di Davide Mastrangelo - I rapporti tra gli individui e i loro comportamenti nella società sono regolati da una serie di regole, le quali costituiscono le norme giuridiche; la loro funzione è quella di disciplinare e risolvere conflitti d'interessi intersoggettivi.
Una contrapposizione notevole si ha già dalla fine del III sec. a.C. in cui si coglie nella lingua latina la differenza tra ius, le norme di carattere più propriamente giuridiche, e fas. dove sarebbero confluite quelle di natura religiosa od etico-religiosa. Già nel periodo arcaico, si poteva distinguere un diritto civile, con risvolti prevalentemente laici, ed un diritto sacro, che riguardava più da vicino l'organizzazione della religione di Stato ed i rapporti con la divinità.
La religione cristiana venne imposta per la prima volta come religione di Stato dell'Impero Romano nel 391 d.C. dall'imperatore Teodosio I; il Cattolicesimo, venne riconosciuto religione di Stato con l'art. 1 dello Statuto Albertino del 1848, dapprima in vigore nel solo Regno di Sardegna e poi esteso al nascente Regno d'Italia. Dal 1948, la Costituzione Repubblicana, art. 3, garantisce l'uguaglianza degli individui a prescindere dalla religione, il che rappresenta l'abolizione della religione di Stato in Italia.
Tale principio si affermò con la revisione dei Patti Lateranensi del 1984, e, nel 1989 con la sentenza n. 203 della Corte Costituzionale che sancirono la laicità suprema dello Stato, abolendo conseguentemente la religione statale. Si è passati così dall'obbligo di affiggere i crocifissi nelle scuole italiane in epoca fascista, al 3 novembre 2009, data in cui la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo, ha stabilito che la presenza dei crocifissi nelle aule scolastiche costituisce "una violazione dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni" nonché una violazione alla "libertà di religione" degli alunni. Anche se il 18 marzo 2011 la Grande Chambre ha ribaltato definitivamente la sentenza di primo grado.
I giudici della Corte europea dei diritti dell'uomo hanno infatti stabilito che l'esposizione del crocifisso non costituisce violazione dei diritti di insegnamento e di educazione della prole e "nulla prova l’eventuale influenza che l’esposizione di un simbolo religioso sui muri delle aule scolastiche potrebbe avere sugli alunni. La scuola pubblica non impone, quindi alcun tipo di indottrinamento religioso e rispetta "il diritto dei genitori ad assicurare l’educazione e l’insegnamento secondo le loro convinzioni religiose e filosofiche".
Non c’è dubbio però che il processo di decristianizzazione, iniziato da tempo, continua la sua avanzata. E, anche chi è fermamente cattolico, come si professa il Premier Matteo Renzi, non fa assolutamente nulla per fermare tale cambiamento. Continuando a manipolare la società con quelle che possiamo definire come le "3D": dividendo, distraendo e disinformando.
Un pratico esempio viene ricoperto dalla famigerata ideologia gender nella scuola; sapientemente mascherata come "programma anti-omofobia". Venerdì 11 luglio 2014, infatti, il Ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, si è seduta al "tavolo delle trattative" assieme a: "Arcigay", "ArciLesbica", "Associazione Radicale Certi Diritti", "Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli", "Equality Italia", "Famiglie Arcobaleno", "Gay Center", "Mit"; per concordare assieme il piano strategico (!) nazionale di contrasto all'omofobia ed alla transfobia. Alla faccia dell'istruzione!
Da qui parte il referendum per l'abrogazione di tutta la legge di riforma della scuola 13 luglio 2015 n° 107, ed i moduli per la petizione "Stop gender nelle scuole". Tale ideologia, si legge nel documento (clicca per leggere il testo) a firma del gruppo di genitori che ha avviato l’iniziativa, mira alla diseducazione, con l'aggressione omosessualista; celando dietro il mito della lotta alla discriminazione, "l'equiparazione di ogni forma di unione e di famiglia, nonché la normalizzazione di qualsiasi comportamento sessuale".
Io non sono assolutamente un ragazzo omofobo e rispetto in tutto e per tutto chi è diverso da me o chi la pensa in modo completamente opposto. Voglio però sottolineare il rischio di una riforma come la “buona scuola” di Renzi riguardo a tale problematica. Le famiglie devono essere informate su cosa sia questa “teoria del gender” e devono potere decidere liberamente e consapevolmente cosa si vuol insegnare ai propri bambini. Sono convinto che nella buona scuola ci debba essere la massima tolleranza e spazio per tutti ma senza alcuna discriminazione verso chi biologicamente è e si sente maschio o femmina.
Di certo non abbiamo bisogno del tecnocrate di turno, impegnato a risolvere solo temporaneamente e non permanentemente i problemi della società moderna; i suoi frutti hanno vita breve.
Davide Mastrangelo
Figline Valdarno (FI)
18 Agosto 2015
P.S. Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo interessante articolo scritto da un giovane ragazzo su una questione delicata come l’insegnamento dell’educazione sessuale nelle scuole e le recenti teorie gender che hanno scatenato forti reazioni da parte delle famiglie cattoliche.
Il dibattito è acceso ed è proprio di queste ore lo scontro tra il sindaco di Venezia Brugnano, che ha bandito dalle scuole alcuni testi, e Elton John.
