Elenco pagine statiche

mercoledì 30 ottobre 2013

SALVATE SILVIO BERLUSCONI

Verdetto Finale per Berlusconidi Giangiuseppe Gattuso - "Il voto sulla mia decadenza sarebbe una macchia sulla democrazia italiana destinata a restare nei libri di storia.

Il governo, se volesse, avrebbe un'autostrada per risolvere il problema: è tuttora aperta la 'legge delega' sulla giustizia, e basterebbe approvare una norma interpretativa di una riga, che chiarisca la irretroattività, la non applicabilità al passato della legge Severino. Letta dica si o no". Silvio Berlusconi a Bruno Vespa per il nuovo libro ("Sale, zucchero e caffè. L'Italia che ho vissuto da nonna Aida alla Terza Repubblica") in uscita da Mondadori - Rai Eri il 7 novembre.

"Io, come mio padre, questa sentenza Mediaset non posso rispettarla perché è il ribaltamento della verità. Un altro tribunale, quello di Roma, ha giudicato gli stessi fatti e ha assolto mio padre riconoscendo per vera tutta la ricostruzione dei fatti. E questo prima del tribunale di Milano. È incredibile che si possa essere giudicati due volte per lo Barbara Berlusconistesso fatto. Questo non è da mondo civile. Mio padre non accetta che il Pd, mentre governa insieme a lui, voglia ucciderlo politicamente perché teme ancora, e forse a ragione, di non essere in grado di batterlo democraticamente attraverso le elezioni". Barbara Berlusconi in una intervista del 28/10/2013 sull’huffingtonpost.it.

Ma non basta. A questo bisogna aggiungere le dichiarazioni e gli appelli accorati di decine di parlamentari, dell’ex Presidente del Senato, del Vice Presidente del Consiglio, di Ministri della Repubblica e Sottosegretari di Stato, e personalità varie, che continuamente sottolineano il pericolo per la democrazia e lo stato di diritto a cui si rischia di andare incontro.

La legge Severino, pur avendo già prodotto effetti nei confronti di altri, nel caso specifico di Silvio Berlusconi violerebbe principi costituzionali. E la sentenza definitiva emessa dalla Corte di Cassazione, ultimo atto di una persecuzione giudiziaria, è ‘politica’. Pronunciata per eliminare il leader del centro destra non riuscendovi per via democratica. Accuse gravissime. Nei confronti di una parte della magistratura e dell’alleato di Governo, al quale si lanciano ultimatum pesantissimi perché risolva con un tratto di penna la conseguente questione decadenza.

Ora. Il problema, nella sua estrema delicatezza e rischiosità, è molto semplice.

Se effettivamente fosse vera la tesi sostenuta dal centro destra, incostituzionalità della legge Severino e decisione ‘politica’ del collegio giudicante che ha emesso la sentenza di condanna, le conseguenze e i comportamenti dovrebbero essere ben più gravi. Ministri, parlamentari, rappresentanti istituzionali ai vari livelli, militanti dell’area politica filo berlusconiana avrebbero il diritto-dovere di manifestare e scatenare l’inferno per richiamare l’attenzione del popolo italiano e anche internazionale su una questione che, per come è posta, rappresenta un crimine politico.

Giunta per il regolamento del SenatoDelle due l’una. O è tutta una finzione, una tragica commedia all’italiana, un enorme circo mediatico organizzato e complice, o siamo di fronte al più sensazionale e criminoso atto perpetrato per eliminare il leader che ha creato una forza elettorale e politica, più volte maggioritaria negli ultimi venti anni.

Il Senato della Repubblica dovrà adesso votare sulla decadenza da senatore di Silvio Berlusconi. La giunta per il regolamento ha scelto per il voto palese, ma in aula venti senatori potranno chiedere il voto segreto. Insomma, la storia non è ancora arrivata all’epilogo.

