Elenco pagine statiche

martedì 27 maggio 2014

EUROPEE 2014. Risultato oltre ogni previsione

matteo-renzi-a-pontassievedi Giangiuseppe Gattuso - Il 25 maggio 2014 passerà alla storia del nostro Paese per il risultato elettorale eclatante, il più imprevisto e imprevedibile che si ricordi.
E che è ancora più pregnante perché ha coinvolto il Partito Democratico, erede della tradizione di sinistra che mai prima d’ora si era avvicinata a questi livelli di consenso, che solo la Democrazia Cristiana aveva nei primi 15 anni del Dopoguerra. Una percentuale del 40,81%, 11.172.861 di voti e 31 eletti al Parlamento Europeo. Quasi 20 punti in più del Movimento 5 Stelle, accreditato dai sondaggisti e dalle piazze come la forza politica in grado di contendere la vittoria. La rappresentanza più numerosa e più forte di tutto il Partito Socialista Europeo, in controtendenza con i risultati, in calo, dei partiti di governo degli altri paesi.

Il vincitore unico, che ci ha messo la faccia, e ha condotto la campagna elettorale come una scelta ‘definitiva’ è, indubbiamente, Matteo Renzi. Il giovane Presidente del Consiglio che ha, prima, ‘rottamato’ l’intera classe dirigente del PD, poi, con una mossa che resterà anch'essa nella storia, sloggiato Enrico Letta da Palazzo Chigi con un semplice “#enricostaisereno”, e, infine, rimesso sulla scena politica Silvio Berlusconi con un accordo di ferro per le riforme e garantire così il suo governo fino alla scadenza naturale del 2018.

Grillo[8]Il Movimento 5 Stelle, al contrario delle scorse politiche quando non aveva alcun parlamentare, si è presentato con i suoi deputati e senatori nelle piazze, anche le più sperdute, con impegno e passione. alessandro-di-battista-luigi-di-maioMolti di loro hanno dimostrato di poter sostenere ogni confronto e di essere cresciuti come classe dirigente, e che però, al più presto, dovranno dare prova di esserlo veramente. Ma gli errori non sono mancati. Alcuni molto gravi. Il primo, quello di identificarsi, ancora, con il loro ispiratore, che per quanto bravo e capace mediaticamente, ha mostrato e mostra tutti i limiti di un personaggio abituato a tenere la scena con ogni mezzo.

Anche forzando oltre misura gli attacchi al sistema: ‘minacce’ e ‘processi’ pubblici nei confronti di giornalisti, politici, imprenditori, con il risultato di scatenare ovvie reazioni e, ancora peggio, seminando paura Silvio Berlusconitra la popolazione moderata, e di una certa età, non abituata a questo tipo di asprezze. Tutto questo, inoltre, scientemente amplificato da Silvio Berlusconi il quale, ogni giorno e a tutte le ore, lanciava dichiarazioni sull'incombente  ‘pericolo’ rappresentato da Grillo e dai grillini, favorendo, in questo modo, e non poco, Matteo Renzi, mostrandosi, dal canto suo, come l'unica alternativa di cambiamento serio e ‘rassicurante’. Le ‘false’ indicazione dei sondaggisti, inoltre, certificando le due forze politiche appaiate hanno aumentato il sentimento di preoccupazione dell’elettorato. Ma nonostante l’evidente sconfitta, il risultato elettorale, poco meno del 22% e 17 deputati europei, resta pur sempre un’enormità, una realtà politica di cui bisognerà tenere conto.

Il compito che ha ora davanti Matteo Renzi è, paradossalmente, ancora più difficile, impegnativo e pieno di responsabilità. La ‘sua’ personalissima vittoria, quasi un plebiscito, non gli permetterà di sbagliare né di prendere tempo. Le urgenze del Paese ci sono ancora tutte e non consentono facili ottimismi. A cominciare dalla questione ‘euro’, sulla quale i risultati elettorali hanno confermato, se ce ne fosse stato bisogno, l’insofferenza di una parte non indifferente dell’opinione pubblica italiana, ma anche europea.
Logo semestre europeo italianoLe spinte centrifughe faranno sentire il peso della loro forza e bisognerà contrapporre difese adeguate e convincenti. Il semestre italiano di presidenza del Consiglio UE che attende Renzi, dal 1° luglio 2014, sarà un momento importante e significativo, per dimostrare le sue capacità e la volontà di vero cambiamento. Per intraprendere un percorso e un progetto di guida dell’Europa in discontinuità con la linea rigorista e asfissiante fin qui attuata.

E, per finire, bisognerà affrontare seriamente la questione dell’unità politica dell’Europa. Un’idea bellissima voluta da leader visionari come Konrad Adenauer, Alcide De Gasperi, Robert Schuman, ma che è rimasta sulla carta per troppi anni. È arrivato il tempo di andare avanti, la moneta unica e l’abbattimento delle frontiere non possono bastare. C’è bisogno di un sistema fiscale e di una politica estera comune, e di un sistema sociale solidale che ci faccia sentire veramente cittadini europei. Pena la sua disintegrazione.

