di Giangiuseppe Gattuso - Seguo, la domenica, l’editoriale di Eugenio Scalfari su La Repubblica. Così come altri editoriali sui maggiori quotidiani.
Mi piace ritrovare riflessioni condivisibili che mi aiutano ad approfondire argomenti e posizioni politiche. Ovviamente, apprezzo tantissimo anche quelli che non condivido per nulla. Ma in questo caso mi ha colpito l’analisi sulla situazione del Paese relativamente ai profondi cambiamenti del nostro assetto istituzionale.
In buona sostanza stiamo parlando delle modifiche alla Costituzione che, per certi versi, stravolgono alcuni pilastri su cui si è fondato per tanti anni il nostro sistema politico. E sono anni nei quali l’Italia, pur tra mille difficoltà, è andata avanti, la democrazia si è rafforzata, abbiamo avuto pure il nostro boom economico. E la lira, la nostra gloriosa lira, nel 1960, ha avuto l’Oscar del Financial Times per la migliore valuta…! A quel tempo a capo della Banca d’Italia c’era un personaggio meraviglioso, Donato Menichella, definito dal medesimo prestigioso quotidiano finanziario “il banchiere centrale di maggior successo”.
Ma non sto qui a glorificare il passato, non ci penso proprio. Voglio soltanto ricordare che non tutto ciò che è ‘passato’ è da buttar via. Anzi. Errori ce ne sono stati tanti, i partiti hanno travalicato la loro funzione, la Politica ha, piano piano, ma poi a gran velocità, lasciato il passo ai mestieranti, ai politicanti, agli approfittatori. Fatte le debite e necessarie eccezioni. La crisi economica globale, poi, ha fatto il resto.
Andiamo a noi.
Cosa ha attirato la mia attenzione nel pezzo di Scalfari di domenica 8 Marzo? Il termine “Democratura”, sintesi di ‘democrazia e ‘dittatura’. Una parola evocata da Lucio Caracciolo, direttore di Limes, riprendendo la definizione coniata dallo scrittore croato Predrag Matvejevic per descrivere quei sistemi politici, formalmente democratici, nei quali le società non hanno una struttura effettivamente democratica, che sono dei regimi oligarchici di fatto. E il caso portato ad emblema di tale condizione è la Russia di Putin. Nella quale, sostanzialmente, il Parlamento, la Duma, non ha un reale potere ma serve a ratificare le decisioni prese da Putin e da pochissimi uomini fidati, che i Ministri si occupano di trasmettere e fare attuare in tutte le sterminate regioni che compongono la Federazione Russa.
“Effettivamente la democrazia, per come la concepiamo noi, è di difficile - dice Scalfari - conservazione negli Imperi, mentre nei piccoli stati come l’Italia la tentazione esiste ma di solito non si realizza. Per fortuna, perché ove mai si verificasse diventerebbe una tirannide vera e propria”.
Insomma che ci sia in giro una voglia crescente di presidenzialismo è evidente. Che di per se nessuno pensa sia l’antitesi di dittatura. Basta, ovviamente, bilanciare adeguatamente i poteri di iniziativa e controllo del Parlamento con i poteri di governo dell’Esecutivo.
In Italia corriamo questo rischio? Non credo. E nemmeno m’immagino un ducetto fiorentino che detta ordini via Twitter. Il problema riguarda un modo di governare che accentra ogni decisione a Palazzo Chigi, nel quale l’autonomia dei Ministri risulta limitata e, principalmente, a mio avviso la cosa più importante, l’invasione di campo nei confronti del Parlamento su materie come la legge elettorale e, ancor di più, le riforme della Costituzione, che possono paventare un sistema con il vago sapore di una “Democratura” in salsa italiana.
