di Bruno La Menza – «’La gioventù, in fondo è più solitaria della vecchiaia.’ Questa massima che, ho letto in qualche libro mi è rimasta in mente e l'ho trovata vera;
è vero che qui gli adulti trovano maggiori difficoltà che i giovani? No, non è affatto vero. Gli anziani hanno un'opinione su tutto, e nella vita non esitano più prima di agire.
A noi giovani costa doppia fatica mantenere le nostre opinioni in un tempo in cui ogni idealismo è annientato e distrutto, in cui gli uomini si mostrano dal loro lato peggiore, in cui si dubita della verità, della giustizia e di Dio. Chi ancora afferma che qui nell'alloggio segreto gli adulti hanno una vita più difficile, non si rende certamente conto della gravità e del numero di problemi che ci assillano, problemi per i quali forse noi siamo troppo giovani, ma ci incalzano di continuo sino a che, dopo lungo tempo, noi crediamo di aver trovato una soluzione; ma è una soluzione che non sembra capace di resistere ai fatti, che la annullano.
Ecco la difficoltà di questi tempi: gli ideali, i sogni, le splendide speranze non sono ancora sorti in noi che già sono colpiti e completamente distrutti dalla crudele realtà. È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell'intima bontà dell'uomo. Mi è impossibile costruire tutto sulla base della morte, della miseria, della confusione.
Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto, odo sempre più forte l'avvicinarsi del rombo che ucciderà noi pure, partecipo al dolore di milioni di uomini, eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto volgerà nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà, che ritorneranno l'ordine, la pace e la serenità. Intanto debbo conservare intatti i miei ideali; verrà un tempo in cui forse saranno ancora attuabili.»
Questa è una pagina del diario di Anna Frank; 69 anni addietro, il 29 gennaio, venivano abbattuti i cancelli di Aushwitz.
Questa fase della nostra vita politica, presa dal conflitto fra i grandi della politica nostrana, merita uno stop e un momento di riflessione silenziosa, non urlata, non legata ad interessi di parte.
Bruno La Menza
24 gennaio 2014
Anna Frank ?
RispondiEliminaMa di cosa parla Dott. La Menza?
Ma lei si rende conto che gli Italiani hanno ''BEN ALTRO'' a cui pensare?
L'argomento che lei ha inserito batterà in negativo tutti gli indici di gradimento.
Perchè invece non scrive qualcosa sull'IMU ?
ecco uno che continua a non avere valori e ideali. Caro volpe l'IMU e una invenzione degli adulti per togliere la speranza di farsi una casa ai giovani.
EliminaGent. Sig. Volpe, sono profondamente addolorato nel leggere il suo "post", lo trovo altamente inopportuno alla vigilia della GIORNATA DELLA MEMORIA. Anna Frank rappresenta l'estremo dramma dell'umanità, della follia dell'uomo, di qualcosa che inorridisce soltanto a pensarla. Dietro Anna Frank si celano milioni di morti innocenti. Cosa c'entra l'IMU con tutto questo? Mi dispiace Sig. Volpe io mi vergogno soltanto a leggerla, e dovrebbe vergognarsi anche lei!!!!!
EliminaVolevo suscitare una reazione, la reazione sono contento c'è stata.
EliminaMi prendo volentieri gli insulti sull'IMU e spero su chi l'ha imposta.
Sono comunque felice che esistano frequentatori del blog come voi.
Ho tanto da vergognarmi nella vita, ma su queste posizioni o argomenti proprio no, chi mi conosce sa che il mio sentire non è certo in contrasto con il vostro.
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RispondiEliminaLa solitudine degli anziani è senza speranza e senza futuro. Anche i giovani possono soffrire di solitudine, ma la loro può essere mitigata dalla speranza in un futuro migliore. E' pur vero che a volte i giovani scelgono di camminare da soli anzichè in compagnia, ma non c'è paragone tra i due tipi di solitudine.