Giangiuseppe Gattuso
27 maggio 2014

33 commenti:

  1. Condivido in quasi tutto l'accurata analisi di Giangiuseppe. E' sicuramente epocale, e per molti versi inattesa , la stupefacente vittoria del PD, ma soprattutto di Matteo Renzi.
    Non condivido del tutto, invece, la sua analisi sul M5S. E' vero che gli Italiani hanno votato PD per i toni "esasperati" usati in campagna elettorale.
    Ma questo non basta.
    E' vero che gli Italiani non hanno, evidentemente, colto la "provocazione" della "dittatura sobria", dei "Tribunali del Popolo" e dell'"oltre Hitler" e neppure sono stati capaci di apprezzarne la asserita valenza comica.
    Così come non è stata apprezzata la "violenza" mediatica espressa dai militanti a 5 stelle verso gli esponenti dei partiti.
    Ma questo non basta. Gli Italiani avevano sotto gli occhi 1 anno di attività dei parlamentari a 5 Stelle. Ed hanno colto che, al di là degli show, della restituzione di parte degli stipendi, delle occupazioni dei terrazzi, non si è andati. Assente ogni tipo di risultato legislativo, assenti risultati apprezzabili come opposizione. Questo è quello che, in concreto, gli Italiani hanno percepito. I vari deputati più in vista del M5S, capaci forse di tenere lo show, o di rendere bene su "la cosa" o sui Social network, un pò meno, quando si è trattato di affrontare i temi caldi per l'Italia, da cui si sono sfilati, non assumendo alcuna responsabilità.
    e' vero, il 22 % dei votanti non è poco, ma, così come è enorme la responsabilità di Renzi, la perdita di 5 milioni di voti in meno di un anno è altrettanto significativa. Significativa ma prevedibile per un movimento apparentemente "pluralista" nei contenuti, ma in concreto ancorato su una parola d'ordine "eterodiretta" dal leader barbuto, molto semplice e comprensibile, "vaffann".
    Questa volta gli Italiani hanno mandato lui a quel paese.

    RispondiElimina
  2. Molto bene: articolo chiarissimo, analisi, valutazioni e prospettive condivisibili. Complimenti, Giuseppe!!!

    RispondiElimina
  3. Caro Gianni non ha tutti i torti e non ho mai detto che ne abbiano, mi riferisco alle nostre precedenti discussioni, il fatto è che suscitano parei e sentimenti politici contrastanti, ma le loro ragioni, voglio dire le ragioni dei "puri", sono è restano validissime e da condividere, sarà stato forse, sicuramente dico io, il modo in cui sono state comunicate e divulgate che ha spaventato la gente e quindi non ha avuto il giusto premio in voti. Ho votato dove non volevo votare ma ho espresso il mio voto ad una persona ritenuta da tutti seria, onesta, propositiva, attiva e con tante altre qualità evidenti, non per niente è stato nominato il miglior sindaco d'Italia quando era in carica, in mancanza avrei votato anch'io i "puri" del M5S nonostante la mia contrarietà a Beppe Grillo ed al suo modo di esprimersi.

    RispondiElimina
  4. Indubbiamente il risultato elettorale del 25 maggio è eclatante, ma conoscendo bene il nostro popolo non si può dire che fosse così imprevedibile. Nel 1994 ci fu un risultato elettorale veramente imprevedibile, quello in cui il polo delle libertà surclassò la gioiosa macchina da guerra di Occhetto. E proprio questo precedente avrebbe dovuto mettere in guardia almeno i sondaggisti; il fatto, cioè, che il popolo italiano è pronto sempre a schierarsi per l’uomo della provvidenza, Berlusconi vent’anni fa, Renzi adesso.
    La percentuale raggiunta dal PD deve essere guardata con un po’ di sospetto dagli eredi del PCI, mai infatti il principale partito della sinistra italiana aveva raggiunto tali vette. Il sospetto dovrebbe derivate da un paio di considerazioni, la prima delle quali dice che il bacino elettorale del PCI-PDS-DS-PD è stato sempre pari al 30% dell’elettorato; mentre la seconda considerazione ci dice che almeno un quarto dei voti ottenuti dal PD sono voti provvisori, non strutturali, sono voti che una serie di circostanze, tra cui la sofferenza della destra italiana divisa come non mai, il declino di Forza Italia, il fatto che un democristiano sia il segretario del PD oltre che l’attuale premier nonché Uomo della Provvidenza hanno spinto tanti moderati a trasferire i loro voti verso il PD di Renzi. Adesso vengono i problemi per il premier, infatti tutti sono, anzi siamo in attesa che questo governo cominci finalmente a far quagliare le riforme promesse e dichiarate a più riprese. Io sono convinto che queste circostanze siano eccezionali e difficilmente potranno ripresentarsi tali e quali alla prossima tornata elettorale, per cui il PD avrà il suo bel da fare se vuole evitare che le prossime elezioni lo vedano ritornare alle sue solite proporzioni, il monotono 30%.
    Il flop del Movimento 5stelle, a cose avvenute, non è così strano e illogico come le piazze piene e i sondaggi immediatamente antecedenti il voto sembrano suggerirci. Tutto ha un prezzo, tutto prima o poi si paga, e gli errori di Grillo in questa campagna elettorale, le sue continue urla, le sue minacce di processare politici e giornalisti, la sua scadente esibizione e Porta a Porta, l’impressione non sempre positiva che i suoi deputati hanno dato in questo anno di legislatura hanno indubbiamente eroso l’immagine e l’appeal di questo movimento.
    Il declino di Forza Italia dimostra come l’assenza dalle posizioni di comando, quindi l’impossibilità di incidere nelle scelte governative e le difficoltà del suo “dominus” azzoppato per volontà comune di politici e magistrati all’uopo coalizzati, hanno prodotto la fuga degli alfaniani e quindi il conseguente depauperamento del bacino elettorale. In questa situazione il 16,81% raccolto personalmente da Berlusconi ha del miracoloso, e potrebbe costituire una buona base di partenza per l’eventuale ricostituzione di una destra moderata in grado di raccogliere il voto moderato che in Italia è sempre stato maggioranza.
    Intanto siamo speranzosi che finalmente vengano effettuate le riforme di cui l paese ha bisogno come il pane.
    Che dire, forza Renzi!!!