Davide Mastrangelo, nato a Figline Valdarno in provincia di Firenze, nel 1996, ha 19 anni. A settembre inizierà gli studi presso la facoltà di giurisprudenza a Firenze, sebbene nessuno della sua famiglia abbia mai avuto alcun rapporto con la professione forense. Il suo obiettivo è quello di diventare penalista. Appassionato di politica, è uno sportivo di razza. Ha partecipato per 4 anni ai campionati di minimoto, e nel biennio 2013-2014 ha fatto il campionato italiano velocità su Aprilia 125 SP. Ha scritto questo articolo “perché viviamo in un contesto socio-economico in cui è impossibile tacere; in una situazione satura. I cittadini sono stanchi, stanchi della politica inutile, dei falsi miti”.
Benvenuto su PoliticaPrima e buon lavoro
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Massimo rispetto per ogni individuo, gay ,etero e ciò che ognuno vuole essere, però adesso a mio parere é stato superato ogni limite di ragionevolezza. La famiglia é composta da madre, padre e figli. I bambini, tutti indistintamente hanno il diritto di essere cresciuti da un padre uomo ed una madre donna. Se qualcosa nella coppia turba questo status, si agisce limitatamente alla composizione di eventuali conflitti, senza che si metta su tutto questo orrendo baraccone che non potrà fare altro che confondere ancora di piú bambini ed adolescienti, oltre che sovvertire le naturali fondamenta della società. I gay uomini e donne se ne facciano una ragione, loro sono diversi, e lo dico senza alcuna cattiveria, chi si rispecchia in ciò che ho prima rappresentato, i normali. Non accetto che qualcuno operi con l'intento di far apparire qualcosa innaturale come naturale, nessuno fino ad oggi ha saputo darne una spiegazione scientifica esaustiva, se si tratti o meno di una malattia, non mi interessa saperlo, ma se devo reagire a ciò che oggi vivo come una aggressione violenta non ho alcuna remora a dire che quello che loro denunciano cone un torto sono "cazzi loro" per me normalità/naturale é uomo e donna uniti da un sentimento e, nella gran parte delle unioni cementati dal concepimento dei "loro" figli.
RispondiEliminaQuale famiglia? Quella di 50 anni fa? Da allora l’unica cosa rimasta uguale è che per procreare occorre il seme dell’uomo e l’ovulo delle donna. Tutto il resto è cambiato. Dicono le statistiche che il matrimonio dura in media 7 anni e quindi tutte le conseguenze della durata breve dei matrimoni attuali: Famiglie allargate, famiglie che si costituiscono due, tre, quattro volte nell’arco della vita. Fratelli e sorelle che appartengono a famiglie diverse. Vecchi settantenni ed oltre che fanno figli con giovincelle e i bambini si trovano ad avere un padre che potrebbe essere il loro bisnonno e destinati a rimanere orfani di padre a 10 15 anni. Sono queste le famiglie tradizionali di cui parliamo? Dunque dov'è lo scandalo di avere due mamme o due papà? Anche nelle famiglie non omosessuali questa a volte è una realtà.
EliminaStraordinaria la maturità di questo ragazzo che affronta una spinosissima problematica, con una lucidità ed un senso critico che adulti, sedicenti esperti tuttologi, non si sognano neanche lontanamente di avere. Auspico un avvenire SPLENDIDO a Davide, foriero di ogni successo personale e professionale e che il suo prezioso contributo al nostro blog possa continuare in futuro. L'argomento che ha trattato con grande competenza mi interessa molto e non posso che condividere in toto, il suo pensiero.
RispondiEliminaChi ha paura dei diritti dei gay ha qualche problema sessuale insoluto.
RispondiEliminaNon condivido le riflessioni di Davide Mastrangelo ; secondo me l'accoglimento della teoria gender rappresenta un sano passo avanti verso la tolleranza e il rispetto degli altri. La nostra società mostra spesso il volto del razzismo e dell' omofobia; è opportuno cambiare atteggiamento verso gli altri e rispettarli comunque essi siano. Si può non condividere, ma ill rispetto non deve mai venire meno.Sono d'accordo al riconoscimento dei legami civili delle coppie gay mediante matrimonio civile, ho qualche perplessità sulle adozioni, anche se propendo a credere che anche due persone dello stessi sesso potrebbero essere bravi genitori. Riflettiamo sul fatto che le nostre idee e formazione mentale sono la conseguenza di condizionamenti atavici
RispondiEliminaNon sono d’accordo con le preoccupazioni espresse dall’autore. Tutto ciò di cui si parla e si dibatte nelle aule scolastiche non dovrebbe mai suscitare alcuna diffidenza o, peggio ancora paura. Non c’è nulla che non possa essere trattato nel luogo preposto alla formazione culturale per antonomasia, specialmente se si tratta di scuola pubblica. Non c’è argomento che possa o debba essere evitato. Come sempre quello che conta non è la trattazione di un determinato argomento che si affronta ma il modo, la preparazione, i contenuti, le parole che vengono usate da parte dell’insegnante, e che è in grado di mettere in campo nell’esposizione di una lezione ai suoi alunni. Dovremmo dare per scontato che un insegnante svolge le sue funzioni garantite da una abilitazione all’insegnamento e dal superamento di un concorso pubblico. Condizioni, queste, che dovrebbero garantire una certa adeguatezza nell’affrontare tematiche, anche delicate, ma che sono di grande attualità, dibattute ad ogni latitudine del globo terrestre e che, pertanto, non possono e non devono rappresentare un tabù per le nuove generazioni. Persino il pontefice non ha potuto evitare di dire la sua. Semmai il problema è totalmente affidato alla qualità dell’insegnante, più che all’introduzione