con tutti i ministri, lavorare tutti insieme partendo dalle cose concrete come quello di velocizzare l'iter per l'acquisizione, particolarmente lungo e complesso» (Intervista in 1/2h dall’Annunziata, il 5 maggio).
Il ministro per l'Integrazione Cécile Kyenge, durante il question time alla Camera di sabato 11 maggio, ha pure risposto a Nicola Molteni, capogruppo della commissione Giustizia a Montecitorio per la Lega Nord, anche sulle ultime vicende di sangue di Milano esprimendo piena solidarietà ai parenti delle vittime. Kyenge intende svolgere la sua azione “in un quadro graduale di confronto con tutte le forze politiche, d'intesa con tutti i ministeri e in un'ottica di semplificazione delle procedure.”
Bisogna riconoscere che il momento non è dei più facili per sostenere la bontà di quella che rappresenta un passo avanti importante verso l’integrazione e la giustizia sociale. Un problema molto sentito nelle regioni a più alta presenza di immigrati e che, ovviamente, suscita sentimenti discordanti e aspri.
L'aggressione folle e omicida dell'africano Kabobo a Milano, sabato 11 maggio 2013, ha provocato reazioni di ogni genere e da ogni parte. Le diverse fazioni politiche hanno fatto sentire le loro ragioni. Rincrescimento, preoccupazione, rabbia, recriminazioni, paura, emozioni che hanno accomunato d’un colpo interi territori. Riemergono i problemi irrisolti da anni. La presenza di migliaia di immigrati regolari, di tantissimi altri che non lo sono e che si ritrovano a vagare per il nostro Paese alla ricerca di qualcosa di meglio di ciò che hanno abbandonato a costo di enormi sacrifici e a rischio della vita. E il problema dei centri di accoglienza che si trasformano in luoghi di detenzione, anche fino a 18 mesi.
Una questione, quindi, che va affrontata con coraggio, determinazione e equilibrio. E che riguarda, complessivamente, circa il 10% dei residenti italiani. Insomma parliamo di cifre enormi. Per questo bisogna evitare facili prese di posizioni, invettive, e superficiali analisi con la presunzione di affrontare una problema politico così delicato. La presenza di un Ministro per l’Integrazione come Cecile Kyenge, per il suo equilibrio e la sua intelligenza, è un punto fermo che accende la speranza di una pacata soluzione. I problemi di ordine pubblico, la repressione degli atti delinquenziali, la punizione dei colpevoli sono un’altra cosa. Distinta. E vanno affrontati e risolti a prescindere da ogni colore della pelle.
E quest’Italia, pur con le difficoltà economiche che l’attraversano, i dibattiti che infiammano gli animi, resta sempre il Paese dell’accoglienza, e della solidarietà. Nonostante i rigurgiti, le posizioni indecenti, le grida sguaiate di frange troppo numerose e presenti politicamente.
Quell’Italia che ha invaso il mondo di uomini, donne e bambini che hanno sparso il sentire italiano ovunque. In quelle regioni che hanno accolto generazioni di nostri concittadini, che hanno permesso a milioni d’italiani di avere una vita dignitosa, di affermarsi, di avere successo. Adesso tocca a noi. Nonostante i limiti, la crisi e le complicazioni.
Giangiuseppe Gattuso
15 maggio 2013
la stessa Italia che ha respinto borghezio e gli altri avvoltoi della lega (il minuscolo è voluto) che volevano strumentalizzare l'accaduto andando a raccogliere firme dopo le aggressioni di Milano!
RispondiEliminaNon è un bel modo di cominciare a commentare questo articolo. Non si deve strumentalizzare la posizione della lega che a sua volta ha strumentalizzato l'episodio del picconatore. Anzi, questo modo di approfittare di un articolo per far finta di commentarlo non spendendo una parola sul merito dello stesso, ma parlando d'altro è una cosa che non mi piace. Chiaro Capitan Jack? Se hai un'idea sul contenuto dell'articolo, esprìmila.
EliminaCredo che chiunque Italiano resterebbe stupito dalle affermazioni di qualche giorno fa del Ministro Cecile Kyenge in merito ai posti garantiti per gli immigrati nella pubblica amministrazione.
RispondiEliminaIl comunicato stampa è nella home page del sito della neo ministra per l’Immigrazione cecilekyenge.it ed è stato inserito durante la campagna elettorale.
Rappresenta per il Ministro Kyenge un’altro obiettivo da centrare nei prossimi mesi, dopo lo Ius Soli e l’abrogazione del reato di clandestinità.
Cecile Kyenge con le sue dichiarazioni rischia di istigare alla violenza nel momento in cui dice che la clandestinità non è reato, istiga a delinquere.
Quindi a quanto pare, il futuro degli immigrati in Italia si fa sempre più chiaro, ma stupisce il fatto che siamo un paese in profonda crisi, con imprenditori che si tolgono la vita e famiglie allo strenuo e questo ossessionante pensiero del Pd verso gli stranieri lascia più che perplessi e soprattutto lascia esterrefatti.
Forse non si rende conto che viviamo in un paese civile con un Governo a forma parlamentare e non in una tribù del Congo.
Alla tanta gente umanitaria di sinistra che partecipa attivamente in questo blog anziché porsi il problema perché Berlusconi vincerà le prossime elezioni politiche perché non vi ponete la domanda perché non siete più credibili verso l’elettorato Italiano?
La stessa che si è vantata di essere arrivata in Italia clandestinamente ed elogia la poligamia, pratica avulsa nella nostra tradizione e lesiva della dignità della donna, e non può svendere la cittadinanza a elementi estranei alla nostra cultura, così come non può obbligare ad applaudire una società multirazziale.
Al contrario sarebbe opportuno un revisione in senso restrittivo della legge Bossi-Fini, procedendo all’espulsione immediata degli extracomunitari che hanno commesso reati in Italia, affinché episodi come tempo fa a Livorno con un senegalese che con tre decreti di espulsioni di è reso reo di un omicidio e alla stessa stregua applicare l’espulsioni per gli extracomunitari senza permesso di soggiorno, non sarebbe successo quel triste epilogo mortale di Milano citato nell’articolo.
Vorrei sapere da parte del Ministro e dalle nostre Questure come fanno a rilasciare i permessi di soggiorni ad extracomunitari che sono dediti allo spaccio della droga, alla prostituzione, al terrorismo islamico etc.
