di Giangiuseppe Gattuso - In un post su fb, domenica 09 febbraio, Salvatore Mancuso scrive: "Orlando è, da sempre, un bluff.
Un vuoto reale riempito di narcisismo, orgoglio ed autoesaltazione, talmente ben mascherato da ingannare ed illudere, ripetutamente, i palermitani". Un'affermazione pesante che deve fare riflettere. Una considerazione amara dettata dallo stato di degrado nella quale versa la città. La consapevolezza di vivere in un posto che la natura e la storia ci hanno regalato e che le mani dell’uomo hanno invece disprezzato. Una sequela di mal governo da guinness dei primati, senza soluzione di continuità da decenni.
Una classe politica indecorosa senza una minima visione del futuro, senza respiro. Non si ha notizia di progetti di sviluppo, di cambiamenti, di interventi per tentare di rilanciare la città, per guardare lontano. Tranne il tentativo, fallito miseramente, della candidatura a capitale europea della cultura per il 2019. Nessun disegno per migliorare la rete infrastrutturale e la struttura viaria. Non c’è nemmeno un dibattito su come risolvere la questione sempre aperta e vergognosa della circonvallazione, la strada europea E90, che spacca in due il tessuto urbano. Con gli assi di attraversamento da valle a monte che diventano nelle ore di punta degli imbuti infernali. Per non parlare del nuovo cimitero. Non se ne parla più. Come se il problema non esistesse nemmeno.
Da ultimo il disastro e il degrado del centro storico che cade a pezzi. Una scommessa perduta. L’abbandono e la colpevole indifferenza dell’intera classe dirigente palermitana. E poi i rifiuti e il loro smaltimento. Una storia infinita e incredibile. Un sistema perverso e non governato che segnerà ancora per lungo tempo in negativo la qualità della vita dei palermitani. Evidenze annualmente registrate nelle classifiche sulla vivibilità che certificano la presenza di Palermo sempre nelle bassissime posizioni. Non c’è giustificazione che tenga.
La sua campagna elettorale è stata concepita e voluta per distinguere 'lui' dagli altri, perché "Orlando il sindaco lo sa fare". Un’idea molto bella, e pure efficace. Allora, il 6 e 7 maggio 2012, la scelta fu tra il maturo professore, memore di tante battaglie, l’inventore della cosiddetta ‘Primavera di Palermo’, contro il giovane e rampante Fabrizio Ferrandelli, l’ex vice sindaco Marianna Caronia; Massimo Costa, un fallimento annunciato; Alessandro Aricò per Fli e Mpa; Riccardo Nuti che non riuscì a superare lo sbarramento, ma poi è volato a Roma sull’onda del successo del M5S. E altri candidati di contorno. Nessuno riuscì a superare la metà più uno dei voti validi.
Al ballottaggio del 21 maggio 2012, vinse con un risultato clamoroso: 72,43%, contro il 27,57% di Ferrandelli. I palermitani, per paura di sbagliare, ritennero di scegliere il meglio, l’usato sicuro, l’esperienza, il personaggio famoso e influente. E con una maggioranza schiacciante anche in Consiglio Comunale. Praticamente spariti quasi tutti quelli della precedente amministrazione. Un colpo di ramazza che ha fatto piazza pulita. Per ricominciare e ricostruire avendo davanti a se immense praterie. E, anche, tanti problemi irrisolti e incancreniti. Situazioni indubbiamente difficili da governare che hanno messo a dura prova la sua ostentata ‘capacità’.
Finito il capitolo elezioni, però, bisognava mettersi al lavoro, con forza, con coraggio, con tanta voglia di fare. Tra due mesi saranno passati due anni. Ma già emerge tutta la sua inconcludente esperienza. Palermo merita di più.
Giangiuseppe Gattuso
09 febbraio 2014
Dopo questo racconto puntuale dei fallimenti della Giunta Comunale,davanti ai cittadini palermitani che hanno votato Orlando, c'è la domanda : Orlando il sindaco lo sa fare? A me non pare.