EliminaLa pagina di Anna Frank è molto bella, e se pensiamo che quelle parole furono scritte in un periodo nel quale la ferocia e la bestialità dell'uomo contro il suo simile aveva trasformato il mondo in un incubo senza via di uscita, possiamo comprendere come quel pensiero che tutto si volgerà nuovamente al bene sia come un fiore sbocciato nel deserto dell'odio e della malvagità.
A me ricorda quel fiorellino rosso sull'abito di una bambina ebrea nel film (in bianco e nero) "Schindler's List.
Il rifiuto di credere che tutto potesse realizzarsi sulla base della morte, della miseria e della confusione ci deve fare riflettere non solo sull’animo umano che anche in preda alle più gravi difficoltà tende al bene e comunque ad avere speranza in un futuro migliore, ma anche ci deve suggerire che anche nella grave crisi attuale la speranza non deve mai abbandonarci.
La speranza che possano realizzarsi i propri ideali non solo individuali ma anche quelli dell’intera nazione.
Rimango scettico sul momento di riflessione silenziosa, non urlata, non legata ad interessi di parte richiesta da Bruno La Menza, non perché non ve ne sia bisogno, ma perché tra i politici non vedo chi potrebbe avere le qualità per realizzare simili cose.
Abbiamo una classe politica non all’altezza della situazione, e le cose andranno sempre a peggiorare, perché i ragazzi attuali non avranno né la possibilità nè la voglia di imparare cosa sia veramente la politica intesa come servizio e non come occasione per farsi una solida posizione economica, alla faccia di quelli che tirano la cinghia per andare avanti.
Il Diario di Anna Frank mi ha sempre procurato una tristezza abissale, tale da ridurmi in breve allo stato catatonico più assoluto.
RispondiEliminaAnna non sopravvisse alla folle brutalità nazista, ma per fortuna l'umanità sì. Forse è meglio dire che l'umanità e la civiltà sopravvisse grazie all'indomita reazione ed opposizione non solo culturale e politica, ma soprattutto fisica di decine di milioni di persone, parecchie delle quali persero la loro vita.
Quella storia ci insegna che per una giovane ragazza costretta a nascondersi come un topo, vi furono tantissimi giovani che sacrificarono la loro esistenza.
La prima diede il motivo determinante perchè i secondi passassero senza indugio all'azione.
Entrambi uccisero il mostro mandandolo all'inferno, mentre loro da allora e per sempre splendono in cielo.
Anche i vecchi fecero la loro parte, come potevano. Ed anche le donne.
Oggi invece, caro Bruno, consentimi: non c'è confronto possibile.
Oggi, vecchi e giovani sono più soli che mai ma antagonisti da fare quasi "schifo", scusate la mia brutalità verbale.
70 anni fà giovani e vecchi insieme sconfissero il nazismo, fra l'altro lottando contro altri giovani e vecchi che stavano dall'altra parte. Oggi, invece, i vecchi da soli abbandonati a se stessi , e i giovani in giro per il mondo in cerca della propria sopravvivenza materiale o sospesi nel loro mondo virtuale da panino.pub.
Siamo messi per davvero troppo male. Forse addirittura peggio di Anna Frank.
I grandi della politica italiana, scusami ma non ne vedo e se la speranza dei giovani è questa poveri giovani. La vecchiaia un tempo fonte di saggezza oggi relegata ad un peso per la società. I giovani oggi hanno appeso al chiodo la speranza perché questi grandi della politica italiana sono miopi non progettano il futuro e si occupano soltanto dell'oggi, tassiamo e aggiustiamo i conti, conserviamo il nostro potere fino a quando possiamo, per il resto chi vivrà vedrà. Gli anziani, o i vecchi come dici tu, sono diventati un peso (pensa in pò rubiamo il futuro dei nostri figli, dice qualcuno). Anche noi anziani, secondo me, abbiamo perso la certezza della nostra esperienza. Io vorrei vivere il più possibile, ma non per egoismo, perché da pensionato riesco ad aiutare i miei figli, tagliando ogni mio sfizio o desiderio non importa, solo così forse potrò risarcire loro quanto gli ho rubato prima ... !!! (comunque una bella riflessione complimenti Bruno).
