Elenco pagine statiche

mercoledì 16 settembre 2015

Cronache quotidiane. Del maiale non si butta via nulla…

porta-a-portadi Gisa Siniscalchi - Cronaca. Fatti di sangue, violenze che riguardano donne, bambini, ne avvengono ogni giorno, basta accendere la tv, seguire la cronaca giornalistica che ne fa incetta.
Al  primo impatto c'è il dolore, il dispiacere per una vita spezzata, e l'indignazione e la rabbia per il mostro di turno e poi comincia...
 
DomenicaLive12Ott-aggressioneNapoliÈ giusto e lecito, normale, siamo esseri umani, va bene che se ne parli, che si seguano anche le indagini, certo, ma la spettacolarizzazione di una tragedia no, questo è intollerabile. La cosa che fa davvero imbestialire è la domanda di certi giornalisti ai parenti... del tipo..."cosa prova, come si sente?"

Siamo all'assurdo, o all'insensibilità più totale. Altra cosa intollerabile, è che per giorni, si parli, si parli coi parenti, gli amici e quant'altro.
Il non plus ultra dell'indecenza, sono quei programmi in tv, che ospitano, opinionisti, esperti del crimine, psicologi, criminologi e ogni sorta di persona, che abbia  bisogno di dire la sua sul fatto di cronaca.
Si sviscera si, il fatto, ma anche il vissuto, si va a sbirciare nel privato, si seziona, oltre al cadavere, l'anima delle persone. 
Se poi oltre all'assassinio si aggiunge lo stupro, si aggiunge un altro capitolo... una nuova puntata. Ci sono trasmissioni che esistono e campano sullo sfruttamento di queste notizie, e tutto fa brodo, che importa se si macella e si fa a pezzi, un essere umano che ha avuto la sfortuna di essere vittima di un assassinio?

VeronicaÈ proprio come se si ammazzasse un maiale, di cui si usa tutto, e anche in questo caso è così, ogni attimo, ogni fatto della vita di questa vittima, viene esaminato, quasi gustato, anche un unghia spezzata fa notizia... è assolutamente indecente, mostruoso.
C'è da dire, però, che probabilmente esiste una domanda, altrimenti non ci sarebbe una tale offerta. Un gran numero di gente guarda queste trasmissioni, le aspetta quasi con morbosità, questo è ancora più spaventoso, mi chiedo perché e ancora non so dare una risposta.

Una speculazione disgustosa e irrispettosa, questo entrare a forza nelle vite degli altri, perpetrata in nome di un non ben definito "diritto di cronaca"...non lo è... cosa è se non una altra forma di violenza, come e peggiore di quella che pretendono di spiegare, ancor più gratuita e inaccettabile.
"Se mi succede qualcosa, dite a Barbara D'Urso, di farsi i fatti suoi". Una battuta emblematica... e credo dovrebbe esserci una possibilità, una sorta di “testamento biologico” per vietare a questi “giornalisti” di parlare di ciò che ci riguarda personalmente.
Il rispetto per il dolore si esprime in altro modo, non con le lacrime finte di certi personaggi "pubblici", interessati soltanto all’audience del loro programma e della pubblicità che possono attrarre.

003_Tv-TalkBisogna boicottare questo tipo di aggressioni all'intelletto umano, se non si può altro, cambiare canale o spegnere la tv. A chi serve, questo stillicidio, non alle vittime, che esigerebbero solo il silenzio, non ai parenti, che parimenti vorrebbero poter piangere i loro cari senza urla mediatiche, non a chi indaga, anzi, questo straparlare potrebbe addirittura nuocere, a chi dunque?

Diciamo BASTA e INDIGNAMOCI. Per questo bisognerebbe fare una vera campagna contro certi talk show... pretendere che al posto di tali indecenze, ci fossero palinsesti diversi, trasmissioni di sana informazione e approfondimento.
Pensate per educare al rispetto, per la dignità delle persone, delle donne, dei bambini, che insegnino come difendersi, a chi chiedere aiuto... insomma, dei programmi creati per far crescere la sensibilità e la consapevolezza su argomenti come la violenza, i soprusi, le persecuzioni, lo stalking. Ecco questo servirebbe davvero.

