di Hans Schmidt - Molti si chiedano cosa si può fare per arrestare il declino della Sicilia e me lo sono chiesto anch’io. Le sue potenzialità, come ad esempio il settore del turismo sono enormi.
Un clima mite per molti mesi all’anno, spiagge bellissime, cultura, arte, monumenti, ambiente, costituiscono un mix molto invitante.
Allora perché in Sicilia si muore di fame? La risposta non e facile, in parte dipende dalla gente e dalla scarsa considerazione del bene comune, cosi come l’abusivismo delle coste e non solo. Un turista dovrebbe essere sacro, da trattare meglio di un fratello e non, invece, come un pollo da spennare. Un altro aspetto riguarda una burocrazia inefficiente e incapace. Non resta un centesimo per le manutenzione e gli investimenti. Avviare un’attività e aprire una azienda è difficile, somiglia più a un suicidio che a un buon affare. Immaginate un attimo se Steve Jobs fosse nato in Sicilia, al massimo poteva aggiustare computer in qualche retrobottega.
Ora perché sostengo che non si può fermare il declino almeno se non si prende in considerazione una rivoluzione.
Prendete tutto il personale della Regione, delle società partecipate, del comune di Palermo, e poi i dipendenti della Gesip, i lavoratori ex Pip, la marea di precari, etc. etc. E moltiplicate la cifra per 3/4, composizione di un nucleo familiare medio. Aggiungete, infine, tutti pensionati di questi enti, ne ricaviamo un numero enorme, e sicuramente non disposto a cambiare di una virgola il loro status, tranne che per avere di più.
Paragono la Sicilia a un bellissimo e forte cavallo da corsa, ma con un cavaliere da 400 chili sopra la schiena. Non può certamente correre, e, al massimo, se tutto va bene resta in piedi. Naturalmente esistono le elezioni, ma nessuna competizione elettorale può cancellare i cosiddetti “diritti” acquisiti e le forti resistenze di cui parlavo prima, cosi pur ipotizzando un cambio di rotta epocale i primi miglioramenti si vedranno fra circa 20 anni.
Certo esistano i primi segnali di una rivolta, e pure Napolitano lo sa benissimo che la gente comune è stufa di essere considerata limoni da spremere. Ma lui non è Papa Francesco, troppo legato alle banche e al sistema che lo ha eletto due volte. Aspettare allora Matteo Renzi o Beppe Grillo? Renzi sarà anche trendy e popolare, ma, finora, solo questo. Grillo cavalca l’onda della protesta e ha coinvolto molti giovani, ma credo e temo che non sia capace di andare oltre.
Cosa fare allora se fai parte dei tanti limoni? Puoi cercare di resistere, partecipare a ogni dimostrazione o blocco stradale, o semplicemente cercare di farti una vita altrove, come ho fatto io, sperando a un default della regione o dell’intero paese. Certo non è bello e la cosa mi mette tristezza, ma il declino della Sicilia, lento o veloce, appare inevitabile.
Hans Schmidt
04 gennaio 2014
P.S.: Hans Schmidt, 50 anni, tedesco di Karlsruhe, Brandenburg. Dal 1995 al 2012 ha vissuto e lavorato in Sicilia. A Palermo ha incontrato personaggi della politica e del sociale che lo hanno coinvolto in diverse iniziative facendo emergere la sua passione per la politica e la scrittura. È dovuto ritornare in Germania per colpa della crisi e della grande distribuzione che ha determinato la chiusura della piccola azienda dove lavorava. Avrebbe preferito restare in Sicilia, ma senza lavoro sarebbe stato impossibile. Il ritorno in patria, in età adulta, senza risorse economiche, per ricominciare da zero, è stato traumatico. Adesso fa il magazziniere con contratto a termine, un lavoro che gli consente di vivere con dignità.
Ciò che ha scritto in questo articolo è uno spaccato veritiero della realtà. Un’analisi genuina delle carenze e delle difficoltà di questa nostra Sicilia. Una terra di grandissime potenzialità schiacciata dal ‘peso’, come dice benissimo Hans, da un apparato burocratico inefficiente il cui principale scopo è quello di preservare lo status quo, fatto di prebende e privilegi.
Benvenuto su PoliticaPrima e buon lavoro.
