di Bruno La Menza - Nonostante la voglia e l'esigenza di non occuparmi per un certo tempo di politica in genere mi sono trovato nell'impossibilità di tenermi lungi dalle l'analisi sulle vicende greche.
Ogni filmato relativo alla situazione dei cittadini greci è stato breve e sfuggente. Lattanti senza latte, malati senza farmaci, ospedali chiusi, cercatori di cibo nell'immondizia sempre più priva di alimenti; niente luce elettrica per gran parte della popolazione. Pochi spezzoni, poche parole, poche valutazioni sulla gravità dello spread sociale. Ma sono europei. Questo mi ha rallegrato al punto da apprezzare le tabelle sulla loro condizione economica. Purtroppo non sono possibilitato a verificare la bontà sull'analisi economica in quanto non sono economista. Ma la domanda costante è stata la seguente: riusciranno a pagare entro il 2050 il loro debito verso la troika?
Il terrore espresso da molti validi economisti circa la possibilità di riscuotere il dovuto mi ha provocato un senso di nausea indicibile. Soprattutto i politici: non avranno più diritto di parlare delle condizioni dei cittadini indigenti. La frase fatta "ci sono cittadini che non arrivano alla fine del mese etc.etc." merita una valanga di vaffanculo da parte di chi ascolta.
La mancanza di una seria politica sociale europea con un incremento di distanza sussistenziale fra le fasce sociali dovrebbe indurre a qualche breve riflessione:
1) Perché la condizione di, italiani, spagnoli, francesi, tedeschi viene evidenziata a difesa e tutela dei privilegi delle proprie realtà economiche e invece quando c'è da intervenire per riscuotere prestiti, per sanzionare le inadempienze e per massacrare le specificità economiche siamo tutti europei?
2) Quali interventi saranno posti in essere per ridurre lo stato di dissoluzione economica in cui si trova un popolo ritenuto civile e abitante in una sede storicamente "culla delle civiltà"?
3) In che misura sarà imposto al governo greco di ripristinare una giustizia sociale "vera" che imponga anche ai poteri forti di aderire economicamente allo star bene della popolazione? (mi permetto di segnalare che nella costituzione greca è previsto un articolo che esenta gli armatori da qualsiasi tassazione).
Reputo sostanzialmente irrisorio l'interesse che avrà il cittadino greco delle metropoli o delle periferie verso ciò che gli riserva la troika e i loro successori (figli della troika). Sono infatti volutamente tenuti distanti da qualsiasi beneficio relativo al loro essere "europei" e sono ovviamente sempre più legati alla condizione di povertà dell'essere "greci".
Le conclusioni ovviamente non possono essere tratte da questa mia breve disamina; ma sono curioso di conoscere sempre più da vicino la condizione "reale" del popolo greco, un po' meno sono interessato all'angoscia dei grandi banchieri ed affaristi che hanno tratto beneficio dall'affossamento dell'economia greca-spagnola-portoghese-islandese (italiana?) in quanto sono certo che la teoria dei vasi comunicanti, sotto il profilo economico, determina un arricchimento selvaggio, feroce e disumano di chi gestisce realmente le risorse del pianeta.
Bruno La Menza
29 Gennaio 2015
Dopo la vittoria di Tsipras, Gli USA con Obama e la Russia col suo ministro degli esteri, hanno offerto aiuti economic alla Grecia, alla faccia della Germana e della asfittica UE.
RispondiEliminaArticolo molto bello... ma che angoscia! ce la faranno i greci a superare ad affrontare, a colmare tutti i loro debiti? Io comincio ad avere sulle scatole sta Europa Unita del cavolo, che tutto è, tranne che unita. Le nazioni più forti hanno schiacciato ed umiliato le più deboli... hanno soffocato la loro economia e la loro dignità. Sono molto demotivata, schifata, scoraggiata... HO PERSO LA FIDUCIA E LA VOGLIA DI COMBATTERE, PERCHE' SIAMO DEI PERDENTI!
RispondiEliminaI cd banKieri affaristi usano i popoli e i loro sacrifici per arricchirsi avidamente tramite governanti corrotti e sovversivi a cui hanno venduto i POPOLI che avevano giurato di servire. Il debito pubblico ceduto alle banche è usato per speculare avido arricchimento in complicità di cosche politiche, in spregio della Vita umana che con soddisfazione provvedono ad oltraggiare, circuire, soggiogare e sopraffare. Un DEBITO spregiudicatamente contratto dai GOVERNANTI IPOTECANDO I POPOLI stessi... spesso inebetiti dalla banalità diffusa nell'ignoranza istintuale, da quegli stessi aguzzini truffatori posti a "governare". Se i popoli fossero maturi, pretenderebbero RISPETTO (da coloro che hanno assunto l'OBBLIGO di servire) e non avrebbero bisogno di padroni, ma si governerebbero autonomamente nella responsabilità, da cui origina la libertà.
