di Maurizio Alesi - Il Presidente della Repubblica ha fatto parlare di sé per avere adempiuto ad un suo preciso dovere di organo costituzionale.
Quotidiani, TV, talk show, testate online hanno riportato la notizia dell’adeguamento del suo compenso alla nuova normativa che fissa il limite massimo al trattamento economico annuo onnicomprensivo in 240.000 euro.
Chiunque riceva retribuzioni a carico delle finanze pubbliche deve attenersi al parametro massimo di riferimento del trattamento economico del primo presidente della Corte di cassazione. (D.L. 201/2011, convertito nella L. n. 2014/2011, Art. 23-ter.) Tale parametro è stato infatti rideterminato in € 240.000, con Decreto Legge n. 66 del 24/04/2014. E, inoltre, ai sensi dell’art. 1 della legge n. 147 del 27 /12/2013 – Legge di Stabilità 2014, comma 489, è comprensivo di pensione, indennità e vitalizi.
Mattarella è stato, quindi, ‘costretto’ a rinunciare alla pensione di ex docente universitario, oltre 80 mila euro l’anno (come Giudice della Corte Costituzionale non è prevista pensione) che, sommati agli emolumenti di capo dello Stato, gli avrebbero fatto superare il nuovo tetto previsto dalla legge (prima era di 311.000 mila euro l’anno). L’adeguamento è stato esteso anche ai dirigenti che prestano la loro opera al Palazzo del Quirinale che, come lui, hanno dovuto rivedere le proprie entrate. Questi sono i fatti.
La notizia, in verità, è passata (o è stata fatta passare) come se Mattarella, preso da una crisi mistica o da un raptus da spending review abbia deciso di devolvere la propria pensione alle orsoline pensando che il suo compenso fosse troppo esagerato. Ciò evidentemente non toglie nulla alla moralità del Capo dello Stato (apprezzato per i suoi voli di linea e per i suoi spostamenti in treno), che rimane fuori discussione. Tuttavia colpisce come i politici del nostro Paese sono talmente sputtanati e disprezzati dagli italiani che per ottenere un po’ di gradimento, basta semplicemente che rispettino le leggi, cioè il minimo sindacale peraltro richiesto a tutti i mortali cittadini.
La gente non si sogna e non si aspetta null’altro di più, gli basta assistere a comportamenti normali.
A tale proposito, ragioni di obiettività e di onestà intellettuale, impongono di citare l’unica eccezione nel nostro panorama politico, costituito dai parlamentari del Movimento 5 Stelle che, a prescindere dalle valutazioni sulla loro azione politica, si sono dimezzati lo stipendio fin dal loro insediamento alla Camera e al Senato, senza alcun obbligo di legge, versando la parte eccedente in un fondo per il finanziamento delle piccole e medie imprese.
Il Presidente della Repubblica, comunque, qualche merito può effettivamente rivendicarlo. A ben guardare, la nuova disposizione prevede l’applicazione agli organi costituzionali ‘nel rispetto dei propri ordinamenti’. Questo ovviamente non basta per affermare che Mattarella fosse esente dall’obbligo, ma non sfugge ai più smaliziati che, in effetti, avrebbe potuto trovare dei margini per evitare la decurtazione o, almeno, per rinviare il problema sine die, rifugiandosi dietro qualche cavillo burocratico.
Si dirà che rispettare la legge dovrebbe essere del tutto normale ma, come ho già avuto modo di dire, il concetto di normalità non è un valore universale e assoluto ma va inquadrato nel contesto sociale in cui la presunta normalità viene vissuta. Un membro del governo tedesco che si dimette per aver copiato (solo una parte) la tesi di laurea, in Germania è un fatto normale mentre per noi è semplicemente inverosimile.
È ancora vivo il comportamento di Berlusconi quando decadde da Senatore per conclamata indegnità morale in forza alla legge Severino. Non voleva lasciare la poltrona neppure con le bombe e resistette in ogni modo fino a rivolgersi alla Corte europea dei diritti dell'uomo. Per questo il gesto di Mattarella ha un valore etico e morale. Quanti altri alti papaveri hanno fatto lo stesso?
