di Gisa Siniscalchi - Politica non è un mestiere, è un servizio. Ma nel senso di servire, non di servirsi o circondarsi di servi.
Parto da questa frase di Travaglio, a cui aggiungo… un po' del pensiero di Pertini, che affermava che chi approfitta della politica, per guadagnare poltrone o prebende, non è un politico, bensì un affarista, un disonesto.
Due argomentazioni, che appartengono all'idea di politica come deve essere, quella vera, quella che vuole occuparsi del bene comune, delle persone, del rispetto delle regole, della legge, della Costituzione, non a caso con la maiuscola.
La nostra Costituzione è considerata a livello planetario, una delle migliori mai scritta, i padri costituenti hanno lavorato nel pieno rispetto della vita, della gente, dell'uguaglianza. Siamo tutti uguali, di fronte alla legge, è così che dovrebbe essere.
Non è un'utopia seguirne i dettami, si può aggiornare, semplificare ma mai travisare o stravolgere e questo compete alla politica, ai rappresentanti del popolo che ha sempre il potere di decidere.
Gli elettori, hanno questa responsabilità, scegliere candidati onesti, competenti e appassionati… non è affatto facile. E molte volte il motivo dell'ingresso in politica è il tornaconto personale, ormai si è quasi alla regola del meno peggio.
Scendo in politica, è un termine decisamente fuori luogo, non si scende in politica, si dovrebbe assurgere alla politica, nel senso più alto del termine. La passione politica deve essere passione civile, amore per il proprio paese, senso di giustizia, voglia di migliorare la condizione sociale dei propri conterranei, questo è il vero senso del fare politica.
Ma se si da un'occhiata ai rappresentanti che popolano il nostro agone politico, ecco che sorge spontanea una domanda… chi li ha votati?
La risposta purtroppo è semplice… noi, e le leggi che hanno trasformato le elezioni in una sorta di gara, di compravendita di cose e di persone da far inorridire ogni persona onesta, e ci sono, certo che ci sono ancora, a dispetto della disonestà dilagante, che non è più una eccezione, è diventata spesso una regola.
Il politico, non il cosiddetto animale politico, che questo lo sanno fare tutti... o quasi, deve essere una persona di specchiata onestà, reale ed intellettuale, aborrisco quando sento dire che un avviso di garanzia, non è una condanna… certo non lo è, se sei un cittadino comune, ma se sei un politico, fa la differenza. Un uomo pubblico non dovrebbe essere neanche sfiorato da un qualsivoglia dubbio sulla sua condotta, che deve essere adamantina in ogni suo aspetto, pertanto anche un semplice avviso di garanzia, pur con tutte le garanzie di legge, rappresenta una sconfitta morale.
Un politico, che serva il Parlamento, il Paese, prima di tutto, non deve trarre un guadagno da questo servizio, non deve usare od abusare, del potere che ha, per fini propri o per altri, deve certamente percepire un emolumento, nella misura giusta, per vivere con dignità. Insomma, uno che fa politica, finito il suo mandato, deve tornare alla sua vita normale, a fare ciò che faceva prima di cominciare l’attività politica.
Sembra invece che l'arte del compromesso si trasformi spesso in opportunismo, e tutti a pontificare, fare proclami e promesse, che si sa già impossibili. Un panorama pieno di arroganti e incompetenti, falsi e ignoranti… pieni di se, voci assordanti che predicano il nulla… mentre c’è bisogno di persone intelligenti, oneste, dall'eloquio semplice e chiaro, comprensibile a tutti, capaci di affrontare i problemi e con un ideale… di giustizia e eguaglianza… e soprattutto di libertà e rispetto. E in merito alla libertà voglio ricordare una frase molto significativa: “la mia libertà inizia dove voglio, ma si ferma dove comincia quella degli altri”. Questo è il rispetto.
Quanto affermato sinora, non vuole essere un'apologia dell'ovvio… certo tutti vorremmo una politica pulita, ma… c'è un ma, grande come un grattacielo… abbiamo fatto e facciamo quanto necessario perché sia effettivamente così?
È la domanda che ogni cittadino elettore deve porsi, e non soffermarsi solo a sterili lamentele o proteste, ma agire. In primis verso i propri rappresentanti eletti, le amministrazioni comunali e regionali, cercando in tutti i modi di fare sentire la propria voce avanzando proposte e richieste. Partecipando attivamente e coinvolgendo altri cittadini, nei partiti, nei movimenti, nelle associazioni, ovunque sia possibile esprimere il proprio pensiero. Potrebbe non bastare, forse, ma non farlo sarebbe peggio, sarebbe la sconfitta, prima di tutto morale e poi politica.
