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sabato 9 novembre 2013

Caro Saverio non si cancella la storia politica del PID con un comunicato stampa

Fini e Saverio Romanodi Franco Scancarello - Il 30 Ottobre scorso, con un comunicato stampa all'ora di pranzo, Saverio Romano annunciava che tutti i parlamentari del PID-Cantiere Popolare aderivano a FORZA ITALIA.
Così finiva la storia di un partito nato a Roma il 6 Ottobre di 3 anni or sono. A seguito di una scissione dall'UDC causata dal cambiamento di linea politica di Casini, senza alcuna deliberazione del Consiglio Nazionale e da una evidente, strategica, presa di distanza dello stesso da Totò Cuffaro, che da li a pochi mesi sarebbe stato condannato definitivamente dalla Corte di Cassazione.
Verso il PPENon so quanti di quei deputati, citati nel comunicato, condividessero tale scelta . L'amico On. Antinoro ha sentito, però, la necessità di precisare elegantemente che la cosa non lo riguardava in quando aveva già deciso, con la fine del suo mandato di Parlamentare Europeo del PPE, di lasciare la politica e di ritornare a fare il medico-Fisiatra a tempo pieno. Gli eventi futuri ci diranno in quanti hanno condiviso tale decisione antidemocratica e antistatutaria.
Eravamo in tanti in quel pomeriggio dell'Ottobre di 3 anni fa, nell'affollatissimo Teatro Zappalà di Palermo, ad aver creduto a quella scelta per dare una casa a quei cattolici democratici, molti dei quali avevano militato nella sinistra sociale della Democrazia Cristiana, che volevano costruire la sezione italiana del Partito Popolare Europeo.
Calogero ManninoL'intervento di Lillo Mannino, come al solito, lucido e appassionato, aveva acceso i nostri cuori e ridato la speranza di ritornare alla politica vera, fatta da uomini uguali che con metodo democratico davano il loro contributo alla vita politico-sociale ed economica per rappresentare le istanze popolari nelle istituzioni, ispirati e conviti sostenitori della linea politica del nostro leader naturale, vero ed unico, Totò Cuffaro.
Quel disgraziato 21 Gennaio del 2011, una sentenza inquietante della Suprema Corte di Cassazione, Presieduta dal Giudice Esposito, lo stesso della sentenza Berlusconi, ci lasciava nello sgomento e ci faceva perdere la speranza.
Romano, che avrebbe dovuto continuare la linea di Cuffaro, si distinse subito e, pur di fare il Ministro del governo di Berlusconi, ingaggiò una inopportuna battaglia giudiziaria e mediatica che di certo non giovò ne a lui, ne al PID. Mannino ne trasse le conseguenze e si allontanò dal PID, di cui era il Presidente Nazionale.
Saverio Romano MinistroIl 3 Settembre del 2011, nella Festa Popolare di Summonte, intervenendo nel dibattito, tentai di far comprendere gli errori compiuti con quella scelta e di proporre una linea politica distinta da quella di Berlusconi. Rimasi inascoltato, anzi alle ultime politiche, il PID presentò liste proprie solo alla Camera, mentre al Senato inserì i propri candidati nella lista del PDL. Non speravo più, a questo punto, che la linea cambiasse e non potevo tradire la mia storia politica, modesta ma coerente, annettendomi al partito di Berlusconi.
La goccia che fece traboccare il vaso fu la constatazione anche che il gruppo dirigente nazionale del partito, soprattutto ad Agrigento, con una scelta conservativa, miope e antidemocratica, si era impegnata con tutti i mezzi per favorire, alle regionali, l'elezione dell'On. Salvatore Cascio, deputato uscente, a danno di Michele Catanzaro, uno dei giovani più promettenti del partito che ricopriva allora l'incarico di vice segretario regionale. Ma grazie al lavoro, all'impegno e all'entusiasmo di tanti altri giovani, sfiorò lo stesso l'elezione a deputato regionale.
Ora io non voglio contestare la scelta di Romano e compagnia, legittima dal punto di vista personale, ma voglio solo rammentargli che la sua è una scelta lideristica, antidemocratica e padronale, che vede le principali motivazioni nel garantire a se un ruolo di primo piano nella nuova Forza Italia. Certamente però non può pensare di interpretare e rappresentare il pensiero di tutti gli amici che per 3 anni, pur di rimanere uniti, lo hanno seguito e assecondato.
Saverio Romano e Totò CuffaroSaremo rimasti orfani di un partito, venuto a mancare troppo prematuramente, ma non delle nostre idee, della nostra storia e della nostra tradizione cattolica, democratica e sociale. In qualche modo ci stiamo organizzando per continuare a rappresentare le istanze e i sentimenti di tanta gente che si ispira al nostro impegno politico e che oggi si sente tradito. Lo faremo seguendo e accogliendo le sollecitazioni che giornalmente ci giungono dai discorsi e dagli scritti di Papa Francesco.
Caro Saverio, non si scioglie e si cancella la storia politica di un partito come il PID-CANTIERE POPOLARE con un semplice comunicato stampa, nemmeno il tuo Berlusconi lo ha fatto, non appartiene alla nostra tradizione. Avresti dovuto convocare un congresso straordinario del partito e far scegliere con democraticamente verso dove andare in coerenza, con il nostro progetto fondativo del PID, che certamente esclude l’opzione di aderire ad un partito padronale, con l’intento di andare a svolgere in Sicilia il ruolo di feudatario, in condominio con Miccichè e la Prestigiacomo, di Re Silvio. È meglio lasciarci da buoni amici che hanno scelto vie diverse ed augurarci reciproca fortuna.
Franco Scancarello  Franco Scancarello
  09 novembre 2013