RispondiEliminaHo letto con molto interesse l'articolo e l'unica cosa che mi sento di aggiungere è questa: sono certo che questo momento difficile e per certi versi drammatico contribuirà a far tornare in auge valori umani che negli ultimi anni sono stati totalmente calpestati. E se c'era bisogno di una crisi come questa per ritrovare un minimo di ideali dentro di noi, allora sono contento che sia arrivata.
RispondiEliminaCastrenze Guzzetta
Difficile dire se vivono in solitudine più i giovani o gli anziani e comunque gli adulti. La nostra società ci genera soli e incapaci di comunicare, nonostante il continuo chiacchiericcio assordante che ci avvolge.
RispondiEliminaSi, sembra strano, ma nell'epoca della comunicazione più esasperata e del globalismo riusciamo a malapena ad avere amici, rapporti, confronti, scambi di opinioni solo virtuali. In questo contesto è quasi impensabile ogni tipo di comunicazione e scambio culturale tra generazioni. Ciò, anche frutto del retaggio culturale che questa politica ha creato, facendo sì che i giovani leggessero i propri anziani come i corresponsabili del disastro economico e morale in cui viviamo, nonché la causa dell'impossibilità di poter sognare un futuro, qualunque esso sia. Si legge e si ascolta dappertutto che gli adulti e gli anziani sono super garantiti e protetti, mentre i giovani sono privati di ogni tipo di garanzia e di protezione. Da qui, secondo me, la causa che pone - forse per la prima volta nel costume sociale italiano - i giovani lontani dagli anziani, non riconoscendo loro alcuna possibilità di trasferire verità, storia, cultura o esperienza. L'unica innovazione che si propone, si identifica con la rottamazione degli anziani. A questo, noi, forse perché più fortunati e garantiti, dovremmo sapere dare una risposta e quindi sapere uscire dalla solitudine e impossibilità di comunicazione in cui ci ha relegati questa crisi morale e politica.
ARBEIT MACHT FREI ! Il lavoro rende liberi ! Questo c'era scritto sui cancelli di Auschwitz in polonia il 27 gennaio 1945, quando i sovietici liberavano i pochi superstiti, scheletri umani, vittime della pazzia nazista. Il mondo venne a conoscere cosi l'orrore perpetrato contro gli Ebrei e non solo. Infatti il 27 gennaio di ogni anno è la ricorrenza del GIORNO DELLA MEMORIA, per non dimenticare l'olocausto il più grande crimine contro l'umanità. Sembrava strano che una persona pragmatica come il dott. Bruno La Menza, uno che ha fatto il 68, come me, Uno che ha coltivato i grandissimi ideali, di libertà, giustizia sociale, uguaglianza, ed i principi rivoluzionari contro i carcerieri ed i carnefici di ogni epoca, ci proponesse vanamente, le pagine strazianti di Anna Frank. IL TEMA E' LA SOLITUDINE DELL'UOMO, sia esso giovane od anziano. IL TEMA E' UNA RIFLESSIONE sulla nostra condizione politica, sulla nostra crisi economica, ma soprattutto sullo crisi di valori, che potrebbe far ripetere le mostruosità vissute dai nostri progenitori. Perciò onoriamo e riflettiamo, il 27 gennaio, il giorno della memoria ed I GIUSTI TRA LE NAZIONI. Anche l'Italia nel suo piccolo ha avuto 563 uomini e donne come giusti tra le nazioni. Ma speriamo e vogliamo che oggi i giusti siano e diventino sempre di più. Bravo B. La Menza sono con te.
RispondiEliminaAd Auschwitz, circa 10-15 giorni prima, i nazisti si erano rovinosamente ritirati portando con loro, in una marcia della morte, tutti i prigionieri sani, molti dei quali morirono durante la marcia stessa. Così è la nostra politica, è una marcia verso la morte.Vuole uccidere ciò che di sano ancora esiste!!!
