di Giangiuseppe Gattuso - Ci risiamo. Una storia infinita. Scadenze pesanti incombono, governanti in affanno per rispettarle.
Con difficoltà enormi, problemi di liquidità, debiti spaventosi, povertà dilagante. Una situazione economica che definirla grave è quasi un eufemismo, il rapporto debito/PIL arrivato al 175%, aggravato da un calo dello stesso PIl di circa il 25% dal 2008. La disoccupazione al 27%, e un programma di riforme strutturali difficili da realizzare in tempi ragionevoli.
Le trattative con i vertici europei si susseguono in un tira e molla snervante. Numeri, e conti che non tornano. Il 5 giugno la rata da pagare al Fondo Monetario Internazionale. Miliardi di euro da restituire e la paura di non farcela e fallire. Ecco il problema che attanaglia questa Europa. I soldi, le banche, i debiti. E poi ancora conti e bilanci. Come se gli esseri umani fossero soltanto dati statistici, e consumatori. Nient’altro.
I nostri fratelli greci avranno pure le loro belle responsabilità. Anni di vacche grasse, e di sperperi. Classi politiche inadeguate e connivenze. E speculazioni, anche a loro danno da parte dei potenti gestori del denaro. E i nodi sono arrivati al pettine. Si poteva e si doveva intervenire per tempo. Sarebbero forse bastati “pochi spiccioli”, insieme a iniziative serie e rigorose, per fare uscire la Grecia dal baratro.
Ma che Europa è mai questa? Così titolavo l’articolo di domenica 3 febbraio 2013, prendendo in prestito lo scritto di Galli della Loggia sul Corriere del giorno prima. Da allora è sostanzialmente cambiato poco. Il nuovo governo, guidato dal leader della sinistra Alexis Tsipras, con il ministro delle finanze Yanis Varoufakis, ha seri problemi a conciliare i vincoli imposti dalla Troika e le promesse elettorali fatte al popolo greco, dilaniato da una crisi terribile di cui non riusciamo a coglierne interamente la drammatica grandezza.
E, infatti, è davvero raro assistere a servizi televisivi di approfondimento sulle reali condizioni delle famiglie di quella che fu la ‘culla della civiltà’. Non c’è mai tempo per affrontare questi temi, mentre i talk show sono invasi dalle facce di bronzo nostrane che fanno finta di indignarsi per i problemi del mondo, per i rom, per i migranti, e per le difficoltà delle famiglie ‘italiane’. Una gara a chi la spara più grossa, un rimpallo di responsabilità esasperante. E se proprio si deve parlare della Grecia allora la questione deve riguardare soltanto il rischio di contagio per il loro più che eventuale default. Noi possiamo esserne immuni? Se si, di tutto il resto chissenefrega. Abbiamo già i nostri di problemi e non possiamo occuparci dei greci e delle loro lamentele.
Non credo però che i padri fondatori, Adenauer, Schuman, De Gasperi, avrebbero immaginato e consentito tali ignominie. L’idea ‘Europa Unita’ era e resta bellissima. Un grande paese democratico, un crogiolo di culture e diversità. Un territorio fatto di infinite bellezze. Popoli in pace e senza frontiere, liberi e solidali. Ecco la parola magica. Solidarietà. Il cui significato è stato smarrito. Sommerso dalle paure, dagli egoismi, dagli interessi di gruppi e organizzazioni, dagli affari e da riemergenti nazionalismi. C'ė pericolo per l'Unione. Ci sono venti di disgregazione che incombono, paesi che già programmano referendum per un'eventuale uscita, come l'Inghilterra, e movimenti euro scettici che prendono fiato.
Le risposte che arrivano dai burocrati europei, tuttavia, continuano a sottolineare l'inadeguatezza dell'attuale assetto. C’è qualcosa da cambiare. C’è bisogno di fare passi avanti. C’è bisogno di completare questa fase che possiamo considerare di transizione per andare oltre. Maggiore integrazione ci vuole. Per combattere più efficacemente e per tempo le criticità e gli squilibri che ci sono.
Per armonizzare le politiche delle tutele introducendo interventi come il reddito di cittadinanza per tutti. Si, ci vuole uno scatto d'orgoglio una nuova visione che metta al centro l'uomo e non le banche. Che abbia nei suoi principi ispiratori l'accoglienza e la solidarietà e non i nazionalismi e gli egoismi più biechi. Ce la farà l'Europa a non far rimpiangere altri periodi storici, altri regimi, avrà, avremo, la volontà e la forza di sentirci tutti cittadini europei?