E per pura coincidenza, solo coincidenza, ho ascoltato l’intervento del deputato Danilo Toninelli (M5S) in occasione della votazione finale del disegno di legge di modifica della Costituzione. Approvato con 357 sì e 125 no. Hanno votato si i deputati della maggioranza di Governo. Forza Italia, SEL e Lega hanno votato no. Il M5S è uscito dall’Aula. Toninelli, nel corso della sua dichiarazione di voto ha riportato, aprendo virgolette, un brano che sembrava perfettamente attinente al momento di forte tensione nel quale si è celebrata la votazione per la modifica della nostra Costituzione.
Il brano, nientemeno, era del deputato Sergio Mattarella, l’attuale nuovo Presidente della Repubblica che nella seduta n. 692 di giovedì 20 ottobre 2005 fece un intervento bellissimo a difesa della Costituzione nel momento in cui, siamo all’epoca di Silvio Berlusconi, si stava mettendo mano alla Carta Costituzionale.
Ho cercato il resoconto stenografico, per non incorrere in comprensibili omissioni, e ho voluto riportarlo integralmente a margine di questo mio articolo. Ognuno potrà leggere e riflettere su quanto sta accadendo nel nostro Paese.
Ma resto convinto che c’è ancora speranza.
Giangiuseppe Gattuso
10 Marzo 2015
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Camera dei Deputati
XIV LEGISLATURA
Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 692 di giovedì 20 ottobre 2005
Seguito della discussione del disegno di legge costituzionale: S. 2544-B - Modifiche alla Parte II della Costituzione (Approvato, in prima deliberazione, dal Senato, modificato, in prima deliberazione, dalla Camera e approvato, senza modificazioni, in prima deliberazione, dal Senato) (A.C. 4862-C)
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mattarella. Ne ha facoltà.
SERGIO MATTARELLA. Signor Presidente, tra la metà del 1946 e la fine del 1947, in quest'aula, si è esaminata, predisposta ed approvata la Costituzione della Repubblica. Con l'attuale Costituzione, che vige dal 1948, l'Italia è cresciuta, nella sua democrazia anzitutto, nella sua vita civile, sociale ed economica. In quell'epoca, vi erano forti contrasti, anche in quest'aula.
Nell'aprile del 1947 si era formato il primo governo attorno alla Democrazia Cristiana, con il Partito comunista e quello socialista all'opposizione. Vi erano contrasti molto forti, contrapposizioni che riguardavano la visione della società, la collocazione internazionale del nostro paese. Vi erano serie questioni di contrasto, un confronto acceso e polemiche molto forti. Eppure, maggioranza e opposizione, insieme, hanno approvato allora la Costituzione.
Al banco del Governo, quando si trattava di esaminare provvedimenti ordinari o parlare di politica e di confronto tra maggioranza e opposizione, sedevano De Gasperi e i suoi ministri. Ma quando quest'aula si occupava della Costituzione, esaminandone il testo, al banco del Governo sedeva la Commissione dei 75, composta da maggioranza ed opposizione. Il Governo di allora, il Governo De Gasperi, non sedeva ai banchi del Governo, per sottolineare la distinzione tra le due dimensioni: quella del confronto tra maggioranza ed opposizione e quella che riguarda le regole della Costituzione.
Questa lezione di un Governo e di una maggioranza che, pur nel forte contrasto che vi era, sapevano mantenere e dimostrare, anche con i gesti formali, la differenza che vi è tra la Costituzione e il confronto normale tra maggioranza ed opposizione, in questo momento, è del tutto dimenticata.
Le istituzioni sono comuni: è questo il messaggio costante che in quell'anno e mezzo è venuto da un'Assemblea costituente attraversata - lo ripeto - da forti contrasti politici. Per quanto duro fosse questo contrasto, vi erano la convinzione e la capacità di pensare che dovessero approvare una Costituzione gli uni per gli altri, per sé e per gli altri. Questa lezione e questo esempio sono stati del tutto abbandonati.
Oggi, voi del Governo e della maggioranza state facendo la «vostra» Costituzione. L'avete preparata e la volete approvare voi, da soli, pensando soltanto alle vostre esigenze, alle vostre opinioni e ai rapporti interni alla vostra maggioranza.
