di Giangiuseppe Gattuso - Prima di scrivere questo articolo ho riflettuto molto, ho ascoltato opinioni, ho letto attentamente pensieri postati di qua e di la. Ho ripassato anche gli argomenti trattati su PoliticaPrima, che tra circa 700 articoli e un dibattito di oltre 8000 commenti costituiscono una ‘libreria’ da cui attingere a piene mani.
La questione è rovente e molto sentita all’opinione pubblica. E, ovviamente, lo faccio nel rispetto della linea del blog, che è quella di ospitare ogni opinione liberamente e senza pregiudizio. Vale anche per me.
Il tema, l’immigrazione che arriva dalle sponde del Mediterraneo, è scabroso, delicato, le opinioni sono diversificate, si intrecciano pregiudizi, paure, sentimenti xenofobi, ma anche solidarietà e tanta generosità. L'Italia, e il popolo siciliano ancor di più, hanno accolto migliaia e migliaia di uomini, donne, bambini, arrivati con ogni mezzo sulle nostre coste. E Lampedusa, in questo caso, ha svolto la funzione di ponte che collega le due sponde, dimostrando al mondo intero quanto altruismo e spirito d’accoglienza può esserci in una così piccola realtà territoriale.
Le difficoltà, è indubbio, sono oggettive. L’impegno e lo sforzo per sostenere l’operazione “Mare Nostrum”, iniziata quasi un anno fa per fronteggiare lo stato di emergenza umanitaria dovuto all’arrivo di migranti, tutti provenienti da Africa e Medio Oriente, ha consentito il recupero e il salvataggio in mare di oltre 80.000 esseri umani. Abbiamo contribuito, in questo modo, a limitare il numero di morti nel Mediterraneo. Ma ciononostante, dall’inizio del 2014, ne abbiamo contati oltre 3.000, più del doppio del 2011, l’anno delle primavere arabe, e complessivamente ben 22.000 dal 2000 ad oggi. Siamo di fronte a cifre spaventose (dati ufficiali dell’'Organizzazione internazionale per le migrazioni).
Per questo mi stupisco come certe persone, di cui apprezzo l’intelligenza, e di cui so del loro attaccamento ai valori del cristianesimo e della chiesa cattolica, possano confondere il dolore, la tragedia, la sofferenza, la disperazione con il business che ruota intorno, con le finte preoccupazioni di invasioni islamiche, e con la guerra di religione per cui noi bravi cristiani siamo in pericolo, e rischiamo grosso se non ci convertiamo all’Islam.
E che quindi, secondo alcune stralunate tesi, dovremmo armarci a difesa della cristianità per non essere risucchiati in un nuovo medioevo. Arginando in ogni modo (probabilmente anche con le mitragliatrici sulle coste o direttamente in mare) l’invasione dei barconi e gommoni, affollati di uomini e ragazzi, madri stremate, donne partorienti e bambini.
Ma, togliendo di mezzo le armi, e le esagerazioni da fanatismo nazionale, quello che percepisco, e tocco con mano, è un sentimento alquanto diffuso di accesa contrarietà che pervade tantissimi cittadini, lettori e commentatori di questo blog e un numero spropositato di frequentatori della rete. Quelli che uso definire, con una certa affettuosità, “fascistelli inconsapevoli”. E sono tanti. Quelli che appena sentono di nuovi arrivi e di nuovi morti, di sofferenza e dolore, si voltano dall’altra parte e si pongono il problema di quanto ci costano. Quanti euro ci vogliono ogni giorno per ogni migrante. Quanti speculatori potranno lucrarci. Ed anche quanto lavoro potranno togliere ai nostri figli. E, facendo un’opera di rimozione incredibile, ricordano che ‘loro’, fuggiti verso altri paesi con le valigie di cartone, si erano sempre comportati bene. Non come ‘questa gente’.
Il problema, dicono in molti, va affrontato senza ‘pietismi’, ‘moralismi’ e ‘buonismi’. Va affrontato con la concretezza della sostenibilità economica e sociale da parte dei paesi ospitanti. Va affrontato con una politica internazionale mirante ad un nuovo ordine mondiale. Anche perché ‘loro’ sono mussulmani, cattivi, sporchi, pericolosi, portatori di malattie, invasori e, diciamocelo, forse anche potenziali decapitatori.
Si tratta, invece, molto più semplicemente, di solidarietà, di impegno etico-sociale a favore di chi ha bisogno. Di aiuto umanitario, di carità e fratellanza, di interventi in favore di bambini stremati, di donne e uomini che a rischio della vita tentano di arrivare sulle nostre sponde e che, spessissimo, non sanno nemmeno di essere arrivati in Italia e in Sicilia. E che non vogliono neppure restarci, ma andare subito altrove verso altri paesi dove magari c’è già un parente, la moglie un fratello. Nella speranza di trovare qualcosa di meglio della loro terra dove le carestie, la povertà estrema, la violenza, la sopraffazione, sono la quotidianità.
Tutto il resto, amici che condividerete e, a maggior ragione, chi non condividerà affatto, riguarda altro. E cioè gli aspetti tecnico economici, l’organizzazione dell’accoglienza, le politiche dell’integrazione, l’ordine pubblico, la sicurezza, i servizi sanitari e sociali. E poi la politica estera, i rapporti con gli altri paesi dell’Unione e con i paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Ma sono aspetti, non mi stanco di ripeterlo, che non c’entrano nulla con la gravissima emergenza umanitaria di cui parliamo.
