di Maurizio Alesi - Come ha sempre cercato di fare Berlusconi, nello stesso stile e in perfetta continuità col suo maestro, anche Renzi ripropone la “Legge bavaglio”.
Impedire agli italiani di venire a conoscenza delle porcate che si consumano all’interno del palazzo con la pubblicazione delle registrazioni (anche private).
È come l’herpes simplex, una malattia che si ripresenta ciclicamente, specialmente a ridosso di scandali a carico dei potenti. E infatti l’emendamento scritto dall'on. Alessandro Pagano membro della Commissione Giustizia (stesso partito di Alfano, più inquisiti che elettori), prende il volo dopo le recenti conversazioni raccolte da un giornalista sui poco onorevoli colloqui tra Renzi, e il generale della Finanza Adinolfi. Qualche mese prima, ancora fresche nella nostra memoria, la pubblicazione delle registrazioni che hanno portato Maurizio Lupi (anch’esso del Ncd) a dimettersi da ministro delle Infrastrutture per i suoi stretti con Ettore Incalza, l’uomo in grado di condizionare il settore degli appalti pubblici, finito in galera e con il quale c’era un evidente interesse per il figlio.
Ma ancor prima di Lupi ricordiamo i colloqui registrati dell’ex ministra Nunzia De Girolamo (manco a dirlo, Ncd anche lei) che nella casa del padre riuniva i vertici dell’Asl di Benevento per decidere su fatti gestionali minacciando ritorsioni sui manager sgraditi. Le frasi erano del tenore: “Stronzi, qui a Benevento comando io…”
La misura fu colma col caso Crocetta e i suoi rapporti politici e clientelari col suo “medico personale” Tutino, arrestato pochi giorni fa, e le polemiche con Lucia Borsellino. È a questo punto che la classe politica perde la pazienza. La casta, infastidita da tanta pubblicità rivelatrice di scandali maleodoranti, con un blitz notturno approva in Commissione un emendamento per una stretta alla pubblicazione delle intercettazioni. Una norma, scritta dal deputato Alessandro Pagano (NCD), che prevede la prigione fino a 4 anni per i giornalisti che pubblicano intercettazioni non oggetto di procedimento giudiziario. Tutto il Pd vota a favore, stabilendo così un sostanziale stop al diritto di informazione previsto dalla Costituzione.
Dopo la denuncia delle opposizioni (solo alcune come Sel e 5Stelle) il Governo, in grande difficoltà, comincia a fare i soliti distinguo per edulcorare la pillola mediante l’introduzione di modifiche (tutte ancora da dimostrare).
A prescindere da come finirà, in ogni caso, si è dato prova ancora una volta che non è gradito l’utilizzo di microcamere e registratori nascosti da parte dei giornalisti d’inchiesta. Per coloro che ancora si attardano sui reati commessi nelle intercettazioni abusive, vale la pena ricordare che da statistiche estremamente attendibili sono stati riscontrati, nell’arco di 20 anni, solo 10 casi, non di più, di violazione della privacy verificatesi sui giornali, perché non attinenti alle indagini. Vuol dire meno di una volta all’anno. Se questa è l’incidenza del fenomeno, vuol dire semplicemente che si vuole vietare la pubblicazione delle intercettazioni riguardanti i politici.
È bene ricordare infatti che i quotidiani e la stampa in generale, non si occupano mai della vita del normale cittadino, se ha l’amante o chi frequenta. I giornalisti riferiscono su quello che fanno i nostri rappresentanti, quelli che i cittadini hanno portato in Parlamento. La loro privacy non può essere uguale a quella degli altri ma è inevitabilmente attenuata proprio per le funzioni pubbliche che essi ricoprono. Altrimenti facciano a meno di farsi votare in Parlamento, si occupino di altro nella vita. Non è obbligatorio fare politica. Come tanti italiani voglio sapere tutto su chi ha in mano il mio destino e quello dei miei figli. E non solo i reati ma anche la loro moralità e la loro coerenza tra ciò che dicono e ciò che fanno.