Gisa SiniscalchiGisa Siniscalchi
Fusignano (RA)
16 Settembre 2015


46 commenti:

  1. Gisa Siniscalchi,hai perfettamente ragione,stiamo esagerando nel seguire in diretta i drammi e le tragedie che servono solo a gonfiare gli ascolti !Siamo diventati tutti competenti e tutti siamo pronti a commentare ed esprimere giudizi basandoci su ciò che propina questa o quella trasmissione che"si nutre "di questi tragici avvenimenti per " nutrire "la morbosa curiosità del pubblico.Poco importa se viene violata la vita degli altri,importante è correre dietro la notizia , scandagliando ogni aspetto della vita dei protagonisti senza rispetto e pietà ! Occorrerebbero degli adeguati regolamenti e delle restrizioni severe sul diritto di cronaca!.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Basterebbe solo un pò di umanità, forse...ma una regolamentazione, non guasterebbe, cetamente...grazie.

      Elimina
  2. Gisa condivido. È davvero indecente lo straparlare nei talk show di fatti di cronaca che avrebbero solo bisogno di silenzio. Tante volte mi sono chiesta, ma come fa questa deficiente a intervistare i genitori di una ragazza o di un ragazzo uccisi che forse rispondono soltanto per levarseli dai piedi. È terribile fare domande a coloro che hanno perso un loro caro e insistere perché diano addirittura delle spiegazioni. Questi programmi mi fanno vomitare, infatti non li guardo da un pezzo. Inoltre quel tornare a parlare continuamente dei fatti di cronaca più eclatanti, dove un nugolo di esperti dice la sua. Ma cosa ne sanno loro dei sentimenti delle persone che sono state indagate o arrestate, cosa possono dire se non il proprio pensiero e un parere che non è obiettivo perché è falsato dal loro pregiudizio. Insomma sono contraria a questo tipo di giornalismo di pessimo gusto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non solo di pessimo gusto....è decisamente intollerabile, e vergognoso, senza rispetto...per la dignità delle persone, dei vivi come dei morti...grazie per il tuo commento.

      Elimina
  3. Articolo interessante e sempre di attualità. Quello che scrive la Sinisaclchi è pane quotidiano della nostra televisione.

    “Cosa prova, come si sente”. La domanda più cretina che un giornalista possa fare. Eppure si ripete sempre.
    Certe volte mi domando a quale scuola di giornalismo hanno imparato a fare le interviste.

    Da parte mia, per evitarmi questa tragedia di notizie ripetute con sadismo all’infinito, da anni non seguo più le trasmissioni RAI del tipo trattati in questo articolo e non solo. Non seguo più nemmeno tutti i dibattiti politici. Anche loro dicono sempre le stesse cose con l’aggravante di parlarsi addosso e non far capire ai telespettatori quello che vogliono dire.
    Adesso mi limito a un telegiornale al giorno. Qualche trasmissione tipo “Ulisse” e un film dalle 10 a mezzanotte per non andare a letto troppo presto. Tengo sempre un libro a portata di mano per riempire alcuni momenti vuoti e perché sono sicuro di trarne veri vantaggi del sapere.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. TI capisco, se posso darti del tu, il mio comodino è pienodi libri...e se è per questo nella mia camera da letto ho una libreria...e come te non seguo assolutamente trasmissioni del genere, e quando me ne parlano, ceco sempre di evitare...è una cosa che trovo semplicemente indecente....per non parlare pi dei plastici di Vespa...abominevoli...come e peggio di lui...abituato al lecco come è...grazie del commento...

      Elimina
    2. Per il "Tu" non ci sono problemi. Amo farmi dare del tu anche dai ragazzini.

