di Franco Scancarello - Ho letto l’articolo del 27 agosto e non ho potuto fare a meno di dare il mio contributo. Condivido in toto quanto scritto e gran parte dei commenti e quindi non ripeto quanto già egregiamente esposto.
Il caro Totò non può minimamente essere paragonato a nessuno dei potenti che hanno subito la devastante onda d’urto di finire in carcere a scontare una pena, per molti, ingiusta, eccessiva e inflitta per un reato infamante, senza prove concrete. La sentenza fu emessa sulla scorta di un teorema della procura di Palermo che nel 2003 aveva deciso di perseguitare ed eliminare, per via giudiziaria, un gruppo politico cresciuto a dismisura e che cominciava ad incidere significativamente nelle vicende politiche nazionali.
Non ho dubbi, per aver vissuto personalmente le vicende processuali, che le prove prodotte dalla Procura si esaurivano essenzialmente: nelle dichiarazioni di pregiudicati pentiti, che hanno lucrato sostanziose riduzioni di pene, e nella controversa perizia fonica delle registrazioni a casa Guttadauro. Ricorderete che un istituto specializzato di Torino (Galileo Ferraris) e la polizia scientifica di Roma hanno escluso categoricamente che fosse stato pronunciato il nome “...Totò Cuffaro” in quella occasione. Mentre un geometra perito della Procura affermava altrettanto categoricamente che era stato pronunciato quel nome. I Giudici nei 3 gradi di Giudizio hanno creduto al perito di parte e hanno condannato, oltre che Miceli, anche Cuffaro. Che fine ha fatto il concetto costituzionale e giuridico che le condanne devono essere inflitte dai Giudici solo in assenza DI OGNI RAGIONEVOLE DUBBIO?
Vorrei anche richiamare l'attenzione su una coincidenza che i più non sanno e i mass media hanno volutamente omesso. Il Presidente del collegio feriale della Cassazione che ha confermato la condanna dei Giudici d'appello a Berlusconi è lo stesso Giudice ESPOSITO che presiedeva la sezione della Suprema Corte quel 21 Gennaio 2011 che ha confermato la condanna d'appello a Totò. In quell'occasione la Corte ha emesso la sentenza in difformità alla richiesta della Procura Generale della Cassazione che chiedeva l'annullamento della sentenza, impugnata da Cuffaro.
La Corte d'Appello di Palermo, aveva riformato la sentenza di primo grado riqualificando in peius il reato da favoreggiamento semplice a favoreggiamento aggravato all’organizzazione mafiosa. Dopo la richiesta della Procura Generale di annullamento della sentenza, con rinvio ad altra sezione della Corte di Appello di Palermo, Il collegio giudicante sospese il processo e rinviò la Camera di Consiglio al mattino successivo. Cosa successe quella notte a Roma? Con chi comunicarono i Giudici, visto che hanno dormito a casa loro? Il mattino successivo, dopo una breve Camera di Consiglio, lo stesso Giudice Esposito, respingendo il ricorso di Cuffaro e le richieste della Procura Generale, confermò la sentenza dei Giudici di secondo grado che divenne così esecutiva.
Ebbene allora Totò Cuffaro si comportò in maniera esemplare e, nel rispetto della sentenza, si presentò spontaneamente, a distanza di 1 ora, in caserma per costituirsi e si dimise da Senatore della Repubblica.
Era chiaro a tutti che col suo comportamento non intendeva ammettere in alcun modo le colpe addebitategli dalla sentenza, voleva semplicemente, da uomo delle istituzioni, rispettare fino in fondo le stesse.
Mi chiedo adesso perché in quella occasione nessuna istituzione, forza o uomo politico si pose i problemi che oggi con forza, determinazione e il supporto di uno schieramento enorme sono stati posti per Berlusconi? Eppure Cuffaro rappresentava per la Sicilia quello che Berlusconi rappresenta per l'Italia. Io mi sono fatto le mie convinzioni, ma prima di renderle note vorrei sapere cosa ne pensano i lettori.
Franco Scancarello
16 settembre 2013
P.S. Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa riflessione su una vicenda giudiziaria e umana molto conosciuta. L’autore pone dubbi e accenna ad un confronto con l’attualità. Sono argomenti spinosi che scatenano reazioni delle opposte fazioni. Pochi dubbi, però, restano sulla diversità di comportamento e di trattamento.
