La storia d’Italia è piena di incontri e di accordi tra leader che hanno poi determinato governi e segnato la scena politica del Paese. Già nel 1945, l’accordo tra Alcide De Gasperi (DC), Pietro Nenni (PSI) e Palmiro Togliatti (PCI), sancì la nascita del primo governo De Gasperi. Il 20 maggio 1977 il presidente della Dc Aldo Moro ha stretto la mano al segretario del Pci Enrico Berlinguer inaugurando l’epoca del “Compromesso storico”.
E come dimenticare, nel 1989, il famoso “patto del camper” siglato in un parcheggio dell'Ansaldo di Milano mentre c’era il congresso del Psi, tra Craxi, Andreotti e Forlani. Nacque il CAF e il sesto governo Andreotti.
Ma è dal 1994, anno d’inizio dell’era Berlusconiana, che l’attore principale è, sostanzialmente, sempre uno. Dal “patto della canottiera” con Umberto Bossi che gli fece vincere le elezioni, al “Patto della crostata” con D'Alema, nel 1997, per concordare le riforme costituzionali. Fino agli incontri con i vari leader del Centro Sinistra di cui ha determinato l’uscita di scena dopo averli sconfitti. E la battaglia delle ultime elezioni politiche del 24-25 febbraio 2013 contro Pierluigi Bersani. Sembrava veramente sconfitto, stanco, avanti negli anni, all’angolo. È bastato poco però.
La vittoria, mancata, del PD, la preoccupazione per l’arrivo in forze dei grillini, lo sbandamento dei gruppi parlamentari nelle votazioni per il Presidente della Repubblica, e qualche errore di valutazione. Ma non basta. È stato pure condannato definitivamente per il processo dei diritti tv Mediaset dalla Corte di Cassazione, e dalle 17.43 di mercoledì 27 novembre Silvio Berlusconi non è più Senatore della Repubblica. Disse proprio Matteo Renzi: “game over”. Per sottolineare come con la condanna definitiva e la decadenza votata anche dal PD, Berlusconi non sarebbe più stato un interlocutore politico.
La fretta di fare la nuova legge elettorale e le riforme costituzionali, però, hanno convinto Renzi che un accordo con il capo/padrone di Forza Italia, peraltro resuscitata dallo stesso Berlusconi, sarebbe stata la scelta migliore. E così sabato 18 gennaio 2014 il fatidico incontro nella sede del PD. Patto di ferro su legge elettorale, l’Italicum, senza preferenze come ha preteso Forza Italia, e riforme costituzionali a cominciare dall’abolizione del Senato. E alla direzione del suo partito di lunedì 20 gennaio ha esposto i punti dell’accordo. Entro le elezioni europee, tutto il pacchetto: “prendere o lasciare”. I deputati e i senatori, le Commissioni, i gruppi parlamentari, gli eletti delle altre forze politiche: nessun ruolo, comparse.
Avrebbe potuto benissimo portare le proposte in parlamento, affidarne il confronto e la mediazione ai presidenti dei gruppi e avviare il normale iter nelle competenti commissioni parlamentari. Le altre forze politiche non avrebbero avuto alibi.
Silvio Berlusconi è ancora in campo, forse più di prima. La legittimazione politica gli deriva dai voti degli italiani. E Matteo Renzi, prendendone atto, gli ha dato una mano.
Giangiuseppe Gattuso
20 gennaio 2014
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lunedì 20 gennaio 2014
Matteo Renzi e la rinascita di Silvio Berlusconi
di Giangiuseppe Gattuso – Le mie simpatie nei confronti di Matteo Renzi risalgono a ben prima che diventasse a “furor di primarie” Segretario nazionale del Partito Democratico. E quando perse con Bersani mi parve un errore per quel partito. Avrebbe sicuramente vinto le elezioni politiche e, con tutta probabilità, avremmo avuto un governo veramente nuovo, un Presidente della Repubblica diverso, e non ci sarebbero state le ‘larghe intese’. E il Movimento 5 Stelle, di cui ne apprezzo lo spirito, avrebbe avuto lo stesso un ottimo risultato ponendosi come forza di vera opposizione, per accelerare il cambiamento. Ma non è andata così.
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Renzi mi ha deluso profondamente.
RispondiEliminaCredo che con l'esclusione della preferenza dalla riforma elettorale ha bruciato tutte le attese e la credibilità che si erano riversate su di lui.