      Elimina
    3. bene...grazie...ciao alla prossima...spero..

      Elimina
  4. Condivido, approvo in toto lo scritto di Gisa Siniscalchi che in modo concreto " denuncia la spettacolarizzazione " di tristi fatti che accadono attorno a noi. Tristi fatti che riguardano le violenze contro le donne, contro i bambini. Tristi fatti, ahimè, che in questa nostra terra " nazional - popolare " tutto fa spettacolo e tutto deve essere spettacolarizzato. Credo che " questa spettacolarizzazione " sia non solo demenziale, ma lede la dignità, lede il rispetto, lede il buon senso, offende l' intelligenza delle persone, delle famiglie, offendono sopratutto le vittime di questi tristi episodi che diventano " merce di spettacolo " per fare audience, per far fare carriera a " giornalististi "che di giornalismo ne fanno uso e consumo come se gestissero una bancarella. Le tristi storie non sono " merce " e dovrebbero essere accennate per quello che sono : tristi storie di vilenze e basta- e senza costruirci sopra. Poi mi viene di fare osservare tutti quei " signori esperti " che vengono intervistati per dire le " loro diagnosi " ( ma questi signori non hanno un lavoro ?? ) e stanno per mezze giornate, credo non gratis , a straparlare di come è avvenuto il " triste fatto ". Occorre, secondo me, una " legge precisa " affinchè venga proibita la " spettacolarizzazione " di fatti di violenze su donee, e sporatutto su bambini. Occorre che ci sia un poco di " decenza " nel trattare argomenti così tristi e delicati. Mi sono sentito " male " quando si è fatto spettacolo del corpicino del bambino curdo morto in un naufragio. Basta con queste vergogne televisive, io dico che ci dovrebbe essere un controllo anche sulla carta stampata ed anche nei talk show.-

    RispondiElimina
  5. Ho frequentato per 50 anni le redazioni dei giornali. Io modestamente ho dato per tutti questi anni un contributo ai giornali attraverso le agenzie fotogiornalistiche di cui sono stato prima direttore e poi proprietario e direttore. Sabato , editore dell'allora notissima rivista ABC , diceva, e non era l'unico a dirlo, che la formula per vendere i giornali era quelle delle tre S: sangue, soldi e sesso, anche se non precisamente in quest'ordine. ABC, grazie a questa formula arrivò a vendere 800mila copie. Era molto letto nella provincia , ma non solo in quella. Dopo ABC, ci fu Cronaca Vera, altro grande successo, arrivò a vendere oltre 400mila copie. E' inutile negarlo, c'è un'attrazione morbosa per i fatti di sangue e di sesso. E su questo si specula e moltissimo.

    RispondiElimina
  6. Complimenti a Gisa Siniscalchi. Mi ritrovo perfettamente in ciò che ha detto e lo condivido. Altro è fare cronaca,ossia raccontare e informare sull’accadimento, altro è giocare sulla morbosità del fatto. E’ vero che si entra in campi privati pur di fare ascolto. Queste trasmissioni hanno un corollario di opinionisti, esperti del crimine, psicologi, criminologi e ogni sorta di persona, che abbia bisogno di dire la sua sul fatto di cronaca. È il businnes che gira intorno a questi episodi Tutto questo mi sembra speculare alla crisi politica. La gente preferisce la cronaca perché ci si identifica di più, è più reale, mentre nei talk politici c'è un senso di nullità e i temi sono stantii e falsi.,almeno così vengono percepiti.
    Da quando è stato introdotto l’audience tutti i programmi hanno un target piuttosto basso programmi culturali scarseggiano perché non sono nazional popolari e tutto è diventato un enorme grande fratello. Questi programmi ottengono grandi indici di ascolto e sono tenuti in gran conto ma perché i parenti delle vittime e gli avvocati, professionisti di un certo calibro, si prestano a venire nelle trasmissioni?Questo non lo capisco. Forse chiedono giustizia, vogliono far conoscere il loro congiunto Mah ! Grazie Gisa Siniscalchi,preziosa collaboratrice di politica prima!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie a te...fa piacere sentire di non essere l'unica a pensarla così....mi togli un gran peso...scherzo, ma neanche tanto...ti ringrazio di cuore...

