in quanto la buona informazione stimola i cittadini, li rende consapevoli e capaci di fare luce su uno spaccato di realtà.
Abbiamo definita disonesta l’informazione dipendente impregnata di servilismo e scarsa obbiettività. Ormai la politica o geopolitica qualsivoglia, affonda le proprie radici in questo sistema di informazione di massa. Non per niente, il sistema mediatico viene definito come il “quarto potere” e questo ci permette di capire l’importanza ed il ruolo che i sistemi di comunicazione assumono nelle società complesse in cui viviamo.
La società mondiale vive ormai in una stretta ed insolubile rete di relazioni in cui le guerre, i rapporti di potere, i conflitti politici ed economici, diventano realtà quotidiane con cui fare i conti. In questo senso la missione informativa dei media, si trasforma, come accade spesso, in una manipolazione delle notizie per favorire determinate situazioni e scatenare processi mentali volti a determinare specifiche convinzioni. Possiamo dire che i mezzi di comunicazione agiscono, perdendo di vista il loro principale scopo, ovvero quello di creare, tra i vari utenti, consapevolezza di quanto accade nel mondo.
Ho fatto questa premessa, per introdurmi seppur virtualmente, in un sistema politico come quello degli Stati Uniti d’America, Paese dalle mille contraddizioni storiche, che proclama la libertà facendo la guerra. Noi europei li riteniamo come i tutori della liberta, i difensori dei diritti umani, i liberatori di popoli oppressi da regimi dittatoriali.
Di facciata è certamente un nobile obiettivo, ma in realtà si traduce in interessi economici di enorme portata. In questo contesto il sistema mediatico americano, si è inserito diffondendo informazioni falsate e manipolate magistralmente a partire dall'episodio dell’11 settembre 2001, quando l’attacco alle Torri Gemelle mise in ginocchio l’America. Oltre all'enorme danno economico, procurato al mondo del capitale, l’amministrazione USA era terrorizzata in quanto per la prima volta, a partire dal 1914 lo scenario di guerra dalla Vecchia Europa, si spostava sul loro territorio.
Scatta immediatamente da parte americana la potentissima macchina del marketing pubblicitario un vero capolavoro dei geni del condizionamento di massa, lo scopo è riuscire a far credere che ci sia bisogno, che sia utile, che sia un bene andare ad ammazzar la gente. A ben pensarci, la violenza è qualcosa che urta la sensibilità umana, ed è contraria allo spirito di ognuno. Siamo istintivamente compassionevoli, se vediamo un sopruso o un’ingiustizia ci sentiamo male, soffriamo con chi soffre. E allora come si fa a convincere l’opinione pubblica che un milione di morti vanno bene? Che riportare uno stato all'era delle caverne vada bene? Che creare una generazione di bambini mutilati e invalidi vada bene?
Ovvio che qui il marketing dia il meglio di sé, e fu seguito prima dall'invasione, dell’Afghanistan, poi, nel 2003, quella dell’Iraq ad opera dei “democraticissimi” Stati Uniti. Questo convincimento è stato portato avanti con scaltrezza, anche quando la massima espressione mondiale, l’ONU, confermava che Saddam Hussein non possedeva armi di distruzione di massa. Insomma una guerra in nome della libertà: gli Usa volevano distruggere il regime di Saddam Hussein, accusato di collusione con il terrorismo internazionale. Lo stesso regime appoggiato anni prima dal Presidente Usa Ronald Reagan. Raccapricciante!
Il dittatore iracheno, dopo essere stato sottoposto a processo per crimini contro l’umanità, nel 2006, è stato condannato a morte per impiccagione, con la completa soddisfazione dell’amministrazione americana che, per tutelare i diritti umani, per salvaguardare la propria economia alla morte e alla distruzione delle Torri rispose con la “democratica pena di morte”.
Ancora una volta gli USA erano riusciti con un intelligente convincimento mediatico a tenere lontana la guerra dal territorio americano. L’Europa, ancora una volta accettava passivamente il Washington Consensus e la soluzione "coloniale" imposta dalla Casa Bianca, non facendo luce sui fatti realmente accaduti. È proprio vero, cari amici del blog, nel mondo ci sono stati e ci saranno popoli che fanno la storia ed altri che la subiscono.
Franco LuceStornarella (FG)
22 Giugno 2015
Bellissimo articolo signor Franco! i miei complimenti.
RispondiEliminaSono tantissimi, purtroppo, i disinformati al riguardo...quelli convinti che gli americani siano i paladini della libertà con la missione di salvare il mondo!
