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martedì 22 luglio 2014
Un bimbo e l’ennesima “Strage di Sicilia”
di Barbara Corrao – I migranti soffocati nella stiva della barca strapiena dell’ultimo arrivo erano trenta, ma invece poi sono diventati 180. In fondo che importa.
Considerati gli ultimi della terra i ‘neri’, nemmeno sulle carrette del mare ‘specializzate’ in viaggi della disperazione, hanno parità di diritti. C’è chi viene trattato più da bestia da macello degli altri, e finisce nella stiva, nel vano motore, con la botola ermeticamente chiusa sopra la testa.
Ci stiamo abituando ormai alla conta quotidiana delle vittime delle traversate. Una in più o una in meno difficilmente ci tocca il cuore, c’è pietà per quella moltitudine umana, ‘nera’ e senza nome, partita e mai arrivata. Ma come le lacrime, anche per il dolore più grande, a un certo punto, si esauriscono. Poi prevale l’indifferenza, l’egoismo, l’interesse, come se fosse una questione lontana che si perde nelle sabbie mobili del deserto, in quella distesa senza fine del che le carovane di disperati attraversano con il miraggio della salvezza.
Poi però la tragedia investe anche un bimbo, di un anno, ennesima vittima innocente che si aggiunge a riempire una casella di quella lista che sembra non completarsi mai. Una piccolissima vittima, fragile, indifesa, trasportata suo malgrado verso la nostra terra. Il simbolo drammatico ed evidente del fallimento della politica dell’accoglienza e della solidarietà. E mentre si continuano a generare tragedia si discute, si perde tempo, ci si contorce tra sensi di colpa e reazioni xenofobe. Tra le preoccupazioni per il lavoro che manca e le spinte fortissime del rimandiamoli tutti a casa. “Ci costano troppo”. L’Italia non può sopportare questo pesantissimo fardello. Questa povera gente, i fratelli dell’altra sponda del Mediterraneo, capaci di pagare qualsiasi prezzo per abbracciare la speranza che spesso, invece, ha le sembianze della morte, non è che un fastidio da nascondere. Abbiamo altro a cui pensare, noi.
Una tragedia storica che l’Italia e l’Europa non vogliono e non hanno il coraggio di affrontare. Il piccolo Mohamed non è il primo e non sarà neanche l’ultimo, altri ancora seguiranno il suo drammatico destino. La nostra isola è la prima frontiera, la terra promessa dalla quale poi continuare il lungo cammino per la salvezza.
E a quanti hanno dimenticato i sacrifici dei nostri padri, l’esodo di milioni di cittadini che hanno cercato fortuna affrontando traversate oceaniche e trovato terre accoglienti, a loro che speculano e lucrano sulla povertà e il dolore, che soffiano sui sentimenti più vili per qualche punto percentuale, va tutta la mia riprovazione. Lo Stato, la politica, i partiti, le forze sociali, la chiesa, hanno il dovere di intervenire. Ogni giorno che passa è già troppo tardi.
Barbara Corrao
22 luglio 2014
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Nei giorni successivi alle stragi ne parlano tutti, giornali, televisioni.politici, tutti commossi con mille propositi, tutti pronti a coinvolgere tutti...e poi? nulla! fino alla tragedia successiva....sempre più grande e più crudele...ma come si può rimanere impassibili (parlo di istituzioni) di fronte a questo mattatoio umano...che tra l'altro hanno pagato x morire...di speranza
RispondiEliminaUn buonissimo articolo che in qualunque modo lo si affronta scatenerebbe l'ira dei SOLONI di turno che a corto di idee proprie disprezzerebbero quelle degli altri. Bisognerebbe affrontare il problema nella sua globalità, la morale, l'etica. Una cosa è importante: che questi derelitti debbono essere aiutati come altri popoli aiutarono noi. LORO erano nazioni ricche in fase di sviluppo socio economico NOI SIAMO RIDOTTI SENZA PIU' LE TOPPE NEI PANTALONI MENTRE ILSENATO ROMANO DISCUTEVA SE ERA DEMOCRATO INTERVENIRE I BARBARI INVASERO LA CITTA’ E LA DISTRUSSERO
RispondiEliminaArticolo edificante ma naturalmente occorre una politica seria, europea che non c'è. I poveri disgraziati si vengono a riparare dove piove! ma non so fino a quando saremo in grado si sopportare questo esodo biblico o invasione. In questo traffico di morte e disperazione ci sono tanti che ci guadagnano. Occorre governare in maniera forte questo gravissimo problema, che se da un lato sollecita la nostra "pietas", dall'altro solleva allarmismo e critiche da parte di tanti nostri cittadini in sofferenza per la crisi. Non siamo in grado di risolvere i nostri problemi ne tanto meno quelli di altri. Bisogna smetterla con questo mare nostrum.
