di Giangiuseppe Gattuso - Bene. Agrigento, la scandalosa città dei templi, delle 1133 sedute di commissioni consiliari in un anno, non ha più organi eletti dai suo cittadini.
Il Comune, dopo le dimissioni del Sindaco per una questione giudiziaria, poi risolta, era commissariato dal 25 luglio 2014. I consiglieri comunali colpiti, giustamente(?) dalla gogna mediatica hanno rassegnato le dimissioni proprio in questi giorni. Che soddisfazione. E in primavera si rivota.
Massimo Giletti ha trionfato. Inchieste, ospitate, puntate della ‘sua’ L’Arena dedicate “all’enorme scandalo” costato alle casse comunali circa 300.000 euro (meno del suo stipendio di un anno). Così come aveva ospitato il Presidente Rosario Crocetta, quando in diretta decise che le Province siciliane sarebbero state abolite. Il risultato di quel proclama: quasi due anni di gestione commissariale, e ancora non è finita.
Su questa vicenda si sono spesi in molti. Non solo l’ineguagliabile Giletti. I quotidiani e altre trasmissioni televisive hanno stigmatizzato l’accaduto e condannato l’immorale comportamento dei consiglieri. Che invece di adoperarsi per migliorare le condizioni della città, sempre agli ultimi posti nelle classifiche del Sole24Ore, pensavano a come intascare qualche centinaia di euro a testa al mese. Gravissimo.
Hanno scoperto pure che Agrigento non ha l’acqua corrente ogni giorno. I tetti delle case e dei palazzi sono invasi da serbatoi di ogni genere e colore, riserve del prezioso liquido per i giorni di magra. Solo che il problema dell’acqua ad Agrigento esiste dalla notte dei tempi e, anzi, adesso l’acqua arriva nei rubinetti un paio di volte la settimana. Un successo. Una volta arrivava anche ogni dieci, quindici giorni.
E che dire della viabilità come la cosiddetta ‘scorrimento veloce’ Palermo Agrigento. Una delle strade statali più pericolose d’Italia, agli onori della cronaca nei giorni a cavallo di capodanno 2015 per il collasso di un tratto della rampa di accesso al nuovo viadotto, dopo solo qualche giorno dall’inaugurazione.
Agrigento la conosco. E posso testimoniare che non è affatto peggiore di tante altre analoghe città del Sud. Anzi. Io la trovo molto carina. E se potessimo misurare solo il valore aggiunto della stupenda Valle dei Tempi, probabilmente il salto nelle classifiche sarebbe notevole.
Ma non c’è dubbio, però, che le carenze di cui parliamo ci sono tutte e le responsabilità pure. Quelle responsabilità da distribuire equamente, e proporzionalmente, ai cittadini stessi e a quel potere, gestito su loro mandato, da tanti agrigentini. Si perché oltre a questi scalcagnati consiglieri comunali, con le debite eccezioni, le colpe sono di tanti. A cominciare dal sindaco che si è dimesso, Marco Zambuto. Giovane professionista e figlio d’arte che ha governato la città per sette anni sotto le bandiere di Forza Italia, dell’UdC, per poi approdare al PD renziano. Pensate che è stato eletto sindaco con una percentuale del 75%.
Se Agrigento si trova in queste condizioni le responsabilità vengono da lontano e sicuramente personaggi, che hanno avuto, e hanno ancora, ruoli enormi avranno quanto meno la colpa di non avere fatto abbastanza.
Era della provincia di Agrigento Francesco Crispi, Presidente del Consiglio per sette anni, nel 1887 e nel 1893. E quelli che hanno ricoperto la carica di Presidente della Regione. Giuseppe La Loggia e Angelo Bonfiglio (DC); Angelo Capodicasa (PD), e pure Vice Ministro nel Governo Prodi, e il mio amico Totò Cuffaro (UDC), che sta pagando per tutti.
E ancora. Calogero Pumilia (DC), Sottosegretario nei Governi Andreotti e Cossiga, al Lavoro, Trasporti, Agricoltura e Tesoro. Luigi Giglia (DC), Sottosegretario ai Lavori Pubblici nei Governi Moro, Andreotti e Cossiga e alla Presidenza del Consiglio con delega al Mezzogiorno, con Forlani. Giuseppe Sinesio (DC), Sottosegretario al Tesoro nel Governo Rumor, ai Trasporti con Moro, all'Industria con Andreotti.