Giangiuseppe Gattuso
30 Settembre 2014
Complimenti ottime e sentite parole bravo
RispondiEliminaCaro Gian ho letto attentamente la tua opinione, la mia collima in gran parte con il tuo pensiero. Come sai mi sono cimentato anch’io in questo complicatissimo problema. Le difficoltà, inoltre, aumentano quando uno Stato si dispone ad un giusta accettazione, ma senza una specifica politica per l’immigrazione. Addirittura passano anni a discutere sul “ius solis” e “ius sanguinis” senza giungere ad una conclusione. Vista la grande massa di uomini in movimento, abolirei il termine immigrazione con quello più appropriato, come successe in passato con Ostrogoti, Visigoti Unni, ecc. Sono certo, caro Gian, che questi sono dei veri e propri movimenti epocali che avranno grande rilievo nella geopolitica futura del Vecchio Continente, anche sotto il profilo antropologico. L’immigrazione è un fenomeno che ha talvolta caratterizzato addirittura la formazione dei popoli, spesso influenzandone la politica sociale ed economica. Purtroppo l’Italia è tra i paesi europei più interessati a dover arginare questo fenomeno con la sola arma dell’umanità. Tanti sono i motivi che spingono queste popolazioni a stabilirsi nel nostro stato: guerre che coinvolgono gli stati di provenienza, mancanza di lavoro nel proprio stato, sogno di trovare benessere nel paese di destinazione che molto spesso siamo noi stessi a darci un volto che non abbiamo. L’Italia, e come sempre tutto il mondo occidentale, è vista come una meta da raggiungere per trovare il benessere; purtroppo, non è veramente questo ciò che spesso trovano un volta qui, ma una crisi di tipo economico che sta investendo gran parte dell’Europa e il numero sempre crescente di immigrati non rendono sempre disponibili posti di lavoro. Non avendo un impiego, si trovano a essere sottoposti a forme di lavoro nero, insicuro e sottopagato, oppure cadono preda di organizzazioni criminali. A questo si aggiungono problemi di tipo economico oltre ad essere soggetti a gravi forme di emarginazione sociale e ingiustizie. Un altro problema sorto negli ultimi anni è la difficoltà da parte dello Stato a stimare il numero degli immigrati, poiché si è sviluppato anche il fenomeno dell’immigrazione clandestina; in effetti, in mancanza di chiare leggi sull’argomento, le frontiere non sono sufficientemente controllate. Certo, l’Italia si trova ad affrontare quella metamorfosi sociale per passare da emigranti ad immigranti, perciò non ha ancora definito una propria linea di comportamento. Il governo sta affrontando l’argomento e ha approvato alcune leggi che possano aiutare gli immigrati a risolvere alcuni loro problemi di tipo economico, ma dobbiamo prendere atto che non basta. Ora vorrei rivolgermi a coloro che sono convinti di essere detentori di filosofie efficaci a questi fenomeni di massa, la storia di cui sono cultore ed estimatore, ha il diritto di essere letta e prendere da lei quegli indirizzi necessari che io ritengo un “positivo insegnamento”.
EliminaIl tema dell'immigrazione è un argomento molto importante da trattare con una attenta e seria riflessione, senza tralasciare nessuno dei molteplici aspetti cha la riguardano.
RispondiEliminaNon è necessario ripercorrere le tappe storiche che hanno portato alla situazione odierna, perché spesso si è portati a travisare alcune notizie riguardanti il lato economico e strutturale che inevitabilmente porta a definire "Mare Nostrum" una operazione complessa, costosa, pericolosa e soprattutto discriminante, in quanto porta a chiederci perché questa sollecitudine nei confronti degli immigrati non viene adoperata nei confronti di quegli italiani che non hanno casa e vitto e che vivono per strada in condizioni pietose?
Sicuramente, "Mare Nostrum",dal punto di vista umanitario è un'operazione meravigliosa, perché tende a far del bene a questa povera gente che fugge dal suo paese per ovvie ragioni, ma pur avendo salvato molte vite, sicuramente è anche responsabile di aver causato molte perdite umane, perché l'Italia oramai viene considerata la terra promessa, il luogo della salvezza, questo canale umanitario assume, giorno dopo giorno, dimensioni maggiori, come se si fosse aperta una voragine che difficilmente potrà essere richiusa.
Fino ad oggi questi aiuti umanitari, anche se notevoli, sono stati gestiti in maniera encomiabile dalla popolazione isolana, dalla marina, esercito, protezione civile, etc., ma fino a quando? E se gli sbarchi dovessero raddoppiare? O triplicare? Fino a quando saremo in grado di contenere il problema?
Non voglio essere pessimista, vorrei solo che la legislazione in materia fosse più articolata e soprattutto condivisa dalle altre potenze europee, che fino ad oggi hanno dato forfait.
Come se fossimo solo noi obbligati ad avere il dovere di aiutare questa povera gente.
Purtroppo non basta solo il cuore, occorrono mezzi, medicine, viveri, alloggi, tutte cose che creano costi, fino a quando potremo? Naturalmente spero che si continui ad aiutarli, fino a che potremo.
Ho letto. Si dovrebbe senz'altro attuare una politica umanitaria che vada al di là delle problematiche immigrazione. a Pozzallo, come in Sicilia, c'è un emergenza. Quello che ci stupisce è che l'Europa sta a guardare, o almeno fa finta di affrontare le emergenze con i fatti. Qui, a Ragusa, provincia direttamente interessata, sono arrivate economie dal ministero, bella accoglienza umana agli immigrati, poca integrazione, e l'Europa, che fa, oltre a parlare?
RispondiEliminaL’emigrazione e sempre esistita e il popolo italiano è sempre stato un emigrante per eccellenza, ma non è andato in paesi lontani per farsi mantenere, ma per lavorare. Nessuno ha mai regalato niente a questa gente che lasciava la patria per esportare il loro lavoro e saper fare. Si sono conquistati il rispetto di questi popoli per il loro comportamento esemplare, non andavano in questi paesi senza avere il passaporto e dimostrare chi fossero.
RispondiEliminaL’Africa da che mi ricordo è sempre stata aiutata dall’Europa. Sono andati tra quelle popolazioni preti, frati, suore e volontari con soldi e molta voglia di aiutarli. La prima cosa da insegnare a questa gente è come si lavora perché la loro più grande occupazione degli uomini è di sdraiarsi all’ombra.
Questo che sta succedendo in Italia non si può chiamare immigrazione, ma bensì stupro della nostra nazione, arrivano senza potere dimostrare chi sono, senza carte e tanto stremati non mi sembrano. Sono muniti di telefonini di ultimo modello e di tablet .
Sicuramente c’è sotto qualcos’altro. C’è chi di questi sbarchi ne tira profitto, tanti politici che hanno creato delle associazioni che si devono curare di questa gente, ma, invece, cercano di fare grandi guadagni. Cosi come fa il clero e il papa con le loro onlus, ma non li accolgono in vaticano.
Dobbiamo tra l’altro notare il mal comportamento dei sbarcati, sono fastidiosi, fanno rivolte in piazza, strade e nei comuni, stuprano le nostre ragazze, uccidono i nostri concittadini, vogliono essere mantenuti e pretendono cose e soldi che nemmeno i nostri concittadini hanno.
Io lo dico con convinzione, devono ritornare nei loro rispettivi paesi, imparare a lavorare e mantenersi da soli. La nostra patria non si può permettere di accogliere questa gente, senza educazione a oziare, prima si devono aiutare i nostri, poi si vedrà. TUTTI A CASA LORO, IL POPOLO È STUFO.
"Si tratta, invece, molto più semplicemente, di solidarietà, di impegno etico-sociale a favore di chi ha bisogno. Di aiuto umanitario, di carità e fratellanza, di interventi in favore di bambini stremati, di donne e uomini che a rischio della vita tentano di arrivare sulle nostre sponde"...Queste tue affermazioni, caro Giangiuseppe, mi trovano perfettamente d'accoro, anche secondo me non si tratta d'altro, e mi fermo qui.