Per armonizzare le politiche delle tutele introducendo interventi come il reddito di cittadinanza per tutti. Si, ci vuole uno scatto d'orgoglio una nuova visione che metta al centro l'uomo e non le banche. Che abbia nei suoi principi ispiratori l'accoglienza e la solidarietà e non i nazionalismi e gli egoismi più biechi. Ce la farà l'Europa a non far rimpiangere altri periodi storici, altri regimi, avrà, avremo, la volontà e la forza di sentirci tutti cittadini europei?
28 Maggio 2015
Condivido. Hanno creato l'unione monetaria, ma non l'unione politica ed economica tale da generare un sistema di eque condizioni, permettendo che l'euro si tramutasse in sistema di speculazione finanziaria.
RispondiEliminaChe farà l'Europa? Buona domanda. Schauble, il ministro tedesco, è stato chiaro. La Grecia non è competitiva e non le si farà nessun sconto. Affermazione brutale, contraddittoria ma tant'è. E' una dichiarazione che fa suonare a morte le campane per la Grecia. Quest'ultima ha molto da farsi perdonare. Hanno dissipato miliardi e non hanno fatto nulla per creare un'economia che fosse minimamente competitiva ed oggi si trovano in questa condizione. Tsipras e Varoufakis sono stati arroganti e prepotenti. Sono convinti che l'UE non possa far affogare la Grecia e se sbagliano per loro sono cavoli amari. D'altronde io credo che il problema della Germania, e non solo della Germania, è che se si concede alla Grecia di cavarsela senza pagare dazio altri paesi seguiranno.
RispondiEliminaOttimo articolo. La Grecia è una delle maggiori vittime dell'unione monetaria europea che vede continuamente la Germania esigere il suo credito come il peggiore degli usurai i quali non danno scampo. Questa nazione ha subito una crisi devastante e una povertà senza soluzione e pretendere da una nazione che sta cercando di riprendersi naturalmente molto lentamente, la restituzione di un debito, è come chiedere a un senza tetto di pagare una multa inevasa. Queste nazioni creditrici, devono oltre che dare il tempo necessario a una nazione di poter pagare, dovrebbero aiutare l'economia di quel paese affinché possa uscire dalla indigenza mettendo a disposizione i fondi monetari per fare ripartire l'economia. Se fossi la Grecia non pagherei un debito che per loro al momento non può essere onorato. La Germania deve assumersi la responsabilità del fallimento di questa nazione che si tradurrebbe in un effetto domino a cui non potrebbe resistere neppure la stessa Germania!
RispondiEliminaLa grecia, finanziariamente, è in coma profondo, tenuta in vita dai pretstiti dell'Unione Europea e Fondo Monetario Internazionale. Se staccano la spina dei prestiti va in default.
RispondiEliminaI creditori sanno che la Grecia non potrà mai pagare il suo enorme debito. Sono circa 300 miliardi di euro. Fino ad oggi l'hanno tenuta in vita per paura di una reazione a catena che trascini nelle crisi altri Paesi del sud Europa. Ma fino a quando potranno pompare prestiti che la Grecia per restituirli ha sempre bisogno di nuovi prestiti?
Gli Stati uniti si proccuppano per la loro politica estera e premono sull'Unione Europea per arrivare al più presto ad un accordo. Diversamente la Grecia si potrebbe rivolgere alla Russia per aiuti finanziari in cambio di un diverso orientamento in politica estera.
Io non sono uno di quelli che pensano che la crisi greca è dovuta alla rigidità della Germania e dell'Unione Europea. Viene da molto lontano, da quando hanno falsificato i conti per entrare nella zona euro. Da quando hanno fatto spese pazze per organizzare le olimpiade. Da quando vivevano al disopra delle proprie possibilità aumentando il debito pubblico quasi da record mandiale rispetto al loro PIL .
Dunque è giusto che l'Unione Europea conceda altri prestiti? Secondo me no. Dovevano lasciare la Grecia al suo destino già nel 2010 - 2011 sapendo che la medicina non sarebbe servita all'ammalato, ma solo a prolungare la sua agonia. I mercati avevano messo in conto il suo default e lo spread tra le nazioni più a rischio e la Germania era arrivato ai massimi livelli. Dopo alcuni mesi lo spread sarebbe tornato a scendere. La grecia non dovendo più pagare i suoi creditori perchè in fallimento lentamente si sarebbe ripresa.
