere a ciò che la gran parte dei commentatori hanno affermato a favore di Cuffaro.
Cosa voglio dire? Che un ex carcerato, qualsiasi fama lui abbia avuto prima di scontare la pena, trova mille difficoltà ad reinserirsi nella società a cui apparteneva. In sostanza voglio dire che i pochi credono e praticano la misericordia.
Tiziana il tuo giudizio...il tuo commento mi sembra il più intelligente ed equilibrato...essendo tu neutrale ed anche geograficamente distante dalla Sicilia...terra bella e maledetta ! Nessuno di noi siciliani può essere imparziale nel giudizio espresso nei confronti di Totò (per me ) o governatore Cuffaro per il mondo. Io ho conosciuto Totò Cuffaro quando eravamo ragazzi...perchè mio compaesano...mio collega e mio amico...perciò conoscendo Totò nel suo intimo...incontrandolo per strada...essendo stato a casa sua ed egli a casa mia...dimmi come si può essere imparziali nel rilasciare giudizi su un amico che è caduto in disgrazia ? Comunque ci sono dei fatti obiettivi ed esterni alle nostre risonanze emotive...Totò e stato giudicato dalla magistratura...è stato condannato ed ha scontato la sua pena in maniera esemplare...Pertanto se un uomo ha sbagliato e pagato duramente per i suoi errori...non vedo il motivo di infierire in maniera odiosa e miserabile, su una persona che ha una cultura ed una umanità , una sensibilità che gli permetterà sicuramente di riscattarsi anche agli occhi di quelli che lo odiano...ciao Tiziana e buon natale !
RispondiEliminaAuguro che sappia mettere a disposizione della collettività i frutti della sua crescita interiore. Come riconoscenza per chi non ha infierito su di lui come uomo e come smentita per chi gli nega la misericordia e la possibilità di riscatto morale. Grazie Giangiuseppe. Buon Natale a te e a tutti gli amici di questo blog.
RispondiEliminaCos'è più grave...cari siciliani...la vicenda Cuffaro...o quello che è successo di recente al tribunale di Palermo...all'interno della casta della magistratura?...sotto l'aspetto socio-morale ogni siciliano chi più o meno ha una parte di responsabilità...
RispondiElimina...E basta ha pagato, lasciatelo in pace!
RispondiEliminaGiusto... lasciamolo in pace... e dimentichiamolo... non facciamolo diventare " una vittima"! Ha sbagliato... ha pagato... e speriamo che non intenda rientrare in politica... come è d'uso in questo Paese di miti, eroi, santi, martiri, ladri, buffoni e "personaggetti".... con la memoria sempre più corta!!!
Elimina...e' stato e rimarrà UN GRANDE.....che ha pagato per tutti.........Buon Natale Toto' a te ed alla tua famiglia
RispondiEliminaL'unico ha pagare il conto per tutti... Grande Totò...!!!!Sempre nei nostri cuori...!!!
RispondiEliminaA differenza di tanti altri che fanno sfoggio di erudizione Cuffaro ha aspettato con dignita' e decoro la sentenza e non si e' sottratto all'espiazione della pena che le Istituzioni Democratiche Italiane gli hanno comminato.
RispondiEliminaTutto quello che e' seguito a lui (fatti e personaggi) hanno fatto peggio, hanno distrutto ancora invece di ricostruire, hanno divorato la Sicilia ancor piu' di quanto si e' detto per Cuffaro.
A lui va comunque il mio rispetto perche' in quanto uomo delle Istituzioni non si e' sottratto a quanto per lui le Istituzioni hanno deciso
"non si è sottratto"? perchè, mi stai dicendo che esistono cittadini che si possono sottrarre alle sentenze? nessun rispetto NESSUNO per uno che è stato accusato di mafia. RISPETTO per i cittadini onesti, che vivono e talvolta soffrono nel silenzio più assoluto. Rispetto Caso mai per chi è finito in carcere non per mafia ma per provare (sbagliando) a rubare magari per avere il minimo vitale. Al diavolo la demagogia, al diavolo questo modo di essere siciliani!
EliminaScusami Martino.. Concorso esterno in ass mafiosa. Capisci che aiutava la mafia?? la stessa mafia per cui Falcone, Borsellino e tanti altri ci hanno lasciato le penne e che IN TANTI, FORSE TROPPI, ogni hanno ricordano e per i quali si commuovono (o fanno finta a questo punto)??????????? ma di che stiamo parlando?? (marcello)
EliminaLo so, Totò Cuffaro suscita reazioni discordanti. Ci sono gli amici, la gente che ha avuto modo di conoscerlo e apprezzarlo, e i tanti che, invece, lo detestano. È nelle cose. Esistono i pregiudizi, le convinzioni, le notizie non esattamente corrispondenti alla verità, la lotta politica e le strumentalizzazioni. E poi c’è la verità giudiziaria. Per la quale sta finendo di scontare una durissima pena.
RispondiEliminaIl carcere lo ha toccato nel profondo, ha sofferto molto e lo ha cambiato. Leggendo i suoi libri ho colto l’essenza dell’uomo, i suoi pensieri dal profondo del cuore. La sua voglia di tornare alla vita. Ai suoi affetti, alla sua terra. Ho scritto questo articolo perché l’ho ritenuto giusto dopo avere appreso la notizia del premio ricevuto e dopo avere letto il testo completo della sua riflessione sulla Misericordia.