RispondiEliminaQuale solidarietà,impegno etico-sociale se poi ,non avendo risorse,li releghiamo come prigionieri???Si muova l'Europa,si muovaaaaaaaaa e ci metta in condizione di poter fare una degna accoglienza a questi esseri umani.......
RispondiEliminaDisamina più che onesta e reale. Nulla vi è da aggiungere o da togliere a ciò che hai scritto caro Giangiuseppe.....ma chi deve ascolta? Chi assiste e sovente lancia i suoi anatemi ha presente che proprio noi italiani siamo i meno ad esprimere giudizi su tale fenomeno sociale che interessa l'umanità sin dalla sua origine e che siamo stati coloro che hanno sostanzialmente alimentato proprio la migrazione umana in ogni angolo del mondo e continuiamo a farlo. Chi è responsabile, e lo dico con uno sguardo generale all'intero "vecchio mondo", e dovrebbe intervenire per risolvere alla radice non le emigraziioni ma le atroci conseguenze di tale fenomeno aui giorni nostri si chiude nel suo egoismo, nello sciovinismo più esasperato e razzista e "chiude le frontiere" dimenticando che nel passato non si è peritato minimamente di contrololare se ve ne erano nei paesi che è andato a sfruttare e continua a tener in "stato di sottosviluppo permanente" per i propri sporchi interessi economici. Detto questo consentili, caro amico, di ringraziarti per avermi fatto parteciper della tua riflessione che dovrebbe far meditare seriamente "...colà dove si puote..per risoolvero in maniera eticamente,socialmente,politicamente,economicamente utile a tutti.
RispondiEliminaBisogna subito cassare l'operazione "Mare Nostrum", gli immigrati che nulla hanno in comune con la civiltà devono essere aiutati nei loro paesi, l'Italia non può assorbire milioni di persone che devono dormire, mangiare e curarsi a spese del contribuente italiano il costo fino ad oggi sottostimato un miliardo seicento quarantaquattro milioni solo per il 2014, non solo chi ci dice che dietro a questi immigrati non ci sia il terrorismo e tra di loro si nasconde l'ISIS; Io preferisco che le tasse che pago vadano a finire per costruire asili, ospedali, porti, interporti, gallerie, strade, autostrade, o per aiutare ragazze madri, orfani, pensionati che devono vivere con soli 280 euro mensili, reddito mensile pro capite ampiamente al di sotto di un africano,significa spesa per un disabile italiano 9,00 euro al giorno, o di vecchiaia 500 euro mensili, i disoccupati......prima di aiutare chi non ha alcun diritto aiutiamo gli italiani..... BASTA IMMIGRATI E LOBBY ROSSE......PENSIAMO PRIMA A NOI ITALIANI!!
RispondiEliminaIl direttore nel suo articolo ha parlato di ''Fascistelli Inconsapevoli''.
RispondiEliminaMi pare evidente che si è sbagliato, mi auguro che leggendo i commenti si renda conto che non sono affatto ''Inconsapevoli''.
perchè anonimo...?Ognuno in questa pagina esprime un suo pensiero....perchè lei non lo esprime pubblicamente?
Eliminama se il nostro governo non è capace nemmeno di assistere le nostre famiglie che sono in estrema povertà....non è assenza di spirito di carità o solidarietà...questo lo dimostriamo ogni giorno accogliendo queste persone,rifocillandole,Lampedusa docet,curandole,sostentandole....ma l'Italia è un paese in profonda crisi e non vedo salvezza a medio termine,considerati i governanti che ci ritroviamo.L'Italia non è un Paese Felice,non è l'El Dorado....e poi,mancano le strutture per un'accoglienza dignitosa e decente...ecco,dovremmo prima parlare di adeguate misure di accoglienza...non è bello accogliere e lasciare poi le persone in ambienti malsani e "ammucchiarle"in strutture anonime,abbiamo visto un servizio televisivo.,insomma non siamo attrezzati.....e poi,non vedo perchè si debba tacere,non arriva solo chi fugge dalle guerre dalla miseria ma gente malavitosa che continua in Italia le sue illecite attività...e già di questo non ci possiamo lamentare nel nostro paese.Mancano le politiche sull'immigrazione ma in Italia non mancano solo quelle....ed è una vergogna,considerato che il nostro paese si trova al centro de Mediterraneo,un'area molto instabile dal punto di vista socioeconomico,fibrillante,caotico,preda di colonizzatori in cerca di potere e ricchezza....alludo all'America e a tanti altri stati che si presentano come paladini della tutela dei diritti di questi popoli e poi li vanno a bombardare....
RispondiEliminaDa alcuni commenti sembra che gli immigrati siano una massa di strupatori,ladri , molestatori,e gente che non vuole lavorare.
RispondiEliminaChe con i soldi che l'Italia spende per loro si potrebbero risolvere i problemi sociali degli italiani. Questi non sanno o fanno finta di non sapere che in diverse epoche sono stati milioni gli italiani emigrati, legalmente e illegalmente. Fra questi c'è stata una piccolisima percentuale che ha commesso dei reati come quelli che commettoni alcuni immigrati, altri che hanno importato la Mafia negli Stati Uniti e di recente anche in alcuni Paesi Europei. Non per questo tutti gli italianii a'estero sono delinquenti. Detto questo bisogna dire che il problema esiste e bisogna trovare una soluzione umana. Quale? Renzi e il suo Ministro degli Interni devono trovarla, presto, possibilmente con l'aiuto della Comunità Europea. Naturalmente questa soluzione non può essere quella di chiudere i nostri porti e pattugliare le coste non facendo sbarcare nessuno. Ancora centinaia di migliaia di questi scappati dalle guerre dalla fame morirebbero in mezzo al mare.
Ho letto questo articolo, condivido quello che hai scritto e sono pienamente solidale al tuo pensiero. Volevo dire agli italiani che accusano questi disperati che possono sbarcare soltanto in Italia perché gli altri paesi costieri li rifiutano, che non sono a carico del governo italiano questi immigrati ma hanno in fondo delle nazioni che destinano i proventi per i rifugiati a coloro che li accolgono. E non devono lasciarsi fuorviare da quello che leggono su link xenofobi che queste persone prendono una diaria di 30 euro al giorno. Loro non hanno nulla ma quei soldi sono quanto viene stanziato per loro dal momento che devono essere nutriti, curati ospitati e vestiti. Informatevi prima di sparare cazzate. Se per tanti di voi è un problema accogliere queste persone che fuggono da immani tragedie sappiate che c'è una sola alternativa. Lasciarli in mare ad affogare!
