di Tommaso Di Matteo - Ogni democrazia che si rispetti si regge su due pilastri destra e sinistra, se uno di questi si sgretola non possiamo più parlare di sistema democratico,
in Italia “rischiamo” di passare alla storia per essere il primo paese senza un vero polo di centrodestra.
L’immagine è all’incirca questa: una valle che un tempo non troppo lontano era considerata un giardino dell’Eden, dove fluivano fiumi di Dom Perignon e smisurato potere, oggi, quasi maledetta da un incantesimo tipico delle migliori favole, in quei luoghi sembra calato l’inverno.
È rimasta solo una fortezza grigia e cupa dove in lontananza si intravede una bandiera che svolazza fiera di quel che era, all’interno il vecchio Re attorniato dalla nuova consorte, che in stile Regina “cattiva” di Biancaneve ha cacciato tutti i vecchi e saggi consiglieri. A corte solo paggi e lacchè non così intelligenti da essere in grado di consigliare ma neanche così stupidi da dir ciò che veramente pensano.
Ogni tanto fanno visita al Re i suoi generali che vivendo nei privilegi e nello spreco ridono e banchettano su ciò che li dovrebbe preoccupare, convinti del fatto che alla fine come sempre il prode Cavaliere in un modo o in un altro li salverà. Stiamo parlando di Forza Italia e di Silvio Berlusconi, arroccato in esilio contro ogni ragione e ragionevolezza ad Arcore.
Ma andiamo avanti al di là del forte, ma non così lontano da non poter guardare ciò che accade, in quello che un tempo era il loro paradiso le cose vanno anche peggio. Ci sono Alfano, Schifani, Formigoni, Lupi, Lorenzin e Casini che sputando e spergiurando sul tavolo nel quale hanno bevuto e mangiato per anni sono riusciti a costruite un piccola cittadella grazie all’elemosina del potente di turno barattando dignità e libertà per cibo e acqua.
C’è chi essendo stato negli anni d’oro più parsimonioso come La Russa e la Meloni non svendendo i propri ideali ha iniziato con perduto entusiasmo una crociata e oggi vive accampato in un attendamento.
Infine nel polo più a nord del regno c’è il forte Salvini che contro tutto e contro tutti vorrebbe guidare quest’alleanza, ma è ignaro di non avere abbastanza oro per comprare e campare i governatori che tengono ancora in piedi il perverso sistema. Più a Sud c’è l’ultimo di una nobile dinastia: il valoroso Raffaele Fitto rimasto lontano ma fedele al prode cavaliere, con coraggio invoca un cambiamento essendo consapevole che in Italia non siamo a Cuba quindi non sarà così facile passare da un Castro ad un altro Castro.
Lo spettacolo che poi è una verità non troppo romanzata è questa, la cosa grave è che rischiamo di rimanere travolti e spazzati via in nome di quel relativismo, che a mio parere al momento governa il mondo, che a tutto da un prezzo ma a niente un valore.
Il momento è critico, la politica è in crisi ed in particolare quel che è rimasto del Centro Destra, ma è fuor di dubbio che senza politica vi è il “caos” e mai come in questo momento c’è bisogno di buona politica, e mai come in questo frangente l’Italia ha bisogno di un Centro Destra coeso, unito e con un progetto lungimirante per il futuro del Paese.
La ricetta se così vogliamo definirla a mio giudizio è semplice una rinnovata alleanza in modi e metodi fondata su primarie prima di idee e poi di uomini.
Tommaso Di Matteo
30 Novembre 2014
P.S. Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa riflessione sulla situazione politica del Paese. E in particolare sull’area del Centro Destra guidato e rappresentato, ormai da oltre un ventennio, da Silvio Berlusconi. L’autore, appassionato di politica, è il più giovane consigliere di circoscrizione di Palermo. Tommaso Di Matteo, palermitano, classe 1993, diplomato al liceo classico Don Bosco Ranchibile, è attualmente capogruppo dell’VIII Circoscrizione per Forza Italia, partito al quale ha aderito nel novembre 2013. È inoltre tra i fondatori del movimento "#cambiaredirezione", un’idea di un gruppo di ragazzi che credono nei valori di libertà e democrazia, e vogliono dare un contributo nuovo nell’ottica di un vero rinnovamento.Da qualche tempo segue il nostro blog e ha partecipato ai nostri dibattiti.
Questo è il suo primo articolo. Benvenuto su PoliticaPrima e buon lavoro.
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Concordo che in questo momento c'è bisogno di Buona politica.
RispondiEliminaConcordo che in una vera democrazia ci deve essere la posibilità di alternanza fra due blocchi coesi. Detto questo, penso che nella situazione politica attualue è difficile arrivarci.