Gisa Siniscalchi
Fusignano (RA)
07 Settembre 2015
P.S. Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa bella riflessione sulla Politica. Con la P maiuscola tanto per esser precisi. Una dichiarazione d’amore che riempie il cuore, una consapevolezza poco comune su ciò che è e deve essere la “nobile arte”. Un appello all’impegno civile, uno stimolo per chi legge a partecipare, a spronare i nostri rappresentanti. Almeno a tentare. Perché, come spesso, andiamo dicendo su questo blog, tutto dipende dai cittadini che al di la delle sterili lamentazioni hanno il dovere di darsi da fare. Gisa Siniscalchi, classe 1956 è nata a Salerno, vive e lavora a Fusignano Ravenna, esperta di numeri e bilanci, ha trasformato la sua passione per la fotografia in attività professionale che svolge da oltre venti anni. Lettrice instancabile, appassionata di Politica, interessata al sociale e alla solidarietà, collabora con associazioni di volontariato di vario genere, amante dell'arte, e dei viaggi. Da qualche tempo partecipa ai nostri dibattiti e questo è il suo primo articolo come autrice.
Benvenuta su PoliticaPrima e buon lavoro.
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Benvenuta a questa bella ed intelligente signora. Il tema da lei trattato nel suo bello scritto mi trova completamente d'accordo.
RispondiEliminaLa politica è "l'arte del possibile", non il modo migliore per imbrogliare i propri elettori, violentare la Costituzione, ed arricchirsi rubando allo Stato. A noi tutti quindi!
In questi ultimi anni l'Italia, con il nostro voto, è stata riempita di politicanti, non di politici. Politicanti che hanno tentato piegare la Costituzione ai loro sporchi interessi.
Non serve che elenchi i nomi dei responsabili. Li conosciamo tutti.
Votare questi politicanti per più di una volta è stata la nostra colpa e la nostra complicità.
Dobbiamo cambiare. E' tempo (anzi lo è sempre stato) di interpretare ed avre un'idea della politica così come viene indicato da questo bello articolo di Gisa Siniscalchi.
Questa è l'unica via per cambiare le cose nel nostro paese? Sarà possibile?
Io credo di si, si tratta di iniziare dal cambiamento culturale della gente, la quale gente, dovrà capire che è molto meglio eleggere dele persone oneste, piuttosto che dei manigoldi.
Detta così, mi pare molto semplicistica l'azione del creare una cultura dell'onestà, ma, d'altra parte, se non inizieremo da noi e da chi ci sta vicino, non saranno certamente i partiti e la casta, che si daranno da fare in questa direzione.
Finisco dichiarando che condivido tutto ciò che ha scritto la signora Siniscalchi, e mi auguro che vorrà intervenire ancora su questo giornale. Complimenti.
Grazie, per il benvenuto e per il lusinghiero commento, e per il...complimenti, certo è mia intenzione non fermarmi quà...e per quanto riguarda il tuo commento, concordo in modo totale col tuo pensiero, si comincia sempre da noi, noi possiamo e dobbiamo essere il cambiamento, e certo, lo sappiamo tutti chi non votare, e dunque cominciamo da quì, coinvolgendo piùpersone possibili a vedere la realtà oserei dire, delinquenziale dei nostri...politicanti, io credo che uniti si possa...ci spero...grazie ancora.
Eliminaassolutamente ..bello forse utopistico forse no ..e' da molto che non leggevo uno scritto dove una volta tanto si parla della politica nel vero senso della parola stessa certamente negli ultimi disastrosi anni passati ..l'astensionismo e' stato il partito vincente ..perche'? perche gli uomini politici attuali hanno domostrato che non interessava il bene comune ma solo e solamente il proprio tornaconto individuale ..oggi solo un partito mette l'onesta' come requisito ..normale per governare gli altri sono sommersi dal malaffare e dall'egoismo ..tutti dobbiamo impegnarci anche con il voto che e' fors l'unico vero diritto e potere per un cittadini di cambiare le cose in positivo :Auguri e speriamo di leggerto anche in altri articoli ...
EliminaGrazie...
EliminaTravaglio " il fustigatore". Su FB viene sempre citato per quello che ha detto e scritto. Sui giornali altrettanto. Anche l'autrice di questo articolo lo cita. Ma perché non si candida per essere eletto in Parlamento? Naturalmente in una lista fatta da lui senza la pretesa di creare un nuovo partito. Così potrà agire e denunciare dall'interno della politica e senza incorrere in querele. (che io sappia ha una collezione di querele). Sono certo che verrebbe eletto a furor di popolo anche senza il mio voto.
RispondiEliminaMi scusi ma perché leI chiede a Travaglio di candidarsi? Lui fa il giornalista ed esprime le sue opinioni oltre che rappresentare i fatti (per altro in modo non omologato agli house organ alla corte di chi comanda) Cosa c'entra l'invito a fare il parlamentare? Crede davvero che solo chi scende in campo abbia il diritto di occuparsi di politica? Ci rifletta su.
