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mercoledì 13 novembre 2013
BERLUSCONI E IL ‘QUID’ DI ALFANO
di Catone - Una questione di quid. Così Silvio Berlusconi ha spiegato perché finora Angelino Alfano è rimasto al palo nella corsa alla leadership del centro destra.
Sostanzialmente, quindi, ad Alfano è mancato “quel certo non so che” per spiccare il volo. E lui, Silvio, ha dovuto proteggerlo da buon padre nell'attesa che il 'quid' venisse fuori. Per Alfano, invece, solo qualche mese fa, Berlusconi "meriterebbe tre oscar”: uno per il Milan, perché ha preso la squadra dalla serie B portandola a vincere tutto; uno per l’impresa, perché non l’ha avuta in eredità; e uno per la politica, perché ha creato dal nulla Forza Italia e poi il Pdl. E, ancora, più recentemente, “difenderemo Berlusconi contro le ingiustizie di questa giustizia, sempre”.
E nel mentre si prepara al grande duello finale che si celebrerà sabato 16 novembre al Consiglio Nazionale del PDL. Quando si decideranno le sorti del centro destra, di Berlusconi e, ovviamente, di Angelino Alfano, diventato, ormai, una sorta di dottor Jekyll e mister Hyde. Ma se, invece, il quid lo avesse davvero? Siamo davvero alla fine di una storia ed all’inizio di un altra? Una storia ventennale inconcludente che volge verso la fine naturale. "Farete la stessa fine di Fini". Più di vaga minaccia per ricordare come l’ormai “ex delfino”, allontanatosi da Berlusconi, sia finito nel dimenticatoio.
Proviamo solo ad immaginare cosa Berlusconi scatenerebbe contro Alfano ed i suoi, nel caso non riuscisse a ricondurre all'ordine i riottosi. Cosa farebbero, direbbero o inventerebbero i suoi giornali e le sue televisioni contro i "TRADITORI", non è neppure immaginabile.
Tutto verrà riassorbito in un qualche modo, più o meno ridicolo, o l'uomo del "quid" terrà il punto ed andrà avanti? Angelino Alfano di certo non aveva alcun problema ne di presente ne di futuro politico, cosa che invece adesso ha eccome. Gli sarebbe bastato, così come in fondo ha sempre fatto, seguire l'onda ed adeguarsi agli umori del capo, aspettando pazientemente sulla riva del fiume.
Ma questa volta non sembra andare così, l'uomo del "quid" ha detto "NO”!.
Forse questa volta in gioco c'era qualcosa di più grande del suo stesso cinismo, qualcosa alla quale la sua coscienza gli ha impedito di ‘obbedire’. È quindi un traditore chi mettendo a rischio se stesso, il suo passato, il suo presente e il suo futuro, non acconsente a qualcosa di simile alle deliranti volontà di un padrone prossimo alla fine, che ordina che niente e nessuno gli sopravviva?
Vogliamo solo provare ad immaginare quanto profondamente cambierebbe il quadro politico italiano? Quante altre disgregazioni e riaggregazioni si genererebbero tra le altre forze politiche. In poche parole, potrebbe essere o non essere l'inizio di una nuova fase, di una terza repubblica, che forse sarebbe meglio della prima e della seconda. O forse no?
Sono tante domande sulle quali è difficile poter rispondere senza essere dei preveggenti. Ma sono delle questioni riguardano tutti. Uomini, donne, e ancor di più le nuove generazioni, quelle che rischiano di rimanere schiacciate da un sistema al collasso. Insomma, la questione ‘Alfano’ è molto più che un problema interno a un partito. È diventato, invece, il punto di svolta per l’avvio di un profondo cambiamento del sistema politico italiano e, di conseguenza, del corso della storia di questo Paese.
Catone
13 novembre 2013
Se siete giovani e disoccupati o avete figli disoccupati, oggi viene offerta la possibilità di arruolarsi come falchetti.
RispondiEliminasiamo come degli animali che i proprietari stanno portando al macello l' unica nostra speranza è che i due alla guida del calesse comincino a darsele di santa ragione permettendoci così di scappare e farla franca ...
RispondiEliminaperché continuare a porsi domande su cosa succederà?
RispondiEliminaE' chiaro che il caimano cercherà , in tutti i modi, di ottenere che muoia sansone ( ammesso e non concesso che lui sia all'altezza di sansone ) con tutti i filistei , ed è chiaro che ancora ha una potenza di fuoco notevole , ma sempre di un uomo finito , e finito malamente , si tratta , di un miserabile condannato in via definitiva ed irrevocabile ... Tutto il resto è solo chiacchiericcio sul nulla .... divertitevi pure , ma il saggio sa aspettare in riva al fiume
Alfano ha dimostrato e confermato che Berlusconi aveva ed ha ragione quando, dopo averlo designato suo delfino alla successione, lo ha bollato come un "politico senza quid".
