di Maurizio Alesi - Finché avremo questo Governo e questo presidente del Consiglio non mancheranno certo gli argomenti a chi (sempre in numero crescente) trova il piacere di scrivere su questo blog. L’imperdibile occasione è data dalle intercettazioni pubblicate dal “Fatto Quotidiano” sulle manovre per disarcionare l’ex presidente del Consiglio Letta, da parte di Renzi. Mi sono imposto di evitare toni offensivi o canzonatori nei confronti del protagonista principale, per dare il giusto risalto ai fatti e alla gravità di quanto è accaduto nei mesi scorsi.
Ecco dunque i fatti emersi dalle intercettazioni. Un generale ai vertici nazionali della Guardia di Finanzia, Michele Adinolfi, conversa amichevolmente al telefono con l’allora sindaco di Firenze usando toni da bar (si rivolge a lui con un affettuoso “stronzo”), discute di nomine, promozioni, intrallazzi e ricatti che coinvolgono nientemeno l’ex presidente della Repubblica Napolitano (Renzi lo chiamava “numero uno”) e il suo unico figlio Giulio ritenuto l’uomo che “decide tutto su Roma”.
Adinolfi dice a Renzi che Napolitano padre, si è battuto per la nomina di Saverio Capolupo a comandante generale della Finanza al posto di Adinolfi non perché fosse il migliore ma perché era ricattabile. Al telefono il futuro presidente del Consiglio confida al generale Adinolfi, nonché suo amico e suo corregionale, contravvenendo alle minime regole di riservatezza, persino le valutazioni di Napolitano sulla data delle sue dimissioni anticipate. ”Mi ha confidato che nel 2015 vuole andar via” e, da vero statista, prospetta a Letta il proposito di scambiare la presidenza della Repubblica con la sua poltrona di presidente del Consiglio. Letta, ovviamente non si fida (ben conoscendolo) e rifiuta lo scambio.
Da quel momento, come documentano le intercettazioni, Renzi comincia l’assalto al governo di Enrico Letta, ritenuto da se medesimo, senza mezzi termini “un incapace”. “Non è cattivo dice, è proprio che è incapace” (come considerazione verso il capo del Governo e compagno di partito di cui è segretario nazionale non è male). I termini della telefonata sono deprimenti e consegnano agli italiani una verità, fino a ieri conosciuta ma opinabile, e da oggi certificata e consacrata alla storia come la scalata al potere più inquietante e arrogante del nostro Paese. Sentite come si esprime al telefono col generale Adinolfi l’ex rottamatore che gli pone un interrogativo: “meglio per intanto mettere qualcuno dei nostri a sminestrare un po’di roba” nel governo Letta perché lui (Letta) “è proprio incapace” o prendersi subito Palazzo Chigi?
Vorrei soffermarmi su questa espressione per domandarmi/vi se l’antipolitica, tanto sbandierata da tutti i media conniventi, è quella del Movimento 5 Stelle o quella, invece, rappresentata da queste logiche di potere. Ma gli sproloqui su come e quando attivare il ribaltone, proseguono anche alla Taverna Flavia di Roma dove in compagnia di Dario Nardella (suo ex vice e imposto come successore a sindaco di Firenze). Una settimana prima del ribaltone Letta-Renzi, vanno insieme a cena con Adinolfi e Vincenzo Fortunato, ex capogabinetto di Tremonti. Tra una lasagna e un bicchiere di Barolo, il generale della Finanza ribadisce lo strapotere del figlio di Napolitano: “Giulio oggi a Roma è tutto”. Nardella addirittura lo corregge: “è fortissimo”, per la sua influenza sul padre e allude a “consulenze dalla Pubblica amministrazione”.
Tutto questo è ciò che pensava e faceva Renzi in privato mentre pubblicamente, invitava Letta ad andare avanti. Tutti ricordiamo l’ormai storico “#enricostaisereno”. Credo che questo meraviglioso quadretto ponga seri dubbi sulla moralità e sulla lealtà, condita da un ambizione sfrenata, da parte di chi ha la responsabilità del governo italiano. Mentre, come dimostrano le conversazioni, tramava senza sosta per disarcionare Enrico Letta e prendere il suo posto, in pubblico diceva: “non andrò mai al Governo senza un mandato popolare”. E abbiamo visto come è andata a finire.