QUANTO ASSERITO DA DOLCIMASCOLO E SACROSANTA VERITA' QUESTI MINISTRI CHE SBAVANO PER DARE LA CITTADINANZA FRETTOLOSA E CHIARO CHE LO FANNO PER AVERE POI I LORO VOTI CON BUONA PACE PER GLI ITALIANI CHE ANNO CAPITO COME STANNO LE COSE .UNA PAROLINA AL SIG. GATTUSO:GLI ITALIANI CHE SONO DOVUTI E VANNO PER IL MONDO( NON CERTO PER PORTARE LA NOSTRA CIVILTA')MA VANNO PERCHE COSTRETTI A CERCARE LAVORO IN QUANTO PER OLTRE SESSANTA ANNI SONO STATI AMMINISTRATI DA PERSONAGGI COME LUI DEDITI SOLAMENTE A BLATTERARE E A RIMPINSARE IL LORO CONTO IN BANCA
EliminaGentile sig. Anonimo, sarebbe molto interessante leggere le sue argomentazioni così potremmo alzare il nostro livello di confronto. In questo blog si parla, ci si confronta, si pongono tesi. Ma non si blatera. Non so lei quali siti frequenta, noi qui facciamo del nostro meglio. Ci aiuti.
EliminaPer il resto lasciamo perdere.
Condivido il pensiero di Carmelo, la sua è un analisi molto chiara di quello che è il problema immigrazione in Italia, e non vorrei che sia confuso con discorsi razziali o di colore della pelle, gli immigrati clandestini potrebbero essere pure tedeschi e non cambierebbe nulla, bisogna avere idee chiare sul problema immigrazione dando regolarità a chi decide di immigrare, sopratutto in un periodo di crisi dove l'emigrazione degli Italiani all'estero sta raggiungendo il 30%, cifre abnormi che dovrebbero far riflettere sull'incapacità di dare segbali forti a noi cittadini. Lo stato ci sta rubando la dignità di vivere e l'unica soluzione che io vedo è una rivoluzione civile!
RispondiEliminaEsistono delle cose nella vita di ognuno di noi, che non si prestano ad interpretazioni complicate, e non si prestano neppure a mediazioni di nessun genere, si chiamano esse principi.
RispondiEliminaLe questioni poste ultimamente dal direttore sono almeno utili per rendere chiaro lo spartiacque che divide in maniera incomponibile e spero non mediabile,trattandosi di puri principi,le profondissime differenze tra il sentire del popolo Italiano.
Ovviamente sono d'accordo con il direttore,ma questo non è il punto.
Anche io condivido il pensiero di Carmelo, la sua è un analisi molto chiara di quello che è il problema immigrazione in Italia, e non vorrei che sia confuso con discorsi razziali o di colore della pelle, gli immigrati clandestini potrebbero essere pure tedeschi e non cambierebbe nulla, bisogna avere idee chiare sul problema immigrazione dando regolarità a chi decide di immigrare, sopratutto in un periodo di crisi dove l'emigrazione degli Italiani all'estero sta raggiungendo il 30%, cifre abnormi che dovrebbero far riflettere sull'incapacità di dare segbali forti a noi cittadini. Lo stato ci sta rubando la dignità di vivere e l'unica soluzione che io vedo è una rivoluzione civile!
RispondiEliminaL'argomento m'è molto familiare non perchè sono di origini straniere ma perchè ci lavoro da 16 anni!.
RispondiEliminaFermo restando la mia netta condanna a episodi simili e all'occorenza esprimere la mia solidarietà ai familiari dei defunti voglio ricordare a tutti che questo è un paese che ha fatto una netta scelta ovverosia quella di considerare l'immigrazione qualcosa che non riguarda la vita ordinaria del paese, qualcosa da considerare una temporanea emergenza di cui sfruttarne a secondo della propria convenienza politica sociale ed economica. Sarà sempre, dopo tantissimi anni di una crescente e stabile immigrazione, trovare una mentalità più o meno diffusa che pensi che tale fenomeno è parte integrante della vita sociale del paese. Francamnete non ho mai capito che un paese che a tratti dimostra una grande portata civile sia talmente retrogrado a concedere la cittadinanza a tantissimi immigrati che hanno scelto di vivere qui (e che con ogni probabilità non se ne andrà mai) lavorando una vita e facendosi una posizione sociale invidiabile.
In questi giorni si parla molto della concessione della cittadinanza ai bambini nati qui, anchè qui ho visto (e vediamo tutti) le barricate di molti politici nonchè gran parte dell'opinione pubblica..Un attimo! si ha persino paura di bambini nati in una sturuttura italiana, fatti nascere da medici italiani, cresciuti in un contesto italiano, frequentati asili e scuole italiane, che parlano l'italiano e magari non sanno nemmeno parlare la lingua dei loro genitori! sono considerati "stranieri" questi bambini! Questa è troppo! nessun paese civile si sarebbe mai comportato così! Una cosa è certa: questo paese ha scelto di complicarsi la vita da solo, ha delle leggi ma non li rispetta, ha una grande cultura ma non sa valorizzarla, ha una grande risorsa economica ma non sa sfruttarla e in fine ha una giovane realtà immigrata ma non sa integrarla! una sola domanda dunque: Cosa vuole fare davvero l'Italia da grande?!!
l'integrazione è un problema discusso e irrisolto perchè gli italiani non sono ancora preparati e pronti. E' facile parlare di uguaglianza e diritti,ma "tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare". Questi esseri umani purtroppo continuano a restare prigionieri della loro cultura e soprattutto della profonda diffidenza verso chi se li ritrova fianco a fianco.Il cittadino italiano che alla fine ha realizzato l'idea della convivenza e dell'accoglienza, con quale animo può reagire di fronte a gravi delitti e reati? In questo periodo di grave crisi,come può ,il cittadino italiano al limite della sopravvivenza,accettare che venga risolto il problema degli immigrati,che vede come usurpatori di diritti e di risorse.In quanto al diritto di cittadinanza ai bambini nati in Italia,è giustissimo come principio,auspicabile e fattibile,ma non è il momento di impegnarsi quando in campo ci sono primarie necessità! I bambini siedono accanto ai nostri,giocano,studiano,ricevono assistenza al pari dei nostri e la cittadinanza per nascita ,seppure giusta,può essere rimandata.Alzare la bandiera dell'urgenza,può farci apparire buoni e
RispondiEliminatanto umani,ma crea caos e disorienta anche coloro che sono preposti alla responsabilità di governare. Ricordiamoci ,con il semplice e acuto linguaggio dei proverbi che "fra il dire e il fare ..."
fanno i lavori che noi rifiutiamo, badano ai nostri genitori a cui noi non possiamo dedicare tempo, per giunta pagano pure le tasse, come possono pensare di essere italiani?
RispondiEliminaImmigrati, lo sono stati anche i nostri padri quando questa Italia, e soprattutto il sud del paese non dava speranze per il futuro. Immigrati lo sono, e lo saranno ancor di più in futuro, i nostri figli, visto che dopo un lungo periodo di benessere, quest’Italia sta ritornando a non dare le aspettative sperate.
RispondiEliminaAllora, come i cittadini di altre nazioni hanno accolto gli “immigrati italiani”, dando loro la possibilità di lavorare e vivere decentemente, nel rispetto del lavoro e delle leggi, altresì gli italiani devono farlo con chi raggiunge questo Paese.
