di Giuseppe Bianca - Adesso che Silvio Berlusconi ha fatto la fine di Fini, tanto augurata da lui stesso ad Angelino ex suo delfino, e si trova fuori dal parlamento italiano, un coro silenzioso di urrà urlati a bassa voce, sale verso il cielo dei fascisti.
Si perché oggi la memoria necessita di ardore, ma l'esperienza racconta la prudenza e poi la disillusione. Il coro passa dalla rabbia di chi si è fatto sfilare un partito da sotto il naso, raggiunge quanti hanno creduto che la Destra Sociale avesse in lui un interlocutore reale di governo, anzi, l'interlocutore del piano più alto, colui che doveva tradurre in esiti le istanze di un purgatorio durato una vita e venduto nei saldi dopo il 1993.
Il fragorosissimo brusìo arriva, e lì si ferma, finalmente in un posto sperduto, senza nome, un luogo indefinito. È stata presunzione, riconosciamolo, pensare di potere spedire un giorno Gianfranco Fini a Palazzo Chigi, col dodici per cento dei voti degli italiani. La presunzione buona dei semplici e stolta degli ambiziosi. Di chi però è destinato ad una parentesi, non a durare.
Le rivoluzioni che non ci sono, il ritorno dell'uguale, le facce di quelli che non hanno avuto bisogno neanche di cambiare nome, al più lo cambiano al partito, al contenitore del momento. Cosa rimane di questi ultimi momenti, che l’occhio fissa al rallenty?
Bondi una macchietta impagabile, Brunetta, Schifani. Berlusconi ha cercato qualcuno che chiedesse per lui la grazia a Napolitano. Adesso la faccia lui agli italiani. Torni a casa, da pensionato ricco. Ci consegni il suo oblio. Almeno quello, con onestà. Siamo disposti a perdonargli tutto, fuorché un futuro eventuale ancora in politica
Giuseppe Bianca
29 novembre 2013
29 novembre 2013
Gianfranco Fini ha effettivamente distrutto AN facendo un grave errore. Ma non era da solo, tanti altri dirigenti di quella forza politica hanno condiviso la scelta e ne hanno avuto grandi benefici. Adesso il tempo è scaduto per lui è per Berlusconi. L'uomo che lo sdogano' alle elezioni di Roma di qualche anno fa.
RispondiEliminaCondivido totalmente il tuo convincimento. ciao.
EliminaUn Paese che perde tempo appresso alle beghe personali di Berlusconi, che rimpiange FIni, che è costretto ad attendere le decisioni di una classe politica dirigente e dominante senza reagire, non ha un grande futuro. C'è bisogno di una scossa forte, potente, di un qualcosa che risvegli le coscienze. La responsabilità, in fondo, è di ognuno di noi. Ma stentiamo ad averne la consapevolezza.
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