    RispondiElimina
  5. Mi auguro di vero cuore che finalmente si apra una fase nuova.
    vorrei un' italia dove tutti e sottolineo tutti, mantenendo le proprie diversità, si remi tutti in una sola direzione, che è quella del bene comune.
    Ci siamo comportati per troppo tempo come i polli di renzo, adesso è ora di svestirci dalle penne più o meno idiote che tutti abbiamo indossato , è l'occasione buona per comportarsi da popolo vero, unito e solidale. sapremo e potremo riuscire a fare questo ? io non lo so, ma ci spero e vedo questa l'unica soluzione e unica risposta a problemi che se non si affronteranno con spirito diverso rimarranno tali.
    Renzi? proviamo a considerarlo una risorsa un valore aggiunto, ma non per il PD , ma per l'italia intera.

    RispondiElimina
  6. Bravo Giangiuseppe. La tua analisi del voto è una sintesi completa ed eccellente.
    Voglio aggiungere solo qualche breve osservazione.
    Il voto è stato sì eclatante, ma pur tuttavia ancora bisognevole di attenta analisi. Le prossime settimane ci aiuteranno a capire meglio che cosa è davvero successo, cioè che cosa vogliono gli italiani.
    Credo che gli elettori vogliono solo 2 partiti (PD e Forza Italia), specchio dei 2 maggiori partiti europei (PPe e PSE).
    Dunque gli italiani, dopo 20 anni, hanno scelto definitivamente il maggioritario, correggendolo da bipolarismo in bipartitismo.
    Infatti dietro al PD e FI, c'è il vuoto e il nulla, o quanto meno l'irrilevante. NCD, UDC, Scelta Civica devono ritornare all'ovile di 1 solo partito popolare moderato (insieme avrebbero preso almeno il 27%, riducendo il 41% del PD e confermadosi 2° partito).
    Il M5S ha perso credibilità perchè ha dimostrato in un anno di essere poiticamente irrilevante, quindi incapace ed inesperto. Per loro è cominciato l'inevitabile declino.
    Il 41% del PD francamente è un voto un pò "drogato", ha ricevuto il "soccorso azzurro" di Berlusconi che, da vecchia volpe e genio della cominicazione, si è dissanguato per mandare i suoi elettori da Renzi, temporaneamente ed eccezionalmente per una competizione che comunque non avrebbe cambito gli assetti governativi e parlamentari, facendo fuori in un colpo solo i suoi 2 nemici Grillo ed Alfano, confermandosi l'unica alternativa al PD in Italia ed in Europa e il maggior referente italiano del PPE (che avrà la Presidenza della Commissione anche con i voti di Berlusconi), e il salvatore della patria per avere impedito di fare scivolare anche l'Italia verso il populismo antieuropeo.
    Alle prossime elezioni, spazzato via Grillo, gli elettori torneranno ognuno a casa loro. La nuova legge elettorale, a questo punto un probabile super-Italicum, imporrà questa scelta.
    Ed allora, alle prossime politiche (2018 oppure 2015), ritorneremo ad avere l'Italia spaccata su due fronti pressocchè uguali: PD (36/37%) contro FI (33/34%).
    E dunque, grossa e larga coalizione, cioè compromesso/inciucio per sopravvivere. Cioè quello che fra qualche giorno avremo in Europa, con PPE e PSE costretti (ma anche desiderosi) di continuare ad essere gli unici signori della politica europea.
    L'unico pericolo è sempre lo stesso: riusciranno a risollevare i popoli dalla recessione economica, a dare un pò più di lavoro e di soldi ai cittadini?
    La partita si gioca tutta l^.
    Altrimento avranno solo preso un po' di tempo in più.

    RispondiElimina
  7. Non si può dare fare un'analisi scientifica del perché di tali risultati elettorali, si può certamente parlare di ipotesi, più o meno condivisibili, delle dinamiche che hanno portato gli italiani a votare in questo modo.
    Premetterei che la scossa targata Renzi ha senz'altro generato un chiaro orientamento del voto, pescando soprattutto nel bacino dei lavoratori, 80 euro fanno comodo a tutti, e come un orologio svizzero è arrivato nel momento giusto, io ho visto la mia busta paga il con gli 80 euro il venerdì prima della domenica del voto, personalmente non sono stato influenzato, anche perché so che li restituiro' con gli interessi, per molti altri, evidentemente, non è stato così.
    A parte gli 80 euro, Renzi stà dimostrando, malgrado la sua giovane età, di avere gli attributi per governare questo paese, possiamo solo sperare che si faccia carico di questo grande onere in maniera seria, perché non possiamo permetterci di sbagliare ancora, il baratro è lì a due passi.