RispondiEliminaL'esperienza di governo appena iniziata di Alexīs Tsipras, dirà a tutta l'Europa se è possibile non rassegnarsi allo strapotere della Troika e trovare la strada per riaffermare la sovranità popolare, pur sempre all'interno dei principi fondanti dell’UE, ma riaffermando la sovranità dei singoli Paesi e tornando padroni del proprio destino nazionale. Questa è la scommessa che attende la Grecia e, per analogia di condizioni economiche, anche l’Italia. Auguri quindi a Tsipras sperando che ce la faccia.
RispondiEliminaL'articolo è "cronaca" della situazione greca, che, a mio avviso non è molto diversa dalla nostra. Come sempre non ci resta che aspettare senza peraltro continuare ad esprimere le nostre opinioni. La Grecia è stata per noi e per il mondo l'origine della civiltà e della bellezza. Non puo morire per una politica utilitaristica. Speriamo in una ripresa celere.
RispondiEliminaLe colpe dei governanti greci e quelle della Merkel e della Troika. E' l'inizio del 2000. Al governo c'è il "pasok". al fine di abellire i conti pubblici e facilitare l'entrata della Grecia nell'euro acquista titoli derivati dalla "Goldman Sachs". Con il passare del tempo lo stato greco non è in grado di pagare i debiti contratti. Diffusa corruttela, allegra gestione delle entrate nazionali , rapporto defit PIL al 12,7%. 2009 Papandreu vince le elezioni e annuncia: "ridaremo il sorriso alla Grecia. Lotta durissima alla corruzione ,garanzia di lavoro ai giovani, creazione di una politica fiscale".Sette mesi dopo: "Il Paese è chiamato a fare grandi sacrifici per evitare la bancarotta". Fin quì tutta colpa dell'icapacità dei governi greci. Interviene la "troika" con prestiti elevatissimi e condizioni capestro. I sacrifici imposti toccano solo il ceto medio e quello più povero. Il governo in carica non riesce o non vuole una seria lotta a l'evasino fiscale e una patrimoniale ai ricchi. Lo stato greco non potrà mai pagare un debito di circa 250 miliardi di euro. Adesso i greci devono sperare che Tsipras oltre ad attuare il suo programma per gli aiuti ai più bisognosi, deve convincere la "troika" non solo che quel debito non sarà mai in grado di pagarlo ma che ha bisogno di altri aiuti immediati per non portare la grecia al fallimento.
RispondiEliminaNon basta esaminare come stanno adesso ma perché sono arrivati a questo punto e la responsabilità, non è dalle banche ( o solo dalle banche ) ma da chi ha governato in maniera insensata e con una montagna di corruttela la Grecia , ed ha provocato questo debito stratosferico .
RispondiEliminaRagionare solo sulle apparenze di ciò che vediamo adesso senza esaminare le cause , mi sembra che sia come quel medico che vuol curare un ammalato senza sapere di cosa dipende la sua malattia
Complice dell'allargamento della comunità agli stati del sud europa è stata la politica italiana, che vedeva nella entrata in europa della Grecia un voto in più a nostro favore dentro il consiglio europeo, ora non ci resta altra via che risanare assieme alla Grecia. e per poterlo fare ce bisogno di cambiare i modello della democrazzia ed applicare una legge elettorale con il doppio turno alla francese che dia stabilita al sistema.
RispondiEliminaBentornato all'amico e collega Bruno La Menza. Naturalmente, non posso che concordare con l'osservazione unita al dispiacere, del disastro Greco, provocato dai rapinatori della finanza senza scrupoli. Noi ci specchiamo totalmente nella situazione ellenica. Potrebbe accadere anche a noi, se Renzi non riesce a fare i miracoli. Speriamo provvisoriamente che riesca a far eleggere un democristiano per bene come Mattarella. Se avesse acconsentito a dar il via libera a topolino Amato, ovvero a subire il danno oltre la beffa. Il signor Amato in combutta con Craxi, pomicino, andreotti, berlusconi, ci caricati di debito pubblico, poi ha messo le mani nei nostri CC. ed per queste sue malefatte è stato premiato, grazie a Napolitano che lo ha messo anche alla consulta. Quindi stipendi pubblici e pensioni a tinchitè ! Il colmo sarebbe stato coronare la sua "super casta e crasta" carriera truffaldina, con la presidenza della repubblica. Meno male che Renzi c'è !
RispondiEliminaTsipras è una bellissima novità politica nell'Europa di oggi, inaspettata fino a qualche anno fà.
RispondiEliminaMi piace molto. La giudico positiva.