Il Centro Destra ha bisogno di rifondarsi. Ma occorre che una personalità nuova, di alto profilo morale, si presenti alla ribalta senza nessun compromesso con i notabili attuali del Centro Destra. Con un programma alternativo e credibile. Non sarà facile perchè i vecchi eletori di Forza Italia si sono riversati in tanti piccoli rivoli nel Centro-sinisra- destra di Renzi, nella Lega di Salvini, nelle 5 stelle di Grillo e molti nell'astenzione al voto.
Diciamolo francamente. Non è che questo centro destra, di proprietà berlusconiana, in questi 20 anni abbia prodotto grandi benefici per il nostro Paese. In realtà siamo ancora in attesa di un "vero" Centro destra che competa con strumenti democratici e con programmi, idee e valori con la sua parte antagonista. Finora hanno prevalso interessi di bottega, conflitti di interesse, occupazione del potere piegato ai propri personalismi. Nessun "pezzo" del centro destra coalizzato ha mai avuto vera autonomia politica ed è stato costretto ad ossequiare il padrone difendendo ogni sua nefandezza che in altri tempi la destra avrebbe ripudiano. Chi ci ha provato ha fatto la fine di Gianfranco Fini e di Casini. Ben vengano quindi i buoni propositi del giovane e bravo collega Di Matteo. Certo non sfugge che le critiche arrivino in un momento di grande debolezza di Berlusconi. Avrebbero certamente avuto maggiore valore politico, se sollevate prima. Ma meglio tardi che mai. I giovani hanno il compito di rifondare non solo il centro destra, ma anche la politica in generale, atteso che anche il centro sinistra non ha offerto una politica migliore. Operazione che va fatta con una passione nuova e senza rifare gli errori del passato, affidandola nelle mani di un nuovo padrone o semplicemente rimettendo insieme i cocci di ciò che è rimasto. Rifondare il centro destra significa trovare energie nuove, credibili, non contaminate da esperienze del passato. Altrimenti sorge il dubbio che qualcuno cerchi di riciclarsi, dietro il paravento del rinnovamento. Soprattutto mi auguro che la generazione di Di Matteo non torni indietro rispetto alla giusta ansia di cambiare passo, anche di fronte all’eventualità (non del tutto scongiurata) che Berlusconi torni al comando.
RispondiEliminaArticolo bellissimo, chiaro, e coraggioso nell'affrontare con lealtà e una critica vivace (sensa risparmi) il problema di una destra ormai ridotta -ad un “corretto” colpo d'occhio- a una lussuosa spelonca di cortigiani.
RispondiEliminaMa la domanda dell'autore -sul dov'è la destra - mi pone un'altra domanda che potrebbe risolvere la prima: dov'è finito il centro sinistra?
Ovvio (ad un altro modo di guardare forse meno “corretto” e più azzardato): a destra!
Dunque la destra c'è ed è bella forte, altroché! Solo che la conduzione è scivolata di mano a Berlusconi per finire nelle mani di quattro raperonzoli venduti al nuovo che avanza.
Il Berlusca aveva seguito la sua solita linea della cordialità e del concordare con l'avversario; solo che l'avversario di oggi, il Matteo nazionale, non guarda in faccia nessuno, né mai si ricorda di chi lo ha appoggiato anche quando, oltre le regole, è diventato capo del governo.
Cosa, quest'ultima, che Berlusconi aveva considerato e sostenuto fin dal principio, e quando il “rampante” Renzi si presentò più forte sulla scena politica; ma ciò che non va al povero Silvio è il vedersi schiacciato dalla forza dirompente proprio di quella politica che aveva “inopinatamante” ausopicato: oggi divenuta tutta di destra, ma senza più spazi per il patron!
E il vecchio Berlusca che può fare senza l'appoggio del suo sostenitore e “alleato” di ieri?
Siamo dunque alla dittatura?
La strada che si sta percorrendo farebbe pensare di sì, una dittatura di tipo napoleonico: quella delle riforme, riforme, riforme; ma nella quale la democrazia scompare in nome di un direttorio debolissimo...e interamente nelle mani del capo.
Se non è destra questa.....!
Ecco, ci vorrebbe la penna di Shaskespeare per scrivere questa storia: tra il grottesco e il faceto!
Ma che va scivolando -di suo- verso la tragedia!
