di Giangiuseppe Gattuso - Il resoconto di un anno è sempre cosa difficile. Si intrecciano fatti e ricordi personali, aspettative, e le evenienze che ci coinvolgono.
In un modo o nell’altro. Ma su PoliticaPrima parliamo di fatti che riguardano il Paese, la Politica, e ciò che vorremmo per l’anno che arriva.
Quello passato, il 2013, è stato pieno di novità. Dimissioni del Papa, un fatto molto singolare, e l’elezione del nuovo. Venuto da lontano, si è subito dimostrato persona amabile, a suo modo rivoluzionario, di nome Francesco. Tutto lascia pensare a una Chiesa nuova, aperta e vicina alla povera gente.
È stato anche l’anno delle elezioni politiche. Il 24 e il 25 febbraio un risultato clamoroso, una vittoria a metà del PD e di Pierluigi Bersani che aveva vinto le primarie del suo partito. Un Parlamento sostanzialmente diviso in tre. Una maggioranza schiacciante alla Camera e numeri risicati al Senato. Il risultato: senza accordo con altre forze politiche niente Governo Bersani. E così è stato. Per una sommatoria di coincidenze e anche di precise volontà.
La novità assoluta è stata rappresentata dal Movimento 5 Stelle. Una forza politica nata grazie all’impegno, al limite dell’umano, di un personaggio conosciuto al grande pubblico per la sua lunga carriera di comico televisivo e di teatro. Ha saputo coinvolgere milioni di cittadini, in gran parte giovani, in una avventura entusiasmante, riavvicinando in modo del tutto originale tantissima gente alla Politica. Non si erano più viste piazze piene da tantissimi anni. La partecipazione è stata enorme e la presenza di questo movimento ha drenato e frenato derive verso altre forme di ‘manifestazioni’ nel Paese. Loro punto di forza la totale assenza di finanziamenti pubblici, la riduzione dei compensi degli eletti e la trasparenza nella gestione delle risorse assegnate.
Un’altra novità ha segnato il 2013. Il 22 aprile Giorgio Napolitano, che lo aveva escluso categoricamente più volte, viene eletto, per la seconda volta, primo caso nella storia italiana, Presidente della Repubblica. Anche stavolta, a determinare questo sorprendente risultato, una sommatoria di coincidenze e precise volontà. Conseguenza immediata il Governo delle larghe intese, PD/PDL e Scelta Civica di Mario Monti. Una opportunità sprecata come una meteora. Voluto fortemente dal leader del centro destra, da perdente delle elezioni, ha, sostanzialmente determinato il Governo di Enrico Letta Presidente del Consiglio e di Angelino Alfano suo Vice e Ministro dell’Interno. Il massimo possibile, inimmaginabile. Le responsabilità attribuite al M5S per non avere favorito la nascita di un Governo Bersani si sono velocemente infrante di fronte all’evidenza delle strumentali proposte degli esponenti del PD.
Ma il 1° agosto arriva la sentenza della Corte di Cassazione di condanna a 4 anni di reclusione per frode fiscale di Silvio Berlusconi, e cambia tutto. Si susseguiranno settimane e mesi di polemiche, scontri al calor bianco sulla decadenza, minacce di dimissioni dei Ministri del PDL e tira e molla sul programma sulla questione IMU, IVA e altre amenità. Lo scontro si conclude con la rinascita di Forza Italia e del Nuovo Centro Destra che con Alfano e altri quattro ministri restano nel Governo a tenere il fronte. Il 27 novembre Silvio Berlusconi non è più Senatore della repubblica, il Senato a votazione segreta (spinto dal M5S) ne ha decretato la decadenza.
Solo pochi giorni dopo, l’8 dicembre, Matteo Renzi, 38 anni, diventa Segretario nazionale del Pd con una larghissima maggioranza e la partecipazione di oltre due milioni e mezzo di votanti. Dovrà dimostrare capacità e, se ce l’ha, carisma. Ma intanto è una svolta epocale, un quadro di forti cambiamenti che nel 2014 dovranno produrre i frutti sperati.
Tutto bene dunque? Abbiamo superato, come dice qualcuno, a cominciare dal capo del Governo, il punto più buio e si comincia ad intravedere la luce, anche se ancora lontana? Tutti i dati, però, ci dicono altro e la percezione della crisi è ancora fortissima. La tragedia ha attraversato il mare di Lampedusa e le sofferenze e le difficoltà sono tante. Le riforme e i provvedimenti necessari al Paese, tanto sbandierati, non arrivano ancora. Così come gli esempi virtuosi di Governo e Parlamento. Le soluzioni stentano ad arrivare o a esplicarne gli effetti benefici.
