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martedì 1 settembre 2015

Giovani e sballo. Il dramma della droga

Cocoricò ama la musica no la drogadi Stefania Sardisco - Di nuovo un ragazzo stroncato all'inizio della sua vita. Questa volta la colpa è stata scaricata sulla discoteca. Per "punizione", è stata chiusa per i 4 mesi estivi.

Un danno economico enorme, e, soprattutto, a mio avviso, una resa generale al problema della droga. Tutto nasce nella notte tra sabato 19 e domenica 20 luglio, quando un ragazzo sedicenne di Città di Castello muore per overdose di Ecstasy sulla pista della mega discoteca Cocoricò di Riccione.

xtc-ecstasy-652x330La droga, però, gli era stata fornita da un giovane diciannovenne, di buona famiglia e appena diplomato, nella stessa città del povero ragazzo deceduto. Lo spacciatore reo confesso è stato denunciato a piede libero. La dose era di 3 grammi di Mdma (Ecstasy da sciogliere nell’acqua). Nessun collegamento, quindi, tra il soggetto individuato dai Carabinieri e la discoteca chiusa! Ma per quale reato, illuminatemi, visto che la droga è stata comprata a Città di Castello e consumata all'esterno prima di entrare?

Il vero punto, però, è che gli strumenti di cui dispongono le discoteche per bloccare il pericoloso fenomeno della droga sono assolutamente insufficienti, e le leggi assurde! La capienza di quella discoteca è di 6000 persone, riuscire quindi a controllare le "tasche" di tutti è impossibile anche da parte delle forze dell'ordine. E il Testo unico di pubblica sicurezza, che ha portato alla chiusura del locale, è del 1930!

cocoricò-conferenza-droga-11-agosto-fabrizio-de-meis-principe-maurice-ralf-foto-07-2Uno dei titolari della discoteca, Fabrizio De Meis, ha dichiarato che da anni viene fatto il possibile, nei limiti consentiti dalla legge, per tentare di contrastare la cultura dello sballo. Collaborando con le forze dell’ordine nel segnalare spacciatori e qualunque fatto criminoso o sospetto si verifichi in discoteca. Vengono inoltre promosse periodicamente campagne di comunicazione contro l’utilizzo delle droghe, e si organizzano iniziative con la comunità di San Patrignano per incoraggiare il divertimento sano! Al punto di lanciare anche alcune proposte alle istituzioni governative, purtroppo ignorate.

Proposte tipo: divieto di accesso alle disco a chi subisce condanne per droga (una specie di “DASPO”, come nel calcio) e tamponi salivari per lasciare fuori dai locali chi assume droga.
Una buona base di partenza per evitare di finire nel solito dibattito di quel che è stato e non di quel che si può fare!
A voi non pare forse una stonatura forte il diverso atteggiamento dello Stato fra modi diversi di svago come calcio e discoteca?
Nel primo caso mette a disposizione lo stadio e il sistema di sicurezza con l'utilizzo di decine di carabinieri e poliziotti anche per partite dove non si arriva a mezzo migliaio di spettatori. Nel secondo tutti i costi sono a carico del privato così come i rischi che la sicurezza interna vada oltre i limiti consentiti.

l43-riccione-discoteca-cocoricò-130824193613_bigNon sarebbe il caso di far vedere qualche divisa in più laddove si ritrovano 6-7 mila persone a ballare?
Ecco. È proprio su questi temi che sarebbe meglio si concentrasse il dibattito politico. A cominciare dai sindaci e dei parlamentari locali, che conoscono bene questi temi e non possono fare come lo struzzo!

La chiusura della discoteca romagnola ha invece determinato il licenziamento di trecentocinque (305) lavoratori, con le conseguenze facilmente immaginabili per le loro famiglie, senza minimamente affrontare la questione di come battere la logica dello sballo.

Uno spacciatore resta sempre tale, cercherà altri posti e li troverà.
Puntare l’indice contro il soggetto più semplice da colpevolizzare, è sbagliato perchè come tutti sanno lo spaccio avviene nei luoghi più disparati.