RispondiEliminaHai fatto bene a riflettere prima di scrivere e soprattutto hai scelto bene il metodo per tracciare una questione cosi spinosa e dolorosa. Non dimentichiamo mai che nel bene e nel male l'Italia sta continuando ad essere solidale ed ospitale e che tanti italiani mangiano alla Caritas o rovistano i cassonetti come i topi. Mare Nostrum credo pecchi nelle mancanza di progettualità, si salvano le vite e poi che si fa? Ci sono dei trattati che stabiliscono accordi e regole riguardanti i flussi migratori e nella maggior parte dei trattati vi è la nota che i non aventi diritto non possono restare. Se è vero che il diritto si rispetta e altrettanto vero che va applicato. "Il problema, dicono in molti, va affrontato senza ‘pietismi’, ‘moralismi’ e ‘buonismi". Serve più realismo!!! Non è questione morale ma solo oggettiva osservazione della realtà. Il fenomeno è incontrollabile a causa di scelte sbagliate che negli anni hanno portato alla nascita di disagi sociali. " Sono musulmani, cattivi, sporchi, pericolosi, portatori di malattie" in pochi, fortunatamente, lo pensano. "Forse anche potenziali decapitatori "? L'isis è una minaccia seria e si sta allargando a macchia d'olio . Dietro di essa vi sono menti malate, capaci di tutto e non sottovaluterei il campanellino d'allarme. Generalmente i governi, non creano allarmismi ma stavolta il governo per bocca di Alfano fa sapere che l'Italia è in allerta massima e chissà cosa sanno e cosa ci nascondono. "Si tratta, invece, molto più semplicemente, di solidarietà, di impegno etico-sociale a favore di chi ha bisogno". Non solo! si tratta di rivedere i rapporti di forza ed economici tra il Nord e il Sud del mondo. Il mondo procede a 2 velocità , a vantaggio del capitalismo sfrenato. Non si curano i malati con ricette di solidarietà si curano tramite la somministrazione di farmaci e cure mirate. Tutto il resto è quindi "gli aspetti tecnico economici, l’organizzazione dell’accoglienza, le politiche dell’integrazione, l’ordine pubblico, la sicurezza, i servizi sanitari e sociali" che per te, che non ti stancherai mai di ripeterlo, non c’entrano nulla con la gravissima emergenza umanitaria di cui parliamo, per me c'entrano tutti, poiché la solidarietà non risolve i problemi, questo è compito della politica.
RispondiEliminaL'immigrazione è sicuramente uno dei grandi problemi che l'Italia si trova a fronteggiare e , purtroppo, dobbiamo dire che lo fa malissimo. Io penso che un'emergenza di così vaste proporzioni non si può lasciare nelle mani dei volontari che si occupano di questo immane problema umanitario. Si perchè è di problema umanitario che si tratta. Purtroppo nel nostro Paese si semplifica sempre tutto e non si arriva mai al nocciolo del problema, che intanto rimane irrisolto. Io penso che prima di tutto avremmo bisogno di una politica estera all'altezza della situazione, mancando essa manca il punto di partenza. Penso anche che il flusso dell'immigrazione dovrebbe essere regolato e distinguere tra chi chiede asilo politico e chi invece viene qui per cercare lavoro o per fare altro. Questo operazione ovviamente risulterebbe più facile se si facessero accordi bilaterali.
RispondiEliminaLa nostra Costituzione garantisce e tutela chi viene per motivi politici e quindi bisognerebbe solo attuarla. il problema semmai è il come attuarla. sappiamo che in Italia purtroppo arriva di tutto. Accanto ai bambini ci possono essere anche terroristi. Infatti, non è un caso se è da pochi giorni che alle pendici dell'Etna è stato scoperto un loro campo di addestramento. Io però non voglio cadere nella trappola di chi dice che chi è musulmano è un terrorista. Giorni fa ad esempio a Milano alcuni musulmani, tra cui molte donne, hanno manifestato contro il terrorismo e la guerra e si sono dissociati da quei musulmani che invece vogliono la guerra e non amano la pace. La prima cosa che dovremmo imparare a fare è informarci ed informare correttamente i cittadini, perchè solo conoscendo la realtà si possono evitare le guerre sante, di cui davvero non abbiamo bisogno. Grazie a Giangiuseppe per questo articolo che offre importanti spunti di riflessione .
NOI ITALIANI SIAMO STANCHI NON ABBIAMO PIù FORZE TROPPI DISOCCUPATI NON è NON AVERE PENA PER QUELLE PERSONE CHE SCAPPANO DALLA MORTE E DALLA GUERRA MA ANCHE NOI QUI STIAMO MORENDO VEDI I SUICIDI ORMAI SONO GIORNALIERI SIAMO STANCHI STATO ITALIANO POLITICI AIUTATE PURE NOI STIAMO MORENDO TUTTI
RispondiEliminaIn Italia c'è una cognizione indisposta nell'ospitare immigrati, quando l'accoglienza dovrebbe dare un senso... per farla breve, al contrario come l'attuale sciagurata accoglienza allo sbaraglio che crea disordini ed incomprensioni... punto
RispondiEliminaCondivido le riflessioni di Giangiuseppe Gattuso sull'emergenza immigrazione, le sue considerazioni sull'emergenza umanitaria, sulla necessaria solidarietà per gli ultimi, con buona pace di coloro che vedono in questa invasione solo rischi per la civiltà.
RispondiEliminaHo letto e sono d’accordo con quanto scrive Giuangiuseppe.
RispondiEliminaEliminando i falsi buonismi e pietismi, credo il problema immigrazione si enorme e dovrebbe coinvolgere anche gli altri Paesi d’Europa.
Sono sempre dell’avviso che non si possono fermare gli arrivi di coloro che fuggono da guerre, pulizie etniche, da fame…..Il nostro Paese è lil primo che, i disperati del mare, incontrano nel loro cammino verso un sogno, verso un qualche cosa che gli ridia la dignità della quale ha diritto ogni essere umano .Queste persone vanno aiutate ed accompagnate verso quello che, loro vogliono, essere il loro traguardo, il loro destino di UOMINi.
Trovo assurdo il volerli ricacciare indietro, li chiamano “respingimenti”.altro non sono che condanne a morte per delle povere persone che vogliono salva la loro vita che, cerchiamo non dimenticarlo mai, vale quanto la nostra.,...se non di più, considerando le sofferenze che, a monte, li spingono a fuggire dalle loro terre.
Troppi discorsi “politici” si svolgono attorno a loro, basterebbe avere una maggior sensibilità, prestargli le prime cure, le prime visite mediche…farli partire per le destinazioni scelte, ma, si sa, il razzismo è una brutta bestia, e viviamo in un paese che ne ha troppo.