di temi nuovi e non proprio inerenti materie tradizionali. Naturalmente non tutti gli insegnanti sono egualmente attrezzati per affrontare tutto lo scibile umano. Mi pare quindi che il problema vada visto da un'altra angolazione, e cioè dal livello della formazione culturale che ogni insegnante dovrebbe possedere, prima di entrare a contatto con i nostri figli, al quale viene affidato un compito difficilissimo come quello della loro crescita umana, culturale, etica e morale. Si dice (non so se sia vero) che l’Italia è il Paese europeo dove si può accedere all’insegnamento con più facilità e con meno requisiti di quanti ne siano richiesti altrove. E’ questo che mi preoccupa, non le teorie gender. Un pessimo insegnante, scarso e poco aggiornato può fare danno anche quando insegna la storia, la geografia, piuttosto che la matematica. E, in ogni caso, anche senza l’introduzione delle predette teorie un insegnante (come faceva anche ai miei tempi) potrebbe (motu proprio) parlare ai suoi alunni di svariati temi “extracurricolari” che, presentati senza un adeguata preparazione, possono provocare informazioni sbagliate, distorte, incomplete. Si pensi solo, per esempio, al condizionamento cui sono sottoposti gli studenti fin dalle scuole elementari, da parte dell’insegnante di religione che è sempre e soltanto di religione cattolica. La pseudo riforma della “Buona(?)scuola” non ha minimamente sfiorato il tema della preparazione e della formazione degli insegnanti. A Renzi interessava solo affidare ai dirigenti sceriffi, il potere di giudicare l’operato dei suoi colleghi. Ma al dirigente chi lo giudica?
RispondiEliminacondivido impostazione razionale e libera di pregiudizi
EliminaFinalmente un ragionamento che mi trova pienamente d'accordo circa la spinosa questione! Ammetto che mi confonde e mi inquieta la presa di posizione, diciamo per capirci, "anti-gender" di molti personaggi in qualche modo pubblici e considerati di mentalità aperta e progressista, con una levata di scudi che non può che risultare sospetta e che mi lascia basita! Maurizio, credo tu abbia colto nel segno il problema vero, che è poi sempre il medesimo: COME si fanno le cose. ...ed anche qui non c'è da stare allegri, ma tant'è.
EliminaNon so se le preoccupazioni di Davide hanno un qualche fondamento. Di sicuro c'è un certo fermento e il problema non può essere sottovalutato. Le teorie gender, di cui non avevo conoscenza e che ho grazie a questo articolo cercato di approfondire, sono molto controverse. In sintesi estrema si tratta di studi sul rapporto tra sessualità biologica e sessualità acquisita, culturale. Insomma, i confini sono labili, le differenze a volte si affievoliscono e per questo c'è bisogno di tolleranza e rispetto. Per questo molta attenzione va posta nelle scuole dove le famiglie dovranno essere sempre più coinvolte e informate. Comunque grazie per lo spunto che il giovane autore ci ha dato.
RispondiEliminaCondivido in pieno, non solo l'atteggiamento di trattamento e di rapporto senza distinzione nei confronti delle altre persone ( Uomini Donne Gay Trans ecc. ) che comunque debbano essere rispettati per quello che sono.... E se così è chi attua questa regola, da buon genitore o da buon docente, sicuramente la trasmette a chi o a coloro che gli sono stati affidati sia per diritto naturale ( figli - nipoti - parenti - cerchia di amici ) che per compito istituzionale di insegnate docente animatore, volontario ecc. ecc. - Estremizzare e costringer i bambini di tenerissima età a palparsi...a verificare se si è più portati ad abbracciare e baciare uno dello stesso sesso o dell'altro è semplicemente Assurdo e direi quanto menoda gente "non normale" - Da secoli ognuno sa a che genere appartiene con la differenza che prima Gay Trans ecc.non osavano uscire allo scoperto perchè additati pegggio degli appestati.... Ma dare ai ragazzini ( non certamente prima della pubertà ) una informazione che tali soggetti vanno rispettati perchè ugualmente persone non è più razionale che "fare esercizio" di sessuologia e non di EDUCAZIONE alla SESSUALITA' ? E poi, anzii che perdere tempo "direttamente" per questa "area" perchè non si parla - a quella età - di PREVENZIONE sanitaria ( quali cibi abinare, quali cibi allontanare o non consumare in quantità, e poi ancora ALCCOL DROGA ) E non è finita perchè non si insegna fin da scolaretti CHI é l'ALTRO ( come è fatto, che tipologia di bisogni ha ... e sopratutto attivare il Rispecchiamento emotivo... ) E potremmo ancora continuare.... questi potrebbero essere tematiche che darebbero una spinta al cambiamento... Stima del se, stimare o accettare l'altro, condividere... ospitare.... Educare, dulque alla alterità ed alle buone relazioni! - Ma forse è troppo difficile che i Nostri statitiscti comprendano quest'ambito dello Scibile umano.... l'unica cosa che comprendono è la matematica, la statistica, le economia e la finanza! Se uno NON si ammala perchè cosciente e responsabile sicuramente impoverirebbe le lobby delle industrie farmaceutiche.... Se uno sa comportarsi bene nella società rispettando l'altro e le sue cose si finirebbe di giocare a "GUARDIE E LADRI" e tutti soldi stanziati per le varie agenzie.... ecc, ecc, come potrebbero ripartirsi... e così potrei continuare.... Mai come in questo periodo è ALLIGNATO LO STRABISMO in questa ITALIA ridotta misera di idee e povera di risorse! Che IDDIO ILLUMINI coloro ci Governano... il fatto è che loro NON CREDONO nell'ETICA e nella DEONTOLOGIA POLITICA perchè DIVERSAMENTE avrebbero un diverso COMPORTAMENTO: AUGURI ITALIA, AD MELIORA AD MAJORA!
