di Giangiuseppe Gattuso - Esilarante. Ė l'aggettivo che trovo più appropriato. Uno spasso. Uno spettacolo veramente bello. Quello che Maurizio Crozza riesce a proporre ogni venerdì su La7 con il suo "Crozza nel Paese delle Meraviglie". Credo possa essere considerato il comico e conduttore televisivo più bravo e originale degli ultimi 50 anni. Le sue satiriche imitazioni sono quasi tutte da antologia.
Una capacità di cogliere sapientemente gli aspetti più caratteristici delle personalità oggetto delle sue attenzioni che non ha pari. Venerdì scorso, 3 ottobre, ha raggiunto apici inarrivabili. La parodia “Il Bersani si ripiglia” - Atto unico, e si spera ultimo, di quattro bolliti che cospirano nei vicoli del Nazareno, in chiave rossiniana, della minoranza del PD con Bersani che guida il coro contro Matteo Renzi ė stata memorabile (Maledetto mai eletto vada via con la Boschi e la Madia… mente sempre sulle date spara solo gran minchiate).
Ma la conferenza stampa del Presidente del Consiglio con tanto di tavolo in stile governativo e con alla sua destra la ministra Boschi e alla sua sinistra la ministra Madia, “le due stelle più lucenti del firmamento del Renzi dream team...che non sono limonabili”, non si può capire. Una irrefrenabile serie di battute nel rispondere alle domande dei 'giornalisti' faceva da contraltare alle appena accennate risposte delle ministre.
E che però avevano il compito di ripetere in continuazione il refrain simbolo di questo Governo: "80 euro e 41% alle europee - la Madia - e 80 euro e 41% alle europee - la Boschi -". Assieme a battute del tipo: “È più facile trovare un lavoro per tutti oppure sbianchettare l’art. 1 della Costituzione che essendo più di 140 caratteri nemmeno in tutto il mondo ci riesce fuori un Tweet”. E le due in coro a ripetere “Tweet Tweet” con le tipiche vocine .
Alla domanda sulla questione TFR in busta paga, argomento molto dibattuto in questi giorni, la risposta è stata grandiosa. “I lavoratori si ritroveranno scritto nella busta paga TFR, che vuol dire: (in coro le ministre) Troppo Forte Renzi”. Insomma io mi sono divertito molto. Non so, però, se la soluzione dei problemi dell’Italia siano in buone mani, me lo auguro fortemente.
Il TFR in busta paga, per la verità, non è un’idea così originale, l’anticipo del trattamento di fine rapporto è previsto dall’art. 2120 del Codice Civile, e, per quello che serve, potrebbe essere attuato su base volontaria. È una delle proposte, infatti, tra l’altro molto ben argomentata, che Corrado Passera, ex Ministro dello Sviluppo Economico del Governo Monti, di cui però non ci sono ricordi di interventi memorabili, scrive sul suo libro, “Io Siamo”, per il rilancio dell’Italia.
A questo proposito, l’autore, più famoso per avere trasformato le Poste Italiane, che perdevano centinai di miliardi delle vecchie lire, in una azienda florida in competizione con le banche, ritiene gli interventi finora effettuati dal Governo Renzi, per la limitatezza delle risorse in campo, dei palliativi senza possibilità di concreti risultati. Per combattere la disoccupazione e dare rilancio alla nostra economia, sostiene Passera, occorre una crescita del 2-3 per cento annuo.
E tutto questo lo si può ottenere solo con un’iniezione di almeno 400 (quattrocento) miliardi di euro nel sistema economico del Paese, ma che possono arrivare con opportuni accorgimenti finanziari anche a 500. Numeri enormi al cui confronto gli interventi del Governo appaiono ben poca cosa. Ma delle proposte di Passera, del suo libro e dell’avventura politica di “Italia Unica”, il movimento di cui è promotore, ne parleremo la prossima volta. Intanto, auguri all’Italia e a Renzi Troppo Forte.
Giangiuseppe Gattuso
05 Ottobre 2014
Si divertente ... ho visto la puntata... concordo con te su Crozza anche se impara a memoria i testi e se dovesse parlare a braccio non ci riuscirebbe...Vedi festival di San Remo......Non mi è piaciuto il tuo articolo sull' immigrazione... mi spiace ma troppo buonismo e niente soluzioni... non sono d'accordo con le tue considerazioni...
RispondiEliminaMa si... facciamoci una risata è meglio...! TFR...troppo forte Renzi...oppure(forse più attinente).... "tanto facciamo ridere" !
RispondiEliminaG. Gattuso afferma che Passera è
RispondiElimina“famoso per avere trasformato le Poste Italiane, che perdevano centinai di miliardi delle vecchie lire, in una azienda florida in competizione con le banche (…)”.
Allora, Passera è vero che ha dimezzato le perdite di Poste, ma ciò ha fatto licenziando la metà dei lavoratori.
Passera è colui che ha definitivamente traghettato la privatizzazione di Poste.