L’articolo, da modo di pensare a fondo a questo che, non amo chiamare problema, ma tale è.
ciao Giangiuseppe, sono assolutamente d'accordo con la tua impostazione, quello che scrivi è quello che anch'io ho sempre pensato :)
RispondiEliminauff.. ho dimenticato di inserire il nome :) rimedio subito, sono Annamaria Carniglia, ciao!
RispondiEliminaSe non ricordo male,negli anni 80 i primi immigrati,arrivarono alla spicciolata.Perlopiù erano Ghanesi.Man mano si chiamavano e si riunivano interi gruppi familiari o originari dello stesso territorio.Non arrivavano cxon barconi,ma senza un soldo e pieni di speranze.Li abbiamo accolti nelle nostre case,senza sapere niente di loro.Qualcuno dirà che ci faceva comodo!!!!forse inizialmente.Poi furono regolarizzati e ancor oggi,lavorano nelle case,nelle fabbiche al nord.Tanti e tanti altri sono andati in Europa,anche loro si sono iontegrati e lavorano.Nessun problema adesso ci troviamo a fronteggiare una grande quantità di immigrati che arrivano in condizioni disperate.E' vero!!!Ci troviamo a fronteggiare un'emergenza umanitaria di vaste dimensioni e non possiamo che essere caritatevoli,non possiamo disconoscerla.Forse abbiamo esagerato nel vedere pericoli islamici,pericoli di malattie ecc...Sono solo dei poveri disgraziati che però si aggiungono ai tanti disgraziati locali.Non si arriva a far fronte ai nuovi arrivati,a raccogliere i morti e già vengono segnalati altri sbarchi.personalmente mi ritrovo nelle posizioni esposte da Franco Luce .Se l'accoglienza in toto è la soluzione del problema ,vuol dire che la soluzione è il problema.L'Europa non li VUOLE,allora bisogna,intervenire,dove si può (Europa Unita)nei luoghi che generano miseria e disperazione.
RispondiEliminaCondivido quello che scrivi, Giangiuseppe, sul "che fare", visto che tanto per cambiare il nostro peso come Italia sullo scenario internazionale, in specie nei rapporti di forza nell'UE, conta come il due di coppe a briscola, credo che non sia peregrino pensare sulla base della volontà dichiarata dei migranti di voler andare in altri paesi europei, ciò che è la meta della grande maggioranza di loro, di portarceli con i voli della nostra aeronautica o con voli "low-cost" come proposto da Grillo,.resterebbe il problema di come farli atterrare se gli altri paesi europei dovessero provarsi ad impedire l'atterraggio, ma credo che come provocazione a questo punto potrebbe servire.
RispondiEliminaAnche su un argomento cosi particolare, anche davanti alla foto del bambino in testa all'articolo, tra noi tutti, nel blog e fuori dal blog esistono distanze siderali.
RispondiEliminaSiamo cosi lontani che mi sembra perfino inutile parlarne.
Ma una cosa è certa però, ed è quella che persone tanto diverse e con pochissima se non nessuna stima o fiducia reciproca, dobbiamo convivere.
Respiriamo la stessa aria, beviamo la stessa acqua e condividiamo un territorio.
Certo faremmo volentieri a meno delle nostre reciproche presenze, ma questo è.
Allora occorre che ciascuno di noi si armi di tanta pazienza e tolleranza se non si vuole che finisca male per tutti.
Io non la penso allo stesso modo mi piace essere realista 1) non abbiamo le risorse economiche per sostenere questa massa di persone se gli viene riconosciuto il diritto d'asilo sarebbero guai seri gli dobbiamo passare il vitalizio casa ecc. 2) il nostro servizio sanitario non garantisce più assistenza agli italiani se prenoti un esame ti prenotano a sei otto mesi idem per gli altri servizi. 3) queste persone non vengono dai paesi poveri prova ne è che non arrivano bambini e donne pelle e ossa ma trattati di giovani uomini in forze ben messi fisicamente sono tutti senza documenti perché istruiti sul fatto che in Italia ci passano sopra. Eppure il primo requisito previsto dalla legge per fare richiesta di asilo politico è quello di dimostrare di essere perseguitati per motivi politici. Ma senza documenti non possono dimostrare né l'identità né tanto meno la provenienza. Inoltre l'asilo politico non può essere sempre per legge richiesto in massa ma è uno status che va valutato caso per caso e di certo la povertà non rientra tra i casi se non fossero istruiti che qui hanno vitto alloggio e benefit non verrebbe nessuno. Basta lasciarli liberi come i disoccupati Italiani senza diritto a vitto alloggio e servitù che in pochi mesi il fenomeno spariva. D'altronde in Africa la povertà c'è sempre stata e quando eravamo un paese ricco ma non c'era questo intrallazzo economico di sbarchi non se ne vedevano.
RispondiEliminaCiao Giangiuseppe Gattuso, grazie per questo articolo ,scritto e pensato con obiettività, un tema caldo ultimamente ,un tema che ha strappato passioni positive di umanità e negative in chi aveva bisogno di illudersi di essere superiore dimenticandosi di essere stato vittima dello stesso razzismo ,molti si sono auto eletti risolutivi del problema consigliando con bavosa ipocrisia il respingimento in mare ,mentalmente assassini di persone disarmate con in tasca solo una debole speranza affondata con molti ... grazie, restiamo uniti noi che abbiamo ancora un cuore e un Cervello!!!
RispondiEliminaDevo dire che l'articolo mi è piaciuto: hai toccato molti aspetti fondamentali, etici ed economici, politici e umanitari... Mi permetto solo di ricordare , per esempio a quelli che tu chiami "fascistelli inconsapevoli", che la storia del mondo si compone di un incredibile numero di migrazioni di popoli per le più varie ragioni... Tutto quello che sta avvenendo è nella logica delle vicende umane, che chiamiamo Storia, e non può essere fermato; può solo essere reso più dignitoso e sicuro.
RispondiEliminaL'Italia, da sempre terra di emigranti, si ritrova oggi, terra di accoglienza. Anni fa, fuggivano dai loro paesi, per povertà e mancanza di lavoro. Oggi fuggono dalla guerra, dalla morte certa, e la disperazione fa si, che si mettano in mano a chi con la disperazione ci lucra, e illude questi disgraziati, in viaggi della speranza, che poi si rivelano, viaggi della morte. L'unione europea assiste muta, centinaia di funzionari dell'ONU, passano il tempo a discutere al sicuro, da questo teatro tragico, e non trovano soluzioni. Purtroppo, questa situazione è ingestibile, promesse tante, speculazioni tantissime, sulla pelle di questi poveri martiri. Si pensa e si è convinti che 35 euro bastino a tacitare le coscienze, dove c'è un giro di accaparramento vergognoso, e un disinteresse politico totale su questi centri di accoglienza, dove vengono ammassati e trattati in modo vergognoso. Mi chiedo, dove abbiamo rinchiuso quella Umanità, tanto decantata, da persone civili quali siamo o dovremmo essere, da non leggere sui volti disperati e pieni di speranza di questa gente, con bambini in braccio, quando riescono a mettere piede sulla terra ferma.