Guardiamo, per esempio, alla seconda carica dello Stato: il presidente del Senato Pietro Grasso. Le stesse disposizioni di legge valgono, ovviamente, anche per lui. Nel 2014, ha dichiarato un reddito imponibile di 316.018 euro. Grasso, quindi, ha deciso di tenersi tutto, ovvero 76mila euro in più del tetto imposto. Una contraddizione evidente tra quello che dice e le cose che fa. È stato proprio lui, infatti, che si era intestato la battaglia sull'abolizione del vitalizio per gli ex senatori condannati.
Ad oggi non si ha notizia di una qualche dichiarazione, una conferenza stampa, un twett da parte della presidenza del Senato che proclami la rinuncia della pensione di alto magistrato, tutt’ora cumulata con l’indennità istituzionale. Ma certamente non è l’unico caso di mancato rispetto del divieto di cumulo, ben alto, dei 240mila euro, e chissà quanti altri ancora.
Ecco perché ci tocca applaudire Mattarella, per aver fatto semplicemente il suo dovere, che in Italia non è una “cosa normale”.
Scrive Maurizio Alesi: "Grasso, nel 2014 ha dichiarato un reddito imponibile di 316,018 euro". La mia domanda è questa: il reddito imponibile è composto solo dalla pensione e dallo stipendio di Senatore? O ci sono altri redditi non provenienti dalle casse dello Stato?
RispondiEliminaVogliamo sfatare il messaggio dei pentastellati che è passato al popolo? Cioè che i deputati del movimento 5 stelle prendono solo 2500 euro netti al mese ? Si vuole portare a conoscenza di tutti che nonostante il taglio di 2500 euro un deputato a 5 stelle prende, tra stipendio e indennità varie, tra gli 8.500 e 10.500 euro netti al mese?
Un deputato del PD Arriva, tra stipendio e indennità varie, a 6.200 euro netti mensili. I primi dicono che la parte a cui rinunciano vengono dati ai piccoli industriali. I secondi che viene data al partito. Mi volete spiegare dove stà la differenza?
Intanto il Partlamento paga stipendi e indennità piene.
Per un risparmio effettivo da parte dello Stato occorre una legge che imponga uno stipendio onnicomprensivo di 5000 euro netti mensili.
Il reddito di Grasso è pubblico ed è composto dalle seguenti voci: pensione da magistrato e Presidente della Procura nazionale antimafia, e compenso da presidente del Senato. Grasso quando esercitava le funzioni di Procuratore nazionale antimafia dichiarava 176mila euro. L'anno dopo dichiarava quindi 140mila euro in più. Questi sono i dati ufficiali.
EliminaRisposta chiara ed esauriente. Grazie.
EliminaVogliamo parlare che ,con la restituzione degli stipendi dei parlamentari pentastellati sono stati versati 10 milioni di euro nel fondo per il microcredito?...Non fate circolare informazioni fuorvianti....Sono gli unici che si tagliano gli stipendi,gli unici! Ma quali 8.500 o addirittura 10.500....Non capisco proprio perchè innnescare dubbi sugli unici che danno VERAMENTE un esempio che meriterebbe essere seguito da tutti!!!!
RispondiEliminaIl reddito di Grasso è pubblico ed è composto dalle seguenti voci: pensione da magistrato e Presidente della Procura nazionale antimafia, e compenso da presidente del Senato. Grasso quando esercitava le funzioni di Procuratore nazionale antimafia dichiarava 176mila euro. L'anno dopo dichiarava quindi 140mila euro in più. Questi sono i dati ufficiali.
RispondiEliminaCerto compiendo il suo dovere il Presidente Mattarella fa un gesto normale ma, e diciamolo chiaro e tondo, in un paese come il nostro dove si fa politica esclusivamente per intascare dei soldi( proprio dove vivo io c'è un tipo che trova il modo di partecipare a tutte le elezioni e non fa mistero che ci si butta perché vuole la "grana" motivo per il quale è arrivato, proprio in questa tornata elettorale, fino a cambiare tre partiti prima di trovare definitiva collocazione in una lista di appoggio al PD) la sua "normalità" diventa un "messaggio" Urbi et Orbi. Fa certamente una certa impressione negativa il fatto che il Presidente Grasso non segua la stessa strada.
