di Franca Ciantia - Cara Agnese Landini, signora Renzi, mi permetto di darti del tu come si fa tra colleghi.
Lo siamo, a quanto leggo, sia di disciplina che di segmento scolastico (materie letterarie nelle secondarie superiori), e il tu da parte di una collega alle soglie della pensione (quando la Fornero me lo permetterà), dato ai tanti colleghi precari che ogni anno nella scuola si avvicendano, credo sia anche un modo per accoglierli nella grande famiglia che è ciascuna scuola. Ieri l’altro hai voluto farci sapere che non solo non avresti scioperato ma che addirittura eri disponibile anche per l’ora di ricevimento dei genitori, tanto zelo non ti fa onore come insegnante ma ci comunica che tu, come una brava mogliettina, devi essere la fianco del marito: “finché morte non ci separi…”
Cara Agnese, come ogni supplente, certamente hai vissuto ogni anno l’ansia penosa della chiamata, la paura di non riuscire a mettere insieme le ore necessarie a formare una cattedra, il timore di finire non si sa dove – magari a decine e centinaia di km da casa, una distanza che pensi dovrai percorrere tutti i giorni perché non puoi lasciare figli e famiglia e stabilirtici -, l’attesa spasmodica che arrivi una legge e leggina con cui, dopo concorsi superati e abilitazioni accumulate, ti sia permesso finalmente di passare di ruolo (A proposito! Fino ad ora la speranza c’era: in questi ultimi anni sono passati di ruolo colleghi miei a 56, 45 anni, dopo decenni di servizio; con l’introduzione del concorso-continuo, delle idoneità che non serviranno a nulla, quegli stessi a quest’età avrebbero potuto rischiare di essere lasciati a casa per sempre! O addirittura la stessa sentenza europea, invocata dai precari, può rivolgersi loro contro limitando massimo a tre anni consecutivi gli incarichi ed escludendo dalle graduatorie che li abbia superati!).
Ma, vista la tua giovane età, tranne che tu non sia una di quelle per le quali, nelle pieghe dei regolamenti, un cavillo ad hoc viene trovato per permetterti di scavalcare colleghi più anziani e titolati, hai tempo ad aspettare e magari rischi di arrivare a 40-50 anni ed essere costretta a cambiare mestiere! Mettiti nei panni di chi vive solo di questo stipendio, esci dai panni privilegiati della moglie di Renzi, titolare di un 730 in cui il tuo stipendio ridicolo serve sì e no per le spesucce personali… Avrai avuto modo di conoscere tante scuole, avrai insegnato in istituti lindi, ordinati, super forniti di materiali e strutture, tirati a lucido in tutti i sensi, con dirigenti scolastici attenti e presenti.
In istituti sciatti e “sgarrupati” in cui non viene fatta da anni un minimo di manutenzione, dove sgarrupate sono le pareti, le sedie, i banchi, le finestre, le porte, i pavimenti e soprattutto i bagni, dove i presidi spendono il loro tempo in una lotta inutile con comuni e province sempre a corto di finanze da spendere nelle scuole; in scuole che vedono il preside, se va bene, una volta la settimana perché la spending review li ha caricati di tre quattro dirigenze; in scuole gestite da dirigenti preparati e illuminati, mediocri e gretti, responsabili che ti fanno sentire sicura, pavidi e condiscendenti nel loro vivere e lasciare vivere, arroganti burocrati… uomini e donne, in una parola, con i pregi ed i difetti che li contraddistinguono! A questi presidi, che negli ultimi decenni sono stati caricati sempre di più di funzioni burocratiche e manageriali, ora si chiederebbe di decidere dell’Offerta Formativa, della didattica, e di conseguenza di scegliere gli insegnanti che meglio servono alla loro personale idea di scuola, per voler essere buoni e non parlare delle esigenze clientelari o eufemisticamente empatiche! Ma si sa in Italia a pensare male non si sbaglia mai!
