di Franca Ciantia - Per la felicità della maggioranza dei commentatori dei miei due articoli devo dare due belle notizie: martedì 27 gennaio alle 13 gli Argenti sono partiti dal Museo di Aidone (EN) alla volta di New York.
Gli Acroliti delle dee Demetra e Kore saranno esposti all’EXPO di Milano nel padiglione siciliano. Io capisco che dal punto di vista dei cittadini - come abitanti di grandi città - i paesini e i loro abitanti sono figli di un dio minore, considerati rustici e periferici, buoni al massimo per una gita fuoriporta, posti sperduti che non sono degni di ospitare i capolavori che starebbero meglio nei grandi musei! Peccato che non si possano spostare castelli e cittadelle archeologiche, vuoi mettere poterli vedere tutti a Palermo! Peccato che la Venere di Morgantina o il Satiro danzante non siano esposti al Salinas, a proposito è ancora chiuso, da quanti anni? Peccato che i reperti di Morgantina restituiti non siano rimasti in America dove erano visitati da milioni di turisti…
Soldi, soldi e ancora soldi, tutto deve essere monetizzabile altrimenti è inutile; siti archeologici, monumenti, devono essere in grado di mantenersi altrimenti è meglio chiuderli, per quanto riguarda i siti archeologici suggerisco di riseppellirli oppure di lasciarli alla mercé dei tombaroli, che sanno bene come farli fruttare! La Venere e gli Argenti furono comprati dai musei americani per decine di milioni di dollari!
Mi permetto umilmente di far notare che i reperti di Morgantina, ancora sparpagliati nei musei di Agrigento e in quello di Siracusa (dove si trova, ad esempio, il ricchissimo tesoro di monete prodotte nella zecca di M.) sono là del tutto anonimi, una goccia nel mare di reperti più o meno preziosi o artisticamente validi provenienti da decine di siti: ci passi davanti ne apprezzi la bellezza, la singolarità ma non guardi neppure da dove provengono, sono tutti greci, come i famosi gatti nella notte.
La nostra piccolissima realtà paesana ha un pregio che raramente è concesso: potere godere della visita ad una intera città di epoca ellenistica, Morgantina, sapendo che le contrade tutto intorno furono abitate fin dalla notte dei tempi e che portano testimonianze dall’età del bronzo ai Romani, e nel contempo potere ammirare nel vicino Museo gli oggetti, gli strumenti, i decori, perfino cocci e frammenti, che ci rendono quelle rovine ancor più vive e parlanti. Il reperto contestualizzato nel suo ambiente di origine si fa storia, parla al cuore e alla mente, visto fuori è bello ed interessante solo se lo è oggettivamente tale.
Vi racconto una bella storia che a Morgantina potete leggere, ma per comprendere la quale da oggi al Museo vi mancherà il tassello più importante.
Siamo nel 212 a.C., Morgantina ha raggiunto il massimo del suo splendore, sulla sua agorà, grande come quelle delle città greche e come quelle circondata da edifici porticati, si affacciano due colline che ospitano i quartieri residenziali, dove regolarmente allineate si affollano grandi case con uno o due cortili porticati, decorate con mosaici, colonne, eleganti pavimenti in coccio pesto. In una di queste abita il ricco Eupolemo –il suo nome lo apprendiamo anche da un atto che sancisce un passaggio di proprietà- un uomo che ama e colleziona oggetti belli e preziosi che compra a Siracusa e in altre città della Magna Grecia. È particolarmente orgoglioso delle coppe, dei piatti d’argento con incisioni d’oro, prodotte dai raffinatissimi artigiani siracusani, ogni tanto li sfoggia con i suoi commensali, in alcuni di essi a scanso di equivoci ha fatto pure incidere il suo nome, la dedica agli dei, il peso, il valore….