Ma, al di la della pericolosa e dannosa informazione "pilotata", c'è anche poco spirito di concentrazione, poca attenzione e scarso interesse nel sapere cosa succede in realtà nel mondo.
Gli americani volevano l'oro nero Iracheno! e di scuse ne hanno trovate tante per giustificare l'attacco in Iraq...
La prima fu l'invasione del Kuwait da parte dell'Iraq e susseguirono quelle da lei ben elencate....armi chimiche, atomiche, di distruzione di massa etc etc.
Ma la mossa piu significativa la fecero organizzando loro stessi l'abbattimento delle torri gemelle! quella che diventò "la-scusa" per eccellenza!
Ottimo dibattito signor Franco.
Gli americani che organizzano la strage delle torri gemelle mi pare storia di pura fantasia.
EliminaE, comunque, nonostante tutto continuo a ritenere gli Usa un paese straordinario. Dal quale prendere esempio per tantissime cose. Ovviamente con i limiti che anche loro hanno.
Grazie dei complimenti signora Stefania, ma soprattutto grazie per aver condivisa la mia opinione. Purtroppo è una verità incontrovertibile, Gli Usa sono sicuramente da prendere come esempio su alcune cose come afferma il direttore Gattuso, ma stiamo attenti a non ritenere valide alcune scelte di natura macroeconomica che hanno lo scopo soltanto di salvaguardare l’economia americana. Forse abbiamo dimenticato il congresso di Genova del 1929, dopo la caduta della borsa di Wall Street? In quella circostanza l’America riuscì ad imporre il dollaro come moneta di scambio internazionale, eppure veniva da una crisi profonda. Noi europei eravamo costretti a comprare le fonti energetiche tramutando in dollari le nostre monete. Poi l’ingresso in guerra nel secondo conflitto mondiale risollevò l’economia americana con il famoso “Piano Marshall”. E che dire dell’intervento senza l’approvazione dell’ONU, dell’occupazione e delle torture sui prigionieri? A tutto ciò si aggiunge il grosso delle commesse per la ricostruzione. Nessuno può mettere in dubbio quanto sia indispensabile, per l’economia americana, il commercio delle armi e delle guerre e quindi accendere i focolai che portano alla guerra, l’importante è che questi fuochi siano il più lontani possibili da casa loro.
EliminaPurtroppo quello che scrivo non è frutto della mia fantasia ma è un'opinione diffusa e spesso anche dimostrata. Lo saprò dimostrare. Ovviamente non sono prove-regine.....è difficile colpire un colosso di cotanta potenza. Questo era per rispondere al direttore che stimo molto e per questo amo confrontarmici. Per rispondere a Franco, invece, dico che gli USA hanno sempre "campato" sulle guerre, la loro economia si basa principalmente ed enormemente sul mercato delle armi...e condivido in pieno quello che ha scritto Franco...a partire dal Piano Marshall in poi. Spero di rileggervi entrambi al piu presto.
EliminaEgr. signora, posso chiederle se le cose che scrive le vengono spontanee?
EliminaDi certo lei è proprio un vulcano attivo ed in piena eruzione, magari non di lava ma di altro.
Bello questo articolo di Franco Luce. Condivido tutto, quindi non ho molto da ggiungere.
RispondiEliminaMi preme solo affermare (è una mia convinzione) che il "QUARTO POTERE", descritto benissimo nel famoso film, è divenuto uno dei "POTERI" veri che determinano i destini dell'umanità.
Tento di spiegarmi.
Il ruolo della stampa,e di tutti media in genere, non è mai al servizio della verità, ma bensì della "LORO VERITA'".
Non esistono giornali, TV, Radio, e qualsiasi altra forma di diffusione delle notizie,che sia al di sopra delle parti.
E tutto ciò e perfino "comprensibile". Infatti se qualcuno tenta di assumere posizioni informative autonome, cioè che non siano asservite al potere, o all'opposizione, non vivrebbe un giorno di più.
Ci sono stati, e ci sono ancora, dei tentativi da parte di qualche coraggioso di informare la gente illustrando la reatà dei fatti, ma e durato, e dura sempre troppo poco tempo.
Di tutto questo forse siamo responsabili anche noi, che, forse, siamo in grado di filrare le notizie che ci vengono date dai vari media.
Dico che siamo "responsabili" perchè, quasi sempre, leggiamo con occhi prevenuti.
Un esempio? Vale per me stesso ovviamente.