E’ giustissimo che, pur tenendo conto delle grandi difficoltà economiche, si adotti una sana politica di integrazione, affiancata da una vera giustizia sociale.
I fatti di Milano non possono provocare riprovazione perché a commetterli è stato un extracomunitario, ma devono provocare sdegno perché un uomo può arrivare a compiere tanto orrore.
La certezza invece deve essere quella che tutti i reati commessi, a prescindere il colore della pelle, debbano essere puniti con la giusta condanna. Cosa che spesso, purtroppo, non accade in Italia.
Diceva giorni fa Bruno La Menza nel commentare l’articolo precedente sulla cittadinanza ai bambini (Yus Soli) che in Italia il partito più forte è quello dei "benaltristi". Ben altro è il problema. Il lavoro, la crisi, la povertà…, e via discorrendo. Come se ci fosse una priorità e una gerarchia che quasi obbliga a escludere certe problematiche. Ritenute, quindi, di poco conto di fronte a ben altre emergenze.
RispondiEliminaE quindi, dice Emmag, “alzare la bandiera dell’urgenza può farci apparire buoni e tanto umani, ma crea caos e disorienta…”.
Ma stiamo parlando di “bambini”, migliaia di bambini, che hanno bisogno solamente di affetto e attenzioni. Esseri umani innocenti, creature che solo il destino ha voluto far nascere sul suolo italiano, e che crescono qui tra di noi, in mezzo a noi, compagni dei nostri figli, con le medesime aspirazioni, le stesse letture. Che parlano come noi, usano anche il nostro dialetto, e ridono, piangono, soffrono, e hanno pure gli stessi sentimenti.
E allora? Aspettiamo, adesso non c’è tempo, perché c’è altro da fare. In fondo questi bambini che cavolo vanno cercando!?
i bambini sono sempre da proteggere,l'amore verso di loro è sacrosanto e gli italiani hanno umanità in quantità...(tranne i casi estremi da condannare) per rispettare e riconoscere ai figli degli immigrati pari diritti.Ciò che sostengo è che il problema ha una priorità ma non si può anteporre ai bisogni Urgentissimi che conosciamo e hanno ridotto alla fame tanta parte della popolazione italiana.La gente chiede il lavoro e leggi che garantiscano la sopravvivenza anche ai propri bambini!Non si tratta di essere "benaltristi" nè di escludere serie problematiche ,ma di essere ragionevolmente concreti.In fondo questi bambini hanno trovato un tetto,asili,scuole e possono sorridere,non chiedono l'Urgenza, portata avanti solo da adulti che sventolano la bandiera...
EliminaE' vero, non si devono riprovare i fatti di Milano perchè a commetterli sia stato un extracomunitario, sono d'accordo, ma guardacaso, a commetterli è stato proprio un extracomunitario, mica un italiano impazzito. Io non so se questo Kabobo fosse un immigrato regolare o meno, ma vai a convincere le famiglie degli uccisi che con quegli omicidi il colore della pelle non c'entra niente! Se vogliamo andare a vedere la percentuale dei carcerati riguardo le etnie presenti nel nostro territorio abbiamo una situazione matematicamente impressionante: i carcerati stranieri rappresentano più di un quarto (il 36%) dei 67.510 complessivi. Se facciamo due conti, dando per buono il dato citato dal direttore secondo cui in Italia il 10 per cento di residenti sono stranieri, abbiamo nelle carceri italiane (secondo dati pubblicati da repubblica.it il 26.maggio.2011) 67510 detenuti di cui il 36%, pari a 24303 stranieri. In percentuale rispetto alla popolazione, su 50milioni di italiani abbiamo lo 0,08 della popolazione detenuta in carcere, mentre i 5mijlioni di stranieri forniscono 24303 detenuti pari allo 0,48 della popolazione straniera.
EliminaDetto in parole povere, rispetto all'intera popolazione per ogni detenuto italiano ce ne sono 6 stranieri, quindi, in percentuale, gli stranieri delinquono sei volte più degli italiani.
Queste le cifre, che ognuno di noi può commentare. Io me ne astengo.
Dico soltanto che c'è un problema enorme, ma dico pure che la questione della cittadinanza è un'altra. Quì stiamo parlando soprattutto di dare la cittadinanza ai bambini nati in Italia, che sono esseri innocenti e sui quali non devono ricadere le eventuali colpe dei loro genitori. La mia posizione è nota.
Secondo me i figli nati da genitori residenti in Italia e che ivi traggono sostentamento lavorando devono essere trattati con l'assistenza medica, sociale e scolastica identica ai figli degli italiani e devono avere la possibilità, a richiesta, di avere la cittadinanza italiana, dopo che sia trascorso un ragionevole periodo di tempo in cui la famiglia abbia messo radici e si sia integrata con la comunità italiana. In parole povere, se si tratta di persone che oggi stanno in Italia e fra un anno o due pensano di tornarsene al loro paese, non c'è motivo che si dia la cittadinanza ai loro figli, mentre nel caso di gente integrata e determinata a stare in Italia mi pare giusto che i loro figli abbiano, a richiesta, la cittadinanza italiana, non dopo il compimento dei 18 anni, ma molto prima, magari quando già cominciano ad andare alle scuole elementari.
I miei interventi nono sono finalizzati ad no integralista nel negare a tutti i costi la cittadinanza agli extracomunitari senza affrontare con scrupolosa analisi gli aspetti storici, culturali e civili dei paesi di provenienza.
RispondiEliminaSarebbe opportuno, escludere nel dibattito, le connotazioni peculiari tra una migrazione antica e quella moderna.
Il signor Ahmed Jama nel suo commento ha giustificato che “ questo paese ha scelto di complicarsi la vita da solo, ha delle leggi ma non li rispetta, ha una grande cultura ma non sa valorizzarla, ha una grande risorsa economica ma non sa sfruttarla e in fine ha una giovane realtà immigrata ma non sa integrarla! una sola domanda dunque: Cosa vuole fare davvero l'Italia da grande?”
Mi rifiuto in questo momento di analizzare le sue osservazioni se prima non ci dice da quale paese viene e come ha fatto ad ottenere il permesso di soggiorno!
Con l’occasione invece vorrei evidenziare che i paesi di provenienza di questi immigrati non sono così poveri come pensiamo ma semmai hanno deficit all’interno di democrazia spaventosi quasi a dire che hanno migliorato di poco la tratta degli schiavi che ricordiamo in qualche libro di storia.
Il caso che mi ha più colpito di un paese di immigrati è la Nigeria.
Tempo fa letto in un amaro commento su un quotidiano ”la Nigeria è un paese povero di uomini ricchi”.
Un paese di 160 milioni di persone in cui 110 milioni sono disperatamente poveri, tanto da non potersi permettere le necessità primarie della vita, eppure è uno dei più grandi mercati per Mercedes Benz, Lexus e Porsche nel mondo, secondo le statistiche delle case costruttrici di questi veicoli.