      Elimina
  7. Purtroppo si rimastica il male ed il doloreper produrre righe di cronaca inutili ed ulteriore dolore evitabile, è una vera e propria industria di scicallaggio, e tutto, in fin dei conti, a scopo di lucro. Se dico semplicemente "mi fa schifo" non esprimo che una piccolissima pare del mio disgusto

    RispondiElimina
  8. Ho letto l'articolo di Gisa Siniscalchi, sono anni che ripeto e penso le stesse identiche opinioni, molti giornalisti fanno domande inquietanti a persone affrante dal dolore che però accettano di essere intervistate...una abitudine in aumento molto triste e molto scorretta...

    RispondiElimina
  9. Bruno Panuccio Sfondi una porta aperta , non mi è mai piaciuto apparire in TV o sui giornali , ma era indispensabile io lo facessi . Senza falsa modestia posso affermare che in questi anni penso di essere riuscito a fare dei media uno strumento utile alla mia causa , senza per questo esserne strumentalizzato . Con quasi la totalità dei giornalisti scendevo a patti prima .
    Sapevano bene che non era loro concesso riprendere mia moglie e gli altri miei figli , che non gli erano permesse domande sull'intimità ed ii sentimenti tra me e mia figlia Sara , e a quel poco che era dovuto per esigenze TV spregevoli , io avrei ed ho sempre risposto in maniera banale . Le mie lacrime sono sempre state mie e mai le ho regalate ai media . Sapessi a quante e quante volte ho detto no all'invito ad apparire in certe trasmissioni , nonostante l'insistenza condita anche dalla promessa di un cachet .
    Nonostante ciò penso di essere riuscito a far si che i nomi di Sara e Francesca , a distanza di più di 5 anni sono gli unici nomi di cui ci si ricorda in Italia tra i morti per frana .
    Non è un autoincensarsi , ma l'obiettiva realtà dei fatti .
    Grazie sempre per l'attenzione e un abbraccio , seppur virtuale

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie a te Bruno...è anche pensando a te...a voi che ho voluto scrivere di questo...ti abbraccio con tutto il cuore...

      Elimina
  10. In questo paese le disgrazie non mancano mai, terremoti, anziani o bambini picchiati negli istituti di cura e negli asili, neonati abbandonati, baby prostitute, donne violentate o che scompaiono e uccise. Insomma immani tragedie familiari, ma una vera gioia e manna dal cielo per chi di disgrazie campa, grazie anche all’imbecillità umana, che da sempre da grande prova di se, nutrendo le proprie sadiche angosce, inspirate da pietose rappresentazioni, appositamente confezionate e servite quotidianamente, nella ben orchestrata recita televisiva. Tutto ciò, mentre attendiamo invano che il Garante della Privacy e la magistratura, intervenga finalmente a porre fine a questa indecenza che va avanti da troppo tempo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Giusto...è quello che aspettiamo, in tanti, una regolamentazione efficace...difficile da ottenere, ma speriamo...grazie.

      Elimina
  11. Siamo arrivati alla tv che fa spettacolo solo con gli orrori.o, in alternativa, con i plastici di Vespa.
    Più sangue scorre, più audience.più la Terza Camera.è interessata!
    Certo che del maiale non si butta nulla., sopratutto è una pena infinita, il giornalista (giornalaio??) che fa domande ai parenti di un povero diavolo che è stato ammazzato, o trovato deceduto.
    Che dire? Sino a che non diamo una svolta noi, rifiutando guardare.continuerà lo schifo totale.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' una soluzione semplice, per certi versi, ma io pretendo una vera soluzione, netta e precisa, non si deve speculare e spettacolarizzare le tragedie , qualunque esse siano....informazione e basta senzo contorni mediatici o di audience...grazie per il commento.

