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sabato 19 luglio 2014

Al Presidente del Senato Pietro Grasso

Pietro Grassodi Giangiuseppe Gattuso - Ho letto la nota di Antonio Padellaro del 15 luglio 2014 (Riforma Senato: presidente Grasso, perché non si dimette?). Non so se volutamente pubblicata in coincidenza del Festino di Palermo. Il 15 luglio, infatti, come Lei sa benissimo, si festeggia Santa Rosalia.

Non mi ha rallegrato leggere quelle parole ancorché tristemente vere. Il PD alle politiche del 24/25 febbraio 2013 lo ha voluto Senatore e, a elezione avvenuta, con ampio consenso e meritatamente, è stato eletto Presidente del Senato, seconda carica dello Stato. Nessuno aveva previsto ciò che sarebbe accaduto, fino all’era Renzi.

Nel programma del PD, il suo partito, e nel documento congressuale a sostegno dell’attuale premier e segretario nazionale, per le primarie dell’8 dicembre 2013, non vi è traccia di queste modifiche costituzionali, tantomeno la mortificazione, lo stravolgimento, la sostanziale irrilevanza del ramo del Parlamento da Lei presieduto.

E ancora, lo status dei nuovi senatori che ricoprirebbero il doppio incarico di Consiglieri regionali (in Sicilia Deputati) sostanzialmente ridurrebbe il Senato ad un dopolavoro, un’attività da ritagliare nelle pieghe dell’incarico negli organi parlamentari nelle varie Regioni, e, fatto più grave, il Senato verrebbe declassato a organo elettivo di secondo livello.

L’intervista a La Repubblica del 30 marzo 2014 lasciava intravedere una Sua forte presa di posizione in favore del Senato elettivo: (leggi l’intervista a La Repubblica) “Immagino un Senato composto da senatori eletti dai cittadini contestualmente alle elezioni dei consigli regionali". Deborah SerracchianiAffermazione immediatamente e maldestramente ‘bacchettata’ da Deborah Serracchiani (leggi articolo sull’huffingonpost): “Grasso è un presidente di garanzia ma credo anche che, essendo stato eletto nel Pd, debba accettarne le indicazioni".

Un momento sgradevole, una mancanza di rispetto istituzionale, mai visti prima. E non si comprendono le ragioni per le quali non è possibile eleggere direttamente il nuovo Senato a 100 membri. Le elezioni, la partecipazione popolare, il coinvolgimento dei cittadini nei processi democratici, da che mondo e mondo, non hanno mai fatto male a nessuno.

Io sono tra quelli che non ritiene affatto prioritario questo tipo di ‘intervento’ nei confronti della Carta Costituzionale. Nessuno ha saputo motivarne l’urgenza e la reale esigenza.

Le emergenze del Paese sono prioritariamente e drammaticamente di natura economica e sociale. Sono quelle di riorganizzare lo Stato per renderlo più efficiente e vicino ai cittadini, di ridurre fortemente l’enorme pressione fiscale, di ridistribuzione della ricchezza, di frenare la deriva verso la povertà di milioni di cittadini (la Sicilia, in questo senso, con il 32,5% di poveri, ha il triste primato nazionale); e poi di pianificare e progettare manutenzioni e nuove infrastrutture tanto necessarie allo sviluppo. E, madre di tutte le emergenze, quella di attivare ogni sforzo possibile per il rilancio dell’occupazione. C’è molta carne al fuoco. Non c’era affatto bisogno di mettercene ancora.

Il Senato, nonostante qualche acciacco, ha avuto e ha ancora un ruolo fondamentale nel sistema politica italiano. E chi se non i Senatori, quelli non attaccati alla poltrona, hanno il diritto/dovere di difenderne il ruolo e la dignità? E chi se non Lei, per la sua prestigiosa storia, per la sua carriera encomiabile, per tutto ciò che ha rappresentato e rappresenta, e per la sua completa e piena Libertà, ha tutto il diritto/dovere di opporsi a questa ingiustificata deriva?

