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lunedì 13 gennaio 2014

Province. La legge 9/86 e la funzione dell'ente intermedio

logo provincia 200di Franco Scancarello - L'inaugurazione dello svincolo sulla PA-CT di Blufi, l’11 gennaio 2014, mi ha portato la mente a quegli anni successivi all'istituzione delle Province Regionali
che attuavano definitivamente la norma statutaria dei liberi consorzi tra comuni in Sicilia. Quelli furono anni esaltanti perché quella era una legge innovativa e rivoluzionaria e affrontava concretamente i problemi dei comprensori di area vasta, come si dice oggi, e riusciva ad avviare la realizzazione di infrastrutture e servizi sovracomunali, mediando gli inevitabili localismi.
Io ho avuto la fortuna di viverli da protagonista, quale amministratore della giunta Provinciale di Palermo (DC-PCI) Di Benedetto/Barcellona. Allora ci affidammo alla FIAT ENGENERING per programmare lo sviluppo comprensoriale e, dopo una serie di incontri con tutti i comuni della provincia, dove si sperimentò per la prima volta la Programmazione che parte dai territori e non viene imposta agli stessi, si riuscì a varare il programma di sviluppo complessivo della Provincia di Palermo.
Tra gli interventi programmati, gli amministratori successivi hanno portato avanti solamente pochi di essi tra i quali Il Palazzo dello Sport di Cefalù è certamente il più importante. I fondi previsti per l'impianto di Atletica Leggera a Balestrate, per l'Ippodromo di Partinico, per il Palazzo dello sporti di Villa Ciambra a Palermo e il Palazzo del Ghiaccio a Geraci, furono stornati in piccoli interventi per lo più di viabilità che meglio accontentavano le richieste dei singoli comuni e che snaturarono la vocazione sovracomunale delle Programmazione delle Province e portarono a una sorta di inutile duplicazione, di dimensioni ridotte, del modo di operare della Regione.
Lo svincolo di Irosa rappresenta uno dei tanti esempi di come la Provincia interveniva nella costruzione di una infrastruttura di interesse generale, quando l'iniziativa comunale si era bloccata per ovvi motivi di costi e di contenziosi. Agli inizi degli anni novanta abbiamo acceso un capitolo di bilancio di 5 miliardi di lire dedicato esclusivamente alla realizzazione dello svincolo. Con grave ritardo e con costi ben più alti, si è finalmente riusciti ad avvicinare di 20 minuti quella zona delle alte Madonie al resto della Sicilia e questo ci ripaga in parte dell'azione che abbiamo portato avanti a quei tempi.
Spiace solamente che per gli altri problemi ancora insoluti, e sono tanti per i quali in quella programmazione avevamo individuato soluzioni e risorse finanziarie, un esempio per tutti gli impianti al servizio della stazione sciistica di Piano Battaglia, che avevamo sperato, dopo la riapertura del Febbraio 1991, non dovesse più richiudersi come è invece avvenuto.
Anche per questo, la follia di un'Assemblea Regionale che, per seguire la moda nazionale, ha assecondato l'imprudenza di un governo regionale inadeguato, le Province sono state sciolte senza che praticamente nessuno ne prendesse seriamente le difese.

Franco Scancarello
13 gennaio 2014




2 commenti:

  1. In questo blog ne abbiamo parlato più volte. La questione province in Sicilia era stata risolta con la legge regionale n. 9 del 1986 che istituì le cosiddette Province Regionali. Altro non erano che quanto previsto dallo Statuto speciale siciliano, art. 15. La legge prevedeva le aree metropolitane, e i comuni potevano associarsi in liberi consorzi, etc etc. etc. Insomma era tutto già fatto. Solo una politica stupida, parolaia, inconcludente, insieme a tanta ignoranza e superficialità ha potuto determinare lo scioglimento delle province in Sicilia. Un grande e inutile bluff che non giova a nessuno. Bastava fare qualche piccola modifica a quella legge a cominciare da una drastica riduzione delle indennità di carica degli amministratori e qualche altro aggiustamento. Adesso possiamo solo sperare che non creino qualche nuova mostruosità a danno del territorio e dei cittadini. Auguri

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  2. Non posso che concordare in tutto sia con il dott. Scancarello che con il direttore Gattuso. Soltanto dei governanti miopi e cacasotto hanno potuto chiudere le provincie siciliane così, senza colpo ferire, dall'oggi al domani, senza pensare alle conseguenze. NOI VOGLIAMO SAPERE se c'è stato un risparmio e in che cosa sia consistito il risparmio derivato dalla chiusura delle provincie.
    A quanto ammonta questo risparmio?, Dove sono andati a finire questi soldi? Chi è stato incaricato di gestire questi soldi?
    Siamo in mano a dei cialtroni, questa è la verità. Nelle passate legislature si trattava di cialtroni azzurri o azzurrini, adesso si tratta di cialtroni rossi. Cambia il colore, rimane costante la cialtroneria

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