Sinistra, Destra, definizioni del secolo scorso! A favore dell'immigrazione selvaggia, contrari all'immigrazione selvaggia. A favore dell'Europa che ci strangola, contrari all'Europa che ci strangola. A favore di tasse esose e patrimoniali, contrari alle tasse esose e patrimoniali. Pro-euro, contrari all'euro. Difensori della ottusa burocrazia, favorevoli alla sburocratizzazione. Statalisti e anti-statalisti. Questa contrapposizione definisce da che parte si sta e non sempre è chiaramente definibile se si tratti di destra o sinistra, anche se in quest'ultima sono prevalenti le posizioni negative. Si può negare però che anche a Destra vi siano posizioni stataliste e non sufficientemente chiare e decise posizioni contro questa Europa germanocentrica?
RispondiEliminaDomanda interessante.
RispondiEliminaPotremmo rispondere che è finito là dove son finite, ormai, tutte le “definizioni” di un passato alle volte glorioso e alle volte vile, perché non ci sono più “uomini veri” che, pur avendo di mira il “potere” personale lo condividevano con la “fazione” se così si può definire la loro area di appartenenza. I “politici” di oggi hanno un solo, preciso, obbiettivo: il tornaconto personale e la loro aggregazione pseudo-ideologica ha un solo scopo: non perdere la poltrona.
Tutto il resto è ormai paragonabile ad un cadavere cremato e le cui ceneri son state disperse al vento.
Diciamo pure che un tentativo di restaurazione lo si sta tentando da parte del "nuovo" e non certamente "migliorato" PD Renziano di mantenere in vita un "morto che cammina" e che, bloccata la vera alimentazione dello stesso che era la mafia o meglio, se non bloccata, messa quanto meno in difficoltà con l'arresto di alcuni suoi potenti “capibastone”, il centro destra che con essa conviveva e viveva necessariamente s'è non solo afflosciato ma quasi polverizzato.
Non è più il centro destra dei Saragat,, dei Rumor,dei Leone,dei "governi balneari" per far decantare eventuali tensioni e cionsentire accordi, alle voklte ibridi, per tirare avanti fino alle elezioni. Sono rimasti solo dei cadaveri parlanti come i vari Giovannardi, Casini...che si barcamenano un po di qua e un po di là per restare a galla.
Improvvisamente, dopo le "disgrazie berlusconiane" è saltato fuori "l'enfant prodige" che con giovanile irruenza si è buttato nella mischia cercando di tenere il piede in due scarpe ma, ad esser realisti, ora si trova davvero con un piede di qua e uno di là perché, malgrado il tifo di certi giornali che vanno per la maggiore che ne decantano glorie e successi e cercano di farlo apparire un po più di quello che in realtà è,l'unico vero successo che ha ottenuto è stato quello di scardinare quello che poteva essere un partito serio e rinnovatore nella realtà odierna e che, giorno dopo giorno, sta dimostrando di sfaldarsi e, checché ne dica il "nostro", la massiccia astensione alle recenti tornate elettorali dimostra abbondantemente che l'Italia benpensante e seria, nonché principalmente, onesta non gli crede affatto e, anzi, sta in tacita attesa di una defenestrazione che potrebbe aprire nuove strade ad un vero e profondo rinnovamento della società italiana che, superate ormai le ideologie, desidererebbe avere amministratori pubblici al servizio dei cittadini e non amministratori pubblici al servizio delle solito, anch'esso arcaico, potentato economico.
Sarà possibile che si trovi la via giusta? Molto potrebbe un auspicabile miglioramento della “cultura politico-sociale” dei cittadini che, ignorando almeno in parte il rendiconto personale pensassero ad una partecipazione attiva alla vita dello stato: votando per persone degne e, principalmente, abbandonando la furbizia, si rendessero conto che partecipazione è: rispetto della legge innanzitutto perché uno stato sano si regge su leggi giuste ed eque e stretta osservanza, da parte dei cittadini, di esse.
Ai posteri l'ardua sentenza.
"Nooooooo, non ci credoooooo.... Cosa mi sono perso in tutto questo tempo? Sono stato qualche giorno senza sentire i Tg (sono stufo di sentire disgrazie), ne ho ascoltato uno poco fa, e cosa apprendo? ma che "berlusconi ridiscende in campo". Ma Cetto, dove sei stato fino ad ora? E poi dimmi l'ora in cui hai deciso di ridiscendere in campo....... Sai,......è per la storia. Siccome io mi sono assunto il compito di fare il tuo biografo non autorizzato, devo per forza sapere tutto. E poi, le argomentazioni e i nuovi obbiettivi che ti sei posto, sono "TUTTI NUOVI". Ma come hai fatto a non fare prima le proposte che hai illustrato per risollevare l'economia degli Italiani? ...... L'aumento delle pensioni a 1000 euro a tutti coloro che attualmente prendono il minimo, questa non l'avevo "mai sentita". Ma sei DIVENTATO un RIVOLUZIONARIO? Ostrega! E poi le dentiere gratis agli anziani....... anche questa è "nuova". Sono sicuro che se ci aggiungerai anche i: pannoloni firmati, i pappagalli per farci la pipì la notte, e le padelle per la stessa funzione, stravincerai di sicuro le prossime elezioni. D'altra parte tutti ci chiedevamo: Ma dov'è finita la Vanna Marchi della politica Italiana? E beh Cetto, uno statista mutualistico come te, ridotto a recarsi a pulire i sederi agli anziani a Cesano Boscone, magari tra loro c'è anche qualche comunista che se la fa addosso apposta, era uno spreco di intelligenza e modestia. Mi fa piacere che tu sia finalmente ridisceso in campo. Non sapevo più cosa scrivere di te, ora mi darai tanto materiale su cui "lavorare". Bentornato Cetto."