    RispondiElimina
  8. Nel commentare questo articolo occorre un po' di onestà intellettuale e di autocritica, riferita sia ai grandi politologi che ai piccoli, presenti anche in questo blog, il sottoscritto non escluso. In politica si ha spesso la sindr. del gregario, ma soprattutto la sindr. del salire sul carro del vincitore ! Fin dalla sua comparsa sulla scena politica nazionale "l'ebetino di Firenze"(l'epiteto più carino dispensatogli da Grillo), è stato accolto con la puzza sotto il naso, compreso questo blog, mi sembra che io(dopo che mi era passata la cotta per Grillo) e F. Ales abbiamo manifestato apertamente, nei commenti simpatia per l' ebetino di Firenze. Dirò di più, sono andato a votare alle ultime 2 primarie votando per Renzi. La prima volta la casta del PD impose Bersani ma disciplinatamente ho accettato ed alle elezioni ho votato Bersani al senato(dove era più debole in sicilia), nel contempo mi sono passato lo sfizio di votare 5 stelle alla camera(dove il PD dai sondaggi aveva un maggioranza schiacciante). Quindi il mio voto era quasi una metafora della auspicabile alleanza tra 5 stelle e PD. CMQ la storia la conosciamo Bersani ebbe la capacità di dilapidare tutta la fiducia, come il peggiore Ochetto, e farsi umiliare da 2 parvenu di nome Crimi e Lombardi in diretta televisiva...continua

    RispondiElimina
  9. Caro Direttore, come potrai bene immaginare non condivido affatto l’analisi, da te fatta, sui risultati delle elezioni europee. Questa competizione non è stata vinta da Matteo Renzi, ma vinta da un Partito Democratico unito che, attraverso un regolare congresso, come hanno sostenuto tutti i partiti, e con elezioni primarie che hanno visto una grande partecipazione, aveva rinnovato la sua classe dirigente, senza espellere quanti la pensavano in maniera difforme, come si usa fare in altri Movimenti o partiti padronali.
    E’ fuorviante un’analisi in cui si tenta di far capire che il precedente Premier Enrico Letta viene estromesso attraverso un “hastag” da Renzi, quando c’è stata una deliberazione votata dalla direzione del partito che a stragrande maggioranza, ne aveva chiesto le dimissioni. Un atteggiamento più democratico di così non credo si potesse avere. Non mi sembra corretto, in un’analisi politica in cui bisognerebbe stare al di sopra delle parti, parlare di “un Movimento 5 Stelle, accreditato dai sondaggisti e dalle piazze come la forza politica in grado di contendere la vittoria”: Come si fa ad affidare “alla piazza” la decisione di decidere quale forza politica sia in grado di contender e la vittoria. Non sa, forse, l’amico Gattuso che le piazze sono cattive consigliere, portatrici di cose brutte, devastanti, come la storia ci insegna? Ma che linguaggio è stato quello usato da Grillo di volere andare oltre “oltre Hitler” e, poi facendosi prendere la mano, dichiarava che dovevano celebrarsi processi sommari sulle piazze a politici, giornalisti, industriali, etc., attorniato da gente invasata ormai come e più di lui. Non pensava forse che queste dichiarazioni potessero suscitare anche un pizzico di paura?. E’ così folle quest’uomo da non rendersene conto?
    Grillo sfida il premier Renzi dicendo che avrebbe vinto le elezioni, anche se per un voto e perde, invece, nel corso di un anno 2.800.000 voti pari al 4,5% di elettori, mentre il P.D. lo distacca non di 500 o 5.000 voti, ma di 5.milioni e mezzo di voti, come si fa a non capire, specie per chi frequenta le piazze, che il P.D. di Renzi avesse quel vantaggio e che la gente aveva già scoperto i traccheggi del comico Beppe Grillo.
    Caro Direttore, il nostro premier può andare, ora a testa alta, a difendere gli interessi dell’Italia, contro chi invece ha remato contro, con un Grillo che vuole il referendum per uscire dall’Europa. Noi dobbiamo sentirci europei, intanto perchè lo siamo, perché lo hanno voluto i nostri padri e saremo presenti, per cambiare, da dentro, questa una Unione Europea che non sia solamente fondata sull’euro, ma che punti sulla pace e la solidarietà. Questo faremo per dare ai nostri figli un’avvenire , capace di costruire benessere per i nostri figli.