RispondiEliminaRitenere e dichiarare che: “gli aspetti tecnico economici, l’organizzazione dell’accoglienza, le politiche dell’integrazione, l’ordine pubblico, la sicurezza, i servizi sanitari e sociali. E poi la politica estera, i rapporti con gli altri paesi dell’Unione e con i paesi che si affacciano sul Mediterraneo”, non c’entrano nulla con la gravissima emergenza umanitaria di cui parliamo, è come risolvere il problema della febbre rompendo il termometro.
RispondiEliminaChi e cosa ci dice che questa sia un’emergenza umanitaria? Gli argomenti carichi di pulsioni emotive dei media mainstream?
Se la compassione è una ammirevole qualità umana, va pure detto che non costituisce in sé una buona base per l’argomentazione pro immigrazione. Quando per sostenere una qualsiasi idea ci muoviamo a compassione, invece di fare un discorso filato e guardare alle cause oggettive, cadiamo nella fallacia logica dell’argumentum ad misericordiam.
Va bene aiutare il prossimo, sicuramente però questo non è il metodo giusto e l’operazione mare nostrum è stato un inevitabile fallimento, peraltro dispendioso.
E non può semplicisticamente definirsi fascistello, con ignobile quanto patetico attacco ad personam, chi pensa che gli immigrati non debbano trovare più accesso in questo paese.
Chi ricorre all’abusata frase “fascista”, non può che denotare scarsa attitudine cognitiva, pochezza di idee, fasullo perbenismo, doppia morale e irritante saccenza, oltre che scarsa preparazione storica.
Aspetto quest’ultimo, particolarmente evidente in chi continua a fare impropri parallelismi tra l’immigrazione italiota del secolo scorso e questa.
Parallelismo che, sotto il profilo logico, non giustifica alcunché.
Chi vuole fare il cattocristiano lo faccia, ma a patto che i sacrifici siano suoi e non degli altri.
Anche io penso che il termine o il vezzeggiativo''Fascistello'' sia stato usato con leggerezza.
EliminaPoi averlo accompagnato con il termine ''incosapevole'' ha peggiorato le cose.
Un fascista è tale, punto, nessun altra aggiunzione.
Non dico che dovrebbero stare ancora nelle fogne, ma non accetto di discutere con loro di alcunché.
Si, d’accordo, un fascista sarà fascista, e uno lo può mettere dove vuole.
EliminaPer me il punto è che, sovente, questo termine viene usato strumentalmente da coloro che non sanno replicare al proprio interlocutore, che ha espresso una tesi assolutamente valida e ragionevole.
Siccome rifiutano a priori la tesi avversa, e non sanno contraddire con argomenti altrettanto validi, l’unico modo che hanno per controbattere è quella di tacciare di fascismo ogni cosa.
Tutto quel che fanno è dire che l’incomodo interlocutore sta echeggiando argomenti escogitati la prima volta nella Germania nazista, e poi fatti propri da Augusto Pinochet e Saddam Hussein.
Loro, all’opposto, stanno difendendo punti di vista che hanno le loro origini in Madre Teresa, la principessa Diana e Mary Poppins…
Gentile “iltafano”, questo blog , come avrai avuto modo di verificare, è aperto a qualsiasi commento, non c’è controllo preventivo, non c’è bisogno di registrazione, e c’è pure la possibilità di scrivere utilizzando l’opzione “ANONIMO”. Ma, mi chiedo, perché utilizzare tale opzione per scrivere ciò che si pensa e con così adeguata cognizione degli argomenti? Perché utilizzare uno pseudonimo, la medesima cosa di anonimo, per confrontarsi con tanta altra gente che si presenta con nome e cognome? Che preoccupazione c’è? Cosa spinge una persona intelligente a non apparire e confrontarsi apertamente? Con questo non voglio assolutamente distoglierti dal partecipare ai nostri dibattiti, anzi. Sarebbe però molto più interessante, proficuo, oltre che carino, avere la possibilità di sapere chi si cela dietro il velo. A presto e sempre benvenuto su PoliticaPrima.
EliminaEsimio amico Giangiuseppe,
Eliminaa parte che potrei comunque mettere un nome qualsiasi simulandolo come vero, e ciò mi sembrerebbe più scorretto che usare un nome di palese fantasia; qui la questione è un’altra, ed in parte è stata da te lambita.
E’ proprio perché parlo con cognizione adeguata di alcuni argomenti, che la prudenza, mi impone di celare il nome.
Tale “cognizione adeguata”, infatti, specie se espressa pubblicamente, potrebbe non essere gradita dalla struttura lavorativa che mi vede occupato.
Però, se il vento dell’opportunità lo consentirà, mi riservo per il futuro di scrivere qualche articolo e trasmettertelo per la pubblicazione (se vorrai, s’intende), ovviamente con il mio vero nome chiaramente espresso. Con l’avvertenza che potrei dire anche cose che, magari, potrebbero porsi in contrasto con il pensiero dominante del blog.
Una ultima cosa.
Attenzione alla massima apertura con i commenti nel caso questi siano diffamatori o offensivi, potresti risponderne in qualità di direttore responsabile (se non sbaglio), dico potresti in quanto, sul punto, la giurisprudenza è oscillante.
Cordialità
Condivido quanto detto da Giangiuseppe Gattuso ,sull' immigrazione. certo che questo è un problema molto seri in Italia,dove in gran parte gli immigrati non sono visti bene.Purtropo cresce anche il razzismo,speriamo che non si espandi troppo.Quello che è mancato è il ruolo dell'Europa,che ben poco ha fatto su questo problema in Italia.Io sono del parere che se gli Stati in generale,non comprassero più armi.ci sarebbero meno guerre e questa povera gente potrebbe lavorare e vivere tranquillamente sulla propria terra.Purtroppo questa resta un utopia
RispondiEliminaLa questione è più grande di noi. Io la vedo come una "guerra" tra poveri. "Fascistelli inconsapevoli" lo siamo un pò tutti..perchè viviamo in un' epoca di grande inquietudine..i nostri giovani disoccupati,molte famiglie sul lastrico, le aziende che chiudono, la gente che si ammala per l'inquinamento dell'ambiente. Una società ammalata e in declino su cui lo spettro dell'"invasione extracomunitaria" incombe come una minaccia a livello soprattutto psicologico. Non giustifico affatto chi inveisce contro gli immigrati catalogandoli come "brutti ,sporchi e cattivi".,ma la responsabilità di questo scempio è della politica, di chi continua a leccare i piedi all'Unione Europea che dopo aver fornito armi ai governi dei paesi in via di sviluppo, non fa fronte all'emergenza che ricade pesantemente ed unicamente sull' Italia. Che dire? Purtroppo i nostri governanti continuano ad occuparsi di finti problemi come la (finta) abolizione delle Province ed ora l'art.18., senza accorgersi che in Italia si sta distruggendo il tessuto sociale.. e con esso anche il valore della solidarietà e il senso di comunità. Io farei una cosa...metterei loro su un barcone alla ventura sul mare in tempesta.Sono cattiva?