Probabilmente il problema riguarda tutti noi. Il popolo, l’insieme di cittadini che sembra abbiano perso, se mai l’avessero avuto, il senso dello stato e del bene comune. Invece è l’ora di rimboccarsi le maniche, di far sentire la propria voce, di impegnarsi, di crederci, di ricominciare a sperare.
* Buon anno e felice 2014 a tutti. Un ringraziamento particolare agli autori, ai commentatori, ai collaboratori e ai nostri lettori, vera anima di PoliticaPrima.
"In Italia una rivoluzione. Lo dicono pure le stelle"
RispondiEliminaL'astrologa Magliano vede un 2014 di tumulti: "Colpa di Plutone in Capricorno. L'ultima volta causò la presa della Bastiglia".
Vorrei fare degli auguri non banali. Speciali. In questo nuovo anno uscirà io nostro giornale e si chiamerà (la testata è stata registrata e ci appartiene, dunque non ce la possono rubare) IL DISSIDENTE.
Non soltanto io dissidente da Berlusconi (dirò fra poco) ma io amo i dissidenti, coloro che sanno dissentire da ciò che pensavano fosse il loro ambiente. L’evoluzione delle idee, la qualità del pensiero, è fatta di strappi, di separazioni, rinunce, novità. Accade anche in amore, benché in amore un amore eterno sia la cosa più bella, purché sia amore.
Io auguro all’intera Italia di essere dissidente. Occorre mettere in crisi le idee, i luoghi comuni, possibilmente se stessi. We need to try. Sfidare, dubitare, capovolgere.
Le rivoluzioni politiche ed economiche sono piccole rivoluzioni: semplici mutamenti di macchina. La nuova macchina viene montata e revisionata e gira e il grosso della operazione è compiuto! Una rivoluzione vera, assai più complessa, è quella che ha per obbiettivo di rimettere a punto la vita segreta di ogni anima. Non si tratta più di revisioni ma di vizi e virtù, richiami profondi e debolezze, di povere speranze che ci sono così care.
Un cuore ermetico, un’anima, e le sue crisi segrete, i suoi slanci, i suoi crolli, gli affetti di un corpo e i suoi decadimenti, le paure che si nascondono con tanta fatica, la lotta incerta e oscura che è la felicità: ecco la vera rivoluzione. Recare luce ove è ombra, aiutare a rialzarsi chi sta cadendo, reinsegnare a pensare cose diverse da un corpo, dominare l’imperfetto, elevarsi verso il meglio. Questa è la rivoluzione che può portare una gioia ma che incute tanta paura. Noi tutti avanziamo tra enigmi.
Auguro, in pratica, di non avere più bisogno di dire BISB
(che vuol dire Basta con gli Incapaci, le Sanguisughe e i Bugiardi).
Basta con i lobbyservitori e i frequentatori di “salotti esclusivi”
eletti dalla maggioranza dei cittadini e abilitati a lobbyservire
usando i soldi pubblici.
Non li votiamo!
Facciano i servitori a casa loro!
Un augurio apparentemente poco impegnativo!
Invece sarebbe una rivoluzione!
E tutto, o quasi, in un paese disinfestato, inizierebbe ad essere più
facile, anche per i giovani!
Buon anno a tutti , ma in particolare a tutti quelli che stanno mettendosi a disposizione per fare si, che avremo un mondo migliore.
Auguri
Marco Tellaroli
Complimenti mi arruolò tra i dissidenti
RispondiEliminaBuon anno a te direttore e a tutti gli amici del blog.
RispondiEliminaBuon 2014.
Se con la nostra speranza si potessero cambiare, veramente, le cose oggi sarebbe certamente tutto diverso. E pure vero che la speranza e' l'ultima a morire. Che dire di noi cittadini che subiamo decisioni non sempre (quasi mai per l'esattezza) a nostro favore. Si subiamo, il popolo e' sovrano nelle scelte ma devi scegliere su chi si propone e qui che la speranza si fa forte ma fino ad oggi la scelta giusta e' stata una chimera. Lo Stato si è dimostrato patrigno. Dobbiamo pagare per le scelte sbagliate ora dell'uno poi dell'altro governo e paghiamo sempre noi. Mai una volta politici, magistrati e responsabili vari hanno messo le mani nelle LORO tasche. Tutte le misure prese sono misure tampone e tamponiamo sempre, si fa una legge e dopo la si ritira. Non c'è Giustizia GIUSTA. Ma noi continuiamo a sperare un vecchio proverbio recita "chi di speranza campa di speranza muore".