RispondiEliminaLạp , ngươi đi đâu vậy , chờ ta với ... “
EliminaTốc độ Tô Lạp quả thực nhanh , nhoắng cái đã biến mất . Diệp Âm Trúc biết hắn quay trở lại túc xá nên cũng an tâm , vừa rồi hắn phải đánh một trận tiêu hao không ít ma pháp lực cùng đấu khí , cả người giờ cực kì mệt mỏi , cũng không vội đuổi theo Tô Lạp mà chậm rãi đi bộ về túc xá .
Vừa mới tiến nhập vào ma pháp bộ , hắn đã thấy một người quen đang từ phía xa bước đến . Người đó chính là người đầu tiên khiêu khích hắn tham dự đại hội so tài tân sinh , cũng là chủ nhân của lục long Phỉ Phỉ , phong hệ thiên tài ma pháp sư La Lan . La Lan trong tay đang cầm một xâu kẹo hồ lô , hai mắt vô thần , dõi nhìn về phía xa xăm . Diệp Âm Trúc thấy nàng đương nhiên nàng cũng thấy được Diệp Âm Trúc .
“ Là ngươi ! “ . Thanh âm nàng trong nháy mắt trở nên băng lãnđồng tâm
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chém gióh , tựa như nàng tu luyện băng hệ ma pháp vậy .
“ A , La Lan , ngươi hảo “ . Diệp Âm Trúc có chút cảnh giác nhìn La Lan , dù sao quan hệ giữa hắn và nàng cũng không được tốt cho lắm .
In una Italia alla deriva, il sud e la Sicilia anello debole. Cosa vuoi che importi se il sindaco di Palermo lo sa o non lo sa fare. Piuttosto ci si deve porre la domanda come e perché non abbiamo una classe dirigente di ricambio. Infatti le 2 metropoli siciliane(Catania e Palermo), dopo 20 anni, come il gioco dell'oca ritornano al punto di partenza. I vecchi ed usurati Orlando e Bianco ritornano a fare i sindaci, in ricordo delle primavere ormai assopite. Ma la crisi economica non consente più l'assistenzialismo ed i trasferimenti romani che hanno consentito ad una classe politica e dirigente Gattopardiana di fare la bella vita. In verità Orlando a Palermo qualcosa di più avrebbe potuto fare, come la definizione del centro storico. Il crollo della Vucciria è un brutto segnale. Era stato promesso il bando per le cooperative edilizie, per i capannoni dismessi ed il centro storico. Ma evidentemente l'ozio ed i vizii dei Siciliani sono inemendabili.
RispondiEliminaNadia Conti Tutto vino e babbaluci viva Santa Rosalia .Io ho sempre creduto in Leoluca Orlando come sindaco, ma anche lui come gli altri è stato un bluff peccato la stoffa c' era !!!!!
RispondiEliminaNon sono sorpreso dei risultati della sindacatura di Orlando, sapevo già in che modo aveva già gestito la nostra città nelle precedenti legislature e non mi sono fatto convincere dallo slogan "Io il Sindaco lo so fare", sono sicuro che Fabrizio Ferrandelli avrebbe fatto molto di più, per questo l'ho votato.
RispondiEliminaE' sotto gli occhi di tutti il degrado in cui versa Palermo, se non fosse per il clima favorevole non verrebbero più nemmeno quei Turisti che ancora riescono a vedere ciò che noi non vediamo più da tempo, cioé le bellezze dei beni culturali e monumentali che oltre che la bellezza delle nostre coste marittime illuminate dal sole di dicembre, gennaio, febbraio....mesi dove altrove si vede solo nebbia, neve, freddo.......
Peccato, siamo sfortunati, Palermo meriterebbe molto di più, un Sindaco innamorato veramente della sua città più di ogni altra cosa, disposto a chiudere le porte in faccia al malaffare e a quanti se ne fregano del futuro di Palermo e dei Palermitani.