RispondiEliminaMi fa dovere postare un commento, seppur ripetitivo, perché,scrive l'articolo l'amico Gianni Gattuso, e poiché si tratta di argomento sensibile, anche se trito e ritrito, cioè si continua a pestare l'acqua nel mortaio e poiché il politically correct è obbligatorio, d'altronde se l'articolo inizia con un piccolo bimbo denutrito ed un altro con lacrime agli occhi e tanti cadaveri su una delle nostre spiagge, un povero cristiano compassionevole e caritatevole, che cosa deve commentare il dolore umano o i problemi politici, economici, sociali che affligge il nostro paese compresa l'immigrazione ? Allora io che non amo mettere il mio cervello all'ammasso cosa devo fare ? Se voglio essere conformista, ipocrita, fariseo, buonista, fare bella figura, dimostrarmi cristiano caritatevole, omologarmi alla maggioranza fittizia di questo blog...insomma per perseguire anch'io il guadagno ed il consenso sociale, in inglese "politically correct", e soprattutto non essere tacciato di "fascista inconsapevole", al quale naturalmente dovrei rispondere, rendendomi antipatico, e rifuggire quindi dal consenso e compiacimento sociale, potrei dire che in questo blog c'è tanta "ipocrisia consapevole ed inconsapevole". Infatti quanti sono i bloggers disponibili ad ospitare una famiglia di immigrati a casa propria ? Quanti sono eventualmente questi cristiani disponibili a cambiare la propria cultura, come rimuovere il crocifisso per non turbare la sensibilità del credente musulmano. Quanti sono quelli che sanno come venivano trattati i siciliani emigrati in america a fine ottocento ed inizio novecento ? Ed i siciliani e gli Italiani andavano a stravolgere le abitudini e la cultura del paese in cui erano ospitati ? O si integravano senza creare problemi, come il burka, il crocefisso, e poi spaccio, delinquenza e terrorismo ? LUNGI DA ME, DAL PENSARE CHE I POVERI DISGRAZIATI RIPESCATI DAL MARE NOSTRUM SIANO DEI TERRORISTI O DEI FANATICI TAGLIA GOLE DELL'ISIS. Ma nessuno può tacciarci di fascisti inconsapevoli, se tra le centinaia di immigrati tutti rigorosamente maschi, nulla facenti, e questuanti ai semafori che ci circondano, e ci fanno paura soprattutto quelli con la barba, che sappiamo essere i fanatici studiosi del "corano" e che aspirano a conquistare e mettere la mezzaluna sul campanile di san Pietro a Roma, colpire gli infedeli alla cervice e rendere le nostre donne schiave ? Si....avete ragione...è fantasia e paura atavica del diverso...forse come l'imprecazione mamma mia li turchi ?! Perciò all'articolo dell'amico Gattuso, per essere conforme alla maggioranza del blog, risponderò con il linguaggio sintetico di FB...bravo Gianni..." mi piace e condivido" ! Infine e per chiudere, mi fa obbligo esprimere però un dubbio....ma la maggioranza di questo blog...nettamente schierata contro il presidente Renzi ed a favore di una immigrazione indiscriminata... siamo sicuri che rispecchia la maggioranza preoccupata e dolente del nostro paese ??
RispondiEliminaSui Neri ci siamo, ma non dimentichiamo gli Zingari, gli Ebrei e gli ammalati di mente......
Eliminadimenticavo, i falsi invalidi, i fannulloni, i parassiti, impiegati raccomandati, gli evasori, i racconta e rompiballe, i gattopardi, i leccaculo dei politici, i ruffiani, gli ignoranti...
EliminaCaro Giangiuseppe, purtroppo il mio pc fa le bizze, quindi solo ora riesco a scrivere un paio di cose sul tuo bel intervento. Condivido ciò che hai cosi chiaramente affermato, ne sono pertecipe, ma sono anche convinto che da soli potremmo fare ben poco per risolvere il problema alla radice.
RispondiEliminaNel mondo ci sono oramai quasi 7 miliardi di abitanti, in alcune aree della terra, la possibilità di vivere come degli esseri umani non esiste più. Allora che fare? La prima cosa che mi viene in mente, è una ridistribuzione più equa della ricchezza, di tutta la ricchezza che attualmente è concentrata in poche mani. Voglio dire, che al mondo non ci può essere gente che s'ingozza, ed altra che muore di fame. In questo senso intendo la ridistribuzione della ricchezza, non nel senso "comunista". Detto questo, e detto "banalmente" che i popoli hanno bisogno di: Pace, pane, acqua e lavoro, credo che se si assicurerà tutti questi beni vitali a tutti i Popoli, l'immigrazione cesserà in modo esponenziale.
Non aggiungo altro, e nemmeno rispondo alle provocazioni della destra egoista, che non si limita solo ad essere contraria a quanti la pensano come me e te, ma suggeriscono delle soluzioni semplicistiche, egoistiche, alle quali, tra l'altro non credono nemmeno loro.
Ho letto con molto interesse l’articolo su un argomento cosi delicato e spinoso in cui non serve essere ottusamente 'buonisti' ma dare un reale aiuto a questa gente PRIMA che si imbarchino sui barconi(mi sono spesso chiesta che fine facciano, nessuno ne parla e ho il sospetto che, invece di bruciarli, vengano rimandati ai loro paesi e consentire nuovi viaggi con la complicità dei governi di partenza e di arrivo) e DOPO per dare a queste persone strumenti e conoscenze onde organizzare la loro vita, non basta salvarli dall'annegamento il problema resta (il loro e il nostro) reiterando la drammaticità di queste situazioni all'infinito e suscitando, nel contempo, nei cittadini sentimenti di rifiuto e disgusto non atti ad aiutare e supportare queste persone che hanno bisogno di aiuti radicali e non soltanto di un salvagente, una pacca sulla schiena e qualche euro, la carità bisogna saperla fare e dare o studiarsi di dare prospettive e futuro a tutti noi sarebbe compito di chi ci governa e se non ci riescono perché ne sono incapaci o non vogliono è colpa nostra che li abbiamo votati e li teniamo inchiodati ai loro posti e, dunque, dissento dall'ultima parte del tuo articolo che se ho capito bene non attribuisce 'a chi deve e a chi può la piena e totale responsabilità di ina drammatica situazione che, al momento, pare non debba andare verso una possibile soluzione ma, al contrario, sembra reiterare all'infinito: morte, disperazione e sentimenti di odio e razzismo, falsamente o inadeguatamente addolciti dai 'buonisti' che non vanno al nocciolo di questi spaventosi eventi.
