domenica 6 aprile 2014

AFFINITÀ E DISPARITÀ ELETTIVE

di Giuseppe Vullo - Scrivere di politica è arido ed oggi anche spiacevole. Ma non sivive di solo pane... Infatti se si potesse inframezzare il cinismo della politica con il romanticismo, la poesia e l'idealismo dei veri uomini di stato, sarebbe meglio.
Matteo Renzi mi ha fatto subito simpatia perché è un giovane che si scontra con dei titani, ma anche perché, nella sua freschezza quasi ingenua, ha fatto delle citazioni veramente poetiche. Es. "arrivato nel bosco delle due strade, presi quella meno battuta". "Matteo come un torrente, anzi un fresco ruscello, che smuove le acque della palude stagnante". Insomma l'ex sindaco di Firenze è conterraneo di Lorenzo il Magnifico, politico e poeta, "come bella giovinezza che si fugge tuttavia, chi vuol essere lieto sia del domani non ve certezza".

Su questa falsariga il titolo del presente articolo ricorda il quarto romanzo di Wolfgang Goethe, "affinità elettive", tralascio la storia. Ma in sintesi il grande poeta tedesco, che fu anche politico e ministro del duca di Weimar, suppone che nei rapporti umani, nelle attrazioni e respingimenti, ci sia una chimica, ci sono molecole che si attraggono ed altre che si respingono. Ma non vorrei perdermi nei meandri delle citazioni anche perché il fine più prosaico e quello di cogliere le affinità e le disparità tra i tre leader del nostro sistema tripolare. In questo momento terribile di crisi, viviamo nella paura e nella speranza.
Cerchiamo una stella polare che guidi i nostri giorni. Abbiamo tre politici e tre partiti che catalizzano le nostre ansie. Ma i tre a volte eguali a volte differenti, propongono ricette per la nostra vita. Ognuno può notare disparità e similarità tra Renzi, Silvio e Grillo. Sembra che i tre abbiano uno spiccato senso dello spettacolo. Favoriscono il culto della personalità ed esprimono una notevole fascinazione nei confronti delle piazze e degli elettori.
Naturalmente una differenza che risalta subito è la differenza di età e il grado di responsabilità nei confronti della nostra situazione. Un'altra somiglianza è la quantità industriale di bugie che il "triumvirato", che regge i nostri destini, è costretto a propalare per attrarre più babbei possibili verso le proprie tesi. Ma le bugie possono diventare verità, se quest'ultime vincono le elezioni e diventano maggioranza.

Naturalmente la storia dei tre non è uguale. Il più responsabile ed il più vicino al declino è Berlusconi. Poi c'è il comico Grillo con le sue contraddizioni, che come Rodotà per carità... senato si... senato no! Infine il giovane "ebetino" che in un mese cambia la sua vita, incontra i grandi della terra, si propone in modo frenetico di cambiare anche la nostra politica? Mi verrebbe da dire: non è vero ma ci credo. Forse perché la mia chimica, e la mia affinità elettiva mi spingono verso il giovane rottamatore di Firenze.

Giuseppe Vullo
06 aprile 2014

15 commenti:

  1. Peppino più che affinità elettive vedrei affinità elettorali. Ognuno dei tre vuole vincere e basta. Altro che poesia.

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  2. Trovo l'accostamento tra Renzi e gli altri due profondamente sbagliato.
    Renzi è alla guida di un partito che esisteva ed esisterà prima e dopo di lui.
    Renzi non è il proprietario ne l'amministratore delegato di nulla, è unicamente la scelta temporanea di milioni di persone che gli hanno affidato un mandato.
    Discorso diverso per gli altri due, i quali hanno costruito o addirittura inventato intorno alle loro persone una organizzazione quasi privata e personale che nasce e muore con loro.
    Renzi ha obbligo di rendiconto, gli altri due no, insomma diciamo alla Di Pietro '' NON CI AZZECCA NULLA''.

