Elenco pagine statiche
▼
domenica 4 maggio 2014
ORLANDO: UN UOMO SOLO AL COMANDO?
di Leonardo Canto - L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE VISTA DALLE CIRCOSCRIZIONI A DUE ANNI DALL’INSEDIAMENTO
La percentuale con la quale, nel Maggio di due anni fa, Leoluca Orlando veniva acclamato dai cittadini palermitani sindaco del capoluogo dopo aver sfiorato per un soffio l’elezione al primo turno avrebbe fatto presagire, com’era negli auspici di molti, un forte cambio di rotta nell’amministrazione della nostra città.
La maggioranza senza precedenti di cui, tra l’altro, il professore godeva in consiglio comunale avrebbe consentito allo stesso una serena navigazione ed una possibilità di interessarsi in modo serio e concreto alle questioni rilevanti della nostra città piuttosto che ad inseguire consiglieri comunali per l’approvazione degli atti più importanti.
Intendiamoci, Orlando, a parere di chi scrive, è un politico dalle capacità e dalle doti straordinarie e vanno ascritte allo stesso la risoluzione di numerose problematiche di carattere generale che riguardano la città di Palermo, un personaggio di straordinario spessore e risorse culturali e fisiche fuori dal comune.
Orlando ha comunque arginato, in questi anni, la questione della raccolta dei rifiuti riducendo al minimo le emergenze per la città nonostante la difficile eredità di AMIA e della discarica di Bellolampo e, anche se a fatica, ha iniziato ad affrontare tutte le emergenze vissute dalla città di Palermo, Gesip in testa.
Un sindaco certamente presente che, a quanto riferiscono le persone a lui più vicine, dorme poco ed arriva a lavorare fino a 18 ore al giorno. Il problema è che un uomo solo al comando, anche se di grande spessore, se può bastare per risolvere le questioni più importanti per la città, non può prendersi carico di tutte quelle problematiche di cui è comunque responsabile, trovandosi al vertice dell’amministrazione comunale.
I cittadini vivono, e lo scrive un consigliere di circoscrizione che giornalmente raccoglie le istanze provenienti dalla gente, una pesante assenza dell’amministrazione nella gestione ordinaria delle problematiche cittadine.
Qualche esempio: dopo due anni l’attuale amministrazione non è riuscita a mettere in campo un nuovo regolamento per i mercatini rionali; in alcuni casi, come quello di Viale Francia si assiste all’assurdo caso per cui l’amministrazione emetta un’ordinanza per far svolgere lo stesso in una determinata area mentre i mercatari, liberamente, ne occupano un’altra senza che la polizia municipale ed il competente assessorato riesca ad assicurare l’applicazione di quanto deciso dall’amministrazione.
Questa è solo una delle questioni che l’assessorato alle attività produttive non è stato in grado di gestire, si pensi anche a quella relativa ai gazebo o alle moto carrozzine.
Anche il decentramento amministrativo, una priorità per l’amministrazione Orlando, non ha trovato ad oggi un esito concreto. L’assessore al ramo ha giustificato il rallentamento del percorso amministrativo per la delegazione di competenze alle circoscrizioni con la necessità di attendere la conclusione dell’iter legislativo regionale per la riforma degli enti locali ma, a tutt’oggi, nessun atto concreto è stato posto in essere in tal senso.
Anche il timido tentativo coraggiosamente posto in essere da alcuni consiglieri comunali di maggioranza di inserire nel bilancio un capitolo di spesa per l’organizzazione di eventi natalizi gestiti dalle circoscrizioni, è miseramente naufragato in un consiglio comunale che ha manifestato i primi segni di un cedimento oggi palese anche nei numeri, con un gruppo consiliare del movimento 139 sceso a “soli” 22 componenti.
Sulla gestione dell’assessorato comunale alle manutenzioni vanno imposte delle riflessioni: richieste di rifacimento di manti stradali, marciapiedi o nuove opere vengono lasciate nel dimenticatoio per anni e la scusa della carenza di fondi non può essere sufficiente a legittimare tale stato di fatto posto che, comunque, a colpi di debiti fuori bilancio, l’amministrazione comunale annualmente risarcisce con svariati milioni di euro i cittadini che subiscono danni fisici a causa della cattiva manutenzione di strade e marciapiedi.