Sarà tempesta.
Mi permetto di ricordare all'autore dell'articolo ed ai lettori... che chi ha veramente resuscitato 2 volte Berlusconi è l'incomprensibile ed autolesionista Grillo. La prima volta rifiutò di entrare nel governo Bersani e ciò può essere comprensibile. La seconda volta ha rifiutato la sfida di Renzi sulle riforme,senza una motivazione politica comprensibile. Sbagliare humanum est, perseverare è diabolico. Pertanto il "BAMBINO" Renzi con chi le doveva fare queste riforme, con "dudù"? Se i vecchi tacchini hanno fatto 20 anni di chiacchiere, senza combinare una cicca. Se è stato eletto 2 volte Napolitano, se si sono fatti 2 larghe con il condannato, se si sono addirittura nominati i 40 saggi per fare le riforme, ma non hanno partorito neanche un topolino...sia fatta lode al "bambino" che in un mese ha reso possibile una svolta storica, checchè ne dicano Alfano, Quagliarello, Cuperlo, Bersani e tutti i perdenti della storia. A proposito di Cuperlo...quando lo sento parlare, mi sembra Bertinotti, con la "R" moscia e giacca di cashimire. Uno che parla di operai senza conoscere gli operai. Uno che è stato allevato dalla "nomenklatura". Ora capisco perché questa gente perde sempre contro Berlusconi. Non oso immaginare Cuperlo vincitore delle primarie, sfidare Berlusconi o Grillo. Un giovane anagrafico, ma vecchio di cervello. Ieri ho apprezzato le parole di Veltroni: una democrazia che non decide rischia di stancare. Perciò Tirem innanz Renzi.
RispondiEliminaCaro Pino, sai benissimo che non c'era alcuna ipotesi reale di fare un governo che comprendesse organicamente il M5S. È un falso storico smentito più volte da qualificati dirigenti del PD. I parlamentari grillini avrebbero dovuto votare la fiducia ad un governo a guida Bersani e basta. Una proposta irricevibile, respinta al mittente.
EliminaPer le riforme, invece, sarebbe bastato portare in parlamento le proposte e discuterne nelle sedi competenti senza alcun bisogno di incontri riservati con Silvio e gli altri. Ma sarebbe stato troppo semplice e poco utile ai rapporti di potere, quelli veri.
Mamma mia, ho una crisi di identità. Non so cosa sia successo, ma mi sto trovando ad essere d'accordo in tutto e per tutto con l'amico Pino Vullo, comprese le parole e i concetti dedicati a Cuperlo. Confesso che la cosa mi sconvolge alquanto. Abbiamo scalato la montagna cominciando dagli antipodi e siamo arrivati in vetta, traendo le stesse conclusioni. Non c’è più religione, Pino, non c’è più mondo.
RispondiEliminaTuttavia qualcosa devo dirla anch’io.
Renzi ha fatto benissimo a fregarsene di coloro che, a prescindere, criticavano l‘incontro tra il sindaco di Firenze e l’uomo di Arcore. Diciamolo francamente, nel PD fra le tante cose che non vanno c’è una sorta di strana subalternità culturale per cui le cose che piacciono anche a Berlusconi devono essere comunque rifiutate e buttate a mare a qualunque costo, anche a costo di perdere le elezioni e di continuare a perderle a tempo indeterminato. Lo sfacelo intellettuale e la vocazione a fare come il mitico Tafazzi, (quello che si dava le martellate sulle palle, per intenderci) hanno condotto un partito nato con ambizioni di egemonia politica e culturale e con l’idea di diventare partito di governo per le prossime generazioni al fallimento totale, ad una situazione dove sono tutti contro tutti e dove anche l’arrivo di una carta vincente, come Renzi, suscita malumori, desideri di scissione e disperazione politica nei veri eredi del PCI, incarnati in quell’inutile e grigio personaggio di Cuperlo, anagraficamente ancora giovane ma già vecchio e sorpassato dalla politica reale del paese, e in qualche altro quarantenne, come Fassina, anche lui con il mal di pancia e anche lui disperato per l’arrivo di Renzi.
Francamente non capisco come il trenta e qualche cosa per cento mostra l’intenzione di votare per questo partito, anzi lo capisco benissimo, perché tutte queste intenzioni di voto sono proprietà personale di Matteo Renzi.