RispondiEliminaL'ultima occasione è stata quella della fiducia al governo Letta. Avendo dichiarato l'imminente scissione e la costituzione di una nuova formazione politica, è invece ritornato sui suoi passi, ritenendosi soddisfatto della retromarcia di Berlusconi negli ultimi minuti prima della dichiarazone finale di voto.
Adesso fa la figura di un coniglio preso a schiaffi dal suo padrone dal quale non riesce proprio a sganciarsi.
La verità è che il "quid" hanno dimostrato di averlo Formigoni , Cicchitto, Quagliarello, Sacconi, Lorenzini, etc...
Non escludo che arrivati al "redde rationem" ci sarà gualmente la scissione, ed Alfano avrà perso la sua ultima di esesre leader di questa nuova forza , ideata e realizzata dai sopra citati personaggi che indicavano Alfano come loro leader sol perchè il più "presentabile",tra tutti loro, anche se senza quid.
Concordo con Pasquale Nevone quasi per intero.
RispondiEliminaPerò da conoscitore di Forza Italia, avendoci in passato militato, oltre ad esserne stato un rappresentante istituzionale, devo dire che non condivido il giudizio impietoso su Alfano.
Il ''PARTITO'' di Alfano non è un partito come tanti altri, e per fare quello che ha fatto o tenta dif fare l'ex segretario ti assicuro che non è roba semplice.
Esistono regole scritte e non scritte, di scritte all'interno di forza Italia non ce ne sono mai state, di non scritte, invece, ce ne sono eccome.
Certo non è argomento facile e neppure dicibile, diciamo che sono opinioni fondate su mie personali impressioni, ma il mio convincimento ad oggi, è che Alfano e gli altri, il coraggio lo stiano avendo.
Finalmente, dopo tante riflessioni e meditazioni sono riuscito a capire cos'è il quid di tutti parlano.
RispondiEliminaIn buona sostanza il quid è la capacità di svincolarsi da Berlusconi, la capacità di staccarsi dal proprio creatore politico, la capacità di mandarlo affanculo (mi scuso per l'espressione colorita ma non ne ho trovata una più indicata), la capacità di dare il colpo di maramaldo su uno che è stato politicamente azzoppato dalla magistratura la quale visto che la politica non ci riusciva, si è fatta carico di sbrigare la faccenda, anche con una sentenza dove sono stati esclusi TUTTI i testimoni a favore della difesa e senza avere prove certe a sostegno dell'accusa.
Ecco cos'è il quid. Alfano ce l'ha? Vedremo nei prossimi giorni. .
Alfano non ha alcun quid,tranne quello di dire parole di grosso impatto a coloro che nell'alleanza col PD hanno visto la risoluzione dei problemi.Alfano avrebbe dovuto unire e rafforzare il centrodestra senza Berlusconi,solo che,non avendo alcuna personalità politica,si è limitato alla collaborazione con Letta,sottolineando i successi del partito quali l'IMU,per raccogliere proseliti in caso di scissione e continuare la strada da solo....ma dove deve andare una colomba con al seguito uno striminzito stormo se non ha quel quid di cui parliamo.Alfano contava qualcosa come delfino del cavaliere e dovrebbe ringraziarlo per avergli conferito un ruolo che da solo non sarebbe riuscito a raggiungere....e poi lavorare con una sinistra che sembra non avere imparato niente da tutta una serie di sconfitte,in un processo vessato dalle crisi di identità....E' UN'IPOCRISIA che il PD si turi il naso se parla di Pdl,è un'ipocrisia che il PD parli bene di Alfano solo perché sostiene un governo di sinistra,Alfano stesso è un ipocrisia nel momento che pensi di tradire chi l'ha creato come uomo politico....e non mi si venga a dire che si può cambiare idea,che c'entra la coscienza...d'accordo ma non in questo caso."Prometto solennemente di non tradire il mandato degli elettori,passando ad altro gruppo parlamentare",così Alfano e gli altri rappresentanti del partito...insomma,per me Alfano ha un unico quid, quello di chi ha tradito la parola sottoscritta.Come può Alfano parlare di successi raggiunti dal PDL,quando sta al governo con chi ha velocizzato in maniera a dir poco subdola il percorso di decadenza del suo leader che tutti sappiamo essere stata una sentenza politica ,emessa da giudici politicizzati,come la Procura di Mliano....quanta ipocrisia nel dire che la storia infinita della decadenza di Berlusconi sia una cosa disgiunta dall'azione di governo...