Per quanto mi riguarda non crederò mai a ciò che scrive Libero, o il Giornale di berlusconi........ nemmeno alle notizie sportive.
So bene che è sbagliato, ma continuo bellamente nell'errore, infatti sono convinto che gli altri facciano lo stesso con giornali che io leggo volentieri.
MI rendo conto che il mio commento non è all'altezza della questione più ampia che Franco Luce pone. A lui chiedo venia, ma il mio dire mi è venuto spontaneo. Ecco perchè l'ho scritto di primo mattino ed in fretta.
Carissimo Mario apprezzo tantissimo il tuo commento al mio servizio, devo prendere atto che sei stato più comprensibile ed esplicito di me sull’uso distorto di quella stampa ubbidiente e sottomessa al padrone di turno. Sono decenni ormai che anche in Italia che la stampa ha creato il suo nugolo di bugiardi che anziché informare si dividono il compito di “trombettieri “e “mazzieri” … i primi con il compito di amplificare la voce del potente di turno, i secondi con la funzione di punire i dissenzienti. Ormai è diventata una consuetudine creare, da parte di gestisce il potere fare dei giornalisti il suo braccio armato e decidere volta per volta scegliersi il “maggiordomo” di turno con il seguito dei servi mediatici che opera in un losco turbinio di “danza politica”. Hai proprio ragione caro Mario, forse sarebbe più salutare far leggere i giornali dei bugiardi a coloro che li scrivono. Sono certo che alla società rende molto di più un blog come “Politicaprima” ,noi delle nostre opinioni non aspettiamo premi da nessuno, semmai dei piccoli elogi del direttore Gattuso. Nel ringraziarti ancora, caro amico Mario, faccio un appello a diffidare della stampa dominante, spesso vera minaccia per la nostra democrazia.
Elimina"Noi europei riteniemo (gli Stati Uniti) i liberatori di popoli oppressi da regimi dittatoriali". Questo è vero se torniamo indietro nel tempo alla prima e alla seconda guerra mondiale. Senza il loro aiuto gli austroungarici prima, Hitler e Mussolini dopo li avremmo dovuti sopportare ancora per lunghissimo tempo.
RispondiElimina"L'episodio" dell'11 settembre 2001 ha suscitato uno sdegno generale in tutto il mondo e in questo non vedo la manipolazione della notizia. (la Sardisco ha una teoria tutta sua particolare). Quanto accaduto era sotto gli occhi di tutti appunto tramite i media.
Secondo me la manipolazione è avvenuta dopo sul come reagire e quale risposta dare all'attacco terroristico.
Per quanto riguarda gli "interessi economici di enorme portata" Afhganista ed Iraq si sono rivelati un vero e proprio fallimento. Hanno avuto, gli Stati Uniti, migliaia di vittime e la perdita di parecchi centinaia di miliardi di dollari senza riuscire a controllare il territorio e il petrolio iraqeno. chi ci ha guadagnato è stata solo l'industria bellica americana.
Sacrosanta verità che l'informazione manipolata ha convinto la maggioranza del popolo americano che l'intervento militare in Iraq era giusto. Non sospettando, o chiudendo tutte due gli occhi, che l'obiettivo era il controllo del petrolio iraqeno.
A causa dei miei limiti non capisco il nesso di "tenere lontana la guerra dal territorio americano" e l'attacco all'Iraq.
Se non avessero attaccato l'Iraq avrebbero avuto la guerra sul loro territorio? Se si parlasse di querra terroristica l'avrebbero avuta lo stesso.
Ciao Michele, sicuramente una strage, come quella delle torri gemelle, provoca sdegno e risentimento, credo però del tutto opinabile ritenere giustificata l’occupazione dell’Afganistan, anche ritenendo i talebani responsabili dell’attacco, come giustamente mi hai fatto rilevare anche tu. Per quanto concerne l’occupazione “illegittima” dell’Irak è da ritenere un “investimento” con il quale l’America ha sbagliato i suoi calcoli, sia militari che economici, perciò a maggior ragione ha dimostrato l’aberrante e illogico progetto portato avanti anche senza il consenso dell’ONU. Caro Michele, vorrei chiarire la base della mia opinione, circa la localizzazione che spesso gli USA prevedono nei loro calcoli strategici. In tante occasioni ha dimostrato di voler cercare a tutti i costi il nemico di turno, e lo fa sempre lontano dal suo continente. Con la Siria, ha condannato prima il re della Sira Assad, fornendo armi ai rivoltosi, ora gli fornisce armi per combattere l’ISIS. In Irak, forniva armi a Saddam Hussein contro l’Iran e poi lo ha fatto impiccare. Se ne potrebbero fare tanti di questi episodi lontanissimi da una logica condivisibile. Vorrei far notare come nel frattempo si prodiga per riappacificarsi con i suoi nemici storici, come Cuba, solo perché stati viciniori. In sintesi , caro Michele gli Usa, con il pretesto di “esportare” la democrazia, accende fuochi di guerra purchè lontana e la ripudia se nelle vicinanze. Ciao Michele alla prossima.