L'Unione europe potrebbe usare un pò di miliardi per aiutare la massa di migranti che si riversa nel Mediterraneo. Prima per non farli morire in fondo al mare poi per dare loro ospitalità in terra ferma. In ultimo aiutandoli nei Paesi di origine.
La condizione in cui versa la Grecia non è certo da imputare a Tsipras o a Varoufakis, semmai a coloro che hanno governato per decenni, spingendo per far entrare la Nazione in Europa mentendo con il bene placido di tutti sui suoi conti dissestati. Il grande affare lo hanno fatto le nazioni che ne hanno comprato il debito, per i quali interessi da usurai i greci sono finiti sul lastrico. Questa Europa meramente bancaria porterà alla rovina definitiva non solo la Grecia. Non c'è nessuna unione di popoli, semmai si mira proprio alla disgregazione di questi rendendoli solo debitori. Mi auguro pertanto, anche se non credo possano più di tanto, che la "prepotenza" greca si rafforzi così da potercisi accodare e divenire tutti un po' più forti rispetto a chi in Europa detta le regole senza avere poi così i conti a posto. L'euro, e molti dei fautori cominciano a dirlo, è destinato a fallire... tempi grami ci attendono.
RispondiEliminaI problema non sono i "burocrati europei", come è ovvio. L'Europa fintamente unita e sostanzialmente divisa, è il parto di una volontà politica pervicace e dura a morire. Ci vuole un nuovo parto, un parto che faccia nascere l'Europa dalla testa, non dai piedi, com'è nata quella attuale, esposta al rischio continuo di soffocamento.
RispondiEliminaIl problema non sono i "burocrati europei", come è ovvio. L'Europa fintamente unita e sostanzialmente divisa, è il parto di una volontà politica pervicace e dura a morire. Ci vuole un nuovo parto, un parto che faccia nascere l'Europa dalla testa, non dai piedi, com'è nata quella attuale, esposta al rischio continuo di soffocamento.
RispondiEliminaAlla Grecia........ ci aggiungerei anche l'Italia, hanno vissuto al di sopra delle proprie possibilità. Attenzione, quando dico "al di sopra delle proprie possibilità", non mi riferisco certamente ai Popoli, mi riferisco ai vari Cetto La Qualunque che le hanno governate. Mi riferisco a tutti quei Paesi che invece di fare una buona politica, hanno fatto una grandissima PROPAGANDA politica (Italia e Grecia avanti a tutti). Sono due cose diverse ed in antitesi tra di esse.
RispondiEliminaE' vero, questa Europa è unita dalla moneta unica, ma non politicamente. E' altrettanrto vero che non è mai stato applicato il principio dei "vasi comunicanti" tra i Paesi che ne fanno parte, non sarebbe nemmeno stato giusto. Inoltre la solidarietà tra i Paese componenti Eurolandia è pura teoria, in questo senso la dimostrazione pratica di ciò che sto affermando, è che, malgrado gli accordi presi, c'è rifiuto di tanti paesi europei ad ospitare gli immigrati che fuggono dalle guerre e dalla miseria brutale che fin quì hanno vissuto.
Non solo, ma all'interno dell'Europa ci sono paesi risparmiatori e previdenti (pochi), e paesi scialacquatori e con le "mani bucate", quali: Italia, Grecia, Spagna, Portogallo. In queste condizioni e con queste premesse l'Europa è sicuramente da rifare.
I paesi interessati, non accetteranno mai l'imposizione delle riforme da fare su "dettato" della Germania, o da chicchessia. E' inutile che la Germania pretenda di dettare l'agenda delle riforme, è uno sforzo vano, ed in una direzione sbagliata
Se la Germania,e tutta la compagnia dei Paesi Europei, non riusciranno a comprendere che senza la creazione di uno Stato federale Europeo, politicamente unito, ma che rispetti le peculiarità e le priorità, che ogni Paese potrà stabilire di comune accordo con un Governo Europeo (attualmente Commissione), non se ne verrà assolutamente fuori.
I prestiti vanno restituiti, tra l'altro, fare debiti per pagare altri debiti, non mi pare che sia una pratica da grandi economisti, tutt'altro.
In questo caos, hanno buon gioco i vari salvini, le pen, e tutta la destra estrema europea a chiedere cose assurde, come l'uscita dal proprio Paese dall'euro.
Questi sanno bene che ciò è economicamente sbagliato, non solo, ma il default della Grecia........ e dell'Italia, sarebbe sicuramente dietro l'angolo, ma non gliene importa nulla, tanto fare propaganda, anzichè politica che risolve i problemi, è la loro specializzazione.