RispondiEliminaArgomento delicato e importante per l'uomo di oggi e il futuro uomo di domani e la cui importanza non va sottovalutata.
RispondiEliminaSono totalmente d'accordo con chi sostiene la laicita' della scuola pubblica che dovrebbe comportare automaticamente l'abolizione dell'insegnamento religioso in essa.
Il "credo religioso" è talmente cosa personale che il volerne fare materia di insegnamento da parte dello stato è lo stesso che imporre una "religione di stato".
Bisognerebbe finirla, proprio per un fatto educativo, con certe ipocrisie come quello di rendere facoltativa la frequenza a quella materia oppure di farla passare come "supplemento" allo studio della filosofia.
Lo stesso criterio a mio parere va seguito per l'insegnamento "gender" o altro.
Certe "materie" sono di esclusiva competenza delle famiglie e non vanno trattate senza una preparazione adeguata da parte di chi insegna e da parte di chi impara. La scuola deve dare educazione civica, storica, artistica, etica in generale e fornire nozioni utili alla crescita culturale dell'individuo come elemento utile alla comunità di appartenenza al resto deve pensare la famiglia.
Insegnamenti di particolari materie socio-formative necessitano di insegnanti particolarmente preparati e selezionati. Ne esistono attualmente? I nostri istituti magistrali sono in grado di fornirli? E' questa la domanda che dovrebbe farsi il legislatore prima di operare una riforma della scuola che amplia i programmi di insegnamento con particolare riferimento a certe, importanti ma delicate materie. Non mi pare che la scuola italiana al momento sia in queste condizioni per cui una scuola pubblica il cui principale compito è quello di formare dei cittadini utili a se stessi e alla comunità in cui vivono ha necessità di riformare anzitutto il corpo insegnante e trascurare il suo appoggio ad una scuola privata la cui scelta dei docenti, come è uso italiano, è subordinata al clientelismo, al nepotismo e alla speculazione di sempre.
Per iol resto concordo pienamente copn lo scritto del Dr.Alesi e le sue conclusioni.
Mi complimento con il giovane articolista sia per l'ottima lezione storica dell'argomento, sia per le conclusioni cui è pervenuto. La circostanza che abbia soltanto 19 anni mi fa pensare che non avrà un futuro molto facile. In una società come quella attuale che fa sempre un gran minestrone di tutti i problemi credo che non sarà una squadra numerosa a seguirlo. Questo, però, non deve farlo demordere dalle convinzioni che ha: sono sacrosante e degne di essere espresse liberamente senza essere decapitato dalle false ideologie.
RispondiEliminaBravo. Auguro al futuro collega la determinazione che occorre per realizzare i suoi progetti. L'argomento e' ostico e lo tratta con grande professionalità. Io vorrei si insegnasse nelle scuole semplicemente il rispetto e la tolleranza. Che si deve comunque ed a chiunque.
RispondiEliminaLa verità non è assoluta, ma relativa al punto di osservazione, e se il punto di osservazione è infimo anche la sua verità sarà infima, se il punto di osservazione è elevato, si noterà che la verità è molto più complessa ed intrigata di quella che appariva alla prima visione limitata e, molto parziale.
RispondiEliminaChi vuole intendere intende, con molta buona volontà; chi si accontenta di visioni miope e parziali, mi dispiace, ma son cavoli suoi, anche se non mi stancherò mai di combatterli.
Apprezzamento per Salvo Papa e per la sua analisi.
Eliminagrazie
EliminaNessuna paura Giuseppe Maria Conti, solo sconcerto e ribbrezzo in taluni casi, esempio l'esibizionismo di certi "froci" al Gay Pride. Ma che genere di rispetto auspicano certi individui abietti? Di contro mi pregio di essere amico di qualche gay sia uomo che donna che prima di desiderare rispetto da altri hanno imparato, meglio di tantissimi altri, a portarlo ed averlo prima per se stessi.
RispondiEliminaAnonimo, perchè?