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RispondiEliminaCara Barbara, permetti che ti chiami così e ti invito a darmi del tu, sia perché siamo colleghi di blog sia perché vedo in te una sintonia che non è più facile trovare ai nostri giorni. Nel complimentarmi per l’articolo con il quale hai scelto di esordire su “Politica prima” debbo constatare che la nostra Italia è ormai, in maggioranza, xenofoba e razzista, ognuno pensa al suo portafoglio e se ne frega.
RispondiEliminaUn po’ a tutti e di tutti gli schieramenti politici non interessa più niente se a pochi kilometri dalle nostre coste si consuma una immane barbarie.
E’ un dramma epocale di cui non si vede la fine; barche, non idonee a fare traversate, che partono con ammassati centinaia tra uomini, donne e bambini e ne arrivano meno della metà, ad essere salvati con il carico di morti che, o vengono buttati in mare, o gettati nelle stive a morire asfissiati.
E con gli scafisti che spesso lasciano in mezzo al mare i migranti, violentano le donne, e poi scompaiono. Come si può essere sordi, con che cuore la Lega Nord chiede di ritirare le imbarcazioni “Mare Nostrum” sapendo che non c’è altro aiuto da dare se non quello di un minimo di accoglienza.
E ciò, comunque è nostro dovere farlo fino a quando l’Europa non si assume le proprie responsabilità e fino a quando non venga studiato un piano organico di interventi sul suolo africano.
Ciò malgrado gli incitamenti del Papa che si è speso e si spende per questa assurda tragedia che indirettamente colpisce ormai la nostra Sicilia, dove non c’è più posto né per i vivi né per i morti. Non ha cuore chi vuole lasciare morire, a mare, questa povera gente, che pur sapendo i rischi che corre, fanno la fila per accaparrarsi l’ultimo posto disponibile…
Per la prima volta dalla fine della Seconda guerra mondiale, il numero di profughi, richiedenti asilo e sfollati in tutto il mondo ha superato i 50 milioni di persone. Si tratta, secondo il rapporto annuale dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), del dato più alto mai registrato dopo la fuga in massa, nella prima metà del secolo scorso, dall'Europa dominata dal nazifascismo. "La nostra è stata una generazione di rifugiati che si è spostata nel mondo come mai prima di allora", ha affermato Ruth Klüger, scrittrice e germanista sopravvissuta ad Auschwitz, "io sono solo una di quegli innumerevoli rifugiati. La fuga è diventata l'espressione del mio mondo e del periodo nel quale sono vissuta. Sono interamente una persona del ventesimo secolo. E nel ventunesimo continueremo ad avere masse di rifugiati, intere generazioni di rifugiati"
RispondiEliminaSONO PAROLE PROFETICHE: sempre più la fuga è divenuta espressione del nostro mondo, del tempo in cui ci è dato vivere. È una fuga che vede l'Europa come approdo, luogo di salvezza.
Sulle coste meridionali italiane, su Lampedusa ma anche sui centri marittimi della Sicilia meridionale giungono persone - uomini, donne, bambini - che si lasciano alle spalle paesi in fiamme, dittature, genocidi, carestie, catastrofi climatiche e ambientali e guerre senza fine.