Il Governo e la maggioranza hanno cercato accordi soltanto al loro interno, nella vicenda che ha accompagnato il formarsi di questa modifica, profonda e radicale, della Costituzione. Il Governo e la maggioranza - ripeto - hanno cercato accordi al loro interno e, ogni volta che hanno modificato il testo e trovato l'accordo tra di loro, hanno blindato tale accordo. Avete sistematicamente escluso ogni disponibilità ad esaminare le proposte dell'opposizione o anche soltanto a discutere con l'opposizione. Ciò perché non volevate rischiare di modificare gli accordi al vostro interno, i vostri difficili accordi interni. Il modo di procedere di questo Governo e di questa maggioranza - lo sottolineo ancora una volta - è stato il contrario di quello seguito in quest'aula, nell'Assemblea costituente, dal Governo, dalla maggioranza e dall'opposizione di allora.
Dov'è la moderazione di questa maggioranza? Non ve n'è! Dove sono i moderati? Tranne qualche sporadica eccezione, non se ne trovano, perché la moderazione è il contrario dell'atteggiamento seguito in questa vicenda decisiva, importantissima e fondamentale, dal Governo e dalla maggioranza. Siete andati avanti, con questa dissennata riforma, al contrario rispetto all'esempio della Costituente, soltanto per non far cadere il Governo. Tante volte la Lega ha proclamato ed ha annunziato che avrebbe provocato la crisi e che sarebbe uscita dal Governo se questa riforma, con questa profonda modifica della Costituzione, non fosse stata approvata.
Ebbene, questa modifica è fatta male e lo sapete anche voi. Con questa modifica dissennata avete previsto che la gran parte delle norme di questa riforma entrino in vigore nel 2011. Altre norme ancora entreranno in vigore nel 2016, ossia tra 11 anni. Per esempio, la norma che abbassa il numero dei parlamentari entrerà in vigore tra 11 anni, nel 2016! Sapete anche voi che è fatta male, ma state barattando la Costituzione vigente del 1948 con qualche mese in più di vita per il Governo Berlusconi. Questo è l'atteggiamento che ha contrassegnato questa vicenda.
Ancora una volta, in questa occasione emerge la concezione che è propria di questo Governo e di questa maggioranza, secondo la quale chi vince le elezioni possiede le istituzioni, ne è il proprietario. Questo è un errore. È una concezione profondamente sbagliata. Le istituzioni sono di tutti, di chi è al Governo e di chi è all'opposizione. La cosa grave è che, questa volta, vittima di questa vostra concezione è la nostra Costituzione!
(Applausi dei deputati dei gruppi della Margherita, DL-L'Ulivo, dei Democratici di sinistra-L'Ulivo, di Rifondazione comunista, Misto-Comunisti italiani e Misto-SDI-Unità Socialista - Congratulazioni)
Tutte considerazioni e osservazioni interessanti e fondate, queste, ma tutte interne alle dinamiche politico-parlamentari. Bisogna guardare oltre,andare ad esaminare gli accadimenti economico-sociali, per completare il quadro, per cercare le cause che hanno determinato lo stato attuale delle cose.In questi accadimenti si trovano le scaturigini dei comportamenti politico- parlamentari attuali. L'orologio della storia, che nel dopo guerra segnava l'ora delle libertà democratiche, adesso, nel pieno della crisi economico-sociale nella quale ci troviamo immersi, segna decisionismo e autoritarismo. I processi decisionali, ed metodi di governo, semplicemente, ne conseguono.
RispondiEliminaMeglio la democratura dI Renzi che la democrazia fasulla di Brunetta e del suo padrone, assolto ancora scandalosamente !
RispondiEliminaPeccato che Renzi è con Berlusconi e Verdini che sta facendo le sue schiforme...e adesso che arriverà la legge elettorale si accorgerà di quanto si stiano blindando....Io la mia casa l'ho trovata...M5S!!
Eliminase tu ti chiami raffaella io mi chiamo donatella.
EliminaChe vuol dire questo commento?
