di Maurizio Alesi - Se Crozza seguisse da vicino Rosario Crocetta troverebbe maggiori spunti di comicità persino rispetto al non plus ultra del momento,
Vincenzo De Luca, che fa scompisciare l’Italia con i suoi noti aforismi e la faccia da improbabile sceriffo. Per tornare al mitomane ex sindaco di Gela, non saprei proprio cos’altro aggiungere alle critiche e ai disastri crocettiani più volte enumerati su questo blog.
Abbiamo ricordato le 4 crisi di governo in tre anni, 42 assessori cambiati (al netto di quelli che gli hanno sbattuto la porta in faccia per motivi di moralità, come Lucia Borsellino), leggi Finanziarie demolite, prima dal Commissario dello Stato e poi dal Governo centrale. E poi il record europeo della disoccupazione, le giravolte sui provvedimenti adottati, le maggioranze usate come porte girevoli, i conti della regione fuori controllo.
Un governo talmente “autorevole” da dover subire supinamente la nomina di un assessore alle Finanze, imposto dall’altro fenomeno fiorentino che siede a Palazzo Chigi e che fa il pendolare da Roma a Palermo. Ma siccome Crocetta non ha il senso della misura, continua a regalarci nuove e divertenti performance. L’ultima è di mercoledì 02 dicembre 2015. Un importante quotidiano nazionale gli ha dedicato addirittura l’apertura in prima pagina pubblicando una lunga intervista, firmata da Antonello Caporale, corredata da una foto col suo giulivo faccione.
Ecco il titolo:”Ho cambiato la Sicilia, sono una risorsa italiana. Conosco il Corano e l’arabo, mandatemi in Libia a trattare”. Ora, dando per scontato che i siciliani sarebbero ben felici di spedirlo in Libia con viaggio di sola andata, mi domando come si possa essere così arroganti e irresponsabili da proferire simili stupidaggini in un confronto pubblico con la stampa nazionale, esponendosi allo scherno di chi legge e giudica.
Questo presidente non si rende conto della propria impopolarità, sta ridicolizzando la Sicilia agli occhi del mondo con la sua inettitudine e il sottovuoto spinto del governo che presiede. Sta tenendo in agonia la regione da tre anni e nessuno riesce a praticargli l’eutanasia. Nell’intervista l’istrionico governatore ammette, senza provare vergogna, che nelle casse della Regione non c’è un euro e che senza l’intervento del governo nazionale siamo alla rovina anzi, precisa, “fallisce la Sicilia”.
Da qualche giorno si parla di un mutuo per pagare gli stipendi dei dipendenti regionali. Praticamente la Sicilia è sul soglio della bancarotta non riuscendo a pagare neppure le spese obbligatorie, altro che investire risorse per lo sviluppo. Eppure questo emerito cultore del mondo arabo, ha la protervia di dire: “Ovunque vada tra il popolo sono baci e abbracci. La gente mi vuole bene, mi stima, mi stringe”.
L’unica cosa verosimile è che la gente lo stringa, ma non per mostrargli affetto. Non c’è categoria di lavoratori, di professionisti, di operatori culturali, sociali che non si sia rivoltata contro questo governo invadendo Piazza Indipendenza, sede del governo, con sit-in e manifestazioni di protesta. Insomma, Crocetta viene ormai definito una calamità istituzionale e non si vede l’ora che tolga il disturbo. Purtroppo non è bastata la prima mozione di sfiducia, né servirà quella appena presentata firmata da 26 deputati. Resterà incollato alla sua sedia grazie allo Statuto speciale che prevede, in caso di dimissioni del presidente, lo scioglimento dell’intero parlamento. Ecco perché l’Assemblea regionale non lo caccia: gli onorevoli tengono famiglia.