    RispondiElimina
  10. Perfino nella rappresentazione satirica di Crozza si esprime questo sentimento di disprezzo nei confronti dell'ebetino(idiota, ottuso), racconta balle, boy scout, democristiano. Insomma un piccolo deficiente che aveva delle idee spropositate e che per giunta voleva rottamare le vecchie cariatidi ex pci e lanciare un OPA più o meno ostile nei confronti del PD. Ma come si permette dissero i vari D'alema, Veltroni, Bindi, Finocchiaro, Bersani, Fassina, perfino la fatina Alessandra Moretti prima in quota Bersani ora è salita sul carro del vincitore. Insomma l'ebetino di Firenze osteggiato e sentito come un corpo estraneo dal suo partito, che egli con la sua faccia tosta scalò vincendo le ultime primarie in maniera trionfale. Ma sembra un democristiano, le sue idee non sono di sinistra, si è permesso addirittura di resuscitare e ricevere al nazareno Berlusconi per una alleanza sulle riforme. Ma la marachella più grossa la fa quando senza tanti complimenti sostituisce E Letta(lento-lumaca) a palazzo Chigi. Il nipote del Richelieu di Berlusconi il classico politico-tecnocrate allevato in batteria, ligio al potere. Insomma l'anestesista che cerca di addormentare un malato riottoso. Quando arriva il Renzi "piede voloce", apriti cielo...sembra quasi un golpe, perchè non è passato da una elezione per una legittimazione popolare, quindi il presidente del consiglio è un abusivo, un fanfarone che promette 80 euro ed altre amenità impossibili. Ed ora che ha portato il PD al 41 per cento che facciamo lo chiamiamo il nuovo Berlinguer? Veltroni entusiasta ha detto che Renzi ha realizzato il suo sogno. Ma l'ebetino di firenze non lo possiamo chiamare il nuovo Berlinguer, perché egli non è comunista ma un boy scout democristiano, semmai con un pò di immaginazione lo possiamo chiamare come un "OGM" di De Gasperi, Fanfani, Moro.

    RispondiElimina
  11. Mi convinco sempre più che abbiamo tutti bisogno di alcuni giorni, qualche settimana ancora, per capire bene che cosa è successo.
    Il risultato, comunque la pensiamo e chiunque abbiamo votato, è clamoroso ed inatteso, sprattutto nelle percentuali finali.
    E dai, un pò di onesta intellettuale, come invita l'amico Pino Vullo.
    Nessuno avrebbe mai pronosticato un risultato del genere, addirittura un 41% per il PD. E' clamoroso.
    In europa nessun partito, qualunque sia il suo colore, con più del 25/26%.
    Dunque, di sicuro è accaduto qualcosa che rimane opaco, almeno al momento.
    Comunque sia, guardando le cose dal Parlamento di Bruxelles, c'è da essere perplessi.
    Un dubbio nuovo mi sovviene: e se avessimo avuto gli Stati Uniti d'Europa, e se avessimo avuto una vittoria assoluta della destra (che continua ad avanzare), avremmo avuto una superpotenza neo-nazifascista?
    La Russia e la Cina sembrano già tutto ciò. Corriamo il rischio di aggiungerci la futura Europa?
    Temo che la prima conseguenza di queste elezioni saranno uno stop veso la definitiva unificazione continentale.

    RispondiElimina
  12. Calogero Dolcimascolo28 maggio 2014 alle ore 17:21

    Per le elezioni Europee si è cercato di dare da parte di PD e M5S un maggiore significato a queste elezioni, come se fossero elezioni politiche, perchè per il primo c'era in gioco le nuove azioni di Governo a seguito del turnover tra Enrico Letta e Matteo Renzi mentre Grillo vedeva quell'aria di nuovo che avanzava per la spallata finale ai partiti della casta.
    Le altre forze politiche come FI, NCD e Lega non hanno convinto molto e si sono fermati all'interno dei prorpi recinti elettorali.
    Il dato che appare maggiormente è che Grillo consolidandosi come secondo partito non solo ha spazzato VIA le posizioni del terzo polo UDC e Scelta Civica ma riporta il Cavaliere sempre più giù allontanandolo da un'ipotesi ormai remota di ritorno alla guida del paese.
    Secondo me Matteo Renzi prima di ringranziare i propri elettori dovrebbe dire grazie a Beppe Grillo.
    Senza la nuova follia ( in senso buono) di Grillo oggi avremmo parlato solo di un bipolarismo tanto caro alla casta.

    RispondiElimina
  13. Sono d'accordo con Dolcimascolo. Se non fosse esistito Grillo e il M5S, non ci sarebbe nemmeno Renzi. La paura di un movimento, a modo suo rivoluzionario, che per sua natura è intrinsecamente contro i cosiddetti partiti tradizionali, ha scatenato una potente reazione di autodifesa. I cittadini a loro volta sono stati sommersi da messaggi e notizie preoccupanti che hanno fatto cambiare in poco tempo le intenzioni di voto.

    RispondiElimina
  14. Il carro del vincitore è diventato troppo piccolo. Forse ci vuole una nave per imbarcare i nuovi Renziani. Su tutti spicca Fassina, quello del fassina chi ? Quello che disse Renzi è un portaborse. Ora parla di valore aggiunto, uomo giusto al posto giusto. Che dire di Mogherini, Madia, Picierno, Stumpo, D'attorre(tutti bersaniani). Un caso a parte D'alema e Letta, 2 cadaveri che aspettano di essere resuscitati magari con una bella poltrona in Europa. D'alema... ma Renzi non era un ignorante e superficiale che non aveva mai letto un libro? Ora è diventato un grande statista? Potenza dei numeri...