EliminaAggiungere mie parole a quanto già detto dal Dr. Luce e dai commentatori che mi precedono sarebbe solo una inutile ripetizione di concetti già espressi poiché essi hanno detto tutto quello che avrei detto io e concordo pienamente sulle tesi esposte in origine e a seguire, sulla funzione basilare ma non sempre corretta dei mezzi di informazione.
RispondiEliminaOvviamente si parla di grandi "testate", gli altri "fogli" sono solo "opuscoli" culturalmente marci scritti da pettegoli prezzolati a gogò.
Mi ha colpito, però, il commento fatto dal carissimo Giangiuseppe Gattuso e col quale, per la prima volta, non mi trovo d'accordo, e mi auguro che me lo perdonerà,: sulla "grandezza morale" degli USA. Il loro modo d'agire, anche quando alla fine diventa positivo per noi ( come giustamente rilevato dal Dr.Luce quando parla di Hitler e Mussolini) in esso c'è sempre una volontà di dominio su chi usufruisce della loro "benevolenza". Non per nulla l'Europa ha il confine orientale sempre sotto pressione ad opera dell'America con la scusa, mi si consenta, ben squallida dell'esportazione e della difesa della democrazia, il vero è che ci si vuol tenere sotto pressione e, comunque sempre sul filo della minaccia di una terza guerra mondiale, che, per cose naturali si svolgerebbe sulla nostra terra, per tutela esclusiva degli interessi americani e non certamente dei nostri. Su tale situazione io ci penserei molto su prima di battere le mani.............
Molti non saranno d'accordo con me. Pazienza, non intendo censurare le idee ed i sentimenti di nessuno ma la penso così e così la dico.
Pienamente d'accordo
EliminaIl ruolo dell’informazione non è il quarto potere ma (non è azzardato definirlo) il primo dei poteri. Tutti gli altri vanno a rimorchio di ciò che la stampa, in tutte le sue forme scritte e parlate, pubblica e diffonde. Chi orienta il consenso o il dissenso, non è l’azione di un Governo in sé, ma come essa viene infiocchettata e fatte digerire alla pubblica opinione. Tanto più forte è la lobby dell’informazione, tanto più sarà condizionante e determinante per orientare i giudizi, le convinzioni politiche e quindi il consenso. Neppure l’economia sfugge al potere dell’informazione e risente degli umori e degli eventi sparati sulle prime pagine dei quotidiani o in un Tg di prima serata. Si pensi solo a come le Borse mondiali subiscono oscillazioni e picchi in discesa o in salita, a seconda delle notizie che vengono diramate. E che dire della pubblicità (anche quella è divulgazione) fortemente condizionante, quasi coercitiva, sulla nostre scelte quotidiane. La pubblicità orienta, spesso inconsciamente, il nostro stile di vita i nostri acquisti al supermercato, le nostre vacanze. Del resto, tutto ciò che noi sappiamo (o pensiamo di sapere) ci viene propinato dagli organi di informazione, mai da una fonte diretta. Quando, come ci ricorda Franco Luce, l’informazione entra e si occupa dei gangli vitali di potenze mondiali come l’America, si capisce bene come riesca a condizionare gli equilibri e i destini del pianeta, decidendo anche in quale direzione. Altro che “quarto potere”. Davvero pensiamo che la politica assuma comportamenti, scelte, decisioni senza tenere conto di come verranno veicolate, interpretate (nei casi più dolosi manipolate) dall’informazione? E’ sufficiente una campagna di stampa, mantenuta per quindici giorni contro questo o quel partito, per raderlo al suolo o per farlo schizzare ai vertici del consenso. E’ emblematico il caso del partito di Di Pietro, e lui stesso, che furono asfaltati e cancellati dal Parlamento, a seguito di un servizio della trasmissione Report su Raitre. Il partito passò in un mese dal 10% all’1%. Se solo quelle notizie fossero state date in maniera diversa, o con un'altra lettura, l’IDV sarebbe ancora uno degli attuali contendenti politici. Ecco perché la stampa libera è uno dei pilastri della nostra democrazia. Preoccupa la circostanza che, troppo spesso, i giornali e le lobby televisive raccontino (con qualche rara eccezione) gli stessi fatti, con le stesse notizie e con le stesse opinioni. Non può esistere vera libertà senza libertà di stampa. Una stampa che abbia come unico riferimento il dovere di informazione e la lontananza da ogni potere costituito.