EliminaGiuseppe Andolina
RispondiEliminaComincia male l'aspirante penalista che esplica una teoria senza alcun elemento probatorio. Molti hanno cercato di essere più precisi, citando documenti ufficiali,estraendone leparti che più convenivano ma distorcendone il senso. Interessante articolo anche su ilfattoquotidiano.it
'articolo spinge alla riflessione......tuttavia, lo dico da docente, c'è sempre una sorta di "Paura" del nuovo sebbene ritengo che sia giusto approfondire gli argomenti. Desidero ricordare quanta ostilità di fronte all'introduzione dell'educazione sessuale nelle scuole. La SCUOLA, nel suo più ALTO ruolo ha il compito di fornire agli alunni di ogni ordine e grado gli STRUMENTI necessari ad un'ampia lettura della realtà in cui l'odierna società è calata. La società è in continua evoluzione e la scuola ha il DOVERE di adeguarsi ai nuovi bisogni. Partendo da questa semplice PREMESSA bisogna quindi constatare la larga diffusione di atteggiamenti CONTRO la diversità di ogni genere e tipo alimentata dai PREGIUDIZI. La scuola tra i tanti compiti ha anche quello di COMBATTERE il pregiudizio. CHiaramente i genitori si preoccupano ed è anche giusto, bisogna che certe TEMATICHE vengano affrontate in classe con la dovuta DELICATEZZA ma questa è una cosa che noi docenti cerchamo SEMPRE di fare. Anche trattare temi sulla sessualità che comunque sia alla scuola Primaria secondo il programma di scienze devi affrontare prima o poi nelle classi quinte.....beh! Anche là...se si tratta tale TEMA con discrezione e saggezza tenendo conto delle particolarità della classe che ci si trova di fronte ( elemento estremamente fondamentale per affrontare le eventuali problematiche che gli alunni pongono...) allora i genitori possono stare tranquilli. In ogni caso lo strumento di Partecipazione dei genitori attraverso i rappresentati può sicuramente tornare UTILE per un confronto con i docenti. Ricordiamoci che tra genitori e alunni e docenti esiste il Patto Educativo e si deve agire con sinergia
RispondiEliminaL'intento diel legislatore di inserire nella legge all'art. 1, comma 16, n. 107/2015 che “ Il piano triennale dell'offerta formativa assicura l'attuazionedei principi di pari opportunita' promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l'educazione alla parita' tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate dall'articolo 5, comma 2, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119, nel rispetto dei limiti di spesa di cui all'articolo 5-bis, comma 1, primo periodo, del predetto decreto-legge n. 93 del 2013” è un intento subdolo quello di affermare che la la sessualità non è più legata alla biologia ma subentra un concetto di astrazione, di percezione di sé.
RispondiEliminaQuindi la percezione di sé diventa una costruzione culturale e di conseguenza una sorta di autodertimazione che deve diventare termine di insegnamento perchè si deve dire al bambini la possibilità di scegliere tra generi diversi diversi.
Ecco: questa è una follia totale.
Il vero interprete dell'aspetto sociale e pedagogico dell'ordinamento Italiano rimane il filosofo Giovanni Gentile e che la successiva modifica, ad opera della legge n.1859 del 31 dicembre 1962, non ha minimamente intaccato nella sostanza.
Nella scuola gentiliana l’abilitazione all’insegnamento risente di un impostazione pedagogica morale ed etica di fondo che mira a formare, prima che insegnanti, “persone moralmente degne di esserlo”, degli “Eletti”.
C'era di aspettarselo che la nuova sinistra Italiana una volta arrivata al potere avrebbe cavalcato questa battaglia in una nuova falsa visione della società moderna.
Ho letto l'articolo e i vari commenti. Mi voglio complimentare con l'autore e vorrei evidenziare che quello che manca e' il dare ai genitori la possibilità di scegliere come educare i propri figli, la scuola dovrebbe garantire ai genitori la possibilità di scegliere in base ad una informazione chiara. Quello che trovo abominevole e' il far passare per educazione all'omofobia quella che in realtà è la teoria del gender come accaduto in varie scuole negli anni passati o proporre la lettura di fiabe a sfondo "gender" a bambini delle elementari.