RispondiEliminaLa questione ‘QUID’ è diventata dirimente per la politica italiana. Sembra assurdo ma è così. Un sistema politico in grande difficoltà da troppo tempo si ritrova bloccato dalle lotte interne per la successione. Un problema che attraversa il centro destra nella difficilissima fase che vede una personalità forte, con enorme capacità di influenza ad ogni livello, scontrarsi e confrontarsi con un personaggio creato e voluto dal medesimo. Un passaggio molto delicato che, se attuato, potrà determinare sconvolgimenti, a mio avviso, positivi. Ma il problema della politica italiana non si ferma a questo. Riguarda anche, e forse soprattutto, il PD. Un partito che non riesce a trovare il coraggio di parlare chiaro e forte agli elettori e ai cittadini presentandosi per quello che è. Senza cercare accordi con altre forze politiche antagoniste e lontane per storia, visione della vita e della società. Un partito che, per troppo tempo, ha cercato e ottenuto alleanze per la gestione del potere e che, ormai da oltre due anni, è alleato del partito avversario per antonomasia. Delle due l’una. O il PD riesce entro brevissimo tempo a chiudere questa incredibile e indecorosa situazione, ponendosi come una delle alternative di governo del Paese, o si confermerà il partito che ha consentito, coscientemente, tutto quello che i suoi rappresentanti, ogni giorno, ripetono di volere combattere.
RispondiEliminaMa questo QUID nasce con la persona o lo si può acquisire con l'esperienza e con l'impegno, in questo caso politico.
RispondiEliminaNel primo caso, penso, possiamo perderci la speranza perché a quest'ora sarebbe già emerso.
Nel secondo caso possiamo solo aspettare. Ma quanto e con quali condizioni? Il momento è favorevole e anche maturo.
Angelino Alfano resta sempre un giovane con una certa esperienza e una buona capacità politica. Non c'è dubbio, quindi, che una sua discesa in campo, libero da legami e condizionamenti berlusconiani, non potrà che favorire un forte ricambio del centro destra e anche una sferzata alla politica italiana.
Noi italiani siamo bravi a criticare. Se siamo sazi ci lamentiamo perché ci è stato offerto troppo (naturalmente dopo aver messo soltanto panza e presenza). Il contrario è giustificato. Soltanto una cosa: italiani di nasce.
RispondiEliminaSiamo stati governati x 20 anni da un presunto delinquente, oggi siamo ricattati da un pregiudicato conclamato. Chiunque possa aiutare l'italia a liberarsene per me è il benvenuto.
RispondiEliminaNon riesco ad appassionarmi a questo quesito...perdonami Giangiuseppe Gattuso.Per me ascoltare ancora un condannato, che in un altro paese sarebbe finito da un pezzo, riportare sui giornali quello che dice come fanno tutti i mass media, è un insulto al dramma che stanno vivendo milioni di famiglie italiane. Credi che ai milioni di disoccupati interessi se Alfano ha il quid? Il PDL è un partito che non ha niente a che fare con la destra liberale dei nostri nonni.Un partito che ha basato tutto sulla ricchezza e l'arrivismo,senza nessuna etica.Un partito che è andato sempre a braccetto con quella sinistra che ha tradito la sua funzione.E non sarà uno come Alfano ad inaugurare una nuova stagione politica. Mi fermo qui.
RispondiEliminaLa povertà che cresce, i disoccupati che aumentano, e così le disuguaglianze e i privilegi. Mentre noi continuiamo a parlare del problema Alfano e Berlusconi. La situazione è insostenibile e i politici continuano a giocare sulle nostre teste, senza ritegno e dignità. Se avessero coraggio e volessero il bene dei cittadini e dell'Italia non continuerebbero a fare questo indegno teatro.
RispondiEliminaDopo avere imparato dagli scritti di alcuni commentatori cosa è il quid, dopo aver letto commenti di un livore e di un'astiosità che nemmeno quelli del fatto quotidiano, mi sembra che qualsiasi parola men che offensiva nei riguardi del cav,, del pdl e di chi vi gira intorno sia fuori posto. E però qualcosa si deve dire, perchè questo blog non è il buttatoio dove ognuno scarica i propri malumori politici e nemmeno il bidone dell'immondizia, come qualcuno l'ha scambiato.
RispondiEliminaE allora diciamo questo qualcosa.
Alfano pensiero: “E quando mai mi capiterà ancora di essere vicepremier e ministro dell'interno? Ci sono e ci resterò. Hic manebimus optime. Poi, standogli vicino mi sono accorto di essere diventato amico personale di Letta nipote. Insomma, chi se ne frega di Berlusconi; quello ormai è condannato, per due anni sarà interdetto e quando sconterà il tutto avrà più di ottant'anni e non potrà mai più candidarsi. Ergo, se gli sto ancora attaccato andrò a fondo con lui. Conclusione: ciao cavaliere, preferisco stare al governo e, casomai, riunire tutti i miei e fondare un altro partito. Ormai sono abbastanza conosciuto e posso camminare con le mie gambe. La parola data? E chi se ne frega! In politica le cose che si dicono valgono meno di 24 ore.”