Franco Scancarello è stato un politico impegnato nelle istituzioni e ha vissuto la vicenda Cuffaro molto da vicino. Questo è il suo primo intervento come autore su PoliticaPrima. Benvenuto e buon lavoro.
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caro Franco.condivido quello che lei ha scritto e anch'io sono convinta che per Cuffaro non ci sia stata in Sicilia una gran levata di scudi in sua difesa,pur in presenza di un ragionevole dubbio.Penso che tutto quello che sta succedendo.oggi.. la difesa di Berlusconi ad oltranza e nello stesso tempo la guerra finita con una condanna da parte del giudice Esposito,siano causate dal fatto che la posta del gioco è molto più alta...il cav.rappresenta il leader del maggior partito italiano che ,senza di lui non avrebbe su quale altra personalità carismatica contare,e quale migliore occasione per farlo fuori giuridicamente?Anche in questo caso,non vi sono prove certe e tutto si basa sul"non poteva non sapere"
RispondiEliminaTeste libere... " Da quando mi sono liberata dagli schemi mentali che mi hanno tenuta prigioniera per anni, non ho più paura di confrontarmi, di dialogare, di difendere le mie idee quando le ritengo corrette, oppure di metterle in discussione e arrivare a modificarle quando trovo proposte migliori. Non mi spaventa parlare con chi viene additato come ‘nemico’ o come ‘ostile’ e oso discutere anche con chi so avere posizioni divergenti dalle mie.
Non tengo eretti steccati che altri hanno costruito per me, per noi… perché voglio sentirmi libera di dire sempre come la penso, anche quando altri giudicano la mia presenza non opportuna o fuori luogo in certi contesti. E’ il giudizio di altri e non voglio esserne schiava, perché quello che conta per me sono le azioni, i fatti e non le insinuazioni di chi ha deciso di restare in questo sistema in metastasi." Monia Benini
I dubbi ci sono tutti e fa bene Scancarello a porli. Ci sono le differenze di trattamento e poi non ne parliamo ci sono i comportamenti che fanno gridare. Forse il paese Italia non è ancora pronta
RispondiEliminaQuesto importante articolo di Franco Scancarello dimostra ancora una volta la malafede con la quale una certa magistratura politicizzata abbia creato qualcosa che definirlo mostro giudiziario è poco. Questi "signori" magistrati sono andati ad immergere una lama affilata di coltello nel corpo di per se stesso fragile nella nostra democrazia, andando a fare strame dello spirito con cui la costituzione, per il fatto stesso di prevedere l'immunità per i parlamentari, aveva inteso porre un limite invalicabile al loro potere; a quello che è diventato non un servizio alla nazione, ma un vero e proprio potere politico. Un potere dispotico perchè non eletto dal popolo, un vero e proprio regime tirannico dove gli amici (PCI - PDS - DS - PC) sono sempre stati tenuti amorevolmente al riparo da qualsiasi iniziativa giudiziaria e dove, per contro, i nemici (perchè di questo si tratta) hanno ricevuto e continuano a ricevere trattamenti che hanno un termine di paragone soltanto nei regimi dittatoriali chye puzzano sempre di comunismo ma anche di fascismo.
RispondiEliminaIn Italia siamo in un regime simil-fascista, dove l'avversario politico è un nemico e come tale va trattato.
Diciamo che certa magistratura italiana , a mio parere, potrebbe essere assimilata (mutatis mutandis) al Beria del regime stalinista.
Con milioni di processi che sono caduti e continueranno a cadere giorno dopo giorno in prescrizione, questi ineffabili magistrati, non avendo notizie di reato riguardanti i loro nemici, che sappiamo chi sono, (Berlusconi in primis, ma anche i suoi possibili alleati come il Totò Cuffaro di cui ci stiamo occupando in questa sede), hanno allestito un mastodontico e costosissimo sistema di intercettazioni telefoniche per riuscire a trovare qualche reato anche piccolo piccolo, tanto ci avrebbero poi pensato loro ad ingrandirlo, che potesse emergere dalle conversazioni giornaliere degli intercettati.
Il risultato è che nell'amministrazione della giustizia l'Italia è, tra 196 nazioni, al posto n. 160 della classifica mondiale, surclassato da nazioni come Zimbawe, Uganda e Gabon.