RispondiEliminaA questo punto diventa, per forza, "notizia eclatante" la decurtazione dello stipendio dei "pentastellati" ai quali va senz'altro riconosciuta la "giovinezza" del loro gesto nonché il suo valore etico.
Non si venga per favore a dire che la destinazione della "rinuncia" fatta da loro ha lo stesso valore del versamento al partito da parte dei deputati PD,. Quest'ultimo caso è solo un atto di riconoscenza degli stessi a quell'organismo che ha permesso loro di incassare quei soldi che, tirate le somme, escono dalle nostre tasche più che dalle loro.
Conclusione? Ha certamente più valore la "rinuncia" dei "pentastellati" che quella di un deputato PD che, particolarmente in questo momento, predica molto bene ma in quianto al razzolare.....fa pena!
Professore Gentile. ( per me lei è sempre il mio professore).
EliminaAnche le somme che i pentastellati danno al micro credito escono dalle nosttre tasche.
Quindi ripeto. Ci vuole una legge che stabilisca che nessun deputato può superare i 5000 euro netti onnicomprensivi
D'accordissimo sul giudizio dato al PD. Direi anzi che razzola come predica.
D'accordo sul tetto per lo stipendio dei deputati fissato per legge. Resta il fatto, comunque, che la "rinuncia" dei "pentastellati" ha un valore etico-sociale-produttivo mentre quella dei deputasti al partito resta, comunque, un gesto di "riconoscenza" compiuto a nostre spese. E, mi scusi se insisto, non sono "professore" e non ci tengo a vestirmi delle penne di un pavone.
EliminaSignor Gentile, concordo pienamente con lei...non c'è da paragonare la rinuncia dei pentastellati a quella del Pd...verso il partito, ha un valore assolutamente differente, di moralità ed efficacia nei confronti degli italiani, non sempe sono d'accordo sul loro agire politico, ma nulla toglie che siano più che coerenti con ciò che predicano....dunque, si può tranquillamente affermare che sono gli unici a ben razzolare...grazi...saluti.
EliminaCommento a Stipendi di Stato grasso che cola. Ha ragione Maurizio Alesi nel dire che ci tocca applaudire il Capo dello Stato per aver recepito e applicato al Personale del Quirinale ED A SE STESSO una legge che, tuttavia non lo obbligava; infatti a proposito della Legge n. 147 del 27-12-2013 "Divieto di cumulo lavoro-pensione nelle Pubbliche Amministrazioni e tetto di 240.000 euro" il comma 489 dell'art. 1 dice: Gli Organi Costituzionali applicano I principi di cui al presente comma nel rispetto dei propri ordinamenti". Quindi non era vincolante o era parzialmente vincolante per Sergio Mattarella, se non ho capito male. Un comma carino per tutelare i privilegi della casta! Senato, Camera dei Deputati, regioni hanno recepito quella Legge? Hanno seguito l'esempio del Capo dello Stato? Non credo. Se sbaglio, per favore, informatemi. Temo che a molti il nobile e nel contempo doveroso gesto di Mattarella non sia gradito: "Presidente! Come si permette di limitarsi lo stipendio e di rinunciare alla pensione di Prof ? Come si permette ? Cose, cose di pazzi!" Ma io lo ringrazio, e lo applaudo come ha scritto Maurizio Alesi: Grazie Presidente.