RispondiEliminaNon ho voluto più commentare perchè come cita l'articolo di PoliticaPrima (io aggiungo il punto interrogativo): Tornerà il tempo degli ideali? da parte mia partecipare ed essere coinvolto emotivamente alle commedie che ci vengono propinati da questi pseudo attori non mi va, per noi che vediamo oltre l'angolo non ci attirano proprio.
RispondiEliminail titolo dell'articolo esprime una speranza ed un bisogno, in via di estinzione, relegati ormai negli scaffali di qualche antiquario. la nostra epoca è segnata dal superamento del concetto di "ideale". Anzi, il superamento degli ideali è segnatamente il trionfo del nostro tempo. Nel dibattito pubblico, ed anche nelle chiacchiere da bar,si fa la gara a chi si professa più "ecumenico", meno idealista, più pragmatico (in senso spicciolo), più qualunquista, ed i pochi che ancora mantengono qualche residuo di questo anacronistico bisogno lo tengono per loro, ben nascosto, quasi con vergogna, stando ben attenti a non farsi scoprire.
RispondiEliminaIl superamento degli ideali, la trasmutazione di tale concetto in chiave meramente negativa non è stato un caso, ma è una condizione necessaria, la condicio sine qua non dell'odierno sistema sociale. quello vincitore, il migliore, quello giusto, l'unico possibile, solo per pochissimi il più vuoto e becero. Io condivido la speranza che il titolo dell'articolo annuncia, ma forse non l'ottimismo.
L'articolo è molto bello e ringrazio per averlo pubblicato. Noi adulti dovremmo provare vergogna in quanto abbiamo strappato ideali e speranze ad almeno una generazione, non consentendo loro quella realizzazione tramite il lavoro imprescindibile per crearsi una famiglia e quant'altro, facendoli vivere nella precarietà. Consegniamo loro un mondo dominato dalla finanza più spietata, in nome della quale si sacrifica tutto ciò che a prima vista non appare produttivo. Questo, dopo decenni di allegri sprechi.
RispondiEliminaAbbiamo gravi responsabilità nell'aver negato quei valori morali su cui dovrebbero fondarsi, senza alcuna retorica, l'operato civile e politico, insegnando, in 20 anni di berlusconismo e quasi nel doppio di anni di TV commerciale, il predominio della falsità, dell'intrallazzo e dell'arrivismo. E non è finita, perché a 70 anni di distanza da Auschwitz, stiamo consegnando un mondo razzista ed egoista, privo di pietas e responsabile dei nuovi olocausti che si stanno compiendo sotto gli occhi di tutti, come quello del Canale di Sicilia. I giovani sono per natura speranzosi e noi giochiamo con le loro speranze. Per fortuna, tra loro, tanti non si piegano. Questo, a caldo, penso.
"Il giorno della Memoria".....sì, come ogni anno ne parliamo a scuola. Ne abbiamo parlato parecchie settimane fa proiettando il Film su Anna Frank. Pensavo fosse pesante da seguire per i bambini si quinta ma devo dire che si sono molto appassionati nonostante la visualizzazione non fosse delle migliori! Dopo abbiamo tanto conversato su quanto visto e vissuto da spettatori.Anna Frank ci ha dimostrato che, anche nelle situazioni senza speranza, bisogna legarsi ai propri Ideali e crederci fortemente. Questo suo essere "semplicemente giovane" combinato ad una grande capacità comunicativa delle proprie emozioni e sentimenti è quel che fa del suo scritto un Libro senza Tempo, sempre attuale in un Mondo che di tragedie successive allo Sterminio ne ha viste tante e tante ancora probabilmente sarà costretto a vederne! La Soluzione Finale non ha precedenti ed è giusto che nel Giorno della Memoria si ricordi la Grande Follia Umana che ha sconvolto il Mondo. La domanda però è:"Ne ha fatto davvero TESORO la gente?" Siamo consapevoli come la Democrazia, la Libertà siano costantemente in Pericolo? ........Giorni fa ho riletto un testo un testo, sicuramente NON famoso, dal titolo "Non mi vedrai più" di Lucia Vincenti Maggì ( persecuzioni, internamento e deportazione dei siciliani nei Lager 1938-1945). Sta scritto:Furono circa 800 i siciliani deportati nei Lager e tra questi v'erano anche donne e ragazzi, non includendo in tale cifra i militari siciliani, le cui sorti, dopo l'8 Settembre, per la maggior parte rimasero sconosciute. Ecco......lo scrivo perchè desidero sottolineare che la Persecuzione è un FATTO che ci riguardò e che quindi ci riguarda!