Leggendo l'articolo di Scancarello mi assale una rabbia impotente, vedendo come certi giudici continuino ad esercitare il loro potere in maniera così vergognosa, faziosa, ingiusta e cieca nei confronti dei diritti degli imputati.
Poi arriva bel bello Pasquale Nevone e mi rimprovera dicendo che il mio "livore contro lo stato di diritto è incontenibile, quanto ingiustificabile".
Pasquale, le sentenze contro Cuffaro e contro Berlusconi sono sentenze politiche in cui lo stato di diritto non c'è, non esiste proprio, è stato ucciso da questi magistrati in malafede. Sono sentenze senza prove; Berlusconi è stato condannato SENZA PROVE, SENZA PROVE, SENZA PROVE.
E prima di lui Cuffaro è stato condannato SENZA PROVE.
SONO SENTENZE POLITICHE. La politica dovrebbe buttare fuori questi magistrati. Ma non lo farà mai, fin quando comanderanno i BENEFICIARI diretti o indiretti di questa giustizia ingiusta.
Ho detto, addì 16 settembre 2013 ore 15,03.
Vogliamo la "giustizia" ma non davanti la nostra porta!
EliminaLo stesso giudice Esposito per due sentenze che fanno scalpore. Il problema della giustizia italiana è molto grave e riguarda tutti i cittadini che però nemmeno lo sanno. Qualcosa si potrà ottenere con i referendum che hanno organizzato i radicali. E poi aspettiamo cosa accadrà nella commissione del Senato. Governo si, governo no. E poi?
RispondiEliminaUn sincero benvenuto a Franco Scancarello, amico di vecchia data, sulla barca di questo Blog. Sono sicuro che la tua esperienza politica ed istituzionale ci darà sostanziosi contributi per articolare sempre meglio e di più il dibattito politico che giornalmente ci appassioniamo a tenere su Politicaprima.
RispondiEliminaIn merito alla tesi centrale di questo articolo, e cioè che Berlusconi e Cuffaro sono stati "fatti fuori" con sentenze politiche, giuridicamente infondate, perchè "davano fastidio" ai poteri forti a motivo del loro grande seguito politico ed elettorale, sinceramente ribadisco quello che ho detto sempre in analisi del genere: non sono d'accordo.
I cittadini sig. Berlusconi e sig. Cuffaro sono stati condannati definitivamente con sentenza di 3° grado passata in giudicato.Dura lex, sed lex. Il fatto che questi due signori erano due grandi capi politici, il primo in Italia mentre il secondo in Sicilia, non può indurre alcuno a "chiudere un occhio" sulle "marachelle" che avrebbero "ingenuamente" commesso.
Berlusconi e Cuffaro hanno fatto quello che ritenevano di poter fare impunemente perchè "uomini di potere", in virtù del vecchio e tacito motto per cui "il potere non si fà giudicare".
Hanno sbagliato. Lo sapevano. Credevano che mai avrebbero pagato dazio allo stato di diritto. Le prove ci sono,e molte pure; non sono solo quelle citate per essere negate. E adesso dovranno scontare la loro pena.
Per carità, niente gogna e anatema per nessuno di loro due. Ma politicamente sono entrambi a "fine corsa", scontata la lo loro pena potranno riprendere la loro normale e tranquilla vita di privati cittadini. Ma non possono più aspirare ad essere dei riferimenti e protagonisti politici.
Tutti siamo utili, più o meno, ma nessuno è indispensabile. Morto un papa , se ne fa un altro. Figuriamoci se mancano persone che possono essere nuovi leader di partito, Presidenti o Governatori.
Francamente non insisterei più a fare le "Veroniche" in favore di costoro.
Alziamo lo sguardo e guardiamo oltre, più lontano, alla soluzione possibile dei nostri problemi concreti e ad un nuovo orizzonte politico per la nostra democrazia.
Diciamola in altro modo: Non ci sono prove certe, i bla bla bla dei pentiti dietro sconti di pena e vantaggi vari non sono prove certe.Ricordo ai lettori cosa fece Falcone col "pentito" Scarantino. Ricordo ancora la sentenza Tortora basata sui bla bla bla dei pentiti.