10 commenti:

  1. il modello adottato aderisce perfettamente a tutto cio' che ha animato e anima in atto il centrodestra.
    Anche i comportamenti di Saverio Romano sono perfettamente in asse con il modello berlusconiano.
    Ogni tanto rivedo la scena del film "padre padrone" quando il padre entro' in classe e disse che il figlio doveva lasciare la scuola :"Gavnno e'mmio, devve quardare li pecuri"
    Il figlio era di sua proprieta'.
    Il partito e' di proprieta' dei leader massimi.
    Non esiste piu' delega reale, non esiste piu' formazione per la classe politica, non esiste piu' bisogno di dialogo interno.
    Tutta roba superata e sopraffatta dall'incontinenza verbale di gente che con la politica non ha nulla a che spartitre.
    I giornalisti sproloquiano in maniera parziale e di parte.
    I poteri forti, sani e meno sani restano acquattati in attesa di sapere chi vince per poi addentrarsi.
    Romano probabilmente ha capito che Micciche' poteva riprendere le redini del centrodestra e immediatamente ha aderito al berlusconismo.
    Ma c'e' un pero': Micciche' e' di stretta osservanza anche nel metodo; Romano ha forzato su un partito che millantava altre impostazioni.
    Il risultato come sempre non cambia: le persone che vogliono fare poliica si allontanano in preda a voglie impossibili (democrazia, studio delle tesi politiche, deleghe reali, aggregazione di partito).
    Ma non c'e' trippa per quei poveri gatti.
    Altri partiti proveranno a fare rinascere queste turpi voglie di politica??????
    speriamo bene.

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  2. Anonimo Informato dei fatti9 novembre 2013 alle ore 23:51

    Saverio Romano che di certo tutto è tranne che fesso, ha visto uno spazio di sopravvivenza politica,ovviamente la sua, e si è tuffato.
    Il tempo dei gattopardi è finito,oggi è tempo di sciacalli e di avvoltoi, e Romano si gioca la sua partita.
    Il soggetto di cui si parla non è di destra non è di sinistra ,non è e basta.
    Dalla carcassa in putrefazione di Berlusconi lui si nutrirà, poi si vedrà, domani è un altro giorno......