Come è stato possibile pensare alla moneta unica non creando prima una confederezione che desse unica identità politica a tutti gli tati membri? L'unione monetaria, dalla quale bisognava starsene lontani mille miglia (Onore agli Inglesi, popolo storicamente con gli attributi, dove tutti hanno il senso dello stato, dal netturbino alla regina) ha solo permesso che questo strafottuto euro diventasse il più grande ed il più semplice sistema di speculazione finanziaria. I padri dell'euro erano consapevoli di ciò?... Delle due una, o erano dementi o conniventi!
RispondiEliminaCredo che presto sarà trovato un accordo che consenta ancora una volta, e ora in maniera più organica, alla piccola e martoriata Grecia, non tanto per motivi umanitari, che già basterebbero, quanto per l'interesse comune di tutti i Paesi dell'eurozona, un'uscita da questo vicolo cieco.
RispondiEliminaL'eventuale fallimento della Grecia si trascinerebbe dietro quello dell'Italia e, per effetto domino, di tutti i Paesi dell'Europa meridionale, un vero cataclisma che distruggerebbe l'intera UE. E' proprio l'enorme debito pubblico dell'Italia che frena la decisione di favorire la Grexit.
E' forse su queste considerazioni che Varoufakis poggia il suo piano che ha il sapore di un ricatto, ma è questo un atteggiamento che rischia di mandare tutto al diavolo, in mancanza di un serio piano di riforme, che venga accolto dall'UE e che consenta una graduale ripresa dell'economia. senza la quale ogni discorso è vano.
Complimenti per l’articolo! Ma con i governanti di oggi c'è poco da stare allegri, pensano solo ai loro casi, dispiace finire in questo abisso.
RispondiEliminaNon si può parlare di cittadinanza europea... ognuno deve ritrovare la libertà e la sovranità. L’Europa è un’associazione a delinquere con a capo la Merkel. Se ci vogliamo salvare bisogna uscire dall’Europa e dall’euro... basta con questi massoni che vogliono comandare il mondo, basta con gli usa che fanno guerre ovunque. Ogni popolo ha il diritto di vivere libero e sovrano. Basterebbe rispettare la costituzione, ma nemmeno questo si fa più. Siamo governati da gente che sperperano soldi a palate quando nel popolo c’è gente che soffre la fame e che vive sotto i ponti. Mattarella che prende lo stipendio dal popolo italiano che dovrebbe essere il nostro garante ma che non si fa sentire... assente... ma che gira i Balcani per fare propagando pro Europa. Popolo sveglia... la situazione è gravissima... domenica andate a votare con il cervello e non con il cuore... pensate solo se volete cambiare oppure soccombere a questa feccia che sta governando... popolo siciliano votate ma con il cervello... non pensate ne ad amici o conoscenti...votate chi può fare meglio per voi. Riprendiamoci in mano la nostra patria... è ora...
RispondiEliminaUnione Europea? Già! Direi che è come l'Araba Fenice.: Che ci sia ognun lo dice..........dove sia nessun lo sa.
RispondiEliminaNei sogni e nelle speranze dei promotori storici di una Europa Unita c'era ben altro di ciò che è la realtà di oggi. Loro pensavano ad una Europa unita Politicamente che potesse compiere la funzione che naturalmente le spettava di fare da asse di equilibrio, in ragione dell'intento comune, tra le grandi Potenze come Russia e America...e invece? Ciò che è realtà e che si fatta, a malapena, una Unione Monetaria dove , come di solito avviene, i ricchi sfruttano i poveri e li tengono al guinzaglio con la "fame". Il caso tipico, evidente a tutti, tangibile è la posizione della Grecia e, nel caso specifico, quello della Germania. Inutile insistere, Sarò anche pessimista ma fino a che non si supererà la soglia dei forzieri delle banche e non si parlerà di unione di ideali di libertà e democrazia ed eguaglianza di popoli non si andrà da nessuna parte e continueremo a logorarci in saliscendi economici restando schiavi degli sciovinismi più bestiali e di chiara manifestazione ed impronta razzista ma non saremo mai di nessuna utilità per il progresso, la pace e l'equilibrio dell'universo intero.
In questo momento viviamo in totale caos e penso che i politici odierni pensano solo alle loro cose come si evince da quello che stiamo vivendo..purtroppo è la dura verita'!!nn stiamo vivendo un bel momento.....