Se tutto ciò ancora non ti fa incavolare ed indignare, pensa a quante discipline, ore settimanali di insegnamento e di laboratorio si sono perse in questi anni, tra una parariforma e l’altra; la scuola ha subito una cura dimagrante che l’ha condotta all’anoressia, tutti risparmi, dicevano, che dovevano essere reinvestiti nella scuola ma di cui si sono perse completamente le tracce. Come fanno a non far uscire dai gangheri un’insegnante, appena avvertita, le dichiarazioni del Faraone e della Giannini che parlano come coloro che nella scuola italiana non hanno mai messo piede o hanno qualche sassolino da togliersi? O la farsa della consultazione popolare online della cosiddetta Buonascuola, una prova di populismo, millantata per democrazia; un contenitore in cui centinai di migliaia di studenti, professori genitori hanno riversato consigli e opinioni che nessuno, ne siamo certi visti i risultati, ha mai letto.
E poi vogliamo parlare di soldi? Quanto ha guadagnato ieri lo stato con l’80% di scioperanti di giorno 5 Maggio 2015? Se facciamo un rapido conto della serva e moltiplichiamo una media di settanta euro per 800.000 scioperanti sono più di 50 milioni di euro risparmiati! La velocità con cui ci tolgono la giornata è proverbiale! Ci resta però la soddisfazione che ieri per la prima volta sono scesi a manifestare in piazza, con i figli e i loro insegnanti, anche i genitori, ai quali in questi anni è stato chiesto di autotassarsi per qualunque cosa, dalla carta igienica alla carta per fotocopie e ai quali non è più garantito né il tempo pieno, né il sostegno per i disabili.
E allora, signora Renzi, è ancora poco per incavolarsi? Io sono convinta che tu, come una brava moglie, fuori hai dovuto dimostrare di essere al fianco di tuo marito, ci mancherebbe! Ma a casa sai cosa dirgli, parlagli della vera scuola che non è solo quella dove lo aspettano cantando “Viva viva il Presidente” o quella che ha visitato ieri a Bolzano, scuola ideale dove la formazione si coniuga con la conoscenza e il tirocinio in fabbrica; spiegagli che l’Italia è lunga, le aziende sono concentrate nel centro nord e l’obbligo degli stage formativi escluderebbe la maggior parte degli gli studenti del Meridione e delle Isole. Raccontagli dei presidi che hai incontrato nella tua carriera da precaria e di come il Collegio dei docenti e il Consiglio di Istituto non sono rallentatori del loro potere decisionale ma che la condivisione della linea programmatica della scuola è la migliore garanzia per rendere tutti corresponsabili del processo e dei risultati!
Fagli capire che la valutazione, se praticata con criteri obiettivi e da una commissione imparziale ed equilibrata, non è uno spauracchio per i docenti che lavorano con coscienza, competenza e spirito di sacrificio, ma che non può essere affidata all’arbitrio dell’uomo solo al potere. Mi sembra che l’esperienza di sindaco abbia dato alla testa al tuo consorte, gli è piaciuta talmente che s’è convinto di poterla estendere ovunque: il Presidente del Consiglio sindaco e ora il preside-sindaco… “con certi sindaci che corrono vengono i brividi”!!!
Ottimo l'attacco alla mogli di Renzi.
RispondiEliminaVorrei ricordare ai lettori ed ai commentatori che Renzi ha anche dei figli, occupiamocene.
Non sappiamo che voti hanno nelle pagelle e neppure se si comportano in classe con onore e disciplina.
è moglie del marito... sono una (cosa) "sola".
