di Giangiuseppe Gattuso - Non c’era bisogno della sentenza della Corte Costituzionale di mercoledì 4 dicembre 2013 per avere la certificazione dell’ignominia della legge elettorale.
Non era necessario arrivare al rischio di un Parlamento illegittimo con tutto ciò che ne potrebbe seguire. Era tutto chiarissimo. Bastava la parola. PORCELLUM. Definizione dello stesso autore, l’on. Roberto Calderoli della Lega Nord.
E invece non è bastato. È prevalso l’interesse dei partiti, dei capi e dei padroni, della casta. Definizione perfetta del blocco di potere che determina da anni la politica del nostro Paese. E che ha inventato il doppio mandato del Presidente della Repubblica, le larghe intese, e ogni altra iniziativa per frenare il necessario cambiamento del sistema Italia.
Ma adesso quasi ci siamo. Comincia a delinearsi un percorso, una traccia per avviare una volta per tutte quelle riforme non più rinviabili. La Corte Costituzionale, anche se con enorme ritardo, ha tracciato un solco profondo per delimitare ineludibilmente una fase politica. Le liste bloccate e, ancor di più il premio di maggioranza senza la quota minima del risultato, sono illegittimi. E, a prescindere dai 150 parlamentari miracolati che siedono negli scranni di Camera e Senato, la questione va affrontata e risolta con urgenza.
Praticamente è il primo ostacolo che il neo segretario del PD dovrà affrontare dopo la lunga cavalcata delle primarie che hanno visto una partecipazione al di la di ogni ottimistica previsione. Per Matteo Renzi, eletto con circa il 68%, più o meno due milioni di voti, sarà la prima prova del fuoco, quella per la quale dovrà convincere tutte le aree del suo partito per uscire dalle sacche delle larghe intese.
Sarà la legge dei sindaci, sarà il vecchio mattarellum, o un altro sistema elettorale. Ma non c’è dubbio che dovrà garantire governabilità, bipolarismo, e rappresentanza delle minoranze.
Insomma per il Partito Democratico dell’era Renzi si profilano decisioni importanti, scelte forti e determinanti per il futuro del nostro Paese. E sarà il momento nel quale tutti dovranno dare il loro contributo, a cominciare da chi ha perso, finendola con gli attacchi personali, con la denigrazione dell’avversario. Uno sport diffuso tra i dirigenti e i militanti dello stesso PD che non ha prodotto buoni risultati. Quasi tre milioni di italiani hanno voluto dimostrare che ancora si può fare. Che c’è ancora speranza.
La via adesso si è fatta stretta e irta di difficoltà. La posizione di Giorgio Napolitano è sempre più delicata. Forze politiche importanti lo hanno sotto tiro per il suo sostegno alle larghe intese e al Governo di Enrico Letta. La sua rielezione, quasi ‘subìta’, è stata condizionata da precisi impegni da realizzare che non sono stati mantenuti. E le sue dichiarazioni sulla legittimità dell’attuale Parlamento sono viziate dall’esito del pronunciamento della Corte Costituzionale.
Per questo, e per ristabilire la volontà popolare, distorta dopo il fallimento del tentativo di Pierluigi Bersani, occorre andare al più presto al voto. Alle elezioni politiche che dovranno sancire definitivamente l’atto di discontinuità con un sistema compromesso, viziato da decenni di bugie, attento agli interessi delle lobby, dei potentati di ogni genere e sotto tutte le bandiere. Operazione difficile, ostica, al limite del possibile. Ma che va tentata per il bene di tutti. A Matteo Renzi il compito di guidare il PD in questa delicatissima fase politica del nostro Paese.
Giangiuseppe Gattuso
08 dicembre 2013
P.S. La squadra di Matteo Renzi, clicca per visualizzare le foto
Chi vivrà, vedrà!
RispondiEliminaRenzi ha ricevuto un plebiscito.
In politica si dice che quando si riceve un consenso così largo, quasi il 70%, in realta si è debolissimi, non si potranno fare le cose così come promesse in campagna elettorale perchè chi lo ha appoggiato gli presenterà il "conto".
E in politica si paga sempe "pronto cassa".