Io credo che le operazioni di contrasto alla vendita di stupefacenti debbano avvenire in un altro modo e su vasta scala. Il problema della droga di cui i giovani fanno uso nelle discoteche non lo si può relegare a quanto accaduto a Riccione, o in altri locali. La questione è nazionale. Ed è una questione culturale, legata all’approccio dei giovani allo sballo.

Angelino AlfanoEsiste una proposta di legge, per esempio, preparata con la collaborazione di uno dei titolari del Cocoricò, De Meis, presentata circa un anno fa dall’Onorevole Francesco Paolo Sisto per introdurre, come dicevo prima, un Daspo anche per i locali pubblici, in questo modo chi si è macchiato di un qualche reato non può entrare nelle discoteche (clicca per leggere il testo completo). Se il ministro Alfano si facesse carico di questa proposta si potrebbe mettere in campo un importante strumento per contrastare questa grave piaga sociale. Che, sarà solo questione di tempo, determinerà altri fatti drammatici.

Discoteca-Cocorico-Riccione-535x300Vorrei, infine, aggiungere alcune informazioni che mi piacerebbe arrivassero ai ragazzi, ai nostri giovani che usano lo sballo per divertirsi.
L'Ecstasy è estremamente pericolosa e, se usata in combinazione con l'alcol, può diventare letale! anche dopo un solo utilizzo! I danni di questa droga sono così diffusi che i ricoveri al pronto soccorso sono aumentati moltissimo! Le conseguenze sono impressionanti, la febbre altissima e danni al cervello, e c’è chi è rimasto con un piccolo pezzo di fegato, chi è diventato cieco… chi ha perso le gambe e chi parte dei polmoni. I casi sono tanti! E quindi ragazzi… non buttatevi via! MAI! La vita è bella e va vissuta.

Ecco perché c’è urgente bisogno di una politica che affronti queste gravi questioni. Ci sono in pericolo troppi ragazzi sprovveduti vittime di gente senza scrupoli. Le famiglie non possono essere lasciate da sole, i rischi sono troppi e le istituzioni devono fare la loro parte. A cominciare dal quel luogo fondamentale per il futuro delle nuove generazioni rappresentato dal mondo della scuola.

Stefania Sardisco okStefania Sardisco
Alessandria
01 Settembre 2015

30 commenti:

  1. Non conosco il caso della discoteca citata dalla Sardisco, né i motivi che hanno indotto l’autorità giudiziaria a chiudere quel locale. Tuttavia ritengo, in generale, che le discoteche vanno sicuramente chiuse (e per sempre) in tutti i casi di accertata responsabilità, nello spaccio o nella semplice tolleranza dei gestori rispetto al consumo di droga da parte degli ospiti del locale. Detto questo i luoghi dove i giovani possono riunirsi per farsi di ogni tipo di sostanza sono pressoché infiniti. La Daspo, invocata per le discoteche come accade per gli stadi, non è una cattiva proposta ma dovrebbe essere estesa anche ai concerti, agli affollatissimi locali della movida, alle grandi piazze cittadine. Insomma ogni luogo affollato che attira giovani potrebbe essere potenzialmente ideale per gli spacciatori e i consumatori. Per metterci al riparo da tutti i rischi possibili bisognerebbe militarizzare una intera città nei sabato sera per controllare spacciatori e consumatori. Io continuo a pensare che il metodo più efficace sia il controllo dei singoli gestori (non tutti possiedono locali da 6000 persone). La gran parte delle discoteche e dei locali di divertimento contengono qualche centinaio di presenze che, in molti casi, sono conosciuti dai gestori soprattutto i frequentatori più assidui. Se costoro informassero le forze dell’ordine, anche in presenza di semplici sospetti, chiedendo essi stessi i doverosi controlli, forse qualche giovane riuscirebbe a salvare la pelle e avremmo qualche spacciatore di morte in meno, affidato alle patrie galere. Capita, però, che la presenza della polizia dentro i locali viene vista come elemento di disturbo per la riservatezza della clientela che potrebbe decidere di non tornare più in quel locale, scegliendone un altro più “tranquillo”. Magari questa è una possibile ragione per cui non sono frequenti i controlli preventivi in discoteca. La verità è che non si fa abbastanza, neppure nelle scuole, per tenere i giovani lontano dalla droga e informarli che per uno sballo si può rischiare la vita. Evidentemente se è vero, come è vero, che acquistare ogni tipo di sostanza è una cosa semplicissima anche per un minorenne, vanno segnalate certamente responsabilità molto più gravi e molto più alte.