Sapete, poi, cosa è successo a Poste? Bene, durante la gerenza del superfinanzieresalvatoredellapatria Passera, ben 80 milioni di euro sono stati investiti in derivati (che fossero i risparmi derivati dai salari dei lavoratori licenziati? Boh).
Si, ho detto derivati, quelli che stanno contribuendo a creare la catastrofe nel mondo ed in Italia, in particolare, con la favoletta del debito pubblico, aumentando a dismisura la forbice tra ricchi e poveri (poi, qualcuno si chiede le cause dell’immigrazione?).
Attenzione, Signori e Signore, quella degli 80 milioni di euro spesi su derivati è una storia che potete trovare raccontata (a mio avviso, a tratti, scandalosamente) nella sentenza della Corte dei Conti n. 1044/2011).
Ma per favore…
Parlare attualmente di TFR e come iniziare a parlare di una favola: “C’era una volta” …per poi chiudere….”e vissero felici e contenti”. Ormai questa istituzione, concepita quando il lavoro rappresentava “dignità” e soprattutto “protezione sociale” per i non più idonei a produrre, è diventata oggetto di scherno, oltre che materia di discussione per improvvisati “esperti” di economia aziendale. Veniamo al dunque. Chiedere il Tfr in busta paga potrebbe essere una soluzione, a condizione che la tassazione fosse comunque agevolata per quei lavoratori con stipendi bassi che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese o per quelli con contratti a termine. Un lavoratore che percepisce uno stipendio di circa 1.300 euro netti al mese e il Tfr interamente in busta lo stipendio potrebbe aumentare di poco meno di 100 euro. Se invece l’ipotesi dovesse riguardare solo il 50% del Tfr l’importo in busta sarebbe dimezzato. Allora, lascio alla libera interpretazione del lettore in cosa consiste il miglioramento, ovvero una giusta soluzione. Potrebbe ipoteticamente aumentare i “famosi consumi” tanto osannati? Con questa crisi e con il timore di andare incontro ad uno stato di povertà ancora più grave, chi spenderebbe interamente quei circa 50 euro? Secondo chi scrive, si corre solo il rischio di rinunciare ad un “tesoretto” nel momento in cui si esce dal lavoro, utile per l’acquisto di un immobile, o in caso di licenziamento (vedi art. 18) per avere il tempo necessario a trovarsi un nuovo lavoro. Infine informo il lettore che già dalla riforma del 2007, tanto osannata dai sindacati, si chiese di destinare il proprio TFR nei fondi pensione. Insomma questo trattamento di fine rapporto sta diventando la panacea per sanare i guasti che “altri”, meglio definiti incompetenti, sono abituati a perpetrare ai danni sempre degli stessi: I LAVORATORI!!!!
RispondiEliminaPienamente d'accordo.
EliminaMi piace Crozza e lo considero l'unico che faccia vera satira politica.Ridendo e scherzando ci sono tutti i problemi italiani.Il TFR in busta paga?Ha ragione Franco Luce,fregatura per i lavoratori,però si può scegliere.Per quanto riguarda Renzi,il grande ROTTAMATORE,non vedo resti di rottamati e non vedo il rinnovamento.Vorrei avere tanta fiducia in lui ma sono dalla parte dei delusi da lui.Qualcosa di nuovo proposto.alla fine ci si accorge che è una grande bufala.Con quel piglio deciso,perchè non iniziava dai politicanti,chiedendo loro quei sacrifici che solo noi cittadini stiamo sostenendo?La politica,forse,avrebbe guadagnato un pò di fiducia.
EliminaIl Dottor Luce ha perfettamente ragione! Questa del YFR in busta paga è l'ulteriore coklpo di grazia alòle tasche dei morti di f ame! Andiamo, non sono il primo a dirlo, èsarebbe solo dare l'illuasione di veder aumentata la busta paga con i i propri risparmi, Perché, alla fine, si tratta del risparmio regoklato per legge che il lavoratore, piotrebbe fare in proprio sui famosi "fondi pensione" ma che, in effeti gli verebbe anticipato facendogli anche pagare un certo t ributo sui propri soldi. Ma anxche le aziende ame pare non sono d'accordo in quanto è risaputo che l'ammontare del TFR dovuto alle maestranze viene dalle aziende versato in appiositi conti utili ad un autofinanziamento dele stesse per cui è la trovata, come le akltre demagogica, di un governo che alla fvine non si dimostra in grado di trovare soluzioni ai problemi della "crisi" cercando di scaricarne l'intero costo sulle spalle dei mano abbienti!
EliminaIl tfr in busta paga dovrebbe risolvere i problemi di un'Italia allo sfacelo? Crozza non mi ha mai fatto ridere. I suoi autori ancora meno! Non li condivido ma li rispetto, il popolo è tollerante, forse molto!
RispondiEliminaNon ho visto Crozza venerdi scorso, ma gli riconosco una capillare capacità di districarsi nEi problemi sociali e umani con molta ambiguità. Ridurre il TFR ad un " troppo forte Renzi" mi sembra voler snaturare la funzione dell' istituto che se è nato come retribuzione differita o se si vuole risparmio forzoso, non era diretto a tutelare lavoratori più stupidi degli attuali, ma tutelava i lavoratori punto. L'argomento, a mio avviso, va trattato con serietà, prima che diventi uno stimolo al suicidio di aziende e soprattutto di lavoratori.