RispondiEliminaGianni Alaimo
RispondiEliminaHo letto e riletto il tuo articolo, lo trovo interessante. Analisi e documentazione dei fatti corretta. Osservazioni erudite dai--VATI DELLA CULTURA--che vivono una realtà virtuale lontana molto lontana da quella reale. Sono le disgrazie altrui quelli che toccano le loro menti eccelse mentre quelli di casa propria vengo archiviate con una alzata di spalle. IL PROBLEMA della immigrazione è serio non si risolve con appelli alla comunità internazionale buoni in linea di principio ma... ogni Stato, lo risolve a modo suo AUSTRALIA INSEGNA. Come società abbiamo fallito, non siamo stati capaci di esprimere una classe dirigente capace di programmare in grande, di inserire nel complesso dei problemi anche quelli che non erano previsti. Sono Cristiano Cattolico e ricordo nella preistoria della mia esistenza il Santo della carità diceva: PRIMA CARITAS INCIPIT A ME. Per il resto un dibattito che interessa poco a chi manca il pane quotidiano. Caro Giangiuseppe correggi il tiro delle tue osservazioni parla delle immigrazione della nostra gente che nella attesa di un lavoro dignitoso in altri STATI usufruisce del sussidio della famiglia.
La sofferenza che stanno vivendo interi popoli in Africa e nel mondo è la conseguenza di secoli di colonialismo iniziato dalle nazioni ricche del vecchio continente e proseguito dai nuovi colonizzatori, interessati a prendere il controllo delle risorse dei Paesi sottosviluppati, sfruttandole nel proprio esclusivo interesse.
RispondiEliminaA tale scopo, il vecchio e nuovo colonialismo non hanno lesinato nel sostenere (più o meno platealmente) minoranze, rivoluzionari, faccendieri, militari, terroristi, con il criterio del divide et impera di antica memoria.
Quale oggi il risultato di tale egoistica e volgare condotta? Il proliferare di organizzazioni terroristiche, sempre più pretenziose (fino a ipotizzare una repubblica islamica supernazionale) e sempre più caratterizzate dall’odio contro tutto ciò che rappresenta la civiltà tradizionale, e non solo quella cristiana.
Da tutto ciò, e dalla miseria più nera, fuggono interi popoli, alla ricerca di una speranza e, soprattutto, della Pace.
E noi, se non vogliamo essere travolti, dobbiamo aprirci a questa Umanità, con spirito di accoglienza e di condivisione, nella consapevolezza che i saperi dell’Occidente possono essere condivisi con le giovani energie africane e asiatiche, allo scopo di conseguire utilità per tutti.
Ma questo, ovviamente, è un discorso da farsi ai Paesi europei, specie a quelli che si ritengono indenni dal fenomeno dell’immigrazione o perché distanti o perché pronti a chiudere le frontiere. Incapaci però di comprendere che la proporzione dei flussi migratori è tale da non poter essere contenuta da steccati fisici o normativi.
Intanto, occorre chiarire la differenza tra immigrati e clandestini, perchè spesso i secondi si associano ai primi. Occorre fare chiarezza: ogni Stato ha dei confini ed una volta in Europa per poter passare da uno Stato all'altro occorreva il passaporto. Oggi l'Europa Unita ha superato tutto ciò e mi fa piacere! Perchè l'unione é avvenuta tra paesi più o meno della stessa sensibilità civile. Senso civico e progresso frutto di cambiamenti sociali e sopratutto di tasse pagate dai cittadini per rendere migliore i servizi alla popolazione. Quando, però, si tratta di clandestini occorre osservare che costoro provengono da altri Stati completamente diversi dal nostro per tante cose. Essere in cattive condizioni nel proprio Stato e lasciare lo stesso non in maniera legale, per introdursi illegalmente in Italia, non é cosa buona sia per loro che per l'Italia stessa, la quale non è più nelle condizioni di ospitare da sola questa massa di gente, che anziché lottare nel proprio paese per raggiungere la civiltà e il progresso preferisce abbandonarlo in mano ai prepotenti ed agli incivili.
RispondiEliminaOgni clandestino deve essere reintrodotto nel proprio Stato di appartenenza e non ospitarlo a lunga scadenza, perchè costa allo Stato e noi che non siamo più nelle condizioni di aiutare i nostri connazionali non possiamo continuare questa strada in nome della fratellanza, altrimenti sarà sempre un continuo innalzare il prelievo fiscale su noi cittadini. Ma dico io: ci vuole intelligenza superiore per capire ciò!?
Ma le tasse chi li paga é la categoria più povera perchè ai ricchi anche se pagano questi aumenti gli fanno un baffo. Un parlamentare che guadagna e ha guadagnato cifre da capogiro se ne fotte se aumentano le tasse, perchè per loro l'aumento è facilmente sopportabile, a differenza del povero cittadino che se trova un euro per terra si ferma e lo raccoglie mentre loro non si chineranno mai per raccogliere una banconota di cento euro da terra.
Naturalmente so benissimo che non è questo ciò che potrà fare riprendere la nostra Italia economicamente perché la vera cancrena è l'evasione fiscale, ma non dei “puviriddazzi” come noi ma dei “riccabbuluna” che ne sanno una più del diavolo, però come diceva il savio “Ogni ficateddu di musca fa sustanza”, perciò iniziamo dalle piccole cose che possono ingigantirsi per arrivare a risolvere le grandi cose.
L’immigrazione per un paese in grave recessione economica come il nostro è un danno per chi ospita; le nostre città sono diventate meno sicure e l’immigrazione rappresenta un pericolo grave ed immediato per l’ordine pubblico e per gli aspetti sanitari e per il lavoro.che non c’è. Siamo un paese dove regna lo scempio dell’ipocrisia: prima vendiamo le armi ai paesi in guerra creando profughi, morti etc. e poi diventiamo cosi buoni da mettere il taxi nel mediterraneo per andarli a prendere facendo un bel regalo agli scafisti che fanno milioni di dollari in poco tempo.. L’Italia per il bene degli Italiani deve arrendersi: Basta immigrati non c’è più posto! Se qualcuno crede nella città del sole del Campanella non è detto che obbligatoriamente dovrà essere fondata in Italia e nemmeno il nostro paese potrebbe intestarsi problematiche di rilievo mondiale
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