Lo so, in questo momento le difficoltà sono enormi e il suo ruolo difficilissimo. Deve garantire imparzialità e diritti a tutti i senatori, deve assicurare il confronto e il dibattito per arrivare alle scelte migliori. Ma può e ‘deve’ andare oltre la ‘semplice’ funzione notarile. E, ne sono certo, il nostro sistema democratico, ne avrebbe giovamento.

Ecco, Presidente, per questi motivi, e per la stima enorme nei suoi confronti, vorrei non essere d’accordo con Antonio Padellaro. Perché “un comandante non abbandona mai la nave”. Solo fin quando può essere utile. Auguri e buon lavoro.

Giangiuseppe Gattuso
19 luglio 2014

18 commenti:

  1. la vicenda del senato è l'ennesima riprova di come in Italia il buonsenso è andato in ferie e non ne vuole sapere di tornare, Un conto è rivedere il bicameralismo perfetto, altro conto è l'immolare sull'altare di presunti risparmi, ambiti di democrazia che sono frutto di prezzo impagabile: i tantissimi morti per la libertà e la democrazia dell'Italia. retorica? forse. ma anche allarme.Non ci sono costi che tengono rispetto al mantenimento degli ambiti democratici che si sono conquistati a caro prezzo nel corso della storia. Io sono per la revisione del bicameralismo, m i senatori devono continuare ad essere eletti dal popolo e non possono ricoprire doppi mandati. E un motivo c'è. se domani il presidente del senato, anconrchè presidente di regione viene implicato in fatti di criminalità mafiosa o simile e viene non dico arrestato ma sospeso, che si sospende il senato? e se quella regione si vede sciolto consiglio e giunta, che si fa si scioglie il senato? E comunque fermo restando i miei convincimenti, visto che l'intenzione dominante è che il senato sia rappresentativo delle realtà locali, non sarebbe più semplice elevare a rango di senato l'attuale conferenza delle regioni e ad essa aggiungere i 20 presidenti dell'anci regionali?

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  2. Ma il presidente Grasso ha voglia di combattere? Ha il coraggio di contrastare il giovinetto 'ci penso io'? Mi sto convincendo che la situazione non è bella, tantomeno per i cittadini normali.

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  3. Questa “lettera” al presidente del senato è, ovviamente, un espediente con cui il presidente Gattuso rende pubblico il suo pensiero, che già comunque alcuni di noi conoscono per altre vie riguardo la spinosa questione della riforma del senato. La Repubblica Italiana, considerando il periodo che va dal famoso referendum del dopoguerra ad oggi è sempre vissuta con un parlamento formato da due camere aventi praticamente gli stesso poteri e le stesse incombenze. Questo fatto non vuol dire che debba continuare a vivere sempre così. Io non ci vedo nulla di male se una delle due camere venga abolita, così facendo si accelera in maniera drastica l’iter delle leggi rendendo tutto più scorrevole e funzionale. Prima o dopo tutti si sono lamentati del fatto che una legge per essere promulgata doveva necessariamente essere approvata nel testo medesimo da entrambe le camere, e che ogni modifica avrebbe dovuto avere la stessa doppia approvazione, con conseguente perdita di tempo e anche di soldi, perché le sedute di Camera e Senato costano un mucchio di denaro ai contribuenti italiani, è bene che ce lo ricordiamo! Adesso che questo governo, sotto l’impulso del presidente Renzi, sta operando una riforma del Senato, spuntano i nostalgici del vecchio regime. Uno di questi, e per giunta molto combattivo, è il nostro direttore, l’amico Giangiuseppe Gattuso.
    Io capisco benissimo che le priorità del governo dovrebbero essere altre e dovrebbero riguardare i problemi soprattutto economici che affliggono il popolo italiano, e segnatamente i poveri e i deboli che stanno assaggiando i morsi spietati di una crisi ancora lontana dall’essere risolta; dovrebbero riguardare anche le tante, troppe cose che in Italia non funzionano, come la lotta all’evasione fiscale, il mal funzionamento della giustizia, il bisogno urgente di risorse che hanno scuola e sanità, la lotta alla criminalità organizzata e così via discorrendo; e dunque un parlamento che si trastulla e perde tempo con la riforma del senato è una cosa che non è certamente il massimo dell’efficienza; ma da questo a dire che la riforma del senato non debba essere fatta perché l’Italia ce l’ha fatta benissimo ad andare aventi senza questa riforma, ce ne corre. Infatti, come ho già detto, lo snellimento delle procedure e il dimezzamento del tempo che ci vuole per promulgare le leggi è un ottimo motivo per fare questa riforma.
    Dobbiamo anche sorbirci i lamenti di chi vede nell’abolizione del senato una sostanziale diminuzione della democrazia nel nostro sistema politico, lamenti che hanno un fondo di verità, ma, a mio parere, basta una norma che assegni al nuovo senato un potere di controllo (non di veto, però) su quello che combina la Camera, il quale controllo aggiunto a quello che esercita il Presidente della Repubblica e a quello della Corte costituzionale diventano efficaci contrappesi democratici rispetto al potere della Camera. La questione del Senato elettivo o non elettivo è una cosa delicata e va risolta con la collaborazione di tutti i partiti.
    (continua)