In realtà in questi giorni spesso Alfano ha esternato cose molto amorevoli nei confronti del cav., di volta in volta sempre più grosse. Il fatto è che più le spara grosse e più sono le cose che ha da farsi perdonare dal cav.
Ad ogni carezza pubblica corrisponde un ulteriore distacco dal cav., un ulteriore “tradimemto”.
Alfano è l’ipocrisia assunta a sistema di vita; è un pollo che si crede un’aquila.
Io non so se al consiglio nazionale ci sarà una finta riconciliazione che corrisponderà ad una vera scissione, o se, ancora una volta, Berlusconi riuscirà a salvare l’unità del suo movimento.
Penso che al Cav. convenga fare il capo dell’opposizione anziché continuare a dare l’appoggio al governo Letta. La sua paura è che il giorno dopo la sua decadenza le procure di mezza Italia farebbero a gara a chi arriva prima a chiedere il suo arresto.
Ma stando a capo dell’opposizione, diverrebbe difficile trarlo in arresto, a meno che l’Italia non voglia far parte di quei regimi finti democratici ma veri dispotici che imprigionano gli oppositori.
Il mio pensiero va a Putin e ai miliardari da lui tenuti in galera, o magari alla Timoshenko.
Insomma, al più presto avremo la soluzione.
Finalmente posso concordare con Nino Pepe.
RispondiEliminaIl pensiero politico del Cav. (liberalismo, liberismo etc.) e' superato dalla concezione padronale quasi divina.
Il creatore di Alfano in effetti non merita il tradimento del suo pupillo (ex). Tutti si sperticano nel PDL a dire che Berlusconi e' vittima della malagiustizia, ma molti non demordono dal continuare a pensare che il governo del paese in atto e' un fatto superiore; come dire che i parroci ricusano l'esistenza di Dio per una follia improvvisa di qualche pontefice mezzo rincoglionito.
Paragonerei Alfano a Savonarola ai tempi di Alessandro VI borgia, se non reputassi la dimensione etica, morale, sociale, di entrambi i contendenti fuori dalle misure che si vivevano ai tempi in cui si poteva professare un'idea a costo di rimetterci le penne.
Cari blogghisti, o usciamo dalle logiche padronali delle strutture politiche o il nostro paese si trasformera', a breve, in un ring patetico dove si vedranno soggetti che avanzeranno solo pretese di priorita' personali rispetto a quello che alcuni hanno la presunzione di chiamare "bene comune".
Politicamente c'e' un momento anagrafico, storico, strutturale, morale, in cui si fa un passo indietro.
Facendo un passo avanti si scopre che c'era un burrone.
In omaggio a Pepe ho preso il caffè d'orzo. In omaggio al direttore Gattuso, che mi ha invitato ad interrompere il mio riposo "sabatico" e pronunciarmi sul "quid" !!?? Il quid...il quid? per non perdere la consecutio temporum, altrimenti N Pepe fa l'analisi logica, ora chiudo la frase...dicevo in omaggio a Gattuso e Pepe un caffè HAG e via alla ricerca del quid perduto. Non sarà mica l'archè dei filosofi greci? Bohhh...O sarà un "sofisma"? un latinismo, un abbellimento, fioritura orpello...un'ipocrisia? Si...Si vuole nascondere "il vero significato" della parola quid? Si... è come nei sogni di Freud, quando nella fase REM dei sogni, vengono a galla dal subconscio tutte le brutture dell'umanità, la coscienza e l' IO non sopportando la verità usano la metafora, il sofisma, l'ipocrisia. Il gentile e ricco borghese che fa il baciamano alla bella e sex sigra con un decolté da urlo...mentre ipocritamente e mellifluamente dice...ma che profumo e che bell'aspetto avete mia bella sigra...il suo cervello...ma questa gnocca è la fine del mondo, me la farei senza tante smancerie! Mi convinco sempre di più che il quid si nasconde dietro "IL SOFISMA E L'IPOCRISIA". Anche il presidente E Letta ha detto "balls of steel" che tradotto in italiano significa "coso d'acciaio". Il quid sarà il coso d'acciaio di letta ed ha a che fare con il testosterone? Porca miseria! Anch'io attraverso l'ipocrisia ed il sofisma forse mi sto avvicinando al nocciolo del "QUID"? Ma ancora non sono sicuro...continua