RispondiEliminaL'articolo mi trova d'accordo nelle linee generali, l'argomento è molto complesso perché tocca vari piani e ordini tematici; la scuola ha il dovere di educare secondo la maieutica e sulla base dell'interpretazione della realtà in senso simbolico, l'uomo è l'unico essere in grado di fare ciò questo segna la differenza essenziale con gli altri esseri. Il male consiste nella ideologizzazione delle problematiche come nel caso della teoria "gender" che è funzionale al tentativo di omologare attraverso un inganno logico nel quale stanno cadendo anche i cristiani (cattolici)...maschio, femmina "gender" vengono proposti come alternativa o in opposizione a persona; sarebbe come dire: acqua, vino, olio sono diversi o sono un liquido? è evidente l'errore di impostazione logica. La persona è alla base di ogni morale indipendentemente da ogni caratteristica psico-fisica-socio-culturale, la persona umana è sacra e inviolabile va combattuto ogni tentativo di discriminazione sulla base di sovrastrutture mentali di qualunque tipo anche religioso. Questo ha delle conseguenze fondamentali: l'essere maschio o femmina o gay è relativo alla persona, cioè la persona non può appiattirsi e ridursi alle sue caratteristiche biologiche (questo vale per gli animali), nel contempo la persona si identifica nell'individuo in modo integrale - l'uomo non può essere classificato come gli animale in specie...ogni individuo è specie singolarmente - dunque l'essere maschio o femmina nell'uomo è relativo, intendiamoci bene non vuol dire marginale, vuol dire che è importante ma non essenziale; è qui in questo specifico che si gioca tutto il problema educativo, tutti i bambini hanno il diritto di essere educati secondo la loro mascolinità o femminilità con equilibrio educati a riconoscersi e a riconoscere senza pero "assolutizzare" appiattendosi su di esso l'aspetto biologico che poi diventa ruolo culturale rigido. Questo direi non è evangelico (per tagliare la testa al toro)...e qui la Chiesa cattolica per una strategia di controllo ha ideologizzato anch'essa un errore logico ed etico nel tentativo di "culturalizzare" il Cristianesimo: la fede non può essere ridotta a cultura, può essere testimoniata e manifestarsi culturalmente ma non può essere fagocitata dentro l'orizzonte culturale...in tal senso sarebbe più non optare per il Crocefisso a scuola, sarebbe controproducente perché il simbolo verrebbe ridotto a mero riferimento culturale svilendone il senso e il significato. Avrebbe anche un effetto di indebolimento rispetto alle altre fedi non cristiane sul piano sociologico con il rischio di amplificare le contrapposizioni fondamentaliste. Io sono per una scuola pienamente laica che si possa permettere di dire: "nel nostro paese secondo le nostre leggi gli studenti debbono potersi riconoscere in viso quindi niente "velo o burqa" ...così è, se non vi piace siete liberi di andarvene. Rispetto al discorso sulla famiglia vale il principio sempre della persona: la persona non è relativa alla famiglia è la famiglia che è relativa alla persona...questa circolarità sembra assodata ma invece a volte si presenta in modo ambiguo soprattutto per una rigida impostazione dottrinale e moralistica cattolica; il termine famiglia cosa indica? è famiglia solo il nucleo "maschio femmina" legati dal vincolo matrimoniale? evidentemente no...per pura logica...non per opinione preconcetta...è importante dunque e non secondario l'aspetto terminologico-semantico. Nel caso delle adozioni è evidente che sia più opportuno che il bambino venga accolto in una famiglia del tipo "maschio femmina" (figura paterna e materna) ma il termine famiglia non si esaurisce in questo tipo.
RispondiEliminaL'argomento è alquanto delicato... si rischia di essere fraintesi, ma io penso che il bambino (fascia di eta' 0_4 anni) e l'adolescente in un tema sensibile come quello della sessualità risente di fattori personali, individuali, legati alla famiglia che portano il bambino... l'adolescente a diversi gradi di comprensione ma anche di sensibilità... dipende tutto dall'estrazione sociale, dall'età, dal grado di sviluppo e maturità, dalle convinzioni morali e religiose e soprattutto dal tipo di famiglia e quindi necessita di un percorso individualizzato. La sessualità va lasciata fuori da contesti di "gruppo". Ritengo giusto che siano i genitori ad educare i figli a sviluppare un pensiero proprio e critico rispetto a tutto ciò che viene proposto loro.
RispondiEliminaLa "manipolazione" del pensiero e delle azioni mi ha fatto e mi fa tutt'oggi paura...
La prima piacevole sorpresa nel leggere questo articolo è il giovane Davide Complimenti a lui scrive un ottimo italiano con chiarezza e e particolari che dimostrano tutto il lavoro di ricerca fatto. Senza dimenticare li soggetto trattato Ancora vivissimi complimenti ed in bocca al lupo per il futuro.
RispondiEliminaIl problema è di sicura attualità e sicuramente sarà oggetto di discussione nelle scuole anche se non dovesse essere accettata l’idea di farne materia d’insegnamento Quindi forse è necessario affrontarlo in un contesto scolastico Un'unica perplessità ci saranno insegnati all'altezza del compito ????
Intanto vorrei complimentarmi con il giovane Davide per il suo articolo e per l’interesse che hja suscitato Io vorrei capire se il gender è veramente una teoria o frutto di studi. Leggendo i commenti ho visto che tutti abbiamo avuto bisogno di approfondire l’argomento e ho potuto constatare che sono di un certo spessore e molti pienamente condivisi da me Mi ritrovo nell’analisi di Salvo Papa E di Maurizio Alesi. Dinanzi a così illustri commenti vorrei solo portare degli esempi di vita vissuta Sul costrutto socio culturale legato al sesso Certo che si nasce maschi o femmine e già questo ci influenza sin dalla nascita Non possiamo negarlo!!!basta pensare ai giochi che mettiamo in mano ai nostri pupetti Mia figlia sdegnò le bambole e indossava solo pantaloni e questo faceva distorcere ilo naso alla mia povera mamma che mi guardava con compassione !!!Adesso è un avvocato innamoratissima del marito e sempre molto elegante Che dire del bambino della mia amica che giocava con le bambole ?Anch’esso un ottimo padre e marito!!! Come insegnante,poi, devo dirvi che gli epiteti di scontro tra i compagni ,già dopo gli 8 anni,usano e sempre più diffusamente e con disprezzo.le parole lesbica, frocio e parliamo di zone come si dice “Buone”Se parliamo di zone molto popolari ,alcuni ragazzi diventano vittime di bullismo e presi crudelmente di mira ,solo perché non fanno ricorso alla violenza o sono sospettati di essere gay “Ma tu chi masculu si,fimminedda si!!!”Frasi come “I fimmini i piatti hannu a lavari ecc… non sono così rari in certi contesti Vorrei anche aggiungere che molti che si dichiarano aperti alle diverse tendenze sessuali e che,dichiarano convinti,l’unica cosa importante è la felicità dei figli ,sono i genitori più ansiosi ad osservare che i figli non manifestino atteggiamenti dubbi !!!Da tempo su FB arrivano link terroristici che avvertono i genitori di stare attenti a quello che firmano !!Al di là di tutte queste belle chiacchere Il rispetto per tutti è segno di civiltà o no!!!!Se il problema si manifesta a casa e succede sentire i nostri amabili pupetti dire “Quella lesbica di……. Mi sta veramente antipatica dobbiamo farlo passare o discuterne e penso che a scuola sia lo stesso Dunque è solo scegliere la modalità !!! Grazie ancora Davide e un augurioso arrivederci a presto!!!