EliminaBeh, mi pare che le sentenze debbano essere rispettate,
EliminaOppure quando i giudici LO condannano sono giudici buoni mentre quando LO assolvono la loro sentenza è scandalosa?
Questa sentenza è giusta oppure scandalosa a seconda dei punti di vista che comunque non hanno attinenza alcuna col processo vero e proprio.
In buona sostanza, in ogni processo nessuno ha mai voluto trovare la verità ad ogni costo, e ai fini di una sentenza vale sempre la cosiddetta verità processuale.
La sentenza di assoluzione ammette che ad Arcore sono avvenuti fatti di prostituzione compensati, anche per Ruby. Noi non li contestiamo, dice l'avvocato Coppi, ma arrivati all'ultimo gradino della scala probatoria, non è dimostrata la consapevolezza di Berlusconi che la ragazza fosse minorenne".
Ecco un caso in cui ad una verità processuale non corrisponde la verità assoluta.
Io penso che i giudici LO avrebbero condannato ben volentieri, ma non avendo la pistola fumante hanno dovuto assolverlo,
Dire che questa sentenza sia scandaloso mi sembra poco rispettoso per i magistrati, i quali non possono essere osannati quando le loro sentenze sono di nostro gradimento e, viceversa, criticati in caso contrario.
Comunque, per la gioia di chi vuole il Cav in galera, arriveranno ancora tanti altri processi, tutti buoni per compiere finalmente questa missione umanitaria, sbattere in gattabuia il Sig. Berlusconi.
Dopo di chè, la gistizia italiana passerà dalla centocinquantasettesima posizione attuale, su 195 nazioni al numero 1, campione mondiale di efficienza e giustizia vera.
Intanto essendosi in questo caso, celebrati tutti e tre i gradi di giudizio in meno di cinque anni, la giustizia italiana ha dimostrato di essere veloce ed efficiente, smentendo tutti quelli che dicono che è lenta e che per un processo ci vogliono dai dieci ai quindi anni.
Mi pare un bel colpo.
Se poi il Berlusca è stato assolto...pazienza, la condanna arriverà un altra volta.
Sursum corda!!!
Che il bulletto fiorentino non abbia nessuna possibilità di assurgere al ruolo di dittatore, in senso tecnico, non c’è alcun dubbio. Possiamo stare tranquilli, per fare il dittatore è richiesta autorevolezza, credibilità e capacità di azione. Tutte doti a lui sconosciute. Ma che il giovane rampollo abbia la tendenza a comandare e a ripudiare il confronto è sicuro. Lo si può facilmente notare nei suoi continui sproloqui dal sapore perentorio e ultimativo che usa nei confronti di chi si permette di contrastarlo, a partire dai suoi stessi compagni di partito definiti elegantemente gufi. Lo si nota dal populismo delle sue continue conferenze stampa, dalle frasi fatte studiate a tavolino per incantare gli italiani e coprire l’enorme vuoto nella sua azione di Governo. Si atteggia a dittatorello persino nell’incedere e nella postura del suo corpo. Tuttavia non parlerei di “Democratura”, termine troppo forte e inadeguato, ma certamente di “Renzitura”. Cioè l’inganno di spacciarsi per l’uomo forte capace di imprimere uno stile, una rivoluzione culturale, presentate come modello di “nuova politica”. Finchè gli italiani, che non lo hanno eletto, ci crederanno.
RispondiEliminaSolo ed esclusivamente democratura...... basta guardare lo sguardo velenonoso della Boschi ad ogni approvazione
RispondiEliminaOttimo articolo....Mi chiedo quanti hanno ascoltato l'intervento appassionato di Toninelli?....Perchè ancora in tanti hanno dei pregiudizi verso il M5S?Chissà perchè quando cè un esponente 5 stelle a Di Martedi' o Ballaro' lo fanno intervenire intorno a mezzanotte?....Timore che i cittadini possano capire che sono preparati,onesti e fanno politica pulita?E a metà costo per le tasche dei cittadini? E pensano al bene comune e non ai propri interessi?.....In prima serata ci rifilano la Santanchè,Meloni e Salvini....Meglio che andiamo,vista l'ora,direttamente da Marzullo?.....Si faccia una domanda e si dia una risposta....