Eliminaconcordo...ad ognuno il suo compito...può essere una colpa il mio citare una sua frase, che si inserisce perfettamente nella mia presentazione...è uscito un pò troppo dal tema il commento dell'amico Maniscalco...almeno per quello che penso io...grazie.
EliminaGisa mi accusa di essere completamente fuori tema. L'amico Alesi mi chiede perché chiedo a Travaglio di candidarsi dato che fa il giornalista e lo fa bene.
EliminaNell'articolo si parla di quale dovrebbe essere la buona politica. "La politica non è un mestiere, è un servizio". Chi meglio di Travaglio potrebbe fare politica per servizio dato che un mestiere ce l'ha? Invitarlo a salire al servizio della politica non lo trovo ne offensivo ne fuori tema. Le sue denunce dall'interno del "Palazzo" avrebbero più effetto e più eco. Così si metterebbe in gioco anche in prima persona.
Ecco..questa spiegazione la trovo più confacente. ..se così posso dire...grazie.
EliminaTravaglio é un giornalista...oltretutto di destra...io sono al suo opposto e ne vado fiera...ho citato la sua frase per iniziare la mia riflessione poiché l'ho ritenuta adatta al mio scopo...nel caso di Travaglio dico...ben vengano i fustigatori. ..se serve ad aprire le menti dei dormienti...tutto quì. ..grazie ogni commento serve...anche se di diversa opinione..buona giornata.
RispondiEliminaDiceva un politico regionale, sindaco di un grosso centro del palermitano per anni, la politica è il lavoro di chi non ha un mestiere. Fortunatamente lui non siede più a sala d’Ercole, né in altri luoghi. Fa il suo di mestiere, finalmente. Dissento da lui, il problema è lo spirito ed il metodo con cui la passione diventa professione. Anzi fare le cose con valore richiede sacrificio ed impegno. La tensione morale non è uno egli scoop di Travaglio.
RispondiEliminaSembra una politica dell'utopia, ma forse ha ragione Gisa. Ci lamentiamo di tutto e di tutti e questo non serve a nulla. Invece ci vuole impegno dei cittadini perché qualcosa possa cambiare in meglio.
RispondiEliminaMentre tutte le persone oneste non possono che condividere le parole e le legittime aspirazioni della sig.ra Siniscalchi la politica, nell’indifferenza generale, va dalla parte opposta. Da sempre. E’ inutile sperare che questo sistema ormai incrostato di privilegi, di affari, di impunità e ruberia si autoravveda. Chi sta al potere non pensa all’interessa generale ma solo alle strategie per rimanere a galla a tutti costi mortificando i propri valori, le proprie convinzioni, cambiando alleanze, imbarcando tutti, anche chi aveva combattuto fino al giorno prima. E, soprattutto, strafottendosene del voto che hanno (immeritatamente) ricevuto dagli elettori. In questo contesto si riuscirà con “l’impegno dei cittadini” a fare opera di persuasione (come auspica la Siniscalchi) nei confronti di questa casta che è diventata una setta? Politici macchiette, impresentabili, ignoranti, oltre che inquisiti e ladroni rivestono ruoli di Governo del nostro Paese. Dobbiamo avere ben presente questa triste realtà che abbiamo davanti. E non consola per nulla il fatto che in Parlamento ci sono anche persone perbene. Il dramma è che il potere decisionale, le leve del comando sono sempre nelle mani peggiori. Questa politica potrà essere diversa e più vicino ai cittadini solo adottando una terapia d’urto, uno shock elettrico capace di incidere e modificare radicalmente questo sistema incrostato che tutto assorbe e tutto metabolizza. Nell’attuale panorama politico, soprattutto nell’area di Governo, non vedo vie d’uscite. L’omologazione al renzismo (da parte di amici ed ex nemici) è più forte di quella dell’era Berlusconiana e riguarda anche il sistema di informazione, il potere economico, gli industriali e le grandi lobby che godono delle prebende governative. All’orizzonte vedo, con senso di realismo e obiettività, una sola realtà che si distingue da tutti gli altri per moralità, impegno civile, totale assenza di compromessi, fedeltà ai loro programmi e rispetto per i cittadini. Penso al movimento 5 Stelle che (se mantiene le sue caratteristiche) potrebbe costituire la vera svolta che tutti auspichiamo. Li misureremo sul campo, è ovvio, ma non vedo perché non possano essere messi alla prova. Almeno fino a quando qualcun altro non darà prova di maggiore serietà e domanderà scusa per i disastri causati agli italiani.
RispondiEliminaCredo che il movimento sia maturato nell'arte di governare oramai sono due anni in parlamento ..hanno gia tagliato i rami secchi ...ora sono molto piu' maturi ed e' ovvio che la casta sta organizzando tutto per non farli governare.Sarebbe la loro fine e per molti tolta la vergognosa immunita' parlamentare .e sarebbero aperte le patrie galere (il salvataggio di azzolini e' stata la vera prova di quanro si spalleggino )la via dell'onesta' non e' per tutti ma per pochi ....