Se a questo aggiungiamo che, diciamolo francamente, le porposte di Renzi sono sempre state generiche e mediatiche, allora c'è da essere fondatamente dubbiosi.
Però, va detto anche che se la fortuna aiuta gli audaci, e Renzi lo è, bisogna dire che gli eventi girano a suo favore: crisi economica, frantumazione di tutti i leaders politici precedenti, illegittimità costituzionale del Parlamento e di tutti i suoi atti e nomine da 8 anni ad oggi, pretesa, non più semplice desiderio, di cambiamento totale dell'Italia politica ed economica.
Il vento della storia, da oggi, soffia suo favore.
Auguriamogli, comunque la si pensi, il massimo successo, non fosse altro perchè adesso Renzi guida il maggior (ed unico) vero partito politico italiano presente sulla scena parlamentare ed istituzionale.
Solo se lui avrà successo, anche se parziale ma comunque sostanzioso, si rimetterà in moto, e in positivo, tutta la vita pubblica italiana.
E' innegabile che la somma di voti per i rottamatori Renzi e Civati fa 82 per cento. L'apparato e la gerontocrazia dell'ex pci è stata seppellita. Possiamo recitare il de profundis per i vari d'alema, bersani, violante, finocchiaro, bindi. L'orazione funebre è stata pronunciata da un certo cuperlo, un prodotto di d'alema allevato in fgc. Finalmente le giovani generazioni prendono il comando. diamogli fiducia e mettiamoli alla prova.
RispondiEliminaIeri ho votato alle primarie, lo hanno fatto forse 3 milioni di cittadini.
RispondiEliminaHo fatto la fila insieme a mia moglie, mi ha colpito la compostezza di tanta gente compresi i volontari al seggio.
Detto questo, adesso l'italia tripolare può partire.
Non so quando si voterà, però immagino una campagna elettorale divertentissima, Renzi, Berlusconi e Grillo daranno certamente spettacolo, ognuno darà fondo al proprio infinito repertorio di battutte e proposte fantasmagoriche.Immagino che i tre moschettieri riescano a tenere salde le proprie percentuali di consenso, cosi da rendere saldo anche per il futuro un equlibrato tripolarismo.
Queso ovviamente mi rende ottimista, avere non uno ma 3 leaders di questo livello, e che riescono a rappresentare oltre 9 italiani su dieci deve farci sentire un popolo fortunato e con un grande futuro..
Confermo le parole di Volpe. Ieri intorno alle ore 12 mi sono messo in fila con mia moglie al gazebo di corso calatafimi vicino alla caserma scianna. C'era parecchia gente ed abbiamo fatto la fila per circa un'ora. Gli elettori hanno aspettato educatamente il loro turno, mentre si parlava con nostalgia dei vecchi tempi di Berlinguer. La soddisfazione più grande per me è stata di avere mandato mio nipote di 16 anni a votare.
RispondiEliminaNon provo nostalgia per i vecchi tempi;capisco che il momento attuale impone un cambio netto. radicale.
RispondiEliminaNon amo la furia televisiva dei politici attuali, ne' il parlarsi addosso per via internettistica.
I contenuti devono essere capiti chiaramente; Cuperlo ha pagato il prezzo della sua mitezza dialettica pur avendo contenuti importanti.
chiudendo gli occhi ed ascoltandolo,pero', sentivo la cantilena di ratzinger, aumentata dalla erre rutilante.
Capisco che la maggior parte delle persone non viene raggiunta appieno dal messaggio.
Orbene: e' il momento dei bassi contenuti urlati?
Sono fiero che il mio amico Faraone entra nella segreteria.
Il gruppo di lavoro della segreteria mi sembra di livello notevole.
Aspetto con ansia i risultati.
Per il resto non mi attamatico troppo, per stanchezza, per noia, per la sensazione di avere fatto il mio tempo.
L'idea che da Berlusconi c'erano solo 2000 persone per la presentazione di 130.000 club o clob come dice lui mi fa piacere alquanto.
Che stia nascendo la vera nuova repubblica con sottofondo di jovanotti?
Beh, sempre meglio di apicella.
Il gruppo di lavoro dei gazebi mi e' sembrato composto; niente eccessi di profumo e cravatte; vedremo le primarie del PDL o di Forza Silvio che stile presenteranno.
