di Davide Di Bernardo - 20 Marzo. Pier Paolo Perez, responsabile ufficio gare e appalti della Infrastrutture Lombarde è finito in carcere per turbative d'asta.
“Maurizio Malandra, direttore amministrativo della società della Regione Lombardia, è definito dal gip "partecipante che assicurava l'emanazione degli atti amministrativi necessari per il raggiungimento degli scopi del sodalizio, garantendo altresì l'impunità agli altri associati”.”
8 Maggio. In cella il direttore della pianificazione acquisti di Expo, Angelo Paris. “Un terremoto giudiziario si è abbattuto su Expo 2015, facendo ripiombare Milano ai tempi di 'Mani pulite’.” IL GIORNO.
Nel 2010 è stata lodata la preparazione e la perfezione dell’evento sito a Shanghai che è riuscito, non da solo, a ribaltare gli equilibri mondiali portando per la prima volta l’economia cinese davanti a quella di Washington.
Eppure proprio dai giorni dell’Expo asiatico, il PIL della Cina è cresciuta più del 24% creando milioni di posti di lavoro ed indotti che crescono quotidianamente.
L’Italia punterà su food, dando un “contributo al dibattito e all’educazione sull’alimentazione, sul cibo, sulle risorse a livello planetario”. L'Italia non può perdere l'ennesima opportunità, non possiamo perdere l'Expo.
Per rilanciare un'economia in ginocchio serve far conoscere al meglio i nostri talenti, i nostri prodotti, ciò che sappiamo fare. L'Expo rappresenta oggi il miglior modo per fare ciò.
L’opportunità di Expo 2015 non può essere messa da parte, non può essere sottovalutata, ma deve essere tutelata, portata avanti e per farlo servono i giovani.
Affidare tutto ciò ad associazioni di categoria che si eleggono paladine di settori che nemmeno conoscono, che nemmeno controllano è, oltre che sbagliato, inquinante per ciò che resta del made in Italy. Leggere quotidianamente ciò che accade agli appalti con le attività che girano intorno all'Expo fa male al nostro presente e al possibile futuro.
Non è immaginabile rilanciare un'economia che mette come punta di diamante un evento creato dalla mafia.
A gestire l'Expo devono essere giovani.
Perché l'Expo rappresenta un'opportunità imprescindibili per tutte le generazioni che si affacciano o che si stanno affermando nel mondo e nel campo del lavoro. Oggi esistono in Italia tantissimi giovani preparati e pronti ad affrontare un'avventura come quella dell’Expo, ma gli si deve dare la possibilità di farlo.
Quello che propongo è di creare un consiglio non formato da vecchi politici troppo corrotti, si noti bene, intendo dal contesto, ma dei giovani esperti con massimo 35 anni che portino nella costruzione di quest'evento quello spirito che dovrebbe contraddistinguerlo: l'innovazione. Oggi purtroppo chi ha gestito l'Expo non è riuscito a tutelarlo facendolo diventare scherno per chiunque faccia giornalismo o anche solo legga le notizie, le tabelle senza la data alla voce “consegna dei lavori”.
Creare un consiglio che riveda le aggiudicazioni, i lavori, i tempi, le persone, formato da giovani non è difficile e non è cosa strana, succede già per tantissimi eventi al di fuori dei confini italiani. Il tempo c'è ancora, la possibilità di recupero anche, ad oggi non manca nemmeno la speranza, non cancelliamo anche questa.
Davide Di Bernardo
#expoaigiovani
16 maggio 2014
Idea interessante ma, mi pare, di difficile attuazione. Come sarebbe possibile farlo? Forse Davide farebbe bene a spiegare tecnicamente con quali meccanismi e procedure arrivare a un risultato così rivoluzionario!
RispondiEliminaLa cosa che tu proponi sarebbe relativamente semplice scrivi al presidente del consiglio Renzi, al commissario anticorruzione ed antimafie Cantone, il quale vuole pieni poteri. Infine ci sarebbe comunione e liberazione con la sua punta di diamante(per l'expo) nel ministro LUPI, sperando che questi non abbia il vizio di rubare e scroccare del predone e sciacallo formigoni.
RispondiEliminaL'idea è ottima, ma ci vuole chi li sceglie, questi giovani, e chi li sceglie ha sempre il potere di condizionarli : un consiglio d'amministrazione non può nascere spontaneamente. Forse sarebbe meglio parlare di corpose immissioni di giovani competenti e collaudati in imprese similari a livello internazionale, e inserirli in funzioni direttive e gestionali dei lavori.
RispondiEliminaInsomma Davide propone un 'largo ai giovani'! E mi pare giusto. Ovviamente parliamo di giovani volenterosi, preparati e disposti anche a fare sacrifici. Che dire di più. Abbiamo un governo guidato da un presidente giovanissimo, ministri e ministre poco più che ragazzi e quindi ci aspettiamo grandi cose per favorire le nuove generazioni. E ce n'è veramente la necessità. Speriamo bene.
RispondiEliminaCondivido in toto l'articolo, anche se a mio avviso l'eta' di 35 anni e' troppo alta. infatti è dopo i 30 che si comincia ad essere corrotti.
RispondiEliminaè auspicabili che la guida di tutto in italia sia affidata agli under 30,quelle generazioni avrebbero capacità e purezza per tirarci fuori dai guai.
Mi sembra un pia intenzione
RispondiEliminaIntanto credo che la prima cosa da fare sia chiedere una data certa di consegna lavori e successivamente rivedere le aggiudicazioni e i ribassi, è molto più facile di quanto lo facciano sembrare. Inoltre bisognerebbe vedere chi vi accederà come fornitore e perchè. andate su #expoaigiovani
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