RispondiEliminaLa Grecia ha vissuto un percorso socio economico molto simile e parallelo a quello del nostro Paese. Come l’Italia ha vissuto al di sopra delle proprie possibilità negli anni in cui circolava la Drakma e apparentemente si viveva nel boom economico. La banca nazionale greca stampava moneta a gogò, mentre il debito pubblico continuava a crescere. Sembra di rivedere il nostro ventennio di governi pentapartito, quando nessuno pensava a programmare lo sviluppo economico a medio e lungo periodo e tutti calibravano la loro azione politica alle prossime elezioni. Ma i nodi vengono al pettine prima o poi, è solo questione di tempo. In questa visione miope i partiti concedevano tutto a tutti, prosperavano le grandi (e inutili) opere pubbliche di cui ancora ne constatiamo l’incompletezza e la mancata utilizzazione. Tutto era a carico dello Stato perché lo Stato piazzava propri rappresentanti nelle migliaia di enti inutili creati apposta per generare consenso elettorale. Oggi la Grecia, come l’Italia, sta alla canna del gas e insieme fanno i conti con una bancarotta di fatto che stanno piangendo, soprattutto, le nuove generazioni e i pensionati che hanno ridotto alla fame. Gli italiani guardano con molta apprensione al destino della Grecia poiché se affonda lei, gli ultimi della classe restiamo proprio noi. E non ci sono molte ragioni per stare tranquilli.
RispondiEliminaConcordo pienamente col commento di Maurizio Alesi. Comunque se è vero che in caso di fallimento della Grecia l'Italia rimarrà l'ultima della classe, non credo che arriveremo al fallimento. Secondo me dopo le prime turboleze finanziarie, in caso di fallimento della grecia, tutto tornerà un pò più tranquillo. La gracia si libererà di un debbito che non può pagare e l'Europa non dovrà più fare prtestiti con svariati miliardi a fondo perduto.
EliminaUnione Europea, ovvero: come negoziare i vostri debiti nel corso dei secoli aumentando ogni tot di anno il,tasso di interesse. Se questo non è schiavismo, ditemi voi cosa è? Magari mi sbaglio. Ma i potenti dell'Europa si sono dimenticati che la storia ci ricorda che un tempo era l'Italia, seppur divisa in tanti regni, il posto dove giravano più soldi, dove c'era più ricchezza. E quanti soldi abbiamo prestato a questa gente, ma mai ci sono tornati indietro. La signora Merkel ha la memoria corta....
RispondiEliminaHanno fatto l'EUROPA a modo loro. Non si comportano da europei, lo dico, lo diciamo in molti da tempo. L'Europa così com'è oggi è come la globalizzazione dei mercati, il potente che comanda il meno forte. Invece in teoria tutti dovremmo arrivare allo stesso livello, pagare ogni cosa tutti allo stesso modo, dal nord dell'Europa fino a Lampedusa.
RispondiEliminaI nodi come al solido vengono e' questione di tempo. Col trattato di Roma si erano gettati le fondamenta per l'Europa unita, l'unita' dei popoli, poi strada facendo ha prevalso l'Europa dei mercati, rimanendo ottusamente con i propri nazionalismi. L'aver aperto le porte sbagliate ha fatto si che non si creasse, con cessione di sovranità nazionale, una unione con una sola politica estera, con una sola forza armata, con una sola politica economica e cosi via. Oggi assistiamo una recrudescenza di pericolosi nazionalismi che rischiano di fare implodere l'intera struttura, gli egoismi degli stati forti prevalgono sulla solidarietà degli stati deboli, e' venuto meno l'identità europea che era stata il motore del trattato di Roma.
RispondiEliminaNon è l'euro o l'unione europea ad essere sbagliata, anzi se fosse stata usata bene con controlli adeguati, non solo in Italia parlo in generale di tutti gli stati che fanno parte dell'unione,poteva dare benessere a tutti quelli che ne fanno parte. Quindi, secondo me, le colpe vanno cercate in chi doveva vigilare, fare in modo che tutto funzionasse nei migliori dei modi senza speculazioni e ricatti da parte di stati più ricchi
RispondiEliminaUn articolo bello dove emerge una concezione di Europa pacifica, democratica, libera dove i popoli pur con culture diverse si rispettano. Purtroppo la realtà è ben diversa; abbiano un 'europa unità solo da vincoli bancari d economici. Paesi come la spagna, l'italia, il portogallo, la spagna non ce la faranno mai a pagare i debiti. E gli interessi ci stanno affossato. dovrebbero congelare i debiti in attesa di tempi migliori. Pensassero alla drammaticità della situazione di tante famiglie, di tanti disoccupati. Mettiamo al centro l' uomo con i suoi bisogni primari e la sua dignità'
RispondiElimina.La situazione della Grecia "non è sostenibile". Lo ha detto il membro della Banca centrale europea Yves Mersch in un'intervista alla radio del Lussemburgo, secondo quanto riporta l'agenzia Bloomberg. "Siamo alla fine del gioco ad Atene, dove la situazione è grave", ha aggiunto......