“Berlusconi è con me” diceva al suo amico generale l’uomo che avrebbe cambiato l’Italia con una riforma al mese. È lecito, di fronte a tanto squallore chiedersi se gli italiani, subissati da una crisi inarrestabile e con problemi di sopravvivenza, meritano questi governanti.
La cosa più grave è sapere che oggi ai vertici più alti della Guardia di Finanza ci stanno due personaggi, oggettivamente incompatibili col loro ruolo. Infatti il primo, Adinolfi, accusa il collega di aver ottenuto l’incarico grazie ad un ricatto che ha le caratteristiche di una estorsione e il secondo avrebbe beneficiato di un incarico ottenuto immoralmente. E poi, per dirla tutta fino in fondo, non mi piace un Paese in cui la Guardia di Finanza che dovrebbe essere il principale controllore di chi amministra la cosa pubblica, abbia rapporti e toni così confidenziali con i possibili controllati e vadano insieme a sparlare e a tramare sulle istituzioni dentro ad una taverna.
Enrico Letta venuto a conoscenza dei fatti ha commentato: “Renzi? Che squallore, si commenta da solo”. Ma per sapere cosa pensa veramente basta leggere il suo libro “Andare insieme, andare lontano”. E il fastidio, la repulsione, la rabbia che si scorge nella foto della consegna della campanella a Renzi rivelava già tutto. Alzi la mano chi può dargli torto.
Vorrei concludere questa riflessione, con un’altra piaga che affligge il nostro Paese. Il dovere di informazione. Ho sempre ritenuto la stampa uno dei poteri più forti della nostra Repubblica, la cui azione condizionante per i cittadini è fortissima. Proprio per questo deve destare preoccupazione la circostanza che un solo quotidiano ha avuto il coraggio di pubblicare le intercettazioni così importanti dal punto di vista giornalistico ma anche, e soprattutto, per l’opinione pubblica che deve sempre essere informata sulla moralità dei suoi rappresentanti, soprattutto quando si tratta del capo del Governo.
Molti altri hanno preferito girare la testa dall’altra parte censurando il materiale o decidendo di dare poco risalto. Va detto che l’acquisizione e la pubblicazione di quelle intercettazioni non hanno nulla di illecito e sono state depositate per un’inchiesta conclusa, e dunque non più segrete. Eppure i soliti lecchini alla corte dei potenti, puntano il dito contro i colleghi del quotidiano di Travaglio, reo di avere sparso il “solito fango”. Ignorando che avere dato conto agli italiani di ciò che accade nel nostro Paese si chiama semplicemente informazione, garantita dall’art. 21 della nostra Costituzione.
Maurizio Alesi
11 Luglio 2015
Sicuramente mi addosserò le ire di tutti ma io ciò che penso lo dico e scrivo che non sono d’accordo alle intercettazioni telefoniche, perché il telefono è un mezzo di comunicazione privato e nessuno può violare la privacy! Pertanto, quando sento parlare di intercettazioni telefoniche mi viene solo da ridere, perché oggi con i mezzi che ci sono qualsiasi conversazione può essere artefatta o addirittura creata. Come non comprendo la violazione ed il sequestro dei pc da parte delle autorità per ricercare ciò che c’è nell’archivio della memoria. Ragion per cui per me non costituiscono prove.
RispondiEliminaNon so gli altri,ma la mia ira c'è...Tramare per come sostituire Letta le sembra una cosa normale? L'arrivismo e l'assenza di scrupoli le sembra normale?NON lo sono o meglio non dovrebberlo esserlo per chi amministra la cosa pubblica! Ormai lei fa parte di quella parte di popolo che nulla piu' lo disturba,tutto le sembra normale,tutto accettabile....i manovratori non si toccano!Ma per piacere mi risponda,in altro Paese civile tutto quello che accade da noi è accettato????
EliminaTrovo questa storia semplicemente squallida, squallida come gli attori in scena.