RispondiEliminaPubblico una mia scherzosa riflessione su berlusconi, fatta a caldo, l'altro giorno, quando ha annunciato solennemente la sua ridiscesa in campo, solo per dare forza e sottolineare la giustezza del ragionamento postato qui da Tommaso Di Matteo.
La pubblico perchè se sarà veramente così (ridiscesa di berlusconi) ,non ci sarà nessuna speranza perchè un centro destra serio possa ricostituirsi in questo Paese.
Lo dico perchè Tommaso Di Matteo ha fatto un intervento chiaro, semplice e condivisibile.
Al di là e al netto degli scherzi, credo anch'io che ci sia la necessità di una rifondazione di una destra Italiana che sia completamente diversa da quella che, fin'ora è stata interpretata da berlusconi e la lega.
Una destra liberale ed antifascista, come fu quella dei Malagodi, Montanelli, ma ci aggiungerei anche dei Repubblicani Visentini e La malfa, e perchè no, quella che stava nella vecchia dc, cioè quella che da anni non esiste più.
Alla destra non può più bastare l'anticomunismo di maniera di berlusconi, così come che alla sinistra non può bastare l'antiberlusconismo. Il Paese è cambiato. I problemi da risolvere sono grandi, e per certi versi, quasi irrisolvibili.
Basta con la propaganda, basta con gli slogans, occorre una politica che affronti e risolva davvero i problemi del Paese.
Per compiere questa impresa titanica bisogna partire da un dato: La maggioranza degli Italiani è di destra. Lo riconosco io che sono di sinistra, non ci vuole molto a capirlo, è così, piaccia o non piaccia.
Renzi ha capito tutto questo, ed ecco il motivo perchè lui vurrebbe governare partendo da sinistra per fare una politica di destra. Secondo me questa "impostazione tattica" è sbagliata, tanto è vero che ho la convinzione che Renzi vada a sbattere proprio per questo motivo.
Bisogna essere realisti quindi. E quando dico ciò, dico anche che deve (dovrà) risorgere una destra democratica, non più capitanata da berlusconi, se si vorrà che le cose cambino davvero in Italia.
Aggiungo che una destra quale quella interpretata fin qui da berlusconi non ha nessun futuro, ma se gente come Di Matteo, ed atri (molti) che sono genuinamente di destra, presentassero un programma credibile e sostenibile anche economicamente, non farebbero molta fatica a conquistare il governo del Paese.
.....e dov'è finito il centro sinistra? Lungi dal realizzare il vagheggiato bipolarismo, il panorama politico italiano è rimasto sbriciolato in numerosi partiti oscillanti attorno a interessi ancor più lontani dal perseguimento del bene comune e nei quali i vecchi ideali di destra e sinistra stentano a ritrovarsi.L'unico partito che superi il 30% è il PD, ma più che la vecchia DC, da quando è guidato dal giovane Renzi, e cioè da quandosi è fatto "grande", più che un partito come quelli che erano attori della tanto vituperata prima repubblica, è diventato un contenitore di forze diverse, nemmeno omogenee; gli elettori sono pronti a cambiare segno a seconda delle convinzioni del momento, fenomeno liquidato senza sufficiente approfondimento dai media. Segno di fatica e di disistima dei rappresenti politici da parte degli elettori. La crisi che si trascina ormai da sette anni non fa che peggiorare le cose, poiché dimostra l'incapacità dell'intera classe politica di farvi fronte.