      Elimina
  12. Secondo me si sta parlando di un falso problema perché basterebbe non seguire questi programmi televisivi per risolvere il problema. Personalmente e nella mia famiglia a nessuno verrebbe in mente di seguire questi talk show demenziali e disumani; nemmeno mia madre che ha ottantadue anni perde un secondo della sua vita per vedere tali programmi. Purtroppo tantissima gente li trova interessanti e ritiene normale andare a frugare fra i sentimenti e l'intimità delle persone, accettando la spettacolarizzazione delle tragedie. Purtroppo questo è un altro aspetto dei nostri tempi torbidi

    RispondiElimina
  13. Oggi, tutto ciò che si sbatte in prima pagina, o programmi di approfondimento televisivo, con del finto buonismo, cinismo, spregiuticatezza, ad un pubblico che segue con curiosità, direi quasi con morbosità, fa parte di una bassa macelleria, agitata, da buona parte politica, un modo di distrazione mediatica dai veri problemi che attraversa il paese. Serve a non far reagire a chi guarda, e a rubare l'anima a chi soffre. E' un modo di nascondere l'incapacità e l'indebolimento delle nostre Istituzioni. La crisi ha minato la vera umanità, quella con la U maiuscola, che oggi si percepisce con un abbassamento dei valori umani. I media e chi li dirige, non hanno bisogno di fare dei programmi culturali, che ci educano al rispetto, alla dignità, perché oggi è qualcosa di astratto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie...è un pensiero che ho avuto, si...l'umanità latita già da un po...o forse è solo la perdita di speranza..e non bastano proclami e promesse impossibili da realizzare per far tornare la gente al buon vivere e alla solidarietà. .non ostentata.

      Elimina
  14. Non saprei veramente cosa aggiungere a quanto detto dalla sig.ra Gisa nella sua esposizione, su questo lugubre e cinico modo di fare notizia, e soprattutto di quanti adepti e affezionati voyeur delle tragedie intime altrui vi siano! Mi aspetterei quantomeno un ripensamento almeno da parte delle reti pubbliche, più difficile poter normare quelle private, quasi impossibile smuovere il senso critico degli affezionati fruitori di questi programmi, ignare vittime di questa cinica e commerciale spettacolarizzazione del dolore. La sig.ra Gisa ha dato voce alla mia indignazione con le sue profonde riflessioni su un problema, che per troppi "non è un problema"! Ancora una volta, bravissima!

    RispondiElimina
  15. Grazie e ancora grazie di essere anche tu una voce fuori dal coro, questo coro mediatico che si nutre di queste sconcezze..che paiono orchestrale ad arte per non farci guardare altrove...ovvero allo sfacelo istituzionale...

    RispondiElimina
  16. Purtroppo indignarsi non basta. L'unica soluzione è quella di cambiare programma. Fino a quando sarà alta l'audience di simili barbarie non c'è speranza che cessino tali spettacoli offensivi della dignità umana. Il mostro ha sempre attirato l'attenzione a volte morbosa delle persone, anche di quelle "normali". Né gioverebbe sottoporre a censura trasmissioni come quelle deprecate dalla brava Gisa: sarebbe inconciliabile con i principi di libertà di stampa. Non resta che sperare che l'eccessiva offerta di simili sconcezze provochi una diminuzione della domanda.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Già. ..è quello che mi auguro...grazie per il commento