RispondiEliminaTutto si riassume, caro Gian,in queste ultime parole che hai scritto alla fine del tuo bell'articolo:"Probabilmente il problema riguarda tutti noi. Il popolo, l’insieme di cittadini che sembra abbiano perso, se mai l’avessero avuto, il senso dello stato e del bene comune. Invece è l’ora di rimboccarsi le maniche, di far sentire la propria voce, di impegnarsi, di crederci, di ricominciare a sperare." E' lì il problema. Quanti italiani l'hanno capito? Quanti sono disposti ad un vero cambiamento? Dubbio amletico...ai posteri l'ardua sentenza. .
RispondiEliminaIl 2013 è stato un anno da paura, un anno che fortunatamente ci siamo lasciato alle spalle.
RispondiEliminaLe dimissioni di Benedetto XVI e l'elezione di Papa Francesco sono, a mio parere, tra le poche cose positive accadute nell'anno appena trascorso.
Se ci pensiamo bene, i risultati elettorali, il temporeggiare di Bersani, il governo delle larghe intese, l'exploit i Grillo, la rielezione di Napolitano, la condanna di Berlusconi, l'arrivo di Renzi alla guida del PD...ma cosa sono questi avvenimenti di fronte alle tragedie consumatesi a ripetizione a due passi da casa nostra, nel Mediterraneo?
Tutto deve avere un valore, e le centinaia di morti gridano vendetta contro chi le ha causate. Cosa volete che siano, a confronto, gli avvenimenti della nostra misera politica? Eppure si continua a pestare acqua nel mortaio, i poveri diventano sempre più poveri al contrario di chi specula sulla crisi e si arricchisce alle spalle di chi non ce la fa. Le banche sperperano allegramente il denaro di chi, incautamente, li ha dati loro in deposito. La Banca di Siena è la prova di come anche il mondo bancario sia un luogo di corruzione. I milioni di euro dati a Profumo come liquidazione, dopo pochissimi anni di servizio, nonostante la pessima prova che costui ha dato di sè sono, qualora ce ne fosse ancora di bisogno, la prova dell'ingiustizia nella quale vive il torbido mondo della finanza.
E noi ci accapigliamo per i vari Bersani, Grillo, Renzi, Berlusconi, ecc. ecc.?
Evidentemente anche a noi fa comodo girare lo sguardo dall'altra parte per non vedere tragedie e soprusi, accontentandoci di sollazzarci col teatrino marcio di questa politica declassata, piccola piccola, ma grande grande nella corruzione e nel malaffare, dove vincono i grassatori e i tassatori. Fa anche rima.
Addio 2013 terrificante; il 2014 dovrà, per forza di cose, essere migliore.
il 2013 e' stato, secondo me, caratterizzato dalla paura.
RispondiEliminaLa paura di cambiare nella sostanza intendo.
Formalmente si e' assistito a tanti cambiamenti, ma la sostanza e' rimasta un po' deludente.
Dopo aver delegato la gestione della cosa pubblica ai c.d. tecnici, ci aspettavamo che gli altri (parlamentari e addetti ai lavori) incominciassero un percorso vero di grandi riforme.
Ma tutti sono riformisti ergo niente riforme.
Il pasticciaccio delle larghe intese ha creato un altro casino:
ognuno vuole tenersi distante dalle scelte impopolari o pseudotali, tasse, regole, cambiamento degli enti locali etc etc
Il presidente Napolitano si e' trovato al centro di una bagarre patetica con i ricatti di Berlusconi abdati a male e la voglia di intraprendere un percorso di riforme (anche lui Riformista)
L'indirizzo dato per il ripristino della legalita' nelle carceri ha determinato una legge semiabortiva.
tutta fiction? non saprei, ma le scene del mare di lampedusa rimarranno scolpite nella mia memoria; la disinfestazione da parte degli operatori dei centri di accoglienza dopo pochi giorni dalle lacrime dei governanti europei e italiani davanti alle bare schierate la dice lunga.
La grande ipocrisia dell'accoglienza.
Non siamo accoglienti con noi stessi, figuriamoci con gli altri.
Caro g.g.g. e politici primi, sospetto che ci sia un momento per riflettere, autocriticarsi, ripartire.
Sara' il 2014 l'anno della ripartenza????
“La speranza di un anno migliore”. Hai ragione, caro Direttore, solo la speranza ci resta ormai per gli anni a venire… Dopo un anno insipiente, sciapo, insignificante, passando in rassegna i fatti accaduti nell’anno appena trascorso, una nota positiva ci viene solamente dalla Chiesa Cattolica, con l’elezione di papa Francesco, che ha saputo rinnovarsi e riformarsi presentandosi al mondo come esempio straordinario di cambiamento radicale.
