di Giangiuseppe Gattuso – “Abbiamo fatto gol. Le prime palle sono entrate in rete”. Così, raggiante, il Vice Premier e Ministro dell'Interno, Angelino Alfano,
a margine del Consiglio dei Ministri del 17 maggio scorso. Le decisioni riguardavano il “rinvio” del pagamento dell'Imu e, udite udite, l’abolizione dell’indennità aggiuntiva per i Ministri parlamentari. Una cosa mai vista. Provvedimenti forti, di spessore, determinanti, per la situazione di emergenza che attanaglia il Paese.
Il popolo, con viva e vibrante soddisfazione, ringrazia.
Sono passati tre mesi dalle elezioni, quelle che avrebbero dovuto indicare la svolta decisiva alla grave situazione politica, sociale ed economica. Che doveva farci uscire dalle sabbie mobili del governo tecnico di Mario Monti. Misconosciuto adesso da tutti, e, forse inconsapevolmente, da Monti stesso. E dopo l’eclatante risultato elettorale, le giravolte e la dissoluzione della coalizione di centro sinistra, l’incredibile riconferma di Napolitano al Quirinale, sono arrivati i primi risultati del Governo. Che si commentano da soli. Il popolo, con viva e vibrante soddisfazione, ringrazia.
Un Governo bicefalo, con un terzo incomodo silente. Un programma dettato da Berlusconi, sostanzialmente subito da un Pd diviso, frastornato, senza una guida autorevole, che fa solo tenerezza. Un Esecutivo che si fonda sulle cose da “non” fare per non urtare l’equilibrio instabile. Incapace di aggredire i problemi con la forza e il coraggio che servirebbe e che non ha. In nome di un accordo politico insano inventato per preservare e garantire la convivenza di forze politiche agli antipodi.
E mentre la crisi si aggrava, le riforme non si fanno, la legge elettorale è di la da venire, i privilegi vergognosi restano intatti, le disuguaglianze aumentano e la povertà cresce sempre di più, l’annuncio gioioso di Alfano, ha tutto il sapore della beffa.
Sul Corriere della Sera, del 17 maggio, Gian Antonio Stella, per restare in tema di riforme e privilegi, nel suo articolo “Politici mediocri, burocrati arroganti - Il patto sventurato da interrompere” così scrive: “non c'è Paese al mondo dove un segretario generale del Senato in pensione guadagni con l'aggiunta della prebenda di consigliere di Stato quasi il triplo del presidente della Repubblica.”
E questo per dire che gli alti burocrati dello stato, beneficiati di questa «abnormità» non hanno interesse a cambiare un sistema in cui un funzionario parlamentare prende più di un deputato. Un sistema nel quale la “burocrazia” ha preso il sopravvento su una classe politica mediocre, diventata schiava degli alti funzionari, gli unici capaci di scrivere una legge, infilarla nel groviglio legislativo esistente e poi di interpretarla.
Ma della riforma della pubblica amministrazione, emergenza prioritaria, per rendere l’Italia più competitiva non c’è traccia nel programma di Governo. Come non c’è traccia del taglio alle pensioni d’oro e a un loro tetto massimo. Così come il taglio agli stipendi vergognosi di manager pubblici e para pubblici. E il finanziamento pubblico dei partiti e la riduzione delle indennità parlamentari. E fa rabbia assistere alla persistente campagna mediatica che fa di tutto per obnubilare le menti dei cittadini distraendoli. Per mantenere la calma mentre “loro” lavorano per noi.
C’è praticamente una sorta di accordo di resistenza, una intesa per bypassare la fase acuta provvedendo a bloccare con tutti i mezzi chi potrebbe mettere a repentaglio l’operazione. Altro che votare l’ineleggibilità di Silvio Berlusconi! Grazie al PD, può dormire sonni tranquilli.
Ma non è di questo che ha bisogno l’Italia. Non è un accordo asfittico e velenoso che può cambiare ciò che va cambiato e con urgenza. C’è bisogno di scelte chiare, di proposte e posizioni politiche sulle quali dividersi. C’è bisogno di una visione per il futuro del Paese e c’è bisogno di linee politiche comprensibili per le quali i cittadini possano esprimersi. Con il voto popolare. Altra strada non c’è.
Giangiuseppe Gattuso21 maggio 2013
D'accordo su tutto.
RispondiEliminaQuesto governo va ribattezzato "governo dalle grosse palle", chiaramente non nel senso che è superdotato, ma che le "spara grosse", e soprattutto che è immobile nella palude della morente 2.a repubblica.