RispondiEliminaSe non siamo alla follia, sicuramente siamo passati dallo stato sociale allo stato confusionale. E all'illegalita'. Abbiamo un Parlamento eletto col poco democratico e incostituzionale porcellum. Un ex Presidente del Consiglio che, colpevole o innocente, errore o non errore giudiziario, e in prima linea, per le riforme costituzionali, con Matteo Renzi il quale e' sostenuto con la maggioranza dei voti di questo Parlamento eletto col porcellum. La Costituzione è una cosa seria; le sue modifiche vanno proposte agl'italiani in campagna elettorale! Tra sinistra e destra, in politica, esiste anche il centro. Chi fece risorgere l'Italia in tempi difficilissimo, dopo il disastro della seconda guerra mondiale con strascico di guerra civile, fu il centro. Se si votasse domani non saprei per chi votare, per tanti motivi. Secondo me il migliore sistema elettorale è il proporzionale, senza sbarramento o con uno minimo, senza cavilli aritmetici chiamati eufemisticamente premi di maggioranza, MA CON LA SFIDUCIA ALLA TEDESCA che, evitando frequenti e lunghe crisi, assicura rappresentatività democratica e stabilità di governo; se mal non ricordo, in Germania, dopo la seconda guerra mondiale ci sono state solo due crisi di governo, risolte in pochi minuti.
RispondiEliminaDove è finito i centrodestra?....
RispondiEliminaSi è sfaldato con l’invecchiare del suo padrone, come capita sempre ai partiti padronali.
La cosa non sarebbe rilevante, considerando per 20 anni ci ha assillato con i suoi problemi, ma in una Nazione a vocazione maggioritaria, come dovrebbe essere la nostra, ci sarebbe necessità di un partito di Destra, di una destra moderata, di stampo anglosassone, direi. Di converso sarebbe necessaria anche una forza di Sinistra, con obbiettivi ed orizzonti molto ampi, he parlasse di integrazione, di diritti civili, di eguaglianza, cose che difficilmente una destra, seppur moderata ha nel suo DNA.
Ci ritroviamo, invece, con una destra alla ricerca di se stessa e ad una sinistra che butta via la sua storia.
Strano Paese il nostro!
Alla fine, ad avvantaggiarsi di questo caos, saranno i populisti, xenofobi e razzisti della Lega….
A quel punto, non oso immaginare il destino cui andremo incontro.
Di Matteo e stato bravo e ha riportato la storia vera, ma mai e poi mai devono rifare un centrodestra con Alfano e i suoi 40 ladroni. Salvini con i Fratelli D’Italia e anche, perché no fn e casa Pound. Diamo voce e forza a Salvini e aiutiamolo per un cambiamento, ma ribadisco la mia idea rimane una rivoluzione se ci vogliamo liberare veramente di tutto quello che c’è stato finora.
RispondiEliminaProbabilmente se Berlusconi si ritirasse a vita privata il centro destra ne avrebbe sicuro giovamento.
RispondiEliminaL'esito delle elezioni europee ed amministrative hanno dato l'ultima mazzata al centrodestra, già in fase di declino berlusconiano e sgretolamento per dissensi interni al partito. Al momento è come una nave che naviga senza equipaggio, e con un capitano inefficiente,che si abbarbica a qualsiasi ciambella per stare a galla, e di fronte ad un paese smarrito, distrutto, che avrebbe bisogno di ritrovare credibilità, sarebbe opportuno ricostruire questo partito, con un programma economico sia sulla riduzione del carico fiscale, con un principio di vera spesa pubblica e lotta alla burocrazia, prendendo esempio da altri paesi. Per assurdo, sarebbe opportuno una Leopolda di centrodestra, dove non ci sia un Rottamatore alla Renzi, e patti del Nazareno, ma un processo di cambiamento all'interno, che metta in cantiere un leader, con idee nuove, senza una ripulitura superficiale e riciclaggi vari, con i soliti noti....e ignoti vergognosi.
RispondiEliminaGiuseppe Floris INFATTI LA QUESTIONE MORALE NON PUO ESSERE DEL PD ..PARTITO CON UN LEADER CHE SI ALLEA CON BERLUSCONI ...non e' per niente credibile per niente !!
RispondiElimina27 novembre alle ore 14.59 · Mi piace
Giuseppe Floris
foto di Giuseppe Floris.