RispondiEliminaIl Presidente del Senato, senza dire una parola sta assistendo allo svilimento del Senato in senaticchio, bivacco di consiglieri regionali in vacanza a Roma in alberghi di lusso ed auto blu. Negli anni sessanta del secolo scorso l'Italia realizzò il risorgimento economico post disastro seconda guerra mondiale ANCHE col bicameralismo, paritario; è bene che le leggi vengano elaborate dai Deputati in collaborazione con il Senato, Assemblea di anziani con più esperienza di vita. Sarebbe bene elevare di 5 anni l'età per eleggere i Senatori e per e leggerli, come sarebbe bene dimezzare il numero di Deputati e Senatori quasi il doppio di quelli degli USA. Non è vero che il Senato rallenta l'iter legislativo; ciò è causato, nelle due Camere, dalla presentazione di migliaia o centinaia di cavillosi emendamenti ad una proposta di legge assurdità superabile modificando I regolamenti parlamentari. Quella avviata dalla Legge 147 e dal gesto di Sergio Mattarella è la ricetta giusta per superare la cosiddetta crisi economica, le cui radici sono antiche e risalgono al 1970, e per affrontare la globalizzazione (madre di tanti problemi) con l'euro o la lira. Ma bisogna eliminare anche enti burocratici superflui e poltrone in sovrannumero dalla Sicilia alla Val Padana e dintorni. Urge uno Stato snello, poco costoso e con burocrazia non asfissiante. Il risorgimento economico occupazionale morale sociale è possibile.
Caro Direttore (!) ho letto l'articolo di Maurizio Alessia ed ovviamente ne apprezzo lo stile ed il contenuto. Mi chiedo però se quello che scriviamo abbia una reale utilità. Per quanto ne capisco, stiamo portando in fb e nel blog tanta insoddisfazione e so che non può essere diversamente. Personalmente non mi meraviglio dell'entità degli emolumenti delle più alte cariche dello stato che nel marasma generale sono una goccia nel mare. Ricorderai che un tempo ci siamo dichiarati di dare una mano al premier se solo lo avesse voluto. Ma non mi sembra che il nuovo Mago accetti collaborazioni disinteressate. Oggi parliamo solo di soldi e così facendo abbocchiamo ad ogni notizia più per sottolineare l'entità delle cifre piuttosto che la valenza di una politica che metta fine all'ingiùstizia di una gestione di governo basata soprattutto su spot di tutti i colori. Spot che ci allontanano sempre più dalla speranza di trovare una democrazia reale che abbandoni tutti i formalismi e le maschere che servono solo a confondere i nostri cervelli e ci impediscono di parlare chiaramente.. Forse è anche una questione di età e di stelle .....cadenti.
RispondiEliminaE' sempre interessante affrontare il tema dei costi della politica.
RispondiEliminaNel suo articolo, Maurizio Alesi affronta la questione in termini (giustamente) molto critici.
Come non condividere tutto ciò che ha affermato, e come non condividere quello che dai più qui è stato giustamente detto in proposito.
Io comunque voglio fare un'affermazione di principio in cui credo, eccola: I TEMPI DELLA POLITICA VANNO PAGATI COME QUELLI DI QUALSIASI ALTRO PROFESSIONISTA, O LAVORATORE CHE DIR SI VOGLIA.
Badate bene che non è a caso che faccio questa affermazione di principio, la faccio perchè troppe volte molta gente ne approfitta per fare del qualunquismo deteriore.
Non si deve cadere in questa trappola!
Noi dobbiamo pretendere dai politici che facciano una BUONA POLITICA, dobbiamo pretendere di poter mandare a casa coloro che approfittano della loro posizione per arricchirsi a nostre spese facendo delle cattive leggi, oppure delle leggi "ad personam". Dobbiamo pretendere che coloro che rubano, una volta scoperti, restituiscano per intero e con gli interessi il maltolto (della galera se ne fregano). Questo noi dobbiamo pretendere, ma prendersela coi compensi ai poltici che potrebbero lavorare onestamente, questo no.
Certo, la misura con cui vengono pagati è sproporzionata rispetto ad altri lavoratori. Certo, questi non pagano mai per la loro inefficienza, e tanto meno vengono puniti se sbagliano, ma questa è cosa diversa rispetto alla negazione del compenso.
Secondo me più di mille Parlametari sono troppi. Gli Stati Uniti hanno 100? Senatori, che ce ne facciamo noi di tre volte tanti? Cosa fanno oltre 600 Deputati? I Consigli Regionali che ci stanno a fare, visto che gli attuali si giustificano solo per l'aumento dei costi della politica? E' una questione di democrazia, oppure di confusione (più si è e più confusione si fa), o di accontentare lobby che esercitano il potere tramite questi signori?