Stasera ho seguito, a tratti, Porta a Porta e le cose che gli ho sentito dire mi sono sembrate plausibili e alcune addirittura convincenti. Speriamo che dopodomani non si dimentichi di quello che ha detto stasera, perché mi pare che questo sia il suo limite, quello di parlare come se navigasse a vista, e di dire spesso cose che smentiscono le cose da lui dette qualche mese prima. Se si fa una anche minima ricerca in internet, di queste cose ce n’è a bizzeffe.
Il Partito Democratico farebbe bene a prendere subito le sue decisioni, che fondamentalmente sono due. O si sta tutti insieme appassionatamente a sostenere Renzi, oppure gli ex PCI facciano una bella scissione, che potrebbe paradossalmente portare acqua al loro mulino. Infatti il partito di Renzi senza i comunisti potrebbe avere un maggiore appeal sugli elettori, e andando tutti insieme coalizzati con SEL al voto potrebbero anche ottenere ben oltre il 40% di preferenze.
Ma…hanno costoro la capacità di vedere oltre il loro naso? A me francamente pare proprio di no.
Vedremo
Riguardo la lamentela dell'amico Pasquale sulle preferenze che l'accordo Renzi-Berlusconi avrebbe escluso, rivolgo lui e ai lettori alcune domande più o meno retoriche poste da Luigi Crespi che mi pare illustrino molto bene la situazione al di là di ogni nostro desiderio e di ogni nostra opinione al riguardo.
RispondiEliminaÈ vero o non è vero che c’è stato un referendum in cui gli italiani hanno detto di no alle preferenze? Bene i Referendum vanno rispettati.
È vero o non è vero che in tutte le principali democrazie evolute dell’Occidente non ci sono le preferenze?
È vero o non è vero che il sistema di preferenze ha poca penetrazione al Nord e molta al Sud, e quindi è disomogeneo nel territorio nazionale?
È vero o non è vero che il sistema delle preferenze costa economicamente? Molto. E noi, invece, abbiamo bisogno di una politica leggera, che non abbia costi e sia legata ai valori.
È vero o non è vero che c’è un rapporto tra il meccanismo di preferenze e la criminalità organizzata, le mafie e il clientelismo?
Bene, tutto questo ci fa dire che chi vuole le preferenze vuole un ritorno al passato; vuole ritornare sotto il gioco delle clientele se non, addirittura, delle mafie.
Quindi, questo sistema elettorale (derivante dall'accordo tra Renzi e Berlusconi) è forse barocco, ma comunque semplifica e dà ordine, consente di capire chi vince e di stabilire la regola per cui vince chi ha più voti. E trovo molto interessante la correzione del ballottaggio, una novità per il nostro paese.
Se poi dobbiamo farne una delle solite battaglie ideologiche simili a quelle del PD, secondo cui tutto quello che piace a Berlusconi debba essere buttato a mare, allora vuol dire che non si vuole un vero superamento della situazione attuale e si preferisce rimanere con lo sguardo rivolto all'indietro.
Quando è troppo è troppo. Ma chi è questo Cuperlo eletto con il listino? Ha fatto le primarie con tutto l'apparato a favore(bersani, d'alema, finocchiaro, bindi) per prendere il 20 per cento. Più che il presidente mi sembra il "becchino" del PD. Se fallisce Renzi si va alle elezioni con il proporzionale e sarà il caos. Come ha detto Veltroni le democrazie che non decidono sono a rischio...rischio dittatura? Si proprio cosi ! La crisi è cosi profonda che le chiacchiere hanno stancato !
RispondiEliminaPer l'amico Nino Pepe.
RispondiEliminaIo voglio poter dare il mio voto di doppia preferenza : 1 per il partito e 1 per la persona fisica del mio territorio che mi sembra più idonea. Questa è vera democrazia reale. Il maggioritario è democrazia "formale", è la "dittatura più democratica che ci sia" solo perchè ti fanno sceglere il dittatore. L'elezione diretta è ancora peggio. Perfino per avere vinto le primarie con "soli" quasi 3 milioni di voti, Renzi si sente "Dio". Ma gli elettori del PD sono oltre 10 milioni , più quelli dispersi in M5S ed astenuti. Qundi, smettiamola con questa, fra l'altro, "falso e bugiardo "maggioritario all'italiana".