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  2. Signor Maurizio, la discoteca è stata chiusa perchè un 16enne è morto stroncato dall'ecstasy...piu precisamente la mdma. E' riportato nell'articolo. In questo caso è stato accertato che il ragazzo ha acquistato la sostanza al suo paese, nemmeno a Riccione, e consumata all'esterno della discoteca. Se ha letto l'articolo lo riporta e riporta anche il massimo del controllo da parte del Cocoricò nei limiti, purtroppo, del consentito. Il problema sono le leggi che in italia e al riguardo risalgono al 1930! La discoteca era totalmente estranea al fatto ma, come scritto, è stata chiusa per 4 mesi (i piu profiqui) mentre lo spacciatore, reo confesso è a piede libero. Il gestore della discoteca, per altro, ha fatto proposte su proposte per arginare il problema! Proposte che, come d'abitudine in italia, sono state inascoltate. Quindi............, mi perdoni la prego, perchè questo tipo di commento?

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    1. Il mio commento parlava di tutto tranne del Cocoricò di cui ho detto che sapevo poco e niente. Avevo fatto una riflessione di carattere generale che nulla aveva a che fare con la discoteca in argomento.

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    2. Certo, ammetto di essere piuttosto di parte in questo caso (Cocoricò) ma io ho risposto anche e soprattutto per le prime righe del suo commento che diceva di chiudere le discoteche, tutte, per sempre. Lo trovo alquanto azzardato. Il problema della droga, a parer mio...poi non voglio convincere nessuno, va affrontato alla radice! sui controlli inesistenti delle autorità di Stato, sullo spaccio in ogni piazza, vicolo o angolo delle città....e non togliendo uno svago sano come ballare e divertirsi con la musica alta insieme agli amici. Credo che questo debba essere lecito...tutto qui.

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    3. Io ho scritto che vanno chiuse quelle discoteche sulle quali siano state accertate responsabilitá sullo spaccio e sulla tolleranza al consumo di droga. Non mi attribuisca opinioni del tutto diverse. Va da sè che che le discoteche che nulla hanno a che fare con azioni illecite non vengano penalizzate.

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  3. Non sono un frequentatore di discoteche e quindi non so bene come funzionano le cose. So che i ragazzi vanno in giro a tarda ora e passano molto tempo in quei luoghi di divertimento dove la musica è quasi assordante. Ma non per questo possono essere considerati luoghi di malaffare e di violenza. Il caso di cui parla l'autrice è stato su tutti i media per giorni e c'è sicuramente qualcosa che non quadra. Sembra una punizione a prescindere anche se non c'è una responsabilità diretta della discoteca. Strano.
    Mi pare, invece, interessante che gli stessi titolari abbiano avanzato proposte per prevenire queste tragedie. E poi come sempre il problema bisogna affrontarlo alla radice. La scuola e le istituzioni assieme alle famiglie hanno un compito molto importante per evitare che troppi ragazzini facciano una brutta fine.

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  4. Non penso che i daspo, così come una politica di tolleranza zero per. Impedire l'ingresso nelle discoteche sia un deterente all'uso di sostanze stupefacenti. Ti immagini cintrolli con il tampone saluvario all'ingresso di tutti i posti dove si incontrano i ragazzi? Credo sia poco fattibile.
    Credo, la differenza di misure prese per gli ingressi agli stadi sia dovuta ai problemi di ordine pubblico che parte gli ultras possono generare, ma anche qui questi provvedimenti restrittivi, sino ad ora non hanno portato grossi contributi.
    Per quanto riguarda lo specifico del Cocoricò, trovo anch'io non abbia alcun senso ed utilità aver predisposto la chiusura del locale, a meno che non siano state rilevate inadempienze. A questo proposito sarebbe interessante la lettura del (regio)Testo Unico datato 1930.