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  3. Non mi sogno lontanamente l'accostamento tra PD, forza italia, 5 stelle. Nel senso che sono totalmente d'accordo che il primo è un partito democratico con tutte le regole della democrazia, organi elettivi, maggioranza e minoranza, dissenso, regole della rappresentanza, ricambio della classe dirigente con il voto o le primarie. Certo Renzi ha l'obbligo di rendiconto al suo partito oltre che, prima dovrebbe rendicontare al popolo Italiano. Fino a qui non ci piove. Ma dire che Renzi non si può accostare e che non "CI AZZECCA" nulla con Berlusconi e Grillo mi sembra una valutazione ed un giudizio sommario e discretamente opinabile. Innanzitutto Renzi è costretto a confrontarsi quotidianamente, di fronte all'opinione pubblica, con i suoi due competitor avversari. Con Silvio addirittura c'è un accordo sulla legge elettorale e sulle riforme. Addirittura lui stesso cioè Matteo R. ha dichiarato che tra lui e berlusconi c'è perfetta sintonia. Con l'altro cioè Grillo, non c'è questa sintonia, infatti nell'incontro famoso abbiamo visto le scintille. Fermo restando le notevoli differenze fra i tre personaggi politici, tuttavia non si può disconoscere che delle affinità e difformità fra i tre ci sono e non è lesa maestà se si cerca di cogliere qualche aspetto di somiglianza o dissonanza. Quindi dire che l'accostamento Tra Renzi e gli altri due è profondamente sbagliato, è una opinione personale rispettabile, ma da me non condivisa.

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  4. Il 30 ottobre 2011, su questo blog, ho pubblicato un articolo dal titolo: “Matteo Renzi. Il PD che piace” (clicca per leggere l’articolo). Praticamente due anni e mezzo fa. In Politica un tempo abbastanza lungo. Già allora il Sindaco fiorentino suscitava reazioni contrastanti tra gli addetti ai lavori, mentre era relativamente poco conosciuto al grande pubblico. Tra gli amici di PoliticaPrima il solo a difenderlo, e con convinzione fu Salvo Geraci, il nostro caro presidente che però, purtroppo, da qualche tempo ci degna di poca attenzione. Nessuno, comunque, a quel tempo nessuno osava immaginare ciò di cui sarebbe stato capace.
    Per quanto mi riguarda ne coglievo l’evidente novità, la voglia di rottamare una classe dirigente vecchia e usurata, e il coraggio di parlare forte e chiaro. Molto bella la frase “La storia nuova la scrivono i pionieri non i reduci, non si ferma il vento con le mani e l’energia di chi ha voglia di partecipare” . Tra le sue idee forti c’era quella di “Mandare in pensione il berlusconismo, e anche l'antiberlusconismo”. Finora gli è riuscita benissimo la seconda.
    Dalla cabina di comando, che ha conquistato senza farsi troppi scrupoli al punto da smentire se stesso, adesso guida il Paese con un coraggio al limite della prudenza, imponendo rotta e velocità. Il problema, per gli altri, è stargli appresso a prescindere dalla giustezza e dalla bontà dei suoi obiettivi e dei suoi proclami.
    Io non ho alcun interesse, e nemmeno la voglia, di essergli pregiudizialmente contro. Anzi. Ma mi permetto di avere qualche dubbio, come ho scritto nel mio “precedente articolo, sulle priorità della sua agenda di governo”(clicca per leggere). E, pur concedendogli le giuste attenuanti per il poco tempo a sua disposizione, colgo una sfacciata e presuntuosa attività interessata al risultato elettorale. Le riforme costituzionali, compresa la legge elettorale, rappresentano dei potenti diversivi per non affrontare, come si dovrebbe, le emergenze che investono direttamente le famiglie italiane. Limitandosi a evitare conflitti troppo forti con le numerose e potenti caste che continuano a sguazzare alla faccia dei perdenti di sempre. Come finirà? Non oso immaginarlo e spero, dico sul serio, che finisca bene per tutti. Ma non mi arruolerò mai nell’esercito di quelli che, sapendo di mentire, prevedono catastrofi e fanno finta di strapparsi i capelli al solo sentir parlare di elezioni. L’unico e raro momento di verità e di ‘potere’ che rimane al popolo italiano.
    Dimenticavo di fare i complimenti a Pino per l’ottimo articolo.