Nella speciale classifica ci sono Aliko Dangote (il re delle costruzioni in Africa che è al 76° posto) con un patrimonio stimato di 11,2 Miliardi di dollari e Mike Adenuga (petrolio e telecomunicazioni che è al 248° posto ), con un patrimonio di 4,3 Miliardi di dollari. (ndr gli italiani in classifica sono 16, tra cui Silvio Berlusconi, solo sesto tra i connazionali, al 169° posto con un patrimonio di 5.9 Miliardi di dollari)
La Nigeria è l’ottavo produttore di petrolio al mondo e potrebbe essere potenzialmente una delle nazioni più ricche del mondo, eppure si vive senza luce elettrica, acqua potabile, fognature e strade in larga parte del paese.
Sai amico Ahmed Jama l’Italiano è stato una persona che prima di diventare cittadino di un altro paese nell’emigrazione storica ha lottato prima di ogni cosa per la sua libertà per riacquistare la dignità perduta, facendo guerre e dotandosi di una carta costituzionale, mentre voi tradite i vostri paesi fuggendo rinnegando la vostra patria, venite accolti e volete stravolgere le leggi del paese ospitante, vi rendete rei di delitti mostruosi, riempite le strade delle città di prostitute, vi dedicate al traffico di stupefacenti etc...
I dati delle carceri Italiane parlano da soli.
Se non siete stati buoni cittadini nei vostri paesi perché non avete saputo lottare per voi stessi come potete diventare cittadini Italiani?
Resto dall’idea che i nostri mezzi della Marina Militare e dell’Aeronatica Militare purtroppo restano inutilizzati per quelle violazioni della legge Bossi-Fini.
Gentile signor Calogero Dolcimastro, ho avuto la possibilità di leggere tutti i suoi interventi sia i pareri generali che quella "missiva" che a me riguarda direttamente.
EliminaTrovo francamente che la sua sia una dichiarata guerra all'immigrazione al di là di ogni ragionamento, Lei pretende persino che uno che ha espresso il suo parere in questo forum debba favorire le sue generalità,(con il femigerato permesso di soggiorno come se fosse un agente della polfer!!!) nonchè le sue origini e la sua posizione circa la presenza del territorio italiano, non è tenero nemmeno con un ministro della Repubblica e sconfina verso l'insulto razziale (senza aver dettagliatamente entrato il suo operato).
Questo forum creato dal mio amico Giangiuseppe Gattuso ha fini ben precisi,cioè quello di confrontarsi civilmente e se è possibile fornire delle soluzioni ragionevoli (al di là se si condivide o meno) Lei, e mi perdoni della franchezza, sembra uno delle persone che frequentano i forum degli estremisti che odiano ciò che considerano diverso e per questo trovo davvero difficile interloquire con Lei.
L'accertamento se io debba avere un permesso di soggiorno o meno è la stretta competenza delle forze dell'ordine (che tra l'altro nei blocchi stradali si collegano al terminale per accertare la veridicità dei miei dati come fanno con tutti) e non mi sembra qualcosa che si puo pretendere qui, in questo forum (a meno che in mezzo ci sia una certa malignità).
Gran parte dell'immigrazione in Italia, Caro sig. Dolcimascolo, riguarda quella ordinaria ovverosia coloro che sono entrati con la politica dei flussi questa vuoldire che è stato il settore produttivo e di servizi alle persone a richiedere e a fornire i numenri da far entrare in Italian e il governo non fa altro che seguire ed accettare le loro richieste (Tale politica è opinabile e criticabile costruttivamente senza cadere estremismi e insulti gratuiti).
Anch'io, caro amico, credo che gli italiani siano stati e lo sono tutt'ora dei gran lavoratori che hanno fatto tanti sacrifici sia all'estero che in patria ma glielo garantisco che in Italia (forse Lei non lo sa) ci vivono quasi sette milioni (sette milioni!!) di immigrati che lavorano regolarmente, producono ricchezze, svolgono lavori qualificati e non, fanno investimenti (per quel poco che guadagnano!) consumano e cosivvia.. cosa succederebbe se tutti quanti avessero l'indole di delinquere? salterebbe l'intero paese!! ma questa per fortuna non succederà perchè siamo nella stragrande maggioranza, italiani e immigrati, persone civilissime!!!
Tornando i carceri, faccio ricordare a Lei e a cho lo pensa come Lei che la maggior parte dei rinchiusi immigrati sono accusati del reato di calendestinità cioè mancanza di permesso (o scaduto) perciò io non posso qualificarli delinquenti perchè non hanno mai fatto male a nessuno addiritura c'è chi è finito lì dopo venti anni di lavoro e dopo la crisi non è riuscito a rinnovare il permesso!!!!.
Carissimo, l'ultimo cosa che le chiedo è di non porre delle condizioni per rispondermi! siamo in un forum aperto! non abbia paura di me, sono una persona come Lei!! e per giunta presente qui virtualmente.
A Lei i miei più cordiali saluti signor Calogero Dolcimastro.
Il mio pensiero riguardo alla questione del IUS SOLI è, forse, in controtendenza riguardo ai tempi e alle modalità della sua eventuale applicazione in Italia.
RispondiEliminaA scanso di equivoci premetto che anch'io sarei favorevole all'estensione della cittadinanza ai bimbi nati in Italia senza farne una questione di sangue genitoriale, tuttavia ritengo che in questo momento di grave crisi, purtroppo acuito invece che calmierato da chi ci amministra da anni di Governo, prima Berlusconi, poi Monti e così anche oggi insieme a PDL e PD in un amalgama indistinta e indistinguibile, realizzare questo progetto calandolo dall'alto senza prima coinvolgere nella loro sensibilità i cittadini italiani sarebbe un errore perché potrebbe sfociare in un dissenso/scontro difficilmente contenibile.
Perché questo? Non certo perché da parte degli italiani manchi la generosità e l'apertura mentale necessaria per accogliere un simile passaggio di civiltà, bensì perché la disperazione per la perdita di posti di lavoro, la povertà e lo svilimento della dignità umana determinata dall'inerzia colpevole degli ultimi Governi che si sono succeduti, (l'ultimo decente, anche se non esentabile da talune critiche, è stato quello Prodi, anche in prospettiva per quello che avrebbe potuto realizzare per gli italiani, ma, purtroppo, è stato stroncato sul nascere dall'irriducibile democristiano di centrodestra, Mastella, e sembrerebbe anche dagli interventi sottobanco del presidente del centrodestra, Berlusconi con cui oggi il centrosinistra è alleato inspiegabilmente) determina uno stato di diffidenza verso i fratelli/sorelle stranieri d'origine sebbene nati in Italia e talvolta, lo riscontriamo tutti i giorni, perfino tra italiani e italiani.