EliminaLa penso esattamente come Maurizio Alesi...Vi prego mettiamo alla prova il M5S.....In tutti questi anni ne abbiamo visto e subito e sopportato di ogni,possibile che non si voglia dare fiducia a una forza politica fatta da persone incensurate,oneste e ORA preparatissime ? Pensateci e,mettendo da parte i pregiudizi,diamo loro fiducia e chiudo con uno slogan:votando il M5S votiamo per noi!!!
RispondiEliminaPotrebbe essere una idea, ci sono ottime persone nel M5S, non lo nego, se non fosse, che per certi versi sono stati sin troppo fermi, non a livello locale, bensì nazionale, vorrei solo un pò di chiarezza, anche nello schieramento poitico, in certi casi, sono troppo legati ad una certa destra che non condivido...potrebbe essere un cambiamento certo, m senza tentennamenti...è la mia opinione.
EliminaCondivido in pieno la politica deve essere un servizio verso i cittadini, e non un mestiere ad uso personale.
RispondiEliminaI politici sono il fango della società. sono i peggiori ipocriti nel senso letterale ossia attori che recitano una parte. la politica è il mestiere più sporco che possa esistere. la falsità il tradimento il raggiro sono tutte porcherie che vengono giustificati dal fine politico. la parola politica sana ogni nefandezza comprese guerre e delitti commessi dai servizi segreti che operano per volontà dei politici.
RispondiEliminaNon vi è alcun dubbio che la politica, intesa come nobile arte del pensiero umano, debba essere affrontata con spirito di servizio. Ovvero metter a disposizione della collettività le proprie capacità per trovare punti d’intesa condivisi e in grado di soddisfare le esigenze di tutti. In primis di chi è svantaggiato e che, proprio per questa ragione, non può essere lasciato indietro.
RispondiEliminaQuesta, tuttavia, è utopia perché presuppone l’esistenza della consapevolezza dei propri mezzi e il rispetto per la cosa pubblica. Principi pressoché sconosciuti dall’Homo Italicus convinto che intelligenza e furbizia sia la stessa cosa e che l’opportunismo sia una sana conseguenza dell’opportunità.
Credo che da tempo ci siamo giocati tante opportunità per diventare una popolo civile e responsabile, piegando sull’opportunismo che obbliga al soddisfacimento dei bisogni dei vari cerchi magici multicolori mentre il rispetto delle regole è demandato a tutti coloro che – privi di padrini e di sponsor – non possono fare a meno di subire le prepotenze dei furbastri.
Questi speculano sul tutto. Proponendosi per ciò che non sono, che non sono mai stati e che non saranno mai. Basta vedere cosa è accaduto negli ultimi vent’anni in nome dell’antimafia. Da precondizione e ripulsa verso ogni forma di prevaricazione e di sopruso, via via è diventato un mezzo attraverso il quali si sono creati falsi miti che hanno goduto della totale immunità e che hanno conquistato posizioni di assoluto rilievo. In politica, in magistratura, nell’economia e nella cosiddetta società civile. Una mistificazione di valori che ha finito con il premiare gli arrampicatori e punire la collettività.
La politica, lasciata in mano alle retroguardie, non ha fatto altro che aumentare il solco tra servizio e profitto potendo contare sull’indifferenza e sul silenzio dei più. Siamo a ridosso del baratro. O ci svegliamo e ci facciamo interpreti di una salutare marcia indietro, oppure ci accodiamo per affrontare il precipizio. Sta a noi scegliere e, con franchezza, non mi pare che le intenzioni siano quelle di salvare il salvabile.
Già. ..non vedo molte buone intenzioni in giro...questa mia riflessione ha un pò lo scopo...di chiamare i più. ..gli onesti a darsi un pochino da fare...a coinvolgere più persone possibili.nella ricerca di una soluzione o almeno cercare di farlo....se stiamo fermi non può avvenire nessun cambiamento. ..grazie
EliminaL'articolo non fa una piega e rispecchia, passo dopo passo, esattamente quello che penso anch'io.
RispondiEliminaE, come Raffaella e il signor Maurizio, credo che l'unico spiraglio si possa vedere attraverso il Movimento 5 Stelle.