27 novembre alle ore 14.59 · Mi piace
RispondiEliminaAndrea Scanzi
3 h · Modificato ·
Ieri ho visto un po' di Piazzapulita. Dovevo essere ospite anch'io ma - per vari motivi - ho declinato. Per più di un'ora si è parlato, riparlato e riparlato ancora di democrazia interna & 5 Stelle. Un tema che Formigli ha cavalcato prima di altri e che, non meno di Telese, lo esalta da sempre. Più che legittimo: è un argomento reale, di cui è giusto eccome discutere. Dopo una lunga intervista a Pizzarotti, in cui il sindaco di Parma ha - volutamente - parlato tanto e detto pochissimo; e dopo i fuorionda decisamente disinvolti di Artini e Villarosa, con tanto di special guest Matteo Renzi, che ovviamente si è buttato a pesce (cioè balenottero) sull'ex 5 Stelle suo compaesano, proprio come fece Letta con le esilaranti Gambaro e De Pin; dicevo, dopo tutto questo, che è andato avanti per ore, contrappuntate da avvincenti disamine sui massimi sistemi della Sora Parietti, d'un tratto sono arrivati - come fosse una cosa normale - Biancofiore, Beccalossi e Salvini. E lì, una volta di più, mi è venuto mestamente da sorridere. Perché? Perché il giornalismo italiano corre sempre il rischio (rischio?) di parlare tantissimo delle pagliuzze 5 Stelle e pochissimo delle travi che avviliscono da almeno due decenni la democrazia italiana. Mentre giornali e tivù tratteggiano tal Pinna come novella Solzenicyn, le Biancofiore e Beccalossi riscrivono la Costituzione, i Salvini fomentano l'odio e i Renzi flirtano alla luce del sole con Berlusconi. I 5 Stelle hanno mille colpe, e sono bravi a sabotarsi da soli, ma mi pare che al governo non siano mai stati, che non abbiano indagati tra le loro fila e che tutto sommato il loro programma (spesso discutibile) lo rispettino. Dunque, anche a volergli male, le loro colpe non sono né mai saranno paragonabili a chi nel frattempo ci ha condotto nella melma attuale. Il giornalismo italiano è oggi instancabile nel pungolare i 5 Stelle. Giusto. Se però avesse impiegato anche solo 1/10 di questo impegno per smascherare negli ultimi 20 anni la peggiore classe politica d'Europa, forse non saremmo messi come siamo.
P.S. Quando Berlusconi cercava di portare dalla sua parte i Razzi & Scilipoti, la chiamavano "operazione disonesta"; se lo fa Renzi, la definiscono "abile mossa di scouting". Forte, eh?
condivido questo articolo di Scanzi perche fa vedere il clima politico che si respira nei progranmmi televisivi ..appunto il tema ...TRAVI E PAGLIUZZE descrive bene la differenza con il Mstelle .pagliuzze mentre il PD NON VEDE I TRAVI DI RENZI ..UNO ECLATANTE L'ACCORDO DEL NAZARENO CON UN CONDANNATO MAFIOSO EVASORE .ECT ..
Dove è la destra francamente non me ne può fregar de meno ! Se per destra poi intendessimo i vecchi nostalgici fascisti, nelle assemblee gridavamo sempre ...fascisti carogne tornate nelle fogne ! Se poi per destra intendiamo quella cialtrona di Berlusconi che tanto male ha fatto al nostro paese che sparisca per sempre e sarà un gran giorno per l'Italia, lo rimpiangeranno solo i suoi cortigiani, vallette e ruffiani. Se poi la destra è Salvini un polentone allievo delle idee malsane della padania, ben venga sarà un buon avversario. Matteo Renzi farà una passeggiata. Come ha spiegato bene la profssa Fabri in politica gli spazi liberi vengono subito occupati. Per cui che non ci sia più la destra non me ne frega nulla, ma quello spazio ormai è occupato da Matteo Renzi il quale occupa, la sinistra, il centro e la destra. Una progressiva dittatura soft ? Meglio una dittatura vellutata ed educata ed ottimista di Renzi che del vecchio magnaccia.
RispondiEliminaVullo, condivido. Di dove sia finita questa destra non me ne importa nulla. Invece è importante che non torni più. Una destra liberale e democratica, non potrà essere certo rappresentata dal vecchio satrapo, e, tanto meno da salvini. Se coloro che hanno una cultura di destra (sono molti in Italia), non cambieranno i soggetti di rappresentaza, e sopratutto programma politico, sono destinati ad un ruolo marginale per trent'anni.