Ciò che invece sembra ormai chiaro è che le cosiddette larghe intese non sono altro che un grande bluff. Un espediente per mantenere in vita un sistema malato ma ancora prodigo di frutti e laute prebende. Una grande operazione di potere coperta dal velo ipocrita del bene comune. Il Governo, il Partito Democratico, e le altre forze politiche, non possono restare indifferenti. Urge scegliere. È in gioco il futuro dell’Italia. E i cittadini non possono più aspettare.

Giangiuseppe Gattuso
30 ottobre 2013

14 commenti:

  1. Quindi?
    Cosa dovrebbe fare il partito democratico,le forze politiche per non mostrarsi indifferenti?
    Il mio amico Gianni gioca meravigliosamente a centro campo, fa veramente gioco spettacolo, manca solo il goal,e cioè la proposta o quantomeno l'auspicio.
    Nell'articolo precedente il dott Vullo ha definito Renzi un vero Fuoriclasse della politica. un vero talento naturale ,diciamo pure un fenomeno.
    E non volendo far torto a gianni, devo ammettere che anche Grillo è un fuoriclasse non da meno.
    Poi ovviamente Berlusconi rimane ad oggi il re dei fenomeni , un vero mago.
    Allora mi dico, può mai aver problemi una nazionale che ha in squadra talenti di tale dimensioni?Allora sereni......''FOTTIAMOCENE''.
    ,

    RispondiElimina
  2. Il pd faccia ciò che tantissimi elettori si aspettano. Tiri fuori gli attributi e getti a mare questo accordo vergognoso con chi ogni giorno getta fango sulle istituzioni facendo finta di difendere la deMoravia.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Democrazia, non demoravia. Scusate l'errore.

      Elimina
    2. Non bisogna essere arca di scienza, credo, per dire che “è tutta una finzione, una tragica commedia all’italiana, un enorme circo mediatico organizzato e complice”, come dici tu caro direttore, e non altro. Berlusconi, se avesse voluto il bene dell’Italia, si sarebbe dovuto dimettere prima, ma molto prima, quando il suo legale, l’avv. Previti, poi diventato senatore, ministro e poi condannato, come lui in Cassazione, gli comprò i primi processi da parte di giudici compiacenti e corrotti come è dimostrato. Sarebbero così finiti, o addirittura non sarebbero forse nemmeno iniziate le ruberie e la mala politica di questo ventennio che vorremmo scrollarci di dosso. Ora è troppo tardi per chiedere atti concreti nel PD o negli altri raggruppamenti politici. Questa volta, in Senato, ogni senatore ci deve mettere la faccia, non è più tempo di compravendite, i saldi di fine stagione ormai sono finiti.
      Diceva la Litizzetto l’altro giorno in TV, come si può avere ancora fiducia in un Parlamento dove ci sono già oltre cinquanta, cosiddetti onorevoli o senatori, indagati per reati tra i più svariati, dalla corruzione all’associazione a delinquere, a tutta una serie di altri gravi reati. Perché Berlusconi si è battuto allora per il voto segreto? Perché avrebbe tentato la carta degli Scilipoti di turno, o dei Razzi o dell'ex on.le Di Gregorio che si vendette, come egli reo confesso ha dichiarato, per tre miliardi di cui due in contanti, per far finire il governo di centro-sinistra Prodi e anticipare la legislatura, per cui il nostro è stato rinviato a giudizio, ed è in attesa di condanna. Per questo è necessario il voto palese!
      Il Senato della Repubblica dovrà adesso votare sulla decadenza da senatore di Silvio Berlusconi. La giunta per il regolamento ha scelto per il voto palese, ma in aula venti senatori potranno chiedere il voto segreto. Insomma, la storia non è ancora arrivata all’epilogo. Ma i giochetti sono finiti ormai e più presto si toglie questa castagna dal fuoco e meglio è per tutti. Il tempo delle leggi “ad personam” è finito, così come è finito il tempo delle amnistie. Si rassegni il senatore Berlusconi, anche il suo ventennio è finito. Se vuole ricominci l‘altro con Forza Italia ma senza gli italiani però, sono convinto che non ci cascheranno più!