Certo, chissà, potrebbero rivelarsi anche loro un fallimento o una delusione (mai dire mai) ma sono certa che meritino un'opportunità....la stessa opportunità che hanno avuto e ri-avuto piu volte tutti gli altri partiti....fallendo e deludendo ogni volta! Seguo la politica e seguo il M5S. Perchè li cito separatamente? perchè in tutti i tg e in tutti i giornali ci sono notizie, notiziole, notiziacce e notiziucciole su tutti! Renzi che mangia il gelato, Berlusconi che si diverte con prostitute minorenni favorendo, così, la prostituzione. Salvini che se la fa con una presentatrice bellissima della rai! Ma mai, e sottolineo mai!, s'è parlato del taglio mensile di tutti i deputati del Movimento. Nessun tg ha parlato del microcredito che il M5S ha messo in piedi per TUTTI i cittadini (di qualsiasi bandiera)! Nessuno ha parlato della strada costruita in Sicilia coi loro stessi stipendi o delle battaglie che fanno in parlamento SEMPRE in difesa dei cittadini. E' per questo, Gisa, che lei dice di aver bisogno di chiarimenti...è normale. O ci si informa da sè...o taceranno sempre e...........chissà perchè???! Concludo dando anch'io il benvenuto a questa bravissima autrice, ricercatrice di onestà e pulizia!
è vero...bisogna essere attivi nel senso che bisogna esprimere le proprie idee per cercare miglioramenti nella società....questo era compito della politica quando politica significava fare il bene della collettività e non quello personale e dei propri parenti e amici.Ma oggi è una vergogna...fai politica perchè sai che ne hai un tornaconto....e fai la felicità di chi ti conosce perchè prima o poi ti si rivolge qualcuno e ti chiede il favore di trovargli un posticino....è così purtroppo e non cambierà mai niente...è inutile dire che ci vogliono volti nuovi ...questa cosa si è sempre detta,dai tempi di tangentopoli e oggi è ancora come allora.Bisogna essere attivi dappertutto...scuole,circoli,associazioni,quelle che non lucrano come quelle sugli immigrati,università e dare istruzione su cosa significhi onestà....farla venire con gli esempi di comportamento propri la voglia di fare politica per tutelare gli interessi dei cittadini..
RispondiEliminaArticolo interessante. Dico la mia e mi scuso per la mia ignoranza. Credo che il politico deve servire il paese rappresentando il cittadino. Ma non lo può fare se non è preparato cioè deve conoscere bene la costituzione e deve avere a cuore l’interesse di tutti per poter difendere i diritti dei cittadini.
RispondiEliminabella sintesi in poche parole hai detto l'essenziale
EliminaEsattamente. ..
EliminaRicordo che da ragazzo fui contaminato dalla passione per la politica. Cominciai a leggere della storia delle dottrine politiche, di filosofia applicata alla politica: Locke, Rousseau, Hume, Tommaso Moro, Campanella. Insomma la politica era soprattutto cultura. Diventai socialista, non senza aver provato attrazione per il comunismo, ma di quest'ultimo non mi convinceva l'Unione Sovietica e la mancanza di libertà che c'era in quei Paesi. Mi iscrissi al PSI e devo dire che nelle sezioni conobbi delle persone splendide, allora il PSI era un partito interclassista. C'erano artisti, professionisti, intellettuali ed operai della Marelli, dell'Alfa Romeo e della Pirelli. Poi un giorno ci fu una scissione nel PSDI. S unirono a noi diversi socialdemocratici, alcuni ottime persone. Uno mi disse: sai io ho quattro figli e per me è stato un grande sacrificio abbandonare il PSDI.
RispondiEliminaPer far risorgere l’Italia oggi è necessario chiamare a raccolta coloro che credono che la politica abbia bisogno del proprio contributo e che questo debba essere disinteressato, ovvero ispirato non dal guadagno di poltrone o prebende, ma da ben altre intenzioni, da ben altri principi, da altre convinzioni.
RispondiEliminaL'Italia ha urgente bisogno di politici onesti, con buona pace di tanti affaristi disonesti!
Bel pezzo scritto con grande freschezza, si legge con piacere. Belle domande che poni, Gisa. Difficile capire dove stia andando la politica, ma cercare risposte è un buon inizio. Brava!
RispondiEliminaGrazie Enrico...per le belle parole e per l'apprezzamento. ..detto da te è un valore aggiunto...grazie ancora.😢
EliminaL'articolo della signora Siniscalchi esprime perfettamente quello che dovrebbe rappresentare un politico per il cittadino: un individuo al servizio della Comunità che opera secondo le proprie concezioni per il bene della collettività, senza alcun interesse personale o convenienza. Purtroppo con il passar degli anni abbiamo assistito ad un allontanamento della politica dai cittadini perché i politici nella maggior parte dei casi si sono appropriati del ruolo senza possibilità di essere messi in discussione. Una grave responsabilità in questo è della legge elettorale vigente che non permette ai cittadini di scegliere, ma li obbliga a sottostare alle scelte dei partiti. Per ovviare a tutti questi problemi é necessario che i cittadini si riapproprino della politica, si impegnino personalmente nei partiti, portino idee nuove e soprattutto un modo di fare trasparente e corretto. Non dobbiamo avere un atteggiamento di rifiuto verso il mondo politico, ma dobbiamo entrarci per modificarlo. Solo così possiamo avere qualche speranza di incidere realmente sulle scelte che ci riguardano da vicino. Ci sono tante persone oneste fra gli amministratori locali, che operano con vera abnegazione e senso civico. Affianchiamoli ed aiutiamoli. Insieme si può
RispondiEliminacondivido l'impostazione della signora Gisa , anche se mi sembra un po generica pechè non denuncia con nome e cognomi chi ne ha fatto strame della politica , lo fa capire , ma non lo dice , per cui le sue parole possono applicarsi a tutti ed a nessuno .