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  4. ...Sul presidente Grasso spenderò poche parole.
    Fondamentalmente è un personaggio che non ha certamente un cuor di leone, forte con i deboli (ricordate la sua presa di posizione a proposito della votazione palese sulla decadenza di Berlusconi, allora molto debole?) e debole con i forti, o che si mostrano tali, come dimostra la sua marcia indietro in seguito alla parole dure di Deborah Serracchiani, un personaggio che salito sul carro del vincitore (Renzi) e governatore di una importante regione italiana si è permessa un atteggiamento istituzionale incongruo, maleducato e arrogante verso una persona che, pur con i suoi limiti caratteriali, le può venire padre ed è sempre la seconda carica dello stato. Questo dimostra non solo l’arroganza del personaggio che si crede onnipotente perché vicina al presidente del consiglio, ma anche la sua ignoranza dei doveri verso le istituzioni.
    Riguardo l’invito che l’amico Gattuso fa al dott. Grasso di impegnarsi a non fare il becchino della camera di cui è presidente, mi pare che sia un invito dettato più dal cuore che dalla testa, infatti credo che al di là di qualche strepiticchio (che non farà mai, trattandosi di persona dal carattere mite e poco baattgliero) il dott. Grasso nulla potrà fare contro il decisionismo del premier Renzi.

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  5. Secondo me Grasso non immaginava, nemmeno lontanamente, di diventare, in un battibaleno, la seconda carica dello Stato. E' per questo motivo che si trova spaesato, per questo non sa mai che pesce pigliare. La tua domanda resterà senza risposta, caro Giangiuseppe. Quindi, altri lo hanno portato sul trono e, gli stessi, lo detronizzeranno, come ha dichiarato la Serracchiani. Lui, Grasso, lo sa benissimo, per questo fa il pesce in barile, per questo non disturba il manovratore.

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  6. Calogero Dolcimascolo20 luglio 2014 alle ore 20:28