      Elimina
  17. L'altro giorno su queste stesse pagine è stato pubblicato un articolo in cui si parlava del "rispetto" come entità sociale perduta.
    Mi pare che l'argomento di oggi possa essere benissimo un corollario di quell'articolo.
    Infatti quale "rispetto" c'è dell'uomo nel scavarne con sadica curiosità i perché e i percome sia avvenuto il fatto? Nel ricercare l'emozione nella sofferenza di chi è stato colpito da una disgrazia, da un evento luttuoso accaduto per la bestialità umana venuta in superficie, se non una "sadica" mania del pettegolezzo trasformato in momento di "cultura" con l'aiuto di "opinionisti" da salotto che se fossero davvero seri non si presterebbero a certe manipolazioni degradanti e semplicemente pietose.
    Ma il bello è che il più delle volte certe manifestazioni di sottocultura sono sollecitate dagli stessi interessati.
    Il motivo, il contenuto esiziale di tutto ciò? La decadenza del valore della coscienza, della intelligenza, la voglia di protagonismo. e, perché no, in molti casi la speranza di ricavarne un vantaggio economico, con l'esibizione pietosa e degradante dei propri sentimenti e della propria dignità.
    Ovverossia l'ulteriore dimostrazione che spesso il progresso non collima col termine civiltà!

    RispondiElimina
  18. Ottima analisi e ottime conclusioni. Questo è lo stato reale delle cose. Io ho deciso da tempo di non seguire nessun programma di intrattenimento e accendo il televisore soltanto per le notizie e per alcune manifestazioni sportive internazionali. Ma la soluzione non sta nelle scelte individuali. La soluzione del problema è nelle mani della politica e all'interno dei consigli di amministrazione delle reti televisive.Ma quelle mani sono macchiate di scandali e corruzione. Che fare?

    RispondiElimina
  19. Complimenti un bellissimo articolo, già da tempo certi talk show avrebbo dovuto essere aboliti! Ma il problema è che se c'è l'offerta, allora vuol dire che c'è una domanda, ai tempi di Baudo la gente si divertiva con i comici, con i ballerini adesso siamo diventati un mondo di curiosi, fanno audience i programmi di cronaca nera, i programmi della De Filippi dove nascono le love story, insomma tutti quei programmi che a mio avviso sarebbero da eliminare ...Il problema è che bisogna prima sdradicare nella gente quest'abitudine nell'intruffolarsi nella vita degli altri, nel dolore degli altri come quasi fosse un diritto, alcuni pensano che ormai siamo autorizzati a tutto è questo il messaggio che fanno passare i mass- media, ed è da lì che bisonerebbe partire dal ripristinare le cose, dal rispetto che ognuno dovrebbe avere della propria intimità.

    RispondiElimina
  20. Certamente tutti assistiamo chi per caso chi per ..interesse alcune trasmissioni televisive ..oggi piu' che mai ..alcuni giornalisti si servono con lucidita' perche sanno BENISSIMO quello che fanno non chiamateli stuoidi ..sanno BENISSIMO QUELLO CHE STANNO MANDANDO IN ONDA..ma da quando ..da diversi anni ..bisogna fare audience ...aumentare i picchi di ascolto .Evidentemente il sistema funziona perfettamente ..pensate a chi ci sta governando ..il viaggio alla finale di tennis ..ha fatto audience anche di piu' della foto del povero bimbo.Direi che ..mala tempora current (piu' o meno viviamo tempi brutti .un renzi che governa con cingutii e selfie che cavolo di esempio da alla nazione ..sta scardinando lentamente la democrazia ..metto come provocazione alcume righe tratte dal suo libro .e' una provocazione ma e' anche la realta ..ecco perche le armi di distrazione di massa funzionano e devono funzionare per distrarre dai problemi ..VERI quelli che renzi non affronta e' troppo codardo .PER NON DIMENTICARE "Il metodo più efficace per prendere il controllo dei popoli e dominarli del tutto è quello di sottrarre un pezzettino della loro libertà ogni volta, così da erodere i diritti attraverso migliaia di piccole e quasi impercettibili riduzioni. In questo modo, la gente non si accorgerà che diritti e libertà sono stati rimossi fino a quando sarà oltrepassato il punto in cui tali cambiamenti non possono essere invertiti." (Adolf Hitler, Mein Kampf) lo dico prima aspetto critiche ..e quello che scrivo sara' anche fuori tema ma e' come vedo io l'Italia di oggi !!