Dunque la politica, non sta certo a me trovare la soluzione dovrebbe proporre la corretta modalità per riuscire a strutturare l'Italia con la doppia modalità di ottenimento della cittadinanza IUS SANGUINIS e IUS SOLI e certamente dovrebbe, prima di farlo, ridare respiro agli italiani soffocati dalla morsa delle privazioni in tanti ambiti: lavoro, precarietà, casa, scuola statale, sanità, disabilità, in due sole parole giustizia ed uguaglianza di opportunità concrete affinché, più sereni, non vedano come un nemico con cui dividere il già misero tozzo di pane, qualsiasi fratello/sorella.
Alla luce di vicende gravissime come quella di Milano sarebbe necessario che il governo di larghe intese e il premier Enrico Letta dicessero con chiarezza cristallina che non è opportuno, non solo che non è urgente, abolire il reato di immigrazione illegale, e che lo ius soli è un argomento troppo serio e complesso per affrontarlo nei talk show in tv. Un clandestino è un clandestino, non un migrante, non c’è niente di romantico né di meramente solidale; un clandestino arriva senza autorizzazione, senza un lavoro, senza un progetto, senza speranze; un clandestino finisce col delinquere anche solo per sopravvivere: farlo restare con un pretesto di legge, interpretando creativamente le norme, boicottando le nostre leggi solo per ragioni politiche, attaccandosi pretestuosamente a direttive europee, come fanno numerosi magistrati, è incosciente e pericoloso. Attirare nuove masse abolendo i controlli all’ingresso e promuovendo un indiscriminato diritto di nascita e cittadinanza è suicida. Tra le sciocchezze politically correct che circolano in questi giorni una vuole che gli italiani sarebbero entusiasticamente a favore. Balle, per una volta tocca essere d’accordo con Grillo, fate un referendum e vedrete che cosa rispondono gli italiani!
RispondiEliminaImmigrato emula il ghanese di Milano:
RispondiEliminacon una sbarra di ferro cerca di colpire la gente E' un libico di 28 anni: bloccato e arrestato dalla polizia.
Feriti due agenti colpiti mentre cercavano di fermarlo.
CASERTA - Serata di follia per un immigrato libico ieri sera a Caserta, nel centrale corso Trieste. L'uomo, identificato come Ismail Omar Ismail di 28 anni, munito di permesso di soggiorno per motivi umanitari, quasi emulando il ghanese protagonista della tragedia di Milano, per circa mezz'ora ha terrorizzato i residenti e i passanti brandendo una sbarra di ferro ed un grosso pezzo di plastica, prima di essere arrestato dalla polizia per minacce, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. L'uomo ha anche spostato al centro della strada i cassonetti dell'immondizia ed un vaso di grosse dimensioni, impugnando una grossa pietra con cui ha provato a sfondare le vetrine dei negozi. È giunta quasi subito una pattuglia della Squadra Volante della questura di Caserta, seguita poco dopo da un'altra autovettura di servizio. I poliziotti, diretti dal vice-questore aggiunto Riccardo Di Vittorio, lo hanno prima circondato provando a bloccarlo, ma Ismail ha gettato contro di loro buste di immondizia, quindi ha colpito un agente con una pietra e un altro con la sbarra di ferro, procurando loro lesioni guaribili tra gli 8 e i 15 giorni; dopo alcuni minuti il 28enne è stato però bloccato e ammanettato.
Da cattolico (praticante e militante) oggi voglio ricordare quello che ieri mattina Papa Francesco ha dichiarato ricevendo in Vaticano alcuni dignitari diplomatici.
RispondiEliminaL'attuale crisi economica determina una povertà con effetti funesti. L'economia è schiava della dittatura della finanza che ha fatto del denaro il suo odierno "vitello d'oro" e che è responsabile del degrado e dell'imbarbarimento del mondo contemporaneo. Davanti a questo noi cattolici non possiamo essere "cristiani da salotto".
E allora, poichè una dei comandamenti fondamentali è il ben noto "ama il prossimo tuo come te stesso", non c'è bisogno di tante parole: ai bimbi stranieri nati in Italia sia riconosciuto "ipso facto e "ope legis" la cittadinanza italiana in base allo "ius soli". Agli altri immigrati sia concessa la nostra cittadinanza dietro loro espressa richiesta (potrebbero anche non volerla) e la certificazione di qualche requisito minimo essenziale (es. maggiore età; soggiorno di un minimo di anni; parlare italiano; avere un reddito minimo annuo da lavoro; giuramento di fedeltà alla Repubblica Italiana ed alle sue leggi); in attesa di questi requisiti erogare in loro favore tutti i diritti materiali e civili riconosciuti agli italiani:
Credo che francamente non c'è altro da aggiungere perchè, sempre parlando da cattolico, nel Vangelo Cristo disse: "il vostro parlare sia sì,sì o no,no. Ogni altra parola è del diavolo".
E' evidente quindi che concordo con la semplicità e l'immediatezza delle risposte date dal Direttore Giangiuseppe Gattuso e da Sergio Volpe e Bruno La Menza. Mentre mi dissocio completamente da tutti i se e i ma, per non dire delle obiezioni più articolate, espressi nei commenti di chi si ritiene "cattolico", ma in effetti non lo è neppure lontanamente. Questi ultimi hanno disconoscono perfino la laica "pietas humana" che, come disse Papa Benedetto XVI, fanno di certi atei dei cristiani migliori di certi credenti "tiepidi" o "sepolcri imbiancati".
Dimentico di aggiungere Carlotta coma autrice di un commento che mi è piaciuto molto perchè tocca una "corda del cuore" fondamentale: i nostri familiari e i nostri figli hanno già ripreso da anni ad emigrare fuori dalla nostra terra madre, ed ogni giorno aumentano di numero.
RispondiEliminaNeanche questa considerazione è un motivo valido e convincente per "scongelare" i nostri cuori ed "illuminare" le nostre menti?
Ti ringrazio Pasquale per avere ricordato le mie parole.
EliminaMi è sembrato giusto parlare della questione dei nostri connazionali che da qualche anno partono verso altri paesi, per cercare lavoro e dignità.
E anche per questo e per la nostra storia passata, dovremmo essere più aperti e solidali (pur facendo i conti con le tante difficoltà economiche che abbiamo)verso chi arriva in Italia dopo tante peripezie per sfuggire alla miseria e al dolore.
Caro Pasquale dimentichi molto spesso che viviamo in un paese che ha posto come preminenti alcun principi fondamentali”: la democrazia e la laicità dello Stato, principio supremo, che si struttura negli artt. 7, 8 e 20 della Carta Costituzionale.
RispondiEliminaTi ricordo cosa diceva Niccolò Machivelli “ Gli è facil cosa a chi esamina con diligenza le cose passate, prevedere in ogni republica le future e farvi quegli rimedi che dagli antichi sono stati usati, o non ne trovando degli usati, pensare de' nuovi per la similitudine degli esempi.”