Ma anche Enrico La Loggia (FI) Ministro agli Affari Regionali per cinque anni nel Governo Berlusconi, avrà le sue responsabilità.
E così Calogero Mannino (DC). Ministro per gli Interventi straordinari nel Mezzogiorno nel VII Governo Andreotti, dell’Agricoltura e delle Foreste nel Governo De Mita, ai Trasporti nel Governo Goria, e alla Marina Mercantile nel II Governo Spadolini. Per non dimenticare Marianna Li Calzi (FI) Sottosegretario alla Giustizia nel Governo D’Alema e all’Interno, nel Governo Berlusconi.
Dulcis in fundo, Angelino Alfano, agrigentino purosangue, classe 1970. L’enfant prodige di Silvio Berlusconi è al Governo di questo Paese dal 2008, con incarichi di altissimo livello: Ministro della Giustizia; Ministro dell’Interno e Vice Presidente del Consiglio con Enrico Letta, e attuale Ministro dell’Interno del Governo Renzi, dopo avere lasciato Silvio e creato il NCD.
Forse dimentico qualcuno e mi scuso per la tediosa elencazione. Ma ho ritenuto doveroso farlo. Per ricordare ai diretti interessati, a chi oggi protesta, a chi strumentalizza, a chi ha la memoria corta, che, come spesso accade, le maggiori responsabilità sono di noi cittadini. Della nostra ignavia e indifferenza. Dei tanti, troppi, che “delegano” ad altri, spesso in cambio di un qualche favore personale, le scelte fondamentali per il futuro delle generazioni.
Giangiuseppe Gattuso
11 Febbraio 2015
"Te prego o splendida, più bella città dei mortali"...! Pindaro poeta greco di 2500 anni fa dedicava queste parole alla città di Akragas oggi Agrigento. Pensavo di scrivere io questo articolo, sono contento di non averlo fatto, non posso infierire sulla mia città che amo con tutti i suoi difetti e pregi. Mi ha profondamente umiliato sapere che è l'ultima per qualità della vita e prima per CIALTRONI E STRACCIONI politici. Ma nonostante tutto è li che vorrei andare a vivere gli ultimi anni e morire. "Nella valle ricoperta di mandorli e pistacchi, mentre rialivo la collina con il sole ed i templi dentro gli occhi" ! La più bella città dei mortali la defini Pindaro.... la più potente dopo Siracusa nella magna grecia. Quando dal mio paese con altri ragazzini andavo a piedi nella città di Empedocle, Pirandello e Camilleri...entravo in "via Imera", non sapevo che quella strada era dedicata ad una delle più grandi battaglie dell'antichità, "la battaglia di Himera", dove la città di Akragas del tiranno Terone, alleata di Sirucusa del tiranno Gelone, assieme sconfissero la grande potenza di Cartagine...era il 480 avanti cristo ! Con quella vittoria Agrigento spaziava dalla sponda sud della sicilia a nord di Himera, oggi buonfornello. Oggi la città fa 59 mila abitanti allora aveva 300 mila abitanti ed allora furono costruiti tutti quei monumenti e la valle dei templi che il 21 febbraio del 2015 andrò ancora una volta ad ammirare per il festival internzionale del mandorlo in fiore ! Per completare l'affresco storico, purtroppo nel 409 avanti cristo, la città di Akragas fu conquistata e distrutta dai soliti cartaginesi. Racconto le epiche gesta della città antica del Tiranno TERONE, che rese ricca e famosa in tutto il mediterraneo, dove il grande atleta "Esseneto"andava in Grecia ad Olimpia dove vinse le olimpiadi. Oggi invece non abbiamo più la tirrannia di Terone, ma una democrazia di cialtroni e di straccioni e predoni politici miserabili che si mangiano, "LA PIU' BELLA CITTA' DEI MORTALI AI TEMPI DI PINDARO" !