RispondiEliminaOttimo l’approccio di Davide ma il mio commento vuole incidere sul tema che non può essere liquidato senza una premessa forte e chiara: le teorie gender sono basate sulla inconsistenza del dato biologico in natura e sulla diversità di genere che viene annullata nella neutralità. La neutralità che annulla le differenze, maschile e femminile diventano solo opinioni. Ora senza alcuna ipocrisia pensare che la differenza sessuale rappresenti il principio causa della diseguaglianza è una sonora corbelleria. Eppure è fuoco che alimenta la gender-“mania” (tendente a voler essere “crazia”). Dopo questa premessa posso esprimere la mia assoluta contrarietà ad inserire nei programmi una nuova dottrina che introduce un elemento di straordinaria confusione: uomini o donne sono una forzatura omofobica, perché in verità ciascuno è quello che vuole essere. Ora gli aspetti della questione si vestono addirittura di insolenza se cerchiamo di proporre una visione scientifica oppure antropologica, e mi ricordano tanto i metodi caldi della lotta di classe. Non corro il rischio confondere il mio punto di vista con alcun pregiudizio dettato dall’ossessione omofoba, e mi preoccupa se la mia visione viene liquidata come pregiudizio ideologico. Non ho alcuna preoccupazione ad affermare che la posizione “innocente” del gender-pensiero nasconde troppe insidie per lasciarla alla libera interpretazione del momento scolastico. Mi preoccupa soprattutto la possibile deriva verso un’altra barricata di attivisti che dietro le bandiere della modernità avanzano manovre manipolatorie su bambini e ragazzi.
RispondiEliminaComplimenti a Davide ed alle sue condivisibilissime idee....
RispondiEliminagrandi ed importanti idee in un ragazzo giovane, non sono facili da trovare.
Grazie,
Vorrei precisare che la Giannini è donna e quindi ministrA e non ministrO.
RispondiEliminaNel caso di nomi o professioni particolarmente prestigiose, si lascia invariata la forma al maschile. Si può anche utilizzare la forma 'Ministra', così come 'Ministro donna'. In ogni caso 'Ministro Giannini' rappresenta una forma corretta. Cordialmente. D.Mastrangelo
EliminaBisogna essere sinceri,non essere ipocriti,aprirsi e mostrarsi per quello che si è......ma il difficile è proprio questo,perchè se il tuo pensiero si discosta dal comune pensiero o dalla morale imperante per cui tutti dobbiamo essere buoni e solidali con tutti e digerire per forza cose su cui pensiamo in maniera diversa.....apriti cielo...."ti tirano subito le pietre"e ti mettono alla gogna.E allora non è vero che esiste la libertà di parola e di pensiero.ma soltanto uno sciocco puritanesimo al contrario che chiude la bocca a chi abbia un approccio diverso circa una argomento delicato...
RispondiEliminaSe si è contrari al matrimonio fra omosessuali,si è liberi di pensarlo.Sono anch'io rispettosa dei diritti di tutti e non mi piace la parola tollerante perchè io non devo tollerare ma rispettare le diversità e quindi non sono razzista o omofoba....la stessa parola0mofobia"mi fa paura...penso però che ognuno abbia il sacrosanto diritto di pensarla come vuole senza essere tacciato di grettezza intellettuale e culturale.....
La lunga premessa collegamento con la religione è francamente malposta, si può dissentire sulla teoria gender anche da un punto di vista laico, la (disastrosa) legge autovalidantesi "buona scuola" non cita il gender per quanto possa ricordare del passo incriminato, i ragazzi a scuola per lo più manifestano in modo naturale e senza intolleranza i loro rapporti a prescindere dall'orientamento sessuale, non c'è bisogno di problematizzare un fenomeno che non c'è, occorre comprendere che la parola "gender" non dovrebbe indicare un sesso diverso da maschio e femmina ma un genere inteso come orientamento sessuale, omo.bisex etc., decaricato in tal senso in contrasto col significato che i genderisti ovvero coloro che affermano che nell'esercizio della propria sessualità si possano rivelare elementi e sostanza di un sesso diverso da quello genetico, il significato della parola "gender" non dovrebbe dare adito a battaglie para-religiose integraliste, fa il paio con l'ostilità di alcune associazioni cattoliche verso l'educazione sessuale nelle scuole, la scuola pubblica purtroppo con la riforma Renzi rischia di affondare definitivamente, preoccupiamoci di altro della legge 107/2015 per eliminarla.