RispondiEliminaUnico che si salva è il buon e bravo, molto bravo Letta. Sino a che ci sarà questo, messo, e lo ribadisco all'infinito, dalla Troika, a PdC per portare a termine lo smantellamento dello stato sociale, dei diritti dei lavoratori, del lavoro, della scuola pubblica, non ci sarà futuro.
Sarò difficile uscirne, in quanto le macerie, che ascerà dietro di se saranno non facilmente superabili.
Il patto del Nazareno era ed è un patto di ferro tra gente senza scrupoli, tanto che, all'ultima votazione sul decreto della scuola, sono accorsi in soccorso del "moribondo" i tirapiedi di Verdini.
Mai avrei voluto vedere simili sconcezze,
Altra cosa del tutto ovvia, ma meschina, è la stampa tutta asservita al pagliaccetto di turno, tutti i media sono con lui, anche se ultimamente qualcuno sta cercando scendere dal suo carro.
Si svuoti il carro, cada il Re, sia concesso di andare a votare, con la speranza, nel frattempo, gli italiani siano rinsaviti dalla sbornia renziana, e votino le persone giuste,
Il Premier che dice di tutta questa volgare, vergognosa, torbida e squallida faccenda? Ancora non si è sentita alcuna smentita da parte di questo gentiluomo (naturalmente si fa per dire). Perché i Tg e gli altri giornali non danno risalto a questa notizia? Sono pavidi ed asserviti a Renzi? Politicamente parlando questa vicenda è un grande scoop giornalistico, una notizia che avrebbe dovuto interessare tutti i mass-media. Perché è sottaciuta?
RispondiEliminaLe intercettazioni telefoniche o no, sono il mezzo più efficace che la magistratura ha per scoprire reati e quant'altro, se avvengono è perchè vi è una indagine in corso....certamente non vengono ad intercettare me, una qualunque, o altre persone che non sono sotto inchiesta...e quindi dire che è contro la privacy...è inesatto e senza senso....chiusa parentesi.
RispondiEliminaCiò che è venuto fuori da queste specifiche è quanto di più aberrante e sporco si possa immaginare, il capo del governo che intrallazza e interagisce con personaggi che ...dovrebbero controllare la legalità, mostra la pochezza politica ed intellettuale di chi pretende di governare, che fa grandi proclami, che con le sue riforme, sta uccidendo i diritti, la buona scuola, ad esempio, che di buono ha solo il nome, ha affossato la scula pubblica, e corre sempre in aiuto di quella privata, facendosi beffe dell'articolo della Costituzione che sancisce il diritto di poter avere scuole private, ma senza oneri per lo stato....se la solo dimenticata tutti, questa semplice verità...ma non solo questo, si potrebbe discuterne per ore, ma non è questo il momento, è ben più grave, l'arroganza, l'ambizione e la fame di potere, di Renzi, che viene fuori da queste intercettazioni, e meno male che Il Fatto Quotidiano c'è, esiste, visto che è l'unico giornale che ha il coraggio di fare vera informazione, il giornalismo è questo, non di parte, i giornalisti che vogliono fregiarsi di questo titolo, devono...è un dovere, il loro, informare il lettore, il pubblico di ogni cosa, non lascire i cittadini nell'ignoranza...come fa, e continua a fare questo governo ..che rifiuto e da cui non mi sento per nulla rappresentata...è una offesa all'intelligenza e alla tolleranza delle persone, di 60 milioni di italiani, che hanno il sacrosanto diritto di essere governati da persone oneste...e altresì il sacrosanto diritto di essere informate di quello che si decide nei palazzi del potere....ricordiamocelo...quando andremo a votare...ONESTA'...non è solo una parola...ha un significato.
Ma renzi secondo voi è capace di comandare una nazione? ma basta guardarlo in faccia: non sa ne leggere ne scrivere ne parlare questa è diventata l'italia...poveri noi.
RispondiEliminaUna persona che arriva senza il voto popolare, come si definire…, un traditore ha i suoi compagni, Renzi è un arrivista che per voglia di potere è capace di ammazzare sua madre e chi sta in mezzo.