RispondiEliminaAtene non sta giocando, hanno giocato, e male, i governi precedenti.Credo siano parole dette per intimorirli maggiormente, ammesso sia possibile, ma dovesse essere una cacciata della Grecia, sarebbe la fine della Europa.e non solo, ma di tutti gli stati membri.
Posso solo dire che spero, vivamente, riescano a trovare un accordo, anche perchè i prossimi, siamo noi.......
io la metto sotto tutto un altro aspetto, e cioe' paragono l'europa come uno strozzino ,
RispondiEliminacosa fa lo strozzino?
mai ammazzera' il suo creditore, anzi lo indebitera' sempre di piu' ,fino a tirargli via anche le mutande. e cosi sta facendo con la grecia , poteva lasciarla fuori gia' un po di anni fa , e invece hanno dato loro altri soldi ,e oggi la grecia , non potra' mai pagare ,neanche se si vende se stessa all'europa. e cosi sara' domani con l'italia, se noi usciamo in poco tempo ci rimettiamo a posto ,chi si rovina e' la germania, ma siccome questo la germania lo sa bene,mai mettera' l'italia fuori , sapendo che l'italia al contrario della grecia , ha molto , da farsi tirar via percio' con l'italia ci giocheranno ancora per tanti anni . USCIAMO OGGI NO DOMANI DA QUESTA EUROPA DEI BANCHIERI.
Secondo me la Grecia si è levate le mutande da spla già prima di entrare nella zona euro. Non dimentichiamo che anche l'Italia c'è dentro negli aiuti alla Grecia con 40 miliardi di euro. Euro che non rientreranno più nelle casse del nostro Stato. Così come non rientreranno gli altri centinaia di miliardi di debito della Gracia. Gli interessi che paga la Grecia al momento attuale all'Unione Europea e al Fondo Monetario internazionlale sono dell'1,50% come una Nazione con la tripla AAA.
EliminaL'Europa si sta comportando da strozzina nei confronti dei paesi debitori, per altro migliori contribuenti quanto al peso economico imposto; e proprio -guarda caso- verso i paesi del sud: Grecia, Spagna, Italia.
RispondiEliminaUna divisione storica antica che in qualche modo rievoca le differenze già ben presenti nel '600 tra culture europee; e che per quanto i tempi cambino, finiscono col lasciare un loro segno.
Un nord Europa snello e imprenditoriale non a caso protestante, un sud massiccio e carico di orpelli burocratici, non a caso cattolico, Grecia a parte ma poi non tanto differente, e portato facilmente alla rassegnazione.
Voglio dire: c'è in Europa un vero movimento, una rappresentanza politica nazionale capace di farsi sentire; tra l'altro su quanto di più normale dovrebbe essere innanzitutto riguardo la partecipazione alle scelte politiche di comune interesse?
Oltre a fare proclami che lasciano il tempo che trovano, che cosa si è ottenuto dalle tante nostre proteste, rivelatesi ogni volta solo cantilene d'occasione per mettersi in vetrina; ostentazioni di facciata di macchiette di servi galanti delle migliori commedie goldoniane del “signore sì signor paron!”!
Nulla! La cabina di comando resta in mano alla Germania che la fa -lei sicuramente- da padrona e non consente in alcun modo, particolarmente all'Italia, di avere un ruolo politico di primo piano all'interno dell'Unione.
Renzi gioca a fare il grande, torna sempre con il successo in mano: tutto fatto, tutto risolto!
Che cosa se non ciò che è funzionale all'utile di chi tiene ben stretti i cordoni della borsa e continua a dare pacche rassicuranti sulle spalle di chi, tronfio del suo ruolo, sa di dover eseguire gli ordini di Bruxelles e se ne sente pure orgogliosamente investito, all'interno di un sistema piramidale (insisto) di monarchi tanto potenti quanto nascostamente e abilmente operanti dietro le quinte di un teatro devastato dall'ingordigia e dallo sfruttamento!
Solidarietà? Che roba è!
In un sistema così “depravato”, come mai, non c'è spazio alcuno per la solidarietà!