RispondiEliminaSe poi gli amici di sinistra vogliono chiudere gli occhi per non vedere quello che succede nella magistratura schierata, sono problemi loro, ma non vengano a fare le prediche sullo stato di diritto. Sono d'accordo sul fatto che bisogna guardare oltre, ma per forza di cose, non per altro, visto che quelli che hanno il potere di limitare l'altrui libertà e gli altrui diritti politici hanno così deciso. Certo che bisogna guardare oltre.
Le nostre carceri sono strapiene di gente che o non è stata ancora processata o se condannata si professa innocente.
RispondiEliminaIo credo alle persone tutte, e se qualcuno si professa innocente io gli credo, non mi importa delle prove e delle sentenze, ritengo che vadano rimessi in libertà sulla parola.
Non importa a mio avviso che siano poveri o ricchi, umili o potenti, e ne tantomeno il colore della pelle o la loro nazionalità.
Perché credere alla parola di un giudice corrotto e non ad un imputato di qualsiasi reato che si dice innocente?
In sintesi credo all'innocenza di Cuffaro, di Berlusconi e di tutti i condannati che dicono di aver subito torti.
Se questa è la linea di chi mi ha preceduto nei commenti,allora siamo d'accordo.
Porgo il mio saluto all'estensore dell'articolo. Ma egli ripete stancamente un argomento già ampiamente discusso, il precedente magistralmente scritto da Gattuso.Francamente rilascio questo commento con spirito di servizio e mi dispiace essere ripetitivo. Continuare a paragonare i 2 uomini e le due vicende mi sembra stucchevole ed ingeneroso per Totò, perché il fine è di portare acqua al mulino del cavaliere. Cuffaro da uomo delle istituzioni si è difeso nel processo, si dimesso da senatore, si è consegnato come un agnellino nelle mani della giustizia. Lui sta pagando per tutti. Altri meriterebbero di stare al suo posto. Se il presidente dovesse concedere una "grazia", questa vorrei che fosse per Totò. Naturalmente il mio è un giudizio per un amico che conosco da quando era un ragazzino e candidato per la prima volta al consiglio comunale di Palermo, mi venne a chiedere i voti in corso Calatafimi dove ero consigliere DC del quartiere villa-tasca-mezzomonreale. Della vicenda processuale non so nulla, posso solo arguire che Totò è stato messo nei guai da amici da lui beneficati. Ora egli sta pagando il suo debito cristianamente e con grande dignità. Perciò non è giusto paragonarlo a Berlusconi che sconosce la dignità, non ha senso dello stato, dagli stranieri è considerato un buffone che ha rovinato il nostro paese, è un delinquente recidivo, ha una montagna di reati e processi. Insomma un cialtrone che ci fa vergognare. Rispetto a Cuffaro ha una potenza economica e mediatica che gli permette di corrompere tutto e tutti. Non scendo nei particolari che tutti conoscono. Ti consiglio di leggere il libro di Massimo Ciancimino per quando riguarda la trattativa stato-mafia. Quindi dubbi sull'uomo di Arcore non c'è ne sono. Perciò smettiamola con questi paragoni. Semmai possiamo dire e chiudo, nel caso di Totò sbagliare humanum est, nel caso del cavaliere perseverare è diabolico!
RispondiEliminaRingrazio per l'accoglienza e prometto che utilizzerò il Blog per intervenire con altri articoli sui vari temi che si andranno a sviluppare nelle prossime settimane sulle questioni più attuali che la politica sta trattando quali la riforma delle autonomie locali, la burocrazia regionale, la spending review, l'acqua pubblica, il turismo, il rimpasto di governo etc.
RispondiEliminaNon l'ho fatto finora per non compromettere il rapporto con il Governo regionale, nella mia qualità di dirigente regionale e dirigente sindacale dell'area della dirigenza pubblica della UIL, pensando che fosse più giusto rapportarsi direttamente con il Presidente e gli assessori, alcuni dei quali cari amici e colleghi. Ma vista la incomunicabilità e la scarsa attenzione che il governo ha mostrato finora nei confronti dei Sindacati e delle loro proposte, se mi sarà consentito, utilizzerò il Blog.
Ho scelto PoliticaPrima per la qualità degli autori e dei lettori e per il modo intelligente, propositivo, democratico e stimolante con cui si affrontano i diversi argomenti.