RispondiEliminaQuesta è una cosa che ci dobbiamo risolvere fra persone intelligenti, quindi fra noi donne! A parte la battuta, Franca Ciantia ha fatto un'analisi corretta e precisa di quel che stiamo vivendo su tutti i fronti quando si parla di scuola, io per esempio come genitore, i miei figli come studenti e i professori che sono smarriti in un meandro di burocrazia. Ho amiche insegnanti e vivo di riflesso le loro ansie quando arriva il fatidico momento della chiamata, ho condiviso con i miei figli equamente il fondo cassa familiare (perché alla fine, son 4 e comincia ad essere una cifra importante) per la risma di carta, la carta igienica, i soldini per le attività. Questa volta, vorrei fidarmi di questa riforma, più che altro vorrei fidarmi degli aggiustamenti che sicuramente verranno. E mi fido perché la moglie di Renzi è un'insegnante. E mi fido perché la mia mamma (toscana) aveva un detto in famiglia, quando mio padre (umbro) , scherzando diceva : "IO sono il capo di casa" E la mi' pora mamma rispondeva : "Oh Gigi ! Il capo va iddove gira 'l collo" . Speriamo che in casa Renzi, le cose vadano così!
RispondiEliminaNella lettera alla signora Renzi vengono toccati numerosi argomenti e problemi della nostra scuola. L'elemento maggiormente preoccupante secondo me nel contenuto della Buona Scuola é l'eccessivo potere concesso ai presidi nella scelta del personale docente' é un grosso problema perché il diverso orientamento pedagogico e politico potrebbe essere una discriminante. Quindi questo è senz'altro da eliminare; però credo sia un diritto di tutti avere insegnanti preparati e purtroppo in base alla mia esperienza personale e quella delle mie figlie non tutti gli insegnanti lo sono. Per cui è fondamentale individuare un criterio di selezione della classe docente che dia assoluta certezza di avere insegnanti all'altezza della situazione. La formazione scolastica é determinante per far crescere generazioni di studenti che poi saranno cittadini e sulla scuola pubblica bisogna investire perché investiamo sul nostro futuro.
RispondiEliminaBella lettera signora Franca, complimenti! Cosa aggiungere? nulla di sostanziale, ha già detto tutto lei. Aggiungo solo che ho molti amici insegnanti, alcuni vicini al C.sinistra, altri al c.destra, ma con un comune giudizio sullo stato della Scuola Italiana:pessimo.
RispondiEliminaConcludo con questa riflessione.
Il Presidente del Consiglio avrebbe fatto meglio a fare davvero una buona riforma condivisa dai più, e sopratutto, condivisa da voi che ne sapete di scuola, piuttosto che incapponirsi sulla riforma della legge elettorale (necessaria fin che si vuole) per tentare di assicurarsi il potere.
Credo anche che, se le riforme vere, quelle che interessano alle persone che compongono la famosa "società civile" quali; la scuola, le pensioni, la riforma del fisco, del lavoro, fossero state fatte davvero PER LA GENTE, e non CONTRO, Renzi si sarebbe davvero assicurato la possibilità di governare per anni. Ma così non è, e, forse nemmeno sarà.
Mah! probabilmente anche a casa si comporterà da ducetto e la zittirà prima che possa fiatare
RispondiEliminaSecondo me la moglie di Renzi, come tutti i liberi cittadini italiani, insegnanti e non, è libera di decidere di partecipare o meno agli scioperi, quindi, io non rivolgerei a lei nessun attacco, neanche quello di parlare a nuora perché suocera intenda. Questa lettera aperta, che descrive dettagliatamente le condizioni pietose in cui versa la scuola pubblica italiana e, di conseguenza, lo stato di difficoltà, di sofferenza e precarietà che si trovano a sopportare i lavoratori dipendenti del settore, io l'avrei indirizzata al governo Renzi, in quanto interlocutore diretto e responsabile politico unico delle scelte che è chiamato a fare nel settore scolastico, per i primari compiti che la Costituzione della Repubblica Italiana gli assegna.
RispondiEliminaCara Franca hai mille volte ragione, ma il personaggio Fiorentino è solo un po’ prepotente e si è montato la testa. E poi c’è un detto che dice dimmi con chi stai e ti dirò chi sei. Dunque chiediti quanto vale la signora moglie...