Nei paesi più evoluti, cioe GB ed USA, il maggioritario è "vero", in ogni singolo colleggio viene eletto il solo candidato del partito che prende più voti. Non ci sono poli, coalizioni, armate Brancaleone, premi di maggioranza, soglia minima da soli, accompagnati o male accompagnati (leggi, da soli, in coalizone, o come coalizione; cioè 5, 8 oppure 12%).
VOMITEVOLE!!!!
Infine. Gli italiani dissero sì al maggioritario e no alle preferenze nel referendum del 1993. Subito dopo, intendo nove mesi dopo la prima elezione del 1994 se ne ne sono pentiti, ed i referendum promossi sono stati tutti boicottati dalla casta.
Vogliamo essere veramente sinceri ed obiettivi???
All'amico Pino Vullo voglio dire che ritengo Renzi già fortemente compromesso, non tanto per avere incontrato Berlusconi (10 mln. di italiani lo votano come leader), ma perchè ha accettato il rifiuto della preferenza imposto da Berlusconi. La preferenza al Sud, altro che mafiosi, ha eletto Aldo Moro, Piersanti Mattarella, Pio La Torre, Cesare Terranova, etc..
Come la mettiamo???
Si dice che comandare sia meglio che fottere, io non l'ho mai provato, ma ritengo che sia assolutamente vero.
RispondiEliminaOra provate ad immaginare quanto intenso e sublime sarà il piacere dei tre figuri che penna in mano decideranno nominalmente uno per uno tutti i futuri parlamentari.
I più ruffuani i più insignificanti i più servili saranno i rappresentati del popolo italiano.
Tre meno che mediocri personaggi, sono oggi quelli che possono determinare le sorti di una nazione, forse in tre non hanno letto un libro nella loro vita, ma nella realtà rappresntano la vera proiezione di una Italia di cui comincio profondamente a vergognarmi.
Francamente comincio a vederli profondamente simili, interpretano l'antipolitica ognuno a modo loro, ma sono portatori dello stesso sconfortante messaggio, una sorte di individualismo senza ieri e senza domani.
Ma devo però ammettere che la democrazia è fatta anche dai numeri, ed i numeri dicono che l'ex belpaese si rispecchia nella quasi totalità in Renzi, Grillo e Berlusconi, io quindi ne prendo atto e basta.
All'amico Pasquale vorrei consigliargli di non prendersela e di ''ARRENDERSI'', cosi come mi sono arreso io.
Tre figuri men che mediocri...anche Berlusconi è men che mediocre? Ha ha ha!!!
EliminaComandare è meglio che fottere.
Il potere è comunque ontologicamente in contrasto con l'amore, col mondo dei sentimenti, con la forza che ha sempre determinato il destino del mondo.
Come si è sempre detto a proposito di tutto e del contrario di tutto? "Cherchez la femme"!!!
Il poeta Marziale in gioventù cantava le gioie dei bordelli ma poi, in tarda età, dovette arrendersi al passare del tempo e cominciò a cantare i divertimenti circensi.
I nostri politici sono normalmente brutte persone, traditori ladri, grassatori, ipocriti, bugiardi e corrotti, perchè tra il comandare e il fottere hanno scelto il comandare, ma spesso anche il fottere...gli altri.
Non dobbiamo mai dimenticare che il fascismo non è andato al potere per un "berlusoni donnaiolo", ma per un "mussolini virtuoso" che voleva fare tutto e subito a modo suo, un decisionalista, un detto-fatto, "vitalismo", "attivismo", sostenuto dalla parte più scontenta e delusa del paese che lo applaudiva nelle "primarie di piazza"!
RispondiEliminaCuperlo è preoccupato, perché la riforma della legge elettorale sarà, dio non voglia, solo l'inizio.
Confido nel Parlamento; temo comunque gli "aventini"del dritto e rovescio!
Caro amico Sergio, sottoscrivo senza riserve quanto hai esternato, con ineffabile lucidità ed efficace sintesi.
RispondiEliminaCirca l"ARRENDERSI", penso che ci hanno addirittura lolto pure "l'onore delle armi", vale a dire che ci viene detto: "o vi mangiate questa minestra o vi gettate dalla finestra".
Se aggiungiamo la considerazione che ci hanno già "buttato fuori dalla porta" della vita democratica reale, visto che se votiamo nelle primarie e nelle secondarie siamo buoni, ma se dopo avere deposto la nosra scheda in qualunque delle due urne vorremmo restare qualche "secondo" in più nel segigo o nel partito per dire qualche cosa, figuriamoci qualche proposta, allora immediatamente i nostri capelli bianchi sono la prova provata pubblica di essere noi i responsabili di tutte le colpe dei guai dell'Italia.