Voglio approfittare per intervenire a chiarimento del mio articolo che, forse per l'eccessiva sintesi, ha ingenerato in alcuni amici che lo hanno commentato.
Non era mio intendimento mettere sullo stesso piano i personaggi in questione Berlusconi e Cuffaro. Troppo diversi tra di loro per convinzioni, stili di vita, rispetto delle istituzioni, approccio all'esercizio del Potere, comportamenti processuali etc.. Vedo che alcuni non conoscono Totò e si fanno guidare nei loro commenti dai luoghi comuni e dal pregiudizio. Non ci posso far niente a parte consigliare la lettura del libro scritto da Totò a Rebibbia “IL CANDORE DELLE CORNACCHIE”.
Infine sull'essenza dei reati che hanno causato le condanne definitive a loro carico ci sono abissali differenze, ma anche inquietanti assonanze:
CUFFARO ha ammesso di aver messo in guardia un amico sul frequentare un collega chirurgo, che poi si scoprì essere in Capo mandamento di Brancaccio e che, pur avendo scontato la sua prima pena, continuava ad essere sotto indagine. La procura prima e i Giudici di primo grado lo ritennero colpevole di FAVOREGGIAMENTO SEMPLICE. In Appello, sia la Procura che i giudici riqualificarono il reato in FAVOREGGIAMENTO AGGRAVATO PER AVER AGEVOLATO L'ORGANIZZAZIONE MAFIOSA e inflissero la pena detentiva che TOTO' Sta scontando in maniera esemplare e le conseguenti gravi pene accessorie.
BERLUSCONI è stato condannato per TRUFFA ALLO STATO, in questo caso si è accertata una grossa evasione fiscale. I Giudici e la Procura di Milano non si sono accontentati del pagamento della somma evasa e delle relative ammende, come avevano fatto per DE BENEDETTI, Ma lo hanno condannano per essere stato in passato l'ideatore del sistema teso a truffare l'erario.
L'unica comunanza nei 2 casi consiste nella Presenza dello stesso Giudice Esposito nel collegio della Suprema Corte che li ha giudicati.
Spero di aver chiarito il mio pensiero.
L’Articolo di Franco Scancarello tratta un argomento che già in passato, su questo Blog, abbiamo avuto modo di commentare, anche in maniera approfondita, grazie ai tanti amici attenti e colti che lo hanno trattato.
RispondiEliminaNaturalmente le appartenenze politiche hanno influenzato, non poco, i modi di vedere la stessa vicenda, appannando quello che dovrebbe essere un giudizio critico, ma anche obiettivo e soprattutto umano.
Fa male vedere veri e propri delinquenti scorazzare liberi, senza che la giustizia se ne prenda cura, perché poco importanti, o perché lontani da logiche politiche e sociali, mentre persone come il mio amico Cuffaro pagano solo perché al centro della scena politica che attira e convoglia milioni di voti.
L’ho sempre sostenuto e continuerò a sostenere che esiste una giustizia politicizzata per la quale la legge non è uguale per tutti, e qui potrei citare i vari casi nazionali, che non cito perché gia ampiamente trattati, per i quali la giustizia ha seguito un altro corso, quello della prescrizione, della dimenticanza, degli insabbiamenti e dei depistaggi.
Mi dispiace ammetterlo, ma non credo nelle giustizia italiana, credo però, a quella Divina che nessuno può manomettere e alla quale, prima o poi, saremo tutti chiamati a rispondere.
Sinteticamente, io sostengo che una sentenza di condanna va data non per quello che è il personaggio e per la sua carriere, ma limitatamente al reato contestato e con prove al di là di ogni ragionevole dubbio. Mi pare che nel caso Mediaset tutto ciò non esista. perchè Frank Agrama, l'imprenditore che secondo i magistrati italiani era il socio occulto dell'allora premier, in realtà fu realmente incaricato dalla Paramount di vendere diritti per film e fiction in Italia,e non solo; il mandato della major americana riguardava tutte le tv italiofone, compresa la Televisione Svizzera di lingua italiana (Rsi).
RispondiEliminaOltretutto, i prezzi pagati dalla RAI ad Agramola per i diritti dei film Paramount furono mediamente superiori a quelli pagati da Mediaset, per cui anche la RAI ha gonfiato i prezzi?, Agramola era anche socio occulto della RAI e della Televisione svizzera?