    RispondiElimina
  15. Amico pino, non me ne vorrai se mi permetto un commento al tuo, ma con posizioni simili non si va da nessuna parte.
    Forse perchè io sono fatto cosi', infatti ho cambiato almeno dieci volte idea nella vita politica e non, ma io ho molta stima per chi ha idee e posizioni ma che anche capace di rimetterle in discussione.

    RispondiElimina
  16. Mio caro Sergio in un precedente commento avevo parlato di onestà intellettuale. Tu sei la persona più onesta che io conosca in questo blog. Ma certo che ti puoi permettere di criticare le mie posizioni. Naturalmente in una politica liquida e post ideologica la persona intelligente può cambiare idea, una, dieci anche cento volte, basta che ammetta di avere sbagliato. Io per esempio ammetto di avere sbagliato sia su Grillo che Bersani, per motivi diversi. Naturalmente non sono cosi stupido da buttare il bambino con tutta l'acqua sporca, mi riferisco ai cinque stelle ed alla minoranza PD. Lo stesso Fassina ha riconosciuto di avere sbagliato, giustificando la sua posizione defilata nella foto di gruppo dei dirigenti Renziani e PD. Nel nostro blog forse sarebbe opportuno che anche il nostro comune amico direttore Gattuso, facesse autocritica rispetto a Renzi e Grillo. Fermo restando che l'opposizione costruttiva 5 stelle è sempre benvenuta, ma l'opposizione acritica e distruttiva è veramente stupida. Infatti alcuni personaggi di Grillo fanno delle figure barbine quando devono spiegare le loro posizioni, vedi un Certo "Ronzino" mandato a ballarò ha fatto una figura pietosa. Non parliamo poi della Lombardi e Morra sugli exit-poll. Insomma gli unici due che per ora si presentano dignitosamente sono Di Maio e Di Battista oltre qualcuno dei fuori usciti che ragiona con la propria testa. Riconosco infine che molti dei temi sollevati da Grillo e 5 stelle, reddito cittadinanza, costi della politica etc. sono stati ripresi e portati avanti intelligentemente da Renzi. Insomma una bella autocritica generale sarebbe un gesto di umiltà. Insomma il narcisismo ipertrofico di Berlusconi e Grillo gli fa dire ai 2 buffoni che loro non hanno perso, certo loro non hanno perso, sono milionari ! Ma il popolo italiano ha perso tanto. Perciò i due pagliacci si costringano a vedere che il re è nudo e vengano puniti con la "matita"...negli occhi ? Nooo...sulla scheda elettorale !

    RispondiElimina
  17. Chiedo scusa agli amici commentatori se posso sembrare polemico, ripetitivo o monotematico.
    Ma l'unico punto certo e chiaro per me continuano a sembrarmi i numeri e le percentuali dei risultati, perchè mi convinco che i conti non tornano.
    Le prime tre posizioni ed il loro ordine erano state previste un pò da tutti, e sono state confermate: Pd, M5S e FI.
    Ma tranne il cali di FI al 16/17%, non si immaginava un M5s così giù al 20%, ma soprattutto un PD al 41%.
    E' successo qualcosa di quantomeno complesso, ancora da elaborare.
    Comunque sia, già oggi si aprono nuovi scenari in Europa e in Italia: Commissione UE e riforme italiane. Vedremo. Soprattutto la nuova legge elettorale.
    Certo il PD è il nuovo "dominus" del potere nostrano. Ci dovrebbe restare per un bel pò di anni a venire. La botta è stata forte.
    MI auguro che il PD si stabilizzi quale vero partito degli italiani. Altrimenti saremo costretti a dover cambiare idea. E francamente questa prassi ci ha stancato troppo.

    RispondiElimina
  18. risultato eclatante,troppo eclatante,sicuramente eclatante grazie alla campagna atta a diffondere la convinzione che Grillo avrebbe instaurato,se avesse vinto,un nuovo"periodo del terrore",tipo Robespierre.....campagna assolutamente mistificatoria e in mala fede.ripagata da un successo spropositato....e dire che sono i grillini i" violenti"....che Grillo è un violento...è Hitler....anzi "oltre Hitler"come ironicamente si auto designava....è ignorante....è un buffone....è distruttivo....non propone....non ha programmi....certo,la paura di Grillo giustifica queste ignominie e questo travisamento della realtà.Ci vuole una certa onestà intellettuale ,per riconoscere che il M5S ha avuto il merito di stare col fiato sul collo dei parlamentari così tanto da indurli ad accelerare i lavori parlamentari sulle riforme e sui provvedimenti,vedi gli 80 euro nella busta paga di una fascia di lavoratori,euro che usciranno ,sotto forma di tasse,da un'altra parte,Perchè questi signori avrebbero dovuto votare per Grillo? Perchè avrebbe dovuto votare per il M5S,chi ha la sua bella pensioncina ogni mese?Perchè avrebbe dovuto votare Grillo chi è contento dello status quo,avendo anche i suoi santi protettori su questa terra oltre a quelli in Paradiso,che gli risolveranno i problemi,qualora si presentassero ?Perchè dovrebbe votare Grillo chi non ritiene che l'UE sia una delle più grandi dittature imperialiste al mondo,una dittatura che fa gli interessi delle potenze più ricche economicamente,a discapito di quelle più deboli e che vuole omogenizzare i popoli,n un'unica crema che non tiene assolutamente conto dei diversi gusti, una centrifuga che non tiene conto dei sapori diversi dei vari ingredienti,.Tutta l'Europa ha capito questo....i governi sono stati abbattuti,le forze di opposizione hanno vinto,perchè i governi hanno mal governato....tutti se ne sono accorti....tranne noi che abbiamo avuto una classe politica di disonesti e corrotti....e non si è salvato nessun partito,nemmeno il PD. Ci vuole una certa onestà intellettuale per riconoscere che il M5S non è UN MOVIMENTO VIOLENTO,anzi tutto il contrario,perchè ha incanalato le giustificate e giuste rabbia e disperazione della gente in un movimento di opposizione...rabbia e disperazione che si sarebbero riversate nelle strade con gravi conseguenze,Caro Giangiuseppe,pur considerando il tuo articolo notevole per l'accurata analisi degli ultimi avvenimenti,sono sicura che i plausi maggiori ti verranno e ti sono venuti dalle persone che hanno distorto il vero senso di questo movimento e quello che è peggio...in malafede e che hanno odiato fin dall'inizio Grillo,un nemico da abbattere in quanto lui stesso voleva abbattere caste e privilegi.....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. hai ragione la casta non sopporta grillo.