RispondiEliminaGli esponenti del M5S commettono tanti errori di comunicazione, di tattica e spesso si fanno trattare male dalla stampa per le espulsioni o per gli scontrini dei rimborsi. Ma non c'è dubbio che da un punto di vista morale, etico e politico hanno molto da insegnare all'intera classe politica che rappresenta il nostro Paese. Sono gli unici ad essersi tagliati volontariamente lo stipendio senza aspettare una legge che glielo imponesse. Stanno diventando bravi anche tecnicamente e hanno presentato una buona quantità di proposte di legge in Parlamento. Purtroppo non hanno ancora capito che non si può fare a meno di mostrarsi in TV e la loro ritrosia a comunicare attraverso gli organi di informazione li penalizza e avvantaggia inevitabilmente i loro avversari. Salvini oggi non lo conoscerebbe nessuno se non fosse quotidianamente in televisione.
EliminaOrmai siamo alla politica dei "proglami" (scritto volutamente così, sgrammaticato) con l'hastag davanti. Nella politica nazionale e in quella locale. Sto seriamente pensando di chiedere quali sono le procedure per chiedere la naturalizzazione mia e tutta la mia famiglia quali cittadini sammarinesi. Non servirà a molto ma almeno è un modo per protestare!
RispondiEliminaLeggendo il commento di Maurizio Alesi: "Si atteggia a dittatorello persino nell'incedere e nella posatura del corpo" mi è venuto un po' da ridere perché è quello che dico a mia moglie quando lo vedo nei telegiornali.
RispondiEliminaGiangiuseppe Gattuso ha fatto bene a riportare per intero l'intervento del 2005 alla Camera dell'Onorevole Mattarella perché calza perfettamente con la discussione odierna della riforma Costituzionale e con l'atteggiamento dell'attuale Governo.
Non è vero, come afferma Renzi, che senza questa totale chiusura alle proposte delle opposizioni la Riforma non si sarebbe fatta. I punti di incontro c'erano ,ma lui li ha rifiutati.
Leggo gli articoli domenicali di Scalfari sin da quando ha fondato La Repubblica. Ho sempre apprezzato la chiarezza. Moltissime volte ho condiviso le sue analisi. Per quanto riguarda la "Democratura in Italia" che potesse essere esercitata in futuro da Parte di Renzi, secondo me tutto è possibile.
Il Dittatorello di Rignano, sarà lasciato, da chi lo ha messo alla Presidenza del Consiglio, sino a quando servirà, mi viene da prevedere una data: Settembre 2016. dopo sarà libero, il vero "Conductor" della Europa, ora occupato con la BCE, che appoggia spudoratamente il, nostro.
RispondiEliminaConfido l'attuale Presidente della Repubblica, abbia chiaro a mente cio' che disse nel 2005, prenda atto che, lo stravolgimento che stanno apportando alla nostra Costituzione è estremamente dannoso, non sarà certo dittatura, in senso stretto, rischia avvicinarcisi parecchio.
Da molto non leggo Scalfari e, altri, oramai asserviti al potente di turno, ma Scalfari, quando ricorda di essere Scalfari, lascia veramente il segno. Noto anche, con un certo piacere, che molti giornalisti, stanno iniziando una retromarcia, e si sentono piovere critiche, che sono benvenute. Sarebbe anche opportuno, ci rendessimo conto che, passasse la legge elettorale in itinere, si renderebbero inutili anche le elezioni, i nominati avanti. tutti gli altri...CHI?,
E' interessante questo neologismo: "democratura". Aiuta a capire in che stato è ridotta la politica Italiana, ma sopratutto lo stato della democrazia. Anch'io, come altri leggo con interesse gli artticoli di E. Scalfari. Lo faccio perchè non dice mai banalità, ed anche perchè esprime concetti difficili con una grande capacità di farteli comprendere. Un'altro grande giornalista che ti faceva capire il senso profonmdi delle cose, era Indro Montanelli.