Le notizie che arrivano da Siracusa non sono rassicuranti, la città è stata espugnata dai Romani, punita per il suo tradimento, e ora tocca alle sue città tributarie. Morgantina è molto all’interno ma non c’è dubbio che prima o poi i romani arriveranno. E quando verranno non chiederanno il permesso per prendersi tutto quello che vorranno. Dicono che ancora più pericolosi sono i tanti mercenari che militano sotto le insegne romane. Eupolemo deve salvare il tesoro di argento, sa che la sua bella casa sarà più appetibile per i conquistatori, la metteranno a ferro e fuoco per cercare quanto di prezioso egli possa nascondere. Ci ha pensato bene, avvolge tutti i pezzi in strisce di stoffa e li porta dal suo colono, abita poco più in là, nel quartiere popolare, la sua casa si affaccia sul corso principale. Ci va di notte, una notte buia rischiarata dai lampi e dai tuoni che nascondono lui bussa forte, il contadino si affaccia timoroso ma si rassicura quando vede il padrone “Prendi una pala ed un piccone, dobbiamo scavare una buca!” “Dove?” “Nella stanza che s’affaccia sul cortile, devo nascondere questo involto!” “Cosa c’è?” “ È meglio che tu non lo sappia, scava prima che si faccia giorno, non deve restare traccia di quello che stiamo per fare!” Una piccola moneta, una sikeliota, sfugge al padrone o al contadino. I romani arrivano e con loro i mercenari ispanici, assettati di bottino, distruggono molte case, tanto per mettere in chiaro chi comanda, in altre prendono a bivaccarci. Mettono sottosopra case ed edifici della città, cercano preziosi, monete. Eupolemo cerca di resistere, non vuole cedere la sua casa, non vuole dare agli ispani i suoi soldi accumulati con tanti sacrifici. Gli ispani lo uccidono senza tanti complimenti e si insediano nella sua casa. Il contadino viene mandato nei campi con la sua famiglia, dovrà restare là per lavorare, perderebbe tempo se la sera dovesse rientrare a casa. la sua casa viene abbandonata come la maggioranza delle case più povere…
1979/1980 dei tombaroli scavano in una zona di Morgantina, non si capisce bene perché stanno scavando proprio lì, non ci sono tombe e alcuni rilievi hanno mostrato case molto modeste, ma quella sera hanno il metal detector che impazzisce ogni volta che ci si avvicina a una di quelle case, abitata evidentemente da gente modesta, non ricca. Cominciano a scavare e la loro pervicacia è premiata: le familiari forme di alcune coppe emergono dalla polvere, le prendono e le puliscono: “ Non è ceramica è argento e… guarda qua, ci sono altri oggetti: dei piatti, delle coppe, dei rosoni di argento oro e pietre preziose, guarda anche una coppia di corna d’argento, che saranno?” Raccolgono tutto quello che trovano, lasciano a terra dei cocci, qualche monetina e mentre si apprestano a ricoprire tutto e cancellare le tracce ad un dei compari cade una moneta da 100 lire con incisa la data 1979.
Un pentito, dopo tempo, quando ormai è scoppiata la polemica sugli argenti esposti al MET, riconosciuti dal Professore Malcom Bell come quelli trafugati a Morgantina e di cui si favoleggiava da tempo, rivela il luogo dello scavo. Giudici, archeologi, forze dell’ordine sono tutti presenti quando viene riaperto lo scavo: non c’è più nulla, solo qualche coccio e due monetine: la sikeliota, una monetina facilmente databile, perché il suo conio non poteva essere antecedente al 214 a.C., testimoniava la certezza che il tesoro fosse stato nascosto nel 211 quando incombeva l’occupazione romana, la seconda la moneta da 100 lire del 1979 confermava le testimonianze dei tombaroli, le voci che si rincorrevano in Aidone su favoloso ritrovamento del 1980...
Ecco cosa raccontano gli Argenti a Morgantina. E a New York? Sono dei pezzi obbiettivamente belli, mirabile e quasi unico esempio dell’artigianato orafo siracusano; che sono siracusani lo diranno ora, per anni gli americani negarono l’origine siciliana del tesoro, continuando a millantare una provenienza che era, di volta in volta, libanese o genericamente della Magna Grecia, magari pugliese...
Franca Ciantia30 Gennaio 2015
Non posso dirmi entusiasta che gli argenti di Morgantina abbiano preso il volo per New York, perché è arcinota la loro fragilità e delicatezza! Mi è parsa una scelta sciocca ed avventata, da parte del sindaco di Aidone e della Regione (... cu è?) di sorvolare e non tenendone affatto, conto, dei vari appelli lanciati.... perché questo nostro patrimonio non affrontasse tutti i pericoli cui va incontro. E' umiliante il disinteresse di queste brave persone, tanto ingenue o ignoranti, non me ne vogliano, intendo dire che ignorano l'immenso valore storico, culturale non soltanto "economico" di tale ingentissima ricchezza.... CHE TORNINO AL PIU' PRESTO IN SICILIA, nella loro AIDONE!!! Auspico che al nuovo presidente della Repubblica, onorando il ruolo che ricopre, da uomo sensibile e di cultura ma soprattutto da SICILIANO, risolva questa spinosa questione. Un plauso alla preparatissima Franca Ciantia che mi/ci ha dato una bella lezione di storia e di vita.