      Elimina
  3. Calogero Dolcimascolo31 ottobre 2013 alle ore 21:33

    Ci sono due ordini di questioni in questa commedia della politica Italiana; uno di ordine giuridico secondo il mio modesto parere secondario rispetto all’altro di ordine politico. L’art. 12 delle preleggi nell’interpretazione della legge prevede che “nell’applicazione della legge non può che ad essa attribuire altro senso che quello fatto palese dal significato proprio delle parole secondo la connessione di esse, e della intenzione del legislatore”. Se la legge Severino ha determinato incertezze sulla sua applicazione tale da destabilizzare il quadro politico generale i rimedi non possono essere quelli dell’interpretazione della norma rinviando al Parlamento di pronunciarsi ma semmai sarebbe stato meglio sollevare la questione di legittimità costituzionale dal parte della Giunta del Senato e aspettare una pronuncia della Corte Costituzionale; il Giudice delle leggi era l’unico legittimato a pronunciarsi libero da interferenze di qualsiasi genere se crediamo nei valori fondamentali della democrazia repubblicana.
    Sull’altra questione che considero preminente oggi in Parlamento si stanno tramando elezioni anticipate da parte del PDL- M5S e Renziani che chissà dove potranno portare un paese stremato nel quale i cittadini stanno perdendo ogni speranza per il loro futuro.
    Premesso quanto sopra, quest’ultima osservazione mi sembra la più plausibile rispetto alla prima per diversi motivi:
    1) Berlusconi con il ritorno di FI si libera di quei sudditi che hanno alzato la testa che non ascoltano il padrone;
    2) Il M5S crede di avere i numeri da dettare le regole del gioco la prossima volta;
    3) Renzi alla guida del PD darà una spallata alla vecchia nomenclatura PCI-PDS-DS- PD che resteranno solo le briciole.

    RispondiElimina
  4. E' davvero innegabile che il governo e la politica italiana sia paralizzata per l'attesa del voto finale del Senato sulla decadenza di Berlusconi.
    Questo stallo è inaccettabile, perchè indigna tutte le corde dell'anima e dell'intelletto di ogni buon cittadino vedere il proprio Paese incapace di mettere e far correre su un binario parallelo e secondario tale questione, lasciando invece che il governo della Nazione corra e spedito pure sul binario principale della buona , solerte e coraggiosa politica.
    Purtroppo, mi rendo conto che bisogna mordere il freno, cioè pazientare fino alla fine di novembre per aspettare la parola fine sulla decadenza di Berlusconi, perchè soltanto dopo la politica italiana si potrà rimescolare in modo più stabile per dare all'Italia un governo con una maggioranza nuova, più coerente e stabile.
    In attesa di questo grande evento, dobbiamo stringere i denti e tirare la cinghia. Dopo, comunque, le prossime elezioni penso che le avremo alla scadenza naturale di questa legislatura, e cioè nel 2018.
    Tutti vorremmo andare a votare subito, ma le attuali forze politiche ed i loro maggiori esponenti, nessuno escluso, oggi sono oggettivamente screditati, senza programmi concreti e fattibili, senza veri leaders, cioè uomini di stato e di governo.
    Insomma, purtroppo, occorre continuare con "l'ordinaria amministrazione" di politici "mezza cartuccia", in attesa di schiarimenti nei cieli, e nelle terre, della politica nostrana.

    RispondiElimina
  5. Berlusconi ed i suoi squallidi interessi ed i suoi ricatti sono un incubo oramai insopportabile, mi chiedo se finirà mai.

    RispondiElimina
  6. Il solo dubbio che le condanne giudiziarie di Berlusconi non siano frutto di normali sentenze, emesse dagli organi competenti, sulla base della dialettica giudiziaria accusa/difesa, mi lascia sgomento. L'unica certezza mi pare sia che il condannato approfitti della forza elettorale e politica (e non solo) per giudicare il suo giudice e diffondere la favola della persecuzione. Questa favola manda un messaggio dirompente alla società italiana e ne mina la credibilità delle istituzioni