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    1. adesso non ho tempo perchè devo scappare ma oggi pomeriggio prometto che te lo invio qui Ciao Marco! bacione

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    2. C'è troppa ignoranza sulle droghe, in italia è un tabù e cosi la gente le assume ignara di effetti rischi e conseguenze....inoltre l ultima serata prima di chiudere io ero al cocoricò e sinceramente non capisco cosa vogliano fare sti carabinieri con tre cani x 10000 persone!!! Ridicoli....ma a pagare è il locale ingiustamente...perchè cosi è piu facile

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  6. Purtroppo ci ritroviamo sempre impelagati nelle stesse situazioni... è vero che in molte discoteche i controlli sono effimeri ma anche nel caso del Cocoricò in cui lo stesso titolare si è fatto promotore d'iniziative volte alla prevenzione del consumo e spaccio di droghe si è ritrovato totalmente inascoltato dalle istituzioni, le cui priorità sembrano il soddisfare interessi personali e delle potenti lobby economiche piuttosto che dei cittadini. Sono altresi favorevole all'introduzione di una sorta di Daspo ma in tutti i luoghi in cui vi sia ritrovo massivo di giovani ed al potenziamento della presenza in loco delle forze dell'ordine ma anche e sopratutto all'inasprimento delle pene che dovrebbero essere uno dei principali deterrenti allo spaccio ed al consumo di stupefacenti con una maggiore e più incisiva campagna informativa e preventiva che debba assolutamente partire dalle scuole ed un maggior sostegno alle famiglie nei casi di un necessario percorso riabilitativo.

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  7. Bravissima Stefania! Grazie per questa intelligente e assolutamente corretta analisi, riflessione e propositività Mi auguro che la leggano i responsabili della cosa pubblica e si muovano concretamente nella giusta direzione qui indicata.

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  8. Diciamo subito che aver chiuso la discoteca è stato una inutile dimostrazione di impotenza. Si è andata a cercare una vecchia legge e si è provocato oltre che, a mio parere, un abuso anche un atto asociale.
    Ormai ritengo che la faccenda droga sia legata ad un genere di lassismo etico e, principalmente, ad una concezione, come ho avuto occasione di ripetere, della "libertà" che alla fine è solamente e puramente "licenza" e la responsabilità di ciò, ancora una volta, mi sia consentito di dirlo la colpa vera, precisa, delinquenziale è delle famiglie.
    Non si mettono al mondo figli se non li si sanno educare., oppure, addirittura, se si dà loro l'esempio di una vita "libera" ( o licenziosa?) proprio in famiglia.
    Mi si dirà che sono vecchio e ragiono da vecchio: beh? Se sono vecchio è perché son nato prima, se ragiono da vecchio non è detto, però, che sia rimbambito.
    Anche io ho avuto due figli maschi che hanno avuto l' età, come dire, "pericolosa" ma ho provveduto, con i mezzi più logici e cioè con l'esercizio pieno della patria potestà ( rientro a casa la sera ad un preciso orario( salvo consapevolezza del luogo e dell'evento di partecipazione per eventuali deroghe), controllo delle compagnie e infine con l'esempio personale, a preservarli da certe avventure pericolose.
    Non è lo stato che deve provvedere alla nostra salute piscologica, sociale.
    Ogni padre ed ogni madre sono responsabili dei loro figli e della loro educazione sia familiare che sociale e l'uso di droga è un atto asociale per natura e allora da quella parte che si deve partire. L'intervento dello stato sulla condotta degli individui in forma repressiva o anche solo di tutela è pericolosissimo poiché esso ingenera, in ogni caso, la cultura del potere di persone su altre persone.
    E' chiaro che quanto sto scrivendo non piacerà a nessuno ma io così sono: dico quello che penso!
    Per concludere: genitori mettere al mondo dei figli per poi perderli in seguito al poco rispetto di quelle leggi naturali che determinano una sana crescita culturale, fisica, politica e sociale è compito vostro e non delegatelo agli altri per vostra comodità forse si riuscirà a diradare se non a sopprimere certi danni umani.