Salotti in velluto?
Femmene pittate?
Gigantografie di Mangano?
Gadget di Dudu'?
Foto ricordo di putin e gheddafi?
Meglio Renzi con Mandela, credetemi sulla palora.
Non facciamo gli schifiltosi perche' non ci sembra rudemente di sinistra.
Meglio la sua smart come simbolo che lo yacht di Formicone.
Caro Gian Giuseppe,
RispondiEliminapenso di averci azzeccato, anzi no, il mio ottimismo mi portava verso 1 milione e 200.000 voti per Renzi e invece ne ha ottenuto sui 2 milioni. Ottimo non c'è che dire. Finalmente un segretario che non è un ex comunista. Adesso si che può crescere veramente il new Party democrat all'Americana.
Il merito è tutto di RENZI che ci ha creduto, quanto nessuno ci credeva.
Vi ricordate quanti prevedevano che Renzi sarebbe stato schiacciato dall'apparato e dai notabili. Quasi nessuno avrebbe scommesso su di Lui, dopo le primarie dell'anno scorso.
E invece no gli elettori hanno smentito i sapientoni. Significa che veramente la seconda Repubblica ieri è morta, nulla sarà più come prima e molti politici di professione e di mestiere dovranno ritornare a lavorare nei loro precedenti impieghi e professioni. Bene, così si possono finalmente riposare e pensare a quante cazzate hanno combinato negli ultimi 20 anni.
Ovviamente spero che Renzi sia all'altezza del compito.
RispondiEliminaMa con tutta sincerità devo confessare che mi sembra poca cosa.
Lo vedo come un fenomeno mediatico, ma non gli riconosco niente, poi il fatto che sia diventato segretario della sinistra, sostenendo concetti e programmi di destra, completa il quadro di confusione .
Le aspettative su Matteo Renzi sono tante. Forse pure troppe. Ma le urgenze del Paese lo sono altrettanto. Dovrà faticare, insieme alla sua squadra di giovani volenterosi e a tutto il PD, senza sosta e con grande impegno. Ha di fronte un muro di gomma con all'interno una parete d'acciaio. Lo hanno costruito, negli anni, politici e gruppi di potere conosciuti e non, con particolari accorgimenti per evitare lo sfondamento. Sarà una battaglia dura e rischiosa. Ma vale la pena tentare. Altrimenti, il disastro.
RispondiEliminaDomenica ho ricoperto la carica di presidente del seggio per le primarie nel mio paese. Vorrei raccontarvi due cose. La prima la condivido con quanto detto da alcuni di voi: la fantastica partecipazione di gente normale che voleva aderiva a questa iniziativa democratica con gioia. La seconda consiste in un aneddoto. All’una un signore sessantacinquenne (uno dei più anziani votanti nel mio seggio) mi si presenta e chiede di votare. Io adempio ai miei compiti e gli consegno la scheda indicandogli il luogo destinato alla votazione. Lui seduto prende la scheda e mi dice che non intende rendere segreto il suo voto e davanti agli occhi miei e dei miei collaboratori traccia in suo voto su Matteo Renzi. Chiede la scheda, la deposita nell’urna, mi dice d’essere contento e poi, con la forza e l’entusiasmo che avrebbe avuto a vent’anni, mi si rivolge con il pugno sinistro ben stretto e mi dice “Sempre compagno”. Io lo guardo e gli chiedo: “Ma se posso permettermi, lo sa che Renzi è accusato di essere poco di sinistra! Come mai l’ha votato?” E lui mi risponde: “Quando io partecipavo attivamente alla vita politica (nel 68 aveva vent’anni) essere di sinistra voleva dire essere giovani vogliosi di cambiamento, pieni di voglia di fare! Malgrado tutti sognassimo Mosca le nostre lotte erano sociali erano per un’Italia migliore. Guarda questo PD fatto di ex PCI che ne hanno fatto della loro storia? Dimenticata! Io oggi da comunista voglio credere nei giovani!”