RispondiEliminaCondivido l'articolo. - E questa sarebbe la buona scuola ? Minchia! Signor Presidente! (non della Repubblica). Che ci azzeccano i bimbi! In Italia, giustamente, gli è le omosex non sono discriminati; infatti accedono alle più alte cariche dello Stato. Abbiamo avuto un Deputato trans e un Presidente di regione omosex dichiarato; tutt'ora abbiamo un Presidente di regione omosex dichiarato. Nella Cuba di Fidel Castro e in Unione Sovietica gli omosex erano discriminati; in diversi Paesi, oggi, sono purtroppo discriminati e perseguitati con dure condanne penali. Se un giorno l'Europa si chiamerà Eurabia, evento possibile con questa massiccia immigrazione con elevata componente islamica, per le coppie omosex, iscritte in pubblici registri e quindi facilmente individuabili, saranno guai molto seri con la Sharia, la Legge Islamica. I parlamenti e i popoli seri adeguano la legislazione alla legge naturale: non ammazzare, non rubare, non tangentare, onora il padre e la madre. Se si plagiano a scuola i bimbi non si può più parlare di omosessualità, ma di omosessismo ideologico. Allegria! È arrivato un altro simo! Si lascino i bimbi ai loro giochi infantili; quando saranno grandi sceglieranno LIBERAMENTE di essere trans, omosex, lesbix. LIBERTA' LIBERTA' LIBERTA'! Se anche da noi venisse introdotto lo sgrammaticato, innaturale, antiscientifico genitore 1 e genitore 2 dovremmo mandare dal Bel Paese a... quel paese millenni di letteratura, poesia, ed aggiornare la canzone "Mamma", cantata la prima volta da Beniamino Gigli, e la poesia "A mia Madre" di Edmondo De Amicis. Genitore 2 son tanto felice perché ritorno da te ecc. - Non sempre il tempo la beltà cancella, mio genitore 2 ha sessant'anni né lo sfioran le lacrime e gli affanni, più lo guardo e più mi sembra bello ecc. -- Cose, cose di basso impero in decadenza! Infatti siamo in decadenza economica occupazionale, demografica, sociale, morale di corruzione in concussione. E non è superfluo ricordare che questo Parlamento fu eletto col poco democratico e incostituzionale porcellum, senza nemmeno aver proposto agli italiani le leggi e le riformicche istituzionali che sta facendo Cose, cose, che fanno i dittatori. Infatti il giovin fiorentin arrivò a Palazzo Chigi in modo strano: con la marcetta su Roma.
RispondiEliminaForse l'elevato numero di non votanti, durante le elezioni, è dovuto a molti papa' e mamma che non vogliono essere chiamati genitore 1 e genitore 2 , e desiderano un giorno diventare nonni per avere la loro vecchiaia allietata dal sorriso dei nipotini. Col gender neutro niente nipotini!
RispondiEliminaDa mamma con un bambino alla scuola elementare, ho cercato di capire di cosa si stà parlando ...ho letto varie cose tra questi ho trovato comunque molto interessante il documento dell'OMS, che non mi ha turbato per niente anzi devo dire l'educazione sessuale così per come è programmata da questo documento mi pare non solo molto adeguata all'età di ogni bambino e pianificata nel rispetto di tutti....Ora per quanto riguarda la masturbazione per cui si è fatta una campagna terroristica ai genitori, il documento elenca i vari stadi di sviluppo sessuale di una persona e nella seconda parte ci sono delle tabelle dove spiegano di cosa parlare ai bambini ( sempre considerando la loro età !!!) e su questo argomento si legge: trasmettere informazioni circa gioia e piacere nel toccare il proprio corpo.
RispondiEliminaPenso che così per come è articolato questo documento e per gli argomenti trattati farebbe bene a molti bambini e a molti adolescenti perchè laddove alcune famiglie tradizionali non sono in grado di affrontare certi argomenti e non sanno dare risposte adeguate ai loro figli dovrebbe intervenire la scuola per evitare comportamenti scorretti, prima di tutto per insegnare ai nostri figli più rispetto del proprio corpo e poi del corpo e della personalità degli altri. Unico dubbio che mi sorge e mi preoccupa come già espresso anche dal Sig. Alesi, gli insegnanti che avrebbero un ruolo primario in tutto questo sarebbero qualificati? Io mi preoccuperei più di questo, perchè qualsiasi argomento affrontato a scuola con preparazione e intelligenza è confronto.
Dico che il rispetto umano, quindi anche degli esseri gay o lesbiche o non so come, è cosa civile e fondamentale. Ma da qui a fare lezioni di sesso distorto pure nelle scuole (perchè di questo si tratta ) ce ne corre.
RispondiEliminaNon c'entra la religione e nemmeno la tradizione, è solo questione di MADRE NATURA, che se ha fatto l'uomo e la donna, diversi ma che si completano, un buon motivo ci sarà pure. Per me, la scuola dovrebbe limitare di molto certi argomenti e riservarli ai genitori, prima cellula educativa dei bambini e adolescenti. Se non hanno istruzione, al massimo essere coadiuvati da medici e psicologi che attueranno opportuni incontri per spiegare sesso, diversità e deviazioni varie. Questa teoria gender è solo un altro pezzo del puzzle di distruzione mentale e condizionamento.
Se questa di Renzi e Giannini è buona scuola, io sono il Presidente USA.