Calogero, da cattolico, principale criterio mio personale di giudizio su scelte di principio e di comporatmento, ritengo irrilevante e fuorviante rifarsi a cavilli giuridici o speculazioni machiavelliche e non su temi come quello di questo articolo.
EliminaCi vuole più semplicità di ragionamento e limpidezza di coscienza.
Naturalmente non posso che condividere il tuo pensiero. Ho lavorato a lungo nella scuola e ho lavorato in classi , da me scelte, con la presenza di molti alunni figli di immigrati e soprattutto nell'ultimo decennio i miei alunni nella maggior parte dei caso erano nati a Palermo e qui avevano frequentato la scuola primaria, ma dovevano ogni tanto assentar si per trascorrere intere mattinate alla questura con i loro genitori per il rinnovo del permesso di soggiorno. Ho sempre trovato tutto questo assurdo e umiliante e dunque la questione jus soli direi che mi sta proprio a cuore. Sulla vicenda del ghanese proprio su facebook e' stata richiamata un'analoga vicenda accaduta a Palermo nei pressi della stazione centrale e in questo caso il protagonista era un italiano al 100% anche lui del tutto impazzito e anche lui colpevole dell'aggressione a ignari passanti. Naturalmente la vicenda non ha suscitato analogo sdegno, anzi è' stata dimenticata in gran fretta. C'entrerà la nazionalità' dell'aggressore? Io credo proprio di si.
RispondiEliminaGilda, dimentichiamo una cosa importantissima. L'energumeno assassino palermitano fu affrontato e bloccato da due immigrati clandestini prima dell'arrivo della polizia.
EliminaDifatti, la questura di Palermo per ringranziarli di questa benemerita azione civile si attivò per concedergli subito il permesso di soggiorno.
Cristiani e socialisti, possono e debbono percorrere strade comuni e parallele, come da tradizione.
RispondiEliminaGli altri, e sai di chi e di cosa parlo, hanno orizzonti diversi ed incompatibili. Questo è quello che mi sento di dire a Pasquale Nevone.
U L T I M I S S I M E:
RispondiEliminaPadova: Africani mantenuti dal comune devastano centro: vogliono più soldi
PADOVA. Come annunciato il Comune di Padova si è sostituito allo Stato centrale nel mantenimento dei falsi profughi nel suo territorio.
PADOVA. Altri due mesi di accoglienza, il Comune vuole mantenere i “profughi” (in realtà non sono tali, perché non hanno ricevuto il permesso visto che non ne avevano i requisiti-si tratta in gran parte di Nigeriani e Ghanesi salpati dalla Libia con la scusa della guerra, non di Libici) arrivati ormai oltre un anno fa durante la guerra in Libia e che tra pochi giorni non avranno più la copertura economica del ministero dell’Interno. Quindi Padova regalerà a questi clandestini due mesi di accoglienza ulteriore che costeranno oltre 130 mila euro.
Attualmente 110 di questi individui sono così ospitati: 30 quelli accolti in strutture comunali, 80 in appartamenti, hotel di categoria e residenze gestite da cooperative del business immigrazione.
«Stiamo lavorando per un coordinamento di tutte le strutture» spiega l’ineffabile assessore Fabio Verlato, che poi tutto contrito «in modo che nessuno rimanga per strada con il freddo». Ci sono anziani a Padova che non sanno come pagare l’Imu, altri che non hanno soldi per fare la spesa, e il problema, secondo questo assessore è che i clandestini, dopo essere stati mantenuti per mesi e mesi, devono continuare ad esserlo, altrimenti rimangono al freddo. Tornino in Africa, lì è caldo.
Il caso è esploso giovedì quando un gruppo di manifestanti violenti guidati da una delle associazioni che lucrano sull’immigrazione, Razzismo Stop, ha assediato il municipio creando disordini e danneggiando alcune auto e moto.
Alla base della violenta protesta la decisione ministeriale di non rinnovare – dopo oltre un anno di mantenimento e a guerra in Libia finita da secoli – la diaria di 46 euro che ogni clandestino percepiva, oltre a vitto e alloggio.
Ma in “soccorso” dei violenti è corso Zanonato che per altri due mesi provvederà – coi soldi dell’Imu versati dai cittadini padovani – a far si che questa paghetta venga percepita da individui che pretendono di essere mantenuti a spese dei contribuenti italiani.
Per associazioni come “Stop razzismo”, la cui unica ragion d’essere è il business dell’immigrazione, non dare 46 euro al giorno ad ogni immigrato – quindi circa 1.400 euro al mese, più vitto e alloggio, è razzismo. Per noi, farlo è idiozia.
Ma ai clandestini camuffati da profughi – di una guerra finita da più di un anno – non baasta. E così, nel primo pomeriggio è scoppiata una rivolta degli immigrati con gravi disordini e danni, nella «Casa a colori» in via del Commissario. Dove la solita associazione xenofila sperpera i nostri soldi.
Quattro operatori della struttura che accoglie i sedicenti profughi sono stati chiusi con la forza in alcune stanze e sequestrati per circa un’ora. Per risolvere la questione è stato necessario l’intervento della polizia. La struttura ha subito pesanti danni: gran parte del mobilio è stato danneggiato o distrutto. La richiesta dei clandestini è quella di avere più soldi.
HO DIMENTICATO A CITARE LA FONTE:
RispondiEliminala pagina facebook "LA MIA VITA LEGATA AD UNA DIVISA"
Noi stiamo a discutere e ad accapigliarci per dei problemi che comunque, almeno adesso, non sono prioritari tra i nostri politici. L'intenzione, a medio e lungo termine, del PD, mettendo Cecile Kyenge come ministro dell'integrazione, è molto chiara, e mi fa specie che autori e commentatori del blog, in gran parte persone mature, esperte in politica e oserei dire anche scafate e navigate non ne hanno colto l'essenza, il nocciolo.
RispondiEliminaL'operazione imbastita dalla nostra ineffabile sinistra, compresa Sel di Vendola, è quella di speculare elettoralmente sulla questione degli immigrati. Secondo voi perchè una come Laura Boldrini, con i suoi precedenti, è stata messa a Presidente della Camera? Secondo voi perchè Cecile Kyenge è diventata ministro del governo della repubblica?
Certo, chi non vuole vedere evita anche di guardare e gira la testa dall'altra parte.
Tutto questo succede perchè il PD e la sinistra in genere, frazione minoritaria nell'elettorato italiano, (storicamente non più del trenta per cento dell'intero elettorato)vuole a tutti i costi allargare questa misera percentuale che la farà sempre perdere alle elezioni. Come?. ma è ovvio, impiantando stabilmente una fortissima colonia di stranieri, dando a questi tutte le facilitazioni possibili e immaginabili, superiori a quelle che dà agli stessi italiani, di modo che costoro, riconoscenti, avendo come cittadini italiani il diritto di voto, sapranno ricompensare nella cabina elettorale i partiti di sinistra che li appoggiano e li aiutano.