RispondiEliminaCapisco il rammarico di Giangiuseppe Guttuso e di Giuseppe Vullo per lo scempio di Agrigento citta' da sempre nota per la sua bellezza ed a me cara per il ricordo che ho di mio padre. Ma oggi che sono cosi' lontana e impossibilitata a verificare, posso unirmi al loro sfogo degno di attenzione e di condivisibilita'.vorrei solo invitare lor signori a impegnarsi oltre che nella ricerca di politici incompetenti e corrotti a dare una sguardo anche ad altri settori della vita sociale quali il calcio, le grandi imprese edilizie e la scienza che spesso crea e non cura le malattie. Un'occhiata anche alle sentenze che dichiarano che uccidere una donna con 35 coltellate non e' crudele. Ma ci vogliamo prendere in giro?? Da dove vogliamo cominciare prima che si diventi tutti una poltiglia?
RispondiEliminaun giorno qualcuno dovrà pur chiedersi da chi siano votati...
RispondiEliminaLa colpa dei danni è dei cittadini o dei governanti? Diciamo che è il cane che si morde la coda, cioè, che la colpa è dei cittadini dei governanti, e viceversa. Così siamo tutti scontenti: questa è la Sicilia di sempre.
RispondiEliminaNei dibattiti politici si parla sempre della scuola, della formazione delle future generazioni, senza investimenti nella formazione non si ha futuro. La mia domanda è questa: ma cosa ha fatto la scuola con tutti suoi professoroni sin dalla nascita dalla prima Repubblica fino ai giorni nostri? Ha insegnato onestà, correttezza, solidarietà, senso civico ecc.? O ha insegnato a essere furbi? Come ho commentato in un altro articolo di "PoliticaPrima" I "forchettoni" c'erano già all'inizio del secondo dopo guerra nella DC. Sono continuati ad esserci ed aumentati con i socialisti dagli anni 60 fino agli anni 80. Sono aumentati a dismisura con i post comunisti, post DC, post MSI, Post Liberali e con i post, post, post. Intanto si è continuato a votare con le preferenze e senza. Quindi i cittadini hanno avuto più di 60 anni di tempo, volendolo, per cambiare le cose.
RispondiEliminaCaro Giangiuseppe, non posseggo una scala di misura per valutare il gravissimo scandalo al comune di Agrigento, forse si ha l’intenzione di eleggere ad icona del malaffare la pregiatissima “Valle dei Templi”. Una cosa è certa, è sempre l’immoralità a prevalere su tutto e credo che sia del tutto inutile circoscriversi ad Agrigento. Pare che oggigiorno la vergogna, che non è certamente una mia invenzione, bensì una sensazione piuttosto sgradevole ed imbarazzante che tutti dovrebbero avvertire nel momento in cui stanno compiendo una determinata azione che lede e compromette la sua stessa immagine o addirittura la sua moralità. In teoria, chi prova un senso di vergogna, dovrebbe almeno abbassare lo sguardo evitando di mostrare agli altri il proprio viso, tanto è vero che in simili circostanze si usa spesso il termine: perdere la faccia. Se si condivide questo concetto credo che sia consentito trarne una conclusione: il potere di giudicare, nel momento in cui qualcuno dovrebbe vergognarsi, spetta soltanto a coloro i quali si tenta di nascondere la propria faccia. Purtroppo, la sensazione che si avverte, non solo dal sottoscritto, che il senso della vergogna sia stato ormai superato abbondantemente e con molta disinvoltura, se non addirittura sepolto da ciò che i moderni scostumati, attribuiscono al progresso. Non sono passati tantissimi anni da non poter ricordare, quando si veniva educati a ritenere il senso della vergogna imperniata su una solida base morale che ci limitava ad assumere atteggiamenti che potevano mettere in discussione la nostra personalità. Oggi dobbiamo constatare senza timore di essere smentiti che persone adulte, anzi, persone che occupano le nostre istituzioni, gente che ognuno di noi dovrebbe portare come esempio, hanno cancellato dal proprio dizionario la parola vergogna. Insultano senza provare il minimo imbarazzo, mentono e giurano il falso, pur sapendo di mentire, ed il tutto con la massima disinvoltura. Questi signori con un vero e proprio abuso di potere, si arrogano il diritto di fare quello che vogliono o peggio che gli viene permesso di fare. In questo clima non è facile insegnare soprattutto ai giovani le norme di buona convivenza civile, se ogni giorno si assiste allo spettacolo indecoroso del massacro della decenza. Come può un uomo delle istituzioni