RispondiEliminaAnch'io condivido la bontà della scelta di pubblicare l'intervento del Presidente Mattarella del 2005.
E' un discorso che potrebbe essere riproposto alla prossima seduta del Senato, seduta durante la quale (forse) sarà approvata definitivamente la riforma della Costituzione.
Tolgo quel "forse". Infatti sono convinto che dopo che la Corte Costituzionale ha assolto definitivamente berlusconi, questo impartirà l'ordine di votare a favore.
A pensar male, si fa male, diceva Andreotti, ma molte volte s'indovina.
Io credo che la senteza che ha assolto berlusconi "profumi" di scelta politica. Penso anche che questa scelta, farà cambiare idea al vate di FI.
Forse sbaglio, ma la penso esattamente così.
Tutto questo cosa c'entra con la democrazia violentata? Nulla, Era solo per dire che l'attuale "democrazia, o "democratura" che dir si voglia, attualmente viene pubblicizzata acriticamente dai mass media, prima ancora che dal dandy toscano. Essa viene subìta dagli elettori che la interiorizzano dagli stessi media. Non è così? Ma si è mai sentita una voce critica di giornalisti indipendenti (da quelli schierati si può capire), della carta stampata, o della televisione, nei confronti degli attuali e vari conducator? Ma nemmeno per sogno (tengono famiglia), le cose le fanno dire agli antagoisti di turno. Io non seguo più da molto tempo i dibattiti politici televisivi, tanto so benissimo che si tratta quasi sempre di un servizio al potere, o all'opposizione. Non certo per cambiare il sistema. Cambiare il sistema significherebbe quindi anche cambiare tutti gli attuali attori politici, sia di maggioranza, che di opposizione. Non solo, ma bisognerebbe cambiare otalmente il modo di far politica.Considerato tutto ciò, chi glielo fa fare di perdere il certo per l'incerto? Fanno baruffe, usano termini offensivi, urlano improperi, si buttano con l'estrema destra, o con l'estrema sinistra. Tanto sanno benissimo che un discorso come quello che fece Mattarella, e che il Direttore ha riportato, non sarebbe nemmeno ascoltato (figurati attuato).
diciamo la verità questa democrazia e questo presidente della repubblica sono troppo deboli per garantirci sicurezza, giustizia sociale, efficienza, legalità ! Tanti commenti farisaici ed ipocriti non si avvedono che una guerra è in atto contro di noi. ci sono momenti della storia in cui bisogna fare uno scambio politico, ovvero rinunciare ad un pò di libertà in cambio di sicurezza, legalità, efficienza. Renzi è un dittatore ? Magari ! cmq tra l'anarchia il caos, l'incapacità decisionale ed il degrado sociale, sarebbe meglio una dittatura temporanea e consensuale, come al tempo dei nostri padri romani, quando la patria era in pericolo. ripassatevi la storia e vedrete che le tirannie in certi momenti storici hanno consentito progresso e sviluppo ( vedi agragas, siracusa, roma, venezia, genova, firenze, milano etc.). Infine se non ci fossimo capiti, gli islamici ci hanno dimostrato, in maniera rozza, bestiale, nazista, che la nostra libertà non è sicura. Chiedere per questo a "salman Ruschdie", 30 anni fa condannato a morte per aver scritto i versetti satanici. I successivi atti e bastonate dei seguaci di allah ci dicono chiaramente che la nostra libertà non è gradita e neanche consentita ! L'unico fine è la sottomissione ! Perciò di che cosa andate parlando ? della dittatura di Renzi ? Mentre a roma si discute, sagunto viene distrutta !