RispondiEliminaContinuo le mie ricerche sul quid sempre più determinato consultando enciclopedie, interrogando la gente, riflettendo la notte...ormai un problema esistenziale. Ma il quid è un attributo, sostantivo, predicato, complemento o pronome? Cerco sul dizionario e finalmente scopro che quid è un pronome interrogativo latino, che significa "CHE COSA"!? Quindi la domanda del direttore suona cosi: "IL CHE COSA DI ALFANO"? Ma Che roba è? O è una traslazione del coso di Alfano? Come il coso d'acciaio di E. Letta? Ma poi guardo Alfano e Letta(alfetta li ha definiti Grillo), sembrano due fratelli siamesi ad ambedue mancano i capelli. I capelli? Ma al corso di endocrinologia(chiedo il conforto del dott. La Menza) il professore diceva che l'eccesso di testosterone fa cadere i capelli. Poi un altro episodio illuminante dal mio macellaio Fabio, due clienti parlavano del Quid di Alfano ed essendo in confidenza, chiesero a Fabio se anche lui avesse il quid. Il macellaio rispose certamente! Come lo volete di castrato, maiale o vitello? E quindi...il quid...siamo vicini a svelare l'arcano. Mi manca qualcosa per avere la certezza del QUID...Una atroce domanda mi frulla nel groviglio neuronale. Una domanda dirimente che pongo a tutti gli amici del blog. Vi prego rispondetemi...Pepe, Gattuso, La Menza, Volpe, Nevone, Ales vi prego rispondete, chiarite il mio dubbio esistenziale, amletico. La domanda è: "Ma il QUID è pronome o attributo"? Grazie buona notte! PS: spero che questa volta l'amico Pepe non trovi nulla di volgare nelle mie elucubrazioni, mi risulta che anche lui si è arrovellato sul QUID.
RispondiEliminaIntanto il commento sulla consecutio temporum l'ho eliminato sperando che tu non l'avessi già letto;
RispondiEliminaIl quid potrebbe definirsi con due parole: coraggio e carisma, cose che mancano ad Alfano. Ma Angelino dove accontentarsi di quello che ha. E' vice premier, è ministro degli interni, sarebbe ancora segretario del suo partito, se il suo dio non glie l'avesse tolto dalle mani (il partito). Per uno come lui le cose che ha sono già troppe
Dai scherzavo! Pv
EliminaIl Consiglio Nazionale del PDL (ex) si è celebrato oggi, sabato 16 novembre 2013. Silvio Berlusconi ha parlato a lungo, ha ripercorso la sua storia e ha esposto i suoi punti di vista. Dai problemi economici legati all'Europa e alla Germania, ai problemi della giustizia e all'ovvio accanimento nei suoi confronti. La deriva (secondo lui, ma non solo) della magistratura italiana trasformatasi da 'ordine' in 'potere' grazie all'accordo della sinistra e all'egemonia della corrente di Magistratura Democratica. Il consenso è stato unanime e ha rilanciato Forza Italia, ma al posto dei club Forza Italia adesso ci saranno quelli forza Silvio (lo ha deciso dopo avere esaminato i sondaggi).
RispondiEliminaAd Alfano e compagni ha dedicato pochissimo tempo. E ha pure lasciato aperta una porta per le alleanze future. Insomma, la partita è appena iniziata. Non credo affatto che il capitolo Berlusconi sia chiuso.
Anche se il ciclo politico di B dovesse un po' appannarsi, rimarranno le sue opere,il suo pensiero politico ed i suoi scritti.
RispondiEliminaE comunque passerebbe il testimone ad uno dei figli,ed i figli a loro volta farebbero lo stesso.
E cosi anche i nostri figli avranno quello che hanno avuto i padri.
a me mi piace ora si puo' dire.
RispondiEliminal'ho letto su un opuscolo di neolinguisti dlle Treccani.
Allora : a me mi piace Al Fano che ha mostrato il quid.
A me non mi piace Berlusconi che ha mostrato il quod "i clob, come dice lui"
A me mi piace Schifani che ha lasciato la presidenza del gruppo al Senato.
Ma a me mi piace di piu' il pensiero che non li potra' votare nessuno che abbia assistito a questa pantomima :
Berlusconi 80 minuti di panegirico sulla rinascita di Forza Italia 2 - il ritorno.
Le lacrime di Al Fano che non rinnega il Cavaliere nelle sue forme piu' sane (giustizia, imprenditoria, meno tasse per i ricchi e poveri)
Ha lasciato a dudu' il compito di leccare la mano del padrone, ma ha promesso che alle prossime elezioni staranno insieme per la terza parte di Forrrrrrrza italia 3-la vendetta.
Spero che l'anonimo giapponese viva veramente in giappone per non dare ai suoi figli quello che che ci ha lasciato il cavaliere.