Ovviamente, essendo la sinistra molto ben supportata dai suoi giornali, che sono tanti e anche importanti, penso alla Repubblica di De Benedetti, all'Unità, al Manifesto, ai pataccari del Fatto Quotidiano, si è diffusa nell'opinione pubblica l'idea che chi non è d'accordo con questa politica, chi vede e parla dei pericoli causati dagli immigrati criminali sia un FASCISTA consapevole o meno.
Io ovviamente non la penso così, la politica della sinistra sul fenomeno dell'immigrazione non è accettabile, e se vogliamo entrare nei dettagli, potremo comodamente farlo anche in questo blog, magari prossimamente. Al momento mi fermo quì.
Sulla cittadinanza ai figli degli immigrati ho già detto, e continuo a pensare che sia una cosa giusta e da fare al più presto, ma questo è un altro discorso.
Nino, come sempre descrivi con molta ricchezza e precisione di particolari i risvolti più introversi di fatti e/o persone.
EliminaPerò, in questa fattispecie, fammi dire che l'elenco delle notizie da te riportate dimostra una sola cosa essenziale: si tratta essenzialmente di ordine pubblico, che non ha rilevanza sugli immigrati se non per il fatto meramente "occasionale" che questa volta sono loro a compiere illeciti invece che i nostri connazionali .
in Italia mantenere e fare rispettare l'ordine pubblico è un disastro, ma questo è un altro problema.
Qualche brevissima considerazione.
RispondiEliminaIn primo luogo sono felice e grato a chi, come il neoministro, e più in piccolo l'autore dell'articolo, ripropongono la centralità morale della questione in oggetto.
Commento con piacere gli articoli di questo blog, cercando di passar sopra la pochezza razzista di alcuni commenti, quasi che il porre la questione del regime giuridico dei bambini nati e cresciuti in italia da immigrati residenti in italia avesse un qualcosa a che fare con un pazzo che esce da casa col piccone e ammazza tre persone. Mi meraviglio che nessuno di questi rappresentanti di una razza evidentemente superiore, non affetta in nessun individuo da raptus di follia, metta la testa sotto il cuscino per la vergogna leggendo che oggi un poliziotto ha sparato al figlio di sette anni e si è ucciso, o che qualche mese fa un palermitanoarianissimodirazzapura accoltellava per gelosia due ragazzine uccidendone una...ma allora non sono solo gli zulù a fare queste cose? No, sono gli esseri umani, alcuni di loro.
Quello della cittadinanza ai figli di immigrati nati in italia è una questione seria e va trattata come tale. Ovviamente c'è chi cerca di metterla in caciara e pone questioni da osteria tipo "l'invasione delle partorienti" (la russa e grillo), non capendo o facendo finta di non sapere che di regolamentazione comunque si deve trattare.
Evito ogni commento sul tentativo di interrogatorio perpetrato ai danni di un povero commentatore... stendiamo un velo pietoso.
Infine vorrei far notare a tutti coloro che, "sì...la lotta all'omofobia, al razzismo, i matrimoni tra omosessuali, la cittadinanza ai figli dei migranti, la lotta alla mafia, le leggi sul fine vita, sono temi importanti, ma per ora bisogna occuparsi delle questioni urgenti per il paese", che il governo è diviso in ministeri ed il parlamento in commissioni proprio per questo.
Un saluto a tutti i benpensanti che si battono il petto cercando ragionevolezza e giudizio, ma finiscono col tossire soltanto fascismo ed idiozie
Il tema postoci all'attenzione dal diettore G. Gattuso è condivisibile al 100%: pone il quesito dei diritti umani, che sono principi generali, etici, morali, fondamentali nella nostra Italia come in qualsiasi altra nazione.
RispondiEliminaNon è questo un problema religioso, anche se apprezzo, da credente, la posizione presa da Papa Francesco, come ci ricordava l'amico Pasquale Nevone. Il tema dei diritti cvili, come la lotta all'omofobia, vale per ogni categoria di persone, credenti e non, vale per tutti, è un principio elementare che dovremmo inculcare ai nostri figli fin da piccoli, per evitare di correre il rischio che esso possa diventare domani razzismo, fascismo, nazismo, come la storia ci insegna.
Vorrei pregare tutti a non fare su questi temi, qalunque tipo di speculazione politica perche è, tra l'altro, fuori luogo.
Non si trattava di alcun interrogatorio verso quell’immigrato ma capire se lo stesso si trova in Italia con un regolare permesso di soggiorno oppure di un clandestino che rivendica diritti mai concessi;
RispondiEliminanulla da dire se quell’immigrato ha un regolare permesso di soggiorno.
Considero indispensabile che all’interno del nostro paese chiunque gode di diritti dovrà obbligatoriemente essere onerato dei doveri in quanto la legge è un principio irrinunciabile per una convivenza civile, a prescindere dal colore della pelle.
Resto dell’idea che abbracciare una politica conservatrice non significa abbracciare la sociologia delle cronache giudiziarie oggetto di discussione ma soprattutto mantenere quell’equilibrio sociale e/o politico che in questi anni a causa di una recessione economica senza precedenti rischia di fare sprofondare il nostro paese su questioni molto più importanti rispetto a quella trattata, che già gode di tutela ex legge, e nemmeno considero importanti altre questioni come i diritti civili che stravolgerebbero i principi costituzionali e naturali del concetto di famiglia.
Se gli argomenti sono considerati prioritari da parte della sinistra Italiana e da parte di forze politiche cristiane che le loro idee trovino spazio nella dialettica parlamentare ma tali argomenti dovranno essere contrastati con la stessa forza e nei stessi modi in cui vengono proposti.
La normative vigente della legge Bossi-Fini appare giuridicamente condivisibile secondo la ragionavolezza ed una eventuale modifica per addivenire alle maggiori richieste degli extracomunitari apparirebbe molto minoritaria rispetto alle volontà popolare.
Devo ammettere che gli Ebri in Italia non hanno dato tutti questi problemi che stanno dando in generale gli immigrati provenienti dall’africa, dai paesi orientali e asiatici.
Degli ebrei devo dare atto che sono un popolo attaccato alla loro religione e che accettano le leggi dei paesi ospitanti e non avrebbero mai meritato quell’orribile olocausto di cui sono stati vittima.
Mettere insieme Ebrei, olocausto, immigrati, cittadinanza ai bambini, violenza e delinquenza comune ancorché effettuata da gente di colore diverso dal nostro, è veramente fuori luogo. Consiglio vivamente di attenersi ai temi trattati, con interventi brevi e chiari. E lasciando da parte i sentimenti profondi e le considerazioni personali. Che, anche inconsapevolmente, rischiano di dare un'immagine di chi scrive sbagliata. E le posizioni assunte, quasi di cattivo gusto.