L’assessorato al traffico, in parziale controtendenza, sembra saper gestire bene le emergenze quotidiane e la programmazione di grandi opere come quella tramviaria, che cambierà sicuramente la fisionomia della nostra città ma che non sta comportando disagi eccessivi alla cittadinanza.
Anche sul tema delle municipalizzate ci sarebbe molto da dire, bene l’AMAP sempre puntuale nei propri interventi, carenti AMG e soprattutto RAP in quello che è il servizio di spazzamento ordinario di una città spesso eccessivamente sporca.
Il giudizio espresso su questa amministrazione comunale a due anni dal suo insediamento, da parte di un semplice consigliere di circoscrizione è la logica conclusione delle riflessioni svolte: bene il sindaco sui temi di grande interesse e sulle emergenze della città, da rivedere il resto della “squadra” di assessori e dirigenti, alcuni dei quali probabilmente non all’altezza delle proprie responsabilità.
Giunto quasi a metà mandato Orlando dovrebbe avere il coraggio di riflettere su questo stato di fatto e, da bravo capitano della squadra, prendere gli opportuni provvedimenti per non restare un uomo solo al comando.
Leonardo Canto
04 maggio 2014
P.S. Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo interessante articolo di Leonardo Canto, Avvocato, e appassionato di politica. Una riflessione sulla situazione della nostra città vista da chi vive la realtà territoriale molto da vicino. Benvenuto su PoliticaPrima e buon lavoro. ***
Leonardo Canto, 31 anni, Avvocato dal 2011; Consigliere della sesta circoscrizione di Palermo, eletto con 1058 voti di preferenza nel 2012; Diplomato al Liceo Classico G. Meli con votazione di 100/100; Laureato in Giurisprudenza con la votazione di 110/110 e lode con una tesi su “Il pensiero filosofico di John Rawls”; Conciliatore Professionista in materia civile, commerciale, societaria e finanziaria; Fondatore e presidente dell’associazione culturale “La Giovane Sicilia”; Co-fondatore dell’associazione studentesca “Forum Lybra”; Consigliere di Corso di laurea presso la facoltà di Giurisprudenza nel biennio 2005/2007; Fondatore e presidente del “Comitato civico Cominciamo dal quartiere”; Fondatore e presidente dell’associazione “Commercianti di Viale Strasburgo”; Consigliere d’amministrazione della “Fondazione Per la legalità e lo sviluppo Generale dei Carabinieri I. Milillo”; Membro del consiglio direttivo del “C.I.D.M.A.” Centro Internazionale di studi sul fenomeno mafioso e sul movimento antimafia; Già membro del Centro Diocesano di Pastorale Giovanile;
mail: l.canto@comune.palermo.it
Questo sindaco ormai galleggia. Vecchio uomo della casta è ora che vada in pensione. Sarebbe stato meglio avere un giovane come Ferrandelli o Faraone.
RispondiEliminaUna visione forse troppo ottimistica dell'operato del sindaco Orlando. E anche se le carenze della città non possono essere tutte ascritte a questa amministrazione, non c'è dubbio che dal grande Leoluca il sindaco lo sa fare, ci saremmo aspettati di più. Molto di più.
RispondiEliminaHo scritto questa riflessione poco prima che Orlando effettuasse il rimpasto della giunta; ritengo che lui stesso abbia percepito diverse carenze nel governo della città, adesso spero che l'amministrazione riparta con nuova linfa, anche perchè si tratta dell'ultima "apertura di credito".
RispondiEliminaLeonardo Canto
Una buona squadra di governo si distingue non solo nella risoluzione di grandi problematiche, ma anche e soprattutto dalla buona conduzione di attività considerate di "ordinaria amministrazione". Eventuali carenze in questo versante sono immediatamente e fortemente percepite dalla cittadinanza. L'avvicinarsi del giro di boa di metà mandato impone di fare un bilancio circa il contributo effettivo dato da ciascun componente e, se del caso, di un conseguente rimpasto della Giunta.