Ame non mi piace Marina, preferisco piersilvio.
Proporro' Pepe permettendo che Piazza Marina venga intestata a Piersilvio. Piazza Piersilvio, vicino al tribunale dell'inquisizione.
In quanto a Vullo: a me mi piaceva quando scrivevi vastaso.
Se non riprendi l'uso del turpiloquio non ti difendero' mai piu'.
E le signore e signorine che a loro non ci piace la vastaseria cambino blog.
Finalmente Alfano da quid, pronome interrogativo, il che cosa di berlusconi, da pronome diventa 'soggetto' politico autonomo da Berlusconi. Almeno si spera con questa scissione che forza publitalia, vada in malora assieme al suo padrone.
RispondiEliminae il padre putativo disse"Anche tu Angelino,figlio mio".Chiamiamolo con le giuste parole "tradimento",nascosto dalle parole...le cose sono cambiate...bisogna guardare al futuro...ti sarò grato finchè campo..e infatti Angelino gli dovrà essere grato a vita,considerato che ha avuto conferita una dignità e un ruolo politici che da solo sarebbe stato difficile da guadagnare.Il classico tradimento all'italiana....il grande manovratore scivola verso un epilogo inglorioso e i più fedeli si staccano....il potere è più forte di tutto....si è consumato un berlusconicidio come in altri tempi l'allievo Platone consumò il parmenicidio,un parricidio filosofico contro Parmenide....lasciamo da parte le ipocrisie e diciamo le cose come sono...Angelino scende dalla barca che sta andando alla deriva e sale sulla zattera di salvataggio,col proposito di essere salutato come il salvatore del governo....staremo a vedere.Lasciatemi dire comunque che volgendo lo sguardo verso il padre tradito non si può non concedergli un attimo di compatimento,indipendentemente da ciò che si pensi di lui... chi ha respirato il profumo del potere continuerà a farlo, qualunque sia la casacca da indossare . Per questo in Italia si cambia tutto per non cambiare nulla,
RispondiEliminaPiù che di padre tradito,parlerei di delinquente tradito.Io non la conosco,forse lei avrà le sue buone ragioni che la rendono solidale con chi ha rovinato una come me che a 30 anni e due laure non ha trovato di meglio che fare la baby sitter.
EliminaImmagino che la signora cuccia che oggi ha 30 anni, stia seriamente pensando che dal 1994 al 2011 ci sia stato un governo ininterrotto del centrodestra per sentirsi rovinata da Berlusconi.Credo che stia seriamente pensando che "il delinquente" sia anche il principale responsabile di tutte le malefatte dei governi di sinistra che si sono succeduti tra il 1994 e il 2011. D'altra parte, come per certi giudici "non poteva non sapere", per la signora cuccia, "non poteva non governare", anche se stava all'opposizione.
EliminaNon le viene il sospetto che le responsabilità della sua rovina possano essere condivise con la sinistra la quale non ha fatto niente per riparare i mali prodotti dal centrodestra, anzi nelle leggi berlusconiane ci ha sguazzato alla grande! Ultima ma non sola, la legge detta "porcellum".
D'altronde, ognuno ha il diritto di sentirsi rovinato da chi gli pare.
Ho letto ed ho trovato interessanti tutti i commenti, qualcuno l'ho trovato anche divertente (vedi Pino Vullo e Bruno La Menza).
RispondiEliminaA Nino Pepe dico, con consueta amicizia e simpatia, che "non ti riesce proprio ti essere l'ultimo giapponese nella odierna giungla politica italiana".
All'amico Sergio Volpe mi sento di dire che accolgo quanto ha commentato sul valore politico di Alfano, soprattutto perchè, come tu stesso hai precisato, hai una esperienza pesonale passata di frequentazione politica ed istituzionale con Forza Italia (1.a ediz.) ed Alfano. Cose che io non ho mai avuto, e quindi, tenuto conto che ho stima e considerazione per le ossevazione di Sergio perchè ho imparato che sa distinguere nel parlare tra le cose che ha vissuto im prima persona da quelle che osserva da osservatore esterno, le accetto ben volentieri come invito ad un giudizio meno supefriciale su "Angelino" e la galassia "FI - PDL - FI due -Nuovo CD".
Ciò soprattutto alla luce della scissione di sabato 16 u.s. , che saluto come un fatto di grande novità positiva, un vero cambio di epoca, di rottura con il ventennio Berlusconiano.
Credo seriamente che la nascita del NCD, insieme alla contemporanea, e per me non casuale, frattura dentro Scelta Civica, portwerà alla nascita di un nuovo quadro partitico in Italia, sintonizato con quello europeo.