E poi, perchè per questa vicenda Fedele Confalonieri, che allora era quello che firmava i bilanci Mediaset è stato assolto?
Quando c'è Berlusconi in mezzo tutto è poaaibile, che anche i treni e gli asini possano volare.
Allora, la condanna di Berlusconi è una condanna "ad honorem", per quello che egli era stato in decenni di onorata carriera criminale, un pò come l'Oscar alla carriera a Paul Newman, che nella sua vita non ne aveva vinto nemmeno uno.
Ecco, il primo caso al mondo di condanna "AD DISONOREM".
Ma vedo che nel blog c'è qualcuno che crede al teorema (non dimostrato) dell'ex premier come "ideatore del meccanismo del giro dei diritti che a distanza di anni continuava a produrre effetti (illeciti) di riduzione fiscale per le aziende a lui facenti capo in vario modo".
D'altronde, quando c'è in mezzo la politica, ognuno crede alle cose più confacenti alle proprie idee.
Qualsiasi bugia, se ripetuta frequentemente, si trasformerà gradualmente in verità". (Benito Mussolini).
Concludi egregiamente il tuo articoletto proprio con l'ultimo periodo riferito a Mussolini, citazione che si può, senza nessuna paura di errore, incollare a misura proprio al Sig. Berlusconi Silvio. Meditate, meditate ....
EliminaNon sono d'accordo alla critica anonima, ma la sostanza la condivido tutta. Berlusconi il più grande bugiardo della storia.
EliminaQualsiasi bugia ripetuta frequentemente si trasforma in verità. E senza bisogno di scomodare Benito Mussolini. Basta seguire l'onda mediatica degli ultimi anni e tutto diventa evidente. Nessuno resta escluso da questa regola, nessuno ho il primato della verità. Quando i cittadini capiranno, avendone gli strumenti e usandoli, forse qualcosa potrà cominciare a cambiare.
RispondiEliminaLa frase è attribuita a Mussolini, quindi mi pare giusto dare a cesare quel che è di cesare
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaIn questo blog succedono cose strane. Sembra che il blog sia proprietà intellettuale e morale di alcuni che regolarmente vi scrivono e vi commentano, ma che comunque, mostrando una visione parziale e sinistrorsa del mondo e della politica non sono in possesso dell'imparzialità necessaria nei loro giudizi su uomini e cose per poter fare i maestri di vita.
EliminaSuccede che il dott. Vullo un giorno scriva qualcosa sullo jus soli , del tipo: "Per avere la cittadinanza bisogna sentirsi italiani dentro. Bisogna amare il proprio paese, servire la patria ed onorare la bandiera, fare il militare e difendere la patria in caso di pericolo", più altri concetti conseguenziali (vedere l'articolo sullo jus soli di Gattuso dell'11 maggio 2013), cose di buon senso e condivisibili, ma di fronte a un paio di contestazioni ad opera di Sergio Volpe e Bruno La Menza (ecco quella di Volpe: "Ho letto adesso l'articolo di Pino Vullo,se non fosse firmato e l'avessi letto senza saperne 'l'autore,avrei potuto darne la paternità a tutti tranne che a lui") immediatamente scatta il panico per aver dispiaciuto qualche amico e rettifica immediatamente il suo scritto, chiedendo addirittura al direttore di cancellare il suo intervento.
Succede che una signora, di cui non faccio il nome, scriva nel blog qualcosa di sensato ma soprattutto di imparziale nella querelle tra Berlusconi e la magistratura e, visto il tentativo di essere omologata, da parte di uno che scrive e commenta tanto nel blog, come vicina alle posizioni della Santanchè, si sente in qualche modo costretta a dichiarare di non essere una simpatizzante di berlusconi.
Succede che Franco Scancarello, persona rispettabilissima e correttissima, ma soprattutto ottimo conoscitore di quello che scrive, proponga un suo articolo nel nostro blog sulla vicenda processuale di Totò Cuffaro e, incidentalmente su quella di Berlusconi, ed ecco che le solite anime belle, i soliti "maestri di vita e di politica" alzano la loro voce e contestano più o meno larvatamente l'articolo, con la conseguenza che l'egregio Scancarello si sente "costretto" a modificare parzialmente il suo scritto, sottolineando anzi che l'unico punto di contatto tra i due casi giudiziari è il giudice Esposito.