RispondiEliminaRenzi non è un dittatore, ma dal punto di vista umano è uno che venderebbe anche sua nonna e sua madre in un unico pacchetto, per un pò di potere. Il signor "Enrico stai sereno" ha capito che doveva approfittare subito, senza esitazione, di tre circostanze che difficilmente si sarebbero ripresentate tutte e tre insieme: 1) la debolezza e l'immobilismo dell'esecutivo Letta. 2) Lav ere finalmente vinto le primarie del PD. 3) La benevolenza del Presidente Napolitano il quale non vedeva l'ora di sbarazzarsi di Letta, il quale, dopo il fallimento di Monti non aveva saputo fare niente di meglio.
EliminaA questo punto...Enrico stai sereno che in pochi giorni ti scalzerò e arriverò al soglio.
Comunque, storicamente il mondo è sempre stato dei fortunati e dei sopraffattori, ance in questo caso.
Attenzione, non sto dando un giudizio sul governo Renzi. Quello me lo serbo per un'occasione più importante.
Concordo sul tuo giudizio sull'uomo....Renzi politicamente è un cinico ed in ciò è allievo del suo concittadino Macchiavelli..."il fine giustifica i mezzi" !
EliminaQuesti pilastri e non solo, ma anche le fondazioni sulle quale riposava la costituzione, la sovranità del popolo, la democrazia del paese. Con questi cambiamenti stanno togliendo tutto questo.
RispondiEliminaAmmettiamo che non è facile gestire un paese come l’Italia, dove ahimè ci sono troppi furbi, ma di sicuro ci sono ancora persone oneste e coscienziose che amano l’Italia e che agirebbero come fece Donato Menichella. BASTA CERCARLI.
Purtroppo abbiamo politicanti, i quali, mai votati dal popolo, sono dei gran prepotenti e distruttori senza dimenticare che sono dei gran ladroni. Intanto il ducetto Fiorentino sta menando tutti per il naso con tanta furbizia e prepotenza.
Quando ci sono le votazioni in aula sarebbe d’obbligo rimanere in aula e votare. Quello che succede ogni volta con quei parlamentari che lasciano l’aula è un errore e fanno un piacere a Renzi, abbassano il quorum... Loro sono profumatamente stipendiati per svolgere correttamente il loro lavoro.
In quanto a Mattarella, qualche siciliano mi ha detto che ha la schiena dritta. Per ora non è riuscito a prendere in mano la situazione. Se veramente è una persona integra e che ama l’Italia, sarebbe ora di sbattere un Pugno sul tavolo. Ma io ne dubito che lo faccia. Secondo me la soluzione è una rivoluzione come quella che ci fu in Francia... E CHE CADANO TESTE.
357 voti, 357 poltrone assicurate vergognosamente, con totale mancanza di dignità Politica e Intellettuale (dicasi di comodo). Anno 2005: L'allora Onorevole Sergio Mattarella, in un intervento in aula, dichiarava: Ancora una volta, in questa occasione emerge la concezione, che è propria di questo Governo e di questa maggioranza, secondo la quale chi vinca le elezioni, possiede le Istituzioni e ne è il proprietario. Questo è un errore. E' una concezione completamente, sbagliata. Le Istituzioni sono di tutti, di chi è al Governo e di chi è all'opposizione. Cosi parlò il nostro attuale Presidente della Repubblica, (20 ottobre 2005).. Cosa è cambiato ad oggi? Un servitore dello Stato, dovrebbe essere coerente, sostenere le idee e farle rispettare, qualunque sia il ruolo che riveste, a meno che non abbia ingerenze esterne, e permettere a Renzi, come ha sostenuto Rodotà, di violentare la nostra costituzione. Come sua abitudine, il pacioccone ha scopiazzato Putin e il suo governo di burattini, facendolo suo, con ricatti e minacce di spostamenti di culi. Della maggioranza dei si, molti erano un no, e persino la Boschi non sa cosa ha votato, ma lei bastano i regalini alla banca Etruria. Ed aggiungo che la presa per i fondelli di Draghi, di questa immissione monetaria, non si trasferirà all'economia reale, perchè non ci sono prospettive di investimenti e profitti, dal momento che i redditi e i consumi sono a terra. Ma noi siamo il popolo che osanna chiunque dica e dichiari cazzate.... e che non sa difendere ciò che ci appartiene....