Lo avevo auspicato diverse volte in passato. Adesso credo che ci siamo. In Italia, prima della nuova legge elettorale, si vogliono ricostituire i due principali partiti europei, il PPE ed il PSE, come dire una partito di moderati centristi ed un partito di progressisti democratici e riformisti. Non una nuova DC ed un nuovo PCI, ma piuttosto un Partito Popolare Moderato ed un Partito Socialdemocratico, da lanciare entrambi con il proporzionale in un nuovo quadro politico dove vi sarebbero opportunità di rappresentanza per altri e diversi partiti minori.
In uno scenario ipotetico del genere, cioè nel ripristino di formazioni politiche che abbiano una loro autonoma identità culturale e programmatica, non sarebbe più necessario avere grandi personalità individuali (finalmente), e quindi sarebbe sufficiente avere politici di esperienza e con un minimo di capacità di visione complessiva della società contemporanea. Vale a dire il ripristino della "normalità" ed il bando in esilio definitivo degli "uomini della Provvidenza", e se si vuole dal "quid".
Caro (e simpatico) Pasquale, più che l'ultimo giapponese, sonoi quasi l'unica voce dissenziente dalla deriva sinistra e sinistrorsa che ha preso il nostro blog.
EliminaIn quanto ad essere l'ultimo giapponese, mi pare che in Italia, a conti fatti, siamo oltre il 30% di elettori, mica bruscolini; e quando (finalmente) in Cav. non sarà più in parlamento, cari sinistri, avete poco da sfottere, anzi dovrete cercarvi un altro nemico, un altro delinquente, da indicare al pubblico ludibrio. Hahaha!!!!!!
Alfano ha, finalmente, trovato il suo ‘ubi consistam’. Anzi – per restare nell’ambito di citazioni latine – il suo ‘hic manebimus optime’!
RispondiEliminaDove si è collocato adesso, infatti, ha la possibilità di giocare su due campi. Uno, dichiarato e plausibile, a fianco di Letta per celebrare – a suo dire – la governabilità del Paese, in presenza di tentativi, più o meno ortodossi, della Germania, di spingere l’Italia sull’orlo di un buco nero dal quale avrebbe davvero poche possibilità di salvarsi, ed in presenza, soprattutto, della mentovata volontà di Berlusconi di tentare di mettere in crisi il governo delle larghe “intese” (!) a seguito della sua ormai prossima decadenza da Senatore delle Repubblica.
Questo è quanto traspare. Ma , soprattutto dopo aver seguito l’intervista che Renzi ha rilasciato a Fazio a “Che tempo fa”, mi sembra che, in secondo piano, appaia un altro scenario non del tutto peregrino.
Se si andasse alle elezioni? Se il Cavaliere avesse, ancora una volta, subornato il suo “colonnello” e si fosse determinata un’intesa astuta? In questo caso lo schieramento della coalizione di destra alle elezioni, vedrebbe da un lato i “forzisti puri” del Cavaliere, quindi le legioni di Alfano, ricche dei consensi della popolazione di centro-destra, non più disposta ad accettare proposizioni politiche antistoriche; infine la Lega con le sue frange nordiste ed estreme! Non male, mi sembra.
Ed infine i gruppuscoli sparsi. Quelli che della dignità personale, della credibilità politica e del bene del Paese, non se ne fregano un beneamato. Impegnati solo ad impinguare le casse, ad ingrossare un potere malsano, e spesso, purtroppo, anche “condizionati” da forze dotate di un dispregio totale della “umanità”, nell’accezione più ampia del termine.
A questo punto a che ‘pro’ impegnarsi per la primazia della politica?! In Italia la politica è finita, forse per sempre… Non credo infatti ai manicheismi che vogliono che, se la sinistra trionfa, il male sarà cacciato via.
I condizionamenti di cui prima, infatti, hanno, come loro prerogativa, la trasversalità, e fanno leva sulle – ahinoi! – debolezze degli uomini, che insistono, più o meno, in ognuno, sia egli di centro, di destra o sinistra.
Il M5S, che sembrava essere la cittadella sulla quale asserragliarsi in attesa di tempi migliori, mi sembra che si vada quotidianamente sgretolando.
La politica – se ha ancora una ‘chance’ – deve trovarla nella spasmodica ricerca di soluzioni ai temi che ormai non affliggono più soltanto i cittadini, ma che sono la chiave di volta – già in bilico, quasi sul punto di crollare – sulle quale si regge la società (a meno che qualcuno sostenga la possibilità di una politica al di fuori e aldilà della politica).
Dunque, o ripartiamo dal Lavoro, dal Welfare, dalla Cultura e dagli altri bisogni essenziali, rivolgendo di nuovo la nostra attenzione alle PMI, al manifatturiero, turismo e agricoltura, o ci affidiamo alla Provvidenza divina.