      Elimina
    2. Sono solo parole

      Se – mai – ne ho capito qualcosa, in questa fase “storica”, certamente non comprendo più nulla della politica.
      L’unico tentativo di interpretazione che posso tentare di rischiare appartiene alla categoria socio-antropologica.
      Non credo di ricordare analogie con altri periodi – almeno “recenti” – nel nostro Paese e forse perfino nell’Occidente intero.
      Questo aldilà di facili scorciatoie che vogliono trovare forzose affinità con l’Italia e la Germania dei primi decenni del secolo scorso.
      Diversità quasi ontologiche sia nella società che nei personaggi che la interpretano.
      Desidero usare un termine retorico ma che – in questa situazione – mi pare appropriato. Siamo in una cosiddetta “condizione liquida”, nella quale non si recita più a soggetto, ma neanche a canovaccio; si improvvisa. Si naviga a vista.
      Da ciò gli imprevisti, imprevedibili, e talvolta improbabili, risultati elettorali.
      Che – a mio incompetente parere – non hanno alcuna consistenza e stabilità. Il governo potrebbe reggere quattro anni o sei mesi. A prescindere da ciò che farà, o gli faranno fare.
      Non mi stupirei – ove si votasse tra sei mesi – se il M5s ricevesse il 40% dei consensi, o il 10; e il Pd il 20, o il 10. E Berlusconi?
      In questa fase politica il nostro Paese sta riuscendo a distruggere una pragmatica che dai primi del ‘900 era quasi considerata una scienza: la statistica. Del resto come si fa a prevedere ciò che sembra essere dettato solo dall’umore, dalla liquidità, dalle conventicole improvvisate, dagl’interessi personali, e che muta al mutare del vento come una bussola al centro di una tempesta magnetica?
      Mai la politica è stata così situazionale, tanto da lasciar emergere voci isolate (?) che evocano/invocano da ‘dictatores’ alla romana, alle rivolte sanguinarie, fino a derive anarchiche.
      Ciò che resta, di serio, è il problema – grave – del debito pubblico e quello – gravissimo – della disoccupazione. Vincerà ci troverà soluzione, almeno parziali, a questi.
      Come? Difficilissimo.
      Forse – sposando la “temporanea e rischiosissima” impopolarità:
      a) Entrando, più che in una condizione di decrescita felice ma improbabile, in un clima – serio e organizzato, utopistico – clima da “falansterio”, foureriano o da “probi pionieri di Rochdale, magari progressivo/regressivo e programmato;
      b) superando con atti autorevoli/autoritari il ‘gap’ generazionale, antistorico e antisociale;
      c) cortocircuitando – almeno per un periodo (!) – “questa formazione professionale”, “questo sindacato” e parte di “questi” singoli politici(?);
      d) utilizzando in modo teutonico l’utilizzo delle risorse U.E.;
      e) “contrattando” con reciproca serietà la restituzione del debito e
      f) rivedendo – senza concessioni – il ruolo del seistema bancario-creditizio.

      Ma le mie sono solo parole; e farneticanti.

      Salvo Geraci

      Elimina
    3. Caro Salvo, il tuo scritto è, come al solito, di levatura notevole. Devo, però, chiederti una siegazione. Conosco Charles Fourier, conosco il "falansterio", termine che ha finito per designare gli enormi monotoni fabbricati popolari delle periferie urbane, simbolo del livellamento collettivo della nostra civiltà: tutto l’opposto insomma del mondo multicolore e multiforme immaginato dal pensatore francese, ma...mi sfugge come il "clima da falansterio" possa essere di aiuto nella soluzione dei problemi dell'Italia.

      Elimina
    4. Caro Nino, la mia era una provocazione... prima che ci costringano a ucciderci tra noi disgraziati, meglio tornare al grigio collettivismo che almeno assicuri il cibo e un tetto.
      Ma spero che non si arrivi a questo...