Da tempo Crocetta è in fondo alla classifica sul gradimento dei governatori e, se davvero pensa di essere una star tra i siciliani, il problema è di natura sanitaria e meriterebbe altri provvedimenti. Non si è accorto neppure che le domande del giornalista avevano un evidente tono canzonatorio, di chi ha capito di avere davanti un soggetto da sfottere e ridicolizzare. Tra un crollo di un viadotto, una città come Messina senz’acqua per problemi strutturali, e la famosa interruzione di Scillato dell’A19, la Regione di Crocetta non riesce a spendere i fondi europei già assegnati alla Sicilia proprio per la realizzazione di infrastrutture. Preziose risorse comunitarie che tornano irresponsabilmente indietro per l’incapacità di questo governicchio.
E quando il giornalista gli ricorda che mentre la città di Messina soffriva la sete lui si trovava a Tunisi, lui era a Tunisi per “aprire alle imprese siciliane un mondo amico, un mercato amico. Conosco quel territorio, ho coltivato rapporti che spendo per il mio popolo, in suo nome”. Una frase da libro Cuore. Uno che non riesce ad aprire neppure al mercato nazionale ha la pretesa di fare il ministro degli esteri in cerca di risorse da portare in Sicilia. Siccome lo conoscono anche in Africa era ovvio che tornasse a mani vuote e con le tasche piene di scontrini da farsi rimborsare, per vitto e soggiorno a nostre spese.
Antonello Caporale, abbandonando ogni residuo di riverenza, arriva a sfotterlo apertamente chiedendogli: “Crocetta potrebbe essere il nome italiano da spendere nella crisi libica”. E lui, invece di alzarsi e interrompere l’intervista risentito per lo sfottò, risponde convinto: “Devo dire che conosco l’islam, ho letto e studiato il Corano, parlo l’arabo. Insomma, qualcosa ne so”.
E ancora Crocetta: “Sa che per tutta l’ultima campagna elettorale ho dovuto parlare di sesso?” Poi, tanto per non farsi mancare niente, si intrattiene anche su una promessa mancata (come se fosse l’unica): “Aver dichiarato di praticare la castità” e, come se annunciasse un evento storico, aggiunge: “il sesso lo faccio, sono un praticante e vorrei avere il tempo minimo per conoscere una persona, frequentarla”. E per finire: “a tutti questi politici che dichiarano di fare sesso non credo proprio…” e giù risate.
Collocate voi Crocetta in questa Sicilia....
RispondiEliminaSICILIA COME METAFORA
In Sicilia
c'è posto per tutti:
per gente per bene
e gente
che non merita niente,
per onesti e disonesti
per ricchi e poveri
per ladri e assassini
per giusti e ingiusti
per amici e nemici
per vigliacchi e traditori
per vincitori e vinti
per mafiosi e criminali,
per "uomini veri
mezzi uomini
ominicchi
e qua-qua-ra-qua".
La Sicilia è
un pozzo senza fondo:
la Sicilia è
metafora del mondo.
(22-luglio-1999)
Di salvatore r. mancuso
È addirittura oltre l'essere qua-qua-ra-qua...è vergognoso...punto!
Elimina...ha perso, sperando che lo abbia mai avuto, il contatto con la realtà
RispondiEliminaNon ha il senso del ridicolo e questa sparata sulle sue capacità di mediatore, nientemeno che con la Libia è assolutamente grottesca, come, del resto è stato tutto il suo operato finora!... È auspicabile che se ne vada il più presto possibile, prima che ci porti ad un punto di non ritorno... ma forse... già ci siamo.
RispondiEliminaCos'altro aggiungere? Ha ben delineato il tutto l'articolista, l'incapacità o per meglio dire l'imbecillità l'ha vinta sulla ragione.
RispondiEliminaquando un politico perde tutta la credibilità e nel disdoro trascina tutta la sicilia, se avesse gli attributi dovrebbe dimettersi ed andare a nascondersi...perchè ormai è una macchietta ridicola, questo gelese, personaggio equivoco da prendere a calci nel sedere e forse gli faremmo pure... un piacere a questo pagliaccio senza arte ne parte.