RispondiEliminaIn effetti una verifica sembra doverosa e necessaria.
In un momento in cui gli spettatori e commentatori, più o meno improvvisati, di tutte le piattaforme, stentano a formulare giudizi equilibrati e circostanziati, e sembrano affetti da una sorta i sindrome da ultras (in italia ed a palermo, ormai, o si ama da morire o si odia a morte), fa piacere leggere un articolo come quello dell'avv. Canto, con il quale condivido l'opinione sulla statura personale e politica di Leoluca Orlando.
RispondiEliminaLa gestione attuale è certamente la più difficile nella carriera del Sinnaco, e si è finora caratterizzata per qualche ragguardevole risultato (vedi AMIA/Rap),per tante piccole manchevolezze (ben descritte nell'articolo) e qualcosa ancora in divenire (vedi tram). Certamente la campagna elettorale quasi messianica ed il susseguente plebiscito avevano ingenerato in molti aspettative e speranze inesaudibili per chiunque, ma è altresì chiaro che oggi è lecito attendersi e chiedere con forza un cambio di passo. Chissà che il recente cambio di giunta non muova qualcosa in questa direzione
Grandi erano le aspettative dopo le amministrazioni disastrose degli anni scorsi. Orlando era la speranza per una città abbrutita e piegata su se stessa. Il ricordo della primavera di Palermo ha fatto dimenticare i troppi anni passati. E infatti l'Orlando di allora non è e non poteva tornare. Palermo ha bisogno d'altro, ha bisogno di nuove energie, ha bisogno di una nuova classe dirigente libera da ogni condizionamento. E ha bisogno dei palermitani!
RispondiEliminaBenvenuto all'amico avv. consigliere Canto. "U sinnaco ollando", non è un uomo solo al comando ma un gattopardo solo al comando. Con tutto il rispetto mio caro Canto, lei è troppo giovane, per poter capire la mente eccelsa del prof. Orlando. Lui al primo posto pone il suo stratosferico IO ed è tutto compiaciuto di se stesso, perché lui il sindaco lo sa fare o no ? di fare u sinnaco per la quarta volta! Minestra riscaldata. In verità il suo palmares ha un deficit...presidenza regione siciliana ! Ci provò nel 2 mila, ma si trovò davanti un buldozer elettorale di nome "Totò Cuffaro". Perciò il suo io ipertrofico ha subito una ferita e vuole a tutti costi colmare questa lacuna, passando armi e bagagli al PD, un partito ci vuole, lui gli amici suoi ed il movimento dei 139? Boh non ricordo il numero... U sinnaco ollando aveva promesso di completare il centro storico, senza consumo di territorio affidando a tal uopo il compito alle cooperative. Tu lo hai visto? O forse ha chiamato il collega dr Arcuri, ora rivice sindaco, per tale incombenza? Insomma lo conosciamo bene il sindaco anch'io facevo il consigliere a villa tasca mezzomonreale negli anni 80, quando lei caro avv. forse non era nato. L'amico Ferrandelli sostiene che se Orlando torna nel PD lui straccia la tessera. Ma anche lui è giovane e non riesce ad entrare nel labirinto neuronale molto iperattivo ed assortito del sindaco. In questo momento la sua idea fissa è quella di andare a fare il governatore al posto di crocetta ! Cosi potrà sfrecciare con la sua auto blu blindata per la città.Io in Germania, come 30 anni fa potrò vedermi ancora a casa del mio amico doctor Fischer, presso colonia, "Ein Mann allein gegen die Mafia". Aufwiedersehen !
RispondiEliminaL'articolo induce ad un commento.
RispondiEliminaIntanto, però, mi piacerebbe sapere in quale lista egli è stato eletto ed attualmente milita. E' l'unica notizia che manca nella biografia, e la chiedo perchè a me piace parlare sempre a "carte scoperte" , mi piace la massima sincerità e completezza di informazioni.