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    1. Complimenti ad anonimo informato che però trascura notizie gravi sul poco onorevole Romano che oltre essere attaccato alle poltrone, ha, lisciato il pelo ai mafiosi (andò a chiedere i voti a Siino ministro lavori pubblici cosa nostra) indagato per associazione a delinquere, accusato da Campanella, e da Ciancimino etc. Nella sua scelta di diventare un lecchino di Berlusconi è stato ripudiato perfino dal suo maestro Mannino. Mi meraviglio di Scancarello che esprime una struggente nostalgia del PID, acronimo: partito inciuci denaro. Avete contato quante volte ha fatto il salto della quaglia Romano avv. con frequentazioni sospette? "Della carogna di Berlusconi egli si nutrirà come uno sciacallo ed avvoltoio". Condivido in pieno. Saluti da isola Montecristo.

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    2. Dantes, tu parli con troppe certezze e a me quelli che non hanno dubbi non piacciono. Bisogna rispettare anche la sentenza di assoluzione per Saverio Romano. Allora mettiamoci d'accordo. O i magistrati hanno ragione, e allora la sentenza di cui sopra è giusta e non devi parlare li lisciare il pelo ai mafiosi, oppure hanno torto e allora la sentenza mediaset è una sentenza politica e ingiusta.
      Quando deciderai ce lo farai sapere.

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    3. Lei fa l'avv. d'ufficio. il procuratore Messineo ha dichiarato che su Romano c'erano diversi elementi, ma non sufficienti per condannarlo. Come dire è stato assolto per insufficienza di prove. Ma uno che di mestiere fa l'onorevole, andare a chiedere i voti alla mafia(Siino), non le sembra una macchia sulla sua fulgida carriera. Solo il sospetto che questo rappresentante del popolo italiano abbia sottoscritto delle cambiali a persone che non rimettono mai i debiti, non le sembra sufficiente per una condanna politica? saluti da montecristo

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  3. Amico Franco,
    non so se ti ricordi di me,io comunque di te mi ricordo benissimo.
    Ricordo come fosse adesso le conversazioni avute tra noi, ed anche i tuoi interventi in aula,e la tua tensione morale e politica,troppo rigida per alcuni, ammirevole da parte mia.
    Oggi persone come te e come tanti altri,io falsamente mi escludo,invece discuisiscono perché costretti, di Berlusconisti, di Grlillisti e di Renzisti,ed a volte tanto per non farci mancare niente dei loro lacchè e dei loro replicanti.
    Questo credo ci faccia molto male,comunque la si pensi ed aldilà degli orizzonti politici e sociali che abbiamo nella mente e nel cuore.
    Per quello che ho detto non risponderò e non commenterò il tuo articolo per quanto riguarda il ''PID'',spero tu non me ne voglia, ma credo che questo vorrebbe dire farsi veramente troppo male.
    Con stima ed affetto.

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    1. Caro Sergio, certo che ricordo le nostre chiacchierate e mi sorprende che tu non voglia parlare del PID.
      Io ho voluto ricordarne i fatti salienti della sua breve esistenza, perchè certi personaggi pensano che la gente dimentica i percorsi. Per fortuna oggi non è più così. C'è chi si fa l'archivio di comunicati, interviste e commenti e chi presuntuosamente ritiene nell'arco di un biennio di poter smentire se stessi, senza farsene scrupolo, per puro calcolo di sopravvivenza e comando.
      Se c'è una cosa che di questa II repubblica non si può proprio tollerare è la incoerenza, l'arroganza e la perdita di ogni forma di Democrazia, anche apparente.Qualche amico mi dice che sono un inguaribile sognatore, e in parte ha ragione! Però io penso che questo ventennio si avvia celermente alla sua estinzione e che presto ritornerà a prendere campo la vera politica. Quella che suscita vere e sincere passioni sociali e che recluta gente con le idee chiare e con una preparazione adeguata. Gente cioè che si fa carico di rappresentare le istanze sociali, economiche e civili che si alzano forti dalla società odierna. Abbiamo il dovere di crederci fino in fondo anche perchè ci sono forti segnali di Speranza che ci vengono dai nostri figli. Si lo posso affermare con convinzione, La gioventù di oggi è molto meglio di quella di 20 anni fa. Noi dobbiamo aiutarli ad averne la consapevolezza e a credere che non tutto è perduto, perchè la luce in fondo al tunnel, anche se fioca, comincia ad intravedersi. C'è bisogno anche del tuo aiuto.