pretendere l’onestà ed il rispetto della legalità se i suoi comportamenti sono smentiti dai fatti? Se un genitore rientra a casa sempre ubriaco, come può vietare al proprio figlio di bere? Se alcune mamme ritengono normale che le loro figlie pur di fare carriera accettano qualunque compromesso, allora si è davvero persa ogni senso della vergogna. E’ davvero questo il mondo che noi vogliamo e che stiamo preparando per i nostri figli? Credo di no. Allora è necessario avere uno scatto di orgoglio e trovare il coraggio di riappropriarci della nostra dignità della nostra cultura e di tutto ciò che ci ha resi fieri negli anni trascorsi. Non dobbiamo permettere a nessuno di sottometterci a questa maleducazione imperante che disprezza senza scrupoli le norme di buona morale. Dobbiamo pretendere da coloro che ci vogliono rappresentare nelle istituzioni il ripristino del senso della vergogna, altrimenti la nostra civiltà costruita in secoli di storia è destinata a morire. Ciò che più aggrava la situazione è che la nostra Italia vive ormai nel cosiddetto mondo della globalizzazione che pretende da parte dei nostri governanti serietà e rispetto delle leggi. Quale fiducia può offrire uno Stato in cui tutto si basa sull’approssimazione e sulla immoralità? Come potremmo esigere rispetto da altri popoli se non si è in grado di rispettare il proprio? Queste e tante altre domande possiamo porci ma non potremo avere mai una risposta credibile, se è la scostumatezza e l’assenza di decoro continua a permeare le coscienze della nostra società. Perciò fino a quando costoro, di fronte alle oscenità ed all’immoralità non riusciranno ad abbassare gli occhi ed a far comparire un leggero rossore sulle loro gote, abbiamo tutto il diritto di dire: vergognatevi!
RispondiEliminaIo insisto nel ricordare la storia e la cultura di Akragas-Agrigento, per riequilibrare il racconto scandaloso che ne fa Giletti ed i media nazionali e che l'amico Gattuso riprende con qualche sofferenza, soffermandosi solo su i fatti e personaggi politici di cui ci dovremmo vergognare di fronte al mondo. Sottolineo altresi che il malcostume delle commissioni fasulle, per incrementare i guadagni di consiglieri straccioni, è diffuso non solo in sicilia ma anche in questa Italia corrotta. In contrasto a tutto questo vorrei ricordare, l'importanza di Agrigento nella storia e nella cultura mondiale. Proprio in questi giorni andrò con la parrocchia alla valle dei templi per la festa del folklore mondiale ovvero festa del mandorlo in fiore. Per chi non lo sapesse agrigento è la patria di personaggi politici nazionali come "Angelino Alfano" e altri di cui non sempre possiamo andare fieri...ma non dimentichiamo che Akragas fu la patria di EMPEDOCLE un dei più importanti filosofi presocratici, con la sua teoria dei 4 elementi, fuoco, aria, acqua, e terra. Ma Empedocle fu anche il primo medico siciliano ed anche un grande poeta e non ultimo un "Politico democratico", dopo la tirannia di Terone. Poi ricordo solo "PIRANDELLO", il primo premio nobel per la letteratura Italiana ed il piu grande e famoso inventore del teatro, non solo italiano, o europeo ma mondiale. Infine tralascio, Sciascia ed il contemporaneo Camilleri, l'inventore del commissario Montalbano.
RispondiEliminaIo da 50 anni manco dalla Sicilia e mi ricordo che anche allora mancava l’acqua e la portavano con le autobotti. Purtroppo non hanno mai fatto nulla di definitivo per risolvere questo vergognoso problema.
RispondiEliminaE' motivo di sconforto constatare che le persone elette ad incarichi pubblici, in tempi non recenti, come i quelli attuali, e in modo particolare negli enti locali, vengano scelte quasi mai in considerazione dei valori di cui sono portatori, ma della speranza di ottenere dei vantaggi personali. E il fenomeno si conferma, come nel caso in oggetto, con il commissariamento, ispirato spesso anche questo da motivi di appartenenza politica più che da considerazioni fondate sulla competenza. E, quel che è peggio, non pare che una variazione della legge elettorale possa porre un rimedio a tanto danno. Vien fatto di pensare che solo una diversa e più seria cultura etica, da formarsi sin dai primi anni di scuola possa migliorare il desolante panorama, ma occorrerebbe che il governo dedicasse più attenzione al problema, cominciando dalla legge sulla corruzione.