RispondiElimina"Ecco la difficoltà di questi tempi: gli ideali, i sogni, le splendide speranze non sono ancora sorti in noi che già sono colpiti e completamente distrutti dalla crudele realtà. È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell'intima bontà dell'uomo. Mi è impossibile costruire tutto sulla base della morte, della miseria, della confusione.
RispondiEliminaVedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto, odo sempre più forte l'avvicinarsi del rombo che ucciderà noi pure, partecipo al dolore di milioni di uomini, eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto volgerà nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà, che ritorneranno l'ordine, la pace e la serenità. Intanto debbo conservare intatti i miei ideali; verrà un tempo in cui forse saranno ancora attuabili.» Quando ebbi per la prima volta tra le mani il Diario di Anna Frank(ce l'ho ancora gelosamente conservato nella mia libreria) mi rimasero soprattutto scolpite nella mente e nel cuore queste parole. Anna la sentivo molto vicina alla mia sensibilità..quella scrittura segreta somigliava ai miei diari di figlia unica e figlia triste..anche se ben lontana dalla tragedia che lei visse. La amai..come una buona compagna di emozioni e allontanavo da me l'idea che avesse poi sofferto così tanto. L'articolo di La Menza la ricorda e lo ringrazio.Riguardo l'utopia che ci fa sperare in un mondo migliore appartiene a tutti: giovani... meno giovani.. anziani. Non è una questione anagrafica solo che è cambiata la società ed il modo di comunicare. Forse comunque è compito di chi è un pò più avanti...dare una mano a chi è indietro.Oggi si "parla" spesso solo attraverso internet. Per avere un mondo migliore dobbiamo riappropriarci dello stupore e della curiosità,dell'amore per la bellezza e dell'intransigenza verso le ingiustizie. ..ma soprattutto recuperare la voglia di stare insieme e "fare comunità". Non tradiamo il sogno di Anna...
" In un tempo in cui ogni idealismo e' annientato e distrutto". Questo scriveva Anna Frank vivendo, sino alla morte, il suo, e non solo, dramma.
RispondiEliminaChi, oggi, ferme restando le differenze, ha " Distrutto le idealita"?
Perche', comunque la si pensi, e' questo un dato inconfutabile. L'uomo in quanto tale, oggi, e da tempo, ha smesso di " Sognare".Ha perso la capacita' di dare alla propria esistenza una finalita' , un senso.La Politica, intesa come terrreno in cui si potessero misurare le sue attitudini volte ad un altruismo disinteressato, e non di maniera, si e' ridotta, e' stata ridotta, a palude egoistica ed autoreferenziale su cui annegare i propri esclusivi interessi personali o/e di gruppo.Comunque la si pensi, difficile negarlo. L'uomo si tempra nel fuoco della lotta, intesa come contrapposizione dialettica tra diverse opzioni. Sono riusciti, invece, ad affogare tutto in una melassa indistinta, a volte maleodorante, in cui, tra" buonismo" ed " indifferenza" passavano e si affermavano la concezione e la prassi di una umanita' divenuta merce e, nella migliore delle ipotesi, soggetto acritico ed acefalo di consumo. Tutto, per effetto di una strategia voluta e portata avanti con determinazione e, ahinoi, con successo ha il volto anonimo e triste della rinuncia, della assuefazione, del rinchiudersi nel proprio, apparentemente sicuro recinto.