Davanti alle provocazioni di ieri del PDL che vuole presentare un disegno di legge per dimezzare le pene per il reato di associazione esterna alla mafia e che comunque ricatta ognii istante di crisi il governo, allora il partito che ha la Presidenza del Governo dovrebbe dimettersi subito, liquidare un alleato così prepotente ed arrogante, e costituire una nuova maggioranza più omogenea politicamente che in Parlamento già c'è dal 24 febbraio scorso (PD - SEL - M5S). Ci vorrebbe solo un dirigente nuovo capace di tessere questa nuova tela (es. Civati o Cuperlo), ma il PD è scatenato nella rivincita dei vecchi "zombie", vedi Epifani (scialbo ex leader della CGIL) o la Finocchiaro (frequentatrice dei supermercati IKEA e proponente un disegno di legge anticostituzionale per impedire ai movimenti come M5S di presentarsi alle elezioni).
Ma Letta per primo sa che il suo governo ha già una durata molto più breve del previsto. Dagli iniziali 18 mesi della fiducia è passato ai 100 giorni dell'Abbazia per rinviare l'IMU, finanziari i cassintegrati e tornare al mattarellum (il padre del porcellum. Ma non si dice "tale padre, tale figlio?).
Letta ha dichiarato che il governo non cadrà perchè qualcuno staccherà la spina, ma per l'aggravarsi della crisi economica. E sull'incentivo per tale aumento crediamo che questo governo realizzerà il suo "massimo successo".
parlare di palle di alfano mi pare fuori luogo. il suo papi lo ha castrato tante volte.
RispondiEliminaQuando un partito politico non ha un formula di governo per riprendersi l’iniziativa governativa e di guida del paese con un programma, in linea con le sue idee politiche, come l’attuale Partito Democratico e si allea con l’avversario degli ultimi venti anni, mi permetto di sostenere che il governo Letta è un governo precario con il suddetto partito allo sbando.
RispondiEliminaSul mancato accordo di governo PD-SEL-M5S ne abbiamo parlato abbastanza e ritornare su questo argomento è superfluo.
Finora il governo Letta si è contraddistinto come un governo di amministrazione ordinaria perché avrebbe dovuto concentrarsi sulla riduzione della spesa pubblica e degli sprechi che di fatto non aiutano la crescita produttiva e allontanano sempre di più le distanza di chi gode di notevoli privilegi e la massa che giornalmente dovrà fare conti sempre più salati con un paese che non offre più niente.
Parlare solamente di IMU e di cassa integrati dimostra la pochezza della classe dirigente che guida una grande Nazione.
Resto sbalordito che tale azione mediocre non sia solo governativa ma anche di una classe parlamentare altrettanto poca attenta alle questioni economiche e sociali del paese e punta dritta su argomenti non emergenziali, come quello di dimezzare la pena per reati del concorso esterno alla mafia.
La grande trovata antidemocratica della sen. Anna Finocchiaro con il suo compagno di partito Sen. Zanda per la modifica dell’art. 49 della Costituzione evidenzia il concetto di democraticità che distingue da sempre la sinistra Italiana.
Discutere dell’altra urgente questione posta dal PD dell’ineleggibilità del Sen. Silvio Berlusconi non solo è inopportuno ma nemmeno urgente considerato che la norma è del 1957 e sono passati venti anni da quando lo stesso si trova negli scranni parlamentari, parlare di ineleggibilità ora è come dire ma in questi venti anni in Parlamento i signori del PD ci sono stati?
E se Berlusconi dovesse proprio essere dichiarato ineleggibile e stacca la spina del governo Letta la conseguenza per il PD sarebbe di ritirarsi a vita in qualche gazebo nei pressi del Quirinale con l’amico Napolitano.
Per Calogero.
RispondiEliminaSolo una precisazione sull'alleanza PD - SEL -M5S.
Non è superfluo parlarne. Le analisi fatte in passato oggi non sono più valide. C'è uno stato attuale del governo cambiato e prospettive economiche e parlamentari agghiaccianti.
Fino ad ieri è fallita per colpa grave di Bersani e per colpa lieve di Grillo.
Adesso Bersani è fuori scena. Grillo invece c'è ancora, ha capito gli errori fatti, alle prossime elezioni il PD perderà voti mentre SEL e M5S manterranno o incrementeranno i loro. E' sufficiente che il PD si dia almeno una linea politica "autorispettosa della propria dignità" per riaprire su basi nuove un dialogo per un alleanza di governo.
L'unico problema è che il PD sta ancora perdendo tempo e lucidità, rendendo sempre di più preclusa pure questa strada, che è l'unica.