Sono persone che giungono alle nostre coste in cerca non solo della nuda vita, ma di libertà e di giustizia.
Le tragedie delle morti in mare di questi immigranti sembra non smuovere l’indifferenza politica di un Europa che non rappresenta "il faro di civiltà, la globalizzazione della civilizzazione", che il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha descritto a Strasburgo, il 2 luglio, in apertura del semestre italiano di presidenza europea.
Le cose più dolorose in questo contesto sono le morti dei bambini, che ci fanno percepire maggiormente l’inutilità della politica europea di fronte al mondo di tutti questi bisognosi.
Le organizzazioni criminali che operano nei paesi di transito potrebbero essere sgominate se solo i governi di quei paesi, con i quali l’Italia ha già stipulato accordi di riammissione, decidessero di dare la caccia ai criminali che lucrano sulla pelle dei migranti, e magari fossero costretti a loro volta a riconoscere i diritti fondamentali dei migranti sanciti dalle convenzioni internazionali.
Il problema è lungi dall’essere risolto e credo che altri morti continueranno a insanguinare l nostri mari fino a quando non ci sarà una decisa inversione di tendenza, con una disciplina comunitaria e nazionale sugli ingressi per lavoro, con nuove disposizioni sul diritto di asilo e sulla protezione umanitaria, con norme di protezione per le vittime più deboli, le donne ed i minori.
Che dire di fronte a tutto questo. Cosa spinge tanta gente, anche quella che ogni domenica va a messa, a esprimere giudizi vergognosi e a fare proposte indegne. Come è possibile ascoltare ancora oggi interventi di responsabili politici degni di paesi totalmente incivili. Purtroppo ci troviamo di fronte a tutto questo e non c'è luce in fondo al tunnel, non c'è ancora una pur minima soluzione al dramma che si consuma davanti ai nostri occhi. E, come sempre, basterebbe un sussulto di dignità da parte di tutti, a cominciare dai cittadini.
RispondiEliminail solito buonismo ipocrita
EliminaRoberto.R.hai ragione occorre solo un pizzico di organizzazione e sensibilita' in piu'....e forse anche una piu' profonda conoscenza della materia....ma forse pretendiamo tanto?grazie.
EliminaI nostri Nonni emigrarono per andare in America, l'Italia era un paese distrutto dalla guerra, e l'unica possibilità rimanente, per chi non aveva di che sfamare i propri cari, era l'emigrazione, ma i tempi erano differenti, l'America era attrezzata per ricevere questa gente, e il lavoro non mancava, e tutti arrivavano sani e salvi.
RispondiEliminaOggi il contesto in cui si sta consumando questa tragedia è differente, arrivano da paesi poveri e afflitti da guerre e da noi si fa quel che si può per accoglierli e dare loro una sistemazione dignitosa, ma il grosso problema è che noi non siamo l'America e non siamo all'altezza della situazione, che via via si va ingigantendo sempre di più.
Il nostro è un paese che non riesce a dare garanzie lavorative e sociali ai nostri giovani e purtroppo ha la pretesa di poter dare tale garanzie agli immigrati, il problema è di natura politica, non siamo governati da politici di serie A, di quelli che prima di aprire bocca mettono in funzione il cervello, i nostri politici sono convinti che i problemi si risolvono con le parole, e già, tante parole, purtroppo non seguite dai fatti.
Da calcoli fatti, sembra ne debbano arrivare ancora 800.000 solo in estate!
RispondiEliminaUn esodo impossibile da affrontare per un paese come il nostro. E' ovvio che poi tutte queste persone si ritrovino accalcate, e in situazione di pesante disagio, nei famosi centri di accoglienza!
Non voglio dire, ma comincio con la considerazione più acida: quanto ci costa tutto questo? Seconda acidità: a chi conviene? Che-chi, c'è-ci sono dietro?