RispondiEliminaScusate l'ignoranza, ma una domanda mi nasce spontanea. Come ha fatto questo, da normale sindaco arrivare alla poltrona di premier tutto d'un botto?? Quanto marciume e quanta schifezza ci sta in Italia?? Questo lo vedi sempre fare il piacione con tutti e poi tutti non lo cagano neanche di striscio, lui ride sempre, dovunque e comunque ... se continua così pericolo che gli venga una paralisi facciale .... degno successore del suo lato B.
RispondiEliminaAncora una volta ci si ritrova attorno al tavolo di PP per esprimere il nostro pensiero su un evento che interessa la vita dello Stato di cui siamo cittadini.
RispondiEliminaAncora una volta, negli ultimi trenta anni, ci troviamo a dover rimestare del fango fetido prodotto da chi non solo dovrebbe essere al di sopra di ogni sospetto ma addirittura dare una via di comportamento agli amministrati.
Preciso "amministrati" poiché in uno stato democratico coloro che vengono "eletti" (in Italia vengono o si autonominano)ad amministrare il bene comune non dovrebbero essere chiamati "governanti" ma semplicemente "amministratori delegati"..
Purtroppo in Italia non è così !
Ma torniamo al "caso"!
Il Prof. Alesi meglio non poteva illustrare la losca faccenda. Noi, nel commentarla, non so che cosa ancora possiamo aggiungere se non il nostro disgusto e il nostro sdegno.
In quanto alle intercettazioni era evidente che finsse così. Anche io sono del parere che gente che dovrebbe essere al di sopra di ogni sospetto non la si dovrebbe intercettare ma, purtroppo, da quando Berlusconi ha portato la "mafia" al governo mi sembra oltremodo giusto che chi deve sovraintendere alla nostra sicurezza si avvalga dalla facoltà che gli viene dalla legge per poter prendere le necessarie precauzioni a difesa delle persone oneste e della legalità.
Bene hanno fatto i CC a predisporre queste intercettazioni e bene ha fatto il "Fatto" a renderle note.
Sta ora ai cittadini comuni trarne le dovute considerazioni.
Che Renzi sia un trafficone comune piuttosto che uno "statista" salta agli occhi di tutti ma quasi, quasi lo comprendo: ha fatto i suoi interessi, in modo alquanto discutibile, ma ha fatto i suoi interessi quello che disgusta di più in tutta la storia è dover arrivare a constatare che peggio di lui è stato chi lo ha aiutato in questa ignobile, antidemocratica, mafiosa scalata al potere!
Cosa resta alla gente onesta da fare? Mah! Non è facile rispondere: chi è stato scottato dall'acqua calda si dice che abbia paura anche della fredda.
Indubbiamente all'orizzonte si è presentata da qualche tempo una forza politica giovane e intelligente che pare abbia anche sviluppato un alto senso della "comunità". Vogliamo metterla alla prova e vedere se si riesce a ritornare un paese normale? Abbiamo l'arma sicura in mano: "Il voto"! Ma, per votare, bisogna andare alle urne e per andare alle urne bisogna che questo Parlamento e questo governo vengano mandati a casa. A mio parere in questo momento tanto tragico la soluzione è nelle mani di pochi e alla fine di "uno" dobbiamo per forza rimetterci alla loro volontà augurandoci che agisca nell'interesse di tutti e si metta fine a quello che è stato, in ogni caso, un vero e proprio colpo di stato provocato da personaggi che, fino a qualche tempo fa, ritenevamo al di sopra di ogni sospetto!
AUGURI ITALIA!