RispondiEliminaIndagate e troverete scandali peggiori di questo
RispondiEliminaUno stato che taglia i fondi sulla scuola, sulla cultura, sulle arti, sui patrimoni paesaggistici, è uno Stato padrone che ci vuole ignoranti, schiacciati, a noi ribellarci. Non so come, ma meglio cercare il modo, altrimenti la domanda che pone Reilly sarà d'obbligo. CHI LI HA VOTATI? purtroppo la risposta sarà NOI, noi ci siamo affidati, come sempre da decenni, a populisti che a parole ci fanno credere di voler fare, mentre la realtà è sotto i nostri occhi......
RispondiEliminaBell'articolo, inchioda alle responsabilità passate e passaggio importantissimo la responsabilità dei cittadini che hanno sempre scelto in funzione al favore personale e mai per il bene comune. Complimenti
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RispondiEliminaAgrigento, caput Mundi. Non è altro che l'emblema di una nazione capace di affidare il proprio destino a politicanti come quelli ricordati puntualmente da Giangiuseppe. Sembra assurdo ma in quegli anni la gente votava il politico che prometteva di fare arrivare l'acqua nelle loro case. I gettoni dei consiglieri comunali sono solo la cifra della qualità degli amministratori che i cittadini agrigentini hanno scelto per il governo della loro città. Ma va detto che neanche i consiglieri comunali di Palermo scherzano. Riescono a fare le sedute di Commissione anche il sabato, quando gli uffici del comune sono chiusi e non c'è neanche il personale per verbalizzare le sedute. E che dire dei leghisti veneti che con i soldi del finanziamento pubblico ai partiti si compravano anche le mutande verdi. Potremmo dire: tutto il mondo è Agrigento. Per fortuna la provincia di Agrigento può vantare anche personaggi che l'hanno fatta grande in tutto il mondo come Pirandello e lo Statista Francesco Crispi.
RispondiEliminaMi viene da piangere figuriamoci se avessi aggiunto altro. Mi chiedo se tutto questo schifo finirà e soprattutto mi domando ma la gente vuole questo? Vedremo cosa accadrà alla primavera agrigentina.
RispondiEliminaNon conosco tantissimo la realtà di Agrigento, ho letto alcune cose, visto diverse foto, sicuramente è una città stupenda piena di cultura e storia.Leggendo l'articolo viene fuori un sacco di problemi che qualsiasi politico ci sia stato non ha saputo risolvere, sia per negligenza politica, perchè quella c'è, che per aver trovato muri di gomma dove tutto rimbalza e torna indietro (mi riferisco alla mafia). Ho sentito anch'io in una trasmissione, non ricordo quale,il problema dell'acqua,da non credere.Pensare che nei tempi addietro l'acqua, BENE COMUNE, arrivasse ogni 10/15 giorni nelle case sembra una barzelletta,problema, tra l'altro,non ancora risolto, visto che nel 2015 arriva un paio di volte alla settimana.Possibile che in tutti questi anni non siano riusciti a trovare una soluzione per fare in modo che nelle case arrivi l'acqua corrente regolarmente tutti i giorni? A chi può fare comodo questa situazione? Ecco sono domande che mi pongo a cui mi piacerebbe avere una risposta.Vorrei anche sapere cos'è stato fatto dopo il cedimento della rampa di accesso al viadotto,in TV e TG non si è più sentito dire nulla,non sappiamo nemmeno,come sempre del resto,chi sono i colpevoli se sono state trovate delle negligenze nel costruire il viadotto (sicuramente ci sono state altrimenti non avrebbe ceduto).non credo che il "non vedo-non sento-non parlo" abbia dato i suoi frutti,o meglio li ha dati nel verso sbagliato,ecco in questo di sicuro, i cittadini, hanno le loro colpe.