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Si è vero quello che scrivi ma dobbiamo esaminare un po’ più da vicino il perché del declino. Il popolo ha le proprie colpe ma un gregge se non ben guidato si scompone e fa quello che gli pare. Certo non è una giustificazione ma consideriamo che per certi aspetti potrebbero riscontrarsi delle verità nascoste (ma non tanto). Siamo un popolo di conquistati, tutti quelli che sono passati per la Sicilia hanno sempre fatto i loro comodi lasciandoci le briciole e forse neanche quelle. La politica ha da sempre tenuto la nostra Isola come un bacino di voti dandoci ogni tanto un contentino pur di lasciarci tranquilli. Nel resto d'Italia il progresso avanzava (industrie, ospedali, ministeri, strade, costruzioni) e qui ci si contentava delle locomotive usate e delle littorine e così via dicendo. Oggi che siamo un po’ più acculturati ci accorgiamo che ci hanno sempre sfruttato (insegnandoci ad approfittare di qualsiasi cosa) e cominciamo a ribellarci, cominciamo ad aprire gli occhi e ci accorgiamo delle tante cose storte. Non credo che il declino sia irreversibile stiamo prendendo coscienza che anche in Sicilia c'è un popolo da rispettare.
RispondiEliminaMi fa veramente piacere, io che amo la Germania, incontrare un tedesco che ama e scrive, per di più di politica, della Sicilia. Il suo cognome mi ricorda l'ex cancelliere Helmut Schmidt, che precedette il grande Helmut Kohl, artefice della riunificazione tedesca. Infine volevo informare il direttore Gattuso, che Karlsruhe non si trova nel brandenburgo, ma nella regione( Land) del Baden-wuttembrg, dove il capuoluogo è Stoccarda(Stuttgard), dove si costruisce la mercedes. Karlsruhe è la terza città del Baden-wuttmberg ovvero 1) stoccarda 2) Mannheim(dove ho lavorato a 17 anni, alla BASF) 3) Karlsruhe, sede della corte costituzionale tedesca. Infine nel Baden-wuttemberg c'è una città a me tanto cara, che si chiama schwabisch-hall, dove ho studiato tedesco al Goethe-institut. Mi scuso con l'amico Hans Schmidt di non potere mettere l'umlaut sulle parole tedesche, perchè la tastiera italiana non me lo consente. Dovere discutere con un tedesco che ama la sicilia per me siciliano che ama la Germania, la politica siciliana, è una cosa umiliante.Come è sempre stato umiliante per me quando vado in germania, e mi chiedono da quale città vengo e dico Palermo, mi rispondono ah...mafia... Come è umiliante per me quando amici tedeschi mi vengono a trovare a Pelermo e non so come giustificare il problema della sporcizia e della spazzatura per le strade. Ma sembra che anche il più grande poeta tedesco, ovvero Wolfgang Goethe, quando venne a palermo e trovò corso vittorio emanuele pieno d'immondizia, quando chiese perchè? I palermitani spiritosi, risposero: perchè l'immondizia serviva per coprire le buche. Ciononostante il grande poeta dedicò una meravigliosa poesia alla sicilia, il cui titolo è. MIGNON. e fa cosi, Kennst du das land wo die Zitronen bluhn, im dunkeln Laub die Goldorangen gluhn, was hat man dir du armes Kind getan? Dahin, dahin geht unser Weg o Vater lass uns ziehn. Usw e cosi via. Naturalmente sono vere tutte le critiche che l'amico Hans enumera, delicatamente ma con precisione. La nostra è una terra decadente per colpa dei politici e del popolo. Un popolo rassegnato, indolente, pigro. Terra dei gattopardi, un libro per me odioso, che ha messo in cattiva luce per sempre i Siciliani e le sue classi dirigenti. Ma Hans è un amico che ci parla con affetto dei nostri difetti e del nostro declino. Se la nostra terra fosse abitata dai tedeschi( come ai tempi di Enrico di Svevia figlio di barbarossa, sposato con costanza D'Altavilla, da cui nacque Federico secondo lo "stupor mundi", la guarnigione tedesca abitava all'albergheria. Allora palermo era capitale della cultura, dell'economia ed anche militarmente il regno normanno-svevo era il più forte d'europa. Perciò Willkommen Hans nel nostro blog e nella terra di Federico di Svevia, nostro comune antenato se mi posso permettere. Aufwiedersehen.
RispondiEliminavero Giuseppe,
Eliminaamo la Sicilia perché lo vedo per quello che potrebbe essere. Chiudete un attimo gli occhi e immaginate con me
Un caloroso benvenuto al'amico Hans e, soprattutto, un sincero apprezzamento per il articolo.
RispondiEliminaPersonalmente condivido per intero la tua analisi sulla Sicilia , i siciliani e la loro classe politica e dirigente.
Anche l'epilogo del tuo pensiero, caro Hans, è lucida e realistica: "il declino della Sicilia, lento o veloce, appare inevitabile"; si può soltanto "cercare di farti una vita altrove, sperando a un default della regione o dell’intero paese".