Ognuno si arrangi e sia puntuale nei pagamenti!
FAUSTA sai meglio di me che il problema dei problemi è il capitalismo ! Tutto il resto è sovrastruttura e chiacchiere ! Contro il giovane Renzi non riesco a provare rancore perchè potrebbe essere nostro figlio ! Egli se ha una colpa è quella di avere raccolto l'eredità dei padri della patria...Andreotti e Berlusconi ! Poi cara Fausta è giusto che la Germania comandi perchè ha dei capitalisti seri e non ha la mafia del mio quartiere che impone perfino l'apertura di una sala da barbiere...sic..capisci a che livello siamo...abbiamo oltre il 40 per cento di figli disoccupati e se abbiamo un figlio barbiere bisogna chiedere il permesso alla mafia ??? Molti di questi uomini d'onore abitano nei nostri condomini e pianerottoli...mi viene da vomitare...se non fosse per i vincoli familiari andrei a mangiarmi la mia sudata pensione molto lontano da qui...Germania, Inghilterra, Nord europa, sud america...ma, mai più Sicilia...te lo dico da Siciliano !
EliminaOggi l unione europea, scrivendo di fatto le finanziarie, determina le nuove povertà, il fallimento delle piccole e medie imprese la vendita dei beni e aziende statali.
RispondiEliminaUno stato sovrano e proprietario della moneta non avrebbe bisogno di andare in debito e addirittura chiedere prestiti s banche private che strumento principe di questi colonialisti finanziari li fanno arricchire con i nostri sacrifici, tasse e tagli di servizi primari.
Prima lo capiamo e prima usciremo da questa trappola mortale che l Europa ha costruito.
l'Europa solidale e dei popoli è una mera Utopia la storia e il presente lo gridano: ascoltiamo.
L Europa esiste geograficamente , come continente. Quella Politica è una Utopia. Sin dallo inizio è stata usata per il predominio di alcune nazioni, Germania in testa. La globalizzazione , successivamente ha permesso il predominio della Finanza prima e ultra finanza ora sulla economia reale. Si è creato prima il sistema del debito, in Italia la data sparti acque è il 1981, e poi la moneta unica , l euro che ha tolto sovranità monetaria ad ogni paese. Ecco servito il sistema dell Usuraio pronto a stringere il cappio appena non c'è la fai a pagare piu, neanche i soli interessi.
RispondiEliminaE ti chiede sempre di più sino a chiederti , svalutandoli, in pagamenti tutti i tuoi beni e la casa.
Quello che sta succedendo in Europa ai paesi più in difficoltà, Grecia in testa.
Concordo con l'articolo, quello in atto contro la Grecia è accanimento terapeutico all'insegna del neo-liberismo delle elite economico-finanziare, alla Germania hanno annullato i debiti di due guerre mondiali, gli stati quando perseguono obiettivi geopolitici sono disposti, al contrario delle banche, a concedere generosi sconti, se l'euro come pare non è riformabile occorre pensare ad una exit-strategy, non sarà una passeggiata di salute ma almeno si proverà a ridare il primato della politica nella cura degli interessi dei cittadini, ma per far ciò occorrere sbarazzarsi di una classe politica supinamente obbediente agli eurocrati di Bruxelles e Francoforte
RispondiEliminaBeh a pensarci bene l’unione europea mi fa pensare ad una cordata di alpinisti che si odiano con tutto il cuore ,ma se ne cade uno si tira tutti gli altri e dunque devono collaborare La Grecia è l’ultima della cordata è lenta non è capace di arrampicarsi e non ha l’attrezzatura. Il capo cordata minaccia continuamente che è troppo difficile portarsela dietro e lei arranca !Beh il problema si può risolevere facilmente,basta tagliare la corda e farla precipitare Nella voragine ci sarà fame ,disoccupazione milioni di drammi umani ,ma che ci possiamo fare?Che razza di Europa è questa?Beh lo chiediamo in tanti !!!Basta pensare all’emergenza immigranti che non vogliono né vivi né morti Certo la Grecia sta pagando una serie di errori politici,ha un debito pubblico che non potrà mai pagare ,carenza di export ,il Pil circoscritto a settori lavorativi poco produttivi insomma è da rottamare!!!!!!Nemmeno l’austerity a cui è stata costretta ,l’ha salverà!!Ma l’Italia sta bene ? Non è che prima della Graecia nella cordata ci sta proprio lei?In siciliano abbiamo un proverbio favoloso TINTU CU AVI BISOGNU!!!!!!!!!Grazie al nostro articolista per averci proposto,ancora una volta ,un tema di riflessione
RispondiEliminaUn articolo come sempre molto interessante che rispecchia una realtà inaccettabile. Mi sono sempre chiesta dove fosse l'unità di questa Europa i cui stati più potenti hanno sempre digrignato i denti contro gli stati, più economicamente deboli... alla faccia della solidarietà, dei rapporti amichevoli! Ho sempre assistito, invece a prevaricazioni.... come sosteneva il buon grande filosofo inglese Thomas Hobbes. Quello che auspico, da fottutissima sognatrice è che si sgretoli questa ridicola unione europea che purtroppo non è mai esistita... e che la Grecia dopo il massacro dei papponi torni a risplendere.