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    1. Purtroppo non tutti i ragazzi/e hanno i genitori...molti sono in collegi che insegnano ma non educano, altri sono costretti a lavorare e a rinunciare agli studi per aiutare le famiglie sempre piu precarie e piu in difficoltà. Alcuni genitori sono costretti a lavorare dall'alba al tramonto e ad affrontare situazioni drastiche data, appunto, l'assenza totale dello Stato su ogni fronte. Non è sempre colpa delle famiglie....

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  9. Dal mio semplice punto di vista è stata una mancanza di rispetto ad una istituzione al Turismo...il Cocoricó è la prima discoteca d'Italia e sedicesima al mondo...simbolo del divertimento ed esempio per tutte le discoteche d'Italia per il grande lavoro che c'è dietro..un cuore pulsante della riviera dove di sti tempi la crisi colpisce chiunque e i pochi gestori innovativi riescono a tener testa...c'è un articolo della costituzione dove afferma che l'Italia è fondata sul lavoro ed in questa situazione il lavoro di anni è stato buttato via come niente fosse...visto che in Italia siamo tutti bravi a puntare il dito...io lo punterei verso la famiglia del sedicenne, dato dal fatto che solo un genitore incosciente può lasciar libero un minorenne di andare in una discoteca a centinaia di chilometri di distanza..se lo stato vuole veramente combattere lo spaccio di stupefacenti dovrebbe affrontarlo con intelligenza..senza buttarsi a capofitto creando più danni di quanti non abbia già fatto...l'Italia è fatta di turismo...non uccidiamo il più grande potenziale che abbiamo...

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  10. Credo che non si risolva nulla con la chiusura d'una discoteca,l'unico modo d'arginare l'uso di queste sostanze consiste nell'educazione a riconoscere i propri limiti e di acettarli come parte di se stesso. I giovani DEVONO imparare ad accettarrsi come sono e di vivere la propria vita, non la "vita " d'un mostro gonfiato e sempre vicino a scoppiare come un palloncino.
    Tutti discorsi di maggior repressione sono aria fritta!
    Nemmeno la pena di morte riesce a ridurre il consumo, come dimostra la situazione dove per questa droga si rischia la condanna all'esecuzione.
    L'unica risposta sensata consiste nell'educazione d'amarsi così come si è e di guardarsi nello specchio senza complessi.

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  11. informandomi su tutta la mole di denaro "sporco" che il narcotraffico muove, denaro che diventa utile per il commercio delle armi e di nuovo da capo, io sono dell'opinione che la migliore cosa sia che la droga venga gestita dallo stato, quella leggera sicuramente, legalizzandola seguendo il modello olandese e quella nomn leggera..non so come si possa fare ma di certo il mercato clandestino è una piaga che nutre altre piaghe..

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  12. Bello l'intervento di Stefania Sardisco, la questione della droga non è il "luogo" dove essa vine consumata, MA PERCHE' LA SI PRENDE.
    Anch'io credo che la chiusura del cocoricò sia stata una iniziariva irragionevole. Ma la politica, piuttosto che l'autorità dovevavo dare una risposta populistica ad effetto immediato.
    Cosa fae se non mettere sulla strada più di 300 lavoratori dipendenti?
    Non c'entrano nulla, la droga è stata fornita da un compaesano del ragazzo deceduto. Gliel'ha data prima di entrare in quella discoteca. Il ragazzo l'ha presa prima. Cosa c'entra il cocoricò? Se il ragazzo prendeva la droga in riva al mare, come avrebbero reagito le autorità?.... Avrebbero chiusa la spiaggia ai bagnanti? Siamo nel mondo dell'assurdo. Ecco un motivo per cui i ragazzi si drogano. Ce ne sono tanti altri motivi, ma quelli li ha già elencati il mio amico Franco Gentile col quale concordo in toto.