" Homo homini lupus". Ogni uomo e' lupo per l'altro uomo, diceva Tommaso Hobbes.
Bellissima questa pagina del “Diario di Anna Frank” che il nostro amico Bruno ci propone, perchè ci porta a riflettere non solo sulla solitudine, o sul rapporto fra giovani ed anziani, ma soprattutto sul domani, sulle idealità per cui vale sempre la pena di vivere.
RispondiElimina“… Debbo conservare intatti i miei ideali; verrà un tempo in cui forse saranno ancora attuabili.” Le idee non moriranno mai, ci dice la giovane Anna Frank, come lo diceva, qualche decennio dopo Giovanni Falcone ed i tanti martiri, che hanno sacrificato la loro vita per un….nostro… domani migliore. Fino a quando ci sarà un solo uomo su questa terra che avrà bisogno di qualcosa, fino a quando ci saranno persone che moriranno per la libertà, per avere riconosciuto il diritto alla vita, alla libertà, ci sarà bisogno di credere negli ideali e di lottare per essi. Ed oggi più di ieri, e domani più di oggi, si avrà bisogno di persone pronte a combattere per una maggiore giustizia sociale, per una giustizia sempre più giusta, affinchè il bene possa prevalere sul male.
Con queste idee e con la speranza di non vedere mai più cancelli con la scritta “Il lavoro rende liberi” dobbiamo ricordare il 27 Gennaio “giorno della memoria” con la speranza che siano sempre più le persone che si battano per questi ideali.
Questo scritto di Anna Frank è un testo straordinario che mi riporta alla mente certe letture giovanili; quelle che mi toccavano dentro dandomi emozioni forti; nella difficoltà di capire come potessero essere possibili l'esistenza di un campo di concentramento e le persecuzioni feroci contro gli ebrei.
RispondiEliminaQueste cose facevano paura, mostruosità che si cercava di cacciar via dalla mente.
A mio avviso certe pagine non dovrebbero essere mai dimenticate, anche per l'attualità di un contenuto così denso di senso come quello di oggi.
I giovani sono davvero sfiduciati. Gli abbiamo strappato il futuro. Come parlare loro di ideali e di principi senza suscitare avversione?
Quali potrebbero essere gli ideali a cui richiamarli? L'onestà, la giustizia, la speranza?
Di fronte ad una società che li esclude in partenza dal mondo del lavoro, quando si ritrovano a vivere spesso in contesti familiari di solitudine e di conflitti continui, affidati alla notte e agli amici, con il senso di vuoto che tutto questo comporta......Noi dovremmo parlare loro di ideali, di valori?
E sì! Vai però a trovare le parole giuste!
Ma chi dovrebbe farlo? La scuola e la famiglia sono sicuramente i luoghi naturali deputati all'educazione dei nostri ragazzi, ma chi sono gli educatori?
Quando una famiglia si sfascia, quale educazione, quale voglia di vivere?
Una scuola asfittica, che fa fatica a tirare avanti, tra attese e frustrazioni, quali energie dovrebbero mettere in campo i sotto pagati insegnanti?
Di fronte alla corruzione dei politici, al diffondersi della violenza, al dilagare della prostituzione e della pornografia, che diciamo ai nostri ragazzi: cresci onesto? Perché? Per andare a lavorare in un call center per trecento euro al mese....magari con una laurea in tasca?
Tornerà il tempo degli ideali?