Ho letto una frase di Vittorio Nisticò , direttore dell’Ora, che mi ha colpito molto e voglio riferirvela: i Siciliani si dividono in due categorie, pesci di scoglio e pesci di mare aperto. Questa definizione è estendibile ai palermitani: c’è chi è costretto a viverci senza sceglierla questa città e chi invece l’ha scelta perché l’ama !
RispondiEliminaLa nostra è una città meravigliosa, piena di colori e profumi, ma bisogna amarla per amministrarla ….
Il centro storico, che fino alla fine degli anni settanta, era una delle zone a più alta densità commerciale, ora stà collassando, gli unici negozi che si vedono sono quelli dei cinesi, tunisini e indiani, nessuno vorrebbe fare una passeggiata dove l’illuminazione è scarsa, dove i marciapiedi sono dissestati e le strade sporche.
Ne abbiamo parlato da poco, Palermo era candidata a capitale europea della cultura, ma è arrivata la bocciatura, ma io mi chiedo ma se questa amministrazione non è in grado di controllare l’attuale mobilità urbana , come si poteva pensare di ospitare il flusso turistico che avrebbe generato la capitale europea della cultura, forse che all’occasione diventavano tutti GRANDI GENI, o circolavano solo i turisti e Orlando emetteva un’ordinanza con un DIVIETO DI TRANSITO PER UN ANNO PER TUTTI I PALERMITANI !
I palermitani avevano riposto tutte le speranze per risalire la china. Palermo é arrivata in basso, non ci sono luci all'orizzonte, non si vedono cambiamenti che possano determinare svolte importanti. La città è piegata e vince l'apatia è l'indifferenza. I giovani che possono scappano via. E Orlando che fa?
RispondiEliminaNon credo proprio che al Prof. Orlando in termini di buona amministrazione possano muoversi chissà quali accuse.
RispondiEliminaPer quanto mi risulta il sindaco lo ha saputo fare e continua a saperlo fare.
Ho sempre vissuto a Palermo, sindaci ne ho visti a decine, di molti non ne ricordo neppure il nome, ma non ne rimpiango nessuno in particolare, anzi vorrei che il mio amico Giangiuseppe mi aiutasse a ricordarne qualcuno che magari sfugge alla mia memoria.
Il fatto è un'altro, ed è quello che dal '' SINDACO'' noi tutti, io per primo ci aspettavamo e ci aspettiamo di più.
Non ci basta che sia un bravo amministratore, e che compatibilmente alle risorse faccia del suo meglio.
Aveva e forse ha ancora un'intera città con lui, questo andava e va tradotto in un azione politica che abbia il sapore della speranza, dell'orgoglio e della solidarietà.
Non può e non deve fare anche lui l'uomo solo al comando, non è un profeta, può invece essere il punto di sintesi di una città che vuole rialzarsi, e non intendo solo economicamente.
In queste ore il Parlamento siciliano sta cancellando gli ultimi residui di governo locale e qualsiasi Sindaco di questa regione non potrà, anche essendone capace, amministrare. La questione oggi non è fare il verso allo slogan elettorale di Leoluca Orlando, ma avere consapevolezza sulle effettive possibilità dei sindaci siciliani di amministrare la comunità dopo la spoliazione progressiva di tutte le prerogative che dal 1976 in poi erano state decentrate alle AA.LL. (già EE.LL) con risorse e competenze. Il ritorno al centralismo statale reso più pesante dalla prassi trentennale di mantenere funzioni e responsabilità in capo all'amministrazione regionale rende i Sindaci incapaci e le loro azioni assolutamente prive di efficacia. Anche loro diventano notai del disservizio e alzano il gonfalone sotto un palazzo di governo superiore per richiedere "autorevoli interventi" e stanziamento di risorse. Leoluca Orlando, Enzo Bianco, Marzo Zambuto e potrei continuare ad elencare uomini e/o donne ricchi di esperienza resi inermi dalla sottrazione di ogni autonoma competenza, che invece si detengono in buona parte in sede regionale, e senza le risorse che lo Stato trasferisce in misura ridottissima e con grandi ritardi.Chi lo sa fare il Sindaco oggi?....
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