RispondiEliminaMa non c'era un voto che avrebbe dovuto sancire la fine del suo governatorato?
RispondiEliminaC'era una mozione di sfiducia che però, come era prevedibile non è passata, per le ragioni che ricordavo prima ovvero, se va a casa lui va a casa tutta l'Assemblea regionale. Adesso ci riprovano con un altra mozione ma nessuno si faccia illusioni.
EliminaHa la sfrontata immunità di sfottere i siciliani, ben sapendo che quegli inetti che siedono a Sala d'Ercole, insozzandola, non gli voteranno mai contro per non perdere i loro lerci privilegi ma come disse il cinese, se hai un nemico non disperare ed aspetta in riva al fiume, prima o poi la corrente trasporterà il suo corpo.
RispondiEliminaINCAPACE DI INTENDERE E DI VOLERE:
RispondiEliminaL'articolo di Maurizio Alesi su Crocetta sembra il ritratto che da molti amici siciliani viene dipinto. Malgrado ciò Crocetta, bisogna riconoscerlo, si attribuisce una cultura ed una capacità così profonde che la sua andata in Libia potrebbe essere una soluzione alle attuali crisi internazionali. Mi fermo qui perché non lo conosco bene e personalmente.
RispondiEliminaIo non ho nessun motivo per smentire quanto affermato da tutti i Siciliani che qui scrivono. Ma bisogna precisare una cosa molto semplice. Se questo inetto riesce a stare in piedi malgrado tutto, significa che la maggioranza dei Consiglieri Regionali gli permettono di governare. Quindi si tratta di complici, non di gente che sta li per il bene dei Siciliani, tutt'altro. Allora, perchè non lo fate andare via impugnando i forconi? In fondo questo sta sgovernando la Sicilia facendo pagare il conto ai suoi abitanti, ed infine a tutti gli Italiani. E Renzi che fa? Nulla. Allora è giusto che questa marmaglia venga spazzata via. Il domani come sarà? Sicuramente migliore, si tratta solo di farlo arrivare presto.
RispondiEliminaSi, infatti, Renzi che fa? Per Renzi l'unico problema era il sindaco di Roma mentre in Sicilia e in Campania tutto OK.
EliminaArticolo che mette il dito sulla piaga .Come siciliana mi sento fortemente indignata e vergognata di un presidente che ,già nel nome,rievoca la croce di Crocetta!Nessuno lo vuole eppure non riusciamo a togliercelo di mezzo. Renzi intervenga e i parlamentari dell’assemblea regionale,compresi i 5S ,si dimettano. Ferrandelli lo ha fatto. Per una volta,pensino alla nostra piagata terra,piuttosto che ai loro vergognosi privilegi! In un articolo di G:Gattuso è stato definito,politicamente incapace d’intendere e di volere e mai definizione fu più azzeccata! Tre anni di governo regionale assolutamente disastroso che ha visto l’aumentare del precariato, il fallimento delle politiche giovanili, la pietosa riforma delle Province e tanto altro ancora !Sopportare quella faccia disgustata è il massimo dell’onta per tutti coloro che hanno creduto in lui!Se avessimo voce ,noi siciliani ,grideremmo di andarsene Non è solamente inetto e incapace è dannoso e perciò si prega di non disperdere nell’ambiente. Passerà alla storia con il primato delle lagnanze!”Renzi si nega al telefono;mi vogliono male;vogliono la MIA poltrona ecc..” Molti indagati o in situazione poco chiara,hanno scelto di dimettersi.Il loro partito lo ha imposto e per i siciliani questo non vale?Come siciliana sono sempre più convinta che l'Autonomia Siciliana ci abbia danneggiato fortemente! Ma sono convinta che sin quando il meridione non uscirà dalla palude l'Italia non avrà sviluppo. Maurizio Alesi,non so se faccia sesso,ma lo faccia così allenta le mani dalla poltrona!
RispondiEliminaSono d'accordo con tutti i commentatori e con l'articolista.