    Noi cittadini Italiani dovremmo riflettere perché gli ex magistrati hanno la fisima di chiudere le carriere nell’agone politico. Ricordo il duello del dott. Pietro Grasso con Giancarlo Caselli per la nomina di Procuratore nazionale antimafia. La maggioranza politica di governo dell’epoca (Berlusconiana) ha usato un decreto legge e un emendamento contro Caselli per interferire sulla nomina e privilegiare l’attuale Presidente del Senato. Quindi mi viene da pensare che Pietro Grasso sia una persona che ha ama vivacchiare da destra a sinistra.
    Partendo da questo presuppposto non mi aspetto che lo stesso possa essere un’autorevole Presidente di garanzia per la difesa dei principi Costituzionali oggi messi in gioco da quelle fazioni politiche a lui tanto care.
    Giorni fa un esponente contrario alla riforna Costituzionale voluta da Matteo Renzi & company, Vannino Chiti ha detto in Parlamento sulla questione delle riforme Costituzionali che “Non esiste una democrazia senza cittadini. Compito nostro dovrebbe essere quello di collegare la democrazia rappresentativa ad esperienze e a volonta’ di partecipazione, non di chiuderla in piccole stanze di addetti ai lavori. Fatto contro di me. Si è deciso di interferire nella partita già cominciata. All'inizio era un intento condiviso ma sussurrato, poi è diventato esplicito e rivendicato. In Italia abbiamo controlli scarsi per la nostra cultura politica, diversa da quella anglosassone. E’ un limite nostro, non della riforma. A questo, si accompagna uno spostamento oggettivo di peso decisionale sul Governo. Alcune forze parlano di elezione diretta del Presidente della Repubblica, mentre sostengono contemporaneamente che i cittadini non devono eleggere piu’ neanche i senatori. Da un lato, la politica viene a perdere di credibilita’ e di autorevolezza con questi acrobatismi incredibili, dall’altro, si allunga un’ombra inquietante sul nostro futuro.Non e’ quella della possibile elezione del Presidente della Repubblica da parte dei cittadini. Se a me presentate il modello degli Stati Uniti d’America, con l’elezione diretta del Presidente, anche capo del Governo, con una Camera e un Senato eletti direttamente dai cittadini che hanno loro funzioni e una loro piena autonomia, io la firmo e la voto subito”.
    Il Presidente Grasso non mi sembra che sia sulle autorevoli posizioni molto condivisibili di Vannino Chieti ma barcamendosi tra destra e sinistra si aspetta la chiamata al Quirinale. Mi sembra un buon siciliano che si fa rispettare.

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  7. Interessante il commento di Dolcimascolo. Specialmente per avere riportato il pensiero di Vannino Chiti sulla questione del Senato elettivo e la preoccupazione per la tenuta democratica del sistema italiano. Ma mi pare che non ci sia trippa per gatti. La maggioranza di governo va avanti sulla linea decisa e concordata. E il buon presidente Grasso, aspetta, e vivacchia. Tanto per lui ci sarà sempre un posto al sole.

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  8. Senato eletto direttamente o indirettamente?
    Condivido la preoccupazione e l'ansia del direttore. nel mio caso posso parlare di angoscia.
    Il caso Italia e del suo senato tiene con il fiato sospeso l'intera opinione pubblica mondiale, forse perché è un periodo in cui non avvengono fatti particolarmente rilevanti, fatto è che la vicenda senato occupa tutte le prime pagine delle principali testate sia europee e anche non.
    Ricordo quando scrivevamo il nome del nostro senatore sulla scheda e non lo trovavamo già stampato e scelto dai partiti.
    Però io non è che abbia una buona memoria, per questo approfitto e chiedo al direttore se lui ricorda meglio e bene.

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  9. Una bella lettera, scritta bene, con il dovuto garbo e rispetto che si deve alla seconda carica dello Stato è l’articolo del Direttore che, come dice Nino Pepe, ci propone un tema che sappiamo a lui caro: cioè lasciare la seconda camera, il Senato della Repubblica, così come l’abbiamo conosciuta. In un momento di grandi rivolgimenti nel nostro paese in cui il Premier Renzi, al fine di recuperare le risorse che servono per attuare le riforme tributarie e del lavoro, ha deciso di apportare grandi risparmi sul piano della spesa corrente, con tagli di fondi al sistema dei partiti, alle abolizioni delle province, ed alla riforma dei compiti del Senato, giù allora discorsi e commenti sui pericoli per la democrazia in Italia. “State attenti che questa riforma potrebbe portare al fascismo, Renzi visto quasi come un eversore, potrebbe essere lui il nuovo Mussolini, e molte altre battute che hanno fatto arrabbiare ieri a Senato financo la ministra Maria Elena Boschi che di solito è pacata e calma.
    Diceva un proverbio antico siciliano: “Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca”. Questo è il tema che Renzi ha posto al paese, avendone avuto, con le elezioni europee un lasciapassare per andare avanti.
    Non sarà certamente questa la migliore legge in assoluto, ma tutte le leggi sono emendabili e migliorabili. Il problema è di cominciare intanto e non fermarsi. Perdere tempo signifiica non fare il bene dell’Italia.