E' proprio così. Ormai ne sono tristemente consapevole e certo.
In Sicilia i siciliani dovrebbero, e da tempo pure, fare una vera "rivoluzione", cioè definizione di un progetto lucido e realistico e lotta dura senza sconti a nessuno. Fra l'altro avremmo pure la "famigerata" autonomia come arma micidiale. Ed invece niente.
La Sicilia oggi, invece, ha oltrepassato il punto di non ritorno verso il Default, che appare prossimo ed inevitabile, attualmente soltanto ritardato con umilianti politiche di accattonaggio finanziario presso lo stato o le grandi banche. E' solo questione di tempo, di poco tempo.
I miei figli già oggi la pensano e la dicono come Hans.
Non posso dargli torto. Agevolo ed incoraggio già adesso la loro "fuga".
Ciao Pasquale,
Eliminaquello che fa rabbia che ce tutto per fare stare bene proprio tutti, sai quando una terra offre niente pazienza, ma qua e come essere seduto su un tesoro e morire di fame. Mi piacerebbe scrivere un pezzo su come creare lavoro(vero) ma aiuterebbe questa la gente o prolungherebbe la sofferenza?
Ma dobbiamo augurarci il default per la Sicilia? Non c'è un'altra via per risollevarci? La rivoluzione di Crocetta dov'è finita cosa ha prodotto, fino a quando continuerà a denunziare senza costruire. Hans scrive cose giustissime e incontestabili, la sua è una visione oggettiva e apprezzata sulla sua pelle. Spero per lui che il suo paese lo possa rendere felice.
RispondiEliminaPer chi non sa il tedesco (come me) riprendo la frase di Goethe:
RispondiElimina"Conosci tu il paese dove fioriscono i limoni?
Nel verde fogliame splendono arance d'oro
Un vento lieve spira dal cielo azzurro
Tranquillo è il mirto, sereno l'alloro
Lo conosci tu bene?
Laggiù, laggiù
Vorrei con te, o mio amato, andare!"
L'articolo di Hans Schmidt mi ha colpito letteralmente al cuore. La sua analisi è ancora più triste perchè scritta
da uno che ama la Sicilia e ne ha colto l'incanto..le potenzialità enormi. E' mortificante vedere cumuli di immondizia davanti panorami unici al mondo e questo è solo uno degli aspetti eclatanti dei nostri limiti. Anche a me non piace il pessimismo gattopardiano. E anche se può sembrare una battaglia donchisciottesca non dobbiamo rassegnarci al declino. A tutti i livelli.. soprattutto nelle scuole,nella politica, nell'informazione rialziamo la testa! Moltissimi sono morti per questo! E se qualcuno in Germania o altrove ci accosta alla mafia rispondiamo così semplicemente con dei nomi e spieghiamo perchè sono morti..: Giovanni Falcone... Paolo Borsellino.. Carlo Alberto Dalla Chiesa.. Pippo Fava ...devo continuare?
ciao,
Eliminala mafia e ormai forse più al nord che al sud, poi vediamo le cose come sono, pochi vigliacchi che usano la violenza, e come lo usano, nascondendosi contro chi non si può difendere.Veri uomini di "onore"
Leonardo Sciascia - La Sicilia come metafora ( lo consiglio )Per lui, 30 anni fa, la Sicilia avrebbe ritrovato se stessa solo dopo una crisi profonda e mondiale. Sarebbe tornata alla sa vera natura. Ho sempre condiviso la sua vision. Che venga presto.
RispondiEliminaGiangiuseppe, tu che sei stato a contatto con i grandi politici siciliani e nelle stanze de bottoni....se cerchi di vedere razionalmente la situazione attuale ed i motivi che ci hanno condotto fin qui, credo che l'unica soluzione possibile, allo stato attuale, sia il Movimento 5 stelle...tutto il resto è un tentativo maldestro di portare una ventata di novità con gente che è in politica da decenni e magari in modo poco trasparente!!
RispondiEliminaCaro Giovanni,
Eliminanon lo vedo cosi. Non e che quello che dice Grillo e sbagliato,ma chi ci sta dietro. Secondo me il cambiamento dovrebbe proprio partire dalla Sicilia. Certo non e cosa semplice ma volendo fattibile.
Sono le persone sbagliate. L' incapacità, l'arrivismo, l'avidità, la prepotenza l'arroganza, e il vassallaggio della povera gente ha contribuito a rovinare una terra stupenda e piena di risorse e possibilità di lavoro x tutti !!!
RispondiEliminascusate che rispondo solo ora, non sono riuscito finora a mettere commenti. Ora ho cambiato il browser e funziona finalmente.
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