RispondiEliminaMa no, questo è un attacco ad una povera donna che deve stringere la cinta per permettere al maritino di fare il jolly, di comprarsi i coni, di farsi la doccia dimostrativa, di aiutarlo a risanare le casse dello stato eludendo occasioni di manifestarsi tra la folla urlante. Non è dignitoso.....ricordate incontro il Papà con una gonna a corta per non spendere tanto di stoffa.... Vi piace? Scusate l'ironia, ma se non fossimo pieni di rabbia repressa, non le daremmo alcuna importanza. Hai detto bene, il suo stipendio può bastare solo per le piccole spese personali...
RispondiEliminaIl mio commento non è da esperto, ma da uno che segue le notizie giornalistiche.
RispondiEliminaNon entro nel merito per quanto riguarda i precari, chi e quanti ne devono essere assunti. Noto che, finalmente, almeno su un punto tutti gli insegnanti sono d'accordo: Non vogliono il preside Sindaco.
Non vogliono un preside che scelga i suoi insegnanti. In questo sono pienamente d'accordo e mi domando: cosa faranno gli insegnanti scartati dai presidi?
Due cose non capisco. Prima. dopo la legge Casati del 1859 c'è stata la riforma Gentile del 1923. Cioè dopo 64 anni. Poi ancora la riforma della scuola media unificata nel 1962, dopo 39 anni. Poi le riforme si sono suseguite quasi ad ogni cambio di Ministro della Pubblica Istruzione. Possibile che la suola abbia bisogno di riforme così frequenti?
Seconda cosa che non capisco, il puntuale relativo sciopero generale da parte degli insegnanti ad ogni nuova riforma.
Non ho mai letto di una sintesi di riforma fatta da tutto il corpo insegnante da presentare e concordare con il Ministro alla Pubblica Istruzione di turno.
Belle domande!
EliminaProvo a rispondere a qualcuna visto che sono del settore! E' vero, ogni volta che c'è una nuova riforma della scuola, almeno parliamo delle ultime , c'è sempre una grande contestazione da parte del mondo della scuola. Non sarà forse perchè, sebbene facciano finta di interpellare tale MONDO, ogni Ministro alla fine propone quel Progetto di scuola che è frutto del progetto politico della politica di turno? LA SCUOLA AZIENDA non può portare nulla di buono. La scuola è ben altro! E' la base di ogni società e ogni politica ha in mente un certo TIPO di Società. Sicuramente una Società di individui poco inclini al pensiero critico è molto manovrabile, si adegua a ogni genere di cambiamento senza contestare, si lascia abbindolare da una certa propaganda che fa di ognuno un SERVO silenzioso. Il POTERE dell'Istruzione ha sempre spaventato le dittature per esempio!........Inoltre chi ha studiato la storia della scuola italiana dalle Patenti regie ad oggi può chiaramente capire che ogni Riforma della scuola è equivalsa ad una corrispondente riforma della società. C'è da chiedersi pertanto, Renzi, il PD di Renzi verso dove voglion condurre le giovani generazioni? Ai posteri
La persona, pure donna, che in un primo tempo ventilava di partecipare allo sciopero, successivamente decide che.è meglio se non partecipa, mai accada la cosa dia noia al suo "importante, supponente, arrogante" consorte... é molto penosa, dimostra quanto ancora abbiamo da crescere se basta avere un marito importante per farci recedere da una decisione. Sono certa che presto sarà una neo pensionata baby, una delle tante...spero sappia dare, ai figli, una educazione diversa da quella ricevuta dal loro padre.
RispondiEliminaNon si risolvono i problemi provocando la moglie di Renzi. La quale tra l'altra è vittima di insulti sanguinosi da parte di grillini ed anche da parte di ambienti dell'ultra sinistra, insulti che se fatti dai grillini possono essere capiti ma fatti da ultrasinistri un po' meno. Ora Renzi sta mettendo rimedio ai problemi degli insegnanti , e l'assunzione di 100mila di loro è un buon segnale, viene attaccato per principio, ma mi domando perché per tutto il periodo berlusconiano gli insegnanti se ne stiano stati zitti.