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  10. Non possiamo dormire a causa delle ambasce del nostro direttore ed alla moltitudine di cittadini che sono disperati per l'abolizione del senato ! Come faremo con una camera sola ? Avremo 360 gattopardi in meno ?! Ma la colpa è di quell'americano che parla come olio (friedman) e che ha scritto il libro "ammazziamo i gattopardi". Il senatore Razzi mascotte, testimonial mondiale del nostro senato, invece si è subito consolato progettando di fare del senato una casa chiusa. Sono moltissimi i difensori eroici del senato anche in questo blog, mi sembra di capire che c'è un stragrande maggioranza di gente che vuole il senato eterno . Perfino l'onesto Galan non vuole uscire dal senato, ma dei fascisti di magistrati lo vogliono arrestare perché ha truffato milioni di euro. Perfino l'ex senatore Berlusconi ora che ha fatto pace con la magistratura, vuole fare pace con Alfano e vuole una legge per ritornare in senato. Insomma tutti i cialtroni sono affezionati allo stipendio del senato. Come sono cattivi Napolitano e Renzi che vogliono abolire questo covo di gattopardi ! Ma Giachetti il deputato PD è scettico che questo parlamento possa abolire il senato e fare ciò che serve ala nazione. Pertanto invita Renzi ad andare subito alle elezioni. Come parla bene Giachetti !

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  11. Dispiace che grillo sia contro abolizione senato

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  12. Basta, mi hanno convinto. La forza con la quale ci stanno provando. Il Governo, la maggioranza e la finta opposizione, e il Presidente della Repubblica. E la stampa adorante. Tutti in coro. E io ne prendo atto. Ho finalmente capito che la riforma del Senato, come dice bene Sergio Volpe, tiene con il fiato sospeso mezza opinione pubblica mondiale, le prime pagine dei maggiori quotidiani europei non parlano d’altro. La riforma è: f-o-n-d-a-m-e-n-t-a-l-e. L’Europa unita aspetta fremente, e l’Italia spiccherà il volo. Pare ci sia una previsione di circa 4 punti di PIL, non appena sarà approvata in prima lettura. Per poi proseguire la corsa a cosa fatta. E quindi centinaia di migliaia di posti di lavoro. Forse milioni. Per questo suggerisco, anzi, invoco, le forze politiche d’opposizione, quella vera, pura e dura, a evitare ostruzionismi. Accettino la bontà del disegno complessivo di cambiamento, ritirino gli emendamenti così da non creare problemi all’Italia, al suo futuro, allo sviluppo, alla ripresa economica che si prevede immediata. I cittadini, i disoccupati, i poveri, i giovani e anche gli anziani, non aspettano altro. E poi, e meno male, il carissimo Presidente Napolitano, ci ha rassicurato: “Con la più viva e vibrante soddisfazione, non si dimetterà e accompagnerà il giovinetto per tutta la durata del semestre europeo”. Ma siamo pure certi, se dovesse servire al bene dell’Italia, continuerà questo estremo sacrificio anche oltre i primi mille giorni dell’era renziana. E allora, per concludere, caro Presidente Grasso, cestini questa mia lettera, ho sbagliato e non ho attenuanti. La prego, però, di impegnarsi, con tutta la forza di cui dispone, per assicurare al Paese ciò che merita e di cui ha estremo bisogno. Auguri a tutti noi.