RispondiEliminaSono sempre stata una persona curiosa. Per questo a suo tempo studiai lingue, per questo, volendo fare ancora meglio, andai in Giordania negli anni ottanta a frequentare il corso di lingua araba per stranieri e scelsi di soggiornare in una famiglia. Le cose le voglio toccare con mano. Non mi accontento dei sentito dire....Gli americani ci propongono da sempre una loro verità, io cerco sempre di andare alla fonte e se proprio non riesco, non potendomi fare un'opinione, non prendo posizioni. Fu illuminante per me quando venne proclamato Papa, Karol Wojtyla: primo e secondo canale lo diedero come prima notizia al telegiornale della sera; tele Montecarlo come seconda, tele Capodistria lo relegò dopo la notizia della visita a Tito di una delegazione di non so più manco io che staterello africano, altre notizie interne e poi prima dello sport, questa notiziella di un papa polacco. Da allora ho smesso di credere ai media....
RispondiEliminaPortano guerra in giro per il mondo, per tenere la guerra lontano dal proprio territorio ? Mi sembra una affermazione non dimostrabile...anche perchè la maggior parte delle guerre si sono sempre combattute in europa e nel mediterraneo. Storicamente è cosi. Poi le due guerre mondiali, le piu disastrose della storia, non sono state provocate dagli americani...anzi loro sono intervenuti per salvare le democrazie europee, in particolare quella anglosassone. Le hanno vinte tutte e perciò sono diventati la prima potenza mondiale grazie anche all'arma atomica. In tutti i casi la vera difesa del territorio americano è il vasto oceano pacifico non attraversabile con i gommni, come il mediterraneo. Comunque gli anglosassoni hanno vinto sempre in termini militari ed economici, in conseguenza hanno vinto ed imposto la loro cultura e visione del mondo, non sempre coerente e condivisibile. Ma poichè chi vince ha sempre ragione e scrive la storia...gli americani per salvare la propria supremazia hanno sempre bisogno di qualche guerra...anche perchè la lobby delle armi in america è invincibile !
RispondiEliminaTutto vero.....questo non toglie che siano una mina con la miccia sempre accesa e che seguirli nelle loro ambizioni è contrario alla morale.....e agli interessi dell'umanità!
EliminaCondivido in toto, l'articolo Informazione e Libertà. Gli USA dovrebbero smetterla di agire all'insegna del divide et impera. Hanno destabilizzato con le bombe anche la Siria, e la Libia con l'aiuto dei francesi. Gheddafi non era santo, Assad non è santo, ma ora Libia e Siria sono nel kaos mentre l'Isis avanza anche verso l'Europa. Il Califfo dell'Isis ha detto che deve conquistare Roma che significa Italia ed anche Europa. A pensar male si fa peccato, ma si "rischia" di azzeccarla: l'obiettivo delle bombe USA e francesi era Il Colonnello Gheddafi o l'accordo commerciale italo libico? Nei Paesi ove c'è puzza di petrolio e vi passano oleodotti c'è più kasino del necessario. Noi ci dobbiamo sbrigare a mandare il petrolio dal Bel Paese a quel paese, o dobbiamo importarne meno. Energia solare e tutte le altre energie pulite non rischiose! Centrali solari subito. E se non fossimo, dalla Sicilia alla Val Padana tartassati per finanziare sprechi, spropositati privilegi, poltrone in sovrannumero, potremmo installare migliaia di km quadrati di pannelli fotovoltaici sui tetti delle nostre case e sui capannoni agricoli e industriali. Vis pacem? Manda il petrolio a far in culo! Il futuro si trova nel passato, nel cosiddetto "buio" Medio Evo con San Francesco, con Fratel Sole, Sorella Acqua, Fratel Idrogeno ricavabile da Sorella Acqua con energia elettrica che non si ottiene solo con petrolio, carbone, gas, nucleare ma anche con Fratel Sole.
RispondiEliminaE per quanto riguarda informazione e libertà cade a proposito la frase di Ottone di Bismarck, Cancelliere Tedesco: "Le leggi sono come le salsicce; se la gente sapesse come sono fatte non dormirebbe la notte".