RispondiEliminaUn bel 10 per aver riportato il nuovo acrononino. Il troppo forte forse lo ha capito che con il futuro delle famiglie non si gioca. Il TFR e quindi il trattamento di fine rapporto, oggi rappresenta una speranza per chi domani potrebbe perdere il lavoro e visti i tempi e i disastri del governo, non mi pare opportuno mettere liquidità nei portafogli della gente e rischiare il collasso delle aziende, specie di quelle che aspettano i din din dalla P.A. Come nel dopoguerra toccò alle donne ripulire il volto della politica , per rifarlo negli anni di Tangentopoli, anche adesso queste simpaticamente si fanno utilizzare per i fini maschilisti e mai trovano il coraggio delle femministe e dire metteteci la vostra di faccia.
RispondiEliminaCrozza, ecco: un personaggio che mi ha stancata.Uno che crede essere demolitivo verso una persona, ma, mai come in quest caso: Renzi/Tfr, risulta sponsorizzarlo, ho notato che, troppo spesso lo imita..
RispondiEliminaDirei che mi pare come Mussolini quando diceva: Parlate di me, parlatene male, ma parlatene (credo fosse Mussolini, perdonatemi l'errore non lo fosse, ma è il senso che conta)
No.sono due personaggi, Crozza.in un senso, e purtroppo Renzi nell'altro che proprio non riesco a digerire.
Troppa è l'amarezza nel vedere dove il secondo sta portando questo sciagurato paese che si fida sempre, e nonostante, di piccoli uomini e mezzi ducetti.
Amarezza, una profonda amarezza e grande timore per il futuro.questo è quanto vedo davanti a me.
Il TFR in busta paga altro non è che un ulteriore aiuto alle banche.
RispondiEliminaIl discorso é semplice ed a farmelo notare è stato proprio un responsabile del settore.
A dare il TFR ai lavoratori non sarebbero direttamente le aziende, ma le stesse gioverebbero di accordi che con pochissimi interessi gli permetterebbero di non svuotare le casse a favore degli istituti bancari che abilmente attiverebbero delle misure per "agevolare" la manovra!
Cosa ancora peggiore riguarda le aliquote. Perché non si pensi assolutamente che il rialzo in un modo o nell'altro non sarà tassato! Aumentando in media di 100 euro lo stipendio mensile, si contino 13^ e 14^ mensilità, la aliquota potrebbe salire facendo scattare una tassazione maggiore che ridurrebbe, anzi peggiorerebbe, l'aumento di liquidità. Anzi, non solo averlo ora ridurrebbe la possibilità di potere economico del lavoratore alla fine del rapporto, ma in più il lavoratore lo perderebbe totalmente per via della tassazione. Così a guadagnarci sarebbe solo lo stato che invece di far pagare il 10% per il ritiro finale del TFR, farebbe pagare molto di più fino ad annullarle l'utilità.
Gli italiani dovrebbe studiare di più invece di protestare senza saper articolare più di due parole di fila, solo così i tizi dei piani alti li riconoscerebbero come DATORI DI LAVORO, Camusso e Renzi in primis!
Sono sempre BENALTRE le cose da fare ed a cui pensare.
RispondiEliminaNon si sa quale per la verità, ma sono sempre e solo BENALTRE.
Adesso che la delega sul lavoro ė stata approvata in Senato la strada va in discesa e Renzi può cambiare l'Italia. Nella classifica dei giovani più influenti della terra sotto i 40 anni ė al terzo posto. Evviva!
RispondiEliminaLa politica Italia di oggi anziché affrontare i veri problemi della Nazione non fa altro che affrontare problematiche di rilievo secondario perché i poteri forti devono restare al loro posto. Forse qualcuno non crede che l’Europa che si è creata dopo Maastricht non è altro che la riedizione della restaurazione del Congresso di Vienna del 1814 dove i parassiti aveva il comando delle Nazioni ed i servi erano schiavi perché lo imponevano le leggi divine. Perché il signor Renzi non affronta i problemi dell’evasione fiscale, il riciclaggio, di una Nazione che soffre di corruzione, di un Giudice che non riconosce le sentenze ( vedasi De Magistris che ha fatto cadere un Governo sul nulla). Ha ragione Passera slo un’iniezione di 400-500 miliardi può fare alzare il pil del 2-3% e non conteggiango traffico di droga e prostituzione.
RispondiEliminaQuante tasse dobbiamo pagare ( TARI, IMU, TASI) e siamo sempre allo stesso punto.
L’Italia si salvarà quando gli italiani faranno una marcia su Roma defenestrandoli da Palazzo Chigi.
Le elezioni libere e democrtiche non bastano quando i forti opprimono i deboli.
Si parla di tutto, ma il vero problema è il traffico, poi i parcheggi.
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