Capisco che difendere le proprie idee a volte sembri difficile, ma vorrei fare un pubblico appello a tutti coloro che hanno la ventura di scrivere articoli o commenti in questo blog.
Siate fermi nel difendere le vostre idee; le critiche che vi vengono addosso non siano motivo di pentimenti o di rettifiche sostanziali. I vari Vullo, Volpe, Nevone, La Menza, etc. sono liberi di fare le loro critiche e contestazioni, ma le loro idee non valgono più di quelle degli altri, loro non hanno alcuna autorità morale, non sono nessuno per poter giudicare questo e quello; nel blog siamo tutti di pari dignità, per cui difendete le vostre idee e, se è il caso, polemizzate pure, ma basta con questi spettacoli di pentimenti e rettifiche. E dove siamo, al processo di Norimberga? Ma per favore!!!
P.S. : spero che i nominati Vullo, Nevone, Volpe e La Menza non cse la prendano. Io non ce l'ho con loro, anche perchè sono persone che rispetto molto e con cui mi piace discutere anche in maniera animata, vorrei semplicemente far capire a tutti che non si può rinunziare ad un'idea soltanto perchè qualcuno non è d'accordo.
Ho aspettato invano che qualcuno degli amici nominati ti rispondesse. Ma ho capito che sono seri e cattivi. Per loro non rispondere è una punizione. Sapendo quando tu ami la polemica. Perciò ti fanno soffrire non dandoti la possibilità di replicare. Io invece che sono semiserio ed in fondo buono ti rispondo solo per me. La proprietà intellettuale e morale di questo blog non è mia, ma di Gattuso e di chi scrive e lo frequenta. In questo senso tu hai una grossa fetta di proprietà intellettuale, sommando i tuoi chilometrici commenti, fan e stakanovista della difesa di Berlusconi(e se non sei pagato), oltre ogni umana comprensione. Infine e chiudo... viva i comunisti , abbasso la proprietà privata in attesa della dittatura del proletariato! Naturalmente scherzo!
EliminaVedo che semplifichi un pò troppo. Nino Pepe = difesa ad oltranza del delinquente.
EliminaNon è così, o almeno non lo è in maniera programmatica e pianificata. E' di seconda intenzione, perchè questa magistratura è strabica.
Te ne dico un'altra.
A Vado Ligure, alle porte di Savona, si registrano mille morti in più per cancro rispetto ai parametri scientifici presi a riferimento. Lo certificano gli esami epidemiologici compiuti dai consulenti della procura di Savona. Praticamente c'è una situazione analoga a quella dell'ILVA.
Secondo un'altra fonte, l'Istituto tumori di Genova, nel decennio 1988-98 a Vado sono morte di cancro 112 persone su 100mila contro una media nazionale di 54, più del doppio. Nel confinante capoluogo si scende di poco: 97 su 100mila. I cittadini, gli ambientalisti, gli esperti, la magistratura, perfino la curia puntano il dito sulla centrale a carbone della Tirreno Power, che da quarant'anni brucia fino a 4.000 tonnellate di carbone al giorno. Ma non è scattato alcun provvedimento sulle centrali a carbone di cui è socio l'Ingegnere, infatti se inquina De Benedetti nessuno tocca l'azienda.
Se il proprietario fosse Berlusconi, gli avrebbero fatto un culo così.
Allora che ne pensi? E' o non è politicizzata questa magistratura da stato delle banane?
Perchè devo credere in uno stato di diritto che non esiste?
Il fatto che gli amici nominati non abbiano risposto alle mie considerazioni non è importante e non mi fa nè caldo nè freddo, la cosa veramente importante è che io abbia scritto e loro abbiano letto.
Per me la polemica è chiusa, ma
sono pronto a riprenderla appena vedo che qualcuno di voi ricomincia a correggere, riprendere e, anche involontariamente, intimidire chi si azzarda a scrivere di politica esprimendo idee difformi dalle vostre. Su questo non ci piove.
Buona Domenica a tutti
non sono di sinistra e nemmeno mi sento un berlusconiano. Ho appena letto della sentenza definitiva per il caso Mondadori-Cir (541 milioni di rimborso a De Benedetti). Mi pare di essere di fronte a un'armata che va avanti travolgendo il 'nemico' con ogni mezzo. Se fosse anche questa una sentenza politica altro che crisi di governo!