RispondiEliminaCOSI' E', SE VI PARE - Capisco che Agrigento è una delle Città, dalla Trinacria alla Val Padana, della repubblica di tangentopoli e privilegiopoli ex Repubblica Italiana, ma nella Città dei Templi c'è IL PIACERE DELL'ONESTA'. Stefano Landi, pseudonimo di Stefano Pirandello, scrisse la commedia "QUI S'INSEGNA A RUBARE". Il fratello di Luigi si sbagliava: ad Agrigento c'è IL PIACERE DELL' ONESTA'. Nella Città di Luigi Pirandello non si ruba, TUTTO PER BENE, si studia fisica e si applica. È stato studiato che quella Albert Einstein sulla relatività non è teoria: è stata accertata e messa in pratica. Il tempo è relativo, tant'è che gli scienziati della Città Pirandello hanno allungato l'anno. Un anno non è formato da 315 giorni e 6 ore, ma da 1.133 sedute delle Commissioni. COSI E', SE VI PARE! Qualcuno con l’idea del tempo fisso, dirà: MA NON E' UNA COSA SERIA. Invece è una cosa seria: QUESTA SERA SÌ RECITA A SOGGETTO, in Consiglio Comunale con "Consigliere e gettone di presenza". Commedia classica del repertorio del "magna magna" e del "magna tu che fotto io", COME TU MI VUOI, della Magna Grecia.
RispondiEliminaE qualche parolina, a proposito di Agrigento, sulla specialissima regione siciliana. Avete letto l'etichetta dell'acqua "Vera, Santa Rosalia"? Sapete dove si trova la sorgente? Sapete chi l'imbottiglia ? È imbottigliata da una multinazionale: La Nestlé. E la sorgente è a Santo Stefano di Quisquina in Provincia di Agrigento, Città con acqua razionata e i rubinetti a secco! Cara, carissima, regione siciliana, nel senso di costosa costosissima, l'acqua, prima si fa arrivare nei rubinetti di Agrigento e nelle campagne e, se ne rimane s’imbottiglia! In periodi di siccità, i contadini della Sicilia, per irrigare i campi, hanno invocato la pioggia pregando il buon Dio e recitando l'Ave: Ave, ave, AVEMU SITI!!!
Premesso che ritengo Comune e Provincia migliori espressioni di autonomia locale, unendo le piccole Province contigue e i piccoli comuni con centri abitati contigui, l'esempio dei rubinetti a secco di Agrigento mi convince sempre di più dell'inutilità dei 20 costosissimi consigli regionali speciali e ordinari. Alle Agrigentine interessa la regione siciliana? O i rubinetti con acqua 24 ore su 24? - Il 3 novembre 2014 la Corte dei Conti pubblicò una relazione sulla discutibile gestione del pubblico denaro da parte delle regioni e sulla loro strana contabilità. Avremo le regioni e saranno la rovina degl'italiani (Francesco Saverio Nitti, seduta parlamentare 29-10-1947). I problemi iniziarono nel 1970, quando alle già purtroppo esistenti regioni speciali, si aggiunsero le ordinarie. E fu subito notte. Et, in anno Domini 2015 a nuttata continua.
PLURIMAE POLTRONAE, CARISSIMA, INEFFICIENTISSIMA, CORRUPTSSIMA, RES PUBBLICA.