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  4. Non voglio esprimere un giudizio sul personaggio. Ma penso che l'ipotesi di un partitino come il pid non abbia più alcun senso. Questo no significa essere d'accordo con l'operazione passaggio alla nuova Forza Italia che si giustifica semplicemente come un modo per continuare a restare a galla e gestire potere. Che, per chi ci riesce, non è affatto male. Ovviamente non parliamo di politica.
    Se qualcuno, come l'autore dell'articolo, pensa di rifondare qualcosa per raggruppare ciò che resta dei vecchi ricordi mi pare sia una operazione difficile se non impossibile.

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    1. Si può forzare il pensiero di chi scrive ed è legittimo. Io però voglio ragionare con Antonio R. per capire cosa pensa lui degli attuali grandi partiti. PD, PDL, 5 STELLE.
      Io dico come la penso io. Oggi è tutto in movimento e non esistono riferimenti certi e cerco di dimostrarlo.
      Il PDL finirà con il dividersi in 2 da un lato i Falchi e lealisti di Fitto e Romano e dall'altro la delegazione governativa con Ministri, vice Ministri e sottosegretari guidati da Alfano.
      Il PD alla fine si dividerà dopo il congresso. Sia se vince Renzi, come mi auguro, sia se vince Cuperlo, per evidenti incompatibilità di linea politico-strategica, sia per l'impossibilità di far aderire tutte le componenti al PSE.
      I 5 Stelle dopo le Europee saranno nettamente ridimensionati. Il proporzionale puro con le preferenze non potrà mai consentire ai candidati Grillini di godere della popolarità e del populo-qualunquismo del loro leader. Molti eletti a quel puntosi cominceranno a chiedere cosa fare per essere rieletti alla luce anche del nuovo sistema elettorale che dovrebbe a quel tempo essere approvata o quanto meno delineata.
      Come si fa allora ad incentivare nuovamente la gente a partecipare alla vita e alla competizione politica.
      Molti di noi pensano di dare vita ad una federazione di movimenti e associazioni locali che, partendo dai territori, e mettendo assieme le migliori esperienze, professionalità e passioni, condividano un programma di sviluppo dei territori stessi, individui un metodo di partecipazione e governo democratico.
      Nessuna voglia quindi di costituire un nuovo partitino, ma solo la necessità di svolgere un'azione di supplenza dei partiti e di stimolare la crescita di partiti più coerenti, democratici, trasparent, popolari e liberali, così come previsti e disegnati dalla Costituzione Italiana.
      Il progetto può sembrare ambizioso e velleitario, ma se siamo in molti a crederci e lavorarci, può risultare vincente.

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  5. caro Franco la tua analisi e' vera, non emendabile perché e' storia, storia politica degli eredi, forse gli ultimi della dc, fondata sui principi della dottrina sociale della chiesa, sul principio di sussidiarieta', sul principio di uguaglianza, sul principio della politica partecipata. Oggi tutto questo si stenta a ritrovarlo in qualunque formazione politica attuale. Chi rimane legato a quei principi, per molti ritenuti ormai superati, non trova ascolto, non trova una tribuna politica disposto ad ascoltarlo. Molti si richiamano a Sturzo, a De gasperi, a Moro, ma solo nell'apparenza, nella sostanza applicano quella che io definisco " il pagnottismo politico", praticato dai pagnottisti della politica, cioe' da coloro i quali per una pagnotta sconfesserebbero pure se stessi, anzi non hanno nessuna difficolta' a farlo. Ogni tanto mi chiedo, ne vale la pena lottare per affermare i suddetti principi, mi do sempre la stessa risposta, SI SEMPRE. Probabilmente né io nè tu diventeremo mai deputati regionali o nazionali, ma potremo dire di aver lottato per ciò in cui fermamente crediamo. La POLITICA quella con la P maiuscola c'è chi ha interesse a seppellirla, fare politica per il bene pubblico ormai è quasi un'utopia, eppure ricordo a me stesso che il giuramento degli antichi greci che venivano chiamati ad amministrare una città era il seguente " giuro di restituire la città ai cittadini meglio di come mi è stata consegnata", certo si vede che sono passati millenni, non vorrei ne passassero altrettanti per riaffermare quei principi.

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