Il mercato della carità è sempre più imponente, e conseguentemente “si impone” sempre di più con richieste di danaro, pretendendo l'aumento del personale e che si facciano interventi di ampliamento delle strutture. Quarantacinque euro al giorno ad emigrante...., oltre le spese sanitarie e di spostamento-collocamento a seguire; ed altro ancora, a seconda delle necessità del momento.....che non sono poche!
Tra l'altro l'emigrato non è mai ben qualificato: si dichiarano tutti dei rifugiati politici.
Ora cominciano pure a protestare per la pasta che non digeriscono; bloccano il traffico; occupano.
E la signora Caritas lì a sostenerli a spada tratta, senza mai considerare l'altra faccia del problema!
Manca una pedagogia del corretto vivere in paese altrui. A questo nessuno pensa: tutto è libero, tutto diventa prepotentemente diritto!
Sarà ripetitivo di un coro noioso, ma penso sia venuto il momento di fermare gli ingressi e di provvedere, magari a pari spesa, inviando danaro lì, nei loro paesi! O, almeno, vogliamo cominciare a stabilire il numero di ingressi possibili, anche trattando con i paesi d'origine.....e soprattutto, facendoci sentire dall'Europa! Ma sul serio!
E poi, non si può più accettare che il nostro mare diventi ogni giorno di più un cimitero ad acqua aperta! Conosciamo il vero numero dei morti? Dico compresi coloro che vengono buttati in acqua dagli scafisti a mezzo viaggio? Dopo ci commuoviamo per il bambino morto e gettiamo serti di fiori in mare (da ammirare, per carità....non voglio dire....!), ma la cosa è molto più grave e andrebbe affrontata con determinazione dal governo: da un governo che avesse la dignità di esserlo; oltre le solite pupazzate...e non solo riguardo l'immigrazione!
Cara Fausta Fabri,ho letto con moltissima attenzione il tuo Commento che per molti versi mi ha molto colpita,pero' perdonami sono costretta a fare determinate precisazioni,in modo sereno e civile,ovviamente!!!gli emigrati che arrivano nelle nostre citta',percepisco una cifra x che potrebbe corrispondere a un massimo di 30.oo e,non di piu',questo posso assicurartelo è questo il costo di un immigrato!!allo stato attuale,inoltre per una questione di provvedimenti e legge,non posso dichiararsi tutti rifugiati politici,ogni prefettura di riferimento ha un suo numero,ovviamente il numero della prefettura di palermo sara maggiore di quella di enna,mi sembra normale,anche per una questine di capienza dei centri di ricovero di prima necessita,questa gente a noi sembra che resti qui,ma non e assolutamente cosi arriva qui e poi esparia per l estero,dalle relazioni dei centri si posso rilevare moltissima gente istruita,medici,avvocati,sembra strano ma nn tutti sono delinquenti,ovviamente io sfido chiunque a soggiornare in un centro di primo ricovero mesi e mesi,,,ammassati senza poter uscire,,in un recito...non penso che noi italiani quando i nostri avi,han emigrato,han avuto vita piu' facile,,,ancora oggi in determinati posti,anche rinnomati tipo,spagna,francia,alcuni quartieri sono banditi a noi italiani,fanno la caccia all italino....ovviamente la stampa non ne parla e ci schifiamo!!!se la caritas cerca di dar loro una giusta e corretta alimentazione...loro tra i loro cibi,non mangiano la pasta,ne il maiale,tipi di pesce....come noi non mangiamo determinate cose....non dimentichiamoci che prima di esser ,rifugiati politici,profughi,sono solo persone umane,con annessi diritti....con questo non voglio ne difenderli ne aconsentire a tutto cio' che accade...che è terribile....!!!ma posso testimoniare che non hann vita facile...ti ringrazio,per il tuo commento alla prossima...
EliminaHo letto con attenzione il suo commento, confesso di non avere parole per commentarlo-
EliminaForse avrebbe potuto aggiungere il problema degli zingari e magari degli ammalati di mente, calcolare i costi sociali e approntare un piano di sterminio.