RispondiEliminaIl signore se ne andò ma il suo viso e le sue parole hanno segnato in me un ricordo di quella giornata importante. Essere di sinistra secondo me (spero di non copiare Renzi, se lo farò lo farò inconsapevolmente) vuol dire sapere guardare al futuro. Altrimenti il PD che partito progressista è? In questo Renzi credo che sia un uomo di sinistra. Poi la politica deve leggere i tempi e credo che seppur i presupposti culturali siano fondamentali, oggi, lo sfida non è essere socialisti, ma recuperare lo Stato Sociale vicino alla morte. Riuscire a fare ciò vorrà dire tornare a essere un partito di sinistra (cioè ispirato al socialismo).
Non voglio trattare i temi istituzionali da voi abbondantemente trattati. Voglio però, concludendo, evidenziare una cosa, secondo me, importante. All’interno della Segreteria, la materia cultura è stata riservata come competenza del Segretario stesso. Non so se Matteo Renzi tratterà opportunamente la materia cultura, ma il presupposto ideologico per cui la cultura viene rimessa al centro mi sembra un ottimo punto di partenza.
La conquista del PD da parte di Matteo Renzi è la prova che più provata non si può di come sono ridotti male gli eredi del glorioso (si fa per dire) PCI, il partito che ha segnato nel suo contraltare alla governativa Democrazia Cristiana la storia della politica italiana.
RispondiEliminaMa si sa, tutto finisce, e dopo la DC, ad opera degli zelanti magistrati, adesso è toccato proprio a loro, gli ex comunisti, mai però troppo ex, ad opera di uno che non è mai stato comunista, e se l'anagrafe glie lo avesse permesso, sarebbe stato un democristiano doc. Gli alti lai innalzati dal quotidiano L'Unità e non solo, hanno una ragion d'essere ontologicamente pregnante. (Miii paroloni!!!)
(continua)
RispondiEliminaIl fatto è che il PD è stato vittima di se stesso e delle abitudini che ha preso sulle cosiddette primarie. Chi glie lo faceva fare a importare questa pratica deleteria dagli Stati Uniti?
Da sempre i comunisti e i loro eredi del PD avevano prosperato decidendo tutto nelle segreterie, senza che nessuno degli elettori avesse osato dubitare della bontà di quelle decisioni, prendendole come una cosa naturale e normale, come la pioggia o le belle giornate estive, e mai avrebbero messo in dubbio la liceità di quelle scelte, anche perchè l'elettorato del PCI prima e del PD dopo, è stato sempre un elettorato fideisticamente legato all'ideologia, prima che alle persone.
Ma hanno voluto dimostrare al paese che LORO hanno la superiorità morale, LORO sono veramente democratici, mica come quei rincoglioniti che davano il voto a Berlusconi imbambolati dalle sue televisioni e dal suo partito senza democrazia interna!!! LORO sono i Democratici, mica bruscolini!!! E allora, arrivati al dunque, con le primarie di domenica scorsa, l'hanno preso dove non sorge mai il sole, Cuperlo, il candidato dell'apparato post comunista del PD ha raccolto un vergognoso 18% delle preferenze, mentre l'82% gli ha votato contro. Una catastrofe, un'apocalisse, roba da fare rivoltare nella tomba Berlinguer (come scrisse l'Unità nella copertina di ieri).
La cosa che più brucia ai dinosauri ma anche ai giovani turchi del PD (basta guardare la faccia terrea di Stefano Fassina alla notizia della disfatta) è che non solo Matteo Renzi non è mai stato comunista nè simpatizzante comunista, ma nemmeno di sinistra, neanche poco poco, ed è riuscito nell'intento con un programma praticamente di destra nelle sue componenti più politiche, e con una serie di dichiarazioni che smentivano le stesse sue precedenti dichiarazioni, con continui voltafaccia rispetto a quello che aveva detto mesi prima, insomma, con una dimostrazione di incoerenza e dalle idee pericolosamente inutili nella loro contraddittorietà.
Ma chi glie lo ha fatto fare, al PD, di inventare le primarie all'italiana? Chi glie lo ha fatto fare? Per dimostrare di essere migliori di Berlusconi, hanno fatto un clamoroso karakiri, ruzzolando su un laccio teso non dal destino, ma dalla loro insipienza.