RispondiEliminaCome fa a non dire niente per quelli che denunciavano " Roma ladrona " e poi si sono dimostrati , peggiori del male ? ; o/e di chi e sceso in politica per fare gli affaracci suoi nel pieno di un conflitto di interessi non sanabile condannato in via definitiva ?
Non è questo il luogo dove fare nomi e cognomi...che oltretutto sono ben conosciuti da tutti...I nomi si fanno in altri luoghi come le istituzioni...ad esempio...la mia è una riflessione ed un incitamento alle persone oneste ad aprire gli occhi e a fare scelte oculate. ..grazie.
Eliminaottima precisazione , che accetto , rispetto , ma mi lascia perplesso , non per la tua buona fede e spontanietà che ammiro , ma per mestatori di professione che prendono sono quello che gli aggrada , mostrando la parzialità ( semplicità) per il tutto ( complessità ), . Comunque non sono rimasto indifferente alla volontà ( che traspare dal tutto ) di indicare la strada dell'onestà ; Grazie
EliminaGrazie...era questo il mio intento...
EliminaLucidissima e stimolante analisi della Sig.ra Siniscalchi che con netta precisione coglie i punti fondamentali della crisi di rappresentatività della politica italiana(e non solo). Per troppo tempo e troppo spesso abbiamo delegato votando "il meno peggio", rimanendo delusi anche nelle pur minime aspettative che agognavamo dal nostro politico di turno. La Sig.ra Siniscalchi col suo eccellente articolo, ci smuove da questa pericolosa abulia che ha lasciato campo libero a politicanti e faccendieri della peggior specie, portandoci ed abituandoci ad una politica lideristica, dove ognuno aveva il "suo" salvatore della Patria. Così non è, e bene ha fatto l'autrice a stimolarci verso una partecipazione attiva alla Democrazia, ed al suo significato intrinseco, cioè a quel "governo del popolo" da cui pericolosamente ci siamo, quasi inconsapevolmente, allontanati. "La libertà è partecipazione" cantava Gaber, ed ognuno nel suo piccolo dovrebbe impegnarsi in tal senso. Anche questo eccellente articolo da il suo importante contributo a che ciò avvenga. Complimenti.
RispondiEliminaGrazie...hai colto il senso del mio scritto nel modo che intendevo. ..grazie per l'apprezzamento e il ...complimenti.
EliminaNulla di quello che si scrive oggi non è stato scritto prima! "Politica non è un mestiere, è un servizio" l'hanno scritto e l'hanno detto milioni di persone, tantissimi politici persone perbene e tantissimi altri grandi farabutti, imbroglioni, populisti, fino ai più attuali, da Salvini a Grillo, da Renzi a Berlusconi, da Alfano alla Meloni; forse anche Travaglio avrà fatta propria la frase coniata da quando il politico, il populista, sin dall'antica Grecia ha dato la scalata al potere. Forse anche lui ha intenzione di candidarsi al parlamento, certamente in contrapposizione allo stesso uomo che prima ha favorito, facendo proprio il populista!
RispondiEliminaComplimenti alla signora per il pezzo magistralmente articolato.
Grazie..
EliminaLa politica dovrebbe essere a servizio delle persone. Le persone sono generalmente quelle che li eleggono, che spesso, interpretano il bene comune, come il proprio bene. Auguri nella ricerca di qualcosa che renda la politica qualcosa che, tranne in prossimità delle guerre, non è mai stata. Comunque in bocca a lupo, e non lesinarci altri articoli.
RispondiEliminaGrazie Roberto ...dell'analisi e dell'incoraggiamento ...I consigli di un amico sono i migliori, sempre. Certamente non è mia intenzione fermarmi al primo...cercando e sperando di migliorare nel tempo...grazie ancora amico mio.
RispondiEliminaBello l'articolo, interessante il contenuto.......la politica dovrebbe essere passione, cuore.desiderio di fare e dare, dare speranze, alla lunga certezze...La cosa peggiore, per chi ha a che fare con la politica, credo sia il sentirsi dire: NOI guarda, a me la politica non interessa....come fosse una cosa che riguarda solo altri, oppure si potesse reggere una nazione senza.
RispondiEliminaBrutta cosa l'ignoranza....