Questo si che è il momento della verifica del quid di Alfano! Quà … “si parrà la tua nobilitate” spiega nel 2° canto dell’Inferno Dante Alighieri. Ed è questo è il momento in cui si vedrà se il nostro Angelino ha scaricato veramente Berlusconi, oppure è stato tutto un gioco, un trucco per le allodole, visto che, si ritroveranno ancora alle elezioni, o magari prima, considerato anche le raccomandazioni fatte ai suoi di “Forza Italia” di non trattare male Angelino, ma trattarlo come “Fratelli d’Italia” o la “Lega”, insomma non proprio da fratello, ma da cugino.
RispondiEliminaAngelino dovrà dimostrare di avere il coraggio di rompere con il suo ex padre-padrone e fare un partito europeo, che creda nei valori di una crescita comune e nella solidarietà.
Se farà questo avrà fatto un passo avanti verso la democrazia e si dimostrerà un uomo con le palle (d’acciaio o altro materiale non ha importanza!), se non lo farà sarà un quaquaraquà.
Mi pare che la scissione avvenuta nel PDL stia provocando commenti molto diversi tra loro e che riflettono i punti di vista ma anche i "desiderata" di chi si sta cimentando in questo esercizio.
RispondiEliminaIo credo che Geraci in un passaggio del suo commento abbia sfiorato, unico fra tanti, il vero nocciolo della questione.
Dice infatti il nostro presidente:" Se il Cavaliere avesse, ancora una volta, subornato il suo “colonnello” e si fosse determinata un’intesa astuta? In questo caso lo schieramento della coalizione di destra alle elezioni, vedrebbe da un lato i “forzisti puri” del Cavaliere, quindi le legioni di Alfano, ricche dei consensi della popolazione di centro-destra, non più disposta ad accettare proposizioni politiche antistoriche; infine la Lega con le sue frange nordiste ed estreme!"
Bisogna anche considerare che aumentando l'offerta politica il centrodestra potrebbe recuperare qualcosa da chi nelle scorse elezioni nazionali non è andato a votare perchè, pur di destra, non sopportava l'idea di votare per il partito di Berlusconi, e quindi, forse, tutto sommato, questa scissione potrebbe aumentare il consenso per lo schieramento di centrodestra.
Stasera, a porta a porta, abbiamo visto e sentito il sondaggista Mannheimer spiegare che La somma dei partiti di centrodestra, in seguito alla scissione del pdl, sia di cinque punti più cospicua rispetto all'ultimo sondaggio della settimana scorsa.
Il che porta non solo l'eventuale coalizione a superare già quella avversaria del PD + SEL, ma apre delle prospettive, comunque tutte ancora da verificarsi.
Un Berlusconi all'opposizione non può che aumentare i propri consensi, tant'è vero che lo stesso Grillo ha cominciato già a preoccuparsi per avere perso il monopolio, o quasi, dell'opposizione e Marco Travaglio si è scagliato violentemente contro Alfano, dandogli dello Scilipoti e del traditore, accusandolo (sottotraccia) di fare gli interessi di Berlusconi il quale da oppositore dell'esecutivo ha tutto da guadagnare.
Ancora c'è da considerare che le procure avranno qualche difficoltà in più nel chiedere l'arresto del Cav., in quanto l'Italia, di fronte al mondo intero, farebbe la figura di quelle false democrazie, vedi quella di Putin o quella dell'Ucraina, che mandano in galera gli oppositori, come i miliardari russi o la Timoshenko.
Dulcis in fundo, quel menagramo di Scalfari ha detto che questi sono per lui giorni felici, in riferimento al grande passo di Alfano, per cui la sinistra ha molto di che dolersi per la piega che hanno preso le cose nel centro-destra.
In conclusione ci andrei cauto nel manifestare contentezza per lo strappo di Alfano e per il suo quid.
Mi piace il commento di Salvo Geraci.
RispondiEliminaAnch'io temo che la scissione possa essere una farsa della coppia “il gatto e la volpe”. I sondaggi già danno il cdx in forte recupero (dal 3 dal 6%). Mentre, però, Berlusconi è sicuramente la volpe, nel ruolo del gatto non vedo Alfano, ma Formigoni e Cicchitto.
Il tempo è galantuomo, e darà presto risposte inequivocabili.
Sulla morte della politica, continuo a pensare che essa sia stata uccisa nel 1978 con il delitto Moro. Da allora, solo lotte di potere e di sopravvivenza di interessi più o meno legittimi.
La rinascita della politica sta solo nel guardare all'Europa, nel dare vita anche in Italia a nuovi partiti referenti dei due colossi PPE e PSE, gli unici due partiti con solide e tuttora valide culture socio-economiche.