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  5. L’articolo di Pino Vullo, che mi appresto a commentare, è certamente interessante per il fatto stesso che scrive di tre personaggi che indiscutibilmente sono al centro, chi per un motivo chi per l’altro, del nostro presente politico, anche se loro rilevanza è completamente differente.
    Come faceva giustamente notare Sergio Volpe, fra i tre c’è una netta differenza perché, mentre Berlusconi e Grillo sono leader di due non partiti, ma solamente di forti aggregazioni a carattere personale, il terzo invece è un leader di un partito regolarmente eletto, e votato democraticamente dalla base. Detto ciò vediamo, dal mio punto di vista, quali sono le caratteristiche dei tre.
    Silvio Berlusconi è il personaggio che ha caratterizzato negativamente il ventennio appena trascorso per le “leggi ad personam” e per i continui conflitti di interesse con le sue aziende che lo hanno portato ad essere condannato in terzo grado di giudizio, dalla magistratura, a quattro anni di carcere, e dal passare una vita negli ultimi anni, poco corretta. Egli, che ha 78 anni di età, meraviglia per la scarsa dignità con cui sta affrontando il periodo finale della sua esistenza, chiedendo in continuo una grazia che il capo dello stato gli ha negato. Ma ciò che è stato più grave, per un ex capo del governo, è stata l’espulsione avuta dal Parlamento Italiano.
    Beppe Grillo è il personaggio che, sfruttando la cattiva politica e gli eccessi compiuti dai partiti, si è imposto con il suo Movimento nel paese. Però il suo “5 Stelle” è un non partito, che è riuscito ad attirare gli scontenti di altre aree, fondando il consenso sulle proteste e nell’assenza di proposte.
    Matteo Renzi è la novità in questo panorama politico, l’unica persona che ci dà speranze su un futuro meno amaro per lItalia. Matteo Renzi è una persona con tanta voglia di fare e tanto coraggio, da mettere sul tappeto tutti i problemi, finora non affrontati e o non risolti, dalle politiche sul lavoro alle riforme istituzionali, dall’aumento di stipendio di 80 euro al mese per le fasce più basse al taglio delle pensioni e degli stipendi più alti che solo ad attuarne una di queste, dicono i commentatori politici, gli basterebbe per avere un consenso che lo farebbe durare ancora a lungo.

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    1. In sede di commento si potrebbe ogni tanto dire la verità. A me risulta che l'ex cavaliere non abbia mai voluto chiedere la grazia a Napolitano, nonostante che amici e parenti si siano spesi perchè lui facesse questa benedetta domanda. Ricordo qualcosa scritta da Marco Travaglio secondo cui l'ex cavaliere aveva tanta voglia di essere graziato e Napolitano aveva tanta voglia di concedergli la grazia, ma non poteva farlo perchè lui si ostinava a non chiederla bisogna anche considerare che. Poi.bisogna ricordare che gli avvenimenti capitati a Berlusconi sono come le tessere di un domino che vanno cadendo l'una spinta dall'altra. L'espulsione deriva dalla condanna definitiva espressa con una sentenza totalmente politica, assunta senza prove e smentita anche dopo la sua pubblicazione da testimoni e circostanze che, ovviamente, non saranno mai prese in considerazione da una magistratura che aveva già deciso a prescindere.
      Tutto ciò non assolve Berlusconi dalle sue colpe che sono tante, ma tutte e solo politiche.