RispondiEliminatemo che il Popolo la sovranità l'abbia persa già da tempo purtroppo.
RispondiEliminaArgomento complesso sul quale francamente non sono molto preparato. Posso dirti solo che cambiamenti sono necessari ed utili ma che non devono essere totalitari o liberticidi. Si tratta in sostanza di non accettare lo status quo e fare quello che è utile per smuovere il paese e farlo andare nella giusta direzione.
RispondiEliminaAnch'io sono, sin dalla fondazione del quotidiano "la Repubblica" attento lettore degli editoriali di Scalfari. Li considero un importante appuntamento domenicale di approfondimento della realtà del nostro Paese, sia sulla politica interna e internazionale, sia sulla cronaca di maggior rilevanza, o ancora sulla situazione economica.
RispondiEliminaNoto che da qualche mese ad oggi, il nostro grande giornalista mostra crescente preoccupazione, da me condivisa, per il modo in cui Renzi, sull'onda di una sconfinata ambizione, conduce una sua personale battaglia che sembra avviare, con i programmi di modifica della Costituzione, un processo di modifica dell'equilibrio voluto dai padri costituenti tra i tre poteri dello Stato, ignorando le argomentazioni dell'opposizione e addirittura della maggioranza del suo partito.
Torna a proposito la citazione dell'intervento dell'allora deputato Sergio Mattarella a difesa della Carta costituzionale da modifiche profonde che nel 2005 la destra al governo intendeva effettuare con simili modalità. Voglio ritenere che ora, da Capo dello Stato, si serva del suo potere di garante della Costituzione per impedire che in Italia si affermi una paventata "democratura". Intanto, già dei colpi sono stati assestati, con la minimizzazione del Senato e con una legge sulla responsabilità civile dei magistrati fatta sulla testa della loro rappresentanza, come del resto con la legge sul lavoro, inaudite le rappresentanze sindacali.
Un richiamo del Capo dello Stato a maggiore rispetto degli equilibri, e quindi della democrazia, è da auspicare.
intendevo, "della minoranza" del proprio partito.
RispondiEliminaBell'articolo Gian ...il discorso di Mattarella che citi e di cui ha parlato Danilo Toninelli poi ci fa capire come i 5Stelle sono gli unici a fare vera opposizione con la loro coerenza ed onestà...
RispondiEliminaPerchè indignarsi? sia L'articolo di Scalfari che quello del nostro Giamgiuseppe Gattuso sono ampiamente condivisibili ma allo stesso tempo danno la visione di un assetto che necessita per andare avanti con le riforme!!! come ho già detto altre volte la burocrazia Parlamentare è un cancro per le attività legislative, troppo tempo in commissioni, troppo becero ostruzionismo!!! necessita cambiare é necessario riformare,snellire,attuare!!! se è necessaria la DEMOCRATURA per raggiungere questi obbiettivi ben venga tanto conoscendo il grado di attenzione del 95% degli italiani alla politica..........non se ne accorge nessuno!!!!
RispondiEliminaL'Italia al bivio,un bivio tra democrazia e dittatura? forse non sono adatte nessuna delle due definizioni,non siamo più in democrazia,come l'abbiamo sempre concepita, non siamo nemmeno in dittatura,come l'abbiamo sempre conosciuta,quindi? che posizione dare all'Italia ora,mi rimane molto difficile,ad oggi, dare una definizione precisa all'Italia. Definiamola,come dici te,"democratura",un misto tra democrazia e dittatura,probabilmente sarà il termine più appropriato.Renzi è molto incline al comando questo lo sappiamo e lo ha dimostrato in mille e più occasioni,non ascolta va avanti come un treno facendosi il vuoto intorno,tutte le decisioni passano attraverso lui togliendo così,forse,autonomia anche ai suoi ministri.A conti fatti però,forse siamo più vicini,più che ad una democratura,ad una dittatura addolcita con un cucchiaino di zucchero.
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