RispondiEliminaSe una provocazione mi è consentita inizierei col dire che la laurea ultimamente è un privilegio dei non politici. Poi chiederei all'autore del presente contributo che fine fanno le minoranze in una democrazia, che non può ridursi alla contrapposizione destra/sinistra,specie in un mondo interconnesso e globalmente interdipendente? Probabilmente, non tutti sanno che, negli ambiti universitari, si parla spesso di liberismo pluralista e critico ( ove appunto si includono le minoranze ma anche gli attori non stato,che distinguendosi per l'uso della violenza vettoriale,rischiano di assumere una rilevanza politica non indifferente ) e dunque si parla del superamento del liberalismo tradizionale e/o classico (dottrina politica,economica e sociale che non tiene conto dei nuovi e diversi attori) alla luce di un contesto ( la società internazionale capitalista) che presenta diverse unità organizzate e che è stato mal governato dalla politica (destra in testa) dei diplomati. Non mi spaventa tanto la scomparsa del centro destra quanto le procedure oscure dei nuovi attori non stato ( Hamas, movimenti terroristici, criminali organizzati,ecc, i quali agiscono utilizzando procedure segrete a fronte della trasparenza democratica). Chiusa questa introduzione vorrei sottolineare che non solo Dom Perignon ha caratterizzato la politica italiana di Berlusconi e company, ma anche evasione fiscale e frode fiscale hanno distinto la destra e non ultimo si ricordi il "bunga bunga" e il fenomeno delle olgettine day-night e perché no mettiamoci anche le diverse sanzioni europee e si già che ci siamo ricordiamo i tanti malformati della terra dei fuochi e i tanti casi di femminicidio . Insomma che ben venga una nuova era senza il polo di centro destra e che ben vengano movimenti collettivi capaci di spazzare anche la sinistra italiana. Ma se i nuovi arrivati ( movimenti) si basano su categorie di pensiero obsolete nulla cambierà mai in Italia. All'orizzonte io intravedo una nuova era solo ed esclusivamente con il M5s al governo.
RispondiEliminaChe la Signora Cricchio intraveda. o già scorga un futuro migliore per noi ed i nostri figli è un bel messaggio di speranza.
EliminaIo me lo auguro come tutti noi, e se sarà Grillo quando avrà la maggioranza per governare a darci quello che speriamo, ben venga.
Per quanto invece riguarda l'articolo pubblicato, devo dire che io la destra la vedo ben presente e quasi maggioritari, basta semplicemente sommare i consensi di Lega, m5s,FDI,ED anche la metà di forza Italia e la maggioranza nuova è fatta, altro che scomparsa.
Su le cose che davvero contano, Europa,Euro, Immigrazione hanno le medesime posizioni, marciano insieme con Casa Pound, anche se Grillo li aveva scoperti prima, diamogli solo tempo di chiarirsi ed organizzarsi, il nuovo è già bello e pronto.
Quindi al giovane amico di forza Italia dico che i bei tempi torneranno e saranno riaperti i saloni delle feste .
Io purtroppo vedo una destra volatile. Una destra che sfrutta ancora l'ignoranza di questo paese e va avanti, salendo e scendendo dai tribunali. Il 5 stelle non ha nulla a che vedere con la destra. Esso è un movimento post-ideologico.Non è sorretto da alcuna dottrina.E' radicato nel presente ed essendo dinamico, non si rifà a nessuna forma di pensiero. Il 5 stelle ha a cuore solo ed esclusivamente le esigenze della collettività.Ciò che conta non è l'adesione fedele a un simbolo ma la partecipazione attiva ad un progetto comune che vede all'orizzonte concetti come lealtà, responsabilità politica,trasparenza, riduzione delle disuguaglianze sociali,ecc. Il m5s è composto al 100% da convinti pacifisti e non da fascisti o da neo-nazisti. " siamo per la comunità europea - dichiara Grillo il 21 marzo 2014 a Enrico Mentana - per la costruzione di una federazione di nazioni che pratica la solidarietà e la condivisione. Oggi l'unione non ha nulla a che vedere con l'Europa che vogliamo. E' gestita da un gruppo di burocrati che nessuno ha mai eletto e che hanno in comune l'adesione passiva agli interessi della finanza speculativa internazionale. Noi siamo europei perchè crediamo nell'idea di comunità fondata sul reciproco aiuto ed è il senso di comunità il concetto alla base dell'Europa che vogliamo". Il 5 stelle sposando la logicaa della sovranità popolare chiede un referendum e dunque una consultazione popolare mica agisce in modo anarchico. E mi fermo qui perché potrei fare un trattatus . Quanto all'analisi di Gattuso come sempre mi toglie le parole dalla bocca."Il problema riguarda la consapevolezza -scrive Gattuso-dei cittadini nei confronti della politica, le loro scelte, il loro impegno perché le cose cambino". A questo impegno il 5 stelle guarda.
EliminaDifficile dire, oggi, se una democrazia si debba fondare su due pilastri come la destra e la sinistra altrimenti si rischia. È proprio della presenza di più attori in campo che si nutre la democrazia, a prescindere dalla posizione ‘geografica’ e dalle caratterizzazioni storiche che vanno sempre più attenuandosi. La presenza delle minoranze, delle espressioni di visioni altre, di idee contrarie al pensiero dominante, devono essere sempre e in qualsiasi modo salvaguardate, proprio per evitare derive diverse.