Leggendo di questa vicenda mi e` venuta tanta malinconia e amarezza perche` non si puo` non avere consapevolezza che in questi tempi bui e tempestosi siamo in balia di mediocri e improvvisatori. Come usciremo dal pantano con questa classe politica? Non ce la faremo e non possiamo neanche illuderci di poter scegliere i nostri rappresentanti, dato che le liste sono prerogativa dei partiti
RispondiEliminaIntanto bisogna domandarsi perché quelle registrazioni circolano e perché Renzi è stato intercettato. Non c'era nessun reato ed il reato è pubblicare queste telefonate private. Per il resto , nessuno è perfetto ed ancora meno lo è Renzi. Il presidente del consiglio perfetto non esiste , né in Italia, né all'estero, Renzi però sta dimostrando che sta incidendo positivamente nella politica italiana. La produzione industriale è ritornata a crescere e l'emorragia della disoccupazione sembra stata essere fermata. Con chi si potrebbe sostituire Renzi? Non vedo nessuno all'orizzonte. La nascita del grillismo ha di fatto bloccato il sistema ed oggi abbiamo un movimento che ha 160 deputati ma che non serve assolutamente a nulla. Il M5s è servito solo a dare ancora potere a Berlusconi costringendo il PD, per l'indisponibilità dei grillini a fare politica, a cercare l'appoggio del centrodestra per poter fare un governo.
RispondiEliminaUna vicenda triste quella raccontata bene e con molto garbo da Alesi. Ma che scatena poco l'apparato mediatico. Come se nulla fosse. O poco più. Il giovanotto fiorentino ha una faccia di bronzo da primato. Se ci fosse stato Silvio al suo posto ci sarebbe l'inferno.
RispondiEliminaEnrico Letta probabilmente non sarà un aquila e forse non avrebbe potuto continuare. Troppo serio e troppo persona perbene. Vuoi mettere???
Per opportuna conoscenza di chi si pone domande sulla leicità dell'intercettazione sul telefono di Renzi, vorrei sommessamente ricordare che l'intercettazione non era stata disposta sull'utenza del presidente del Consiglio ma su quella di un suo amico indagato e poi inquisito. Non è colpa del magistrato se Renzi si intrattiene al telefono con gli inquisiti e la sua voce viene inevitabilmente ascoltata dalla questura. Ribadisco che quelle non sono affatto " telefonate private" ma costituiscono atti giudiziari pubblici e a disposizione di tutti.
RispondiEliminaDa un simile personaggio (uso questo vocabolo per educazione), cosa possiamo aspettarci se non un atteggiamento e delle manovre degne del più scaltro dei manovratori di stato. Come poteva fare la scalata a palazzo Chigi se non con un colpo di mano subdola e scadente come è tutta la sua persona. Sta dimostrando nel mantenere il governo, tutta l'incompetenza e il pressappochismo da cui è caratterizzata la sua natura. I tanti che credevano in lui, meno io perché i malamarini li fiuto a naso, che il suo consenso sta miseramente scemando proprio per quelle riforme capestro che servono soltanto al suo prestigio ma che non sono di nessuna utilità al popolo. Che dire poi di un alto personaggio dei finanzieri che dovrebbe tutelare la giustizia, mischiarsi nelle beghe di un pagliaccio presuntuoso del quale ha favorito la scalata. È una brutta persona e anche se nella vita sociale scalera' mete di rilievo, sarà moralmente del livello infimo, proprio come la marionetta che ci governa.
RispondiEliminaLeggo ora l'articolo di Maurizio Alesi e non ci trovo nulla da ridire se non che almeno lui ha avuto il coraggio di supportare quello che tutti noi pensiamo, facendo nomi e cognomi. A mio modestissimo avviso posso dire che non trovo Travaglio uno ...stinco di santo. Ma è nel ruolo dello scrittore e giornalista informare i lettori ovviamente propendendo verso le proprie convinzioni. Piuttosto mi preoccupa il fatto che più vengono a galla le magagne è più perdono il controllo anche quei pochi politici che potrebbero fare una opposizione seria.
RispondiEliminacomunque Va ad Alesi riconosciuto il merito di un articolo meno...verde degli altri.
Come sempre soggetti e commenti molto interessanti
RispondiEliminaIo sono tra i pochi italiani che è contro le intercettazioni salvo autorizzazioni particolari della magistratura ( ma visto la poca stima che ho per questa categoria )
Circa il giudizio su Letta, sarà cattivo ma sicuramente non sarebbe potuto essere un capo di governo in grado di riparare i danni fatti da Monti ( molti più che i benefici)
Tuttavia tutto questo nasce da un paese a democrazia partitocratica le cui lotte interne si ripetono da 70 anni Oggi si sanno per le intercettazioni ma un tempo erano ugualmente all’ordine del giorno Forse per il signor Alesi che è giovane sono cose nuove Giustamente il signor Botteon chiamava il tutto centralismo democratico.