Mi trova in parte d’accordo l’articolo del direttore Gattuso, specie per quanto riguarda il settore della Pubblica Amministrazione, il cui Ministro competente, il nostro conterraneo D’Alia, essendo di serie B o C (secondo il manuale Cencelli) contiene i rituffi del governo, vice ministri o sottosegretari che siano, che nessun altro Ministro voleva al fianco.
RispondiEliminaE sono stati scaricati al Ministero della P.A., con buona pace del Ministro, che si è dovuto subire un Vice Ministro che conosciamo bene, l’on.le Gianfranco Miccichè e un sottosegretario, l’on.le Michaela Biancofiore, non gradita al ministro Kienge, per dichiarazioni contrarie alla linea del governo.
Vorrei conoscere, a parte il giudizi sull’intero governo, cosa possiamo attenderci da questi signori senza alcuna specifica competenza, messi là solamente perchè di stretta osservanza dei dettami del Capo, l’ex premier Berlusconi, per risolvere i problemi come quello evidenziato da Gian Antonio Stella, e cioè “che non c'è Paese al mondo dove un segretario generale del Senato in pensione guadagni, con l'aggiunta della prebenda di consigliere di Stato, quasi il triplo del Presidente della Repubblica”.
Questo per dire che gli alti burocrati dello stato, non hanno interesse a cambiare un sistema in cui un funzionario parlamentare prende più di un deputato. Un sistema nel quale la “burocrazia” ha preso il sopravvento su una classe politica mediocre - come dice bene Gattuso - diventata schiava degli alti funzionari, gli unici capaci di scrivere una legge, infilarla nel groviglio legislativo esistente e poi di interpretarla”.
Certamente questi sono provvedimenti da prendere con la massima urgenza, perchè fino a quando non saranno cambiate le disposizioni di legge che regolano la materia, chissà quanti altri segretari generali e loro vice andranno in pensione, senza che nessuno potrà dire che è profondamente ingiusto godere questi privilegi mentre la gente, possibilmente, non ha lavoro e si suicida.
Al direttore il PD fa tenerezza , è una cosa che non mi spiego, ma nell’articolo sta scritto proprio così, TENEREZZA. A me non fa tenerezza, a me il PD fa qualche altra cosa che, essendo in un contesto di civiltà e di estrema pulizia come il nostro blog, non posso proprio dire.
RispondiEliminaHo letto i commenti e mi pare che stiamo un po’ brancolando non tanto nel buio quando in qualcosa di limaccioso e fastidioso derivante dal fatto che la situazione politica attuale è insoddisfacente per tutti quelli che si interessano anche minimamente di politica. Da qualunque parte si guardi c’è poco da stare allegri. Non possono essere contenti gli elettori del PD per la non vittoria, l’impossibilità di fare il governo dei sogni PD + 5stelle + SEL e per aver dovuto fare il governo delle larghe intese. Nemmeno i fans di Grillo possono gioire di questa situazione, né SEL e, penso io, neanche il PDL, perché, nonostante quello che si dice, non può realizzare il suo programma elettorale; non parliamo della miriade di partitini dell’estrema sinistra che sono fuori dal parlamento, perché quelli sarebbero incazzati anche se governassero loro.
Sono in assoluto disaccordo con Pasquale quando continua a parlare del ricatto che il PDL farebbe al governo, perché non è così. Vogliamo capirlo o no, vogliamo renderci conto che PD e PDL sono facce di una stessa medaglia, che sono praticamente la stessa cosa e si sostengono a vicenda? Io l’ho detto tempo fa e sono stato criticato ferocemente da Volpe come se avessi bestemmiato. Adesso lo ripeto: dopo i risultati elettorali era tutto scritto, soprattutto il governo delle larghe intese. Continuare a parlare di ricatti al governo da parte del PDL è una posizione faziosa, di retroguardia, di chi non vuole vedere la realtà. Il ricatto non esiste. Il PDL ci ha provato col dimezzamento della pena riguardo l'associazione esterna alla mafia, ma ha dovuto ritirare la proposta, quindi dov'è il continuo ricatto? Non si possono continuare a fare analisi politiche di questo tipo, altrimenti non si arriva ad una conclusione sostenibile. Ha ragionissima Grillo quando parla di PDL e di PD meno elle. Che facciamo, diamo ragione a Grillo quando ci conviene altrimenti gli diamo torto? In questo governo qualcuno deve pur dettare il programma, le cose da fare. Se il PD è un partito allo sbando e senza idee su quello che c’è da fare la colpa non è certamente di Berlusconi; il PD farebbe bene a realizzare subito quali siano le priorità per questo governo di cui ha la parte principale, a cominciare dal premier, altrimenti sarà sempre sotto scacco e con l’elettorato che continua a scappare.
PD e PDL non sono le due facce della stessa medaglia. Sono davvero alternativi in tutto l'uno all'altro.