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    1. Concordo il tutto quello che ha scritto signor Mario! al 100%. Combacia perfettamente con ciò che volevo dire con l'articolo. Ho 2 figli, 27 e 23 anni. Sono dei bravi ragazzi che per fortunissima lavorano e, anche se non è stato facile farli diventare così, credo che meritino lo svago della loro età. Ossia ballare e divertirsi con la musica a palla con i loro amici. E, come loro, credo ce ne siano molti altri!

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  13. Personalmente penso che è ora di smetterla con la tolleranza; nelle discoteche (tutte) vendono alcolici ai minorenni e fanno finta di non vedere gli oscuri traffici che vi avvengono. La situazione é equiparabile a quello che avviene negli stati di calcio dove vengono tollerate tifoserie violente. Bisogna iniziare a chiudere discoteche e stati che non sono in regola

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  14. Tutta la vicenda descrive e racconta l'incapacità diffusa di comprendere che i giovani hanno necessità di socializzazione e tutte le sostanze e gli sballi non ci dico altro che questa nostra <> non si pone ne il problema di comprenderli ne di proporgli strumenti di efficacie conoscienza di se stessi e della complessità del vivere. Sapendo in piena autonomia di cercare vie di realizzazione interelazionali soddisfacenti liberamente scelte con le dovute e necessarie consapevolezze... mentre in effetti con la chiusura si opera nell’esatto senso opposto. Immagina se fosse stata invece che una discoteca... una sede di partito, una chiesa di qualsiasi tipo o un supermercato...???

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    1. Il Ministro Alfano, come sempre, ha scelto la via piu comoda e ingiusta infatti. Continuano a prenderci in giro tutti mentre per le strade la delinquenza e l'intolleranza aumentano! Lo Stato è assente su tutto! scuola, sanità, sicurezza! è vergognoso. Concordo in pieno con tutto ciò che ha scritto Giuda Manca

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  15. SBALLO O NON SBALLO.- Ho scritto diverse volte sul fenomeno droghe ed alcol, ho scritto anche diverse filastrocche sul problema. Per mia esperienza lavorativa occorre che le istituzioni prendano una vera e concreta posizione sia sul fenomeno droghe, sia sull' altro dramma chiamato alcol. Però mi domando, come si può combattere concretamente questi due fenomeni se attorno al loro consumo ci sono tanti busines che ci debbono guadagnare??? Io credo che questi due fenomeni assomiglino all' altro problema del tabagismo o del gioco con le macchinette, ci sono troppi interessi e non solo, attorno a questi fenomeni ci sono forze sociali ma anche politiche che " ci mangiano " per acquistare i voti per le loro organizzazioni, mi viene da pensare a certi individui che sponsorizzano l' uso di droghe fumando " spinelli " davanti al Parlamento. I giovani avrebbero bisogno che qualcuno dica loro che : il fumo fa male e non devi fumare, l' alcol ti annebbia il cervello, le droghe non solo ti portano alla dipendenza ma ti fanno diventare una " marionetta ", il gioco delle macchinette è pericoloso perché ti fa bucare le tasche e ti rovina la vita personale e familiare. Ma se nei territori aumentano i luoghi dove " si consuma " tutto ciò, a che serve dire che occorrono più controlli ??? Come si fa a controllare una discoteca quando in quel locale ci entra un paese di seimila persone????? Certo , occorre parlarne, meglio parlarne, però ci vorrebbe più concretezza e meno sociologia da cattedra, altrimenti se ne continua a parlare ma le vittime continueranno non solo ad esserci ma anche aumentano.- Con tanta stima e rispetto per chi pone all'ordine del giorno questi problemi. Il mio intervento è rivolto a quei demagoghi che, magari occupano scranni parlamentari, e che però fanno i grandi " moralisti " parlando di questi problemi per conquistare platea e voti.