    RispondiElimina
  21. L'articolo della Siniscalchi e' inattaccabile: è verissimo di tutto si fa spettacolo sezionando non tanto i fatti che sono crudi e crudeli, ma la vita è l'anima dei protagonisti e degli spettatori che ormai siamo diventati criminosi pendenti. Una cosa sola vorrei sottolineare e forse dipende dalla mia sensibilità ormai ai limiti del sopportabile: mi lascia molto perplessa la quasi indifferenza dei parenti delle vittime. Non voglio azzardare ipotesi allucinanti, ma spesso, troppo spesso ho notato che la morte del congiunto o di un figlio non provoca reazioni umane, ma sembra l'accettazione di un evento atteso e accettato. Non parliamo poi della spettacolarizzazione che si fa di eventi mafiosi quasi se ne volesse giustificare l'avvenimento. Oggi, secondo quanto si vede e si sente sono tutti autorizzati a sentenziare ed a auspicare l'intervento di psicologi. Fosse una professione da reclamizzare?

    RispondiElimina
  22. Enzo che il compito di ogni cittadino, che come tale è come recita la costituzione stessa, è un " militante" della costruzione e difesa del patrimonio della democrazia, -e quindi di tutti gli strumenti di cui ha bisogno affinché la democrazia possa esistere : rappresentanza e informazione- abbia anche il dovere di difendere ciò che aiuta la società a crescere senza abbruttirsi, strapparsi, dividersi, sollecitare i suoi peggiori sentimenti quali l' invidia , la superbia, la supponenza e anche la menzogna oltre che la manipolazione e il cattivo uso dell' emotività: che sia quella che passa attraverso la fede che quello che passa attraverso i sentimenti più istintivi quali affetto, amore , ma anche aggressività e ostilità.
    Ogni cittadino deve impegnarsi a rimuovere gli ostacoli che limitano lo sguardo umano verso la concordia, la fiducia, la coesistenza di diversi e diversità, il rispetto delle debolezze e degli errori come facenti parti di ciascun individuo è quindi accettati senza l' istinto di aggredirli solo perché dalla parte del più forte.
    Volete che vi scriva di nuovo e per l' ennesima volta che i media, ora che non finanziati dal pubblico ( per me errore gravissimo -e pericolosissime le prossime conseguenze che già emergono-) stanno facendo una operazione politica che andrà contrastata con un impegno strenuo? E volete che ribadisca che questa sarà una delle battaglie dirimenti per non trascinare la democrazia occidentale, già imperfetta, verso più deliranti modelli presuntuosamente autodefiniti all' apice e invece miopi , sordi, cinici e a favore della sopraffazione più retrograda e ingiusta? Io posso trascriverlo ogni giorno, ma preferirei che , di nuovo, ci mobilitassimo tutti a studiare e aiutare il prossimo a liberarsi da questa orrenda sindrome dell' informazione mediatica suona, che nulla butta ma di tutto fa carne di porco.

    RispondiElimina
  23. Tutta la nostra società, tutta la nostra vita, direi, sono state investite da un'ondata di "degrado" che ci sta sommergendo come uno tsunami. Eppure, strano a dirsi, non facciamo nulla per metterci in salvo, anzi, sembra quasi che ci faccia piacere di ingurgitare questa acqua sporca che ci toglie il respiro dello spirito... Infatti, mentre si aprono, uno dietro l'altro, i centri benessere per la cura quasi maniacale del nostro corpo, non sono ancora sorti, nelle nostre città, dei centri simili per la rigenerazione delle nostre anime, inquinate e soffocate da una sorta di disfacimento e imbarbarimento che le ha deprivate della loro stessa essenza, che dovrebbe essere levità, sublimazione, leggerezza. E non c'è scampo neppure per coloro che sentono tutta la nausea e il disgusto per certe manifestazioni, proprio perchè non esiste opportunità di scelta. E allora forse è bene ripartire dalla saggezza antica che consiglia : "Medice, cura te ipsum !". Ognuno di noi, dunque, può provare a ripartire da se stesso...