Adesso si apre un luminoso avvenire, perchè i dinosauri, e le dinosaure del PD dovranno abbandonare il campo. Una cosa di buono Matteo Renzi l'ha fatto; quella di liberarci in un tempo, spero, non troppo lungo, di personaggi come Anna Finocchiaro, Rosi Bindi, Pier Luigi Bersani, e cos' via discorrendo.
Veltroni, il perdente, si è già ritirato, anche se non è andato in Africa, come aveva promesso;D'Alema ormai non c'è più, e si è visto come si sia ridotto a portare a spasso il cane e a vantarsi di raccoglierne la cacca secondo la legge.
Sic transit gloria mundi.
Quanto alle speranze che tanti, troppi ripongono su Renzi, anche nel nostro blog, non credo che siano speranze ben riposte. Renzi è ben poca cosa, ha dalla sua soltanto l'età, la faccia di bronzo,una buona posizione negli schermi televisivi, una loquela incessante e a volte molesta, ma se scendi in profondità, ti accorgi ha detto delle cose terribili, tra cui qualcosa contro le pensioni agli anziani, per la quale si è meritato i rimproveri di sua nonna. Ma abbiamo tanto tempo per parlare della politica di Renzi.
Per ora godiamoci la futura rottamazione della Bindi e della Finocchiaro.
Sono stata a favore di Matteo Renzi sin dalle primarie con Bersani. Poi è andata come tutti sappiamo.
RispondiEliminaOggi spero che il neo segretario del PD possa dare le giuste direttive, prima all'interno del suo partito e poi al resto delle istituzioni.
Dopo tutte le chiacchiere che abbiamo subito in questi ultimi tempi, il popolo italiano ha bisogno di una nuova classe politica che sia all'altezza di recuperare lo schifo che fino ad oggi hanno creato i vecchi politici e quelli attuali.
I cittadini devono riacquistare fiducia nelle istituzioni e ritornare a parlare di politica con la P maiuscola. Cioè, di quella politica che non si arricchisce riducendo quasi tutti gli italiani alla fame.
Speriamo che Renzi possa concretamente dare un contributo nuovo per un vero cambiamento.
In occasione delle molteplici riprese televisive di persone che andavano coscienziosamente ad apporre la propria firma su un modulo che avrebbe decretato la vittoria di Renzi, mi ha colpito un elemento. Può darsi che ciò derivasse esclusivamente da un problema delle riprese stesse o dalle diverse tecniche adottate dai registi che si sono occupati del montaggio.
RispondiEliminaMi pare improbabile però che tale errore di comunicazione si sia evidenziato in tutti i filmati riprodotti nell'occasione. Mi riferisco al fatto che in occasioni di questo tipo, in passato (intendo quarant'anni, ma forse anche fino a vent'anni fa) avremmo visto teorie di operai, artigiani e comunque di gente umile. Stavolta, invece, i protagonisti erano dei cosiddetti cittadini borghesi, o addirittura 'high-class', evidentemente professionisti, intellettuali, 'grand-commis'.
Tutti eleganti, ordinati, in grado di rispondere con sufficiente competenza e ironia (oltre che una pronuncia perfetta) alle domande dell'intervistatore di turno.
Nell'amplissimo dibattito presente nei giorni precedenti le votazioni, in quasi tutte le emittenti televisive nazionali e locali, alcuni opinionisti, in effetti, ponevano in evidenza come da questa tornata di elezioni sarebbe venuto fuori un Partito democratico con una forte componente liberale-socialdemocratica. A me piuttosto è sembrato che ci fosse la quasi totalità dei soggetti che solo qualche anno fa avremmo definito 'radical-chic'. Rispetto a questi perfino il sofisticatissimo Bertinotti, sarebbe passato in secondo piano.
Questa, accanto alle osservazioni pertinenti e nel merito, per quanto secondaria, a mio avviso è una cosa sulla quale si dovrebbe riflettere. Sarebbe infatti utile e necessario andare a verificare cosa deve essere accaduto in Italia, in questi anni, nella politica, perché un partito dalle tradizioni saldissime, radicato nel territorio, collegato con le istanze internazionali, quasi senza che ce ne accorgessimo, abbia subito trasformazioni così profonde.