Cosa fare?
Dopo l'approvazione della nuova legge elettorale, così come uscita dall'incontro PD-FI, subito una raccolta fime per referendum abrogativo e costiuzione di un partito degli "over 50 anni". Se è guerra giovani contro vecchi, allora prima del nostro sterminio di massa meglio fare quadrato tra noi, competere e poi vedremmo.
Non più partiti ideologici o ideali? Allora partiti generazionali!
All'amica Fausta Fabbri dico che ritengo quasi certo che il Parlamento darà una grande batosta alle velleità di Renzi e sdei uoi sodali.Le preferenze saranno sicuramente introdotte. Anche la Corte Costituzionale ha fatto sapere di nin avere mai dato l'OK ai listini bloccati, purchè corti.
Che poi Il senato, come i tacchini che festeggiano il Natale, dicano sì alla loro soppressione, non li vedo proprio.
Volevo confessarvi , cari colleghi commentatori, che sull’articolo di Giangiuseppe non me la sono sentita di buttare giù un commento e via, ma volevo riflettere e leggere anche i commenti dei colleghi, anche perchè immaginavo che ci sarebbero state, questa volta, opinioni divergenti sul tema proposto. Ora penso di poter esprimere compiutamente la mia idea e dare il mio contributo.
RispondiEliminaIl fatto che io la pensi come Pino Vullo non è una novità, perché spesso siamo stati in sintonia nel commentare in questo blog, è una novità invece, pensarla esattamente come la pensa Nino Pepe. Che stia per diventare anche lui renziano? O addirittura un “democratico”? Mi trova d’accordo sulle motivazioni che da a Pasquale Nevone per quanto riguarda la scelta dei candidati da votare, che egli vorrebbe, mentre non sono presenti nella proposta di legge, presentata ieri. Io vorrei aggiungere solamente che votare un candidato o due non cambia niente quando questi sono scelti sempre dalle segreterie dei partiti, siano essi padronali o no. Diceva tra l’altro Pepe: in momento di crisi come questo che sta attraversando l’Italia risparmieremmo centinaia di milioni per le campagne elettorali, e non è certamente cosa da poco.
Per quanto riguarda il commento di Sergio Volpe mi sento di dirgli che questo non è il momento di arrendersi, anzi è il momento di essere presente e partecipare alla vita politica, proprio per contribuire alle scelte che i partiti hanno davanti. E’ finito, se va in porto questa legge ed io me lo auguro di cuore, il tempo del proporzionale, dei piccoli partitini che decidevano il bello ed il cattivo tempo, avevano potere di veto, e la possibilità di far cadere un governo quando lo volevano. E’ invece il tempo dei leader, è il tempo di Renzi, che si è mostrato un leader indiscusso; se in un mese il buon Renzi ha dimostrato come si può cambiare l’Italia, e ci sta provando con la fiducia degli italiani, è il momento di dargli una mano, non è soprattutto il tempo delle sterili polemiche.
Al caro Giangiusppe, che mi sembra ostinato nella difesa dell’indifendibile, debbo dire che Grillo ha perso l’ultima occasione che gli era rimasta per riabilitarsi, e partecipare alla vita politica, ma a costo di perdere altri voti e parlamentari che volevano incontrare quantomeno Renzi , oggi ha detto in conferenza stampa, nella sede della stampa estera, che se non vince alle prossime elezioni, stavolta si ritirerà per davvero dalla politica. Per l’Italia non sarà certo una grande perdita!
Caro Filippo, devo dire che Grillo ha ragione nel dire che se non vince alle prossime elezioni si ritira dalla politica.
RispondiEliminaInfatti, se la grande rivoluzione di Renzi dovesse essere quella di imporci di nuovo le liste bloccate, alla faccia perfino della sentenza della Corte Costituzionale e della maggioranza più che assoluta dei cittadini, allora l'unica cosa per noi appassionati e vecchi esperti militanti di politica (vera) non ci resta che o restarcene a casa o andare a votare Grillo, perchè è l'unico che vuole il proporzionale, scelto dal suo stesso blog.
Non è vero che la preferenza costa "centinaia di milioni", come dice l'amico Pepe. Non costa niente, perchè sulla scheda elettorale invece di 1 croce, se ne mettono 2.