Concordo...il lasciar passare...o il..se ne occupino altri è uno dei problemi...la partecipazione è fondamentale. .grazie
EliminaInteressante e condivisibile in toto, sembra quasi scritto da un "grillino"
RispondiEliminaSono assolutamente di sinistra...è tutta la vita che penso così. ..e se anche apprezzo alcuni rappresentanti del movimento. ..non mi ritengo grillina...grazie
EliminaMAH......, CHE DIRE .- Entrare in discussione sul "concetto di politica" ci porta lontano, ma tanto lontano che alla fine rimane solo "un mal di testa" e viene anche un poco di nausea. Già , leggere che il "Travaglio" affermi frasi proprio lui che "ci mangia" forchettando sul malessere generale, cavalcando qualche tigre, anche lui a mio avviso è un affarista come diceva giustamente Sandro Pertini, IL PRESIDENTE. Credo che ai tempi di De Gasperi, Togliatti, Pertini, etc, c'era lo "spirito della parrocchia", cioè il difendere i propri ideali e lo identificarsi in "un percorso" (io lo chiamo parrocchia) di una condivisione di ideali e di progetti, ma oggi la politica è veramente un "travaglio", usando questa parola, è veramente un travaglio assistere o vedere in TV, o leggere nei giornali le "deliranti boutade" che sparano per avere voti, audience, e basta . Per non essere lungo, credo che il mondo della politica, parte del mondo dell' informazione, sia preda di "quegli affaristi " di cui accennava il grande Sandro Pertini. Siamo veramente in (un ) "travaglio " , compreso il siur che travaglia " boutando " sulla nostra povera Italia.-
RispondiEliminaChiunque si senta assalito dalle "brutte notizie" di Marco Travaglio e vuole leggere notizie più confortanti, meno dissacranti e che non parlano del malessere generale (uso parole sue), ha solo l'imbarazzo della scelta, potendo contare su un panorama vastissimo di tanti quotidiani e televisioni che pubblicano notizie più tranquillizzanti e, soprattutto, sempre d'accordo con chi comanda. Se lei si sente offeso dagli articoli di Travaglio si sintonizzi sui plastici di Bruno Vespa o sul programma di Gianni Riotta al sabato sera. Segua anche il Tg1 o legga l'Unità, o il Corrierone della Sera. Vedrà che non correrà alcun rischio di sentire boutade sulla nostra "povera Italia". Andrà a letto rilassato e soddisfatto dalle buone notizie. Vorrei anche dirle che qualunque giornalista, degno di tale nome, ha il dovere di accendere i riflettori sul mondo che ci circonda senza porsi il problema di scrivere quello che pensa. Questo non è “forchettare sul malessere”, è semplicemente fare il proprio mestiere informando i lettori. Se un giornalista non racconta il malessere cos’altro dovrebbe raccontare?
EliminaOttima risposta al commento precedente caro Maurizio...non avrei saputo farlo meglio...grazie.
EliminaBell'articolo e riflessione ma la pratica è altro. Quando ero in Italia ero sempre "in movimento" con degli ideali di Politica con la P maiuscola, perché totalmente staccati dal potere. 15 anni fa da Seattle a Genova qualcuno ha cercato di avvisare che le cose sarebbero andate di male in peggio, ma molti erano troppo presi a indignarsi per i cassonetti bruciati. E da li tutti i movimenti sono stati visti come zecche comuniste o bamboccioni. Eh ok, sarà anche stato così ma i cittadini adulti cosa facevano? Quelli dell'età dei miei genitori? Essenzialmente facevano quello che i politici fanno oggi e sempre: i cazzi propri. Purtroppo il disimpegno è colpa proprio di quella generazione. E oggi ancora che ho 31 anni mi vien da ridere vedere tante persone accorgersi solo ora di un dramma come quello dei profughi. Mi permetto di ridere cosi amaramente perché lavoro con i migranti da ormai anni qui in Francia, dove son dovuto venire anche per colpa dei nostri politicanti e di una certa esclusione sociale direi... e ne ho sentite di tutte i colori. Detto questo, sicuro muoversi e partecipare è la base per migliorare l'esistente e riprenderci la Politica. Quindi meglio tardi che mai e soprattutto grazie a quelli (in minoranza ma ci sono) che non hanno mai smesso.
RispondiEliminaBello il mio nipotino saggio. ..e tu ne hai ben donde...visto che ti sei rimboccato le maniche e hai agito...come pochi..lo dico a ragion veduta...perché l'ho visto coi miei occhi...e dico che se ci fossero tanti giovani come te. .noi adulti..che tu giustamente accusi di pressapochismo. .sentiremmo meno il peso del nostro aver fallito...grazie Simone...io ci credo e ci spero..