Quello che a molti sfugge è che tutto questo succede perché abbiamo una legge elettorale anche l’Italicum abbastanza vergognosa che darà sempre il fianco a situazioni del genere Sempre elezione diretta come GB o Francia
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EliminaLei non ha stima per la magistratura (e questa
RispondiEliminaè un affermazione già abbastanza forte). Poi dice che i comportamenti alla Renzi accadono e si ripetono da 70 anni. Dobbiamo dedurre che i colloqui tra il capo del Governo e i vertici nazionali della G.d.F. sono per lei una normale comunicazione tra organi delle istituzioni? Qui non si tratta di essere a favore o contro le intercettazioni (strumento straordinario e insostituibile in mano ai magistrati), ma di provare sconcerto oppure indifferenza rispetto a ciò che è venuto ala luce. Perdoni la mia ingenuità, ma io riesco ancora ad indignarmi.
La Politica dovrebbe essere la massima espressione dell'Onestà, della Coerenza, dell'Altruismo e della Lealtà. Sono questi Valori che la politica, forse è meglio dire i politici, hanno ormai cancellato, relegandoli nel dimenticatoio istituzionale. Da tempo scrivo di un sistema marcio a tutti i livelli, dove gli interessi nulla hanno a che fare con i Cittadini poichè i loro Diritti e Doveri sono costantemente ridimensionati. La vicenda di Renzi avvalla ciò che da tempo continuo a dire: un traditore, un arrogante ciarlatano, imbonitore venditore di fumo. Auspico che che gli Italiani indottrinati e politicizzati riescano una buona volta a togliersi il paraocchi e guardare finalmente in faccia la realtà che sempre ereditiamo da una cattiva gestione politica. Per finire una storia squallida che merita approfondimento non solo istituzionale ma anche giuridico.
RispondiEliminaRicordo una battuta di Corrado, il presentatore della Corrida, per la quale fu cacciato dalla Rai: "L'Italia è una Repubblica democratica fondata sulla raccomandazione". Io avrei detto: "L'Italia è una Repubblica quasi democratica fondata sulla raccomandazione e sulla cambiale". Frase che aggiorno: " La repubblica di tangentopoli e privilegiopoli, ex Repubblica Italiana, è fondata sul fango e sul gastronomico debito pubblico. Gastronomico non è errore di battitura: Buon appetito.
RispondiEliminaL'ultimo libro della Storia d'Italia, di Indro Montanelli e Mario Cervi, s'intitola "L'Italia degli anni di fango". Purtroppo Montanelli è scomparso, ma non sono scomparsi gli anni di fango, continuano a valanga. Valanghe di fango!
Costituzionalmente è ineccepibile la nomina di Renzi a Capo del Governo da parte dell'ex Presidente della Repubblica; per essere NOMINATO Presidente del Consiglio non è necessario essere deputato o senatore, qualsiasi cittadino può essere nominato, ma poi deve avere la fiducia dal Parlamento perché la nostra è Repubblica Parlamentare che preferisco alla repubblica presidenziale; idem per I sindaci: basta con i sindaci podestà. Ma secondo una prassi, consolidata sin dall'inizio del Regno d'Italia, fu alquanto strano l'arrivo di Matteo Renzi a Palazzo Chigi: "Una marcetta su Roma".
Sulla deontologia professionale del Fatto Quotidiano e dei giornalisti che vi scrivono ci sarebbero tante cose da dire.
RispondiEliminaQuesto quotidiano spesso è stato una fabbrica di bufale ; chiedete a Giampaolo Pansa che ne sa qualcosa e che già ne ha smascherato parecchie. Io, leggendo un libro di Pansa qualche anno fa me ne sono appuntato un numero pari o superiore ad una dozzina.