RispondiEliminaEgregia profesoressa sono un medico in pensione appassionato di storia e di cultura e storia siciliana. Lei è di Aidone io di Agrigento, dove ho studiato e son cresciuto, alla valle dei templi, tra i monumenti della cultura classica della magna grecia. Ci dovremmo vergognare anche un pò... di trattare i suoi articoli appassionati di cultura Siciliana, con trascuratezza e superficialità ! Infatti io critico spesso i social come FB, e blog vari, perchè sono pieni di oceani di chiacchiere, pettegolezzi, oscenità, polemiche, argomenti senza sostanza, infine nei blog politici come il nostro, siamo affetti "da ruminazione mentale politica persistente", malattia dal quale io stesso, medico-neuropsichiatra, non sono esente, assieme all'amico Gattuso ed altri. Poi la coincidenza e contemporaneità, del suo articolo con con l'elezione del nostro primo presidente Siciliano Sergio Mattarella, ci ha distolto dal dare il giusto contributo, ai suoi argomenti culturali. Ma lei saprà che c'è stato un ministro che ha dichiarato che con "la cultura non si mangia" ! Al contrario con l'amicizia politica e i rapporti con i personaggi giusti, altro che mangiare...! Di più...molto di più...! Illustre professoressa io non posso fare altro che essere solidale con lei la sua città, Aidone e l'antica Morgantina, mi creda sconosciute alla maggior parte dei sociliani, perchè non presenti come dovuto nei circuiti mediatici, per cui lei fa opera meritoria, e da me molto apprezzata, a divulgare la conoscenza del museo di Aidone con i suoi tesori ed la meraviglia dell'antica città di Morgantina, che meriterebbe ben altro risalto turistico !...continua
RispondiEliminaNel 2011 con mia moglie e la mia parrocchia, con un pulman carico di circa 50 persone siamo stati tra i primi in sicilia avenire a visitare la meravigliosa "VENERE" di morgantina (meglio conosciuta come venere di Malibù, dove faceva 5 milioni di visitatori ogni anno)....ebbene in quella gita parrocchiale di 50-60 persone, siamo stati 3 o 4 persone a pagare il biglietto per la visita del museo e della città di Morgantina, tutti gli altri erano esenti per motivi di età o invalidità etc. Tanto che all'uscita del museo di Aidone fui intervistato da una TV locale e mi lamentai di questo fatto. Infatti nel primo articolo da lei pubblicato, sono uno di quelli che ha dichiarato, provocatoriamente...poichè il primo anno Aidone ed il suo museo ricevettero circa 21 mila visitatori e quest'anno praticamente solo qualche visitatore, forse era meglio dal punto di vista economico lasciare la venere in affitto a Malibù e farsi dare 1 euro per ogni biglietto ed in questo modo Aidone guadagnerebbe 5 milioni di euro, piuttosto che perderli per pagare altrettanti dirigenti e numerosi impiegati regionali nulla facenti. Infatti sono questi scandali di sperpero del denaro pubblico che squalificano la Sicilia, come una inchiesta di ballarò sulla casa di Pirandello, dove ogni anno con il prezzo del biglietto si incassano circa 60 mila euro, ma in compenso il solo dirigente guadagna 70 mila euro e poi ci sono altri 80 impiegati nulla facenti da pagare con le tasche dei Siciliani non esenti...chiaro ? Illustre profssa non posso e non voglio dilungarmi oltre, ma la ringrazio di averci raccontato la storia meravigliosa dell'antica Morgantina e del ricco morgantinese Eupolemo, che nascose i suoi tesori agli occhi dei nemici e barbari di allora, ma fu derubato dai tombaroli e barbari moderni che vendettero e vendono ancora i nostri tesori, fraudolentemente, ai mercanti di arte disonesti e che disperdono le nostre risorse archeologiche in giro per il mondo. Trovo anche molto interessante che lei sia anche specialista di "Gallo-celtico-siculo", abitanti stranieri della Sicilia, portati soprattutto dai normanni per rilatinizzare e ricristianizzare e scacciare i musulmani arabi dalla sicilia. Sarebbe interessante conoscere la storia di queste popolazioni i cui discendenti, di Aidone, Piazza Armerina, Nicosia, Sperlinga, Valguarnera Caropepe, San Fratello, Montalbano Elicona, San Marco D'alunzio...etc.