EliminaLa vera politica si fa nelle piazze e nei movimenti. Chiunque entri nei palazzi del potere prima o poi si adegua e si "sporca". Speriamo che questi nuovi lo facciano il più tardi possibile. Io appartengo alla generazione dei "cazzi propri",come efficacemente ci ha definiti il giovane Simone, ma ho sempre appoggiato e incoraggiato quelli che la politica la fanno manifestando nelle piazze, affrontando anche le "botte" e le condanne, come ad esempio mio figlio e i suoi compagni. Parlare di politica lo ritengo un vano esercizio, non è forse questo che fanno i politici "di mestiere" nel tentativo di "ammaliarci"? La politica la facciamo noi ogni giorno e in ogni ambito della nostra vita. Nel nostro lavoro con l'onestà e la laboriosità, non adeguandoci alla inettitudine e alla disonestà di chi ci governa, con la sciocca giustificazione che tanto lo fanno tutti. Con la tolleranza e l'empatia reale verso chi è costretto a venire, rischiando la vita, in un Paese che in realtà non può dare loro una vita dignitosa ma che è pur sempre una vita!
EliminaDetto ciò mi complimento con la mia sorellina Gisa. Bravissima! Non per niente a scuola svolgeva i compiti di italiano per me!
Le fortissime sorelle Siniscalchi :-)
EliminaEvvai... (y)
EliminaGrazie....esattamente. ..!!
RispondiEliminaPorgo il mio benvenuto a Gisa Siniscalchi e mi complimento per il suo articolo che esprime perfettamente lo stato d’animo di tutti noi. Vorrei iniziare dal Presidente Pertini, (citato dalla nostra Siniscalchi.)
RispondiEliminaNon esiste una moralità pubblica e una moralità privata. La moralità è una sola, perbacco, e vale per tutte le manifestazioni della vita. E chi approfitta della politica per guadagnare poltrone o prebende non è un politico. È un affarista, un disonesto.
(Sandro Pertini)
La nostra brava articolista traccia il dovrebbe essere ma che non è. Non siamo l’unico paese coinvolto in scandali politici, ma, certamente, la corruzione ha raggiunto in Italia una ricaduta nefasta in tutti i settori La differenza tra il nostro paese e gli altri è nella fase del contrasto alla corruzione e nelle condanne ai colpevoli, che sono rare e giungono dopo molti anni. A noi cittadini spetta il diritto e il dovere di riconoscere in tempo la corruzione e di contenerne gli effetti nella vita di ogni giorno Le regole li dà la costituzione che, come ricordava la nostra articolista, è tra le migliori.
I cittadini onesti vivono un forte e sentono che non hanno armi. Tutti noi ci sentiamo sempre più in preda alla delinquenza comune che agisce nella vita sociale ed economica Gli scempi, li vediamo nel degrado che è sotto i nostri occhi. Gli esempi possono essere molti, la spazzatura non raccolta dalle strade, gli ospedali che non funzionano, le strade rotte e continuamente aggiustate, i lavori pubblici che non finiscono mai, le metropolitane continuamente inaugurate e che non partono mai.
Il voto la nostra arma ha prodotto il non voto, perché diciamolo pure, il partito è uno e il programma è sempre quello di fregarci. Io penso che l’indignazione, intesa come levare dignità, si potrebbe combattere con la scoperta di un gran valore “LA DISOBBEDIENZA”Cittadini uniti che non pagherebbero le tasse se non si tolgono i privilegi per esempio. Questo partito mi auguro sorga presto e che non sia ritenuta un’utopia, chissà se ritroveremo ancora la nostra dignità di cittadini italiani!
Grazie per il benvenuto e per il bel commento. ..fa piacere sentire di non essere una mosca bianca a sperare in qualcosa di migliore di quello che abbiamo...si ..la disobbedienza potrebbe essere un'arma ancora più efficace del voto..perché no...?
RispondiEliminaL'articolo di Gisa toglie il respiro: è un canto sincero di chi vorrebbe guidare un esercito alla riscossa e non delle donne, ma dei cittadini. È proprio questo che ne fa un favola a cui continuano a credere soltanto chi vorrebbe scendere in campo senza indossare parrucche o divise.. Il Direttore del blog sa bene che quando Renzi assunse la carica che ricopre in parecchi offrimmo di collaborare con proposte serie al risanamento del Paese. Non solo non è stato accolto il contributo, ma ci troviamo di fronte ad una crisi che viene ampliata e/o minimizzata in relazione agli imputati esterni. Oggi, delusa e consapevole che non si può partire lancia in resta, credo che si stia sotterrando la nostra Costituzione, che giustamente circa 70 anni fa nasceva in un paese pieno di solidarietà e , non ultima, umiltà. Comunque uniamoci nell'opporci a ciò che riteniamo ingiusto, ma chiediamo un linguaggio spedito è chiaro, senza messaggi analogici.
RispondiEliminaGrazie, era quello che volevo sentire, più siamo, più siamo uniti nell'opposizione a quello che di ingiusto....e ve ne è tanto, vogliono imporci, più alziamo la voce, più ci facciamo carico di proposte alternative, più si comprenderà che occorre cambiare percorso, dave credito e voce ai cittadini elettori, il mio intento nello scrivere questo articolo era proprio questo...grazie.
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