RispondiEliminaPer il resto, a parte l’esperimento delle primarie nel PD e l’elezione di Matteo Renzi, che si è presa per le mani la patata bollente di mettere in sesto l’Italia, scommessa che dovremo a breve verificare, e l’esclusione dal Parlamento italiano di Silvio Berlusconi, che con un sussulto di dignità la politica ha risolto, abbiamo visto lo spettacolo di sempre, ovvero di una politica litigiosa, che non pensa agli interessi dell’Italia, ma pensa ancora agli interessi della casta.
Speravamo che un Parlamento rinnovato potesse mettersi a lavorare, per togliere i privilegi e fare una lotta senza quartiere agli speculatori ed ai grandi evasori e, contavamo in ciò anche su una nuova forza (i penta stellari), ma questi ultimi hanno preferito, con la campagna disfattista contro tutti, di fatto congelare un terzo di voti ottenuti dagli elettori. Non è una situazione bella questa, una situazione in cui, sebbene gli italiani sappiano portare il “made in Italy” ed i prodotti di eccellenza avanti nel mondo, debbano combattere per il lavoro che manca o per una legislazione europea antiquata e per niente solidale.
La speranza è solo una: rimboccarci le maniche e lavorare inventantoci il lavoro. Pensiamoa a creare sviluppo, agevolando le piccole e medie imprese ed investendo nel settore del turismo, puntando sempre più sull’innovazione e la scuola, e senza perdere quote di mercato nel manifatturiero, sperando che la FIAT-CRYSLER ora punti sull’Italia.
Credo che la politica solo cominciando a rinunziare ai finanziamenti pubblici possa esprimere un sussulto di dignità, non cacciando via un parlamentare che a breve sarebbe stato ugualmente escluso dal seggio. Maramaldo docet.
RispondiEliminaConcordo con l'analisi di Gianni per il 2013 e vorrei solo aggiungere che alcuni di noi non stanno più ad aspettare gli eventi e quindi a subirli. Non è più tempo di attendismi, utilitarismi e tattiche. Dobbiamo agire e operare anche a rischio di procurci antipatie e qualche inimicizia. Abbiamo il dovere di farlo per essere protagonisti del nostro futuro e di quello dei nostri figli, senza ritrosie e con generosità.
RispondiEliminaIl 2014 si presenta come l'anno delle opportunità.
Opportunità perchè assistiamo, come ha detto Letta, ad un cambio generazionale complessivo di 30 anni e questo ci da speranza.
Opportunità perché la mia generazione, pur baipassata, non si rassegna a subire una umiliazione, ma anzi vuole contribuire, con la propria esperienza, competenza e generosità al cambio di passo del nostro paese e della nostra Sicilia.
Opportunità perché o si fanno le riforme o il 25 Maggio si va a votare per rinnovare tutto Parlamento, Governo, e speriamo anche Assemblea e Governo regionale.
Opportunità perché qualche timido segno di ripresa si intravede e proprio ieri, dopo quasi 3 anni lo SPREED è sceso sotto la quota di 2 di differenziale.
Allora amici, rimbocchiamoci le maniche e diamo il nostro contributo, Noi non siamo quelli che " aspettanu a ficu na vucca ". noi andiamo a cercarla nell'albero che la produce.
AUGURI A TUTTI PER UN SERENO E PROFIQUO 2014 IN PACE SALUTE E AMICIZIA.
Il 2013 è stato un anno terribile.
RispondiEliminaPerò è un stato un anno che, pur vedendo arrivare al pettine i nodi più intricati della crisi globale , cioè di tutto e di tutti, ha visto delle soluzioni inedite e, per certi versi, sconvolgenti e imprevedibili, come ad esempio le dimissioni di un papa (la 2.a volta in 2.000 anni) e l'elezioni di un papa che indica nella sobrietà umile la via di uscita, ed ancora l'affermazione elettorale straripante di un movimento di opinione civile (Grillo e il suo M5S), la fine di una casta politica trasversale incapace di cogliere le novità e la generalizzata voglia di radicale ed immediato cambiamento ed invece ha sferrato l'ultimo colpo di coda rieleggendo per la 2.a volta lo stesso Capo dello Stato (anche questa una novità) ed imponendo un governo fantoccio delle larghe intese mai voluto dagli elettori, la bocciatura del porcellum da parte della Corte Costituzionale che di fatto ha delegittimato tutti e tutto e che, a mio parere, ha determinato infine l'elezione, con un plebiscito popolare, del nuovo leader del maggiore partito italiano, un giovane dalle idee lucide e decisionista e che pertanto sembra far sperare positivo.
Dunque, con Renzi sembra che il 2014 inizi sotto buoni auspici, cioè quelli di vere e rapide riforme vitali per la nostra democrazia ed economia.
Di sicuro, nel 2014 ci sarà, quantomeno, l'auspicato tentativo di risalire la china. Non mi sembra poco.