    RispondiElimina
  7. Le seguenti parole di Filippo Ales mostrano qualcosa di inquietante.
    Ecco la parole: "Di Gregorio si vendette, come egli reo confesso ha dichiarato, per tre miliardi di cui due in contanti, per far finire il governo di centro-sinistra Prodi e anticipare la legislatura, per cui il nostro è stato rinviato a giudizio, ed è in attesa di condanna"
    E' inquietante dire che uno sia in attesa di condanna.
    Questo mostra come alcuni intendano la magistratura.
    Alla faccia dell'equilibrio, alla faccia del dovere di imparzialità che dovrebbero avere i giudici.
    Si ha la certezza di una condanna prima ancora che la sentenza sia stata emessa.
    Ecco, Berlusconi è in attesa di condanna, perchè la sentenza non potrà che essere, appunto, di condanna.
    Poco importa che De Gregorio abbia fatto il salto della quaglia dopo meno di venti giorni da che si era insediato il governo Prodi, e quindi due anni prima che il governo cadesse:
    Poi, come si fa a pensare che i senatori Turigliatto e Rossi, della sinistra estrema, nel togliere la fiducia al governo Prodi possano essere stati influenzati da uno come De Gregorio?
    Come si fa a pensare che i senatori Scalera e Dini, oppure il senatore estero Pallaro fossero legati a De Gregorio?
    Il senatore Fisichella, poi, nemmeno lo conosceva, figuriamoci!
    Questi sono i voti per cui Prodi è caduto, mica per De Gregorio!
    Certo, potrebbe scattare un'altra condanna per Berlusconi, ma sarebbe un'altra prova evidente della faziosità dei giudici che pur di arrivare ad una sentenza di condanna sono disposti a calpestare e violentare la verità.
    Ma leggere "in attesa di condanna" anzichè "in attesa di sentenza" è molto inquietante.

    RispondiElimina
  8. Calogero Dolcimascolo6 novembre 2013 alle ore 17:41

    Dal kapò evocato nel 2003 all'Europarlamento, ai diari di Mussolini. Dalle gag su Hitler a quelle - riciclate - sui deportati fino a dire oggi Berlusconi che i "miei figli si sentono come gli ebrei sotto il nazismo". Gli ebrei, nobile e infelice popolo, non devono nemmeno perdere tempo a rispondergli. Primo Levi direbbe……….se questo è un uomo.....

    RispondiElimina
  9. Io scommetto che se Berlusconi avesse detto qualche bella frase sugli ebrei, i rqppresentanti della comunità ebraica si sarebbero incazzati ugualmente, perchè avere la benevolenza del delinquente berlusconi sarebbe una cosa comunque negativa, e anche la stampa e la politica avrebbero sollevato comunque un putiferio, perchè, ovviamente, tutto quello che viene anche solo sfiorato da Berlusconi diventa fango.
    Ma di che stiamo parlando?

    RispondiElimina
  10. Il pricipio di non retroattività ha senso solo nel penale: i cittadini hanno diritto di compiere tutto ciò che non è proibito. Ma fare quello che ha fatto Berlusconi era proibito e giustamente è stato condannato.
    La non retroattività non vale in altri campi come ad es. il diritto amministrativo, dove le norme non sono a tutela dell' individuo ma della collettività ( è detto in maniera brutale ma serve a far capire il concetto ).
    Facciamo l' esempio della patente di guida: ci sono dei requisiti per averla come una certa capacità di vedere. Faccio l' esame ed ottengo la patente. Se ad un certo punto la mia vista si abbassa in misura tale da essere sotto il minimo richiesto mi tolgono la patente.

    RispondiElimina
  11. Angelino Alfano come Fini. Subirà il metodo Boffo.

    RispondiElimina
  12. Tentativo di emendamento, tra le pieghe della legge di stabilità, di Brunetta e Capezzone per abolire, addirittura!..."la frode fiscale"! cosi Berlusconi tornerebbe pulito come un bambino. Le altre perle del PDL il solito condono ed udite..udite! La vendita delle spiagge! Tanto loro vanno ai caraibi con le mazzette! Elettori liberateci dal partito del malaffare. Grazie.

    RispondiElimina