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martedì 24 settembre 2013

Edilizia sociale senza consumo di territorio

Vullo-Pinodi Giuseppe Vullo - La giunta Cammarata ha amministrato, male, Palermo per 10 anni. Tante volte è stato portato in Consiglio Comunale il Piano per l’Edilizia Economica e Popolare (PEEP), per la realizzazione di 7200 appartamenti.
Naturalmente sarebbe stata l'ultima strage dei terreni agricoli della città. Ma quell’amministrazione non approvò mai il piano, non perché avesse una visione politica ecologista. Assolutamente no! Si faceva semplicemente mancare il numero legale senza una motivazione esplicita. I motivi reconditi si possono arguire... data la prassi politica del "non si fa nulla per nulla". Fortuna volle che quella giunta, venne sepolta dal vecchio Orlando. Finalmente nonostante il marasma della politica nazionale e locale sembra che qualcosa si muova per l'edilizia sociale. Numerose cooperative edilizie sono state finanziate dalla Regione Siciliana, ma devono realizzare il proprio scopo sociale entro il 31/12/2013, pena la perdita dei finanziamenti. Per riuscire in questa ‘impresa’, quindi, i comuni, come Palermo, debbono assegnare le aree alle cooperative in tempi rapidi.
Si tratta di un’opportunità da non perdere per soddisfare due bisogni fondamentali dell'uomo, la casa ed il lavoro. Qualcuno ha calcolato che 10 milioni di sovvenzione regionale è una leva che immetterebbe nel circuito economico cittadino circa 4 miliardi di soldi privati, quindi un respiro vitale per l'edilizia moribonda. Ma veniamo ora ad una domanda che gli ambientalisti si porranno, ma il nuovo piano per l'edilizia farà strage del verde agricolo? Sarà il nuovo sacco di Palermo? Assolutamente no! Infatti la giunta Orlando si propone di assegnare le aree industriali dismesse della città e la aree fatiscenti e pericolanti del centro storico.
Centro storico di Palermo degradatoUn’operazione importante di recupero di aree degradate. Il Consiglio Comunale, infatti, l’11 aprile 2013 ha approvato il "piano urbano edilizia sociale" che prevede tali direttive. Il sindaco Orlando, in questo senso, ha voluto sottolineare l'aspetto fortemente innovativo di una scelta che concilia la necessità di fare edilizia senza aggredire il territorio.
Gli appartamenti dovranno essere realizzati nel rispetto dei dettami della bioedilizia a basso o nullo impatto energetico, rispettando, nel caso del centro storico, la volumetria dei fabbricati  preesistenti. Questi interventi vanno incontro ai bisogni di una città che soffre di carenza di alloggi, e prevedono anche forme di "social housing", la possibilità di destinare alloggi ai cittadini svantaggiati che non hanno la possibilità di sostenere le spese per l’affitto ai prezzi di mercato. 
Al primo bando per le aree industriali dismesse di Palermo, da più di 3 anni, hanno partecipato circa 30 cooperative edilizie per un totale di circa 1400 unità abitative, mentre si è in attesa del bando specifico per il centro storico. Con una somma complessiva di circa 180 mila euro, di cui 135 mila euro di mutuo agevolato all'uno per cento, potrà così essere soddisfatto il sogno tanto atteso della prima casa. Sul riverbero positivo, infine, per l’occupazione di centinaia di lavoratori dell'edilizia, per qualche anno, non mi dilungo oltre.
Giuseppe Vullo
24 settembre 2013


5 commenti:

  1. Se ho ben capito, la giunta Cammarata avrebbe sbagliato comunque, sia in caso di approvazione del Piano per l’Edilizia Economica e Popolare (PEEP), per la realizzazione di 7200 appartamenti sia in caso di non approvazione del medesimo Piano.
    L'approvazione del Piano avrebbe comportato la strage dei terreni agricoli della città mentre la non approvazione sarebbe stata soltanto conseguenza della prassi politica del "non si fa nulla per nulla".
    In buona sostanza bocciatura senza appello della giunta Cammarata.
    Anche le pietre capirebbero la pretestuosità di questo ragionamento secondo cui o si fa o non si fa si sbaglia perchè si tratta di una giunta che avendo commesso tanti errori è impossibilitata a fare qualcosa di buono.
    Alla base di questo ragionamento c'è un errore direi quasi filosofico più che politico, infatti si prescinde dal bene finale scaturito dalla non approvazione del Piano e dal conseguente salvataggio dei terreni agricoli della città per dare addosso ad una giunta non di gradimento dello scrivente. Insomma, col senno di poi, è stato un bene il fatto che non si sia approvato quel Piano oppure no? Se è stato un bene bisogna concludere che la giunta Cammarata almeno una cosa di buono l'ha fatta.
    Tutto il resto sono chiacchiere malevole.
    Riguardo gli ambientalisti, dico solo che sono oscurantisti, ostacolano sempre ogni forma di progresso e meriterebbero di vivere nel buio mondo medievale. con le città nel buio totale dopo il tramonto, dove il volo degli uccelli migratori non sarebbe certamente ostacolato dalla realizzazione della sopraelevata di Palermo e nemmeno dalla realizzazione di un collegamento autostradale tra Palermo e Corleone alternativo a quello di adesso, scomodo per gli uomini ma comodo sempre per gli uccelli migratori.
    Aver dato potere agli ambientalisti è stato e continua ad essere per la politica italiana una vera e propria autocastrazione, un colpo mortale sulle proprie palle degno del mitico Tafazzi.
    Tuttavia non voglio fare la figura del pessimista totale, infatti le recenti iniziative descritte nell'articolo mi fanno ben sperare per la soluzione anche parziale del problema della casa per i meno abbienti. D'altronde ...Orlando il sindaco lo sa fare.
    Già!

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  2. Ho scritto un articolo incompleto su un tema molto importante degno di approfondimenti e riferimenti legislativi e giuridici. Avrei potuto evitare i riferimenti all'amministrazione Cammarata. Ma è risaputo che ha avuto la possibilità di approvare il Peep per 7200 appartamenti e non è stato capace di sfruttare questo volano per l'economia palermitana. Lasciamo stare se poi questa iniziativa era con o senza consumo di territorio. Ma il piano Peep avrebbe dato respiro economico all'edilizia ed alle maestranze affini. Tutti sanno che l'unica industria di Palermo si chiama edilizia. Stamattina ho partecipato ad un incontro all'assessorato regionale lavori pubblici dove erano presenti le associazioni cooperative agevolate, le quali premono e fremono perché l'articolo 48, introdotto grazie ad un deputato di cui non faccio il nome, rappresenta una tagliola per le cooperative finanziate, che al 31 dicembre 2013, perderanno la sovvenzione se i comuni non assegnano le aree. Il comune di Palermo ha fatto qualcosa che forse permette di salvare qualcosa. cmq è lodevole riqualificare aree degradate che siano o non siano nel centro storico. Sta di fatto che stiamo parlando di edilizia sociale che permette di realizzare il sogno della casa per i ceti meno abbienti. Ma c'è qualcuno che vuole affossare anche questo diritto. Mi fermo qui in attesa di un chiarimento dell'assessore Bartolotta. Sarebbe auspicabile che amici di questo blog come F. Ferrandelli intervenissero sulla questione per salvaguardare il diritto di tante famiglie siciliane soprattutto giovani, al diritto naturale ad avere una casa, a prezzo oserei dire politico. Non tutti, oggi a maggior ragione, hanno la possibilità di comprare a prezzo di mercato.

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  3. Effettivamente l'edilizia sociale è una grande opportunità per l'economia e per i cittadini. Ed è grave che la passata amministrazione non ha approvato il piano per la costruzione di 7200 alloggi. Adesso, forse, c'è la possibilità di recuperare aree degradate costruendo appartamenti grazie ai finanziamenti concessi alle cooperative edilizie. Speriamo che la regione e il comune trovino presto l'intesa per non perdere questa occasione.

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  4. Qualcuno mi spiega cosa è il social housing?

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  5. Magari potrebbero farci rientrare anche la chiesa di Maredolce, sarebbe il quarto restauro, ce ne sono già stati tre. I precedenti restauri sono serviti a ... non modificarne l'aspetto. La Chiesa di Maredolce è il biglietto da visita di Palermo ai visitatori che si apprestano ad entrarvi, arrivando dall'autostrada PA-CT; un bel biglietto da visita, non c'è che dire.

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