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  16. Pderchè, un locale è stato chiuso, non mi interessa, cio' che mi preme è: vorrei vedere giovani che studiano, lavorano, se lo trovano, si divertono, senza dover ricorrere al famoso "sballo", che non so bene cosa sia, ma se in molti ci cascano, deve pur essere una cosa che cambia la vita, per un po' di tempo, fatto salvo che, la stessa, viene bruciata, come i loro cervelli.
    Sono contraria, per dirne una, alla legalizzazione della cannabis, tranne che per uso medico.....non sono convinta che da questa, poi.non passino a ben altro.
    Posso solo aggiungere che è un rgan bell'articolo.

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  17. L'articolo di Stefania Sardisco risente a mio avviso dell'ansia, dettata dal clima di tensione e di rabbia che sta prendendo tutti noi. Ma a mio avviso non tiene conto della totale inopportunità di dare lìcenze da discoteca a locali contenenti 6000 unità. Queste dimensioni consento non solo spacci e uso di droga, ma una pericolosità insita nell'agglomerato più vario. Una cosa però trovo giusta ed è il fatto che abbia fatto cenno anche al calcio. Sappiamo tutti che per vincere una gara, in tutti gli sport come in tutte le professioni molti si aiutano con "eccitanti". Ciò avviene anche nel campo dello spettacolo e sino ad oggi nessuno ha parlato se non di fronte a casi di decessi. Purtroppo credo che il fenomeno non sia facilmente argina bile: parliamo tutti, ma nessuno ha la ricetta per debellare l'uso indiscriminato della droga, che comunque non è solo di oggi.

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    1. Proposte tipo: divieto di accesso alle disco a chi subisce condanne per droga (una specie di “DASPO”, come nel calcio) e tamponi salivari per lasciare fuori dai locali chi assume droga è un'ottima partenza. In questo modo si inizia a sfoltire, piano pieno, la folla di sballati o drogati. Credo che la proposta, questa e fatta proprio dal titolare del Cocoricò, sia un inizio ed è gia qualcosa. Inutile criticare in bene o in male rimanendo con le mani in mano

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  18. Quanto ci vuole bene questo nostro Stato! Si preoccupa della nostra salute; ci allontana dalle droghe leggere; fa chiudere le discoteche perché supposti covi di assaggiatori usuali. E le sigarette... la Sanità.... gli spacciatori di malcostumi e illegalita' che ancora sono a Montecitoro?! STATO SEI IPOCRITA.

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  19. Proposte tipo: divieto di accesso alle disco a chi subisce condanne per droga (una specie di “DASPO”, come nel calcio) e tamponi salivari per lasciare fuori dai locali chi assume droga è un'ottima partenza. In questo modo si inizia a sfoltire, piano pieno, la folla di sballati o drogati. Credo che la proposta, questa e fatta proprio dal titolare del Cocoricò, sia un inizio ed è gia qualcosa. Inutile criticare in bene o in male rimanendo con le mani in mano

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  20. Dietro lo sballo ci sono una miriade di problemi,non solo istituzionali :famiglia,scuola,modelli proposti. Ci sono pure conseguenze gravissime come incidenti stradali,salute fisica e mentale Certamente non manca l’informazione a casa come a scuola.Il problema si pone ed è l’incubo di ogni famiglia ! Le istituzioni vigilano?Come mai minori hanno accesso ad alcolici che sono proibiti o entrano in discoteche non a ballare ma a sballare?Come aiutano la scuola a combattere la dispersione scolastica che spesso è l’anticamera di droga e delinquenza? Non parliamo poi dei modelli che propone la televisione con programmi spazzatura degradanti e che spengono le menti . Ma noi come società.La comunicazione con i giovani è quasi impossibile. Hanno sempre il cell in mano e chattano continuamente con linguaggi cifrati da cui siamo tagliati fuori !Una generazione andata a male che ha prodotto una generazione d’ignoranti convinti, aggressivi e ribelli Diamoci delle regole ferree e possiamo darle anche a loro !le istituzioni puniscano chi trasgredisce, la politica dia un esempio sano, le famiglie non demordano e difendano i loro figli e siano sempre punti di riferimento!Le discoteche abbiano tutti un codice morale e chiedano aiuto ad una vigilanza istituzionale.Solo una sinergia tra istituzioni, famiglia, scuola e sociale può dare buoni risultati.


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