Grave, gravissima la situazione dei migranti che arrivano sulle nostre coste e che muoiono a centinaia. Una tragedia che dovrebbe allertare la sensibilità di tutti, e dei governanti ancor di più. Non ci può essere indifferenza di fronte a un così grande dolore e anche cattiveria. La speculazione degli scafisti è notoria e si sa pure come fanno e da dove partono. Ma quando non c’è la volontà di intervenire si prendo tutte le scuse di questo mondo. Uno schifo!
RispondiEliminaUn articolo così lucido e appassionato non poteva, con tutto il rispetto per gli autorevoli Signori,che essere scritto da una donna forte e determinata come la Barbara Corrao a cui vanno tutti i miei più sinceri complimenti!! So che in tali circostanze non se ne farà molto,ma mi viene spontaneo partecipare alla sua indignazione e rabbia per l'inerzia dello stato, della chiesa e del mondo intero. Personalmente non mi abituero' mai a tanto sangue versato da poveri innocenti che sono trattati come bestie in gabbia cui dare solo una lapide senza nome!! Temo purtroppo che queste tragedie non finiranno mai perché ci sono, a mio avviso, troppi sporchi interessi speculativi. Se nessuno si muove significa che le stragi servono a tutti! E , sempre secondo me non è il colore della pelle dei morti e degli immigrati, ma soltanto una mentalita' barbara orientata solo al conseguimento di danaro a costo della vita altrui.
RispondiEliminaRingrazio Anna Bolena per il suo commento gentilissima,mah purtroppo a queste stragi non ci abitueremo mai,perfortuna,come conferma anche lei,sono stragi di innocenti bambini,donne e uomini,gli articoli dovrebbero servire a sensibilizzare l opinione pubblica,lo stato,la chiesa,gli uomini insieme,"forse"con il senno di poi in un domani molto remoto potremmo riuscirci,cosa certa che le stragi come le guerre servono ovviamente a qualcuno....anche e soprattutto per commercializzare e smerciare,in questo caso...smerciare solo vite umane.
EliminaL'immigrazione che ci ostiniamo a chiamare clandestina è uno dei problemi più gravi e di difficile soluzione che ci troviamo ad affrontare, ma occorre sensibilizzare tutta l'opinione pubblica europea, in atto accentrata sulla crisi.
RispondiEliminaCiao Gabriele,grazie per aver commentato,è verissimo i "clandestini"oltre alla crisi che stiamo vivendo è uno dei problemi piu' gravi...mah non è facile sensibilizzare la gente e ne lo stato ,scrivendo ci proviamo....mah resta sempre una gioccia in mezzo l oceano....grazie Barbara.
EliminaCiao Ambra concordo con te!!grazie per aver commentato.Barbara.
RispondiEliminaPer Filippo Sales,grazie per i complimenti veramente gentile,concordo con quello che hai scritto,ma posso assicurarti che questa strage a cui stiamo assistendo con gli arrivi e gli sbarchi sulle nostre coste è molto peno pesante rispetto alla tragedia immane e indescrivibile di questa primavera,le 300 vittime,,io ero li a "Lampedusa" e mi sono ritrovata all ingresso del campo sportivo,con difronte queste 300 bare,senza,nome,il silenzio ti avvolgeva e ti rapiva perfino il cuore e il respiro,impressionante,con questo non voglio dire che queste stragi odierne sono meno,,è sempre perdita di vite umane...mah le 300 vittieme me li ricordero' per tutta la vita...grazie Barbara.
RispondiEliminaGrazie Sergio potenzano,è verissimo non abbiamo politici di seria "A",
RispondiEliminaGrazie mille,Nino Pepe,per aver commentato,è verissimo,il problema ha ancora una risoluzione bene lontana...Barbara.
RispondiEliminaGrazie gv,alla prossima.Barbara
RispondiEliminaGiovanni Alaimo,grazie a te....alla prossima.Barbara
RispondiEliminaGrazie Rosalba Ferrara...Barbara.
RispondiElimina.... Quanti ringraziamenti ....... Inutili ed ipocriti ... E' un continuo complimentarsi a vicenda ..... Tante parole e niente concretezza!
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