E non è finita qui. Sto già leggendo il suo terzo libro scritto in carcere appena pubblicato. L’UOMO È UN MENDICANTE CHE CREDE DI ESSERE UN RE. La sua storia, la sua vita i cinque anni di carcere.
Appena finirò di leggerlo pubblicherò un altro articolo. Lui sarà già tornato a casa ad assaporare la libertà ritrovata.
Indiscutibilmente Cuffaro Lui, medico e paziente, figlio e padre, uomo del nostro tempo, di questo tempo, scatena voglia di parlare per dire qualcosa. Giangi raccoglie nella custodia di questa elegante piazzetta anche i suoi pensieri che sprigionano reazioni anche fuori luogo. Raccogliendone un pò mi piace trovare per ciascuno di loro un aneddoto, un frammento di vita nel ricordo del Totò giovane, uomo e oggi anziano. E mi piace ricordare anche a Giangi, che l'anziano di oggi conserva lo straordinario senso di umiltà e la umana consapevolezze dei suoi talenti che aveva il dovere di non seppellire in custodia. Un carisma speciale che lo ha portato a vivere ogni giorno la testimonianza della sua pienezza di vita in dono. Dicevo prima da uomo e nel ruolo. Ancor più emerge nella condizione degli ultimi anni dove la comunità di uomini obbligati a sopportarsi diventa per Lui oasi di riflessione e recupero dei confini dell'umana possibilità. Un'altra volta mi ha sorpreso. E' riuscito a vivere da cittadino protagonista anche questa "prova" della sua generosità e ne esce, così come ama essere, con l'immagine serena di un conpito svolto ancora ed interamente bene. Ben tornato Totò.
RispondiEliminaBellissimo e sensibilissimo articolo. Ho ascoltato le dichiarazioni di Totò Cuffaro dopo l'uscita dal carcere. Ha detto di aver sbagliato sbattendo contro la mafia. Facile in una società sfasciata e nella Repubblica di tangentopoli , ex Repubblica Italiana, sbattere contro la mafia; in campagna elettorale si stringono anche mani di persone che vengono presentate e che non si conoscevano. La 'ndrangheta è arrivata anche in Val Padana ove esisteva già la tangente, termine geometrico, e la bustarella, simpatico diminutivo, parole che dalle mie parti si chiamano, con termini coloriti, pizzo e mafia. Dalla pizza al pizzo il passo è breve. Per superare mafia, 'ndrangheta, camorra occorre sviluppo economico ma non basta come dimostra la presenza della 'ndrangheta nella economicamente sviluppata Val Padana. Occorre una rivoluzione culturale e morale. Totò Cuffaro nonostante la condanna penale si è comportato in modo esemplare; Purtroppo non potrà più far politica; dopo la brutta esperienza fatta sarebbe un buon politico migliore di prima. I suoi atteggiamenti, prima della condanna, non erano quelli di un mafioso. Dura l'ex sed lex!
RispondiEliminaMi riallaccio al mio precedente commento. Visto che il bell'articolo fa riferimento ai Valori Cristiani mi permetto aggiungere qualcosa circa l'assurda allergia per il presepe dovuta ad un malinteso o pretestuoso intendimento della laicità dello Stato e dell'accoglienza per migranti e profughi. Il Bebè del presepe, poi inchiodato in croce, dove venivano inchiodati anche i LAVORATORI (gli schiavi che protestavano e si ribellavano), con l'amore per il Prossimo abolì la schiavitù e la croce. "Chi non ha peccato scagli la prima pietra" e l'adultera fu salvata in una società maschilista, qual era quella dell'antico Israele dove le donne non potevano testimoniare in tribunale perché si riteneva non ragionassero con la testa, ma con un'altra cosa. In alcuni Paesi, nel 2015 post christum natum, donne ed omosex sono ancora lapidati ! In questo versetto del Vangelo ci sono le radici per l'abolizione della pena di morte; si rifletta su una simile pena nelle mani di dittatori, alla falsa testimonianza, all'errore giudiziario, al sincero pentimento del reo. Il Cristianesimo non è solo religione; nonostante gli errori ed i peccati di diversi cristiani (nobody is perfect) il Cristianesimo e' promozione umana, parità uomo-donna, umanesimo, cultura, arte, libertà di pensiero, parola, religione, ateismo (non si salva chi dice Signore, Signore ma chi fa la volontà del Padre mio: ero nudo, affamato, malato, CARCERATO e mi vestiste, sfamaste, VISITATO ANCHE IN CARCERE). Il Cristianesimo è anche Laicità dello Stato: Date a Dio quel che è di Dio ed a Cesare quel che è di Cesare. Il guaio oggi è che Cesare non distingue quel che è suo da quel che è di Dio; tangentopoli docet e siamo fottuti ! Perché non possiamo non dirci cristiani (Benedetto Croce), pur non essendo credenti.
EliminaIo sono pratico, pragmatico, matematico; mi spiego con la seguente equazione :
+ Vangelo = +amore +rispetto per le donne -droga -tangentari - kasini economici, sociali, familiari, internazionali
Rispetto ed ammiro i sentimenti ed i pensieri di Giangiuseppe,
RispondiEliminaMa alcune sensibilità, anche se condivisibili, sono un qualcosa di intimo, qualcosa da custodire nella propria testa e nel proprio cuore.
Detto questo, dico che il direttore ha avuto una pessima idea a pubblicare l'articolo, non ha nulla di politico e neppure di sociale, e poi non è declinato al plurale.