RispondiEliminaEsatto. E' un esercito che va avanti travolgendo tutto quello che possa fare ostacolo.
EliminaQuella sul Lodo Mondadori è una sentenza spropositata nella sua dimensione, un risarcimento enorme, e conferma quanto Berlusconi dice da anni: c’è un attacco contro il Berlusconi politico, il Berlusconi cittadino, il Berlusconi imprenditore.
Siamo al tiro al piccione, alle sentenze contra personam. Nella transazione del lodo Mondadori stipulata tra Fininvest e CIR vi è scritto letteralmente che le parti si impegnavano a rinunciare a ogni azione giudiziaria e il gruppo Cir viceversa è venuto meno alle sue stesse dichiarazioni autografe.
Ecco l'ennesimo esempio di MALAGIUSTIZIA. Viene calpestato il buon senso più elementare e viene attribuito al gruppo di De Benedetti un risarcimento di molto superiore al valore dell'intera Mondadori.
Roba da regime dittatoriale, cose che succedono al mondo soltanto in nazioni poco democratiche come la Russia di Putin, dove si mettono in prigione i miliardari che fanno opposizione al regime.
Se permettete, quello che sta succedendo nella giustizia italiana è semplicemente inaccettabile, per non dire vomitevole.
Se ne hai le capacità e/o le possibilità suggerisci caldamente all'imprenditore Berlusconi di trasferirsi "anima" e corpo in qualche paese del mondo ancora, (se ce n'è qualcuno), in via di sviluppo. Lì potrà sguazzare come gli pare.
EliminaRibadisco di non condividere la forma anonima alle critiche politiche su questo blog, anche se il nostro parlamento ha una lunga storia di anonimi "franchi tiratori". Il paese dove il caimano potrebbe trasferirsi è sicuramente la Russia di " Putin...Rasputin". Naturalmente non si scordi di portare "il lettone di Putin". Ah...il sogno della grande Russia potrebbe diventare "la grande Lettonia". Complimenti allo zar ex spione di tutte le Russie...da chi avrà saputo che il suo amico Berlusconi è stato condannato da magistrati gay. Ma come è possibile che Wladimir lo spione comunista sia cosi amico di Silvio il capitalista acerrimo nemico dei comunisti ? Mi viene un sospetto... Putin ha regalato un lettone a Silvio, sono amici per le palle...scusate volevo dire pulle...(linguaccia mia mannaggia!)riscusate volevo dire pelle! Amico per la pelle! Sembra che silvio ce l'abbia morbida e profumata. Invece Wladimir rugosa e secca da vero uomo della steppa. Mah...non vorrei che questo regalo del lettone sia un fatto allusivo di un amore inconfessabile?! Vabbe' son fatti loro! Trasfidania... dalla Russia e dalla Sardegna con amore.
EliminaI farabutti non si amano e neppure si odiano, ma sempre farabutti rimangono.Ecco la sintesi di quello che penso di certi personaggi.
RispondiEliminaLa giustizia èi un bene prezioso che gli uomini, in quanto "uomini", non sanno e purtroppo non possono amministrare. Nessun "uomo" anche se togato è super partes...
RispondiEliminaCredo nella giustizia ma non nei "giustizieri" e di giustizieri ne abbiamo fin troppi...
Oggi domenica giorno del signore tutti dovrebbero amare il prossimo e porgere l'altra guancia. Io invece ho fatto il contrario. Nino Pepe mi ha fatto una provocazione, uno schiaffo su una guancia, ed io ho risposto con tre schiaffi. Infatti ho fatto 3 commenti senza alcun contenuto politico costruttivo. Solo il gusto di fare polemica inutile contro Nino Pepe. Quindi ora dico basta a polemica sterile perché abbiamo altre gatte da pelare. Mi scuso per tutte le volte che sono andato sopra le righe. Per il futuro scriverò quando avrò qualcosa di serio da dire. Ho saputo che l'amico Sergio Volpe è stato investito. Colgo l'occasione per fargli i migliori auguri di pronta guarigione. Purtroppo non ho il suo n. di telefono, perciò approfitto del blog.
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