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  13. In tutta onestà concordo col Direttore Gattuso sul fatto che, probabilmente, qualche intervento legislativo più urgente della riforma costituzionale ci starebbe pure. Sono altresì convinto che, nel momento in cui si decide di procedere alla riforma di una Costituzione, le antenne dovrebbero essere dritte e la cosa non andrebbe presa sotto gamba, poichè la Costituzione rappresenta al contempo lo scheletro e l'anima di uno Stato.
    Il superamento del bicameralismo perfetto, in particolare, rappresenta una riforma epocale, e se non tiene col fiato sospeso l'europa ed il mondo, dovrebbe invece interessare, e non poco, gli italiani di buon senso. è una scelta politica che ovviamente ha pro e contro. Se da un lato il sistema del bicameralismo paritario e perfetto è stato introdotto in epoca immediatamente post fascista per garantire ponderazione e collegialità delle scelte legislative e di governo, dall'altro è altrettanto vero che da 30 anni a questa parte chiunque si è lamentato dei tempi pachidermici della legislazione italiana. Dunque pro e contro, maggiore ponderazione e garanzia democratica vs maggiore snellezza e celerità. è una scelta politica e questo governo l'ha presa, con un consenso non marginale delle altre forze politiche e del paese. L'elettività di primo o secondo livello della seconda camera ritengo sia un problema più marginale. è pur vero che concordo col Direttore sul fatto che tra se la scelta è quella di rendere il senato una sorta di dopolavoro, allora forse sarebbe meglio abolirlo del tutto.
    Io ritengo che il Governo abbia preso legittimamente la scelta di intraprendere questo percorso, ma penso anche che vista l'importanza (che forse non tutti scorgono) della riforma, non andrebbe demonizzato chi solleva punti interrogativi e prospetta diverse soluzioni. Sebbene la generale alzata di scudi in favore del senato e della sua elettività da parte di gente insospettabilmente ed improvvisamente iperdemocratica (brunetta, minzolini, grillo) mi sorprenda non poco e mi sa più che altro di strumentale e vuoto ostruzionismo. Tuttavia credo che la meritoria rapidità con cui il governo ha intrapreso le riforme che si è prefissato, debba lasciare spazio ad una legittima area di dibattito.

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  14. Grasso vergogna, vergogna ! Concesso il voto segreto un invito a nozze per i franchi tiratori. Per un emendamento persa un'ora e mezza per 8 mila occorrono 2 anni. Elezioni subitooooo ! Dare una lezione a Vendola alla minoranza PD, grillo, Berlusconi ed Alfano igiene politica. Coraggio Renzi manda tutti a casa. Prenderai il 51 per cento anche con il mattarellum !

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  15. Grasso si è dimostrato il vero burattino della politica. Grasso espressione di quella casta che ama l'immunità ed il voto segreto. Quella casta perdente espressione Bersaniana e Vendoliana che lo ha eletto. Il voto segreto e lo stallo al senato è lo spot più importante a favore di Renzi. La cosa scandolosa è vedere Scilipoti il cialtrone venduto e comprato dal delinquente nazionale, urlare assieme ai 5 stelle, una alleanza veramente indecorosa.

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  16. Riflettendo......

    Ma che sta succedendo in questo nostro paese...!
    Ormai si va avanti a colpi di tagliola!
    Il bello è che lo abbiamo capito, ma lasciamo fare.....Ci si chiude sempre più nel proprio privato, non si partecipa a riunioni politiche, nessun contributo, non si leggono i quotidiani....(e questo è un brutto segno davvero!); l'importante è seguire le trasmissioni della De Filippi, o i giochi a quiz...per vincere milioni! Le tasse aumentano, gli ottanta euro a conti fatti si sono rivelati una burla, la disoccupazione aumenta e invece di pensare ad un rilancio della produttività, si gioca con le riforme. Riforme? A vantaggio di chi? Quali riforme per sostenere la popolazione più debole? I suicidi ormai sono diventati qualcosa a cui ci andiamo abituando: presto ne faranno una trasmissione del tipo grande fratello! Alle europee ha votato soltanto un terzo della popolazione avente diritto, e là a gloriarsi di un menzognero 42%, con cui-poi- si va in Europa a prendere ordini dalla Merkel! Si prepara Il senato dei futuri non eletti (c'è poco da sofisticare....), regionali e comunali....e il più prepotente, il più smaneggione, si farà le leggi ad uso proprio! Una tagliola come al solito! Ormai si va avanti così.....! "Chi non è con me, peste lo colga!" Verso dove? Tutto fa pensare alla preparazione di uno stato fortemente autoritario.....verso la dittatura! Alla fine Mussolini era intelligente.....! Qui non si tratta di essere grillini.....qui si tratta di sostenere chi ha ancora un po' di amore per il proprio paese e vuole difendere la costituzione e la democrazia! I Padri Costituenti si rigirano nella tomba!

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  17. Bisogna sfrattare i porci dal senato a fucilate

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