Io non ho gli strumenti per analizzare fino in fondo o addirittura tentare di interpretare tale aspetto, ma mi piacerebbe che qualcuno mi spiegasse, almeno per grandi linee, cosa è successo all'elettorato tradizionale del partito democratico. Capisco altrettanto bene che probabilmente buona parte della materia prima (l'elettorato operaio) sia via via venuta meno anche per effetto della crisi, della disoccupazione e della dismissione delle grandi industrie e delle piccole imprese; tutto questo però non mi appare sufficiente a spiegare il fenomeno e comunque il subentro della nuova tipologia di elettorato.
Mi chiedo infine se questa modificazione abbia riguardato soltanto questa parte della politica o invece abbia raggiunto anche gli altri partiti tradizionali. Ovviamente la richiesta non ha senso per un Movimento nuovo come cinque stelle.
Io ritengo che, a ben scavare, troveremmo delle motivazioni che si fondano proprio su un reale cambiamento nella società e della cultura del Paese; cosa - questa - che ha quasi riallineato e riassegnato gli ' input' e gli 'output' del sistema inteso secondo le moderne dottrine sociologiche.
Ciao Salvo.
RispondiEliminaE' sempre un piacere per me leggerti.
Le tue argomentazioni mi hanno "stanato" ancora una volta dal mio solito indugiare nel dire le cose in modo viscerale, cioè come le penso istintivamente nel primo impatto.
Non voglio fare lunghe analisi.
Voglio solo ricordare due episodi personali.
Il primo riguarda un invito elettorale di qualche anno fa che mi pervenne da Faraone candidato alla Regione. Andai con mia moglie. Lei estremista di sinistra da sempre, io da sempre cattolico democratico (leggasi democristiano di sinistra). Tutti e due elettori dalla prima ora del PD. La riunione si teneva al Kalesa al Foro Italico di Palermo (già di per sè noto punto di ritrovo dei radical chic di Palermo). In attesa di Faraone, osservavamo i convenuti. Quasi tutti giovanissimi ed elegantissimi (ragazze con tacchi a spillo e ragazzi "vogue"). Io e mia moglie ( 50enni) ci siamo guardati negli occhi, e in un battibaleno siamo fuggiti via "fieri" di essere gli unici due convenuti che indossavano jens e maglietta. Oggi Faraone è in segreteria nazionale per il welfare ed il lavoro, unico siciliano, già contestato dopo sole 12 ore da qualcuno che gli ricorda di essere coinvolto in una inchiesta di scambio di voti con mafiosi.
Il secondo caso riguarda un vecchio consigliere della mia circoscrizione da oltre 20 anni militante ed eletto di Forza Italia, PDL, referente di Miccichè, Scoma e Cascio. Anni fa, quando facevo campagna elettorale per il PD nel mio quartiere ci incontrammo per strada e mi "aggredì" verbalmente pesantemente e con dileggio perchè turbavo il suo ambiente. Da 3 mesi ho saputo che è passato armi e bagagli con Faraone e Renzi. Come si suole dire in siciliano: "un si può tienere". E' entusiasta ed infaticabile.
Non aggiungo altro, per carità di patria.
Dico soltanto che a me i plebisciti non mi sono mai piaciuti, perchè diffido delle conversioni improvvise, insospettabili e di massa sulla via di Damasco.
Comunque auguro e spero che Renzi sappia dare una scossa positiva al paese, anche se non dovesse essere quella "riscossa" per tanti decenni vagheggiata dai comunisti italiani.
FOLGORATI DA "MATTEO" SULLA VIA DI "FI..RENZI". è solo un titolo.
RispondiEliminaL'ITALIA E' DEBOLE. RIVOLUZIONE CON FORZA SILVIO. anche questo è solo un titolo.
RispondiEliminaI CAPI DEI PORCONI ACCAREZZANO I FORCONI.
RispondiEliminaALFANO TAGLIA IL CORDONE O! ALTRIMENTI T'IMPICCHI
RispondiEliminama se alfano taglia il cordone ombelicale, silvio gli taglia i cordoni della borsa, pieni di 265 milioni euro per la vendita del 5,6 di mediolanum. forza silvio
EliminaDAL CILINDRO DI SILVAN, ALFANO COLOMBA O CONIGLIO? questo è l'ultimo titolo. per oggi basta.