RispondiEliminaChe dire dell'impegno e della competenza della Prof. Franca Ciantia. Ammirevole. Conduce una battaglia giusta su una questione più grande di lei. Una situazione che andrebbe affrontata a livello governativo ai massimi livelli. Noi possiamo solamente ringraziarla per il lavoro che fa e cercheremo di coinvolgere i nostri lettori su questo tema incredibile. Certamente i problemi posti riguardanti la gestione e la fruizione dei tesori di Morgantina così come i tesori enormi dei nostri territori costituiti dalle opere d'arte, dai monumenti, insomma da tutto il patrimonio culturale resta tutto da risolvere. Franca sottolinea come tutto viene mercificato "soldi, soldi soldi". Portare gli oggetti d'arte dove c'è pubblico pagante dove c'è flusso di gente. Tralasciando il valore e il legame storico con il territorio che in questo modo viene completamente dimenticato. Brava Franca, io sono con te.
RispondiEliminaL’Archeoclub “Aidone-Morgantina” continuerà la battaglia per pungolare incessantemente le Istituzioni affinché il famigerato accordo-capestro, che ha portato via il Tesoro di Eupolemo da Aidone, venga ridiscusso. Dal momento che esso sarà per 4 anni al Metropolitan, l’Archeoclub di Aidone chiederà che il museo statunitense faccia un “monitoraggio” continuo dell’affluenza di visitatori degli argenti di Morgantina anche attraverso un registro delle presenze. Occorre inoltre che il MET dichiari che tipo di valorizzazione del contesto di provenienza , cioè della zona archeologica di Morgantina, metterà in atto visto che si parla di ritorno di immagine per Aidone!
RispondiEliminaIl punto nodale è proprio questo: il contesto di provenienza, quello che aggiunge informazioni ad un reperto, lo arricchisce di conoscenze storiche, lo rende testimonianza significativa di una civiltà ..di un popolo del passato e del presente..perchè, come dimostra il racconto di Franca, chi mai potrebbe emozionare ed emozionarsi in un museo che più che essere una testimonianza del passato è una fredda “galleria d’ arte”…una vetrina di subdole conquiste che non fa altro che arrecare danno alla cultura.
Sarò di parte ma chiudendo gli occhi ho immaginato Eupolemo muoversi di notte con circospezione …bussare alla porta devota e consegnare il suo tesoro…scampato alla razzia dei mercenari ma non a quella del grande museo americano che come gli altri ha reso nei nostri piccoli centri il lavoro dei tombaroli redditizio…ma non troppo, giusto per campare la famiglia e “fare un po’ di proprietà, insomma per una manciata di soldi i nostri tesori oggi si trovano altrove!
Ma fra qualche mese forse un minimo di riscatto per Aidone e il suo museo ci sarà: il ritorno della Testa di Ade che il Paul Getty Museum di Malibù ha deciso di restituire al nostro museo, come già per la Dea di Morgantina, senza imporre alcuna clausola vessatoria…ma questa è un’ altra storia che sono certa avremo il piacere di raccontarvi a breve!
Aidone ha perso una grande occasione
RispondiEliminaNon si capisce la polemica e le accuse che la Ciantia fa contro i palermitani ed il museo Salinas, i turisti che non vanno ad Aidone. Polemica contro il fatto che in economia anche un sito archeologico dovrebbe almeno andare in pareggio, altrimenti chi paga pantalone ? Facile demagogia accusando di mercificazione "soldi, soldi, soldi", chi il popolo siciliano o i gestori del museo di Aidone che non sanno attrarre i visitatori ? Insomma cosa pretende la Ciantia che ogni siciliano venga tassato per mantenere la pletora di impiegati che in numero spropositato non si capisce a che servano se non per fare solo ammortizzatore sociale? Poi se i turisti non riescono ad arrivare in un posto impossibile come Aidone di chi è la colpa ? Il solito vittimismo di un turismo straccione. Profssa Anna Rizzo
RispondiEliminaBuongiorno,
RispondiEliminaso che non c'entra con il blog ma sto cercando le origini del Cognome Ciantia, se per cortesia sa qualcosa e può dirla, grazie! :)
Origini del cognome Ciantia:
Eliminase può gentilmente passare da questa pagina per, eventualmente, mandare un messaggio sulle origini del Cognome Ciantia e grazie <3
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