I giornalisti devono poter fare il loro mestiere senza censure e senza bavagli. Si utilizzi ogni microcamera e ogni registrazione purché il fatto divulgato rappresenti una notizia e rivesta interesse pubblico e di carattere generale. Non c’è nessun bisogno di nuove norme. Per chi si sentisse oltraggiato dalle intercettazioni può già adesso denunciare gli eventuali responsabili per diffamazione, reato introdotto nel nostro codice penale da sempre. La verità è che la legge non mira alla tutela della privacy ma ha lo scopo di nascondere le nefandezze della politica che in pubblico parla in un modo e in privato si comporta in tutt’altra maniera. Dopo il danno adesso il Pd fa marcia indietro e promette rimedi. Vedremo se il rattoppo non sarà peggio del buco, anche se per l’on. Pagano “l’impianto” deve rimanere “così com’è”.
Quello che è certo è il tentativo maldestro di impedire che si accendano i riflettori, mettendo la polvere sotto il tappeto. Senza l‘attività investigativa d’ascolto, non solo dei magistrati, ma anche di giornalisti, di normali cittadini, di alcuni deputati non avremmo mai saputo di tantissimi episodi di immoralità. Celeberrimi gli sproloqui del sen. Razzi, o di Fassino: “abbiamo una banca”. Senza le registrazioni rubate di un imprenditore, non avremmo saputo della corruzione di Roberto Helg. E neppure Mafia capitale o inchieste su Expo sarebbero mai esistite. Raffaele Cantone ha dichiarato: “con le registrazioni nascoste si colpiscono i criminali”.
Il Pm Rodolfo Sabelli denuncia che se passa l’emendamento così com’è rischiano le grandi inchieste su terrorismo, mafia e corruzione. E il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha espresso riserve e perplessità sull’emendamento.
Rischiano persino programmi televisivi di approfondimento come Report, Piazza pulita, le Iene, i format di Santoro che hanno illuminato i cittadini con le loro inchieste, spesso arricchite da conversazioni “rubate” che hanno fatto conoscere la vera identità di falsi moralisti che predicano bene e razzolano male.Ma la suprema casta vuole continuare a farsi i fatti propri, senza che nessuno li ascolti.
Il Prof.Alesi, con la solita chiarezza di linguaggio, dopo aver allargato la piaga putrida che affligge la nostra politica, ha dato l'esatta diagnosi della malattia.
RispondiEliminaOrmai credo non vi siano più dubbi su quale strada intenda percorrere il governo per rafforzare il potere mafioso che pervade, sotto la "saggia" guida di Berlusconi le azioni di oggi e di domani.
Ormai mi sembra sia stato sufficientemente dimostrato come Renzi sia il "pupo" messo al posto di "premier" soddisfacendo la sua mania di esibizionista incallito ma che le sue parole non siano che semplici emissioni di fiato mentre la sostanza dei provvedimenti restrittivi è nelle mani di chi lo circonda e lo tiene sotto controllo.
Non sappiamo cosa ci aspetterà veramente domani ma sarebbe ora che l'elettorato, quello ancora sano e in grado di avvertire la vergogna di ciò che sta accadendo si svegliasse un po'.
Le vecchie opposizioni, ormai aduse al potere, sono pressoché inefficaci, il PD, unico partito che poteva ancora dare una speranza è chiaramente infarcito di pupattoli obbedienti, oppure infarciti di massime filosofiche ma privi di qualsiasi mordente.
L'unica, vera, opposizione costruttiva oggi mi pare venga dal M5S, certi atteggiamenti del suo "leader" hanno indubbiamente resa un po' confusa la sua funzione ma, bisogna riconoscerlo, in Parlamento è ancora l'unica forza sana che si sta battendo per un riequilibrio della governabilità pulita, onesta e costruttiva.
L'ultima parola spetta agli elettori, se riusciranno ancora ad esprimersi con un "voto libero". Avranno in quel momento un risveglio d'orgoglio nel riscattare, con il loro libero e cosciente, voto la "dignità di popolo sovrano"?
Me lo auguro per il bene di tutti.......ma, al momento, è solo una speranza!
Quelle che non mi piacciono sono le intercettazioni come quella dell'Espresso sul caso Crocetta - Tutino. Una intercettazione seria e di quella portata deve essere documentabile. Non basta dire: "un magistrato molto influente ci ha confermato che l'intercettazione esiste". Loro dicono che lo mostreranno al processo, cioè tra un paio d'anni. No, se non è una bufala devono dimostrarlo adesso.