RispondiEliminasan paolo era epilettico noto. ebbe quindi una crisi in piena regola con tanto di "aura", ovvero anche allucinazioni visive.
RispondiEliminaQuindi bisogna ripensare alcuni eventi e riportarli a più banali considerazioni.
silvio farà la rivoluzione se verrà arrestato.
RispondiEliminacome al solito gli zorro aumentano.
RispondiEliminaQuindi il primitivo zorro si astiene da futuri commenti.
Avanti un altro.
E’ fuori discussione il successo di Matteo Renzi e del Partito Democratico nelle primarie della “Immacolata”. Che oltre due milioni ed ottocento mila persone andassero a votare in una competizione di partito in 9.000 gazebi, sparsi per l’Italia, non era una cosa semplice, e non ci credeva nessuno, nemmeno gli addetti ai lavori. Ma che significa ciò?
RispondiEliminaSignifica che esiste ancora nella gente, volontà di partecipazione, che c’è ancora fiducia nei partiti, nelle Istituzioni e nel futuro dell’Italia. A votare c’era gente di tutte le categorie sociali che, messi in fila, hanno aspettato ore ed ora per dare fiducia ad un partito, ad un metodo di partecipazione dei cittadini, che è stato vincente. Il metodo delle primarie ha garantito, fin ora, serietà nella scelta della classe dirigente e della linea politica ed ha garantito, soprattutto, una vittoria del metodo democratico.
Ed è l’unico partito in Italia, non personale, non padronale o non aziendale, che fin ora lo ha adottato. E’ una sconfitta altresì del qualunquismo, del populismo di qualsiasi genere, del berlusconismo in particolare, una sconfitta del grillismo, che una settimana prima aveva organizzato il “vaffa…”, mentre gente ha preferito scegliere di dar fiducia attraverso un metodo, che somiglia molto a quello americano, alla persona che incarna meglio i valori dell’elettore di centro sinistra.
Ed ora vorrei che, finalmente, si smettesse di paragonare il Partito Democratico, nato nel 2007 al rottamato PCI o alla vecchia DC. Vecchia storia di chi vuole guardare alle spalle, al passato e non guardare invece al futuro, o non vuole guardare avanti. Se pensiamo che il nuovo segretario del p.d. Matteo Renzi con la caduta del muro di Berlino, aveva tredici anni, e la nuova classe dirigente del p.d. che egli ha nominato, ha un’età media di 35 anni, è fuori da ogni logica parlare ancora di comunismo. Lasciamolo fare questo ai rincoglioniti. A noi tocca vedere se e quando questo governo e questa nuova classe dirigente metterà mano alle riforme, quella elettorale in primis, e le altre che riguardano il lavoro e tutto il resto, in un paese che non può ancora aspettare.
Raccolgo l'invito dell'amico Filippo.
RispondiEliminaGuardiamo soltanto avanti, al futuro.
Diamo credito a Renzi.
Ne riparliamo fra i famosi 100 giorni, e cioè a marzo 2014 (possibilmente escludendo il giorno delle idi di marzo).
Ormai siamo al caos
RispondiEliminaPRIMO PUNTO
RispondiElimina(E le sue dichiarazioni sulla legittimità dell’attuale Parlamento sono viziate dall’esito del pronunciamento della Corte Costituzionale.) questa dichiarazione dell'autore e falsa basata sul nulla perché l'articolo 136 recita così..:
QUANDO LA CORTE COSTITUZIONALE DICHIARA L'ILLEGITTIMITÀ COSTITUZIONALE DI UNA NORMA DI LEGGE O DI ATTO AVENTE FORZA DI LEGGE ,LA NORMA CESSA DI AVERE EFFICACIA DAL GIORNO SUCCESSIVO ALLA PUBBLICAZIONE DELLA DECISIONE :.
Da ciò scaturisce che tutto ciò che tale norma ha prodotto prima resta efficace e quindi e legittimo , tanto è vero che la stessa corte dice in coda che il parlamento , eletto con quella norma è legittimato a modificarla .
chi afferma il contrari o è in mala fede o è ignorante di diritto
NE DERIVA CHE LE AFFERMAZIONI DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO LEGITTIME E VERE
chi afferma il contrario vale come sopra