La sua vittoria con un progetto semplice e chiaro a tutti, pure all'uomo della strada, mi fare vedere una Grecia che, da vera culla della civiltà, si è risvegliata dopo un grande sonno e proprio al momeneto giusto.
Se in Grecia le cose andranno come vuole Tsipras, o anche la metà di esse, allora l'Ellade sarà tornata ad essere un faro per tutta l?Europa ed il mediterraneo.
Faccio il tifo per lui.
Sicuramente la vittoria di Tsipras e’ una bella novità che potrebbe aprire nuovi orizzonti nella politica UE Tuttavia oggi mi domando dove potrà trovare le risorse necessarie per implementare tutti gli ambiziosi progetti che ha elencato Infatti non si deve dimenticare che il tessuto industriale privato della Grecia è molto limitato e non credo che anche in ripresa possa sopperire a tutte le spese a cui va incontro Tsipras Infine direi che anche in questo caso la colpa dei vecchi politici che hanno vergognosamente falsato i loro bilanci pur di entrare in UE ricade su ignari cittadini Situazione simile all’Italia non direi noi siamo piu’ industrializzati e potremmo più facilmente uscirne
RispondiEliminaEuropa e Germania responsabili del nostro malessere.
RispondiEliminaMa chi lo dice che i debiti vadano pagati, e ancora peggio che i patti vadano rispettati?
Spero che la Grecia del nuovo corso possa uscendo dall'euro e dall'Europa, stampando liberamente tonnellate di nuove banconote, rinascere economicamente e dare un giusto e meritato livello di consumi ad un popolo che da decenni viveva una elevatissima qualità di vita.
Se l'esperimento funzionerà, allora sarà il caso di fare lo stesso, abbandoneremo al proprio destino i pochi fantasiosi Tedeschi.
Io personalmente mi fido tantissimo di chi scrive e commenta sul blog, e mi pare di capire che una Italia fai da te avrebbe un futuro gradevole e luminoso.
La maggior parte della popolazione greca è al limite della sopportazione fisica e psicologica.Sono stremati senza soldi senza lavoro,perche se da noi non c'è lavoro,in Grecia ancora meno.Mancano cibi di prima necessità,medicinali un popolo insomma al collasso.Non è facile trovare colpevoli, sicuramente le politiche sbagliate non hanno aiutato ma peggiorato la situazione. Leggi inadeguate e di massima restrizione ha portato a questo, chi aveva un reddito medio basso non è riuscito più a pagare affitto luce gas e tutto ciò che c'è da pagare in una famiglia,infatti metà della popolazione è senza luce e gas. Certo è che l'Europa, con le sue imposizioni non gli ha certo facilitato la vita.Con queste votazioni, la popolazione greca, ha voluto provare a dare una svolta,un cambio vero,sarebbe anche l'ora che gli Armatori cominciassero a pagare le tasse,quella norma a loro favore dovrebbe essere una delle prime cose della loro Costituzione da cambiare. Al punto in cui sono chi può e dispone di averi deve pagare il dovuto in modo da poter usufruirli per cominciare a creare lavoro. Poi, visto l'ottima posizione geografica,c'è il turismo che,se fatta una buona politica,può attirare persone,quello è un ottimo introito. Faccio i miei più sinceri auguri alla Grecia, sperando che riesca, con questo nuovo governo,a risollevarsi il prima possibile.
RispondiEliminaLa Grecia è ormai fuori
Eliminala ricerca delle colpe dell'attuale stato delle popolazioni impoverite e' un esercizio complesso. La finanza internazionale e' intransigente e richiede rispetto delle regole. I paesi piu' ricchi in termini di reddito medio e PIL ovviamente vogliono un sano riconoscimento delle loro doti di austerita' e capacita' produttiva.
RispondiEliminaTrovo ancor piu' difficile ipotizzare una stretta economica nei confronti di stati membri le cui popolazioni in atto hanno un severo deficit di welfare. La faccia degli interlocutori europei che ieri hanno incontrato i nuovi governanti greci la dice lunga. Privatizziamo tutto il privatizzabile per efficentare il sistema e creiamo utile da tutto cio' che puo' essere utilizzato? Sembra che il ministro greco dell'economia abbia risposto come disse Saffo nell'ultimo canto: che ne sara' di noi? Il disconoscimento greco della troika come soggetto che puo' dettare variazioni della politica economica di uno stato e' qualcosa che deve far riflettere. L'alternativa non e' l'uscita dall'euro; l'alternativa e' la trasformazione dell'euro in uno strumento di equiparazione sociale, politica ed economica. Se la politica affida le scelte alla finanza finiranno tutti con l'inserire norme contabili nelle proprie costituzioni e l'inno europeo si trasformera' da inno alla gioia ad inno alla tristezza.
Parole sante !
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