EliminaQuando si parla di un tema cosìdelicato come quello della cittadinanza ,. . . . . i commenti ,...o le prese di posizione o gli interrogativi che ci tocca porre in qualità di cittadini . devono essere tenuti lontani dalle reazioni emotive ,... di fronte ai fatti pur tristi e vilenti che stanno succedendo in questo nostro martoriato Paese ... che tra le opere incompiute .. ha di certo . . una Legge Fini-Bossi . . che dopo tanti anni . . si sta rivelando . portatrice anche essa di confusione e di interpretazioni .. più o meno .. estese . Quando .. un fenomeno diventato ormai . . quasi fisiologico per noi . . quale è l'immigrazione .. . dai paesi comunitari ed extra comunitari , rimane .. senza una adeguata misura di regolamentazione sulla scia delle nazioni pù avanzate . . . è chiaro che .. si ingenera ... il fenomeno opposto .. la paura , la reazione scoposta di fronte ad episodi criminali . . ecc. ecc. !
RispondiEliminaUna delle proposte .. più in voga in questo periodo ,.,,è stata lo isu soli . . e cioè .. un quasi automatismo che riconosce per ditritto di nascita ... sul nostro suolo .. anche il diritto di cittadinanza . E allora procediamo da questa formulazione per approcciare il problema dei problemi , cioè la concessione della cittadinanza .. E quì mi sovviene la lettura di un articolo di quella grande Rivista che era Selezione dal Reader Digest ... cui ero abbonato .. da adolescente curioso dei problemi internazionali !!!E raccontava .. la giornata di un nostro connazionale che doveva recarsi .. al Palazzo Municipale per .. sottoporsi all'esame di Storia ed Educazione Civica degli USa .... i miei ricordi sono lontani ma ua cosa mi rimase impressa ... la passione ela tenacia di questo nostro emigrato che dopo il lavoro .. si dedicava metodiacamente allo studio storico e mnemonico degli articoli della Costituzione Americana ... per riuscire a passare l'esame severo della Commissione per la Cittadinan
za ..!! .
Quindi bisogna "dare atto" agli ebrei di non aver meritato l'olocausto. Addirittura! invece gli "immigrati provenienti dall'africa, dai paesi orientali ed asiatici" hanno ancora tutto da dimostrare.
RispondiEliminaCerte volte anche il solo modo di esprimersi può risultare aberrante
Ettore Volpe, adesso dovresti calmarti un pó , scusa tanto. Tu non devi dare atto a nessuno di meritare qualcosa perché mi pare che Dolcimascolo abbia espresso un concetto ovvio riguardo gli ebrei, non credo abbia postulato altro, meno che meno quello che hai detto tu . Ovviamente, parlando di ebrei il pensiero va all'olocausto e al fatto che gli ebrei, popolo che oltretutto rispetta le leggi dei paesi ospitanti ...ecc.ecc. Insomma, evitiamo le polemiche inutili e raccomando a quelli il cui cuore politico batte a sinistra di smetterla di considerarsi i depositari dei buoni sentimenti e di tacciare come fascisti quelli che non la pensano come loro, anch perché, VIVADDIO, il mondo comprende molte altre cose che non le sole due categorie di comunisti e fascisti.
Eliminaho ripreso un testuale a mio parere infelice. Mi sembra di essere abbastanza calmo, tuttavia ritengo abbastanza fuorviante impostare una discussione sulla cittadinanza ai figli di migranti nati in italia su fatti di cronaca nera che, detto chiaramente non c'entrano niente. No, non tutto è fascismo, fascista è il fomentare odio e diffidenza facendo leva su stereotipi, anche razziali, capaci di unire le masse schiumose di rabbia contro chi è più debole di loro. Questo si, mi permetta, è un po' fascista.
EliminaDa un po di anni a sta parte si parla di tutto, si fanno analisi, statistiche,si scrivono libri, ma al momento di decidere tutti i ma e tutti i se vengono a galla e aggiungendo mari di parole a un semplice si oppure no non si trova mai accordo.
RispondiEliminaCaro Giangiuseppe fai bene a ricordare che anche noi siamo stati emigranti e che non solo siamo stati rispettati, ma anche portati a posti di comando.
Allora e non solo sull'immigrazione, ma anche sulla Giustizia che i nostri politici smettano di nascondersi dietro i se e i ma e dicono chiaro si o no assumendosi le proprie responsabilità
Vorrei astenermi, ma non posso.
RispondiEliminaMi rivolgo al direttore, e gli pongo una domanda precisa.
E' accettabile che certe considerazioni sugli Ebrei, formulate in modo scadente e vergognoso, possano essere ospitate in questo blog,e mi chiedo se ritiene o meno di intervenire?
Vorrei prima di ogni cosa tranquilizzareil Direttore, mio grande amico fraterno, nel fatto che non ha in questi anni conosciuto nè un fascista e nemmeno un simpatizzane di Hegel.
RispondiEliminaHa conosciuto una persona cristianae soprattutto politica in cui crede nello Stato laico e liberale, come bene supremo, e nella quale crede che la pieta politica appartiene allo Stato al fine di dare dignità anche alle persone che non risultano cittadini Italiani e che hanno bisogno di aiuto umanitario.
Della pietà umana anni fa ne parlava anche un pontefice.
Noi comuni mortali possiamo aiutare il nostro vicino extracomunitario ma la questione rimane se un bambino nasce nel suolo Italiano non significa che lo stesso sia Italiano.
Se così fossi non avremmo bisogno di stabilire i confine tra i popoli e nemmeno dovremmo parlare di Nazione di ciascun popolo.
Se l’amico Giangiseppe ritiene opportuno che lo scrivente deve astenersi dai commenti che lo dica pure perchè ho sempre ritenuto che le dittature non stanno solo a destra ma anche a sinistra e il grande Stalin ci ha dimostrato il concetto delle buona e sana politica.
Infine degli ebrei ho avuto molta stima.
La questione di cui sopra (secondo me) non è di facile lettura, chi nasce in Italia acquisisce in toto tutti i diritti di un qualsiasi "italiano" tanto è vero che come tu stesso dici i bimbi nati da immigrati usufruiscono di tutto come fossero italiani. La domanda potrebbe essere posta nel seguente modo "ma se hanno tutto perché chiedono la cittadinanza a che gli serve?" già a cosa gli serve? se la cittadinanza desse loro diritti negati allora forse, ma se cosi non è? diverso è il mio pensiero per tutti colori che vivono e lavorano in Italia da diversi anni, trovo assolutamente corretto che abbiano "un premio" se cosi la si può chiamare già l'agognata cittadinanza con l'acquisizione automatica per tutti i membri della famiglia. Quindi e concludo basta che dimostrino di aver un po’ di attaccamento e non c'è nessun problema.
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