di Giuseppe Vullo - Mi sono sempre chiesto perché la Sicilia... una terra bramata dai popoli, nutrita dalla storia,
baciata dal sole, e bagnata dal mare, non si riesca a vendere agli stranieri! Kennst du das Land wo die Zitronen... "Conosci tu la terra dove brillano i limoni e splendono le arance d'oro? Laggiù, laggiù o padre io voglio andare"! Cosi si esprimeva, pregno di ammirazione per la Sicilia, il grande poeta tedesco GOETHE! Tanti popoli hanno calpestato la polvere e respirato l'aria della Sicilia. Tralascio i popoli antichi, sicani, siculi, ausoni, elimi, fenici, cartaginesi, greci, romani, arabi, normanni, svevi, francesi, spagnoli, piemontesi, austriaci etc.
Ma nel 1800 si sviluppò il grande amore tra i mercanti inglesi e la nostra isola. Molti di loro provenivano dall'isola di MAN, ed erano bottai (ma di birra). L'isola di provenienza era bagnata dall'Atlantico freddo e ventoso. Perciò i pallidi inglesi, come il merluzzo, ma popolo di navigatori, conquistatori e con un innato senso del commercio, si invaghirono della trinacria e ivi si installarono e resero famosa in tutta Europa la Sicilia per "il Marsala". Tra queste famiglie, che vennero a riscaldarsi le ossa, nel tepore del mare mediterraneo... ricordiamo i WHITAKER, gli INGHAM, i WOODHOUSE, di cui ancora si percepiscono le vestigia. Ebbene in tempi recenti e per altri versi si sta ripetendo l'amore per la Sicilia, addirittura per il borgo di "Cianciana" in quel di "GIRGENTI".
Un miracolo economico si sta verificando in quel paese sperduto tra le colline Agrigentine e fino a dieci anni fa dimenticato dagli uomini e da DIO! Ebbene tutto nasce per merito di un giornalista inglese di nome DAVE JUSTICE, chissà per quale strano destino viene invitato nelle nostre contrade per presentare il suo libro "La giustizia di DAVE", vede il centro storico di Cianciana cadente e disabitato e chiede perché. Gli rispondono che i tanti emigrati si sono dimenticati di avere una casa. Perciò egli decide di cambiare vita e restare a vivere e lavorare a Cianciana. Proprio cosi. Egli gestisce con dei soci ciancianesi, un agenzia immobiliare (MY HOUSE) delle case vecchie e diroccate e per pochi euro li vende prima agli inglesi, poi americani, tedeschi, polacchi etc. Questi stranieri comprano e ristrutturano queste case per abitarci . Sic!
L'economia di Cianciana improvvisamente ha l'odore delle sterline e dei dollari dei vecchi anglosassoni. Si sente il rumore degli scalpellini, delle impastatrici, l'operosità dei muratori e degli artigiani. Ormai circa il 10 per cento di quella popolazione un tempo depressa, parla inglese. Il sindaco ed il cassiere del comune non credono ai loro occhi per le entrate di tasse degli stranieri, di riflesso al boom immobiliare. Gli altri sindaci dei centri storici siciliani muoiono d'invidia e vorrebbero partecipare alla nuova età dell'ORO. È proprio vero che le vie del Signore e dell'economia sono infinite!
Giuseppe Vullo 02 aprile 2013
Il ragionamento di Pino è emblematico.
RispondiEliminaCome vivere in una terra bellissima, ricca di arte e cultura, e di ogni altra pregio naturalistico ed ambientale, come saperlo, ma sostanzialmente non curarlo e valorizzarlo come meriterebbe e per quanto ci potrebbe arricchire.
Che dire? Noi siciliani forse siamo da "rifare" dentro?
Pasquale ritengo che gli anziani del nord affetti da reumatismo verrebbero volentieri a svernare in sicilia. Se avessimo una guida politica lungimirante e la giusta promozione dove potremmo anche regalare le case diroccate dei centri storici dei borghi abbondanati, purchè vengano ricostruiti. Penso che potrebbe essere un ottimo scambio tra le esigenze dei vecchi pensionati benestanti, alla ricerca di un buen retiro, ed una possibilità economica per noi. Non credi ?
EliminaCerto che concordo, e in pieno pure.
EliminaSo che iniziative analoghe ci sono state nelle Petralie, a Salemi ci ha provato Sgarbi, altrettanto in alcuni paesi del ragusano. No ne conosco i risultati, però so che si vende, si compra e si vive molto di queste cose.
Speriamo che vada sempre meglio.
Io sostengo da sempre che la Sicilia non debba fare parte dell'Italia, perchè dall'Italia ha ricevuto sempre schiaffi e maltrattamenti. Potremmo iniziare addirittura dalla storia di Roma e dalle nefandezze perpetrate ai tempi di Verre e non solo. Sostengo che la cosiddetta epopea garibaldina sia stata una iattura per la Sicilia, e l'impossibilità di essere una nazione autonoma porta solo male alla Sicilia e ai siciliani.
RispondiEliminaIo sostengo che un accordo strategico con l'America porterebbe soltanto benessere alla nostra disastrata Isola. Potremmo, magari quando la smetteremo di parlare sempre di Berlusconi e degli altri pigmei della politica nostrana, sederci ad un tavolo, anche virtuale, e approfondire i temi riguardanti la nostra Isola.
La situazione che Vullo ci ha raccontato riguardo il comune di Cianciana è quasi paradigmatica e ci dice che abbiamo tutto per potere stare meglio, anche se con la collaborazione di qualche forestiero di buona volontà. Mettiamoci in testa che la Sicilia non è una terra dimenticata da Dio e dai governanti ma, al contrario, dalle risorse e dalle potenzialità enormi, addirittura indeterminate, per assenza di parametri matematici e culturali che possano comprenderla tutta.
Miii, come mi sento meglio nel non dover parlare per forza di politicuccia cortigliara.
In questo caso mi sento in sintonia con N. Pepe. Invece di parlare sempre di berlusconi potremmo aguzzare l'ingegno e cercare di vendere i nostri centri storici ai pensionati del nord. Non è uno scherzo ma è tutto vero. Negli ultimi anni circa 120 famiglie straniere hanno fatto circa 100 atti e preso la residenza a cianciana. Oltre le case a prezzi straciati offriamo il sole, il mare ed i munumenti e la cultura. Inoltre aria salubre i prodotti della campgna e tanto calore umano. Perciò non mi meraviglierei se iniziasse un immigrazione al contrario cioè dal nord verso sud, dei ricchi pensionati: della scandinavia, canadà, russia, inglesi, belgi...insomma potremmo diventare il centro benessere del mediteraneo. Il governo regionale faccia come il governo tunisino e renda appetibile la nostra isola. Certo la nostra economia è debole e la moneta esageratamente forte...forse nel nostro caso uscire dall'euro non sarebbe male, o no ?
RispondiEliminaSole e mare,vere ricchezze,certo ci sono altri paesi più fortunati,mi viene in mente la costa d'avorio,mi viene in mente l'Etiopia sole mare e bellissime spiagge,tanta sabbia finissima....
RispondiEliminaEcco dovremmo imparare a vivere di sole e mare,basta produzione industriale,ricerca scientifica ed altro.
Potremmo vivere dei nostri ficodindia,dei fichi tagliati ed asciugati al sole,ed anche del pomodoro fatto seccare e messo sott'olio.