RispondiEliminaDunque, il sogno e bello, la realtà e che questo Europa e stato costruito per le grande aziende e banche. Cosi si possono spostarsi dove conviene senza pagare dazi e pagare le tasse dove conviene. Non vi siete mai chiesto come mai non e stato imposto una lingua comune? Forse semplicemente per impedire che i lavoratori si uniscono, cosi come e stato imposto il geoblocking per impedire che guardi la televisione di un altro paese o semplicemente per impedire l' accesso a siti internet forse scomodi. La direzione che prende questo Europa e stato imposto purtroppo sul modello americano, pochi che guadagnano molto e molti che guadagnano poco o niente. Prendiamo per esempio la Germania, quello che non dicano e che statistiche di occupazione sono falsificati palesemente, anni fa hanno preso piedi qua le agenzie di somministrazione di lavoro con la differenza su altri paesi che i lavoratori non vengono pagati come altri lavoratori in aziende dove questi poveri schiavi sono costretti a lavorare. Costretti? Si, perché se non accetti di tolgono i sussidi (reddito di cittadinanza ) e poi vivere di sola aria. Era una buona mossa del governo per abbassare i redditi cosi come e stato con l' allargamento del Europa verso l est dove la manodopera costa di meno.Vi siete chieto perché Germania insisteva che l' Italia passa al sistema pensionistica contributiva con una eta sempre crescente? Semplice per fare stare buono i lavoratori tedeschi che qua vanno in pensione a 67 anni con ca 42% del ultimo stipendio netto, fatevi i conti e considerate che la maggior parte della gente vive in affitto. Il fatto della Grecia era una buona occasione per cambiare direzione ma mancano Stati che si uniscano alla Grecia e Renzi e sicuramente la persona sbagliata, troppo occupato per piacere alla Merkel. Se poi fatte una piccola ricerca sulla Grecia potete vedere che la Grecia potrebbe essere piuttosto ricco, possiede il più grande ghiacciamento di petrolio, ma e stato mai utilizzato per tenere i prezzi alti e le parcelle sono stati venduti in gran segreto a Londra..........
RispondiEliminaE' una disamina ben argomentata ma che tuttavia non offre una soluzione allo stallo politico-economico. Vorrei darla io una soluzione (non datemi della presuntuosa anzi con simpatia suggerisco la soluzione semplice) credo che per mettere i conti in regola, basterebbe recuperare tutti quei capitali rubati all'umanità. Ciò permetterebbe di ripianare i debiti e redistribuire gli avanzi . Certo per far questo serve gente onesta e non i soliti rappresentanti che sguazzano nello sfarzo. Utopia? Ni. Se il pensiero fosse condiviso, nuovi nobili ( i politici intendo) sarebbero in minoranza e non potrebbero più legiferare senza criteri e senza umanità.Chi conosce la realtà sa parlare della sua complessità e cosa mai deve capire uno/a che nella vita a solo vissuto di politica?A livello internazionale ci ritroviamo dinanzi a Legislatori che finiscono anche per trattarci come cose senza anima. La politica greca avrà le sue colpe cosi come il popolo greco non è esente da responsabilità ma il malcostume politico è più che una locale realtà. Esso qualcosa che si espande in tutto il pianeta. Ed allora, un problema di fondo esiste. Non controlliamo gli eletti e questi sono i risultati. Non conosciamo bene il significato del valore " bene pubblico" e per questo, non difendiamo ciò che esternamente( aldilà della nostra porta) ci viene rubato. Se non si capisce questo,parlare di economia è tempo perso.Con simpatia Asia.
RispondiEliminaRileggendo mi sono accorta che manca qualche congiunzione chiedo venia.Tra una cosa e l'altra ne approfitto per leggerti.
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