    RispondiElimina
  24. Per come la vedo io Gisa,tutto è iniziato nei primi anni 80 con la tragedia del piccolo Alfredino. All'epoca la commozione attraversò l'Italia tutta anche grazie alle dirette televisive che seguivano le fasi convulse dei tentativi di salvataggio. Non in modo morboso, ma piuttosto animati tutti dal desiderio di un lieto fine che purtroppo non avvenne. Da lì però qualcosa è scattato,qualcuno ha intravisto il modo di speculare sui fatti di cronaca sviscerando e snaturando persone, luoghi, situazioni. Probabilmente complice anche il fatto che da allora ad oggi i tempi della messa in onda sono aumentati fino a coprire le h24. Urgeva quindi catturare l'attenzione con lo scoop, le rivelazioni le supposizioni....E si sa," il troppo stroppia", si è finiti per oltrpassare l'intimità e il rispetto altrui. Ed è proprio questo il punto, ci è venuta a mancare questo tipo di educazione e si sà quando uno spazio è vuoto, questo tende a riempirsi con la prima cosa che passa in convento.... ci vuole più spirito critico... meditiamo gente meditiamo....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. È il bel commento di una amica fatto su fb...lo ho copiato. .e inserito...ma non è venuto il nome...è DANIELA MAZZOTTI. ..grazie a lei.

      Elimina
    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

      Elimina
  25. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  26. Da tempo vado dicendo che certe trasmissioni sono spazzatura e che i media pur di fare audience spiano nel buco della serratura altrui per giorni. Se si da al pubblico una trasmissione senza contenuti non lo si abitua a sviscerare problematiche serie e importanti. Ci resta un'arma per boicottare tali trasmissioni: spegnere la tv o il computer. Brava Gisa , scrivi ciò che pensiamo in tanti.

    RispondiElimina
  27. E' ripugnante cio' che accade in certe trasmissioni. Nello stesso canale, per giorni, per mesi, per anni parlano dello stesso argomento. Disgusto e rabbia m'inducono celermente a cambiare: credo che sia il metodo piu' democratico per fare arrivare il nostro dissenso. Ma, come dice Gisa, a molti piacciono questi talk e la TV ci sguazza giornalmente con l'offerta perche' esiste una domanda. Molta gente e' affetta da una morbosa attrazione verso questo tipo di notizie e li ascolta, e li segue con inquietante piacere.

    RispondiElimina
  28. E' ripugnante cio' che accade in certe trasmissioni. Nello stesso canale, per giorni, per mesi, per anni parlano dello stesso argomento. Disgusto e rabbia m'inducono celermente a cambiare: credo che sia il metodo piu' democratico per fare arrivare il nostro dissenso. Ma, come dice Gisa, a molti piacciono questi talk e la TV ci sguazza giornalmente con l'offerta perche' esiste una domanda. Molta gente e' affetta da una morbosa attrazione verso questo tipo di notizie e li ascolta, e li segue con inquietante piacere.

    RispondiElimina
  29. E' ripugnante cio' che accade in certe trasmissioni. Nello stesso canale, per giorni, per mesi, per anni parlano dello stesso argomento. Disgusto e rabbia m'inducono celermente a cambiare: credo che sia il metodo piu' democratico per fare arrivare il nostro dissenso. Ma, come dice Gisa, a molti piacciono questi talk e la TV ci sguazza giornalmente con l'offerta perche' esiste una domanda. Molta gente e' affetta da una morbosa attrazione verso questo tipo di notizie e li ascolta, e li segue con inquietante piacere.

    RispondiElimina
  30. Come cancellare i due commenti del 26 che sono ripetuti?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. sotto il tuo commento dovrebbe esserci la dicitura elimina...almeno credo...clicchi e viene eliminato...ciao grazie per...i....commenti..!!!

      Elimina