RispondiEliminaSi tratta, quindi, di ridare il giusto peso ai valori fondamentali che sono alla base del vivere civile e che non possono essere contrabbandati solamente come questioni economiche, in nome delle quali tutto è consentito. Il problema riguarda la consapevolezza dei cittadini nei confronti della politica, le loro scelte, il loro impegno perché le cose cambino.
Ciò che percepisco io è che il sistema politico italiano vive ancora di molti luoghi comuni e di scarsa informazione. Di attenzione quasi ossessiva per le cazzate e il gossip e per le posizioni estemporanee di questo o quel politico. Manca, in larga parte della popolazione, quella coscienza civile capace di dare ai cittadini la forza di contrapporsi, di impegnarsi partecipando attivamente alla costruzione del loro futuro.
L’analisi dell’autore sul polo del centro destra è molto chiara e veritiera. In fondo non c’è nemmeno tanto da scoprire su ciò che è avvenuto in questi ultimi 20 anni. E nemmeno io sono uno di quelli che gode se una qualsiasi forza politica entra in difficoltà. Anzi. Per concludere sento il dovere di dire, però, che il tempo e le stagioni passano e arriva per chiunque, giustamente, l’ora del ritiro.
sono d'accordo con l'autore di questo articolo sulla necessità politica e sociale di rimodulare un centro destra dove poter fare confluire tutti i liberali che vogliono distaccarsi dal Renzismo imperante. certo il quadro è molto diverso da qualche hanno fa: oggi la Lega incarna una destra nazionalista che effettivamente non dispiace a molti italiani........ne avevamo bisogno!!! il centro destra rimarrà capitanato da Berlusconi che coalizzerà Fratelli D'Italia e forse NCD e altre correnti. Forza nuova troverà in Salvini qualcuno da corteggiare e cosi Casa Pound rappresenterà il braccio estremista della destra Italiana. Penso quindi che la destra nazionalista sarà la colonna portante della destra Italiana le percentuali parlano chiaro, il modello Francese è molto ben strutturato anche nel nostro paese. Per il resto chissà se rimpiangeremo un giorno il progetto del Partito della Nazione!!!!
RispondiEliminaPremesso che sono un amico di Tommaso,è quindi sono di parte per questo non entrerò nella valutazione giornalistica dell'articolo,ma una cosa da fermo elettore di centro destra la voglio dire ci rendiamo conto che siamo ridotti veramente come sopra spiritosamente descritto e che rischiamo di morire Renziani ???
RispondiEliminaIn primis mi sento in dovere di ringraziare Politicaprima.com per l'importante opportunità datami e tutti i lettori che hanno letto e commentano l'articolo da me scritto.Nelle leggere i commenti sono rimasto felice nell'aver constato che non sono l'unico a vedere che lo stato del centrodestra sia quello sopra descritto,ciò che mi lascia perplesso è come ancora in tanti continuino a rimanere ancorati a visioni totalmente anacronistiche rispetto al momento politico in cui viviamo,un affettuoso saluti a tutti
RispondiEliminaRispettoso delle vostre opinioni, ho comunque l'impressione che buona parte di voi, già da qualche giorno, avrà cominciato un lavoro di ulteriore riflessione se non addirittura di revisione di quanto fin qui asserito a proposito di destra e sinistra. Ancora una volta i fatti hanno smentito tutti coloro i quali volevano convincersi che la destra, in politica, fosse distinta e distante dagli intendimenti della sinistra e qualcosa meno dal centro. I fatti di Roma confermano beffardamente quanto già in precedenza a Milano, a Genova, a Venezia, a Napoli, a Messina, a Catania ed ancora a Palermo, già da qualche decennio, non ci sono più ideali e men che meno idealisti in politica. La cronaca ed i magistrati, ci propongono sempre più la realtà della politica, e della cosa pubblica, in mano a mafiosi delinquenti ed approfittatori, e solo in qualche occasione, tanto per farci sorridere, qualche incapace o utile idiaota. La realtà e questa c'è poco da fare. Una sola consolazione, questa vicenda mi conferma che quando dicevo che non bisognava dissanguarsi per gli immigrati, visti i risvolti delle ormai innumerevoli indagini, era posizione corretta, noi abbiamo pagato e paghiamo alimentando non solo la disperazione di un certo numero di anime, ma anche la voracità di tanti maledetti che sulla disperazione specula. A dire di qualcuno l'immigrazione già da tempo è stata più redditizia della droga. Meditiamo gente, meditiamo.
RispondiEliminaA me come centro-destra andrebbe bene un conservatore britannico alla Churchill, che in tempo di guerra varò il piano Beveridge ovvero la nascita del welfare-state inglese, dite che nell'attuale centro-destra c'è speranza di trovarne qualcuno che si avvicini al modello?
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