Le centinaia di milioni, o miliardi, come dice Pepe, li spenderebbero di propria volontà e tasca soltanto i candidati che se lo potrebbero permettere per la propria vana gloria. Anche questo sarebbe salutare per la nostra economia, perchè l'ambizione e la spocchia di qualcuno darebbe tanto lavoro a tipografie, giornali, tv, alberghi e ristoranti, benzinai.
Ma, soprattutto oggi, potrebbero anche non essere eletti (alla faccia e pretese loro) perchè gli elettori votano e voterebbero chi oggi gli darebbe più affidabilità, non pacchi di pasta in tasca.
E poi, la cosa più importante sarebbe togliere ogni rimborso elettorale a qualunque titolo. Grillo ha dimostrato che oggi con il web puoi diventare il 2° partito nazionale in soli 30 giorni, quelli della campagna elettorale.
Quindi, caro Filippo, niente oggi è più come prima, anche le campagne elettorali.
Oggi la preferenza ce la negano certamente non perchè sono "virtuosi" nella spesa pubblica, ma perchè non vogliono neanche un cittadino in mezzo ai loro piedi, soprattutto un cittadino che vuole la preferenza, perchè queuel cittadino è comunque "uno che pensa, decide e scegli". ANATEMAAAAA!
Cari amici del blog, amico Pepe, amico Ales, Amico Gattuso, devo confessare che io provo una certa invidia nei vostri confronti, invidio la vostra capacità, la vostra fede nei confronti di un leader.
RispondiEliminaOvviamente nel vostro caso i leaders sono tre apparentemente diversi, ma questo conta poco o niente a mio avviso.
Il problema è senza dubbio mio e solo mio, ed i numeri dimostrano che voi avete ragione ed io torto.
Purtuttavia, io rimango legato a concetti forse superati, anzi certamente superati, ed è per questo che mi trovo in imbarazzo a seguirvi in un campo, il vostro campo, che mi vede non all'altezza dei vostri ragionamenti.
Però, se dovesse accadere un giorno di dover e potere parlare e confrontarsi su temi e posizioni politiche, mi farebbe senz'altro piacere.
Il cuore, anzi, per dirla in dialetto siculo " 'u civu" dei nostri ragionamenti sono sempre i fatti di cronaca politica che ogni giorno di forniscono argomenti per chiacchierare; da questi ragionamenti vengono fuori sempre temi e posizioni politiche sulle quali ci confrontiamo continuamente e a volte polemizziamo, per cui, se l'amico Sergio Volpe vuole parlare e confrontarsi come dice nell'ultima frase del suo intervento, può farlo benissimo ogni santo giorno, non c'è bisogno di qualche avvenimento speciale o di qualche tavola rotonda o rettangolare o ovale che sia. Noi siamo tutti quì ad apprendere le perle di saggezza politica da qualunque parte esse vengano.
RispondiEliminaAmico Pepe, devo confessarti che il ping pong su Berlusconi, Grillo e Renzi, non mi diverte, non mi piace e non mi interessa :
RispondiEliminaIl che non significa affatto che io non abbia amore ed interesse per tutto quello che possa definirsi politica.
Io ai tre personaggi questione non attribuisco nessun pensiero politico, anche loro candidamente rivendicano di non averne, aggiungo il fatto che non li conosco personalmente,ecco il motivo per il ragionamento fatto.
Rimane assolutamente salda la stima per ciascuno di voi.
Non per allungare il sugo, ma nel momento attuale questo ci passa il convento, questi sono i personaggi di cui si parla e che movimentano la stagnazione politica. Magari con questo "arriminari" viene fuori un certo olezzo non proprio piacevole.
RispondiEliminaPurtroppo i vari De Gasperi, Togliatti, Nenni, Moro, Berlinguer La Malfa senior, ecc. non ci sono più e ci tocca parlare perfino di Grillo. O tempora o mores! Secondo te allora dovremmo chiudere il blog per la piccolezza politica dei politici attuali?
Quello che dovremmo fare è quasi semplice, è vero che il convento passa roba scadentissima, ma non è scritto da nessuna parte che ci si debba adeguare.
RispondiEliminaNoi ed altri non dovremmo prestarci ad eseguire gli spartiti di autori scadenti, per non dire mortificanti, eseguiamo le nostre di musiche, qualcosa che parli allo spirito, qualcosa che guardi lontano, che faccia sognare e dia benessere interiore.