Su Orlando. Lo conosco e lo seguo, lo ha anche votato più volte, da oltre 35 anni. Lo apprezzo e lo stimo.
Però, penso che da diversi anni ormai, direi dall'inizio della seconda repubblica e del maggioritario nel 1994, ha perso quella capacità leaderistica che gli fu congeniale nella prima repubblica e che produsse indubbi frutti.
Dopo, dal 1994 ad oggi, è diventato sempre meno politico e sempre più narcisista ed individualista al fine di restare sulla cresta delll'onda. Ha prodotto le giravolte più spregiudicate pur di restare sulla scena, favorendo solo gli amici fidati e fedeli, ma non "allevando" nessun delfino o, per meglio dire, una nuova classe di giovani politici.
Un elemento che tra tanti supporta ciò è il suo passaggio, sempre traumatico e devastante, dalla DC alla Rete, poi alla Margherita ed all'IDV, e poi al Movimento 139 e "adesso"addirittura al PD.
Quest'ultimo passaggio poi, che fra l'altro sembra imminente con il beneplacito di Renzi (ma non era costui il rottamatore dei vecchi per fare largo ai giovani?), è "sconcertante" se si pensa a quello che ha combinato e detto al PD nelle elezioni comunali e regionali del 2012 e politiche del 2013.
In breve l'ennesima attuale sindacatura di Orlando ha già dimostrato il suo fallimento più triste possibile. Certo la crisi finanziaria del Comune c'era prima e si è aggravata dopo. Ma questo si sapeva. Come pure si sapeva che per risollevarsi occorreva fare una rivoluzione burocratica e politica che lui, da vecchio esponente della vecchia casta, non aveva più la forza e la credibilità necessarie per farcela.
Doveva dare spazio ai giovani, o comunque a persone nuove.
Non l'ho fatto. Non l'ha voluto. Si è opposto ed imposto.
Dunque, perchè meravigliarsi se i risultati solo fallimentari quando alla città e ad una nuova politica si è preferito continuare ad imporre se stessi?
Ancora peggiori, però, si sono dimostrati i cittadini palermitani che depressi dal degrado morale ed economico dell città hanno preferito dare credito ad una vecchia gloria piuttosto che pretendere ed impegnarsi per una svolta concreta verso un nuovo futuro.
I palermitani si sono dimostrati peggiori del loro Sindaco.
Palermo è una città, per dirla con Sciascia, irredimibile. E' un carico troppo pesante per chiunque voglia fare il sindaco. Palermo appartiene ad un ordine di grandezza diverso, una specie di città aliena. Se la storia conta qualcosa, non è mai esistito un sindaco che sia stato all'altezza dei problemi di questa città. E' inutile prendersela con Orlando perchè il sindaco "NON" lo sa fare, bisogna aprire gli occhi e guardare la realtà in faccia. Palermo è al di sopra di ogni possibilità di cambiamento. Qualcuno ha capito perfettamente questa realtà e ha provato anche a dipingerla e rappresentarla. Ricordate le trasmissioni di "CINICO TV" dei registi Ciprì e Maresco?
RispondiEliminaIl degrado a Palermo non riguarda soltanto le periferie sporche e disastrate, ma purtroppo investe investe anche quello che una volta era l'eccellenza culturale e musicale.
Quando i governanti lasciano morire le orchestre e le scuole musicali (l'Orchestra Sinfonica Siciliana e il Brass, ma questi sono la punta dell'iceberg) non vedo motivi per cui debba essere ottimista nel mio giudizio su questa città. Siamo arrivati al punto che non basta la politica per risollevare Palermo dal degrado in cui è inesorabilmente scivolata. Ci vorrebbe la presenza e l'opera costante di qualche personaggio di grandezza planetaria, un Ghandi, una Madre Teresa di Palermo, un novello San Francesco, o, per chi non crede, magari un nuovo Abramo Lincoln, altro che il Sinnaco Ollando!!!