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  6. Ora tutti sono renziani ma senzagrillo non si farebbe nulla

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  7. Finchè riusciremo a scrivere qualcosa di sensato su questo blog possiamo dire di essere ancora attaccati alla società ed alla politica. Possiamo dire di vivere uno stato di pseudo normalità. Questo succederà finchè entrerà un minimo di reddito in famiglia. Ma tuttavia noto che nonostante viviamo un momento drammatico facciamo un sacco di questioni di "lana caprina". Polemizziamo se è meglio abolire prima il senato o no, province o no, o se è meglio iniziare del cnel o dagli stipendi e pensioni d'oro. Dopo aver visto i capannoni senza tetto, per non pagare l'irap, in veneto e dopo i ripetuti tentativi di una intera regione( veneto) di scappare via dall'Italia( per andare dove?), mi sembra che le chiacchiere stiano a zero. Perciò se il giovane Renzi riesce a restituire 80 euro al popolo, che Dio lo benedica. Dopo 30 anni di chiacchiere la prima cosa seria. Poi mi risulta incomprensibile e ridicola la pantomima di brunetta che minaccia Renzi se prima di pasqua...Matteo ha risposto che non ha paura dell'energumeno tascabile. Infatti il suo padrone in serata ha risposto che è tutto a posto. Chiudete Brunetta in un circo.

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  8. Io penso che Berlusconi abbia poco da fare lo schizzinoso. I suoi ricatti fumogeni, tramite brunetta o altri non spaventano più nessuno. Ormai è chiaro che la sfida è tra Renzi e Grillo.Lui l'ex cavaliere ha poco da piagnucolare, deve scegliere se fare i domiciliari o l'affidamento ai servizi sociali ? Ha la faccia tosta ancora di stare in mezzo ai piedi. Dia il voto a Renzi e basta ! Questo è l'unico modo per potersi emendare minimamente. Poi renda conto sul serio dei suoi reati. Per es. ci spieghi che ci faceva "la dama bianca"(trafficante di cocaina) con lui, in volo di stato. Quante grazie dovrebbe dargli Napolitano ? Si comporti invece con dignità, come dice bene F. Ales.

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  9. Non si capisce questo senatore Chiti da tanti anni al senato(cosa abbia fatto oltre che rubare lo stipendio), nessuno ricorda se il suo nome sia legato a qualcosa che abbia portato un beneficio per il cittadino. Ora il suddetto senatore insieme con la minoranza PD, si fa irretire da una strumentale convergenza con i grillini, pur di azzoppare Renzi e non fare nessuna riforma, questo è l'esempio che danno le vecchie mummie ex comuniste che il segretario dovrebbe rottamare al più presto. Io consiglio al senatore chiti di prepararsi un impegno dopo che il senato sarà abolito. Magari potrà iscriversi ad una bocciofila insieme a Razzi e Scilipoti.

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  10. Bravo Pino.
    Con il tuo articolo offri uno spunto di riflessione politica un tantino diverso da quelli solitamente battuti.
    Certo l'affinità più evidente, e per me inaccettabile, è che tutti e tre sono figli del "tubo catodico", di mamma TV e dei giornali patinati con le foto scoop in prima pagina.
    Berlusconi cantava nei piano bar delle navi da crociera, Grillo recitava nei teatri italiani, Renzi fa le "battutaccie" cabarettistiche da locanda toscanaccia alla maniera di Benigni, e con le mani in tasca.
    Non mi piace nessuno dei tre. Ho già detto perchè. Sono "reduce" di una politica che si faceva con il voto di preferenza raccolto con il consenso conquistato persona per persona, casa per casa, strada per strada. Non sono disposto nè capace a fare il "pioniere" della nuova (pesudo) politica del tubo...catodico.
    Pur tuttavia, devo ammettere che fra i tre la differenza è enorme: Renzi è, comunque, l'unico che viene dalla politica attiva e militante fatta di voti di preferenza (Presidente di Provincia prima e poi Sindaco), di congressi di partito e votazioni di primarie. E tutto questo lo ha fatto e lo fa, effettivamente, in quello che oggi può veramente definirsi come l'unico partito politico oggi esistente in Italia. Tutto il resto è solo operazione mediatica di alcune primedonne appoggiate dai loro fans e ammiratori.
    Pertanto, in questa lunghissima e perdurante notte della repubblica italiana, teniamoci e sosteniamo questo giovane politico rustico e rampante. Escluso lui, effettivamente in questo momento non c'è niente e nessuno.
    In attesa di meglio e di migliori, che la fortuna aiuti l'unico audace al momento in circolazione.