RispondiEliminaCome cita l'art.34 della Costituzione Italiana, ormai libro antico che nessuno legge più, "La scuola è aperta a tutti. L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso." Dovevamo scendere tutti in piazza perchè la scuola non è degli insegnanti e/o degli alunni la scuola appartiene a tutti, ma purtroppo in Italia non esiste la solidarietà tra le categorie...se solo fossimo un po' francesi!
RispondiEliminaLa sig. Agnese Landini moglie del Presidente del Consiglio, non ha aderito allo sciopero nazionale indetto dai sindacati della scuola il 5 maggio, beh, sinceramente mi sarei stupita del contrario, non sarebbe MAI andata contro il marito.Oltre tutto non credo che la sig.Renzi corra il pericolo di non avere una cattedra per gli anni scolastici che verranno. Qualsiasi scuola sarebbe disposta ad assumere la sig. Landini anche scavalcando qualche regola pur di accaparrarsi la Lady, credo anche che lei ne sia consapevole quindi a che le serve scioperare! E' stupendo lo striscione "La buona scuola siamo noi" ed stupendo vedere quella marea di persone dietro lo striscione che sfila per un diritto all'insegnamento quasi negato.
RispondiEliminaCondivido pienamente le richieste e le problematiche che la lettera virtuale ad Agnese Landini,mette in risalto.I meridionali piangono di più e hanno più scuole sgarrubbate,non hanno tempo pieno e la più alta percentuale di abbandoni!Bellissimo il mettere in risalto che i docenti sono disponibili ad essere valutati con i giusti criteri,perchè da troppe parti si continua a dire che non vogliono controlli di nessun genere e non è vero(mi auguro)!!!Signora Agnese,rispetto la non adesione allo sciopero(Che potevi fare?)però falla aggiustare sta riforma,ci vogliono i ritocchi A tutti i docenti ricordo che nell'Invalsi è prevista la valutazione del preside da parte degli insegnanti,dei genitori e della segreteria!!
RispondiEliminaSperiamo che Agnese fa assumere tutti i precari
RispondiEliminaUna lettera davvero piccante. Una riflessione amara che sposa il pensiero di tantissimi precari.Certo sono dispiaciuta per ciò che sta succedendo ma per certi versi, non amo piangere il morto. Erano disastri annunciati e peccato che due anni fa, tanti professori sostennero questo pd, che già allora puzzava di marcio e di poltronificio. Apprezzo tantissimo la presa di posizione dell'autrice ma credo altresi che i docenti di questa nazione amano farsi fare del male.Ci vediamo alle prossime elezioni.
RispondiEliminaInteressante, chiara, coraggiosa, ma considerando che verra' letta dalla moglie del bulletto tutto fare, che rasenta e rappresenta,con le sue trovate, vecchio stile ,sorpassato, ma volutamente Ducettiano, che lo fa sentire "figo" , cadra' come sempre e come tutto nel vuoto con mio sommo dispiacere, e credo, di tutto il corpo docenti. La scuola, la cultura, la nuova generazione, non e' nei programmi di questa nuova, ma vecchia Italia, dove i cervelli, al posto di coltivarli si uccidono,Tutto Calcolato......l' Ignoranza si gestisce con facilita'.......
RispondiEliminaAd Agnese Landini posso solo dire che sembrerebbe toccare la stessa piacevole sorte della moglie di De Mita... che caso: entrambe con 2mmariti DC. Ma sarà un caso... hanno praticamente la legge su misura per entrare in ruolo senza tante storie. La storia si ripete. Né lei, né il marito totalitario condono della mia stima. Anzi spero vivamente che quest'ultimo venga al più presto cacciato in quanto espressione di una politica concussa e dannosa per i cittadini.
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