Sul fango sparso dal Fatto Quotidiano col ventilatore basta pensare all’ultimo caso avvenuto qualche settimana fa con la pubblicazione dell’immaginifico diario di Iris Berardi dove si davano conto di festini sodomitici in casa Berlusconi realizzati dalla stessa signorina, guarda caso senza altri testimoni, delle cui memorie, scritte con evidenti scopi ricattatori, Marco Travaglio ha dato l’integrale pubblicazione.
Tuttavia, essendo questo quotidiano politicamente non tanto vicino all’attuale governo e al suo premier, le intercettazioni in cui si sente la voce di Renzi sono come la ciliegina sulla torta, e quindi AVANTI TUTTA con la pubblicazione.
In questo caso, DI SECONDA INTENZIONE, queste pubblicazioni assumono un grande valore perché dimostrano la pochezza umana e politica nonchè la slealtà di un premier che sta malamente governando la nostra grande nazione.
Su Enrico Letta e il suo governo, bisogna dire che non è stato migliore di questo, né del suo precedente, quel governo retto da Monti che ha praticamente aperto la lotta sistematica contro il popolo italiano con la legge Fornero, con le assurde e gravosissime tassazioni sulla casa e su tutto il tassabile.
Insomma, cambiano i governi, ma i problemi per i cittadini, lungi dall’essere risolti si aggravano continuamente.
Renzi si sta dimostrando una mezza calzetta che, specialmente nel contesto europeo conta quanto il due di coppe, e che potrebbe fare il bene dell’Italia soltanto andandosene a casa al più presto. Questo mi dispiace perchè dopo Monti e Letta tutti quanti speravamo in un governo migliore.
Ovviamente il giudizio è sul suo governo, perché sulla sua persona ci pensa lui stesso a mostrare di che pasta è fatto.
I giornalisti, quelli veri, devono pubblicare tutto ciò che riguarda gli uomini di potere (come fa la stampa di tutti i Paesi democratici), purchè non siano notizie sottoposte a vincoli di segretezza. Tutto questo la gran parte della stampa non lo fa perché troppo servile nei confronti di chi comanda. Ciò dovrebbe addolorarla invece che prendersela con l'unico quotidiano dove è possibile leggere notizie che non può leggere sugli altri giornali. Le bufale di cui parla dovrebbero essere documentate per essere credibili. Forse intendeva dire che alcune notizie possono rivelarsi (successivamente e dopo il vaglio dei giudici) destituite da responsabilità penali. Ma questo non c’entra nulla con le “bufale”. Il mestiere del giornalista, quando scrive un articolo, non è quello di occuparsi di accertare responsabilità penali, ma deve soltanto dare le notizie che giungono in redazione o che provengono dall’attività dei cronisti, vere e documentate per rendere i lettori informati e in condizioni di formarsi una opinione. Questo è il senso dell’art. 21 della Costituzione. Non spetta alla stampa anticipare come vanno a finire i fatti che racconta. L’unica etica cui deve sottostare il giornalista è quella di raccontare sempre fatti veri e di non diffamare nessuno. Se Travaglio ha avuto in redazione le intercettazioni tra Renzi e il generale, aveva il dovere di pubblicarle. Si chieda piuttosto perchè gli altri quotidiani non lo hanno fatto. Se invece ha da riferire qualche caso di pubblicazione di notizie false lo dica, ne prenderemo atto.
EliminaPremetto che non ho letto tutti i commenti, ma solo l'articolo inziale del prof Alesi, ed alcuni commenti. Il tutto mi è stato sufficiente per porre una domanda: Ma di cosa ci meravigliamo? Si, qui scrive tanta gente seria, che pensa che la serietà degli uomini politici, che oltretutto rappresentano le Istituzioni. debbano essere degli esempi.di serietà e correttezza. Non è così! E non lo dico solo dopo le intercettazioni fatte a danno di Renzi ed Adinolfi, ma per esperienza vissuta direttamente con uomini politici di caratura Nazionale, e che hanno ricoperto delle cariche Istituzionali molto importanti.