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  11. Pasquale carissimo ti rivedo e ti rileggo sempre volentieri. Anzi ti invito a scrivere uno dei tanti articoli intelligenti come sai fare tu, per dare una mano a Gianni Gattuso.Il pessimismo che tu esprimi sulla situazione politica attuale, non mi lascia indifferente. Naturalmente il titolo "affinità elettive" è una scusa o una provocazione per tratteggiare le caratteristiche dei tre personaggi che gestiscono il nostro presente ed un incerto futuro. Chiaro che l'unico che ha un partito che nasce da una storia lunga quasi un secolo, e che lui stesso ha iniziato come un pulcino, anzi lupetto e poi boy scout e si è confrontato con le idee ed i valori della ex dc e dell' ex pci. Gli altri due, come sostengono Volpe, Ales e tu stesso non sono dei partiti, ma contenitori. Quello di grillo è un contenitore di "rabbia", infatti nasce da una sola linea programmatica il "vaffa...day". Però bisogna riconoscere dei meriti ai grillini cioè quello di avere smosso l'acqua puzzolente ed olezzosa dello stagno, senza concretizzare nulla di importante. Infatti i voti dati sono congelati. Sul partito azienda di Berlusconi forse sarebbe meglio stendere un velo pietoso, se il personaggio, almeno, si togliesse dalle scatole.Invece vuole sempre stare al centro della scena, obbligato dai suoi interessi personali. Ma nonostante è evidente a tutto il mondo che forza italia assomiglia più "alla banda bassotti", una banda di predoni, pregiudicati, mafiosi, camorristi con qualche utile idiota in buona, ma più spesso malafede, che hanno messo le mani sullo stato, senza curarsi neanche di nascondere le loro malefatte. Tu stesso dici che Berlusconi faceva il piano bar sulle navi. Questo semplice fatto ci solleva il dubbio di come in una sola generazione questo milanese sia diventato "trilionario", basta leggere il libro di Massimo Ciancimino, dove il padre ed i suoi compari mandavano i loro risparmi, in milano 1-2-3. Poi tentavano(lo dice sempre M. Ciancimino) una trattativa stato mafia. Insomma chi è il fondatore di forza italia, un latitante per associazione mafiosa che dovrebbe essere assicurato alle patrie galere. In questo contesto di melma maleodorante, un "ragazzo irresponsabile come Matteo Renzi", irresponsabile, nel senso di esente da responsabilità "dello sfascio del nostro paese. Ripeto questo ragazzo, forse è un dono di Dio. Certo il giovane fiorentino si deve friggere anche con "l'olio sporco" che si ritrova, per questo ha bisogno di molto aiuto dalla gente onesta e responsabile a cominciare dal suo partito. Vero D'alema, Bersani, Chiti, Cuperlo, Civati e tanti, tanti altri politici e non ??

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  12. Ciao Pino.
    Grazie per le belle e generose parole nei miei confronti.
    E' superfluo che lo ripeta, sono d'accordo anche sul contenuto del tuo ultimo commento.
    Raccolgo volentieri il tuo invito a contrastare il mio pessimismo, direi meglio amarezza, per la palude della politica, delle istituzioni e del governo.
    Pertanto, non contesto il noto motto evangelico : "Alzati e cammina". Oggi, in verità, più che altro dobbiamo correre, e spediti pure.
    Dunque aspettiamo con fiducia , ma anche andando a votare, il risultato delle elezioni europee del 25 maggio p.v., ma anche quelle contestuali dei 4.000 comuni e delle 2 Regioni (Piemonte ed Abruzzo). Mancano solo 45 giorni. Sarà un test fondamentale. O si vince, e bene, oppure si va a casa. E' la scommessa pubblica ed ufficiale di Renzi, che in TV ha detto: vincerò le europee se il PD sarà il primo Partito con più del 30%, per poi prendere almeno il 37% (soglia dell'italicum per il premio di maggioranza) alle prossime politiche.
    Obiettivo chiaro. Dobbiamo solo aspettare.
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