Sono rimasto come una pagina scritta 70 anni fa ancora audience anzi più di prima. Ma da un altro lato sono molto rammaricato come i vari commenti sono fatti da persone che nel 68 in nome della libertà hanno dato inizio alla distruzione dei valori e alla globalizzazione iniziando dal 6 politico nelle scuole. Oggi noi ricordiamo i nostri padri anche se eravamo in contrasto, i nostri figli domani non so cosa ricorderanno di noi, o se si vergogneranno di quello che abbiamo lasciato. Oggi i giovani per non sentire le falsità sono abbarricati a un IPHON o IPAD. Spesso sento parlare <> ma mai o quasi mio padre. Leggo i giornali e l'unica notizia dice che stanno vendendo le poste, bene appetibile perchè attivo, quindi per passare da servizio a fonte di guadagno per pochi. Ma con questi soldi che faranno??? Cosa lasciamo ai nostri figli? Oggi abbiamo molti beni sequestrati alla malavita e pensiamo di affittare degli immobili per uffici e sevizi lasciando che questi bene vanno in malora. Anni fa l'ASL ha venduto il palazzo di via giacomo cusmano palermo perchè doveva risanare il bilancio. Oggi vediamo che non solo non hanno risanato nulla anzi nel bilancio passivo c'è pure l'affitto di tale imobile. questo fatto non ha fatto esperienza anzi al contrario ha insegnato come spellare ancora gli italiani. potrei continuare sulle nostre colpe ma preferisco starmene zitto e lasciare che i giovani forti dell'invito di Papa Francesco non si lasciano rubare la speranza ma si rimboccano le maniche come hanno fatto i loro nonni e risollevano l'Italia .
RispondiEliminascusate fra queste parentesi <> c'era mio nonno ha detto , mio nonno ha fatto.
RispondiEliminaChe pagina intensa ci ha proposto Bruno La Menza. Le parole di Anna Frank toccano il cuore e scatenano sentimenti profondi. Sono il testamento di una grandissima ‘donna’, e l’immagine scolpita nella storia di una tragedia immane da non dimenticare, mai. Ma c’è comunque speranza, c’è l’auspicio di una ritrovata pace e serenità perché gli ideali, conservati scrupolosamente intatti, potranno ancora diventare patrimonio di tutti. Un tempo nel quale la cattiveria e la follia umana diventeranno un triste ricordo. Quegli ideali di cui oggi c’è tanto bisogno. In una società smarrita. Squassata nei valori fondamentali, nella quale convivono povertà e ingiustizia. Opulenza inenarrabile e fame vera, bisogno e degrado sociale. Mentre la politica ha perso la strada. Quella Politica il cui scopo primario è proprio il bene comune, l’equità, la giustizia. Non parole vuote, non proclami e false promesse. Ma impegni veri, azioni forti, esempi, sacrifici, cambiamento. Ecco perché, a distanza di così tanto tempo, è tremendamente attuale la pagina che La Menza ci ha regalato. In questa fase così difficile della nostra storia politica, nella quale i cittadini si ritrovano frastornati dalle parole, dalle pressioni mediatiche fortissime, dalle sirene di personaggi inadeguati, da sentimenti sbagliati contro la Politica, ritenuta la madre di tutti i mali. Come se senza politica ci fosse il bene. Errore madornale nel quale tanti in modo sfacciatamente strumentale sguazzano soffiando il vento dell’antipolitica.
RispondiEliminaMa non è questa la strada e noi, come tanta altra gente di buona volontà, continueremo la nostra piccola grande battaglia per riaffermarne il valore, lo spirito che alimenta la forza di chi ci crede e ha nel cuore quegli ideali fondamento del vivere civile.
Grazie Bruno, non poteva esserci di meglio per ricordare la Giornata della Memoria che ci apprestiamo a celebrare, domani 27 gennaio 2014.
Il punto cruciale è che ci siamo, siamo visibili ma nessuno ci vede (ci vedono fanno finta) e allora facciamoci sentire. Il popolo è sovrano (dicono) e allora facciamo sentire il nostro potere, siamo milioni di cittadini e possiamo assediare (in modo pacifico) le Istituzioni, sfianchiamoli e facciamoli uscire allo scoperto. Si nascondono dietro il loro potere e fanno di tutto per mantenerlo. Prendiamo la Bastiglia (senza violenza alcuna) e buttiamoli fuori. Non voglio castelli ne yacht ne milioni di euro l'unico sogno che mi è rimasto è vivere una vita normale.
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