RispondiEliminaSicuramente anche con il direttore, il quale si è già più vplte espresso.
Crocetta non ha nulla in comune con i suoi predecessori, inutile elencarli ma tutte persone all'altezza del compito e ben legati con il territorio.
La nostalgia per quel che è stato mi fa soffrire, cosi come fa soffrire tutti voi.
Che fare?
Un tentativo anche se non cruento è stato fatto, ma è andata male.
L'ideale sarebbe che tutte le forze del bene, cioè noi, ci unissimo per ripristinare l'ordine che ci caratterizza e ci diversifica
mi viene da chiedere: ma è normale uno che dice certe cose?>
RispondiEliminaQuesto ha bisogno di un TSO.
RispondiEliminaCrocetta ha ragione è una risorsa per l'italia perchè ha regalato 4 miliardi a Renzi togliendoli ai siciliani, ed ha cambiato veramente la siciilia da regione povera a regione pezzente ..
RispondiEliminaSicuramente giusto quando fu eletto. Certo non ha avuto fortuna nella scelta dei suoi collaboratori.
RispondiEliminaDa una parte degli incompetenti ad effetto, dall'altra furbotti di professione riesumati al momento e ben attrezzati di loro.
Un carattere irruento, impulsivo e facile a sostituzioni senza criterio sperando di rimediare con volti...non sempre nuovi in verità.
Più un don Chisciotte che un politico.
Sanguigno, legato ai suoi principi in maniera radicata, e costretto dai fatti continuamente a mediare combinando pasticci senza poter tornare indietro e nella difficoltà di poter andare avanti.
Un po' qua un po' là....a seconda del momento.
Simpatico sicuramente, affettuoso e profondamente buono.
Un uomo che ha conosciuto la sofferenza e che vorrebbe toglierla agli altri. Ma proprio non ci riesce!
Giufà?
Beh sì!
Molto efficace questo identikit di Crocetta, su cui concordo. Forse leggermente assolutorio e giustificazionista. Proprio per le valutazioni espressa da Fausta Fabri va detto, con determinazione, che non si ravvedono le condizioni minime perché un personaggio siffatto possa continuare a stare al suo posto, sottraendo valide braccia all'agricoltura, dove potrebbe ottenere maggiori soddisfazioni, come ha già fatto il suo predecessore e procursore, Raffaele Lombardo.
EliminaCrocetta fa parte della marmaglia dei magna-magna mafiosi e schifosi! se gli fosse rimasto un briciolino di dignità si dimetterebbe! vergogna!!!! Siciliani, fatevi sentire!!! manifestate!!! mandatelo via!
RispondiEliminaIl regionalismo è un'insana bestemmia. (Francesco Crispi)
RispondiEliminaAvremo le regioni e saranno la rovina degl'Italiani. (Francesco Saverio Nitti, seduta parlamentare 29-10-1947)
Post catastrofe seconda guerra mondiale, pur con l'aiuto dei dollari del piano Marshall che oggi non ci sono, l'Italia realizzò il miracolo economico ma non aveva l'enorme costo dei consigli regionali ordinari; purtroppo esistevano già le regioni speciali. Sembra un paradosso ma l'Italia degli anni sessanta del secolo scorso, quella del miracolo economico, con meno poltrone era più attrezzata per affrontare la sfida di oggi: la globalizzazione, madre di tanti problemi assieme alla corruzione. Il 3 novembre 2014 la Corte dei Conti pubblico' una relazione sulla discutibile gestione del denaro degli italiani da parte delle regioni e sulla loro strana contabilità. Per competere sul mercato globale , combattere la disoccupazione, porre l'alt alla decadenza economica, sociale, morale, demografica, urge uno Stato snello, poco costoso, con burocrazia non opprimente. Le riforme costituzionali in corso e la legge elettorale italicum (eufemismo di CACATELLUM ) sono tutte da rivedere.
Plurimae poltronae, carissima, inefficientissima, corruptssima res pubblica.