RispondiEliminaSono stati costretti al governo inciucio per sostenersi a vicenda contro il comune nemico : l'antipartitismo attuale , non l'antipolitica, rappresentato da Grillo.
Poichè le loro fragilità interne, il PD per la rissosità intestina e il PDL per l'egemonia di Berlusconi, con il passare del tempo avvicinano il loro "funerale elettorale a vantaggio di Grillo, allora si sono messi insieme aspettando che le cose si aggiustino da sole o quasi.
Le elezioni comunali di domenica prossima daranno un primo responso politico sullo stato di salute attuale della politica italiana.
Il governo Letta, poi, ogni giorno che passa perde colpi. Sembra la sintesi del governo Monti + PD: un passo avanti ed uno indietro. Ad es. Letta vuole il lavoro per i giovani, ma ci vogliono 12 mld. che il ministro del lavoro Giovannini dice che non ci sono. E allora? Va in Europa per chiedere coesione sull'allentamento dell'austerità (leggi autorizzazione ad aumentare il debito pubblico per finanziare il piano giovani). Risultato? La UE ne "parlerà" a luglio p.v., e la Merkell manco la saluta.
Il piano lavoro per i giovani, pi, è davvero aberrante e umiliante. Da qualche indiscrezione sembra trattarsi di dare i 12 mld alle imprese per assumere i giovani come precari e per breve tempo, dunque alternando periodi di lavoro a periodi di disoccupazione, giusto per far prendere ai giovani un pò di pratica con il mondo del lavoro.
Pasquale, non sono alternativi, sono complementari l'uno all'altro, ma questo proprio per venirti incontro. Di più non posso fare, nè mi potranno convincere quello che i mass-media ci propongono.
EliminaLe opinioni sono come le palle, ognuno ha le sue (Clint Eastwood). Io intanto ho vinto una cena da Vullo, essendosi fatto il governo delle larghe intese; cena che non ho ancora consumato...a proposito, perchè non organizziamo qualcosa e tra un bicchiere e l'altro, tra una portata e l'altra ci raccontiamo qualche barzelletta, così, tanto per stare un pò insieme? Con proibizione di parlare di politica, ovviamente!!!!!!!!!!!!!!!!!
Volendo emigrare, quale vi sembra il paese non troppo lontano dove convenga emigrare?
RispondiEliminaAnche in pensione?
Grazie
Per l'anonimo.
RispondiEliminaVolendo prendere sul serio la domanda, personalmente risponderei : la Francia.
Ma una domanda la voglio fare anch'io: perchè ti poni questa domanda? E te la poni da italiano o mettendoti nei panni di un immigrato extracomunitario?
Bella domanda. Sono in difficoltà!
EliminaGent.le Pasquale,
RispondiEliminaa me sembra che proprio la Francia oggi ha qualche problema e non è certo che vi si trovi facilmente un lavoro.
Oggi, stante agli organi di informazione, è la Germania che è alla ricerca di maestranze qualificate (solo qualificate!). Oltretutto dovranno frequentare almeno per 2 mesi i corsi di apprendimento della lingua Tedesca (finanziati dal pubblico e dal privato)
Negli anni '50 e '60 i nostri connazionali erano definiti dai paesi ospitanti soltanto "stranieri", mentre nel Nord Italia "meridionali". Molti dei nostri corregionali sapevano a mala pena leggere e scrivere e appena possibile impararono un mestiere e tantissimi ce l'hanno fatta, ovunque si sono recati!
Oggi abbiamo imparato la definizione di "immigrato extracomunitario".
Questa definizione mi ricorda lo sfruttamento del loro lavoro (costa poco e fa comodo a tanti perbenisti.....). E che dire dei loro alloggi fatiscenti (non sempre per loro incapacità).
L'accoglienza è un cosa molto civile, ma c'è da chiedersi: siamo in grado di accettarli tutti in modo così indiscriminato ? Saremo in grado di mantenerli negli asili nido, nelle scuole primarie ecc. nella sanità pubblica, nelle case a canone agevolato ecc ecc ?
Per quanto riguarda "l'anonimo che vuole emigrare", il mio consiglio è (se è pensionato) di rimanere dove si trova.
Se invece è giovane ed è stanco di questa situazione vada pure in terra straniera o altrove in Italia, ma si ricordi che è una strada senza ritorno! Si emigra o per "disperazione" o perchè si è certi di porcela fare (lottando naturalmente). Non è il caso di emigrare per motivi politici, perchè ancora la libertà non ci è negata.
Grazie per chi mi ha letto e buona serata.
Ma quanti anonimi ci sono in questo blog ? non si può fare un discorso serio se uno si nasconde.
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