      Elimina
  19. Caro Salvo ti ho letto con piacere.
    Sottoscrivo tutto quello che hai detto.
    Prima di leggerti adesso, ieri e oggi ho ripetuto più volte che , a mio parere, se, forse, gli elettori hanno dato il 41% a Renzi, più che al PD, perchè pensano che allenterà la politica di austerità, ebbene secondo me si sbagliano.
    Infatti Renzi credo sia appoggiato, direi "bunkerato", per contenere le reazioni "greche" che anche in Italia si avranno a a partire dal 1° gennaio 2015 p.v., quando partirà il rientro dal'attuale debito italiano dal 130% al 60%, mediante riduzione rateale annuale prevista in 20 anni (quindi 5% all'anno per 20 anni), vale a dire tagli per circa 50 mld /annodi euro.
    Aggiiungiamo l'obbligo del pareggio di bilancio, cioè niente sforamento neanche al max. 3% del deficit di esercizio, inserito in costituzione, ed il "quadro" è fatto.
    Ritengo perciò molto probabile che nel 1° semestre 2005 si andrà a votare. E allora , purtroppo, ne vedremo delle belle( si fà per dire).

    RispondiElimina
  20. Avete letto le dichiarazioni di Miccichè su Repubblica?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Abbiamo fatto votare cicu contro micciche. Poi lo abbiamo fatto giurare che mai si sarebbe dimesso per far posto al micciche. Ora il poveretto si lamenta che con 4 mila euro di pensione non puo campare.

      Elimina
  21. Cosa dice il grande Miccichè si Repubblica?

    RispondiElimina
  22. ...che con "solo" 4000 € non può sopravvivere!!

    RispondiElimina
  23. Effettivamente con il tenore di vita a cui è abituato cosa ci deve fare con soli 4000 euro?!
    Sarebbe giusto che il suo amatissimo Silvio gli elargisse un sostegno mensile adeguato al rango e alle sue note capacità.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Silvio non darà mai il sostegno mensile a Miccichè. Quello è un maschio ed è pure racchio.

      Elimina
  24. Maria Emilia Baldizzi6 giugno 2014 alle ore 09:55

    Perdonatemi non ho avuto il tempo nè la voglia di leggere tutti i commenti all'articolo di Gian. Ma reputo pura disinformazione l'affermazione che i parlamentari 5Stelle non hanno fatto nulla o quasi. Accenno solo ad un decimo della loro attività parlamentare: "Vincolo contro i condoni ed abusi edilizi" Approvato / Taglio consulenze pubblica amministrazione Approvato/ Tracciabilità dei rifiuti urbani pericolosi Approvato/ Terra dei fuochi: Tavolo interministeriale con i cittadini per avvio della bonifica. Approvato/ Terra dei fuochi:campagna di indagini epidemiologiche Approvato/ Sospensione delle cartelle esattoriali Approvato/ Voto palese Approvato/ Taglio consulenze della Pubblica amministrazione..Approvato / Devo continuare? P.S. Sulla analisi di Gian non concordo molto. Lo spiegherò dopo. Buona giornata a tutti

    RispondiElimina
  25. Anche i ballottaggi sono andati oltre ogni logica previsione. Renzi giustamente dice che le rendite di posizione non esistono più. L'elettorato diventa sempre più irrispettoso ed imprevedibile. La caduta di Livorno è come la caduta di Stalingrado. Bagheria feudo di provenzano arrivano i 5 stelle. pavia centro destra con il simpatico uscente Cattaneo al 47 per cento si consegna al PD. Bergamo leghisti duri a puri si consegnano al Renziano Gori. C'è qualcuno che trova una logica a tutto questo? Io penso che il fiorentino debba fare la "Blitz-Krieg" cioè la guerra lampo prima che arrivino i cosacchi e stuprino la nostra democrazia. Egli deve emanare una serie di ultimatum, contro minoranza pd, forza italia e ncd, su quello che si deve fare in fretta e senza chiacchiere, altrimenti elezioni subito ed avrà il 51 per cento con qualsiasi legge elettorale.

    RispondiElimina
  26. La logica c'è ed è pure evidente. La gente ha voglia di cambiamento, costi quel che costi, perchè di questo sistema non ne può più., Non si preoccupa di buttare giù un bastione della sinistra come Livorno, come a Bagheria non si preoccupa di buttare giù un bastione della mafia. La logica è che il "sistema" del PD si è difeso molto bene, e avendo dalla sua soldi (rubati), giornali, radio, televisioni (RAI) e quant'altro ha impedito un benchè minimo cambiamento. La Serracchiani può cinguettare quanto vuole, ma l'espansione del PD alle innaturali proporzioni del 41% somiglia a quella della rana che voleva diventare quanto il bue, e poi sappiamo come andò a finire. Avete visto che in quindici giorni il PD ha perso in fiducia tutto quello che aveva racimolato oltre i propri limiti fisiologici?
    Io sono convinto che se si rivotasse domenica prossima, il PD tornerebbe al suo normale, monotono 30%, anche in una tornata elettorale come quella europea dove storicamente gli elettori sono più propensi a fare le corna ai loro partiti preferiti.
    In questo la penso all'opposto dell'amico Pino. Altro che 51%. Chi glie li deve dare queste percentuali, quelli che hanno preso gli ottanta euro e si sono accorti che con l'altra mano lo stato se li sta già riprendendo?

    RispondiElimina