RispondiEliminaConcordo pienamente.
EliminaDi "pasticciacci" ce ne sono anche troppo, è necessario, da chi ha responsabilità di informazione, la massima serietà di comportamento.
Un giorno un giudice cercò di condannare chi ha scritto le leggi, prima cambiarono il giudice e subito dopo la legge.
RispondiEliminaFabrizio de André " storia di.un impiegato"
La stampa deve essere libera, non deve subire condizionamenti di alcun tipo. Tuttavia é indispensabile che i giornalisti abbiano un codice morale a cui fare riferimento, infatti spesso si assiste alla pubblicazione di articoli calunniatori e diffamanti; una democrazia vera non può permetterselo.
RispondiEliminaIl caso di Crocetta é emblematico e stiamo ancora aspettando di sapere la verità e lo faremo ancora per molto tempo!
il miglior Berlusca ci ha tentato,e non vi è riuscito.
RispondiEliminaSono degli iscarioti!!! Si sono riempiti la bocca per anni di (falsa) difesa della magistratura...l'hanno usata ...e ora ..la porcata .. Faccio un'accorata preghiera a chi si dice di sinistra....svegliatevi ...vi prego....svegliatevi...!!!
RispondiEliminaGrazie a Maurizio Alesi per questo articolo e per il suo stile sempre chiaro e pacato !!!Facciamo già i conti con un cattivo giornalismo e con un’ editoria asservita al potere Io mi chiedo assumere buoni giornalisti, che credono nel loro lavoro e sanno come farlo, giova all’obbedienza di una logica di partito?Allora le assunzioni sono rivolte solo a coloro che sanno capire a quale padrone obbedire!!!Quando però ci sono giornalisti che vogliono aprire gli occhi e fanno emergere quello che si nasconde dietro il sipario,si tentano tutte per non farci guardare la melma !!!Giudici conniventi aiutano la casta .Ormai,però,abbiamo capito e,devo dire che in questo nostro aprire gli occhi, il M5S ,al di là delle opinioni positive e negative di ognuno, ha fatto un buon lavoro !!!Che cosa succederà ?Sin dove arriveranno ?Apporteranno delle modifiche significative ? Non mi piacciono le false intercettazioni ma questo fa riferimento ad una deontologia professionale!Purtroppo il buon giornalismo è diventato raro e non è nemmeno buon visto!!!So per certo che se perderemo ogni diritto all’informazione ,metteremo pure il punto alla libertà e democrazia !!!
RispondiEliminaLe sconsolate, quanto realistiche conclusioni di Marisa Bignardelli sono, purtroppo, le mie stesse preoccupazioni.
EliminaCome diceva Voltaire, l'illusione è il primo dei piaceri, e gli italiani ne siamo l'emblema. Ci piace e ci ostiniamo a definire "Casta", un branco di inetti, indagati, collusi, che hanno in mano la nostra vita , il futuro dei nostri figli, ma noi godiamo soltanto nei commenti., ci piace esprimere le belle opinioni. Per Casta, si intende puro, incontaminato....non una "Setta", che garantisce solo se stessa e i loro interessi comuni, calpestando la DEMOCRAZIA, che era l'orgoglio di questo paese. Quindi, l'ultima bravata la legge bavaglio, in questa legge esiste un comma, che consentirà ad una qualsiasi persona, (loro) di poter cancellare o modificare, anche su internet le poche notizie. E' un sistema ingegnato , non per il cittadino, ma per evitare che si sappiano, oltre ai problemi giudiziari, gli spechi, gli inciuci, i privilegi alle banche e ciliegina sulla torta, ciò che faranno e ci imporranno nei nostri confronti. Tutto a sorpresa!. Italiani, siamo alla frutta, siamo in coda, siamo gli ultimi, ma ciò non ci impedisce di inchinarci. Scusanti non ne abbiamo, siamo tutti super informati, tagliano la sanità agli anziani,? e ci sta bene, accorciamo la loro vita, bambini sotto nutrizione? meglio non saperlo,. Un detto siciliano dice, e a noi sta bene, questa legge ci calza a pennello...Nenti sacciu e nenti vogghiu sapiri....
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