dopo il lungo elenco che hai fatto degli illustri personaggi di parecchi governi , non resta che fare il mea culpa se quasi tutti i nostri rappresentanti non si sono dimostrati all'altezza , e noi li abbiamo continuato a votare ( dico noi per dire i siciliani ) nonostante i risultati
RispondiEliminaInteressante articolo che non si può non attenzionare!Agrigento scopre la malapolitica?Nooooooooooo l'ha subita per troppo tempo per non conoscerla bene e da vicino!!Telecamere puntate su Agrigento,ricchissima di un patrimonio culturale che non ha eguali al mondo?No telecamere puntate su ruberie vergognosamente e spudoratamente perpetrate !!!Giletti gongola per aver fatto salire gli indici di ascolto e mostra la sua faccia da giustiziere implacabile!Anche gli agrigentini si danno una smossa(era ora) e scendono in piazza con NOISIAMOALTRO e con slogan presi in prestito da Addio pizzo "Un popolo che non si ribella è un popolo senza dignità!!Tutti s'interessano ad Agrigento --Digos,guardia di finanza,magistratura,il partito degli indignati--Intanto si fanno avanti i nuovi candidati al governo!Prendiamo quello che può nascere di buono da questa situazione. Spero che il movimento popolare sia nato per pura indignazione e sono vicina ai tanti giovani che hanno preso la distanza da tanto marciume!Mi auguro che Agrigento sia famosa solamente per il suo patrimonio culturale.Desidero per tutti i giovani una città vivibile,dove non si debba programmare la doccia o un invito a cena. Chiedo agli agrigentini di scegliere bene,a costo di chiedere il curriculum di ogni candidato e di vegliare ancor di più!!!Ma solo nel comune di agrigento si ruba?Certo è una domanda retorica. Agrigento sia il capostipite di un'indignazione sempre più estesa Noi siciliani sicuramente,vorremmo che su tutti i comuni e regione s'indagasse.Viviamo in una terra che dà lavoro nero,prospettive nere,povertà nera,che desidera tanto far neri questi politicanti.50 sfumature di nero,nemmeno ci bastano!!Andiamo avanti con il comune di Palermo e la Regione.Vogliamo vedere chiaro e scendiamo in piazza,invece di ripetere a disco rotto TUTTI A CASA,mandiamoceli noi!Io sono disposta ad ascoltare chi, politico o non,ci voglia dire qualcosa o voglia fare chiarezza sulle tente magagne!!
RispondiEliminaOttimo articolo che condivido a pieno e che ho letto con molto interesse. L 'autore alla fine da la chiave di lettura di tutto......dove "delegare ad altri in cambio di qualche favore personale" inficia il futuro delle nuove generazioni. Ben detto ma che cosa ha combinato la classe politica attuale che noi non sapevamo? quanti "ladruncoli" sono stati di nostra conoscenza?e non andiamo oltre per non entrare in campi ben più pesanti!!
RispondiEliminail Comune di Agrigento oltre a rappresentare il malcostume rappresenta l'idiozia umana che in fase di giudizio dovrebbe rappresentare un aggravante....l'aggravante dell'idiozia! rapprensata da gente che oltre a essere ladruncola é pure idiota per il "metodo" ......non ci rimane che piangere sperando di diventare degli elettori onesti principalmente con noi stessi dando un voto lontano dal populismo becero ma indirizzato verso chi può rappresentare una riconversione politica.
PER FAVORE BASTA PARLARE DELLO SCANDALO DI AGRIGENTO ! è una piccola cosa di fronte a ciò che accade o che sta per accadere nel mondo...la guerra in europa, il kaos in libia, l'isis con i missili puntati contro la sicilia e l'Italia. Il petrolio, il clima. Poi nel nostro paese, la terra dei fuochi, il disastro economico e la classe media in miseria, le giovani famiglie che non fanno più figli. Infine se vogliamo esorcizare l'angoscia possiamo parlare dei "sorci verdi dell'energumeno in miniatura", il nano di venezia ed il bullo di firenze.
RispondiEliminaLA DORICA AGRIGENTO TRA MANDORLI E PISTACCHI...!
RispondiElimina(dedicata alla mia innocenza perduta, nostalgia infanzia, adolescenza povera ma poetica e felice).
Su una collina giaceva il mio paese...di fronte alla dorica Agrigento. Nella verdeggiante valle si ergeva tra "Mandorli e Pistacchi", il ricordo di quel tempo ancor stupendo. Salivamo la collina con il sole e i templi dentro gli occhi; nel mentre noi ragazzini per gioco, ci andavamo rincorrendo. In casa vivevamo con sobrietà e poche spese, una vita ricca sognavamo ogni momento !... Infatti a quei tempi non c'erano stipendi a fine mese... Ma or che sazi siam ma dentro vecchi, svaniscono oramai le grandi attese...dolce è però il ricordo della valle dei templi e dei "Mandorli e Pistacchi" ! Preceduti da illustri letterati, "Sciascia e Pirandello", giovanissimi partimmo alla volta di palermo...con la speranza nel cuor come un fardello! Adesso che il cuor ed il cammin è un pò malfermo...il ricordo di " dei Templi, di Mandorli e Pistacchi"è ancor più bello! Giuseppe Vullo