RispondiEliminaL'offesa all'amico di partito (ricordate Tremonti che dette del cretino a Brunetta in diretta televisiva?), le offese agli avversari, sono all'o.d.g. di molti politici.
Io conservo un sms di un ex Ministro che dava un giudizio sull'attiìvità sessuale di berlusconi quando era presidente del consiglio dei ministri. Va beh, evito di pubblicarne il contenuto, ma i discorsi da bar, sembrano fatti da lord inglesi, rispetto a ciò che ha affermato questo ex ministro. E poi di cosa ci dobbiamo meravigliare se renzi è "coerente" con quanto fatto e detto fin'ora da lui stesso?
Badate bene che non ha detto solo lettastaisereno, ma anche fassinachi?
Vi pare che questo sia il lessico che deve usare un segretario di partito? Di più. Un Presidente del Consiglio dei Ministri? E' il MODO DI FAR POLITICA CHE CHE E' DI BASSISSIMO LIVELLO. D'altra parte questa nobile arte, l'abbiamo delegata ai berlusconi, ai bossi, ai renzi, ai salvini, alla santachè, e financo a qualche escort, fatta eleggere in Consiglio regionale da berlusconi.
Cosa vogliamo pretendere da questa gente? Dalle mie parti si dice: "sangue dal muro non se ne cava".
E gli altri? Quelli apparentemente educati, posati, calmi. Parlo di tutte le appartenenze, sia chiaro. Per esempio: Un discorso di Vendola, si riesce a capire? A me non interessa se Vendola è gay, o altro. Ma che un politico come lui parli in modo semplice chiaro e comprensibile, questo si. Il fatto che non lo faccia, denota una presunzione, e perchè no, anche una presa per i fondelli della gente.
E' la politica quindi che ha degli interpreti di basso livello, quindi, o cambiamo questi interpreti, o siamo costretti ad assistere ancora a questi sproloqui su persone che non meritano simi li trattamenti: Letta è uno di questi.
Apprezzo sempre i toni (e i contenuti naturalmente), molto equilibrati di Mario Botteon sempre lucido e chiaro nelle sue analisi. Mi premeva solo far rilevare che, anch’io come lui, vivendo in questo Paese non provo alcuna meraviglia o stupore davanti ai comportamenti dei nostri uomini politici. Ci siamo abituati tutti, ormai da tempo, a convivere con una classe dirigente mediamente inadeguata, incapace e con un'unica vocazione: scalare il potere. Con ogni mezzo, facendo patti anche col demonio e passando sulla testa dei cittadini e dei propri compagni. Il fatto è che non bisogna cessare di provare ribrezzo per chi, avendo in mano le sorti di un popolo, si comporta male. L’indifferenza e la rassegnazione è proprio ciò che vogliono loro, è il loro gioco. La convinzione che: “fanno tutti così” equivale ad assolverli tutti e a ritenere quasi normale ogni loro misfatto. Dobbiamo sentire invece il dovere di indignarci ancora, per il bene delle giovani generazioni e di nostri figli e nipoti. Il caso di questo arrogante e supponente personaggio, di cui parlo nel mio articolo, mi sembrava particolarmente interessante per i metodi subdoli (malgrado la sua giovane età si comporta come un veterano della prima Repubblica) con cui è riuscito ad ingannare gli elettori mettendo in campo le imprese più subdole e meschine. La cosa grave è che si è presentato come il giustiziere della malapolitica, il rottamatore degli impresentabili per poi finire in compagnia di Berlusconi, di Verdini e di Alfano. Come lei dice correttamente, Renzi non ha mai nascosto che voleva andare al posto di Letta e, quindi, non ci sarebbe nulla di nuovo. La gravità delle sue parole non sta nell’avere detto cose diverse, ma nel riferire i suoi scorrettissimi propositi davanti ai vertici nazionali della Guardia di Finanza, abbandonandosi a confidenze inopportune e inquietanti persino sul Capo dello Stato e i suoi familiari. Non cediamo alla rassegnazione. A ben guardare in Parlamento ci sono esempi di comportamento esemplari sul piano della moralità, dell’onestà e del rigore. Chi l’ha detto che dobbiamo morire renziani?
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