Sono queste secondo il mio punto di vista le cose da rivedere il più presto possibile.
Mi rendo conto benissimo di esprimere dei desideri che, nella situazione attuale, e sopratutto coi rappresentanti politici che ci sono in giro, è pura utopia realizzare qualche cosa di serio. Ma ci dobbiamo provare.
Come si potrà realizzare? Non lo sò, ma a questo proposito non è banale prendere in seria considerazione l'iniziativa di autoriduzione messa in atto dal M5S.
Questi stanno dimostrando che se si vuole si può. Lasciamo stare se la cifra a cui rinunciano è piccola o grande. E' la questione di principio, i suoi contenuti morali che valgono.
E' evidente che in un Paese come il nostro, nel quale il furbo viene ammirato, e l'onesto deriso, una iniziativa come quella del Presidente Mattarella desta meraviglia.
Ma questo non è un problema che riguarda solo i politici, la politica ed il sottobosco della politica, RIGUARDA TUTTI GLI ITALIANI.
A volte leggo sulle cronache locali, e non solo su quelle, che se qualcuno trova per strada un portafoglio e lo porta ai carabinieri, o ai Vigili del suo Comune, senza toccare il contenuto, viene addittato come un eroe, o uno stupido (dipende da come la pensa il lettore).
Per me invece quella persona è solo uno che ha fatto il suo dovere onestamente.
Non è così? Va beh, continuiamo a pensarla da "furbi", ma allora non pretendiamo che i politici cambino, non pretendiamo che le regole vengano da questi rispettate, perchè pretendere da loro dei sacrifici economici immediati, e pretendere che facciano delle regole che riformino la politica e i loro compensi, sarebbe come "PARLARE DI CORDA IN CASA DELL'IMPICCATO".
Ringrazio Botteon dell'articolato commento, sempre di buon senso e ben ragionato. Il tema che avrei voluto affrontare, tuttavia, non è quello del guadagno dei politici (che pure è un argomento interessante è che meriterebbe un serio approfondimento). Volevo solo cogliere l’occasione per mettere in luce l'arroganza e lo strapotere di una classe politica che, invece di dare l'esempio ai cittadini (come ha fatto Mattarella), si permette di ignorare le leggi dello Stato, quando si sente colpita nei propri interessi. Grasso non è un passante, ma ricopre la seconda carica dello Stato. Sostituisce il Capo dello Stato in caso di sua assenza o impedimento. Non è ammissibile che non abbia ancora avvertito il dovere di adeguarsi alle nuove disposizioni e rimanere nella soglia dei 240 mila euro. Vorrei sapere come farà il presidente del Senato, trovandosi in questa condizione di grave inadempienza, a parlare di legalità, di evasione fiscale, di moralità agli italiani.
EliminaHo avuto circa due anni addietro un brutto incidente automobilistico.
RispondiEliminaSoccorso, mi hanno riscontrato sedici fratture, ingessato, curato, operato e riabilitato per mesi ed al meglio .
Tutto questo la nostra vituperata Italia me lo ha reso senza chiedermi un euro.
Scrivi questo, e chi mi conosce personalmente sa che è vero alla lettera, perché voglio, nel mio piccolo affermare e ricordare, che non è tutto da buttare nel nostro paese.
E se ogni tanto sottolineassimo il bene, saremmo forse più credibili nel denunciare le cose che non vanno come dovrebbero.
Comunque per quanto mi riguarda, e so di essere in minoranza, credo di avere fatto e dato, meno di quanto ricevuto.
Tutto questo per dire che accetto sempre meno i ragionamenti pregiudizialmente contro a tutto ed a tutti.
Per evitare una risposta sgradevole da parte di Maurizio Alesi, preciso che non mi riferisco al suo articolo e neppure a lui personalmente.
Certo mi farebbe piacere leggere da parte dei tanti articolisti, magari una volta su cento, una nota positiva su una qualsiasi cosa.
Non mi permetterei mai di dare risposte sgradevoli a nessuno. Meno che mai a Sergio Volpe le cui riflessioni meritano tutto il rispetto possibile. Se si avesse la pazienza di leggere, senza insofferenza, l'articolo si vedrebbe che le note positive ci sono anche. Quando parlo dell'esempio di Mattarella, intendo mettere in luce i valori positivi del gesto del Capo dello Stato. Ma subito dopo avverto il dovere di denunciare quello che tutti dovrebbero biasimare, cioè l'esempio opposto e negativo fornito dalla seconda carica dello Stato. Non è giusto catalogare e sminuire legittime contestazioni che sono lapalissiane, incontrovertibili, inconfutabili, come atteggiamenti "contro tutto e contro tutti". Credo di aver circostanziato e circoscritto i termini del mio dissenso che riguarda un episodio ben preciso. Non è una sommaria e indiscriminata accusa contro il mondo. Bello sarebbe se ci attenessimo al merito delle questioni trattate, senza (come si dice) buttarla in caciara. E’ un vero peccato perché Sergio Volpe è ben attrezzato culturalmente e politicamente per entrare dentro i problemi e dire la sua. Ma il renzismo di cui (purtroppo) è vittima gli fa vedere gufi in ogni dove!
EliminaLa questione posta dall'autore è molto attuale e tocca gli interessi personali di chi dovrebbe lasciare qualcosa. Diciamocelo francamente, chi ha una prebenda, un privilegio, un vitalizio, che gli altri non hanno cerca in ogni modo di preservare tale 'piacevole' condizione. È umano.
RispondiEliminaTutt'altra cosa quando ci sono precise norme di legge che determinano limiti massimi e divieto di cumulo riguardanti compensi e indennità. Da anni si parla e ci si indigna per le vergognose pensioni d'oro, per gli importi dei compensi di manager di stato e dirigenti, dei politici, degli amministratori e dei rappresentanti istituzionali.
Finalmente, però, c'è un dato certo e lo riferisce Alesi nel suo articolo citando gli articoli e le norme. Non si possono superare i 240.000 euro onnicomprensivi. Semplice. Chi, per un verso o per un altro, cerca di sfuggire a tale disposizione commette un atto immorale. E, certamente, oltre la legge. Insomma non è un bell'esempio e tale comportamento va sempre condannato.
In passato abbiamo parlato di un personaggio meraviglioso, un politico da imitare, un uomo di cui si dovrebbe parlare nelle scuole facendone oggetto di studio. Si chiama José Alberto Mujica, 78 anni, detto Pepe. È Senatore della Repubblica, a capo dell’Uruguay dal 2010. Chi non avesse letto gli articoli su PoliticaPrima questo è il link.
Testo
Non credo che le "pensioni d'oro" trovino legittimazione nella Costituzione. L'entità delle "pensioni d'oro" sono stabilite con legge nazionale. Almeno così credo. Sono anche convinta che la Costituzione italiana sia una degli migliori in Europa. Nel diritto comparato, è vincente. E' stata progettata con un architettura perfetta per farla diventare la casa di tutti, anzi il castello di tutto. Ma gli abitanti ne sono stati indegni. Non è la costituzione che deve essere cambiata ma la mentalità degli italiani. Certo magari qualche meccanismo è datato e potrebbe essere rivisto. Leggo sovente che l'attuale Presidente del Consiglio dei Ministri (mi rifiuto di chiamarlo "premier" ) è incostituzionale. Questo non è corretto. La Costituzione prevede che sia nominato dal Presidente della Repubblica, e fra i requisiti non è richiesto quello di essere parlamentare.
RispondiEliminaE' vero,Mattarella ha fatto "solo" il suo dovere , in qualsiasi altro paese sarebbe un gesto normale. Per come vanno le cose in Italia invece, è un gesto da applaudire e ammirare, oserei dire da ringraziare, visto poi che oltretutto non tutti lo fanno,basta vedere Pietro Grasso, che pare, che al momento non lo abbia ancora fatto (confido in lui che lo faccia al più presto). Magari seguisserto TUTTI l'esempio di Mattarela, oltre a risparmiare un po si euro (farebbe bene alle casse dello Stato) sarebbe un bell'esempio per noi italiani.
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